Linee di indirizzo del Regolamento Urbanistico

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ALLEGATO A

COMUNE DI PRATO GIUNTA COMUNALE

ATTO DI INDIRIZZO Indirizzi programmatici per la formazione del nuovo Regolamento Urbanistico del Comune di Prato


PREMESSA Secondo quanto previsto dalla Legge Regionale 3 gennaio 2005, n.1 e successive modifiche e integrazioni "Norme per il governo del territorio", la disciplina urbanistica comunale si compone di uno strumento della pianificazione, il Piano Strutturale, e di successivi atti di governo del territorio, fra cui il principale è il Regolamento Urbanistico. Con il doppio regime di pianificazione si è passati da un’urbanistica intesa come mera regola di edificazione, al più generale concetto di governo del territorio che si compie attraverso la considerazione delle potenzialità e dei rischi. Il modello è basato sullo sviluppo sostenibile mirato ad assicurare uguali potenzialità, a salvaguardare i diritti delle generazioni future e a fruire in modo equilibrato delle risorse del territorio. Con Delibera del Consiglio Comunale n.19 del 21 marzo 2013, questa Amministrazione Comunale ha approvato, ai sensi della L.R. 1/2005 e s.m.i., il Piano Strutturale, che costituisce lo strumento fondamentale di pianificazione territoriale del Comune, definendo le scelte principali relative all'assetto del territorio, sia di carattere statutario di lungo periodo, sia di carattere strategico, rivolte a definire gli obiettivi, gli indirizzi, i limiti quantitativi e le direttive alle concrete trasformazioni. Per dare attuazione alle norme contenute nella L.R. 1/2005 e s.m.i., nonché alle indicazioni del Piano Strutturale, occorre procedere alla formazione del Regolamento Urbanistico quale atto di governo del territorio che traduce operativamente le indicazioni del Piano Strutturale nella disciplina delle trasformazioni e delle utilizzazioni ammesse nell’intero territorio comunale. La redazione del Regolamento Urbanistico è un momento importante nella politica di pianificazione del Comune di Prato; perciò si ritiene opportuno fissare in modo chiaro gli obiettivi che intendiamo perseguire con questo importante strumento, al fine di conseguire lo sviluppo sostenibile del nostro comune. Un nuovo Regolamento Urbanistico è fortemente necessario anche al fine di adeguare il “piano operativo” vigente al linguaggio ed agli obiettivi statutari e strategici del nuovo Piano Strutturale. Considerato però l’attuale quadro sociale ed economico, l’amministrazione comunale intende assumere un atteggiamento prudenziale nell’individuare i contenuti del Regolamento Urbanistico, ritenendo di non dover consumare suolo nel territorio agricolo, privilegiando invece interventi di recupero e riqualificazione e/o rigenerazione urbana secondo quanto già espresso nel Piano Strutturale. L’atteggiamento prudenziale è dovuto anche alla constatazione che le previsioni assoggettate a strumento attuativo, avendo decadenza quinquennale, necessitano di una attenta ponderazione, considerato che ad oggi previsioni attuative che hanno compiuto il loro iter amministrativo non hanno trovato realizzazione. Coerentemente con i contenuti del Piano Strutturale vigente, ed in particolare con gli obiettivi espressi dallo stesso e le prescrizioni per il Regolamento Urbanistico, articolati per ogni sistema e sub sistema territoriale, il primo Regolamento Urbanistico dovrà dare veste operativa agli interventi sottoelencati, definendo conseguentemente i prelievi quantitativi da operare sui dimensionamenti massimi previsti dal PS e


coerentemente con quanto previsto dall’art. 93 “Criteri per il dimensionamento del Regolamento Urbanistico” della disciplina del Piano Strutturale.

