New Entry il Giornale della Gente - Edizione di Brescia del 12 Settembre 2018

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pag. 6 - OCCHI CHE SCRUTANO pag 10 - VOLONTARIO IN CROCE ROSSA pag.12 - PER IL TEMPO CHE AVRO’

PAG. 18 - L’ARMADIO DI CILIEGIO PAG. 24 - ALLA SCUOLA DELLE EMOZIONI PAG. 34 - TERRITORIO E DINTORNI

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Editoriale

Colpa delle stelle Una serata di fine agosto, le giornate che si accorciano, le vacanze ormai terminate che lasciano spazio a impegni inderogabili come il lavoro, la scuola, lo sport... Sono obiettivi prefissati che se creati per bene aiutano ognuno di noi a tenere in ordine la vita, offrono qualcosa da desiderare e l’ambizione funziona meglio quando si ha uno scopo da raggiungere. Purtroppo però non tutti riescono a raggiungere degli obiettivi poichè subentrano fattori esterni che fanno vacillare le nostre certezze come ai protagonisti di questo splendido film, che proprio quella sera di fine agosto ho avuto la fortuna di guardare con tutta la mia famiglia. Un film dai contenuti intensi, profondi che ti lascia un amaro in bocca soprattutto perchè purtroppo fa parte della realtà di tutti i giorni ma che ti offre speranza, forza per vivere appieno la nostra vita. Hazel Grace Lancaster, una diciassettenne affetta da cancro diagnosticatole all’età di tredici anni, è obbligata dai genitori a frequentare un gruppo di supporto guidato da un sopravvissuto al cancro, Patrick. Un giorno Hazel incontra con Augustus Waters, un ex giocatore di basket con una gamba amputata a causa di un osteosarcoma. Nasce una forte amicizia che si trasforma presto in un grande amore ostacolato dalla malattia di entrambi. Senza svelare il seguito del film voglio solo riportare delle frasi profonde con l’intento di condividerle con voi. Hazel Grace Lancaster “Ci sono infiniti numeri tra zero e uno. C’è 0,1 e 0,12 e 0,112 e una lista infinita di altri numeri. Naturalmente c’è una serie infinita di numeri ancora più grande tra zero e due, o tra zero e un milione. Alcuni infiniti sono più grandi di altri infiniti. Ci sono giorni, e sono molti, in cui mi pe02 www.newentry.eu

sano le dimensioni della mia serie infinita. Vorrei più numeri di quanti è probabile che ne vivrò e, Dio, voglio più numeri per Augustus Waters di quelli che gli sono stati concessi. Ma Gus, amore mio, non riesco a dirti quanto ti sono grata per il nostro piccolo infinito. Non lo cambierei con niente al mondo. Mi hai regalato un per sempre dentro un numero finito, e di questo ti sono grata”. Mi sono innamorata di te come quando ci si addormenta: piano piano poi... Profondamente. Se vuoi vedere l’arcobaleno, devi sopportare la pioggia. È difficile dimenticare chi ti ha dato molto da ricordare. Smettila di cercare la felicità negli stessi posti in cui l’hai persa. Mi hai dato un per sempre nei miei giorni contati. I funerali non sono per i morti, sono per i vivi. Sono una mina vagante. Un giorno salterò in aria. E distruggerò tutto quello che mi sta intorno. E... non voglio farti male. C’è solo una cosa peggiore che morire di cancro. Avere un figlio che muore di cancro.


EDITORIALE

Frasi di Augustus Waters Sono innamorato di te, e so che l’amore non è che un grido nel vuoto, e che l’oblio è inevitabile, e che siamo tutti dannati e che verrà un giorno in cui tutti i nostri sforzi saranno ridotti in polvere, e so che il sole inghiottirà l’unica terra che avremo mai, e sono innamorato di te! È questo il problema del dolore. Esige di essere sentito. Puoi scegliere di non soffrire in questo mondo, però puoi scegliere per chi soffrire. E a me piace la mia scelta, spero che ad Hazel piaccia la propria. Non puoi scegliere di non essere ferito in questo mondo, ma hai qualche possibilità di scegliere da chi farti ferire.

I miei pensieri sono stelle che non riesco a far convergere in costellazioni. Vedi, metto tra i denti la cosa che mi può uccidere, (sigaretta) ma non gli do il potere di farlo. Dio, se la amo! Non ti stanchi mai di guardarla ed è inutile pensare che tu sia più intelligente, perché lo è lei! Se vi innamorate dei due protagonisti, “Colpa delle stelle” sarà una delle esperienze più emotivamente coinvolgenti in cui vi imbatterete. Quanto a me, devo ammettere che questo film mi ha emozionato moltissimo. Spero di avervi convinto a vedere questo film, gli occhi lucidi e qualche lacrima sono assicurati ma i messaggi che propone fanno bene alla nostra anima. Gianluca Boffetti

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Ingredienti per 4/5 persone Per la pasta: 300 grammi di farina 3 uova Per la farcitura 2 radicchi rossi Olio extra vergine di oliva aceto balsamico sale e pepe zucchero 200 grammi di Taleggio 5 fette di Prosciutto Crudo Preparazione ricetta Impastare la farina con le uova, aggiungere un poco di acqua all’oc-

correnza, lasciare riposare il panetto per alcune ore e poi stendere la pasta ricavandone dei rettangoli. Tagliare a listarelle il radicchio rosso e lavarlo. Versare un poco di olio in una padella e mettere 2 cucchiai abbondante di zucchero e un poco di sale. Mettere il radicchio e a fuoco abbastanza vivace cuocerlo aggiustando di sale e pepe. Tagliare con un coltello sempre bagnato il Taleggio a pezzetti. Dopo aver cotto in acqua bollente la pasta comporre in una pirofila le lasagne. Uno strato di pasta, radicchio, Taleggio e qualche pezzetto di prosciutto crudo. Seguire fino a terminare gli ingredienti. Infornare a 180° per circa 30 minuti. Anna - www.cucinacreare.it

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OCCHI CHE SCRUTANO IL CUORE UMANO Sono una signora, che per lavoro, transito spesso da Visano e ho notato un piccolo bambino, spesso seduto fuori di un negozio, non sorridente, molto solo e non ho potuto fare a meno di fare alcune considerazioni. Mamma, un compito molto difficile. Diventare mamma è una grazia di Dio. Gestire il rapporto con i propri figli è un tantino arduo....quando sono piccoli bisogna avere molta pazienza, dire e insegnare loro le cose con gentilezza e pazienza.(anche se alcune mamme giovani urlano, invece di parlare piano e gentilmente); quando crescono e sono dei giovanotti parlare e parlare ancora e far capire che la vita riserva delle sorprese alcune volte belle altre dolorose, ascoltare ciò che loro vogliono, dire e affrontare i problemi con serenità e comprensione, calma e ragionamento.

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Soprattutto far capire che i genitori sono sempre lì, pronti ad ascoltarli. Ecco che si diventa nonni, altra grazia di Dio. Ma quel bambino avrà sicuramente dei nonni con cui passare almeno un’ora o due ...poter andare a passeggio con loro, mano nella mano, giocare, parlare, guardarli negli occhi, stringerli forte, baciarli... baciarli e baciarli ancora... che senso ha essere diventati nonni? Passare le giornate soli e in attesa che arrivi il nipotino... forse oggi, no... forse domani, no... quando arriva? Cosa penserà quel bimbo... “ma i miei nonni dove sono? Possibile che non mi vengono a prendere per stare un po’ con loro?” Quanta invidia per quei nonni che si godono veramente i nipotini!!! E quanta invidia per quei nipotini che si godono i nonni!!! Un’invidia buona... perchè loro sono nonni di


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fatto e non di parola. Che tristezza quando poi i nonni non ci sono più e sentire certi figli e figlie dire ”sentiremo molto la loro mancanza” ...ma i nonni vanno amati e goduti in vita, poi ricordati con nostalgica amorevolezza per quello che hanno fatto e detto, perchè sono una ricchezza per la società e per la famiglia con le loro esperienze di vita. Cito una frase, di alcuni anni fa, di Papa Francesco: ”Trattiamo bene i nonni, se no i figli ci tratteranno male. Gli anziani sono uomini e donne, padri e madri che sono stati prima di noi sulla nostra stessa strada, nella nostra stessa casa, nella nostra quotidiana battaglia per una vita degna di essere vissuta serenamente con i figli e i nipoti a cui possono dare tanto”. Famiglie moderne e giovani di questa società malata di egoismo.....meditate e prima di aprire bocca guardate nel profondo del vostro cuore e lasciatevi scrutare da Dio che conosce il cuore

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e LUI vi guiderà sulla via della vita . Abbracciate più spesso i genitori, accarezzate i nonni soli e abbandonati, non fateli sentire come persone inutili e fateli felici con la compagnia dei nipotini. Che Dio Padre benedica sempre tutte le famiglie, quelle felici...ma soprattutto quelle infelice...che Dio Padre riempia i cuori di tutti di pace e serenità e come canta il Salmo 90 “ l’uomo è come l’erba che germoglia al mattino: al mattino fiorisce, germoglia, alla sera è falciata e dissecca. Gli anni della nostra vita sono settanta, ottanta per i più robusti, ma quasi tutti sono fatica e dolore; passano presto e noi ci dileguiamo. Insegnaci Signore la sapienza del cuore per poter essere capaci di contare i giorni della nostra vita”. Un abbraccio a tutti i nonni, un bacio a quel bimbo e a tutti i bimbi e ai genitori....meditate! Nilde

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PAGÀ SÖ L’ÖNGIA - PAGARE SULL’UNGHIA Espressione ora poco usata, ma che nel nostro dialetto rende bene il senso del gesto: pagare in contanti, con i soldi in mano e indicandoli, mentre si mettono sul banco o sul tavolo, con l’unghia dell’indice. Ricorda gli antichi rapporti tra venditore e acquirente, sia che si trattasse di vendite importanti, sia del semplice pagamento di un “bianchino” all’osteria, dove il cliente metteva sul bancone la moneta. Questo detto era sulla bocca di chi, avendo buone possibilità economiche, poteva permettersi di pagare sempre in contanti. Chi pagava sull’unghia aveva notevoli vantaggi concreti e d’immagine: ostentare ricchezza, potenza e possibilità di chiedere uno sconto. Questa modalità era infatti un’abile mossa anche per gli avari, che chiedevano ottimi sconti.

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Mi ricordo che la nonna e la mamma, quando acquistavano qualsiasi merce al mercato o nei negozi, chiedevano sempre lo sconto, anche su piccoli importi e quasi sempre riuscivano ad ottenerlo. A volte il commerciante scalava solo la cifra corrispondente ad un caffè al bar. Ora è più raro sentire queste contrattazioni: dappertutto il prezzo è fisso e per acquisti importanti moltissimi ormai utilizzano il pagamento rateale, che non dà diritto a sconti, anzi, i famosi “tassi zero” in certi casi non sono così veritieri. Spesso questo tipo di pagamento non significa che l’acquirente non abbia la disponibilità di pagare subito “sull’unghia”, ma è comodo, perché diluendo nel tempo una spesa ingente, pesa meno sul bilancio familiare. È tuttavia un’ abitudine che rischia di far accumulare più rate mensili, per più acquisti fatti contemporaneamente. Se la singola rata è abbordabile, sommata alle altre diventa in certi casi una cifra consistente e difficilmente sostenibile. A me hanno insegnato che è sempre meglio pagare sull’unghia, per non avere “debiti” con nessuno, tranne per spese molto importanti. Contrattare è un’”arte” simpatica e conveniente, ma difficile da mettere in pratica. Ornella Olfi



