New Entry il Giornale della Gente - Edizione di Brescia del 07/08/2018

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pag. 4 - L’ARCOBALENO pag 8 - LE DUE FACCE FELICI pag. 11 - LEZIONE DI VITA

PAG. 16 - I COLORI DELL’INFANZIA PAG. 28- MEZZANE - SENIGA PAG. 36- TESTAMENTO DI UN NONNO

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Elisa Peroni


Editoriale

L’Arcobaleno A volte è con un vago senso di sgomento che arrivo al venerdì. Ma come, è già finita la settimana? Giornate che corrono via veloci, settimane, mesi. Verso dove? Per cosa? Il pensiero sfiora la vertigine del tempo: ieri era primavera, fra poco è Autunno, un attimo e arriva Natale e poi… Le domande sul senso della vita sono sempre presenti, ma in alcuni momenti, quando la vita accelera, diventano pressanti. Perché corri? Verso dove? Non ho domande quando sono immerso nella bellezza, quando guardo la vita intorno a me, quando vivo il presente, quando lavoro, quando ascolto musica. Quando sono nella vita, la vita è la risposta. Certo, la vita è anche nella fretta. Ma stamane prendo questi appunti veloci seduto in auto, sul l’agenda che porto sempre con me. Pazienza se arriverò con dieci minuti di ritardo, non ho appuntamenti a quell’ora. E qui, nella % 10 nti TO i clie N O v SC nuo ri e p

quiete protetta dei finestrini bagnati di pioggia, mi prendo un attimo di tempo che mi ridona tempo, che dà senso al mio tempo. La splendida voce di Adriano Celentano mi accompagna: mi emoziona, mi fa riflettere... Una canzone dopo l’altra si susseguono meravigliose, intense poi inizia l’Arcobaleno... e il pensiero non può che andare al mio caro amico Michele, un testo che ha saputo cogliere l’essenza di quell’amicizia drammaticamente perduta, attingendo da un’ispirazione intima e sofferta, realizzando un’opera meravigliosa, a tratti struggente. “L’arcobaleno” è una sublime ode all’amicizia, volta a celebrare una separazione ed un invito a contemplare verità profonde, che varcano i limiti di un’esaltazione dettata da una materialità vuota e accecante. Una canzone speciale non solo per la musica e per la voce di Adriano, ma anche per le parole che, come un flusso di coscienza trovano qui sfogo, cullate dall’onda di un malinconico canto capace di allinearsi, inevitabilmente, alle corde dell’animo umano. Mi manchi tanto amico caro davvero e tante cose son rimaste da dire, ascolta sempre e solo musica vera e cerca sempre se puoi di capire!» Gianluca Boffetti

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Tomaselli Patrizia

Traduzioni e Interpretariato Le lingue nelle quali si forniscono i servizi sono: • INGLESE •FRANCESE •TEDESCO •SPAGNOLO •PORTOGHESE •NORVEGESE •FINLANDESE •SVEDESE •DANESE •OLANDESE •RUSSO •BIELORUSSO •UCRAINO •SERBO •CROATO •SLOVENO •BOSNIACO •ESTONE •SLOVACCO •CECO •LITUANO •RUMENO •UNGHERESE •ARABO •ALBANESE •BULGARO •TURCO •GRECO •GIAPPONESE •CINESE •HINDI

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RIFLESSIONI

Vite in divenire Ciò che avremmo voluto essere e non siamo stati, ciò che avremmo voluto vivere e non abbiamo vissuto, ciò che abbiamo desiderato e non è arrivato: sono le porte chiuse della nostra vita e non sapremo mai come sarebbe stata se… Sono porte che si sono chiuse perché altre si sono aperte, escludendo tutte le altre possibili. Non siamo più il caos primigenio, che ha tutto in sé e nulla fuori. Non siamo più cellule staminali pluripotenti: la vita è frutto di differenziazione. Il paradosso è che il tutto non è ancora nulla, se non in potenza. È solo il limite che dà la vita, che ci rende ciò che siamo, unici nella nostra incompiutezza. La forma di una vita è ricchezza e povertà, perché siamo ciò che è nato dalle potenzialità che si sono realizzate e dalla perdita di possibilità che non hanno visto la luce. Siamo forme che si plasmano in continuo, e la

vita è scalpello che incide, toglie via. Speriamo sempre che la vita sappia ben scolpire. Che poi non si sa mai se da un colpo sbagliato non possa uscire una forma inaspettatamente bella e da un colpo dolce una forma insipida. Forme abbozzate meravigliose, forme finite che non scaldano l’anima. sguardiepercorsi.it

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L’ANGOLO DI SILVIA

Rubrica a cura di Silvia Brindisi

E’ una giovane scrittrice di successo la carismatica Silvia Brindisi. Ad oggi ha pubblicato nel 2009 un saggio scientifico all’interno del libro “Prevenzione e qualità della vita. Il ruolo degli educatori nel lavoro con i minori“ (Kappa edizioni) e nel 2015 ha invece dato alle stampe il suo primo libro per bambini intitolato “Amicizie magiche” (Edizioni Albatros) che è formato da alcune favole legate tutte dall’amicizia. Infine nel 2016 ha pubblicato un altro libro quale “Chi parla poco , ha gli occhi che fanno rumore” con la Casa Editrice LFA Publisher. Attualmente sta lavorando al suo nuovo libro e svolge la professione di supplente nelle scuole materne di Roma.

Credito foto: Massimiliano Rocchi Trucco: Francesca Caddeu 06 www.newentry.eu

Recensione E’ un libro scritto da Angela M. Borello. Questo libro contiene delle frasi, riflessioni e pensieri detti dai bambini dai due anni in su che ha riportato la scrittrice per far conoscere anche in questo modo il loro mondo . Ha voluto rendere protagonisti i piccoli con le loro emozioni e con la loro comunicazione senza filtri ma diretta. Sicuramente emerge l’importanza di saper ascoltare e capire ciò che i bambini sentono e vivono.

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RACCONTI

Le due facce felici C’erano una volta 2 facce molto tristi che vivevano in una sala di un castello molto cupo e buio. Forse è meglio che vi racconti tutto dal principio: Vanessa e Eleonora, così si chiamavano le 2 facce, erano molto felici e vivevano in un mondo tutto colorato dove nessuno aveva il potere supremo. Vanessa e Eleonora vivevano in un castello molto grande. Un giorno però arrivò in questo mondo colorato e felice una vecchia signora che si identificò come una povera e vecchia nonnetta. Questa fu subito accettata e portata in una casetta. La notte seguente si sentì nell’area un odore molto strano come di tristezza ma non si preoccuparono tanto. Quella stessa notte tutti i cittadini diventarono tristi e ogni colore si trasformò in grigio e nero. Vanessa e Eleonora furono messe in una stanza del loro castello molto buia e da qui incomincia la storia. Tutti erano molto tristi il giorno seguente, ma le 2 facce non capivano ancora quello che era successo: vedevano gente triste, colori cupi e addirittura cose che nessuno potevano immaginare. La vecchietta si presentò alle due faccette e disse loro di chiamarsi Nera. “Avevo sentito parlare del vostro paesino- incominciò Nera- e volevo spargere anche qui il malumore come ho già fatto in altri paesini, mi sono fatta dare delle informazioni dai passanti per poi ridurli in miei schiavi;non credevo di arrivarci molto facilmente ma mi sbagliavo, non sapevo di certo che i suoi abitanti erano 08 www.newentry.eu

così buoni da farmi passare senza problemi. Ha ha ha... poveri illusi veramente credevate che io ero solo una povera vecchietta indifesa, ma guardatemi ora vi dirò tutto: vengo dal paese Buio e sono una strega di decimo livello, ho 21 anni.” Le due faccine incredule alla cosa, rimasero zitte mentre la strega si tolse la maschera mostrando una ragazza bellissima, lunghi capelli neri e occhi azzurri, rossetto nero chiaro e unghie lunghe, pungenti e… nere. Vanessa e Eleonora esclamarono impressionate: “ma sei bellissima... perché una dolce fanciulla come te usa i suoi poteri solo per fare del male?” Nera allora rispose che era nata in una famiglia di maghi con poteri molto malvagi; aveva preso le abitudini dei cattivi e… per non parlare della sua infanzia: era nata in un cassonetto della sporcizia, poi da lì ha vissuto tre dei suoi anni nella discarica abbandonata. In ultimo , fino a 16 anni, in una casa che stava crollando e che adesso ne rimanevano solo le rovine. Raccontò poi che le giornate che passava con gli zii erano bruttissime perché veniva solo picchiata e maltrattata, per non parlare dei nonni: questi la ignoravano totalmente, era come se fosse isolata dal resto del mondo. Le rimaneva solo il suo Billy, cioè una calza rotta e imbottita di vecchie carte di caramelle trovate in una discarica. Finita la descrizione Vanessa e Eleonora videro scendere una lacrima luccicante dal giovane volto di Nera che se l’asciugò immediatamente. Poi senza pazienza se ne andò via correndo e si sentì il pianto forte e debole della ragazza.