INDIRIZZI GENERALI Il Regolamento Urbanistico dovrà avere i contenuti previsti dall’Art.55 della L.R. 1/2005 e s.m.i.; in particolare esso dovrà disciplinare, nelle sue due parti fondamentali, la gestione degli insediamenti esistenti, valida a tempo indeterminato, e la disciplina delle trasformazioni degli assetti insediativi, infrastrutturali e edilizi del territorio, valida per cinque anni. Trattandosi del primo Regolamento Urbanistico, le problematiche relative alla sua redazione dovranno necessariamente riguardare, in prima istanza, l’attività di verifica e ricognizione degli strumenti urbanistici comunali pregressi, in particolare modo riguardo ai piani attuativi e piani di recupero in variante allo strumento vigente presentati, adottati e/o approvati ed agli interventi diretti realizzati dopo l’adozione del Piano Strutturale, in modo da quantificare lo stato di attuazione del Regolamento Urbanistico vigente. Particolare attenzione dovrà essere data alla valutazione dello stock edilizio esistente ed inutilizzato per capire, in base alle ipotesi di crescita della città, quanto fabbisogno può coprire. Altro aspetto importante sarà il lavoro di aggiornamento dello stato di attuazione degli standard urbanistici andando ad effettuare anche una valutazione qualitativa degli stessi. Nel Regolamento Urbanistico dovranno poi confluire, o trovare adeguata coerenza, tutti gli altri Piani di carattere settoriale che già il Piano Strutturale individua, primi fra tutti il Piano del Traffico e della Mobilità e il Programma di Intervento per l'abbattimento delle barriere architettoniche ed urbanistiche. Il Regolamento Urbanistico dovrà tener conto dei seguenti principi di ordine generale:

1. tutelare l’integrità fisica del territorio attraverso disposizioni per il contenimento del rischio geologico ed idraulico, la protezione degli acquiferi strategici, la tutela del reticolo idrografico superficiale;

2. definire indirizzi di tutela, prescrizioni e limitazioni d’uso al fine di mantenere le prestazioni delle Invarianti Strutturali individuate dallo Statuto del Piano Strutturale;

3. promuovere la riqualificazione ambientale, formale e funzionale dei centri abitati, attraverso la valorizzazione ecologica degli spazi aperti e delle componenti naturali, la definizione di standard di qualità anche in riferimento alle esigenze delle componenti sociali, la conservazione attiva dei tessuti storici, la ridefinizione morfologica delle aree di frangia, la creazione di nuove centralità urbane, la dotazione dei servizi essenziali;

4. tutelare e valorizzare l’identità dei luoghi, del centro storico e dei borghi, intesi come risultante delle interazioni tra componenti naturali e componenti antropiche;


5. perseguire un “riordino” edilizio che non muti l’essenza profonda della cultura e del vivere in questa città e nelle sue frazioni, ma che si adegui necessariamente alle mutate esigenze, ai nuovi processi economici e sociali, alle nuove linee di sviluppo:

− dare priorità al completamento degli insediamenti esistenti; − dare priorità al recupero del patrimonio edilizio esistente, permettendo interventi di sostituzione dei tessuti insediativi solo se esistano o siano contestualmente realizzate le infrastrutture che consentono la tutela delle risorse essenziali del territorio;

− prevedere alloggi in locazione permanente di proprietà pubblica a canone sociale o a canone concordato a tempo indeterminato, ma anche alloggi di proprietà privata in locazione a canone concordato o calmierato;

6. definire la disciplina degli interventi per il patrimonio edilizio esistente, con particolare attenzione al patrimonio edilizio di pregio, tenendo conto delle innovazioni in materia di edilizia del D.P.R. n. 380/2001 “Testo unico per l’Edilizia” come novellato in ultimo da Decreto del fare, del “Regolamento di attuazione dell’art. 144 della L.R. 1/2005” D.P.G.R. n. 34/R in materia di unificazione dei parametri urbanistici ed edilizi per il governo del territorio nonché del Regolamento Edilizio comunale recentemente aggiornato ed approvato;

7. un “riordino” edilizio che non muti l’essenza profonda della cultura e del vivere in questa città e nelle sue frazioni, ma che si adegui necessariamente alle mutate esigenze, ai nuovi processi economici e sociali, alle nuove linee di sviluppo:

− dare priorità al completamento degli insediamenti esistenti; − dare priorità al recupero del patrimonio edilizio esistente, permettendo interventi di sostituzione dei tessuti insediativi solo se esistano o siano contestualmente realizzate le infrastrutture che consentono la tutela delle risorse essenziali del territorio;

− prevedere alloggi in locazione permanente di proprietà pubblica a canone sociale o a canone concordato a tempo indeterminato, ma anche alloggi di proprietà privata in locazione a canone concordato o calmierato;

8. trovare un equilibrio delle funzioni nei vari comparti della città indicando le funzioni incompatibili in modo da ampliare le possibilità di intervento ed inserimento di nuove funzioni nelle operazioni di recupero del patrimonio edilizio esistente;

9. impostare una gerarchia di interventi nelle aree strategiche di rigenerazione urbana che tenda a stabilire un rapporto equilibrato tra la programmazione a medio termine e quella a lungo termine;

10. definire un idoneo dimensionamento degli interventi, anche in base a quanto affermato in premessa;


11. ricercare un equilibrio tra le macroaree strategiche e le trasformazioni diffuse, al fine di coniugare le aspettative legate al riassetto di specifiche parti della città con la legittima aspirazione di tutti i cittadini di avvalersi degli effetti del nuovo strumento;

12. definire strategie localizzative attraverso la definizione di criteri per l’insediamento delle medie e grandi strutture di commerciali vendita;

13. individuare ambiti ove siano ammissibili interventi di ampliamento degli edifici produttivi esistenti definendone limiti e criteri in attuazione delle disposizione contenute al comma 6 dell’art. 48 della disciplina del Piano Strutturale;

14. raggiungere standard insediativi più elevati mediante una pratica coerente di politiche abitative, di compensazioni ambientali, di perequazione urbanistica e di bioarchitettura, che possono contribuire efficacemente a migliorare i contenuti tecnici della progettazione e dunque i suoi esiti concreti, anche definendo un apparato normativo chiaro ed adeguato.

15. tutelare e valorizzare il territorio rurale, attraverso lo sviluppo di attività agricole, di attività connesse all’agricoltura e di attività con essa integrate, compatibili e/o funzionali alle esigenze di difesa del suolo, di conservazione attiva del paesaggio e di promozione economico-produttiva;

INDIRIZZI SPECIFICI Il Regolamento Urbanistico dovrà perseguire i seguenti obiettivi specifici, distinguibili in due macro-temi: la “rigenerazione urbana” e la “città dei parchi”.

TEMA 1 “RIGENERAZIONE URBANA” Nell’ambito delle tematiche del RECUPERO e della RIGENERAZIONE URBANA, centrali in tutta l’argomentazione del Piano Strutturale, sono ritenuti prioritari i seguenti interventi: 1- MACROLOTTO ZERO L’interesse pubblico che connota questa priorità riguarda il potenziamento e l’introduzione di spazi e funzioni pubbliche, la diversificazione funzionale, la realizzazione di housing sociale. L’area densa intorno a via Pistoiese costituisce un caso urbanistico emblematico per la messa in atto degli interventi di rigenerazione urbana così come definiti dalla LR 1/2005 i cui contenuti risultano già ampiamente elaborati sia in sede di Piano Strutturale che nell’approfondimento progettuale così come presentato alla manifestazione “Urbanpromo 2010”. Sarà cura del Regolamento Urbanistico, attraverso studi specifici ed attualizzati di maggior dettaglio, definire le porzioni di tessuto urbano comunque complesse sulle quali attivare tali