SPECIALE

PERCHE’ DIVENTARE VOLONTARIO DI CROCE ROSSA Ciao a tutte/i. Chi vi scrive è un Volontario di CROCE ROSSA del Comitato Locale di Calvisano. Avrai visto il volantino dove diamo indicazioni per l’inizio del Nuovo corso per Volontari. Dai…..dai….che lo hai visto! Non buttarlo o metterlo da parte. Pensaci….pensaci seriamente: Noi abbiamo bisogno di Te. Si….proprio di Te e magari qualche tuo amico/a o parente. Le funzioni che siamo chiamati a fare sono tante e non bastiamo mai. Ora so cosa stai pensando: ma io non ho tempo, io non ce la farò al corso, io ho paura del sangue o sto male se vedo qualcuno che sta male! Tutte cose giuste e che spesso ci sentiamo dire. Ma a Tutto, insieme, possiamo trovare una soluzione. Il tempo. Anche io pensavo di non averne. Ma poi….la passione, la voglia di fare ed aiutare gli altri, il far parte di una Grande Associazione, ti fa trovare il tempo. Credimi. Il corso. Con pazienza e con l’aiuto degli Istrut-

tori, vedrai che riuscirai anche tu ad acquisire quelle nozioni necessarie per portare aiuto a chi ha avuto un problema. Ci sono riuscito io, ce la puoi fare anche Tu. Le tue paure. Non siamo Rambo…è normale avere timori, ma anche in questo c’è chi ti saprà aiutare a superare le paure. E non sarai mai da solo ma opererai sempre con altri Volontari. Sapere, Saper fare, Saper essere. E’ un motto molto chiaro. E quando Tu saprai, avrai conoscenze teoriche e pratiche, quando ti inserirai nel nostro gruppo… avrai capacità e sicurezza. Ora ti spiego una cosa importante. La CROCE ROSSA non è solo l’ambulanza che vedi sfrecciare con le sirene accese. Quello è uno dei compiti, il servizio per Emergenza Sanitaria (quella che arriva quando qualcuno ha bisogno e chiama il 112). Ma la CRI è tanto altro. Tanto. Nel nostro Comitato c’è un folto gruppo di Volontari che si occupa e preoccupa di seguire ed aiutare persone diversamente abili. Può esse-

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SPECIALE

re questo il Tuo posto. Veniamo continuamente chiamati per quelli che noi definiamo “trasporti programmati“. Cioè: tutte le persone che da casa, dalla Casa di Riposo, dall’ospedale, devono essere trasportate per andare a sottoporsi ad analisi o esami, per essere spostate da un ospedale all’altro oppure ricondotte a casa. Qualsiasi necessità che una persona ha e che si può appunto “programmare“ nel tempo. Senza urgenza. Spesso dobbiamo dire di no perché non riusciamo a coprire le innumerevoli richieste che arrivano dal nostro vasto territorio. I servizi di Assistenza Sanitaria a tutte le manifestazioni sportive , sagre, feste di paese, raduni, gare di ogni tipo dove viene richiesta la nostra presenza come supporto sanitario. Anche per questo abbiamo bisogno di Te. Se la tua passione ed indole diventa il portare aiuto in caso di calamità, di intervenire dove accadono eventi di grandi dimensioni, puoi approfondire le tue conoscenze nella Protezione Civile. Purtroppo vediamo quanto spesso accadono eventi dove si deve intervenire veloci ma con competenza. Sei giovane o comunque hai la passione per far giocare ed intrattenere i bambini? Perfetto.

Come per tante altre attività, puoi seguire un corso specifico “trucca bimbi“ (face painting suona diverso). Partecipare ad eventi e feste dove noi Volontari diamo anche questo supporto ai più piccoli facendoli giocare e divertire. Potrei continuare, ma forse ti ho già stancato un po’. Vorrei che Tu capissi che veramente abbiamo bisogno che più persone si uniscano a noi: più siamo e più riusciamo a portare aiuto a chi ne ha necessità. Una mano aiuta l’altra…si dice. Forse ti ho convinto, ci spero e ci conto. Ti aspettiamo alla presentazione del nuovo corso... Domenica 16 Settembre 2018 alle ore 17:00 presso la sede CRI di Calvisano. In quella sede verranno spiegate in dettaglio tutte le attività e le possibilità che Tu hai di entrare a far parte della CROCE ROSSA ITALIANA. Vedremo, nei prossimi articoli, di entrare nel dettaglio su problematiche da affrontare delle quali non tutti siamo preparati, per darti alcune semplici nozioni di base. Semplici ma importanti. Grazie per avermi letto. Ti aspetto. Alla Prossima. Ciao. Un Volontario CRI.


RACCONTI

Per il tempo che avrò “La nebbia si sta diradando... riesco a vedere l’azzurro del cielo e quello del mare... ma... quale nebbia? Sono davanti a questo lembo di mare da quanto tempo? Non so... non mi ricordo più... perchè non ricordo? Ora lo so, perchè tu, Alzheimer, come un ladro silenzioso e terribile mi hai rubato tanto, ma tanto... Riesco a mettere a fuoco le immagini e lo vedo di spalle, è lui il mio amatissimo Pierre! Non porta più i capelli legati a codino ma è il mio tesoro! E vicino c’è il piccolino che ricordo quando aveva pochi mesi! Ricordo, si ricordo, come può essere... Perchè ho questo tempo nel quale so di essere viva quando poi per tantissimo tempo non lo so più... vivo senza vivere. Come un ladro silenzioso e terribile mi porti via la vita! Cerco di chiamare mio figlio ma dalla mia gola esce solo un rantolo che nessuno può sentire! Sento dietro di me altre voci e risate, ho riconosciuto la voce del mio Luca e della mia nipotina. Ti prego, figlio mio, vieni avanti perchè possa vederti per qualche minuto di questo tempo che avrò ancora... Hai voluto darmelo, Signore questo tempo del quale sono consapevole ed io ti chiedo perchè! Perchè mi fai salire questo Calvario? Riesco solo a muovere la testa, guardo, seduta su questa carrozzina, i miei piedi deformi, non potrò mai più indossare scarpe! Quante volte in chiesa ho cantato un inno che diceva: quando busserò alla tua porta avrò piedi stanchi e puri. Ma io non lascerò mai più impronte, non camminerò più. Guardo le mie mani, in esse vedo due palline di plastica gialle, me le hanno 12 www.newentry.eu

messe perchè poi? Ecco lo so, sicuramente se non le avessi nelle mani le dita mi si chiuderebbero a pugni, non le terrei aperte e la pelle interna ne risentirebbe in modo sgradevole! Signore! Come vorrei accarezzare ancora una volta le fossette che il mio nipotino ha ereditato dal mio Pierre! Come vorrei mettere le mani nei capelli riccioli della mia nipotina che, ricordo, aveva tanto simili a quelli del mio Luca! Te li affido tutti, Signore! Li metto tutti, i miei cari, nelle tue mani. Vorrei piangere ma dai miei occhi non riescono più a scendere neanche le lacrime! Per il tempo che avrò ancora da essere presente quanto vorrei dire ai miei che li amo, vorrei dire loro grazie per avermi portato in riva a questo mare dove mi recavo con i figli piccoli, vorrei ricevere una loro carezza, sentirla come sento questa leggera brezza di mare. Vorrei anche dirti che ti amo sempre tanto, nonostante questa malattia ma, non prego più, non lo posso più fare! Ecco te lo dico adesso, Signore ti voglio tanto bene e te ne vorrò sempre! La nebbia sta tornando, avvolge ogni cos, e tutto se ne andrà un’altra volta? Ti prego, Signore, fa che questa nebbia se ne vada via ancora un’altra volta durante il tempo che avrò... Per il tempo che... Per il tempo... Per il...” Un Sussurro Dolcissimo le arriva al cuore. “Ti ho sentito. Il tuo grido di dolore Mi è giunto chiaro e forte! Ti ho fatto salire il Calvario come lo hanno salito amici che Mi volevano bene, come


RACCONTI

lo ha salito la Mia Amatissima Madre. I tuoi piedi non ti permettono di camminare ma non lasceresti impronte perchè adesso io ti porto in braccio nella sofferenza! Hai affidato a Me i tuoi cari, li hai messi nelle Mie mani e le Mie mani sono sicure! Vorresti accarezzare i tuoi cari ed io ti farò accarezzare. Hai sentito la brezza di mare, lieve e leggera? Sono le carezze che ti fanno i tuoi cari quando ti sono vicini e tu non te ne rendi conto. Vorresti dire che Mi ami e non puoi? Ma io lo sento che Me lo dici ogni volta che respiri, ogni volta che batte il tuo cuore! Sarai sempre amata per tutto il tempo che avrai...”. Il pallone colorato va a fermarsi vicino al bambino che, vedendolo, si alza di scatto. La ragazzina arriva subito e, insieme, si avvicinano alla carrozzina sulla quale c’è la loro nonna. “Per te, lei sa che siamo al mare?” chiede il bambino. “Forse sì o forse no” risponde la ragazzina che ha qualche anno in più. “Non parla, non ride, per me non sa niente” risponde il bambino ma lei replica: “Non possiamo saperlo, anche i dottori dicono che non si può essere sicuri! Per me a volte lei sa che le do i baci, almeno a me sembra che sia attenta. Dai, togliamole le palline dalle mani che magari è stufa di averle, ecco, così, adesso le diciamo la filastrocca come faceva lei alle mie mani quando ero piccolina”. Tutti e due distendono dolcemente le dita della nonna atrofizzate dalla malattia e insieme recitano: “Manina bella, dove sei stata, dalla % 10 nti TO i clie N O v SC nuo ri e p

nonna, cosa ti ha dato, polenta e cici, garì garì!”. “Dai, adesso nonna ti facciamo toccare le mie fossette, è vero che me le accarezzavi sempre quando venivi a trovarmi? Ecco, ti faccio accarezzare la mia guancia così! Brava la mia nonna!” esclama sorridendo il bambino, facendo risaltare quelle graziose fossette. La ragazzina che le tiene l’altra mano a sua volta mettendola nei suoi capelli dice: “Nonna, senti i miei ricci? Sono morbidi e con dentro i capricci! Come mi dicevi tu! Mi hai visto di più di mio cugino e lo so che ti piaceva tanto accarezzarli perchè erano ugualissimi a quelli del papà! Toccali nonna!”. Dopo qualche minuto i due ragazzi rimettono le palline nelle mani della nonna ma, mentre il bambino raccoglie il pallone e si sposta correndo, la ragazzina, accarezzando la nonna in modo amorevole, le appoggia il viso sulla fronte e le sussurra: “Nonna, non vorrei con tutto il cuore che tu fossi malata! Ti penso sempre bella, allegra, sorridente, quando mi raccontavi le favole ad esempio la favola del “nano Tremotino”, mi baciavi, mi accarezzavi, guarda che adesso mi metto a piangere come una stupida e va a finire che le mie lacrime ti bagnano gli occhi! Sembra che piangiamo tutti e due! Ti voglio bene, nonnina, te ne vorrò sempre, anche quando sarò grande, per tanto tempo, per tutto il tempo che avrò...” Marta

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SEGNI NEL TEMPO

7 Aprile 1934 Tsunami in Norvegia Tempo fa ho visto un film norvegese sottotitolato in italiano che parla di un fatto realmente accaduto a Tafjord. Si chiama “The wave”. Tafjord è un villaggio della “Norddal Municipality” nella contea di “More og Romsdal”, in Norvegia. Il villaggio è in una valle si trova alla fine del fiordo cosiddetto “Tafjorden”, a circa 12 chilometri a sud est del centro comunale di Sylte, e poco a ovest dai confini del Parco Nazionale Reinheimen. Nel parco, i monti Tordsnose, Karitinden, e Puttegga tutti si trovano a circa 15 chilometri a sud est di Tafjord nella catena montuosa Tafjordfjella (non è che siano tanto fantasiosi nella scelta dei nomi, i norvegesi). Il villaggio è molto isolato e tranne che quella in barca l’unica strada verso la valle è sulla strada che proviene dal paese di Sylte. La strada è composta quasi interamente da due tunnel attraverso le montagne molto ripide lungo il bordo del Tafjorden: l’Heggur Tunnel (5,3 km) e lo Skjegg Hammar Tunnel (700 metri). La stazione meteorologica di Tafjord detiene diversi record di temperatura. La temperatura più alta mai registrata in gennaio (17,9°C) e novembre (21,8°C) in Norvegia; 17.9°C è anche la più alta temperatura mai registrata in Scandinavia nel mese di gennaio. Questi record sono principalmente a causa del favonio (detto anche Föhn in tedesco o feun in piemontese), che è un vento caldo e secco che può presentarsi, in differenti configurazioni bariche, su entrambi i lati della ca14 www.newentry.eu

tena alpina. Come dicevo, il favonio è un vento di caduta caldo e secco che si presenta quando una corrente d’aria, nel superare una catena montuosa, perde parte della propria umidità in precipitazioni (pioggia, neve o altro). Quando la corrente sale verso l’alto, infatti, l’aria si espande, si raffredda, dopodiché possono verificarsi due possibilità: se l’umidità in essa contenuta non viene persa (rimanendo sotto forma di semplice nuvola), l’aria, nel ricadere sul versante opposto si comprime e si riscalda tornando alle condizioni di partenza; ma se la condensazione del vapore acqueo sfocia in precipitazioni, non si ritorna alle condizioni dalle quali si è partiti e l’aria arriva a valle con una temperatura più alta di quella di partenza. Il favonio può causare un aumento delle temperature anche di 30°C in poche ore. Per questo motivo è detto anche “mangianeve”, perché fa fondere rapidamente la neve a causa dell’effetto congiunto dell’innalzamento termico e della bassa umidità. Il 7 aprile 1934, una frana di circa 2.000.000 metri cubi di roccia si staccò la montagna Langhamaren da un’altezza di circa 700 metri. La roccia atterrò nel Tafjorden che creò uno tsunami locale che uccise quaranta persone che vivevano sulle rive del fiordo. Le onde raggiunsero un’altezza di 62 metri vicino alla frana, circa 7 metri a Sylte, e circa 16 metri a Tafjord. Fu uno dei peggiori disastri naturali in Norvegia nel 20° secolo. Fonte: Francescodicastri.blog