RACCONTI

Successivamente le 2 faccette si guardarono con gli occhi lucidi e Vanessa aggiunse: “Secondo me è così per colpa della sua infanzia, dobbiamo farle rivivere quello che da piccola non ha potuto fare. Potremo farle una sorpresa; cioè io la tengo impegnata mentre voi organizzate tutto. Mi raccomando non dimenticate musica, decorazioni, giochi e tanto ma tanto divertimento.” La notte stessa le due faccette incominciarono a preparare: inviti per i partecipanti, giochi, decorazioni, scalette della giornata. Il giorno seguente le due amiche si presentarono da Nera con un enorme striscione con su scritto: RAGGIUNGICI NEL PARCO FARFALLE ALLE 10.30, TI ASPETTA UNA INCREDIBILE SORPRESA. Nera si presentò come scritto sull’invito e… RIMASE SORPRESA, IMMMOBILE PER LA BELLISSIMA FESTA ORGANIZZATA. LE SCESERO LACRIME ABBASTANZA PER CREARE FIUMI!!!!!! Vedendo Nera così felice ebbero la soddisfazione di capire che avevano aiutato qualcuno, di aver reso una cattiva ragazza felice, facendole rivivere l’infanzia che sognava. Nera non ebbe niente da dire se non (sempre singhiozzando) un enorme GRAZIE. Sbucò sul viso di quella ragazza, che fin da sempre era stata molto triste e severa con se stessa, un sorriso. In quello stesso momento accadde una magia: i capelli di Nera cambiarono colore, diventarono gialli come la luce del sole, le sue unghie rosa e i suoi vestiti tutti molto belli e colorati di tanti colori diversi come in un immenso arcobaleno. Vanessa e Eleonora si avvicinarono e si guardarono intorno, tutto stava tornando come prima e gli abitanti erano diventati felicissimi. A quel punto Nera esclamò: “Ho deciso di non

chiamarmi più Nera come il colore della tristezza, ma Gioia, come la sensazione più bella del mondo (ovviamente dopo l’amore). La vita a volte può essere ingiusta, altre volte allegra e piena di amore e gioia… ma non ci si deve arrendere... se vedi che c’è un punto brutto, devi affrontarlo con maggior sicurezza e fiducia in se stessi. Devi sempre dare il massimo in qualunque cosa tu faccia. Vi ringrazio tanto Vanessa e Eleonora, voi mi avete aiutato a scoprirlo nel migliore dei modi. Vi ringrazierò a vita, ma prima…” Gioia fece apparire nel cielo un mucchio di fuochi artificiali e un grande manifesto con su scritto: GRAZIE INFINITE VANESSA ED ELEONORA! Così, appena finita la festa, le due faccine felici chiesero a Gioia se voleva venire ad abitare insieme a loro nel bellissimo castello. Tutto ritornò come prima e le due facce ritornarono FELICI VALEGGI ELEONORA 14/07/18 Eleonora è una ragazzina di 10 anni, minuta e graziosa. Ha un dono speciale: è sensibile, affettuosa, gentile e riservata. La vita come racconta Eleonora a volte è ingiusta e cattiva e la parola “grazie “ usata poco o niente....l’affetto poi è diventato un accessorio, perchè siamo tutti un po’ egoisti. Sicuramente certe situazioni succedono veramente e recano solo dolore al cuore. Capire chi ci sta vicino ....ecco il punto. I genitori di Eleonora devono essere orgogliosi della loro bambina. Pregare e ringraziare sempre Dio che esistono oggi delle ragazzine così. GRAZIE ELEONORA PER LA TUA GIOIA Nilde www.newentry.eu 09


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Lezioni di vita... Due uomini, entrambi molto malati, occupavano la stessa stanza d’ospedale. A uno dei due uomini era permesso mettersi seduto sul letto per un’ora ogni pomeriggio per aiutare il drenaggio dei fluidi dal suo corpo. Il suo letto era vicino all’unica finestra della stanza. L’altro uomo invece, doveva restare sempre sdraiato. Come spesso accade in questi casi, i due uomini fecero conoscenza e cominciarono a parlare per ore. Parlarono delle loro mogli e delle loro famiglie, delle loro case, del loro lavoro, del loro servizio militare e dei viaggi che avevano fatto. Ogni pomeriggio l’uomo che stava nel letto vicino alla finestra poteva sedersi e passava il tempo raccontando al suo compagno di stanza tutte le cose che poteva vedere fuori dalla finestra. L’uomo nell’altro letto cominciò a vivere per quelle singole ore nelle quali il suo mondo era reso più bello e più vivo da tutte le cose e i colori del mondo esterno. La finestra dava su un parco con un delizioso laghetto. Le anatre e i cigni giocavano nell’acqua mentre i bambini facevano navigare le loro barche giocattolo. Giovani innamorati camminavano abbracciati tra fiori di ogni colore e c’era una bella vista della città in lontananza. Mentre l’uomo vicino alla finestra descriveva tutto ciò nei minimi dettagli, l’uomo dall’altra parte della stanza chiudeva gli occhi e immaginava la scena. In un caldo pomeriggio l’uomo della finestra descrisse una parata che stava passando. Sebbene l’altro uomo non potesse sentire la banda, poteva vederla con gli occhi della sua mente così come l’uomo dalla finestra gliela descriveva. Passarono i giorni e le settimane. Un mattino l’infermiera del turno di giorno portò loro l’acqua per il bagno e trovò il corpo senza vita dell’uomo vicino alla finestra, morto pacificamente nel sonno. L’infermiera diventò molto triste e chiamò gli inservienti per portare via il corpo. Non appena gli sembrò appropriato, l’altro uomo chiese se poteva spostarsi nel letto vicino alla finestra. L’infermiera fu felice di fare il cambio, e

RIFLESSIONI

dopo essersi assicurata che stesse bene, lo lasciò solo. Lentamente, dolorosamente, l’uomo si sollevò su un gomito per vedere per la prima volta il mondo esterno. Si sforzò e si voltò lentamente per guardare fuori dalla finestra vicina al letto. Essa si affacciava su un muro bianco...e resto’ esterefatto... L’uomo chiese allora all’ ‘infermiera che cosa poteva avere spinto il suo amico morto a descrivere delle cose così meravigliose al di fuori da quella finestra. L’infermiera rispose che l’uomo era cieco e non poteva nemmeno vedere il muro “Forse, voleva farle coraggio.” disse. Vi è una tremenda felicità nel rendere felici gli altri, anche a dispetto della nostra situazione. Un dolore diviso è dimezzato, ma la felicità divisa è raddoppiata. Se vuoi sentirti ricco conta le cose che possiedi non cio’ che il denaro può comprare. .. Dai un senso ad ogni piccola cosa...perche’ spesso le piccole cose sono piu’ grandi di quanto si pensi. Oggi è un dono, è per questo motivo che si chiama presente. Basta tanto poco per regalare un sorriso.. riflettiamo gente... riflettiamo.. Rosa L. di Gottolengo (Bs)

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Rubrica a cura di Carmen Morello, conduttrice e attrice. Ora in tv alla conduzione del programma di cucina “Chef per una sera”. www.chefperunasera.simplesite.com Credito foto: Fazio Gardini 14 www.newentry.eu

Procedimento : In un padellino sciogliere le acciughe unire il latte e il mascarpone amalgamare e ridurre per alcuni minuti sino ad ottenere una consistenza semi liquida. Tostare il riso qualche minuto in padella senza aggiunta di altri ingredienti. Tagliare finemente il cipollotto e imbiondirlo in padella con un giro di olio evo, unire il riso tostato e la la noce di burro e sfumare con il vino. Scaldare l’acqua in ricetta sino al bollore aggiungerla poco per volta al riso e portare a cottura. Mescolare di tanto in tanto e sala-


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re. A cottura ultimata mantecare fuori dal fornello con l’aggiunta del mascarpone e il formaggio grattugiato. Impiattare con l’aiuto di un coppa pasta, aggiungere ai lati la crema di acciughe a modi decorazione e dare il tocco finale spolverando con una grande eccellenza siciliana : il cioccolato di Modica

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ANIME NEL VENTO

I colori dell’Infanzia Dedicato a Lidia Martini in Zanfretta capostipite dei giostrai che da anni rallegrano la Sagra di San Luigi Lontano il tempo del ricordo, frammentario, ric- le vie del paese camminava, solerte, giorno e co di colori, d’immagini volitive. notte incedeva, vagabondando. Nei tempi di bambina con gioia si attendeva Il muto l’arrivo di San Luigi, con esso l’attesa allegria Veniva da lontano il muto delle giostre, musica e brio, emozioni nove. vagando di paese in paese Giungevano a scuola i piccoli giostrai, occhi coraccoglieva fiori tra i campi lor carbone, pelle bruna, gesti scaltri; recavaa capo chino no storie di paesi lontani; dalle piccole tasche corpo traballante traboccavano biglietti quadrati, color carta da avvolto da giacche troppo pesanti zucchero, omaggio ingresso alle attrazioni, a noi da braghe dalle grosse pieghe. donati con generosità. Si trasformava il paeselErano di fuoco i suoi occhi lo, muggiti di vacche e latrati di cani si confonincutevano timore devano con la magia di un popolo dal fascino seminavano spavento tra i piccoli arcano. Lo sguardo, il mio, inseguiva, lesto acritto se stava facendo correva, accorciava distanze, si faceva tutt’uno la lunga cordicella coi loro giochi, modi di parlare, movenze, gesti. correre lesta. Leonide, mio coscritto, nella classe portava Dalle mani fantasia, chiacchiericcio vivace; forte; dolce la usciva una forza innata presenza di Rosa che assieme a mia sorella, sericolma forse di desideri sepolti duta su un vecchio poggiolo, narrava, rievocava, che venendo a galla gettava sogni. Spiccava la figura “del muto”, per sembravano esplodere incauti e coraggiosi seminando spavento tra le fanciulline di Galasi Caterina e Galetti che sentendone la malizia CUCINA NOSTRANA si allontanavano celeri. Spiedo Bresciano Mangiava poco e di nascosto Stracotto d’asino per strada Trippa come bestia feroce Paella dietro tendoni pesanti Torta fritta immaginando forse su prenotazione sognando talora. 329 73 31 594 A tarda notte Via Garibaldi, 47 49 ancora vagava VOLONGO (CR)

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ANIME NEL VENTO

trascinando piedi e mani lungo cortili in ombra. Nel cuore della notte mi pareva di sentirne l’odore il rumore dei passi l’annaspare curioso e vorace tra le vesti improvvisa boria di cielo in tempesta. Un anno uno fra i tanti mancò all’appello si seppe in seguito che era salito in cielo nel silenzio di un convento accerchiato da pochi intimi Capolavoro di giochi infantili sprazzi di infanzia il suo essere fra noi lontane gesta rivissute oggi come allora con nostalgia. La figura di Lidia appariva forte, solida, a tutti rivolgeva un saluto, un cenno caldo. Affiancata nei primi anni dallo sposo, dalla carovana la si vedeva scendere e salire, affaccendata, accerchiata da crocchi d’infanti. Mano crudele il consorte si portò via, dicono con rapidità fulminea. Con forza e determinazione seppe “condurre il

passo”, nel cammino incedendo a testa alta. Poche volte le nostre parole si sono incrociate, sguardi incontrati. Mi colpì la tenerezza con cui parlava dei figli, delle mille cose da fare, fiere da rincorrere. Sapeva di carezza il suo chiedere “Come sta la figlia grande? Cammina?” “Vittoria, le rispondevo, andiamo avanti, poco alla volta.. “ “L’ho vista passando in giardino, ero da mio figlio Roberto e vi ho visto …”. Scocco di campana risuona mesto, sorella morte ha teso le braccia. Orecchio si tende, capo s’accosta. Stupisce l’affermazione di Celeste, mia figlia, che sussurra ascoltando il tocco: “E’ il ballo della morte?”.. “Si le rispondo, chiunque Sia sta ballando il ballo della morte incontro andando alla vita eterna”. Poco dopo per le vie del paese la notizia si diffonde : “E’ morta Lidia Zanfretta, la mamma di Roberto …” Mille i fiori, colori e fantasie, candeline profumate, hanno calcato le sue ultime ore tirrene Lidia, in onore di una vita spesa con onesto lavoro, amore per la famiglia. Anche per lei un grazie, per aver saputo dare forma e colore all’infanzia, per aver condotto il passo con solerte ferrea determinazione. Dalle volte celesti, il suo sguardo forte si sentirà. Milena, la mamma di Vittoria e di Celeste