processi. A tale scopo l’amministrazione potrà ricorrere a forme di avviso pubblico al fine di raccogliere manifestazioni di interesse e recepire disponibilità e progettualità da privati o portatori di interessi, valutando la possibilità di attuare le trasformazioni attraverso strumenti di compartecipazione pubblico-privato (STU, fondi immobiliari). 2- AREA STADIO – MAGAZZINI GENERALI – DEPOSITO FERROVIA La finalità dell’intervento, per quanto attiene l’interesse pubblico generale, riguarda la riqualificazione della funzione dello stadio e la razionalizzazione del funzionamento di questa parte di città in corrispondenza delle manifestazioni sportive ed eventi correlati, oltre che l’eliminazione delle le barriere tra ambiti con funzioni specialistiche per generare spazi complessi che offrano anche spazi per attività sociali. L’obiettivo verrà raggiunto riqualificando e rifunzionalizzando il comparto urbano con ammissione di funzioni commerciali, terziarie, ricettive, di servizi e sportive. 3- AREA MERCATO NUOVO La finalità dell’intervento è promuovere l’integrazione funzionale e spaziale tra le aree limitrofe al centro storico ed il centro stesso, tenendo presenti alcune realtà di riferimento del tessuto insediativo che rivestono rilevanti ruoli sociali e culturali rispetto all’intera città, quali il Polo Universitario, la Stazione di Porta al Serraglio, Piazza Ciardi, Piazza del Mercato Nuovo, la fabbrica Calamai, il Fabbricone. Promuovere quindi la riqualificazione urbanistica tutelando al contempo gli impianti industriali di pregio individuati dal Piano Strutturale, liberando aree per creare un sistema di spazi pubblici e migliorando la connessione spaziale e percettiva con il centro storico e con il fiume Bisenzio. 4- PROGETTO MURA L’interesse pubblico è quello di rendere fruibile e valorizzare le mura storiche, reperire nuovi spazi pubblici, recuperare un elemento di straordinaria rilevanza storica e simbolica della città attraverso la riqualificazione ed il recupero degli spazi all’interno e all’esterno della cinta muraria, applicando i principi della perequazione urbanistica per il trasferimento di capacità edificatorie attraverso un progetto organico che individui gli edifici incongrui e le relative compensazioni in altre aree. 5- EX-OSPEDALE MISERICORDIA E DOLCE avviare studi specifici preliminari di caratterizzazione dell’area e degli edifici che vi insistono per verificare la presenza o meno di contaminazione nei suoli e nelle acque, al fine di valutare e definire le possibili trasformazioni dell’area

TEMA 2 “SISTEMA DEI PARCHI” 1- GONFIENTI – BISENZIO - CALVANA Riconnettere il sito di Gonfienti, l’ambito della Calvana e del Bisenzio tramite la valorizzazione del sito archeologico, l’individuazione degli accessi, dei percorsi pedonali di collegamento e attraversamento delle


infrastrutture e del fiume Bisenzio, la creazione di un parco con caratteri di giardino urbano lungo le due rive del fiume, la sistemazione di aree limitrofe a servizio del parco. 2- MUSEO DELLE STATUE – PRATO EST Creare un parco museale all’aperto collegato con il museo Pecci, riqualificare tutta l’area tramite la creazione di un polo commerciale e di servizi turistici e culturali, razionalizzare l’accesso al Macrolotto 2 dal casello autostradale di Prato Est. 3- PARCHI URBANI E VARCHI AGROAMBIENTALI Realizzare nuovi parchi e centralità agroambientali negli ambiti urbani e nelle vaste aree intercluse ad essi attraverso l’applicazione dei principi della perequazione urbanistica, compensando i diritti edificatori con interventi di riordino insediativo ed individuando tali ambiti anche attraverso bandi di evidenza pubblica. 4- PARCO AGRICOLO Implementare un presidio agricolo pluriproduttivo e di qualità, attraverso azioni per la riqualificazione territoriale che tutelino e al contempo valorizzino le risorse agro ambientali della piana, mantenendo e potenziando una agricoltura periurbana economicamente vitale, in grado di produrre beni alimentari, di filiera corta e servizi di prossimità e di qualità, nonché di concorrere alla generale riqualificazione agroambientale e paesaggistica del territorio aperto in sinergia e continuità con l’insediamento urbano e con le “nuove centralità agro ambientali” e spazi aperti presenti al suo interno. Valorizzare inoltre il patrimonio edilizio minore esistente con funzioni ricettive e di svago a servizio del parco agricolo.


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