SPETTACOLO & ARTE

Intervista a Francesca Gardenato Ufficio stampa, presentatrice, organizzatrice di eventi, grande esperta di comunicazione, e giornalista, la bresciana Francesca Gardenato è decisamente un vulcano in piena, oltre che un accattivante concentrato di professionalità, entusiasmo e gioia di vivere. Francesca, che autunno sarà il tuo? Penso che sarà un autunno intenso: in programma ho un paio di fiere sposi e una sfilata a cui tengo particolarmente, poi come sempre ci sarà una pausa – negli eventi – da metà novembre fino al periodo natalizio… Non voglio pensare troppo a che autunno sarà, comunque, ma concentrarmi sui nuovi progetti e sperare anche in qualche sorpresa positiva! Per molti questa è una stagione triste, lo è anche per te? Concordo: non è la mia stagione preferita. Io amo l’estate! Quindi dopo il sole, il caldo, le vacanze e la vivacità degli eventi estivi, un po’ di tristezza cala anche su di me quando le giornate si accorciano e l’estate cede il passo all’autunno. Ma dato che sono una che ama ph: Fabio Musitelli

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ph: Roberto Gandoli pianificare, per distrarmi di solito mi concentro su nuove attività e nuovi progetti. Non sempre solo lavoro, però. Quest’autunno ho deciso che proverò un corso di danze orientali, magari ci sono negata, ma tentar non nuoce! Tu sei una persona solare, credi che la solarità sia un aspetto fondamentale per risultare vincenti sul lavoro? Lo credo fortemente. Essere solari, positivi e propositivi aiuta molto e contagia chi ti circonda. Non è sempre facile, ma una buona dose di ottimismo aiuta a superare anche le giornate più grigie. E nella vita in generale? Vale sia nel lavoro che nella vita in generale: il buonumore è virale! Si dice che non si deve vivere per lavorare, ma lavorare per vivere...


SPETTACOLO & ARTE

E’ così anche per te? Il mio lavoro, fortunatamente, coincide anche con le mie passioni, per cui sento di poter affermare che non lavoro per vivere o, peggio, per sopravvivere. Come diceva qualcuno, “la vita è troppo breve per fare il lavoro sbagliato”, pertanto se si hanno dei sogni e delle passioni è bene seguirli e cercare di farli diventare realtà, la nostra quotidianità, e se possibile anche la nostra fonte di reddito. Ma come fai a darti un freno quando il tuo lavoro è anche una tua grande passione? Parto e vado in vacanza. Non lo faccio spesso, al massimo una o due volte l’anno, quando riesco. Ma il miglior modo per staccare è partire. Quotidianamente, mi capita di uscire a piedi a camminare sul lago, volutamente senza

ph: Roberto Gandoli

telefono, per godermi quell’oretta di libertà e mettere un freno alle giornate più piene. A dire il vero poi camminando continuo a pensare e, passo dopo passo, affiorano anche nuove idee. Laura Gorini

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RIFLESSIONI

L’ARMADIO DI CILIEGIO Caro papà, sono salito quassù nella tua soffitta, il tuo ambiente preferito finché sei riuscito a fare le scale, perché ho avuto l’ordine tassativo da parte di tua nuora di fare pulizia, sistemare ed eventualmente eliminare cianfrusaglie. Quanta roba, c’è addirittura la mia carrozzina in vimini, o per lo meno quel che ne rimane, la macchina per imbottigliare il vino tutta di legno fatta con le tue mani... avevi proprio delle mani d’oro. Sono davanti al tuo armadio di ciliegio, la cassaforte dei tuoi ricordi, sempre rigorosamente chiuso a chiave, dovrei svuotarlo e portarlo giù. Ho tribolato parecchio per aprirlo, (la chiave non l’ho trovata )... caspita, dentro c’è la tua divisa del militare perfettamente conservata, il primo cappotto fatto su misura, un Borsalino ( cappello ) alla Humphrey Bogart e spostando gli abiti appesi alla “schiena” dell’armadio, ci sono due quadretti, uno di Papa Giovanni XXlll e l’altro di un magnifico cavallo: è la straordinaria mitica Alfa, quante volte mi hai parlato di lei, nata lo stesso giorno di tua sorella, la zia Maria, un’animale di una intelligenza eccezionale: è bellissima, imponente, maestosa. Come gli hai sistemato bene la criniera, sembra uscita da un salone di bellezza; mi vengono i brividi

ripensando ad una storia che mi hai raccontato molti anni fa. All’epoca del fatto tu avevi 8 anni e tua sorella, la zia Maria di qualche anno più grande, siete andati assieme alla cavalla Alfa, a raccogliere delle foglie di gelso per dare da mangiare ai bachi da seta. Nel ritorno vi siete fermati al guado vicino al fosso per far bere la cavalla, tua sorella per rinfrescarsi si è spinta troppo avanti finendo in un punto dove non toccava più con i piedi, ha cominciato a chiedere aiuto, a urlare e tu non sapevi cosa fare, vedevi la sua vestina galleggiare sull’acqua e la sua faccia che continuava su e giù. Ti sei messo a piangere, allora Alfa è andata in mezzo all’acqua, con i denti ha preso il suo vestito e la tirata in salvo. Prima di arrivare alla cascina, la zia Maria ti ha fatto promettere, ripromettere e giurare di non dire niente alla mamma. Quando mi hai raccontato questo episodio tremavi come una foglia, per te deve essere stata una liberazione, non mi stupisce il fatto che quando Alfa è morta ( dopo oltre 24 anni di permanenza in cascina ), hai pianto per una settimana. Sul fondo dell’armadio, a sinistra, c’è una scatola di cartone piena di vecchie bellissime fo-

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RIFLESSIONI

tografie, ci sono le tue zie, la mamma quando aveva 15 anni,( che bella ragazza era ) e fra tante, c’è questa foto che mi ha particolarmente emozionato: sono io in braccio a te, sul retro c’è scritto: Giordano con il papà, 10 Agosto 1964. Avevo quasi un anno, è stata scattata per San Lorenzo, il giorno delle stelle cadenti... adesso anche tu sei una stella, questa immagine racchiude tutto ciò che siamo stati nella vita: complici sul lavoro, nella vita familiare, sempre in sintonia nelle decisioni importanti e il grandissimo affetto che c’è nel tuo sguardo, l’ho sentito tutta la vita. Sai papà, il tuo armadio non si muove da qui, li custodisco io i tuoi ricordi, questa foto però la tengo io, grazie di cuore per avermi sempre tenuto in braccio e perché il tuo ultimo sguardo era uguale al primo: come quando si guarda un bambino. Giordano

NEW ENTRY il Giornale della Gente

Quindicinale d’informazione sociale e culturale a distribuzione gratuita Decreto del Presidente del Tribunale di Bergamo n°21 del 09/03/2000 Editore e Direttore Responsabile: Gianluca Boffetti Direttore Onorario: Michele Cortinovis Redazione: Stefano G. - Giorgio M. - Katia M.

Anno 24 - N°13 del 12/09/2018

Web: www.newentry.eu Email: redazione@newentry.eu bergamo@newentry.eu brescia@newentry.eu

Sede: Brembate di Sopra (Bg) Via Tresolzio n° 48 Tel.347 73 52 863 - Fax 178 22 87 172


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RIDIAMOCI SOPRA

CHIRURGIA PLASTICA Una donna di mezza età è in ospedale per un banale intervento. Mentre è sotto anestesia vede Dio che le tende la mano. “E’ arrivata la mia ora?” - chiede lei. “No - rispose Dio - ti rimangono 10 anni, 22 giorni e 5 ore di vita”. Dopo l’intervento la donna decide di rimanere in ospedale e si fa fare: lipo su addome e cosce, lifting, seno nuovo, collagene nel labbro superiore, protesi per rialzare i glutei e si fa anche segare due costole per avere la vita più sottile. Esce dall’ospedale, inguainata in un abitino di Gucci e tacchi da 12... Splendida!!! Attraversa la strada e... viene investita da un tir!!! Si ritrova davanti a Dio: “Ma non mi avevi detto che avevo ancora oltre 10 anni di vita?”. “Cazzo vuoi... non t’ho riconosciuta..!!!”. CREAZIONE E Dio disse ad Eva: “Pagherai i tuoi peccati con il tuo sangue. Ed Eva rispose: “Posso pagare a rate?”. Così fu inventato il ciclo. INCIDENTE STRADALE Un uomo e una donna si scontrano in un incidente automobilistico. Le due auto sono distrutte, anche se nessuno dei due è ferito. Riescono a strisciare fuori dalle macchine sfasciate e la donna dice all’uomo: - Non riesco a crederci: tu sei un uomo ... io una donna. E ora guarda le nostre macchine: sono completamente distrutte eppure noi siamo illesi. Questo è un segno: il destino ha voluto che ci incontrassimo e che diventassimo amici e che vivessimo insieme in pace per il resto dei nostri giorni! E lui: - Sono d’accordo: deve essere un segno del cielo! La donna prosegue: - E guarda quest’altro miracolo... la mia macchina è interamente distrutta, ma la bottiglia di 22 www.newentry.eu

champagne che avevo dentro non si è rotta. Di certo il destino voleva che noi brindassimo per celebrare il nostro fortunato incontro... La donna gli passa la bottiglia, lui la apre, se ne beve praticamente metà. Poi la passa a lei... ma la donna richiude la bottiglia senza berne neppure una goccia. L’uomo le chiede: - Tu non bevi??? E lei risponde: - No... io aspetto che arrivi la polizia stradale... MATRIMONIO In cosa consiste il matrimonio? •Due che si mettono insieme per tentare di risolvere problemi che da soli non avrebbero mai avuto! •Il matrimonio è paragonabile ad un grosso bidone pieno per tre quarti di merda e sopra un quarto di panna, tu hai un cucchiaino da caffè e con il quale ogni giorno attingi dal bidone. L’arte è quella di fare durare la panna il più a lungo possibile.... DESIDERI Un uomo trova una lampada, la sfrega ed esce fuori il genio e, come tutti i geni, gli da a disposizione 3 desideri. Il suo primo desiderio é quello di essere ricco, il secondo é quello di non invecchiare...e per l’ultimo desiderio l’uomo chiede un’autostrada che parte dall’Italia diretta all’Australia. Il genio ci pensa e dice che non ci riesce a fare l’autostrada e gli chiede se può fare qualcos’altro ad esempio un elicottero o altre cose. Allora l’uomo ci pensa e dice di no. Il genio gli chiede se desidera qualcos’altro e l’uomo ci pensa e dice che vuole avere un donna che: non sia pettegola, non rompe i coglioni, non parli troppo, non sia gelosa e che faccia tutto quello che vuole lui! a quel punto il genio ci pensa e dice: “dai va bene passa qua la cartina che ti faccio l’autostrada!!”