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Collaborazioni di pubblicità con Lee, Pepe Jeans, Cluse e altri marchi internazionali del mondo della moda, una collezione tutta sua di scarpe che sta per uscire sul mercato e oltre 20.000 followers che la seguono quotidianamente su Instagram. Una vita di corsa per Chiara Bindoni, 24enne di Brescia, che il mondo dell’immagine lo gestisce nelle poche pause che le concede la gestione della sua attività imprenditoriale a Carpenedolo dove è c apodo di una azienda leader nel mondo delle scarpe da ballo. “Sono una persona testarda e determinata, mi impongo sempre degli obbiettivi e faccio in ogni modo per raggiungerli” racconta Chiara, imprenditrice e manager tuttofare. I casi della vita l’hanno messa davanti alla necessità di occuparsi dell’azienda di famiglia, lei ha accettato la sfida puntando tutto sulla sua creatività. Ed ecco che la sua quotidianità si snoda fra logistica, ordini, nuove idee ed esigenze del cliente. Uno sguardo verso mode e tendenze che le è naturale in tutti i settori. Chiara Bindoni, com’è lavorare nel mondo delle calzature da ballo? Visto da fuori può sembrare un mondo completamente a se stante, in realtà serve molta com18 www.newentry.eu

petenza in quanto bisogna essere preparati a conoscere ogni tipologia di calzatura di questo genere. Quelle che produciamo in azienda sono tutte calzature di produzione nostra che tengono solo ed esclusivamente il marchio aziendale. In quanto calzature uniche e prodotte solo ed interamente da noi abbiamo una serie di rivenditori in tutto il mondo e in tutta Europa. Un business che impone di rimanere al passo con i tempi. Certamente, perchè l’attività non riguarda più il negozio fisico ma tutti i contatti con l’estero. Ogni mattina devo gestire le mail, catalogare gli ordini e-commerce che si sta sviluppando sempre di più soprattutto in America e in tutta Europa e procedere con le spedizioni. Inoltre noi forniamo un servizio di calzature personalizzate quindi ogni giorno devo controllare in fabbrica che tutto proceda nei tempi giusti. Ed ecco che è nata un’idea… forte e personalizzata. Sto per lanciare la mia linea di calzature ispirata alla linea che aveva creato mio papà di Loafers: scarpe non solo da ballo, ma anche da passeggio con suola in cuoio ed interamente Made in Italy, cosa ormai rara da trovare! Quindi devo


SPETTACOLO & ARTE

solo ringraziare mio padre, scomparso un anno fa, per avermi aperto la strada a questo percorso. Qual è il tuo rapporto con la moda? Il mio modo di vestire è totalmente personalizzato, non ho influenze specifiche se non che adoro la moda 90s e mi piace mixare Vintage con tutto ciò che trovo in giro. Non amo i tacchi ma adoro le Sneakers di ogni tipo: cerco sempre di stare attenta alle novità e cercare di comprarmele subito. Come bisogna vestirsi per non passare inosservati? Non penso che il segreto sia differenziarsi dagli altri ma sentirsi sempre liberi di osare come si vuole. E far si che il proprio stile nel vestirsi rappresenti esattamente ciò che sei. Cosi vivo io il mio modo di vestire. Non aver paura di uscire e mettersi la prima cosa che si trova nell’armadio. Io non mi sento in competizione con nessuno perchè mi ritengo libera di uscire e vestirmi come mi pare, il mio stile è così: o lo ami o lo

odi. Ci sarà sempre qualcuno pronto a criticare ciò che fai quindi alle critiche non ci faccio nemmeno caso, solo in caso siano costruttive. Anche il popolo dei social apprezza il tuo personaggio. La gente di me apprezza proprio la spontaneità con cui gestisco la mia pagina Instagram, affidandomi all’istinto senza essere ossessionata da mode e likes. Il social lo vivo come un canale di pubblicità, penso che sia una delle forme più importanti nel 2018 per promuovere ciò che sei e ciò che fai. Non mi reputo una influencer, bensì una “Ragazza Impegnata”. Caratterialmente, che ragazza sei? Voglio sempre dire la mia ad ogni costo, sono molto schietta e sincera e tante volte questo può essere considerato sia un pregio che difetto perchè in certe situazioni forse sarebbe meglio stare zitti. In ogni modo, adoro la moda e tutto quello che ne fa parte. I miei hobby extra non sono altro che bere una buona tazza di caffè e sfogliare riviste di moda. Odio lo sport

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SPETTACOLO & ARTE

e la palestra ma spero di riuscire a trovare un giorno o l’altro l’imput per fare qualcosa. Una delle cose che più mi piace oltre alla moda è l’Arte. E’ sempre stata una grande fonte di ispirazione, mi piace visitare i musei e cercare di cogliere nelle opere che vedo qualcosa per arricchire me e il mio modo di vedere i miei progetti lavorativi futuri. Uno degli artisti che più mi ha ispirato in questo periodo è De Chirico perchè nelle sue opere enigmatiche e apparentemente confusionarie ho trovato il punto e il presupposto da dove iniziare il mio nuovo progetto. Ora non resta che aspettare il risultato finale. Come ti vedi in futuro? Il mio futuro me lo sto costruendo giorno dopo giorno: la vita purtroppo mi ha insegnato che da un momento all’altro può stravolgerti i piani, quindi seppur mi stia costruendo le basi spero per un futuro florido, da raggiungere step by step. Canali Instagram : @chiarabin 20 www.newentry.eu



RIFLESSIONI

Farfalle: anime vaganti Le farfalle sono tra gli insetti che hanno un valenza mistica, i greci e romani consideravano la farfalla simbolo dell’anima che esce dal corpo e anche presso gli aztechi. In oriente è considerata il simbolo della donna e della vergine, ma sono anche sinonimo di anime vaganti, io personalmente quando vedo un farfalla rimango quasi ipnotizzato, dalla sua grazia, leggerezza, e dai suoi colori. Una volta mi è capitato che ero andato al cimitero per far visita ai defunti, nell’uscire mi sono girato e ho visto in mezzo a due possenti pini, una farfalla che svolazzava, mi son fermato ad osservarla e si avvicinava quasi sfiorandomi, per poi allontanarsi. Allora ho proteso il braccio, offrendogli la mano come appoggio e dopo un po si è posata sul-

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la mia mano, la sensazione che ho provato è stata intensa, come se qualcosa, come un’entità si fosse rivelata, io sono rimasto attonito ed emozionato, di questo evento, io attribuisco alle farfalle qualcosa di magico. Le farfalle sono come dei fiori volanti, e perché la loro vita è così breve? durano da 1 giorno ad una settimana, in effetti è più lunga la loro vita da bruchi che da farfalla, che paradosso la loro vita, lottano per diventare un farfalla per poi morire dopo qualche giorno. Comunque se dovessi scegliere meglio un giorno da farfalla che cento da bruco, perché? Perché vivere da bruco lo sto facendo, vorrei morire come una farfalla. Dr.ssa Paola Lanfranchi BIOLOGA NUTRIZIONISTA

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Il reggiseno è un ideale di democrazia: divide la destra dalla sinistra, sostiene le masse e attira a sè il popolo.

Un uomo che lavora in comune torna a casa tutto felice, fa le scale tre alla volta e urla alla moglie: “Nina... Nina... m’hanno fatto membro della giunta!”. E la moglie: “Mah, avrebbero fatto meglio a farti una giunta al membro!”. Dopo aver passato quasi tutte le birrerie della cittadina, due amici decidono di andare a casa di uno di loro a bere un’ultima birra. Davanti alla porta dice uno: “Ssssssssssssssst! silenzio! Mia moglie di sicuro dorme già!”. In silenzio entrano nell’appartamento, uno va in cucina e l’altro da un’occhiata in camera da letto. Ritornando in cucina tutto eccitato dice all’altro: “C’è un altro a letto con tua moglie!”. L’altro: “Fai silenzio! Ho solo due birre!”.

contadino sta per tornarsene ai suoi lavori, quando vede dall’altra parte dell’aia un gran putiferio: è il gallo che riempie di botte il pavone! Due amici si incontrano dopo molto tempo. Uno, sapendo che l’altro si è risposato, chiede all’amico: “Scusa, ma mi vuoi spiegare come mai ti sei risposato con la sorella della tua defunta moglie?”. “Beh, a te posso anche confessarlo” - spiega l’uomo abbassando la voce - “capisci, non ho avuto il coraggio di ricominciare da zero con un’altra suocera!”. “Perché sei scappato dalla sala operatoria prima dell’intervento?”. “Perché l’infermiera diceva: coraggio, non si preoccupi, è un’operazione facile...”. “E questo non ti ha tranquillizzato?”. “Il fatto è che parlava con il chirurgo!”.

Gli amori sono come i funghi: si capisce se Cartello su un prato davanti a una chiesa: sono buoni o cattivi solo quando è troppo tardi. “Vietato calpestare il prato. I trasgressori saranno comunque perdonati”. Un signore sale su un tram e chiede al bigliettaio: “Scusi le ceramiche pagano il biUn matto esce dall’ospedale ed è fermaglietto?”. “No!” risponde il bigliettaio. Allora mente intenzionato a comprarsi una Ferrari. rivolgendosi alla moglie che lo aspettava giù Con le sole 500 euro che ha messo da parte le dice: “SALI CESSO!”. gli danno lo sterzo e così si mette a correre, a piedi, con il volante in mano. Si ferma a un Un contadino vuol fare uno scherzo a una rifornitore e dice al benzinaio: “IL PIENO”. Il delle sue galline e le sottrae di nascosto un benzinaio lo guarda e gli agita una mano uovo per dipingerlo di tutti i colori. Poi lo ridavanti agli occhi per vedere se quel tizio è mette in mezzo alle altre uova e si mette sveglio... E lui: “Ti ho detto di farmi il pieno, a spiare le reazioni della chioccia. Questa NON DI PULIRMI IL VETRO!”. però resta del tutto indifferente. Deluso, il 24 www.newentry.eu


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aspira alla festa dell’amore... Non è possibile sentire subito il creativo, energico, influsso di Sole, oggi e domani siete un po’ penalizzati. Disturbi nei rapporti stretti e impedimenti assurdi, intoppi, ma niente di importante. Rilassatevi. Al successo voi ci arriverete tranquillamente, restate impassibili davanti alle provocazioni. Essere in vacanza, sarebbe meglio.