RIFLESSIONI

LE GIORNATE SI ACCORCIANO Si sono fatte avare di luce le giornate, accorciate fanno accostare capo e cuore contro vetri di finestre illuminate. A breve saranno serrate le imposte, foco tenero arderà le mura infiammando di rosso porpora. Occhi di cielo inseguono bizze volture di passeri in volo. Piccole mani osservano l’andirivieni di auto in corsa. Silenzio zuppo invita mano a farsi ardore; mente rincorre fantasie,ricordi lontani. Ed è nostalgia, fitta, acuta, quella che nasce, fluisce, scorre rapida. Versi si rincorrono, celeri arrancano odori. A breve le scuole apriranno i battenti, tutti all’opera! E’ tempo di gettare seme nuovo, in sovrabbondante misura. Oggi per Celeste un

dettato in corsivo, ironico, sagace, ilare. “Oggi piove! Accidentaccio! La sposa sarà bagnata! Accipicchierolina! L’estate sta per finire! Corpo di serpe! La sposa piange! Arcitacco col tacco! Lo sposo acchiappa una serpe! Corpo di Bacco! Celeste Scivolano lemmi,destano stupore, meraviglia prima. Milena, la mamma di Vittoria e di Celeste C.

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Società

Alla scuola delle emozioni...

Il tema trattato con i ragazzi di una scuola lombarda spaziava dall’uso e abuso di sostanze stupefacenti, al bullismo dalle classi alla strada, la violenza come strumento identitario, di consenso, di riconoscimento sociale. Giovani schierati sulla difensiva, apparentemente lì per caso, come a voler significare che non c’è bisogno di conoscere ulteriormente questi temi, eppure non ci vuole un macchinario di ultima generazione per individuare chi ha familiarità con una canna, chi con qualche beverone, chi con la prepotenza tenta di travestirsi ogni mattina prima di entrare in classe. C’è chi assiste alla lezione con un’aria di sfi-

da, chi è in cerca di una pacca sulla spalla, chi vorrebbe sentirsi dire che la vita è bella e bisogna avere fiducia, anche quando è schiacciata dalla volontà di non averne, perché ogni volta si pensa di rimanere fregati, e quando si è giovani un comandamento non scritto recita di non dare mai le spalle, se non a qualche amico all’angolo del quadrato. Una classe nè più nè meno trasgressiva di altre già incontrate, eppure i volti, gli sguardi non hanno maschere a sufficienza per celare un certo fastidio nel relazionarsi su temi e inciampi così ostici, ingombranti dirimpettai per quanti rimangono a difesa del proprio ruolo di famosi

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Società

per forza, per la paura di rimanere impigliati nella gabbia degli sfigati. Non c’è solamente l’urgenza dell’approvazione e del riconoscimento nel mucchio, c’è qualcosa di più nello sguardo in alto e in quell’altro tenuto basso, c’è impellente la ricerca di una motivazione, di un interrogativo comprensibile, di una risposta che non sia travestita di comodo. Forse è importante spendere più tempo e pazienza per risultare un contrasto efficace alla follia di tutte le droghe, evitando gli imponimenti e gli imbonimenti destinati a non dare frutti, rispetto a un percorso di confronto e di relazione, che reciprocamente non teme le inadeguatezze. La droga non è solo un problema della società contemporanea, è dipendenza che addomestica le coscienze, attraverso la promessa-menzogna di mettere a tacere il vuoto-male che ci portiamo addosso, un excamotage illusorio per scrollarci di dosso i pericoli e i dazi da pagare, ma imboccato il vicolo cieco, c’è l’ostacolo insormontabile a spedirci al tappeto. La pretesa di raggiungere lo scopo senza fa-

tica affidandoci alla filosofia derivante da una società bullistica, alimenta illegalità e violenza, e come ha detto Mons. Mariano Crociata Segretario Generale della Cei, ci porta dentro un vero e proprio “disastro antropologico”. Quando si procede sempre in picchiata, posizionati su una discesa immaginaria, non ci si accorge di essere puntualmente fermi, per cui tragedia, dolore e disperazione non sempre sono spiegabili, ma stanno alla base di ogni solitudine, di ogni assenza. L’arma della violenza, dell’omertà, del sopruso, degenera in stile di vita, mentre l’atteggiamento teatralmente irresponsabile convince che la colpa, il problema, sono sempre derivazioni altrui, mai riconducibili a se stessi. Quando si hanno di fronte tanti giovani in punta di piedi o con gli anfibi, occorre giocare pulito, raccontare il proprio vissuto fino in fondo, condividendo le emozioni di un cuore in tumulto, ma senza manipolare la loro testa e il cuore per tentare a tutti costi la meta. Vincenzo Andraous RIFLESSIONI

L’AMORE E’ FOLLIA «E poi? Come è andata a finire la storia di voi due?» «Niente, non l’ho più vista. Lei ha fatto le sue scelte, io le mie. Però, ogni tanto mi capita di pensarla e qualche volta ancora la stringo, la bacio, ci faccio l’amore...»

«Ma se l’hai voluta tu. Dicevi che non eri pronto. Adesso che senso ha pensare a lei?» «Accidenti, amico, hai mai provato l’amore? Ti è mai capitato di guardare una donna e sentirti tremare, vederla sorridere e pensare che stai assistendo ad una sorta di visione celestiale? Ti è mai capitato di toccarla e sentire i polpastrelli che ti si infuocano di desiderio. Baciarla e pensare che la sua lingua è l’unica al mondo che si intrecci così perfettamente con la tua? Dimmi, ti è mai capitato?» «No, a dire il vero, no» «Ecco. Tu provalo l’amore. Poi mi dici se te lo scordi più». - S. Santorelli www.newentry.eu 25


SPECIALE

IN FORMA E IN ALLEGRIA Avete mai pensato che ci si potesse mantenere in forma divertendosi ? Ebbene, a settembre, la nuova associazione sportiva Happy!Dance&fitness, creata da Karla Cava, aprirà i battenti proprio con lo scopo di far divertire e, perchè no, mantenere in forma persone di ogni età a ritmo di diversi e coinvolgenti generi musicali. Happy!Dance&fitness offre corsi vari in modo da accontentare tutti: reggaeton fitness , reejam e m’amadance! Il primo di questi è un’attività fisica, ideata dall’istruttore Miguel Benitez, composta da passi facili e travolgenti a ritmo di reggaeton. Sono coreografie sviluppate per far muovere più segmenti corporei in modo da tonificare e allenare i muscoli, ma anche per divertirsi in compagnia. Karla racconta che,frequentando già i corsi di fitness musicale, dopo una proposta da parte del suo datore di lavoro, ha deciso di portare la novità nella zona diventando l’unica istruttrice di reggaeton fitness® a Brescia, continuando a seguire le sue passioni e le sue radici. Per chi, invece, ama il ritmo dell’hiphop e della musica anni novanta, l’istruttrice Karla ha pensato al corso di Reejam®, ideato da Laura Cristina e Ivan Robustelli, entrambi presenter Reebok®. Esso è composto da movimenti base, di facile esecuzione, ed esercizi di aerobica , che insie-

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me danno vita a coreografie sempre nuove. Proprio per la sua semplicità e dinamicità è adatto anche ai bambini, messo in pratica dall’istruttrice Karla presso la palestra Gymnasium di Isorella e poi riproposto al grest dello stesso paese, con molto successo. Per ultimo, ma non meno importante, M’amadance® che nasce dall’idea di Barbara Sambati, istruttrice fitness e insegnante di danza. Un corso rivolto alle mamme con bambini fino ad un anno di età, per rimettersi in forma a passi di danza e usando come unico strumento di lavoro il passeggino. Sicuramente un modo divertente e creativo per conciliare il voler prendersi cura di sè stessa dopo la gravidanza e il voler passare tempo di qualità con il proprio piccolo. E’ proprio per questo motivo che Karla, essendo mamma di due bambini, ha deciso di includerlo fra i suoi corsi. Quindi se vi piace la musica e il ballo, anche se non siete professionisti ma volete divertirvi e rimettervi in forma, Karla vi aspetta a ISORELLA, CALVISANO, ASOLA, FIESSE E OSTIANO. Per ulteriori informazioni: Karla 328 599 4155 oppure cliccate “mi piace” sulla nostra pagina facebook per rimanere in contatto con noi.

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Noi pellegrini a... Santiago De Compostela

Il quattro maggio 2018 siamo partiti per fare il cammino di Santiago de Compostela e visitare i luoghi che il santo ha percorso trasmettendo con fede e coraggio il Vangelo di Nostro Signore Gesù. Siamo un piccolo gruppo di persone di Visano guidate dal nostro parroco Don Roberto. San Giacomo è stato uno dei dodici apostoli, fratello di Giovanni l’Evangelista, un semplice pescatore che per molti anni ha girato la penisola iberica spingendosi fino in Galizia, predicando il Vangelo di Cristo. Tornato poi in Palestina fu decapitato da ERODE AGRIPPA. Le nostre tappe sono state la bellissima città di BURGOS con la visita della cattedrale dedicata alla VERGINE MARIA, opera in stile gotico. All’interno si può visitare la tomba del CID CAMPEADOR e di sua moglie JIMENA. Ci sono in tutto 19 cappelle, una più bella dell’altra, che racchiudono opere dell’arte orafa, ebanista e pittorica. Nella cappella del CRISTO CON GONNELLA abbiamo ascoltato la santa messa. Questa cappella ha una caratteristica: il crocifisso dietro l’altare colpisce in modo particolare perchè il corpo 28 www.newentry.eu

di Cristo è fatto di pelle di bufalo e porta i segni della flagellazione, i capelli e la barba sono veri e si dice che le unghie crescano. Dalla vita in giù è coperto da una gonnella....per me da molta dignità all’UOMO DIO ...guardandolo ti comunica pietà e compassione e non puoi fare a meno di meditare sulla sofferenza provata da quell’uomo. Visitando la città abbiamo notato per terra la “conchiglia” che indica il cammino che il pellegrino deve fare, inoltre il percorso del cammino è continuamente segnato da piastrelle con sfondo blu e conchiglia gialla sulle facciate delle case o sui cippi stradali: il pellegrino segue queste indicazioni... i pellegrini sono migliaia.....è un cammino lungo (tutto sono 800KM), faticoso a tratti, polveroso e fangoso, fatto con il sole e con la pioggia, con un bastone in mano, uno zaino in spalla che contiene il necessario, piedi e gambe buone...un cuore pieno di serenità, di speranza, di gioia...ma soprattutto fatto con fede, la forza che lì spinge e che solo LUI lassù lo sa. Bellissima è la preghiera della vestizione del pellegrino: “Ricevi questa bisaccia, che sarà il vestito del tuo


pellegrinaggio, affinchè, vestito nel modo migliore, sarai degno di arrivare alla porta di San Giacomo e compiuto il tuo viaggio, tornerai da noi sano e salvo con grande gioia, se così vorrà DIO che vive e regna per tutti i secoli. AMEN “ Anche noi tutti ci siamo affidati a DIO perchè ci protegga e ci faccia gustare con vera fede questo breve cammino. Infatti noi ne abbiamo fatto due brevi: il primo di circa 6 KM su sterrato costeggiando un fiume e incontrando alcuni pellegrini, chi a piedi chi in bicicletta e ammirando la natura circostante e pregando recitando il santo rosario , il secondo di circa 5 KM prima di entrare nella città di Santiago de Compostela. Altra città visitata è stata ASTORGA con la visita al palazzo vescovile opera di Gaudì e la cattedrale dedica a SANTA MARIA in stile gotico spagnolo. Infine la città di Santiago con la sua imponente cattedrale. Sopra l’altare c’è il sepolcro e la grande statua di San Giacomo rivestita da una lamina d’argento. Durante la messa del pellegrino, a cui abbiamo assistito, alla fine c’è stato il rito

ITINERARI

dell’incensazione con il grande turibolo fatto oscillare da otto uomini che tiravano le corde... spettacolare!!!! Gli spostamenti da una città a un altra li abbiamo fatti in pullman......quindi ogni tanto c’era silenzio... i più dormivano... per forza, pancia piena chiama riposo!!!! Il nostro viaggio è terminato con l’escursione a CABO FINESTERRE, seguendo la costa frastagliata delle RIAS BAJAS, con splendide spiagge e attraversando borghi medioevali, villagi di pescatori caratterizzati dai CRUCEROS, antichissimi crocifissi in pietra che si possono vedere sulle piazze o ai crocevia.....poi ci sono degli HORREOS, mini palafitte in muratura o in legno utilizzate come granai sormontati dalla croce simbolo di protezione. Il nostro viaggio è terminato, siamo felici e sicuramente ognuno ha portato a casa un’esperienza unica... sicuramente da rifare con più percorsi a piedi per poter apprezzare la spiritualità che questo luogo offre. Nilde