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vostro cuore innamorato. Vi sono momenti in cui nulla è più importante che entrare in contatto con se stessi e i propri pensieri, questo è il momento adatto. Occupatevi degli affari domestici, che creano tensioni con le persone vicine e scontri nel matrimonio. Ma non fatevi coinvolgere troppo in cose materiali, Venere

Ci siamo, tutto diventa più bello sotto i raggi del Sole, siete pieni di energia, ottimismo, grazie anche a Marte energico e appassionato. Lavoro, una passione irrinunciabile, successo un traguardo da inseguire e da raggiungere, ma pure qualche vecchio conto del passato da saldare. Prossimo week end, una stella cadrà sul

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Nuova pressione sul fisico. Transito fastidioso specie per le donne in età critica, gli uomini del segno avranno molto da fare con una Sagittario, Gemelli e Vergine. Non è il caso di iniziare nuove discussioni neanche nel lavoro, rimandate, fate una pausa. Per quanto riguarda l’amore e le amicizia poche sono le novità: coltivate ciò che già avete! www.newentry.eu 27


TERRITORIO

Mezzane di Calvisano: due suoi parroci cresciuti a Seniga. La morte a metà luglio di Mons.Luigi Corrini, avvenuta a Verolanuova dove è stato parroco dal 1975 al 2003, ha rinnovato sulla stampa bresciana il ricordo di settantuno anni fa, quando il giovane sacerdote Karol Wojtyla, trascorse nel luglio 1947 un periodo di vacanze a casa dell’amico allora chierico don Francesco Vergine. Una decina di anni fa, scoprimmo tale evento grazie ad Angelo Locatelli, che raccontò in modo dettagliato le testimonianze di chi aveva vissuto quei giorni lontani. Lo fece con il libro: “La visita di un futuro Papa nella Bassa Bresciana”. Una amicizia nata a Roma, fra don Vergine e Papa Wojtyla, dove entrambi ebbero a frequentare un corso alla Pontificia Università Gregoriana, frequentato da chierici e sacerdoti di varie nazionalità. Così il futuro Papa Giovanni Paolo II°, passò qualche giorno dalla famiglia di don Francesco Vergine a Seniga. In quei giorni non pochi furono i loro viaggi in bicicletta, nei paesi confinanti con Seniga, accompagnati di frequente anche da don Luigi Corrini, allora seminarista, anch’esso di Seniga. Fra i tanti paesi visitati in bicicletta, anche Mezzane di Calvisano. Una sessantina di chilometri tra andata e ritorno, per far visita al parroco don Francesco Calzoni, già curato di don Vergine a Seniga. Un legame di gratitudine per essere stato una delle guide spirituali del piccolo Francesco Vergine. Tale importante avvenimento per la chiesa e la comunità della frazione di Calvisano, è stato solennizzato con un targa posta al lato della Chiesa par28 www.newentry.eu

Don Francesco Calzoni rocchiale dedicata a Santa Maria Nascente il 9 ottobre 2011, in occasione della Festa del Patrono San Dionigi Areopagita. La morte di don Corrini, mi ha dato modo di soffermarmi su Seniga e constatare come tale paese ebbe, ancora prima dei quei giorni un collegamento spirituale e di storia sacerdotale con Mezzane. Quella visita ebbe come primo attore con il futuro Papa Giovanni Paolo II°, il parroco don Francesco Calzoni, il quale fu collaboratore (curato) per tredici anni a Se-


TERRITORIO

La Pieve S.Maria Annunciata di Comella niga. Don Calzoni era nato a Pompiano il 26 maggio 1923, ordinato sacerdote collaborò a Seniga con don Angelo Roda, che fu parroco a Seniga dal 1908 al 1951. Passò alla parrocchia di Calino per sei anni, fino a quando fece il suo ingresso come parroco a Mezzane il 29 novembre 1942, succedendo al mezzanese don Andrea Galuppini. Ma Seniga torna ancora nella storia parrocchiale di Mezzane, con don Ippolito Pellegrini, il quale nato a

Seniga, è stato curato nel suo paese natale presso la Pieve di S. Maria Annunciata di Comella, prima di diventare parroco a Mezzane dal 22 ottobre 1894 al 29 agosto 1928. Ad esso succedette il già citato don Andrea Galuppini. Da sottolineare come quella Pieve di Comella, sia stata un meta preferita del futuro Papa Karol Wojtyla, che fece visita di frequente in quei giorni con devozione e preghiera. Marini Marino

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Provata la E All Terrain

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MOSCIANO SANT’ANGELO – La Mercedes crea la sua prima SUVvation, unione fra un SUV e una Station Wagon. Questa vettura della casa tedesca è la E All Terrain, versione particolare della Classe E SW. La E All Terrain è disponibile con 1 solo Motore Turbodiesel (220d da 194 cv), negli allstimenti Sport, Business Sport, Premium, Premium Plus. Esternamente si ripresenta con una mascherina a due sole lamelle (simile a quelle delle suv della casa), rivestimenti neri attorno ai passaruota, cerchi in lega leggera con pneumatici a fianchi alti: si tratta, insomma, di una famigliare E SW in allestimento “suvizzato”. La trazione integrale 4Matic e la maggiore altezza libera dal suolo la rendono più versatile ed eclettica: adatta alla famiglia e al tempo libero anche quando si tratta di percorrere un fuori strada leggero, come accade spesso in campagna. Proprio per questo, ci sono appendici in plastica sulla carrozzeria, a proteggerla da possibili danni dovuti a contatti con arbusti e al pietrisco sollevato dalle ruote. Il look, è gradevole, con linee filanti e snelle. Internamente, l’abitacolo è molto spazioso, curatissimo e costruito con materiali di alta qualità. La conformazione è praticamente identica a quella della E SW da cui seriva: tecnologia a piene mani incorniciata da un lusso da top di

gamma. Ora è il momento del test drive: la Mercedes E All Terrain guidata è stata la 220d Business Sport 4Matic da 70761 €. La Mercedes fonde l’anima fuoristradistica del SUV con quella stradale e spaziosa della Station Wagon, creando il primo SUVvation (SUV+Station Wagon). La derivata della E SW, su strada è un salotto viaggiante: comodo, confortevole, facile e intuitivo nella guida. Ottimo è anche l’uso che se ne può fare nel fuoristrada grazie alle sospensioni ad aria regolabili, alla Trazione Integrale 4Matic, all’ottimo Cambio Automatico. Il propulsore che pulsa sotto la E guidata, e finora l’unico motore a listino, è il 2000 Turbodiesel da 194 cv, denominato 220d. Questo motore, che ha fatto il suo debutto con la E Berlina attualmente in listino, è un’ottimo 2000 con prestazioni da cilindrata superiore (brillantezza, potenza, accelerazione, silenziosità, fluidità di marcia....), ma con la parsimonia di consumi e costi di gestione che un motore piccolo di cilindrata può dare. Da ultimo il listino prezzi: si va da 60690 € della 220d Sport 4Matic per arrivare a 75710 € della 220d Premium Plus 4Matic (Diesel). Per ulteriori informazioni sul mondo dei motori visitate il mio magazine www.bestmotori.it

Bruno Allevi

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RIFLESSIONI

QUASI UN TESTAMENTO DI UN NONNO CHE SPERA E CHE NON VORREBBE ESSERLO STATO PER CASO

IL SENSO DELLA VITA: riflessioni di un’anima che ha fretta. Ho scoperto che ho meno tempo per vivere, da qui in poi, rispetto a quello che ho vissuto fino ad ora. Mi sento come un bambino che ha ricevuto in regalo una scatola di dolci: i primi li ha mangiati con piacere ed un pizzico di ingordigia, ma quando si accorge che ne sono rimasti pochi, comincia a gustarli intensamente. Non voglio più perdere tempo inutilmente: basta arrabbiature per futili motivi sapendo che nulla sarà raggiunto. Non più accanite ed interminabili discussioni che lacerano l’anima e lasciano solo l’amarezza nel cuore. Osservare, capire e riflettere godendo di quei momenti che prima consideravo poco importanti. Il mio tempo è troppo breve: voglio l’essenza, la mia anima ha fretta. Non ho più molti dolci nella scatola. Odio la frase: vado in quel posto per perdere un po’ di tempo. NO!!! Il tempo non si deve perdere: ogni minuto va vissuto. Notte strana. Mi sveglio di soprassalto. Mi sento 36 www.newentry.eu

assalito da una inspiegabile frenesia: un’irrefrenabile fretta di comunicare. Una forza quasi disumana mi strappa dal letto e mi scaraventa a cavalcioni della mia Lettera 35 ed inizio una spasmodica galoppata a ruota libera. Nella mente sento martellarmi il pensiero che da giorni mi tormenta e non mi concede un attimo di pace. Ho la necessità di sradicarmelo dal cuore. Mi fa impazzire e devo svuotare l’anima gridandolo: SONO STATO DISTRATTO. SI’....NELLA MIA VITA SONO STATO IMPERDONABILMENTE DISTRATTO. Finalmente l’ho urlato: potrò ancora rimediare in qualcosa? Riconosco di non aver impegnato al meglio i talenti che il Creatore mi aveva affidato ed un giorno dovrò rendergliene conto. Ecco il motivo assillante della frenesia di comunicare: cercare di rimediarvi, almeno in parte, nel tempo che mi resta. Penso di avere un solo modo: lasciare delle testimonianze per i miei nipoti ed


RIFLESSIONI

anche per qualcun altro che si degnerà di leggerle. Semplici consigli che spero gli possano essere utili: ci tento. Amica Lettera 35 non essere impaziente, mi trovo in un momento particolare della mia vita, cerca di essermi utile ad esternare tutto ciò che ho immagazzinato, però se ti accorgi che esagero o esco dall’argomento, ti prego fammi un segno, uno squillo con il campanellino di fine corsa e mi arresto immediatamente. Ripeterò fino alla noia: non siate distratti ragazzi. Vivete la vita.. AGGREDITELA, non lasciatevi trascinare, correte con essa. Consideratela come una casa, costruite giorno dopo giorno solide fondamenta perché nessuna tempesta traditrice vi faccia crollare. CERCATENE continuamente il senso, non permettete che un solo giorno si spenga senza che vi abbia lasciato un’impronta, positiva o negativa non importa, ma fate in modo che alla sera vi accorgiate di aver vissuto. USATE gli occhi per guardare ma abbiate la capacità di vedere con il cuore e l’anima. NEL REALIZZARE i vostri obbiettivi incontrerete falsi amici e subdoli consiglieri ma anche amici veri: siate capaci di distinguere gli uni dagli altri, vi aiuterà a crescere. SIATE DISPENSATORI di sentimenti veri, perché ricordatevi che chi risparmia sui sentimenti rimane sempre povero. IMPEGNATEVI con tutte le vostre forze per essere artefici del vostro destino perché esso non fa visite a domicilio: andatelo a cercare. CIRCONDATEVI di persone corrette e sincere, lottate contro le ingiustizie perché sta scritto che se i giusti non si oppongono: sono già colpevoli. COSTRUITEVI capacità di diagnosi e sintesi, formatevi culturalmente per essere in grado di discernere e pontificare, abbiate basi ed idee vostre ma in qualsiasi situazione fate in modo che il vostro discorso sia migliore del vostro silenzio: o tacete.