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RIFLESSIONI

EMOZIONI La vita non è rose e fiori, difficoltà finanziarie, figli che non ascoltano, coniuge indifferente alle tue esigenze e ti ritrovi sola pur non essendolo tecnicamente. Ognuno pensa per sè, tanto dicono... c’è lei che fa tutto, stira, lava, cucina, ecc... ecc... Ma a volte c’è bisogno di evadere dalla routine quotidiana, a volte c’è bisogno di piccole emozioni (senza recar danno) che ti facciano ricordare cosa vuol dire sentire le farfalle nello stomaco...cosa vuol dire vivere. Abito in un paese piccolo di campagna, dove la vita scorre lenta, piatta, dove tutti sanno tutto, dove le uniche attrazioni sono le feste di paese (e ringrazio che ci siano). Da noi ce ne sono due, la festa di San Luigi a settembre e la sagra di San Donato a fine luglio. E devo dire che quest’ultima a mio parere è la migliore anche se nulla da togliere all’altra. Una festa di quattro giorni carichi di lavoro ma intensi. Arriva gente da fuori paese, si mangia, si balla e si canta. Quasi tutto il paese vi partecipa e lì viene il bello... in quelle occasioni conosci davvero come sono realmente (o come vorrebbero essere). Un po’ per il vino,un po’ per la compagnia, esce fuori il vero noi, persone che magari nella routine quotidiana non ti calcolano nemmeno, in quei quattro giorni ridono e scherzano con te come se foste amici da sempre. Ci si abbraccia x un selfie, si brinda insieme per la riuscita della festa. Ti chiedono come stai, se sei felice, ti sorridono, ti guardano con occhi diversi. A volte conosci gente nuova, sguardi d’intesa che rimangono tali, ma che ti fanno ancora sentire vivo/a. Ed è una bella sensazione, credetemi.!!! Poi la festa finisce, le luci si spengono e torna il buio sul paese... si torna 30 www.newentry.eu

a non salutarsi più, a non parlarsi... vuoi per la vita frenetica, vuoi per i propri ideali o x paura del giudizio altrui (del tipo: non posso farmi vedere a parlare con quella persona perchè non viene in chiesa...). E ti resta l’amaro in bocca, perchè quelle emozioni ti rimangono dentro e allora ogni tanto le tiri fuori dal cassetto dei ricordi per riprovare le sensazioni di quei giorni... perchè la routine a volte uccide dentro. Perchè ho scritto tutto questo? Per far capire a voi che leggete, che la vita va vissuta con allegria, che bisogna volersi bene sempre e comunque. Non si può aspettare che arrivi la festa per essere chi davvero vorremmo essere... non è giusto ne per voi stessi ne per chi vi passa accanto sperando in un vostro sorriso, in un vostro come stai come quando eravate alla festa. Dobbiamo imparare ad accettare le scelte altrui, dobbiamo vedere al di là dell’apparenza....scoprireste davvero un mondo nuovo. Nel nostro paesino c’è tanto da poter fare, l’unione che si assapora durante le feste dovrebbe esserci tutto l’anno. Invece no! E non è giusto! A volte basta così poco, per far sentire qualcuno utile e se non si propongono loro magari per timidezza o paura di essere fraintesi, fatelo voi. La vita è fatta anche di emozioni... C.T.


RIFLESSIONI

IL SANTO PADRE A BARI

LA VITA DI CHI HA UN CANE

Caro Direttore, ho seguito, con interesse, il viaggio del S. Padre a Bari, porto di dialogo, tra cattolici ed ortodossi. Il Papa, che segue, da vicino, la vita ecumenica, ha invocato il grande S. Nicola, che interceda, per i cristiani, perseguitati, affinchè si ponga fine a violenze, guerre e morti. E’ stato commovente, veder accendere la lampada unifiamma, nella Cripta, un gesto luminoso, semplice, ma orante. Spero, che “QUESTA PRESENZA”, possa aver unito tutti, non solo intorno ad una tavola rotonda, ma sia stata testimonianza viva, vera, “VOCE DI PACE”, per tutto il Medio Oriente, sfidando progetti di convivenza duratura. Tina Giordano da Cerignola

Non è mica facile la vita di chi ha un cane. O almeno, lo è molto meno di quanto facciano credere... è fatto di rinunce, di sacrifici anche economici. Ma soprattutto, il sacrificio più grande, è quello di sapere che durerà poco, che ci sarà per una misera ed insignificante parte della tua vita, mentre tu l’avresti voluto come compagno fino all’ultimo secondo. Invece no, è il destino, ti dà questo dono benedetto ma te lo mette davanti al naso per una parte striminzita di vita e ti dice che devi godertelo al massimo e tu, magari, neanche te lo godi per bene. Devi cercare di farlo apprezzare a quante più persone vuoi bene, devi farlo amare a tua figlia ed a tua moglie. Devi abituarti al peso di sapere che se a casa tu non ci sei lui non mangia, devi abituarti agli sguardi di chi non lo ama ma per te è un figlio. Devi abituarti, se ci riesci, all’idea che tra qualche anno resteranno le miglia di foto, che dimenticherai l’odore e tutti i rumori che fa e che ami follemente. Non è facile la vita di chi chi ha un cane, non lo è perchè non ci sarà per sempre.

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La presentazione del suo libro a Mezzane

MEZZANE E BORGO SATOLLO RICORDANO DOMENICO SABBIO Una vita dedicata alla politica ed al sindacato – fu Sindaco a Borgosatollo Lutto per il mondo politico bresciano, lunedì 16 luglio per un arresto cardiaco è morto Domenico Sabbio, storico esponente del partito socialista. Conosciuto e stimato a Borgosatollo dove abitava. Così come a Mezzane di Calvisano, comunemente chiamato Nino. Nella nostra Frazione da giovanissimo visse alcuni anni con la famiglia, amalgamando amicizie ed affetti, che sempre continuarono. In politica venne eletto in Comune a Calvisano negli anni 1960, 1964 e 1970, eletto anche a Borgosatollo scelse il Comune dove abitava. Paese nel quale per tre volte fu eletto Sindaco per oltre sette anni, due volte vice-sindaco, presente in Consiglio Comunale dal 1960 al 2000. Tanti gli incarichi nel Partito Socialista a livello provinciale, fra cui quello di componente il Consiglio d’Amministrazione dei Servizi Municipalizzati, ora A/2. Il Presidente della Repubblica Sandro Pertini, che incontrò più volte, gli conferì l’onorificenza di Commendatore della Repubblica con la motivazione: ”Per l’impegno politico, sindacale e sociale”. La sua storia di vita, politica, sindacale e sociale, è stata dettagliatamente illustrata nel libro da lui scritto: “Appunti di Vita”, presentato a Borgosatollo ed a Mezzane nel 2009. Vi aggiunse la pubblicazione di due opuscoli: ”Dall’Infanzia alla Giovinezza” dedicata anche gli 34 www.newentry.eu

abitanti di Mezzane e alla moglie Paolina Savoldi deceduta nel novembre 2009, che aveva sposato il 16 aprile 1953. Ebbero tre figli, Sergino che mori a venti mesi, poi Mauro, morto un paio di anni fa e Sergio. Scritti che sembrano un romanzo popolare, rivivendo in essi molte similitudini di vita delle famiglie Mezzanesi. Anni di difficoltà, tribolazioni e povertà, in quel ventennio fascista, comunque ricchi di umanità ed amore, speranzosi di un mondo migliore. Nato a Rivoltella del Garda il 28 aprile 1930, abitò nella zona di Desenzano, traslocando casa più volte con il padre Giuseppe, bracciante e la mamma Clarice Pierobon. Tre le sorelle: Elisa, Bruna e la più anziana Matilde (che dal 1942 abitò sempre a Mezzane dove sposerà Desiderio Marini) ed un fratello Angiolino. Sin da bambino, aveva sette anni quando prima della scuola aiutava come “famei”. Furono aiutati dal Generale Ubaldo Soddu, quando abitavano a San Martino. Lo stesso che gli trovò lavoro ed abitazione al padre alla Cascina Sacchetti a Mezzane di Calvisano a fine 1942. Anno in cui lo stesso Domenico inizio a lavorare come aiuto mandriano-bracciante. Qui cresce subito come sindacalista e politico, con l’insegnamento di alcuni salariati adulti, diffondendo amicizia con ragazzi


TERRITORIO

e giovani. Gli piaceva lavorare in campagna, lavoro pesante per le troppe ore lavorate, per questo ben presto coordinò la prima contestazione dei lavoratori dei campi. Il suo muoversi di giovane ribelle, lo portò con altri giovani ad essere arrestato il 23 aprile 1944, portato a Verona e dopo un paio di giorni rilasciato per merito del Generale Soddu. Fu arrestato di nuovo il 22 febbraio del 1945 da un gruppo di tedeschi e fascisti e portato oltre il Brennero nel campo di concentramento a Linz. Dopo 34 giorni, un provvidenziale bombardamento gli consentì di tornare a casa. Da quell’anno al 1950 fu per lui una crescita culturale, attraverso l’impegno nel sindacato, con varie partecipazione e coordinamento di scioperi nella campagne a sostegno dei salariati. Così come i primi incarichi di zona o provinciali nel partito. Completò gli studi di ragioneria per corrispondenza, che gli consentirono più tardi di operare come consulente aziendale, apprezzato anche in questa attività, diventato il lavoro anche dei figli. Una testimonianza di vita, che sarebbe utile conoscere per farne tesoro del vivere, anche ai giorni nostri, in particolare nella politica. Marino Marini

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MONTICHIARI Serata spazi di-versi per Oriana Fallaci Venerdì 24 agosto, accompagnati da un gradevole venticello, in molti abbiamo partecipato alla serata organizzata dalla Pro Loco Montichiari, col patrocinio del Comune, in onore di Oriana Fallaci, nel parco pubblico che presto le verrà intitolato. Introdotta dal Sindaco Fraccaro, la giornalista e professoressa Marzia Borzi ha condotto piacevolmente l’incontro, raccontando le notizie essenziali della vita professionale e privata di Oriana Fallaci. A questa grandissima scrittrice e giornalista la Commissione Toponomastica di Montichiari, con l’accordo di maggioranza e minoranza, ha votato favorevolmente per intitolarle il parco situato in zona Arzaga a Montichiari. Come ribadito dal Sindaco, è doveroso intitolare vie, parchi e piazze a personalità monteclarensi e oltre, nel campo dell’arte, della cultura, dell’impegno civile. La Fallaci, nata a Firenze in una famiglia modesta, aveva idee chiare e coraggio da vendere fin da piccola. Rimase fedele alla propria indipendenza e alla ricerca della verità, anche se spesso scomoda, fino alla morte. Era decisa a diventare scrittrice e infatti iniziò a scrivere a 17 anni, pur senza aver finito gli studi letterari. Fu la scrittrice e giornalista più tradotta nel mondo, paladina dei diritti civili delle donne; fu la prima giornalista occidentale a intervistare i più importanti politici del mondo arabo e islamico, senza velo (il più celebre Khomeini); personaggi famosi di Hollyvood, a raccontare storie estreme di donne, come per esempio di una dodicenne araba costretta a sposarsi o di donne Hawaiane troppo libere sessualmente. Non approfittò mai della 36 www.newentry.eu

sua bellezza e del suo fascino femminile, anzi, si recava a intervistare gli uomini piuttosto mal vestita, proprio per essere coerente alla serietà che metteva nel suo lavoro. Inviata speciale di guerra più volte in Vietnam, era amata dai soldati, perché si adattava alle loro dure condizioni di vita senza lamentarsi e si interessava di loro anche umanamente. Dai colleghi era invece ritenuta antipatica e con un brutto caratteraccio. Nella vita privata si indurì a seguito di due aborti, infatti l’unico suo rimpianto fu di non aver avuto figli; ebbe parecchi amori, ma voleva essere libera e non si sposò mai. Malata terminale di tumore, da New York tornò a morire a Firenze. Di Oriana Fallaci si poteva parlare per ore, ma la Prof Borzi, come sempre nei suoi incontri di spazi di-versi, ha riassunto la lunga storia di questa grande protagonista della Letteratura Internazionale illustrando le tappe principali della sua intensa vita e del suo essere donna indipendente in un


TERRITORIO

mondo lavorativo di maschi in cui, soprattutto all’inizio, fu duro farsi accettare, ma dai quali lei invece seppe farsi rispettare e apprezzare. Grazie alla sua grande volontà, al suo carattere forte e all’amore per la scrittura, lei seppe realizzarsi nonostante i pregiudizi maschili e le sue fragilità. Antifascista nel senso più ampio

del termine, scrisse senza peli sulla lingua di politica, di diritti civili, non risparmiando critiche a nessuno e precorrendo i tempi. L’attrice Adele Draisci ha dato voce ad Oriana leggendo intensamente brani tratti da suoi libri, mentre Marta Ferrario ha cantato significativi brani musicali. Ornella Olfi

SERVIZIO CIVILE IN AVIS È stato pubblicato il 20 agosto il BANDO NAZIONALE di SERVIZIO CIVILE 2018. La scadenza per la presentazione delle domande ad Avis è il 28 settembre ed è improrogabile. Il termine “invio” significa che è considerato valido il timbro dell’Ufficio Postale o l’orario della spedizione della PEC e non la data di ricezione presso l’Ente. Sul sito www.avis.it nella Home e nella sezione dedicata al Servizio Civile i giovani interessati possono trovare le informazioni utili a presentare la propria candidatura di iscrizione predisposta da Avis Nazionale.