VI INVITO a ponderare, se volete, queste poche regole che sicuramente vi potranno essere d’aiuto nella vostra vita: Prima di parlare: ASCOLTA. Prima di criticare: ESAMINATI. Prima di scrivere: PENSA. Prima di arrenderti: TENTA. Prima di discutere : RESPIRA. Se vuoi essere felice: rendi felice qualcuno. Se desideri ricevere: dona un po’ di te. LA FELICITA’ è vivere accettando le condizioni della VITA. Confronta la tua FELICITA’ con quello che hai e non con quello che PENSI ti manchi. RICORDATEVI che il segreto della felicità è la libertà e che il segreto della libertà è il coraggio. Cambiare idea, qualunque idea, se non per motivi di meschina utilità, è solo sintomo di superiore intelligenza. NORMALE E UMANO è il volersi bene ma tenete presente che l’eccessivo amor proprio è il più pericoloso dei consiglieri. SIATE SEMPRE disponibili verso gli altri, fatevi molti amici veri, ma non scordatevi del proverbio che recita: è meglio un nemico conosciuto che un amico per forza. CERCATE di essere umili, non servitori, perché la presunzione e l’arroganza sono cattivi suggeritori. CI VUOLE CORAGGIO per lottare contro la forza ma a volte ce ne vuole di più per confessare la propria debolezza. NON CERCATE mai di giustificare comportamenti che travalichino il buon senso. ORA CHE STATE per salire sul palcoscenico della vita come protagonisti, non dimenticate mai che l’uomo forte è colui che può, a volontà, bloccare la comunicazione fra sensi e pensiero. CERCATE DI VIVERE vicino a persone che sappiano ridere dei propri errori e che non siano gonfiate dai loro trionfi: è l’essenziale che fa valer la pena di vivere. TENETEVI INFORMATI, siate curiosi, non sottovalutate nulla, costruitevi una base culturale che vi darà il piacere di confrontarvi: l’ignoranza è la www.newentry.eu 37


RIFLESSIONI

peggiore delle povertà. Una casa senza libri è come un corpo senza un’anima. GIUSTO poter dire quello che si pensa, ma è altrettanto doveroso pensare a ciò che si dice. PRIMA DI FORMARE dei giudizi o di trarre delle conclusioni, specialmente se riferite a persone, analizzate con mente libera l’insieme dei fattori perché è evidente che quando il sole tramonta anche l’ombra di un nano si allunga. NON SIATE DISTRATTI cercate di percepire i bisogni, non solo materiali, di chi vi circonda perché spesso le persone, per dignità, evitano di chiedere aiuto. Se saprete accendere una fiaccola nei momenti bui di qualcuno: non sarete vissuti invano. E POI....E POI... per ultimo ma non ultimo: è molto facile lasciarsi coinvolgere, innalzarsi e sentirsi volare spinti dalle adulazioni, vere o più delle volte false che siano, prendetele sempre con le pinze perché spesso e volentieri rappresentano la sconfitta dell’intelligenza e del buon senso: l’uomo alla mercé delle adulazioni è un uomo esposto al ridicolo. MI PERMETTO di oltrepassare la linea che mi ero prefissato, con un pensiero per chi l’adolescenza l’ha già superata e calca la scena della vita con tutta l’esuberanza che l’età concede: NON SI DIVENTA VECCHI perché ci piovono addosso un certo numero di anni, si diventa vecchi perché si sono abbandonati i propri ideali. Mentre gli anni solcano la pelle, gli ideali solcano l’anima. GIOVANE rimane colui che è capace di stupore e meraviglia come un bambino insaziabile che continuamente si domanda: E POI ? RIMARRETE GIOVANI finché vi conserverete ricettivi a ciò che è bello, buono, grande ed ai messaggi della natura, dell’uomo e dell’infinito. Mi sento sereno: ho quasi soddisfatto la mia frenesia di comunicare, spero di aver rimediato in qualcosa ma non mi stancherò di ripetere: ogni attimo della vita va vissuto, non solo lasciato tra38 www.newentry.eu

scorrere. A tal proposito, per chiudere questo mio spero utile sfogo notturno, vi annoio ancora per qualche minuto e vi racconto il sogno che ho fatto in una delle poche notti durante la quale sono riuscito a dormire più del solito: mi sono trovato catapultato davanti al Creatore (spero sia il più tardi possibile) era seduto sopra un trono tutto d’oro dal quale emanava una luce talmente potente che a fatica riuscivo a percepirne la presenza. Era posto davanti ad un enorme portone con uno dei battenti aperto e dall’interno usciva una musica dolcissima mista ad un coro di voci che penso nessun orecchio vivente abbia mai sentito. Inginocchiato e con gli occhi abbassati ho allungato entrambe le braccia con le mani aperte mostrandogli i talenti che mi aveva affidato molti anni prima.....NON LI HAI USATI!!!! - mi sentii apostrofare da una voce profonda confusa dalla musica.....SONO ANCORA GLI STESSI CHE TI AVEVO CONSEGNATO...... il burbero rimprovero fu accompagnato da una folata di vento che mi fece vacillare, sembrava il rombo di un tuono. Rimango stordito e con gli occhi pieni di polvere, sempre rivolti a terra, riesco a farfugliare....lo so....lo so.... sono stato distratto.... però...però... PERO’ COSA... il vocione mi fece NEW ENTRY il Giornale della Gente

Quindicinale d’informazione sociale e culturale a distribuzione gratuita Decreto del Presidente del Tribunale di Bergamo n°21 del 09/03/2000 Editore e Direttore Responsabile: Gianluca Boffetti Direttore Onorario: Michele Cortinovis Redazione: Stefano G. - Giorgio M. - Katia M.

Anno 24 - N°12 del 07/08/2018

Web: www.newentry.eu Email: redazione@newentry.eu bergamo@newentry.eu brescia@newentry.eu

Sede: Brembate di Sopra (Bg) Via Tresolzio n° 48 Tel.347 73 52 863 - Fax 178 22 87 172


RIFLESSIONI

di nuovo tremare. Però....riuscii a far uscire dalla gola con le corde vocali quasi paralizzate.... mi sono accorto troppo tardi....risposi balbettando.... ma mi sono accorto ed anche amaramente pentito e ho cercato di rimediare prodigandomi, nel tempo che mi era rimasto, nel trasmettere a tutti quelli che ho potuto contattare, soprattutto i miei nipoti, il verbo che la vita va vissuta pienamente esortandoli a non essere distratti. Pronunciate queste poche parole, tutte d’un fiato, e quasi biascicate, per parecchi minuti regnò un silenzio che definirei paradisiaco e sempre con le mani aperte e la fronte che toccava il suolo, sono rimasto in attesa del verdetto. Sbirciando con un solo occhio, vidi che dalla metà del portone rimasto aperto era uscita un’alta figura con una veste tutta bianca, una lunga barba ed i capelli bianco grigi con riflessi azzurro cielo che gli scendevano lungo le spalle e nelle mai stringeva un mazzo di chiavi. Sembrava sospeso su una nuvola. Contemporaneamente risentii la voce tuonante che diceva rivolgendosi al nuovo venuto: PIERO.....LASO PASA’ CHEL CIANCOL CHE, EL SE’ PENTIT E LE’ STAT ANCHE SINCER...... In quel mentre mi sono svegliato e così non seppi come sia andata a finire, ma per alcuni minuti mi sembrò di sentire ancora la sublime musica ed il celestiale coro. Nell’aprire con fatica gli occhi ebbi l’impressione di essere ancora accecato dalla potente ed immensa luce che il trono irradiava. Seduto sul letto, scuotendo la testa e toccandomi per accertarmi di essere ancora in questo mondo di lacrime, mi sono fatto l’augurio che il mio pellegrinaggio su questa terra possa, ripeto il più tardi possibile, terminare proprio così. Però ho i miei fondati dubbi. Ho un’anima che ha fretta. Penso però di averla un poco tranquillizzata. Mi è rimasta la fretta di vivere con l’intensità che solo la maturità avanzata sa dare. Ho fretta di recuperare per far in modo che quando aprirò le mani davanti al Creatore, i talenti che gli mostrerò si siano raddoppiati a dimostrazione del mio impegno e possa così

strappargli un sorriso. Non intendo sprecare più nessuno dei dolci che mi son rimasti nella scatola, sono certo che li gusterò più di quelli che ho mangiato fino ad ora. Un obbiettivo mi è rimasto ed è l’unico che mi rende sereno: mangiare l’ultimo dolce soddisfatto ed in pace con i miei cari nella speranza che i miei nipoti si ricordino che non hanno avuto un nonno solo per caso. Ci illudiamo di avere più vite ma l’ultima inizia quando ti rendi conto di averne solo una. Sicuramente ciò che ho scritto qualcuno le considererà banalità scontate e retorica inutile e noiosa: penso sia in errore. Tengo a precisare che non tutto ciò che ho espresso proviene dal mio mulino, ma si apprezzi almeno la pazienza e la volontà che ho avuto nel raccogliere soffi di vita e perle di saggezza e mettere insieme il tutto come in una macedonia ed offrirla, senza pretese, a chiunque voglia assaggiarla. Ora ti rimetto la copertina e ti ringrazio amica Lettera 35, puoi ritornare ai tuoi sogni. Mario Venturini