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MONTICHIARI Sagre estive Da molti anni d’estate in quasi tutti i paesi, nelle loro frazioni e quartieri si svolgono sagre, dedicate a santi Patroni o semplicemente organizzate per scopi benefici. Anche a Montichiari se ne sono susseguite molte da fine maggio a inizio settembre, tutte molto partecipate. Chi offre il ricavato alla Parrocchia per spese varie, chi per servizi al quartiere, chi per sostenere attività di associazioni onlus….molti i buoni propositi e altrettanto buoni di solito i risultati. I regolamenti sono diventati più severi soprattutto per la sicurezza e l’igiene alimentare, com’è giusto che sia, ma quasi tutte le sagre resistono malgrado ogni anno sembra che sia l’ultimo: perchè la fatica è troppa, la burocrazia snervante, i volontari man mano più anziani sono difficili da sostituire. Eppure finora la buona volontà supera ogni ostacolo e queste feste sono sempre affollate, sia di famiglie e compagnie di amici che mangiano, dalla classica salamina ai vari piatti più elaborati, sia di ballerini in pista. Complimenti doverosi a chi spende il proprio tempo per la buona riuscita: dalla preparazione nei giorni precedenti, alle giornate di festa, allo smontaggio e lavori postsagra. L’entusiasmo, il sorriso e l’accoglienza dei volontari sono il motore ogni anno che fa ottenere il buon successo di ogni festa. È molto rincuorante Dr.ssa Paola Lanfranchi BIOLOGA NUTRIZIONISTA

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vedere tantissimi ragazzi impegnati ad affiancare i veterani, permettendo loro di non interrompere queste tradizioni !! Complimenti anche a chi, partecipando, condivide l’atmosfera allegra e sostiene economicamente gli scopi degli organizzatori, tempo permettendo. Capita infatti purtroppo, a volte, che all’ultimo minuto un temporale dispettoso mandi tutto all’aria!! Non mancano le critiche che, se fatte con cognizione di causa e costruttive, sono utili, se invece come spesso accade, sono lamentele fatte senza un valido motivo, sono solo indice di cattiveria o invidia. Un problema da risolvere, oltre alla sistemazione del pavimento di alcune piste così malmesse da distruggere scarpe e gambe di noi ballerini, sarebbe quello delle sedie a bordo pista da ballo. Succedono spesso sgradevoli battibecchi tra chi arriva presto e occupa posti anche per amici e chi arriva più tardi e si lamenta di non trovare posto. In un paesino della bassa bresciana hanno trovato una soluzione che potrebbe essere un esempio da seguire: invece che vendere biglietti della lotteria o far pagare un biglietto d’entrata, fanno pagare una minima cifra per ogni sedia. In questo modo non ci sono liti, perché ognuno entrando “affitta” la propria sedia. Sembra una banalità, ma soprattutto quando ad esibirsi ci sono orchestre famose, i ballerini e gli spettatori sono talmente numerosi che, per accaparrarsi un posto, bisognerebbe entrare alla sagra con troppo, ma veramente troppo anticipo!! A lungo andare questa scomodità scoraggia molte persone, che scelgono altre mete dove trascorrere i fine settimana ballando all’aperto, ed è un peccato. Ornella Olfi


MONTICHIARI

TERRITORIO

Filo diretto con l’Avis L’Avis non va mai in ferie, anche se d’estate le donazioni registrano ogni anno un calo: chi va in vacanza purtroppo non sempre pensa che prima potrebbe e dovrebbe andare a donare. Per contro in estate aumentano gli incidenti stradali, oltre ed eventi tragici come quelli accaduti recentemente, situazioni in cui feriti gravi abbisognano di sangue in quantità significative. Ora che, arrivato settembre, ricomincia la vita “normale”, tra ripresa della scuola e del lavoro, l’Avis rinnova l’invito agli avisini a non mancare alle donazioni periodiche. Altrettanto importante rimane il passaparola e l’appello ai giovani, per

sensibilizzarli. Vi aspettiamo nella sede Avis di Montichiari per un primo colloquio con il medico e un semplice prelievo per valutare l’idoneità! Per informazioni ed iscrizioni la segreteria Avis Montichiari, all’entrata Ospedale, è aperta il sabato dalle 10 alle 12. Tel: 0309651693 - segreteria@avismontichiari.it Ornella Olfi SEMI DI CONSAPEVOLEZZA

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RIFLESSIONI

SOUVENIR

Un interessante e simpatico articolo sul mensile Focus ha tracciato perfettamente le abitudini di quasi tutti i turisti riguardo ai souvenir. Chi infatti non torna dal luogo di una vacanza o di una gita con un ricordino? È un modo per conservare i ricordi dei luoghi che abbiamo visitato e che ci sono piaciuti, anche se spesso, guardando il souvenir quando siamo a casa, ci rendiamo conto che era bello e caratteristico dove l’abbiamo comprato, ma fa proprio a pugni con il nostro arredamento e finisce in un cassetto o in un angolino nascosto!! Eppure ogni volta che andiamo in ferie ci lasciamo tentare e compriamo immancabilmente qualcosa: una calamita, un soprammobile, bigiotteria, quadri... Tanti oggetti purtroppo sono tarocchi “made in China”, di materiale e fattura scadenti, spacciati per artigianato locale. D’altronde la maggior parte dei vacanzieri vuole spendere poco, per portare un pensierino a più persone, perciò

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bada più al prezzo basso che alla qualità. I veri prodotti artigianali costano parecchio e se sono originali valgono il loro prezzo, ma anche in questo campo, se non siamo intenditori, è facile farsi imbrogliare e ritrovarsi con dei falsi. Fa comunque piacere regalare piccoli souvenir, al di là del valore, perché significa che abbiamo pensato a persone care anche stando in ferie ed altrettanto piacevole è riceverne. C’è qualcuno che invece preferisce portarsi a casa prodotti alimentari tipici, dei quali però non resta poi niente di tangibile. Praticamente perduta l’abitudine di spedire cartoline a parenti e amici, sia perché è più pratico ed economico mandare saluti e foto sui social, sia perché è capitato che le cartoline si perdessero o arrivassero dopo troppo tempo. Era tuttavia un’abitudine molto piacevole cercare cartoline che fotografassero gli scorci naturali e caratteristici o i monumenti più famosi del posto, e altrettanto simpatiche le frasi ad hoc per ogni destinatario! Io acquisto sempre qualche cartolina in ogni posto in cui vado, che illustri le cose più importanti e interessanti e me la porto a casa in valigia, così sono sicura di avere qualcosa per sempre, non ingombrante, comodo da riporre e da riguardare nel tempo. Ornella Olfi


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LA CLINICA DEL SIGNORE Sono stato nella clinica del Signore per farmi dei controlli di routine e ho constatato che ero ammalato: quando il Signore mi misurò la pressione, ho visto che avevo la Tenerezza “bassa”. Nel misurarmi la temperatura, il termometro registrò 40º di Ansietà. Mi fece un elettrocardiogramma e la diagnosi fu che avevo bisogno di diversi bypass di Amore, perché le mie arterie erano bloccate dalla Solitudine e non irroravano il mio cuore vuoto. Andai in Ortopedia, dato che non potevo camminare al fianco di mio fratello, e non potevo dargli un abbraccio fraterno, perché lo avevo fratturato inciampando nell’Invidia. Mi riscontrò anche una Miopia, dato che non potevo vedere al di là delle cose negative del mio prossimo. Quando dissi di essere Sordo, il Signore mi diagnosticò che avevo tralasciato di ascoltare ogni giorno la sua Voce. È per questo che il Signore mi ha fatto una consulenza gratuita, e, grazie alla sua grande misericordia, prometto che, uscendo da questa Clinica, prenderò solamente le medicine natu-

rali che mi ha prescritto attraverso la sua Verità: • Appena alzato dal letto, bere un bicchiere di “Riconoscenza”. • Prima di andare al lavoro, prendere un cucchiaio di Pace. • Ad ogni ora, ingerire una compressa di Pazienza e una coppa di Umiltà. • Al ritorno a casa, iniettarmi una dose di Amore per la mia famiglia. • E, prima di andare a letto, prendere due capsule di Coscienza Tranquilla. Non deprimerti né disperarti prima di vivere questo giorno. Dio sa come ti senti. Dio sa perfettamente quello che sta succedendo nella tua vita, proprio in questo momento, Il disegno di Dio su di te è meravigliosamente perfetto. Egli desidera mostrarti molte cose che comprenderai solamente stando nel posto dove attualmente stai ora e nella condizione che vivi in questo posto. Che Dio ti Benedica sempre!! Un grazie a Bisnonna Grazia

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Obbligatorio inviare l’annuncio con il codice fiscale e la provincia dove si vuole pubblicare. Se non presente, New Entry non pubblicherà l’annuncio.New Entry declina ogni responsabilità in merito al contenuto degli annunci di questa rubrica sottoscritti dagli inserzionisti. Il recapito telefonico è un servizio che non implica in

nessun modo gestione diretta da parte dell’Editore. La pubblicazione è gratuita salvo per vendita e affitti di immobili, auto e moto e rubrica Incontri. In questo caso il costo è di € 30,00 per 4 uscite. Il pagamente deve essere effetturato tramite bonifico bancario a: New Entry - Banca Credito Bergamasco - Filiale Brembate di Sopra -

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Ed è Poesia

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“Donna”

“22/10/84”

Donna una rosa d’amore... tienila per mano, stringila più forte che puoi, tra le notti insonni aspetto che venga domani... Non si contano le notti perse se si pensano alle stelle e alle cose più belle, alle pioggie d’aprile con le sue serenate, se ad una donna dedichi frasi più belle e delicate.... io le ho sofferte e sognate.

Arrivasti tra la nebbia d’autunno e silenzi ovattati della brina sui rami e fù subito amore Sbocciato come un fiore a primavera raccolto tra le mani con amore dal grembo a questo mondo e nella luce t’affacciasti tra il cantar del gallo e il levar del sole Roseo il viso che parea di cera e l’anima ancor pura ed innocente vestiva con candore il tuo splendore Piccole mani pasciute rivolte verso il cielo afferrando ventagli di speranza sventolavano agli occhi nelle sere e nenie sospirate dentro a chiari di luna riempivan le ore di stagioni liete Carezze appoggiate alle gote e sorrisi distesi nel vento rincorrendo farfalle sui fiori con le corse sui prati tra viole di quei lustri gioiosi e festosi ora e ancor son tornati a animar primavere E rammento il color dei tuoi occhi rispecchiare l’azzurro del cielo.. e quei cerchi nell’acqua del fiume si concentrano dentro al mio petto annaspando i ricordi che ho dentro C’e una voce che canta nel vento par d’udirla e non pare un lamento essa urla parole d’amore per lenire il dolore del cuore Ora a vivo ricopro le carni d’un profumo della terra bagnata tra le zolle è spuntato un bel fiore che ripiego tra pagine e vita tra il silenzio che scuote le ore e che mai scorderò nel mio tempo...

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50 anni fa

PLAY MUSIC

07 Settembre 1968

AZZURRO Adriano Celentano Azzurro è un brano musicale inciso da Adriano Celentano su 45 giri e inserito nell’album omonimo Azzurro/Una carezza in un pugno, entrambi pubblicati nel maggio 1968 dalla casa discografica di proprietà dell’artista. La canzone è entrata subito nell’immaginario collettivo degli italiani, nonostante non appartenesse al genere tradizionale e melodico, ed è divenuta uno dei pezzi più cantati all’estero, assieme a Nel blu dipinto di blu. Storia Nel 1966 era entrato nel Clan Celentano come autore (presentato da Roby Matano de I Campioni) un giovane avvocato astigiano, Paolo Conte. Visto che il suo contratto con la RCA Italiana era in scadenza, aveva iniziato a collaborare con il Clan Celentano ed aveva subito scritto alcune canzoni per il cantante milanese, come “Chi era lui” e nel 1967 con Miki Del Prete e Luciano Beretta, aveva scritto una canzone per Celentano e sua moglie Claudia Mori, “La coppia più bella del mondo”, brano che trionfò al Cantagiro. Stavolta collabora con il pa46 www.newentry.eu

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Azzurro - Adriano Celentano La nostra favola - Jimmy Fontana 03 Angeli negri - Fausto Leali 04 Luglio - Riccardo Del Turco 05 Ho scritto t’amo sulla sabbia - Franco IV e Franco I 06 Cinque minuti e poi - Maurizio 07 Simon says - 1910 Fruitgum Co. 08 Non illuderti mai - Orietta Berti 09 Avevo un cuore che ti amava tanto - Mino Reitano 10 Delilah - Tom Jones 01

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roliere Vito Pallavicini, e sarà Azzurro a far affermare e lentamente imporre Conte come musicista. Testo e musica «Quando uscì ‘Azzurro’ ci fu una levata di scudi perché andava controcorrente rispetto ai ritmi dell’epoca. Sogghignarono in molti, ma io me ne infischiavo perché avevo applicato a quella canzone degli echi poetici che fanno parte della nostra sensibilità. Fui capito dal pubblico:


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‘Azzurro’ ebbe un grande successo. Tutte le mie canzoni nascono con questo spirito: scrivere una musica un po’ fuori moda, un po’ segreta, che vada a cercare in fondo a noi le risonanze della nostra identità...» (Paolo Conte) Nel 1968 Conte compone una musica non ben definibile: non è un rock, non è un lento, non è una ballata, non è un liscio, ma una specie di marcetta, senza dubbio originale, che si abbina ad un testo che Vito Pallavicini pare aver scritto su misura per Celentano, in quanto racchiude tutte le tematiche care all’artista (dall’amore all’ecologia, alla religione), unite dalla cornice del celebre ritornello, dotato di grande carica ritmica e sonora grazie all’arrangiamento orchestrale di Nando de Luca originale e moderno.

Successo e classifiche La canzone riscuote comunque un enorme successo e raggiunge la prima posizione nella classifica annuale delle vendite del 1968 in Italia, rimane anche diverse settimane al numero uno della classifica in Austria. Inno Il brano è l’inno ufficiale della società calcistica Siracusa ed è utilizzato dal Como durante i riscaldamenti pre-partita di ogni gara, in passato fu anch’esso un inno della società lariana.

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Intervista a Francesca Ghezzani Giornalista e conduttrice, Francesca Ghezzani ha da sempre finalizzato il proprio percorso di studi a questa professione e ha iniziato poco più che ventenne a collaborare con redazioni di emittenti locali, satellitari e nazionali nella veste di autrice e presentatrice di programmi televisivi e radiofonici. Collabora inoltre con mensili e riviste e affianca a tale attività giornalistica quella di addetta stampa, editor e docente di comunicazione ed eventi. Francesca, come è nato il tuo amore per la comunicazione? Credo fermamente che sia un amore innato, che ho nel Dna da sempre, assecondato da un carattere che per natura è empatico e loquace. Il mio primo editore sostiene che “chi non comunica non esiste” e sono pienamente d’accordo con lui, soprattutto per chi svolge il mio lavoro. La comunicazione mi affascina tutta, che sia verbale o non verbale, che sia data persino dal silenzio, l’importante è trasmettere il messaggio e recepirlo. Amo anche il dialogo interiore, frutto di riflessione, di introspezione e di capacità di autoascolto, che trovo fondamentale per mettere ordine nella nostra vita e raggiungere i propri 48 www.newentry.eu

obiettivi. Negli anni, invece, sopporto sempre meno le chiacchiere inutili, fini a se stesse, tanto più se intrise di cattiveria e invidia. Ma come si può comunicare oggi in maniera efficace e puntuale? La tecnologia ci ha messo di fronte a nuovi modi di comunicare, purtroppo se si è fuori da certe logiche si rischia di rimanere indietro ed esclusi dal flusso comunicativo. Non dico di diventare schiavi e dipendenti di e-mail, social network o chat, ma trovo difficile restare al passo con i tempi se si resta completamente estranei a tutto ciò, che peraltro richiede dei ritmi di botta e risposta particolarmente celeri ed immediati. Non nego che rimpiango molto uno sguardo, un abbraccio, una telefonata per comunicare al posto di una emoticon, ma non per forza una cosa deve escludere l’altra. Per la mia professione la comunicazione, per essere efficace, richiede determinati parametri: velocità, veridicità e immediatezza. Lavorando in televisione, in radio e scrivendo per la carta stampata trovo che, a parità di lavoro giornalistico da svolgere, essi stessi siano dei canali di comunicazione diversi tra loro e con esigenze differenti: la tv ha le immagini,


che spesso dicono più delle parole e stancano meno, la radio invece richiede intervalli, dono della sintesi, una certa modulazione della voce per non annoiare visto che non c’è l’aiuto di supporti visivi; la carta stampata, infine, costringe il giornalista ad un certo numero di battute, per cui anche in questo caso bisogna saper dire tutto negli spazi concessi, rispettando le cinque regole del giornalismo Who? (Chi?), What? (Che cosa?), When? (Quando?), Where? (Dove?), Why? (Perché?). Bisogna applicare una diversa modalità di comunicazione a seconda del target al quale ci si rivolge? Ritengo fermamente di sì. Scrivere o parlare, per esempio, di qualcosa di tematico e settoriale per addetti ai lavori utilizzando lo stesso linguaggio con chi non è esperto in materia sarebbe fallimentare. Sta nell’empatia e nella sensibilità del comunicatore capire il target e il contesto a cui si rivolge e saper fin da subito adattare il registro più appropriato. Vale per tutti, invece, non fare falsa informazione, cosa che invece con l’avvento di Internet e dei social accade ogni giorno invadendo la rete di bufale e fake news. Il giornalismo, è una passione che nasce in famiglia o altrove? Sicuramente mi sento molto vicino a mia madre, che è una scrittrice e che, in passato, si è dedicata per un lasso di tempo anche al giornalismo. Io ho avuto la grande fortuna di essere sempre stata assecondata nel seguire le mie attitudini ed ambizioni e nello scegliere il percorso scolastico giusto a tal fine. Altre tue grandi passioni sono i viaggi e la buona cucina... Qual è il segreto per riuscire a seguirle tutte con dovizia e amore? Ultimamente scrivo tanto di cucina e di viaggi,

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ma il tempo da dedicare ad entrambi è inferiore rispetto al passato avendo una bambina piccola a cui non voglio sottrarre attenzioni. Grazie alla mia trasmissione televisiva “Viaggi Mon Amour” andata in onda sul nazionale che mi ha portata in giro per l’Italia sono comunque riuscita a visitare tanti bellissimi posti e a conoscere nuovi piatti tipici, spesso portando mia figlia con me sul set. Nei momenti liberi, comunque, cerco appena posso di prenotare da qualche parte con la famiglia o di mettermi ai fornelli con amore sperimentando ricette nuove, certa che “si cucina sempre pensando a qualcuno, altrimenti si sta solo preparando da mangiare”. Laura Gorini 10.000 COPIE - 25.000 LETTORI DISTRIBUZIONE MIRATA VISIBILITA’ CONVENIENZA

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ANIME NEL VENTO

Ettore: passo scandito Celere il passo che lontano t’ha condotto Ettore fugace rapido volitivo. Con passo deciso sorella morte ha voluto l’ultimo respiro rapire. Scandito il tuo andare lento per le vie del paesello ad ore insolite il tuo sguardo fendeva attraversava pensieri. Ammiccare lieto il tuo saluto mormorare confuso che rivolgevi ai passanti. Anche per te un grazie per il colore con cui hai saputo tingere infanzie rallegrare frammenti di vita. Milena, la mamma di Vittoria e di Celeste

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Una rosa rossa Una rosa rossa Una rosa rossa voglio donarti in questo giorno speciale segno di augurio e di affetto. Possa indiviso giungerti il nostro augurio a te che fra le volte celeste rimiri la vita sfilare. Sole filtra illumina abbraccia riannoda fasci di ricordi. Milena, la mamma di Vittoria e di Celeste

Azzurro terso Istanti, uno dopo l’altro, scorsi immutata la nostalgia che di te rimane si fa palpabile nostalgia. Giorno di festa oggi per te cara mamma augurio sincero il nostro possa giungerti con calore ed affetto. D’azzurro terso si colora il cielo segno di omaggio e di riverenza per te che ancora e sempre vivi nei nostri cuori. Milena, la mamma di Vittoria e di Celeste www.newentry.eu 51


ARTE / LA MOSTRA DEL MESE

All’artist Ester Campese va un nuovo e prestigioso riconoscimento: il Premio “Palermo Capitale italiana della Cultura 2018” Ester Campese nota artista internazionale è re riconoscimento in carriera per i suoi meriti stata premiata a Palermo lo scorso luglio, nel- artistici che, come dichiarato dalla commisla giornata dedicata all’Arte, sione, portano in alto, anche nell’ambito dell’iniziatica attraverso di lei, il nostro Bel “Palermo Capitale italiana Paese. della Cultura 2018” per la Nell’anno in cui Palermo sua arte ed in particolare viene eletta capitale italiana il suo dipinto “El Matador” della cultura, il “Premio Inun olio su tela esposto reternazionale Arte Palermo” centemente anche a New rappresenta un riconosciYork. Campey, nome d’arte mento unico nel suo genere, di Ester Campese, è tra gli un autentico rave culturale interpreti internazionali del di cui Ester Campese è stata panorama artistico contemriconosciuta come più che poraneo che la commissione degna protagonista, insieme tecnica/artistica ha premiaad una limitata selezione di to “Per la personale ricerca altri suoi colleghi artisti instilistica frutto di impegno ternazionali. Ester Campese costante e spiccata creati- El Matador_olio su tela 70x120 raccoglie tra l’altro un’ultevità. Un’arte di estremo variore critica del prof. Paolo lore che rispecchia una rilevante coscienza Levi, che di lei già espresso in più occasioni artistica e maetria tecnica che non esclude commenti positivi, che sottolinea in tale circol’attenzione alla sfera emotiva”. stanza, come la sua arte figurativa sia narraNon nuova a scenari e premiazioni internazio- zione poetica valida ed intensa. nali Campey raccoglie con emozione l’ulterioLaura Gorini

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Settimana all’insegna di calde intese, di ritrovate energie. Sollecita eventi creativi, ideali per la tua indole avventurosa. Hai svariate occasioni per vivere i giorni di vacanza con intensità. Ora Marte è alleato al segno, per questo l’espansione del tuo desiderio tocca vertici straordinari. Forti vibrazioni.

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Nonostante i fastidi causati da Luna e Venere tra martedì e mercoledì, puoi concederti una pausa tutta rosso passione, all’insegna dell’ottimismo, della fortuna, del benessere generale. I progetti vanno a buon fine, alcune novità ravvivano il periodo. Se sei single l’amore arriva da lontano e/o tra gli amici di sempre.