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SPETTACOLO & ARTE

ROBERTA CATARZI: un’estate... sul palco Le serate trascorse a presentare live sul palco ormai non si contano più. Il merito è di un sorriso che non manca mai e di una “parlantina” che le permette di essere naturale anche quando accade l’imprevisto più impensabile. Tutto semplicemente naturale. È iniziata alla grande l’estate della showgirl toscana Roberta Catarzi, testimonial e presentatrice di “Arcobaleno d’Estate”, sesta edizione della rassegna di eventi che da giovedì 21 a domenica 24 giugno ha animato città e cittadine toscane. Sul palco non poteva che esserci lei, volto noto del Centro Italia quando si tratta di portare iniziative in mezzo alla gente. “Una sensazione bellissima, salire sul palco è sempre un concentrato di adrenalina ed energia che permette di trasmettere al pubblico sensazioni stupende” confessa Roberta Catarzi che ha così avuto la possibilità di raccontare territori, iniziative e bellezze di Firenze, Pisa, Livorno e Arezzo, poli attrattivi dell’intera Toscana e non solo. Il primo di un lungo elenco di esperienze ed avventure che la vedono coinvolta. Quando tutti si preparano per il mare e le vacanze, lei è pronta microfono alla mano per tenere compagnia a qualche migliaio di persone… Per tanti il palco è il luogo dell’incertezza… Invece è un ruolo davvero entusiasmante a quello della presentatrice, che mi permette di alternare rispetto al mio solito lavoro usuale ovvero quello di pedagogista clinico e di specialista in contatto con la scuola. Quali porte ti ha aperto il tuo ruolo di presentatrice? Moltissime, alcune delle quali erano per inimmaginabili. Ho recentemente presentato uno 42 www.newentry.eu

spettacolo al teatro Politeama di Prato ed in quell’occasione ho conosciuto il cantante Lorenzo Baglioni, reduce da Sanremo. Abbiamo avuto modo di interagire sul palco, in occasione di una serata dalla finalità davvero speciale! In che senso una serata speciale? Essendo una pedagogista sono molto attenta a tutte le dinamiche relative al sociale e all’inclusione. Questo spettacolo, intitolato “La Valigia”, nasce proprio dal laboratorio di una scuola di


SPETTACOLO & ARTE

Prato in cui i docenti lavorano da sempre molto bene rispetto all’inclusione scolastica e sociale dei ragazzi, soprattutto dei ragazzi “speciali”. Hai anche rapporti con altre associazioni che si occupano di volontariato? Sì, spesso presento per ANT Associazione Nazionale Tumori ed anche per AID Associazione Italiana Dislessia. Anche in questi casi riesco ad unire il lavoro di presentatrice a quello di specialista che si prende cura della persona. E che rapporto mantieni con le serate più mondane? Anche quello fa parte del mio essere e del mio essere femmina. Sia come conduttrice sia come semplice spettatrice o fruitrice, mi fa sempre piacere prendere parte a degli eventi belli e che siano accomunati dal buon gusto, dall’arte, dalla cultura, dall’eleganza e magari da locations magnifiche! Che rapporto hai con i social? Sono molto attenta da questo punto di vista, ho un gran piacere nello stare a contatto con i miei fan e con i miei followers. Amo tenere il contatto con il pubblico perché è anche al pubblico che dobbiamo ciò che siamo! Ci tengo a curare personalmente le mie pagine Facebook e Instagram, anzi invito tutti a seguirmi e leg-

gere gli ultimi aggiornamenti in live. Dove ti vedremo prossimamente? Sicuramente in ambulatorio, oppure su qualche palco a presentare… Qual è la tua ambizione ad oggi? Difficile scegliere, ma prima di tutto viene una terza laurea, molto agognata, perché amo apprendere e specializzarmi sempre di più. Per questo sto dando esami e frequentando corsi sia per entrare sempre più a pieno titolo anche nel mondo scolastico, sia circa lo studio della psicologia. Oltre a questo aspetto una chiamata molto importante... quella per il palco di Sanremo! CONTATTI SOCIAL https://www.instagram.com/robertacatarzireal/ https://www.facebook.com/ArtistaRobertaCatarzi/

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ANIME NEL VENTO

Fremito percuote DEDICATO A BRUNA

H 17.15 Sembra che sorella morte abbia non voluto accogliere moniti e preghiere. Notte scorsa, giorno alto, incessante andirivieni di prima e di dopo. Ansiti aspri inzuppano nari allargate. Sono mille la fantasie che fanno capolino, destano stupore. Nel frattempo sorgono interrogazioni, si fanno arsura, salso stupore. Si vorrebbe in un soffio portare via sofferenza, tedio. Attesa amara riannoda tempo e spazio, solletica coscienze assopite. Lungo bordure in boccio, spine e rovi compongono tratti di vita. Sono lacrime amare quelle che scivolano, irruenti salgono alle labbra. Farfugli cheti inondano sprazzi di giornata. Terso il cielo, sconfinato, articola sparute note. Nel mezzo tensioni, attese. Gorgoglio secco erompe, si fa carico di tensioni, ricordi, sovrabbondanti emozioni. Risoluto si fa il sentire, acuto,stridulo. Mancanza sorge, attanaglia animo e cuore, petto trafigge con acuta spudorata veemenza. H 23.10 Poche volte suonano le campane per noi, segno di vita e di morte. Sorella morte con passo solerte, quatto, delicato è venuto a rubare, in un meriggio dal tepore ventilato, l’ultimo tuo soffio di vita. In un battito d’ali, dopo un cammino di sofferenza vissuto e condiviso, gli angeli del paradiso sono venuti in crocchio, fra canti di gioia, per sollevare dalla sofferenza presente. E poi si dice che gli animali non abbiano un cuore, un animo!! Stamani forte piangeva Luca per la morte del cane di caccia, il più vecchio, da cinque giorni si rifiutava di mangiare sentendo 44 www.newentry.eu

la tua mancanza, presagendo forse la morte farsi dappresso per entrambi? Ricordi Bruna come salutarono Cesare l’istante prima che venisse condotto in chiesa per il funerale? Tutti insieme guairono con tono mesto, solitario, emozionando? Questa sera passeggiando lentamente nel piccolo camposanto a mia madre ho detto che presto vi sareste incontrate; a Cesare che l’ora era scoccata anche per te, presto vi sareste rivisti.. passi pesanti i miei, il silenzio spezzavano con ferocia inaudita …. Nel silenzio fondo, immoto, urlante, graffiante trovo a tarda notte bisogno di tradurre in parole l’amarezza per un distacco graffiante. Mute le strade, fruscio di vento riannoda tempo e spazio. Fra le dita, accolgo con zelo ricordi, stralci di vita, sciabordio di tenerezze. Lascio che rullino, incespichino, trovino ardire d’essere. Come sabbia il tempo, ingordo, ha cessato d’essere. Altra dimensione, nova, attende, veste di luce, irradia di pace. E’ di certo il dolore per una madre quello che la pelle imprime, forgia, tempra, fa forte gemere. Carissima Bruna, sei stata per me, per tutti noi, una mamma, un porto sicuro, fido rifugio, affido e confido. Nelle ore di gioia e di tribolazione la tua figura, sempre presente, vigilava, accompagnava con premura. Erano mattinieri i nostri incontri, alle prime luci del giorno ci scambiavano riflessioni, opinioni in merito al tempo, alle faccende da sbrigare, alla varietà di un ciclamino, alle bollette da pagare, alla salute e sonno delle bimbe.. Era sereno il nostro scambio, pago.


ANIME NEL VENTO

Hai saputo con semplice umiltà esser guida per i tuoi figli ,e per i miei, che mai hanno abbandonato il tuo capezzale; per la nostra famiglia sostegno e fiducia. Voglio donarti un ricordo... una carezza col dorso …. Ricordi Bruna i primi esami genetici per Vittoria, la sera prima del ricovero venni a salutare, forte piangevo, spaventata, erano lacrime difficili da ingoiare, tu mi confortasti dicendomi che sarebbe andato tutto bene .. e quando condussi a casa Celeste dall’ospedale dopo il parto? Un fagottino piccolo piccolo che portai da voi, Cesare la guardava con tenerezza, tu la prendesti fra le braccia …. E quando la mamma venne a mancare... ci confortasti sostenendoci con delicata dolcezza… Bisogna necessariamente dare un senso, colore, direzione a quest’ora, per non impazzire, per non eludere, per non dimenticare …. Mia madre soleva dire, nel sentire a pelle la fine farsi pressante, nel tentavo di donarci sollievo e conforto “Se la Madonna non è morta vedendo il Figlio in croce, al dolore si sopravvive, si cerca una ragione di vita ..” Ieri sera mentre ti carezzavo il viso, soffermandomi sulle tempie, all’orecchio sussurrandoti parole sommesse, sentivo che mi sentivi, sembrava ascoltassi, il volto pareva emozionarsi.. la piccola Celeste un dono ti portò, pochi righi scritti di suo pugno : “Cara Bruna sei buona come il pane. Ti voglio bene. Grazie per tutto quello che hai fatto per me, Vittoria, papà e la mamma, il nonno, la zia e tutti. Noi tutti ti vogliamo bene. Ti aspetto a casa. Da tutta la famiglia ..”. Fremito percuote, la notte fa assurda, fa attendere sulle soglie del mondo, orecchio accostare, la nuca chinare ….

Bruna: una mamma... Si dice, e poche volte le campane suonino, per noi in segno di vita o di morte. Scocco risuona, mesto , profondo il paesello fa interrogare accorrere per rendere omaggio. Si dice che di mamma, ce ne sia una insostituibile, unica e preziosa. Bruna è un nome sinonimo di premura dolcezza, delicatezza, di mamma. Bruna è carezza in una notte di bufera urlante acquieta, conduce, riporta. Bruna è soffio di vento brezza leggera, chiome scompiglia fa odorare di buono. Bruna è tenerezza, allegria colore, bellezza matura. Bruna sono passi all’alba. desta prona sopra bulbi in boccio. Bruna è amore, ridonato a piena mani, con generosità. Bruna è mano tesa braccia cariche, di giacinti. Bruna è per me madre punto fermo, certezza, affido. La tua mancanza forte sentiremo nella fede la certezza che nulla muore se vive in noi. Milena, la mamma di Vittoria e di Celeste

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RIFLESSIONI

Ricordo

Carissimo Gianluca, tempo di vacanze, risuonano di risa d’infanti le vie, sfrecciano rapidi, veloci, fra i capelli il vento della giovinezza. Questa mattina scorrendo tratti di cammino, dorati i profili dei campi, cocente il sole, d’un tratto, si scorge in un angolo di strada un crocchio di bambini che strettamente abbracciano piccoli tesori esposti sopra un basso tavolino bianco. Occhi vivi, i loro, zuppi d’incanto e di meraviglia, ai passanti offrono la mercanzia in cambio di pochi spiccioli. Bottino sacro, il loro, a breve diviso in parti uguali per farsi caramelle e dolciumi, gelato cremoso. Un tempo, noi bambini d’altri tempi, si usava fare lo stesso. Ciascuno portava quanto dalla propria abitazione, dalle “granfie” di madri accorte, si riusciva a ghermire, sistemandoli su una tovaglietta bianca dai bordi ricchi. Si studiavano strategie di mercato, prezzi, assaporando anzitempo leccornie deliziose. Era un poggiolo di cemento, il nostro regno, accanto vi scorreva un fosso, poco dietro il grano biondeggiava maturo. Mamme dai grossi grassi grembiuli passavano, un occhio gettavano, un istante sostavano, mascherando il riso sotto seri pigli osservavano, acquistavano un poco contrattando sul prezzo.Generose le nonne, una carezza con lo sguardo donavano, a piene mani

ricevevano. La sera si faceva piccina, la calura pesante, ginocchia sbucciate sbucavano da dietro bocche inzaccherate, l’ora bruna invitava al rientro. Una dopo l’altra accorrevano richiami di madre, solerti facevano i gesti, ricchi di premura nel riporre la mercanzia nelle grosse scatole di cartone, sino a fare i passi corti e rapidi. Una strigliata di acqua e sapone attendeva, calzoncini immacolati, fragranza saporita nell’aria, odore di pane caldo, sapore di buono fra le labbra si posava. Notte scivolava, fra palmi serrati pochi spiccioli, frutto di “duro lavoro”, all’indomani pronti per farsi gruzzolo da spendere al bancone dell’oratorio dove milioni di barattoni facevano bella mostra, di ogni colore e forma le caramelle che lo sguardo incantavano con dovizia. Anni sono trascorsi, ricordo rimane, immutato per colore e forma, intriso di nostalgia a piene mani lo ridono, come fiore prezioso ne assaporo l’essenza. Milena, la mamma di Vittoria e di Celeste

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ARTE / LA MOSTRA DEL MESE

Ancora un successo per Ester Campese a Venezia alla mostra “Sconfini” presentata da Sgarbi

Un ulteriore successo e tributo per la pittrice internazionale Ester Campese, nel suo inarrestabile percorso artistico che tante soddisfazioni e riconoscimenti le hanno già da tempo portato. Campey, nome d’arte dell’artista è stata tra gli importanti pittori presenti alla mostra “Sconfi-

ni” a Venezia presentata dal Prof.Vittorio Sgarbi lo scorso 9 giugno. L’exibition è stata allestita presso la Scuola Grande di San Teodoro a San Marco, una delle otto ‘Scuole Grandi’ dedicata al patrono della città, e luogo in cui si svolgono numerosi eventi culturali internazionali. Il Prof. Sgarbi ha particolarmente gradito l’opera di Ester Campese “Letture e Pensieri”, soffermandosi a dialogare piacevolmente con lei, conoscendola artisticamente già da diverso tempo ed avendo già espresso un suo giudizio critico su questa pittrice. “Letture e Pensieri” è l’opera scelta dalla direzione artistica e presentata in questa circostanza, che è di fatto un inedito di Ester Campese, che sta preparando la sua nuova collezione di cui fa parte il dipinto che andrà a comporre la sua prossima personale. L’occasione della mostra Veneziana è stata quindi la prima in cui è stato esposto in pubblico questo suo dipinto. “Letture e Pensieri” è stata peraltro già molto apprezzata, e già precedentemente a questa

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SPETTACOLO & ARTE

mostra pubblicata e recensita su diversi cataloghi, ottenendo riscontri positivi ed una lusinghiera recensione di un altro noto critico d’arte Marco Rebuzzi di cui riportiamo un estratto: “Protagonisti dell’opera di Ester Campese sono soggetti a lei cari che si adagiano morbidi su sfondi dai contorni sfocati in ambienti privati e raccolti, ritratti nelle loro caratteristiche essenziali, frammenti di quotidianità sospesi in una dimensione di intenso lirismo. La scelta di usare come tecnica espressiva il colore ad olio esalta l’abilità dell’artista nel rendere gli effetti di luce ed ombra. Nell’arte di Ester Campese il colore si fa disegno laddove i contorni si sfumano e il tratto diviene morbido e vigoroso, il colore sembra modellare le forme che delineano la sensualità e la leggiadria dei corpi”. Come già da tempo fa, Ester Campese si è focalizzata sui soggetti a figura femminile, prediligendoli ad altri soggetti, ma le sue realizzazioni hanno tutte la capacità empatica di catturare l’attenzione dello spettatore coinvolgendolo quasi fosse egli stesso in qualche sorta protagonista della scena raffigurata da questa raffinata pittrice.

Rubrica di Arte curata da: Ester Campese, pittrice e artista internazionale. Blog personale: https://campeyblog.wordpress.com www.newentry.eu 49


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LARISSA POP: quando la vita è un lusso #PopCentrica non è solo un hashtah, ma un modo di intendere la vita. Un concentrato di lusso, esibizionismo, vizi e sogni da realizzare che si scontrano con una quotidianità spesso costellata da fragilità, incombenze e progetti da stendere nero su bianco. L’apparenza spesso inganna, ma nel caso di Larissa Pop ha un sapore meraviglioso che lascia senza parole. Occhi di ghiaccio, fisico perfetto, sorriso ammaliante e una parlantina che fa capire al volo come oltre alle gambe (splendide) ci sia molto di più. Sette lingue parlate, un diploma liceale e una laurea in dirittura d’arrivo in Comunicazione sono il suo curriculum scolastico. Poi, naturalmente, quando si apre il capitolo legato al mondo dello spettacolo, si capisce al volo che Larissa sembra nata per sguazzarci a meraviglia. Una lunga carriera, a cavallo fra l’infanzia e l’adolescenza, come modella di abbigliamento ed accessori per i più importanti brand nazionali ed internazionali legati al settore della moda, quindi una lunga presenza in tv sulle reti Mediaset, servizi fotografici di prestigio in location rigoro50 www.newentry.eu

Ph. Fabio Fanani samente luxury ed infine lo sbarco nel mondo dei social dove nel giro di qualche mese ha già raggiunto quota 15.000 followers. Larissa Pop è davvero imprenditrice di se stessa, disposta a mettersi in gioco pur di centrare gli obiettivi prefissati. In più, c’è quel tocco melodico nel suo nome che fa la differenza. Larissa Pop è davvero il nome e il cognome di questa splendida 22enne dalle origini romene e statunitensi ma cresciuta in Italia fra Lodi e Milano prima di trasferirsi in pianta stabile in quel di Brera. La sua, d’altronde, è una vita sopra le righe. Auto da favola, viaggi costanti in giro per i cinque continenti, sfizi a quattro zeri che si concede facendoselo dire al più due volte. Alla terza, l’acquisto è già fatto. Eppure, in questo trionfo di luccichii, c’è un lato intimo di una ragazza fragile, che anche per via delle sue origini ha trascorso un’adolescenza fra alti e bassi, una giovanissima a cui la vita ha imposto di diventare adulta rapidamente. Elementi che la rendono umile, terra a terra, empatica al primo sguardo.


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Larissa Pop, da dove iniziamo? Semplicemente… da me stessa: adoro leggere, ho in mente di scrivere un libro, faccio palestra, amo la moda, il vestirmi bene e le auto sportive. A proposito di outfit: i tuoi sui social non passano inosservati. Io sono così: o casual, o elegante. Nelle giuste situazioni, voglio essere impeccabile. E adoro, anzi pretendo, di essere io al centro dell’attenzione. Quando mi alzo, voglio che gli occhi di uomini e donne siano puntati su di me. Mi dà carica… e mi permette ancor meglio di nascondere la mia fragilità e la mia timidezza. A guardarti, non sembra proprio. Se mi guardo mi vedo mille difetti, nel complesso però anche queste imperfezioni contribuiscono a rendermi unica. Mi vedo molto bella, ma sono e rimangono una ragazza acqua e sapone.

Riavvolgiamo il nastro: hai iniziato a calcare la passerella fin da piccolissima. Ho fatto sfilate per marchi di abbigliamento e per cataloghi di bambini. A 16 anni, per colpa di 5 centimetri, si è fermato il mio sogno di diventare modella. Dalle sconfitte però trovo sempre la forza per ripartire. È accaduto così anche quella volta, quando un’agenzia mi ha notata per strada ed ho realizzato un cortometraggio sulla sicurezza stradale in collaborazione con la Polizia stradale. Sono ripresi i servizi fotografici e di recente… sono arrivate altre soddisfazioni. Quali? Poche settimane fa invece ha scritto di me Playboy: un sogno trasmettere la mia femminilità sulla rivista che ha fatto sognare milioni di persone nel mondo. Finchè è arrivata l’apoteosi con Instagram. Il popolo dei social mi segue, questo non può che farmi piacere. Ed io, attraverso Insta

Ph. Armando Melocchi

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gram, sto costruendo un brand legato al mio personaggio. Ecco che è già nato l’hashtag #Popcentrica che riassume il mio modo di non voler mai passare inosservata.

Ph. Fabio Fanani

Tante delle tue foto hanno a che fare col mondo delle auto di lusso. La passione l’ho sempre avuta, mi piace girare in pista e mostrare un aspetto non proprio tipicamente… femminile! Mi piace sentire il motore che ruggisce e schiacciare il pedale dell’acceleratore… ma solo in Autodromo! Anche per questo, su Instagram i followers aumentano… Lo ripeto: esser guardata mi piace e sui social voglio raccontare la mia vita spensierata. Ma nella realtà non sono così: so emozionarmi per un dono che sto per fare, adoro i miei periodi di tranquillità familiare, resto affezionata alle piccole cose che sono poi quelle in grado di farmi

commuovere in ogni momento della giornata. Fidatevi: sono molto più semplice di come mi descrivono.

Ph. Francesco Guarnieri

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SPETTACOLO & ARTE

Dove vorresti che Instagram ti portasse. Ho un sogno, diventare giornalista. Dicono che sia discretamente brava, ho anche un libro da terminare. Ma mi sono imposta una regola: qualunque lavoro, voglio che non tolga spazio ad ogni mia altra ambizione. Voglio poter continuare ad essere libera, a stupire, a far chiacchierare… Il viaggio è la tua vocazione naturale. Ed è anche ciò che mi ha fatto crescere come persona. Parlo 7 lingue, sono stata in tutti i Continenti, lo scorso anno ho vissuto un mese in Thailandia. I viaggi sono stati per me delle palestre di vita. CONTATTI SOCIAL https://www.instagram.com/poplarissa/ #popcentrica SITO INTERNET www.poplarissa.com

Ph. Fabio Fanani Ph. Armando Melocchi Ph. Francesco Guarnieri Ph. Fabio Fanani Ph. Fabio Fanani

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Il lago di Tenno Provincia di Trento

ll lago di Tenno (Tennosee o Thennersee in tedesco) è un lago situato nel comune di Tenno (Trento), a pochi passi dal borgo medievale di Canale di Tenno (o Villa Canale). Il bacino è di origine unica e si è formato in seguito alla frana del dosso di Ville del Monte che ha bloccato il corso del suo immissario. Il lago ha una superficie di circa 195,190 m², è il sesto lago per estensione del Trentino. Formazione Il periodo di nascita del lago si fa risalire attorno all’anno 1100. Precedentemente nella zona dove ora si trova il lago si trovava la confluenza di due valli (la valle di Ballino e quella dell’alto corso del Magnone). Il letto del Rì Sec si trovava all’incirca 220 metri più in basso rispetto all’attuale superficie del lago e sotto l’attuale promontorio delle Ville del Monte si trovava la confluenza tra il Rì Sec e il Magnone. Una frana di proporzioni colossali staccatasi con molta probabilità dal monte Misone ha riempito la zona formando una conca e sbarrando il corso del torrente Rì Sec, nei primi anni seguiti alla frana l’acqua riempì completamente la conca ma successivamente la pressione fece sì che si aprisse un tunnel nel dosso di 56 www.newentry.eu

Ville Del Monte facendo calare il lago fino al livello attuale verso il 1400. Geologia Il lago è di forma rotonda con un braccio che scende a sud di circa 200 m². Nel braccio sud l’acqua è bassa per molti metri mentre sulle coste nord l’acqua scende subito in una vallata. Il punto più fondo vicino alla foce del torrente Laurel è di 47.7 metri. Immissari e emissari Nel lago di Tenno confluiscono due immissari: il più importante, con una entrata di circa 20 m³ al secondo, è il Rì Sec (o Rio Secco in italiano) detto così perché nella parte della sua foce è coperto da molti sassi e il corso d’acqua non si vede più. Il secondo immissario è il torrente Laurel (in italiano Laurino) che, nonostante il suo brevissimo corso di appena 100 metri, ha una notevole portata d’acqua, acqua che non supera mai i 5 °C. L’emissario unico è il torrente Picinino che va poi ad affluire nel fiume Magnone da dove nascono le cascate del Varone. Il torrente Picinino esce a 15 metri di profondità dal lago e sgorga al di là del dosso di Ville del Monte da dove scorre per 2 km prima di confluire nel Magnone


ITINERARI

Le isole Il lago di Tenno possiede un’isola con una superficie di 3000 metri quadrati. L’isola separa la grande zona tondeggiante a nord con il piccolo braccio a sud. Nessun collegamento stradale dai paesi vicini arriva direttamente sulla costa. La navigazione a motore è vietata. Le spiagge dell’isola sono di forma perfettamente rotonda. Nei periodi di bassa compare uno scoglio chiamato isola dell’86 perché comparve per la prima volta nel 1986. Su questo scoglio è stata cementata una targa metallica con scritti la data e gli autori dell’opera. (Ragazzi di Ville del Monte). Negli ultimi anni il livello del lago è piuttosto basso e l’isola (che è considerata biotopo) si collega alla terra da una strada di sassi, più o meno larga a seconda del livello dell’acqua presente. Qualche mese fa il lago ha cominciato a gonfiarsi finché l’isola è stata coperta, ma si vedono solo i rami e le foglie degli alberi presenti. Il pericolo di prosciugamento Il livello del lago dal 1970 ad oggi si è abbassato di svariati metri. Fino a circa 30 anni fa, le rare volte che l’isola risultava collegata alla terraferma erano un autentico avvenimento. Oggi, durante l’estate, il tratto di lago più stretto che si trova alle spalle dell’isola si prosciuga completamente e l’isola diventa addirittura un piccolo promontorio, una penisola collegata alla terraferma.

La causa di questo progressivo prosciugamento è principalmente l’azione dell’uomo: dal 1970 ad oggi, infatti, è stata ridotta se non annullata del tutto la portata dei fiumi che alimentavano il lago. Il Rì sec che veniva per gran parte alimentato dai laghi Soi oggi ha dimezzato la sua portata a causa della scomparsa dei laghi stessi. È stato fortemente ridotto il contributo delle sorgenti di Tenèra nel gruppo delle Pichee, che sono state sfruttate per rifornire d’acqua le abitazioni e gli impianti di pattinaggio di Fiavè. Inoltre le sorgenti del Rio freddo (affluente del Rì sec) sono state deviate per irrigare i vigneti di Volta di Nò, Cologna di Tenno e Varignano di Arco. Nella primavera del 2008 il lago è tornato a un livello che non raggiungeva da almeno sette anni, parte della vegetazione cresciuta negli ultimi anni lungo le sponde è stata sommersa e il lago arriva molto vicino alla sorgente del torrente Laurel. Il Ri Sec ha duplicato la sua portata e il lago ha superato i livelli di norma che non raggiungeva da tempo. A causa dei lavori di ripristino, nella zona dei laghi Soi sono state riformate le due conche e le forti piogge di primavera, assieme alle nevi delle Pichee, hanno fatto sì che i laghi tornassero a formarsi. Dopo anni, i laghi Soi esistono ancora, la principale sorgente del Ri Sec è tornata a esistere. Questo evento ha contribuito a riportare temporaneamente il livello del lago alla normalità.

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IN CUCINA CON CARMEN

Bocconcini di branzino con tante verdurine Ingredienti per 4 persone: 4 branzini 2 cipolle 120 ml di olio extravergine di oliva 120 g di melanzane 120 g di pomodoro ciliegino 120 g di zucchine 120 g di primosale 4 fette di pancarrè prezzemolo q.b. basilico q.b.

Rubrica a cura di Carmen Morello, conduttrice e attrice. Ora in tv alla conduzione del programma di cucina “Chef per una sera”. www.chefperunasera.simplesite.com Credito foto: Fazio Gardini 58 www.newentry.eu

Preparazione Dopo avere pulito e lavato il pesce, sfilettatelo ricavando due filetti che andrete a tagliare ultiriolmente in sei rombi. Preparare la farcia che andrà a riempire i bocconcini di branzino, con un soffritto di cipolla tagliata a dadini, dei cubetti di melanzane zucchine che avete fritto con olio temperatura 170 °c, del ciliegino scottato in padella, del primosale tagliato a dadini, del pancarrè tagliato a cubetti e per ultimo aggiungete del basilico spezzettato e del prezzemolo tritato. Una volta che avete amalgamato tutti gli ingredienti del composto, su di un piatto fare cadere del pancarrè sbriciolato dove andrete ad adagiare i filetti di pesce che avrete ricavato dal taglio e, se necessario appiattiteli leggermente con l’aiuto di uno schiaccia carne, farciteli con il composto precedentemente preparato. Poi confezionate i bocconcini facendo attenzione a non fare fuoriuscire il composto e arrotolateli


IN CUCINA CON CARMEN sul pancarrè sbriciolato che aiuterà a mantenere la loro compattezza durante la cottura. Una volta pronto il pesce fornitevi di una teglia con il fondo leggermente oliato e adagiate su di essa gli involtini di branzino e non appena il forno avrà raggiunto la temperatura di 170 °c, infornate gli involtni per 10 minuti circa. Aspettando che il pesce cuocia, preparate l’olio con delle foglie di basilico, olio extravergine di oliva, sale, pepe, dei cubetti di ghiaccio che serviranno a non fare ossidare il composto e mixate il tutto con l’aiuto di un frullatore ad immersione. Appena sarà trascorso il tempo di cottura del pesce potrete sfornarlo ed adagiare i bocconcini su di una insalata di finocchi e arance, irrorando con dell’olio di basilico.

Nella foto da sinistra Chef Salvatore Avenia, Chef Mario Cosentino e Chef Pietro La Torre Ricetta dello Chef Mario Cosentino

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ARTE / LA MOSTRA DEL MESE

“Il giro del mondo in 8 stanze”.

Viaggio attraverso il cosmorama di Hubert Sattler

E’ nella splendida cornice del Castello di San Giorgio a Mantova che è ospitatala, al Complesso Museale Palazzo Ducale, fino al 16 settembre 2018, la mostra “Il giro del mondo in 8 stanze”. In mostra per la prima volta in Italia i cosmorami provenienti dal “Salzburg Museum” di Hubert Sattler, pittore paesaggista austriaco che lavorava spesso con gli pseudonimi Louis Ritchard, E. Grossen e Stähly-Rychen . I cosmorami erano apparecchi in uso un tem-

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po che grazie a un fenomeno di illusione ottica consentivano di vedere quadri panoramici ingranditi e in rilievo. In mostra un itinerario in cui Hubert Sattler ci trasporta in viaggio in l’Italia (Roma, Genova, Pompei, Venezia, Taormina) e prosegue in Europa (Londra e Parigi etc), fino a paesaggi più esotici ed orientali dell’Egitto per giungere alle metropoli dell’America (New York, Boston, Città del Messico, le cascate del Niagara). La mostra curata da Attilio Brilli con la collabo-


SPETTACOLO & ARTE

razione Johannes Ramharter, Peter Assmann e promossa dal MiBACT - Complesso Museale di Mantova si ispira al famoso romanzo di Jules Verne Il giro del mondo in 80 giorni, attraverso cui fu rivoluzionata l’idea stessa del viaggio di quell’epoca superando quelle fino all’epoca in voga del tipo religioso o dei gran tour destinati solo alla classe aristocratica. Con un parallelismo anche qui il modo di osservare i dipinti attraverso i cosmorami rivoluzionano dunque il modo di guardarli e viaggiare attraverso l’immagine artistica in un illusorio realismo. Il visitatore si troverà immerso attraverso lo scorrere del percorso espositivo in suggestivi paesaggi e vedute disparate proposte da questo artista Austriaco. Sono poste in mostra disegni , degherrotipi, realizzazioni con il procedimento fotografico per lo sviluppo di immagini dell’epoca e dipinti a olio. Una sezione è dedicata alle prime edizioni del

“Giro del mondo di Verne”, con oggetti d’epoca: valigie, guide turistiche, souvenir, cartoline e altro. Attuale il tema del viaggio “dell’emigrazione” è trattato nella mostra che oggi come allora spinge le masse più in difficoltà a cercare fortuna lontano da casa. Ester Campese

Rubrica di Arte curata da: Ester Campese, pittrice e artista internazionale. Blog personale: https://campeyblog.wordpress.com www.newentry.eu 63


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