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Intelligenza e intuito superano i livelli standard. E questo significa successo in campo pratico, ma anche un’abilità dialettica che in amore aiuta molto. Gli straordinari influssi planetari infiammano il tuo animo e riportano all’attenzione generale ideali di rinascita. Domenica di straordinari favori astrali. 54 www.newentry.eu

I cambiamenti che ti attendono sono basilari momenti di crescita che non hai certo paura di affrontare. L’amore regala i momenti più belli: lascia perdere tutto il resto e goditi ogni istante. Ma se sei rimasto al lavoro in questi giorni vacanzieri, la cosa non ti disturba affatto.

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04 Le buone stelle della settimana ti consentono di essere rivalutato dagli amici e di ricevere da uno di loro le lusinghe di un assiduo corteggiamento. Ora l’amore presenta inedite alternative: coglile senza pensarci troppo! Un viaggio è la giusta cornice di una nuova storia d’amore o di amicizia.

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OROSCOPO dal 6 al 20 Settembre 2018

Il fascino e la creatività espressiva che ti animano in questi bei giorni ti portano a vivere all’insegna del successo, delle facili conquiste e degli incontri giusti. Marte e Saturno disturbano i settori casa e famiglia, ma ti basta un sorriso per accendere complicità e in chi ami o in chi ti piace. Dà forma ai tuoi sogni.


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Non hai un cielo limpido, ma alcune scenografie astrali sostengono che è arrivato il tempo di mettere fine ad alcune ombre del passato, alle amarezze incastonate nell’anima e di ritornare ad essere energico, attivo e grintoso. Il coraggio, spesso, è la qualità più considerevole, anche in amore

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La fortuna aiuta gli audaci, specie se single a caccia di avventure. Difficoltà previste per chi è in coppia. Con le stelle dell’amore scontrose possono verificarsi infedeltà o disaccordi causati perlopiù dal tuo carattere. Da giovedì a sabato gli influssi ideali per riportare serenità e armonia nel rapporto.

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Le strade che portano all’amore sono lì, davanti a te, e non ti lasci sfuggire l’occasione di percorrerle. Solare, affascinante e mentalmente lucido, puoi sferrare colpi decisivi a nuovi e vecchi rivali. Ora nessuno regge al tuo confronto. Momenti d’amore degni di nota tra martedì e mercoledì: anche i sogni impossibili si possono realizzare.

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Hai avuto stelle migliori, bisogna ammetterlo. Tuttavia è proprio in questi momenti che la tua forza sale in superficie, ti fai meno altezzoso e la sensibilità non è in contraddizione con la visone attiva delle cose. Ci sono due componenti che non ti mancano: sono la lucidità mentale e la creatività.

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Il meglio è qui, ora. Cosa aspetti a coglierlo? Sono lontani anni luce le tensioni del passato. L’autostima è tornata in pieno. Magiche occasioni per il settore sentimentale. Le stelle promettono momenti appaganti per tutti, anche per chi vuole soddisfare la sete di avventura.

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OROSCOPO dal 6 al 20 Settembre 2018

Parecchie le tentazioni, facili le illusioni, specie tra martedì e mercoledì. E’ saggio evitare ogni motivo di scontro in amore e con il partner di sempre. Scarsi slanci affettivi e smania di evadere disturbano i rapporti troppo vincolanti o noiosamente tradizionali. In tuo aiuto il dialogo e le stelle di domenica. www.newentry.eu 55


SPETTACOLO & ARTE

Intervista a Romina Sirani Elegante, raffinata, bella e affascinante: la modella e fotomodella bresciana Romina Sirani non è certo una donna che passa inosservata. Dotata di una grande professionalità e di un’eccellente determinazione, è fervidamente convinta che per farcela nella vita così come il lavoro bisogna studiare e impegnarsi seriamente. Romina, sei sia modella sia fotomodella. Che cosa ami particolarmente di entrambe le mansioni? Sfilare in passerella vuol dire dare il massimo in pochi secondi perché hai il pubblico e le reazioni sono immediate, è come se fosse una diretta televisiva ad ogni cambio d’abito, tutto deve essere perfetto! Questa frenesia a fine sfilata si trasforma in soddisfazione personale soprattutto quando ph: Quin Sis

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ph: Pierangelo Landoni

lo stilista mi ringrazia per esser riuscita ad interpretare lo stile della “sua donna”. Mentre davanti all’obbiettivo c’è più serenità ed ho la possibilità di interpretare l’abito con pose fotografiche diverse che possono suscitare svariate emozioni all’osservatore dell’immagine. Quale credi che sia il filo rosso che le leghi? Per entrambe le mansioni bisognare dare un’anima all’outfit che si indossa cercando di rappresentare al meglio lo stile del brand però con tempi e modi differenti. Per svolgerle entrambe al massimo credi che sia importante saper recitare e interpretare un ruolo o una parte? E’ importante prima di tutto essere in grado di valutare il genere di moda che stiamo trattando per poi immedesimarsi nel look indossato per rendere più convincente possibile quanto


SPETTACOLO & ARTE

stiamo interpretando come se fosse realtà e non finzione. Quindi l’abilità di cambiare, di interpretare e di rinnovarsi è molto importante.

ph: Quin Sis

Ti piacerebbe studiare recitazione? Qualche anno fa ho seguito un breve corso di recitazione e lettura espressiva che ho ritenuto opportuno seguire per poter affrontare con più sicurezza i ruoli di comparsa per spot pubblicitari ed aziendali. Credi che il fatto di abitare in provincia di Brescia sia stato o possa essere ancora un’ostacolo per la tua carriera? Sicuramente chi vive a Milano o Roma ha molte più opportunità di chi abita nelle altre provincie, perché a livello logistico è più semplice accedere a casting, provini,ecc. però è anche fondamentale avere una mentalità aperta e ricettiva per superare delle problematiche che molte volte si credono più grandi della realtà. ph: Raffaele Trivini

Se abitare a Brescia sia un ostacolo o meno non so rispondere posso solo dire che se non mi sono mai trasferita è perché non ne ho sentito la necessità. Ritengo che anche la nostra provincia abbia delle buone potenzialità che però andrebbero sviluppate con più professionalità e credendo maggiormente nel settore moda. Romina fra dieci, quindici e vent’anni: come la vedi? Cerco di investire su me stessa affrontando nuove esperienze come la comparsa per spot pubblicitari, la conduzione di eventi, ospitate in televisione e radio, ecc e sono sempre disponibile a valutare nuove opportunità perché serietà, professionalità e determinazione sono qualità che mi contraddistinguono. Quindi tra qualche anno mi vedo con una competenza a 360° nel mondo della moda e spettacolo in modo da poter spaziare in diversi ruoli! Laura Gorini www.newentry.eu 57


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ANTIDOLORIFICO SENZA CONTROINDICAZIONI NON NECESSITA DI RICETTA MEDICA FibraMed è efficace grazie all’azione di una nuova biomolecola scoperta da un gruppo di ricercatori: analizzando i minerali dei fanghi terapeutici (terapia antica) hanno isolato questa molecola che hanno poi, integrato nel tessuto attraverso un p a r ticolare processo di nanotec- nologia. La biomolecola in questione a g i s c e mentre riposiamo per combat- tere il dolore e gli effetti dello stress, per ripristinare la funzionalità cellulare e tessutale. Il dispositivo medicale FibraMed assorbe i raggi FIR emessi dal nostro corpo e li moltiplica di ben 500/600 volte restituendoli all’organismo funzionando da antidolorifico naturale e potenziando le naturali difese. In sostanza, il nostro corpo cura sè stesso.

Questa recente scoperta è stata approvata presso il Ministero della Salute ed in Germania viene usata da oltre tre anni con ottimi risultati. Per quali patologie è utile la nuova terapia? · dolori infiammatori, · dolori articolari · dolori muscolari · artrosi · cefalea a grappolo · arteriosclerosi · alcune patologie circolatorie · lombalgie · artrite · dolori reumatici · dismenorrea · insonnia · osteoporosi · lobosciatalgie

Esclusivista di zona: Zaccarini


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SPETTACOLO & ARTE

LUNA CARACCIOLO ALLA CONQUISTA DEL MONDO DELLA FOTOGRAFIA

Capelli lunghi neri, tatuaggi sparsi sul corpo e uno sguardo alla Morticia difficile da dimenticare. Luna Caracciolo è una di quelle ragazze che restano impresse al primo sguardo. Diversa da tante sue coetanee che a 19 anni sono ancora lì a correr dietro a mode e fiction. Con un diploma in Moda e abbigliamento in tasca e una predisposizione verso l’obbiettivo, era naturale che si mettesse in gioco davanti alla macchina fotografica. Le prime soddisfazioni sono già arrivate: qualche set fotografico in luoghi da sogno, collaborazioni con brand e un profilo che anche sui social continua a riscuotere successo. “Ma non basta” assicura lei che di strada davanti ne vuole percorrere. E tanta. Luna Caracciolo, 19 anni, dalla Provincia di Alessandria. Eccomi, sono io! Nella vita sono una studentessa e al momento lavoro in una pizzeria d’asporto come cassiera dopo essermi diplomata in moda e abbigliamento. 60 www.newentry.eu

Come descriverti? Sono una ragazza molto socievole, solare ma anche molto testarda e permalosa. I miei punti forti sono i capelli molto lunghi, i tatuaggi e lo sguardo alla Morticia. Nel tempo libero, oltre a posare per shooting, dipingo quadri fruttati direttamente dalla mia immaginazione e viaggio molto. Non mi fermo mai, sono sempre in giro e sono super impegnata. Come nasce il tuo rapporto con la fotografia? Ho sempre amato la fotografia, sin da piccola mi facevo scattare foto da chiunque e mi divertiva l’idea di essere al centro dell’attenzione. Il mio primo servizio fotografico è stato… di nudo. Nessun imbarazzo, volevo trasmettere un messaggio in chi avrebbe poi guardato quegli scatti. Il fotografo, Alex Caramagna, è stato fantastico nel farmi sentire a mio agio davanti all’obbiettivo ed il risultato finale ha raggiunto lo scopo prefissato: volevo impressionare attraverso il mio sguardo e le mie caratteristiche particolari.


SPETTACOLO & ARTE

Le tue collaborazioni, in poco tempo, sono diventate numerose. In campo fotografico ho scelto di sperimentare molto, non mi ha mai spaventato nulla. Anzi, per qualunque parte, ho sempre cercato di immedesimarmi al meglio per interpretarla al massimo e in modo reale. Sono attratta dal nudo purchè sia artistico, elegante, non volgare: se non sfoggio adesso il mio corpo, quando potrò farlo? Dove vuole arrivare Luna Caracciolo? Io cerco sempre di puntare in alto, come penso tutti in questo mondo. So che devo ancora imparare molto, ma sono anche una ragazza determinata che vorrebbe farsi strada nel mondo della fotografia. Ho collaborato per alcuni brand di magliette, ho sfilato per un concorso style conquistando il primo posto e vincendo una notte in quel di Firenze. Piccoli risultati, ma

non basta: per sfondare devo fare molto di più. Non solo fotografia: come vedi il mondo della tv? Per ora non ho ancora avuto l’occasione di andare in tv o comparire in qualche programma, ma non nego che è uno dei sogni che coltivo nel cassetto. Adoro quel mondo, conosco tutte le sue difficoltà, ma voglio riuscire ad essere conosciuta e apprezzata per le mie capacità. Questo potrebbe fare davvero la differenza nella mia carriera. Non solo corpo, ma anche tanto carattere. Si vede in tutto ciò che dici e che fai… Ognuno di noi recita nel quotidiano, l’importante è sempre avere un Piano B nel caso in cui qualcosa vada sorto. Io, però, sono sempre molto sincera con me stessa: se qualcosa mi incuriosisce, mi ci butto. Ci provo e… se va bene tanto meglio, altrimenti ci si riproverà. Un po’ come quando si cucinano i dolci…

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Come sei nella vita di tutti i giorni? Nel quotidiano non sono esibizionista ed eccentrica, anche se i complimenti non guastano mai. Se poi c’è chi guarda… beh io lì non posso farci nulla, purchè ogni sguardo e ogni commento contenga sempre rispetto della mia persona. Quello che mi differenzia dalle altre è proprio il mio stile: odio uniformarmi alla massa, non sopporto l’idea di dover acquistare un certo capo d’abbigliamento solo perché va di moda e tutte devono averlo. La mia moda la faccio io. Posso vestirmi per essere una campagnola tanto quanto per diventare star di Hollywood. Dipende da come mi sveglio al mattino e da quale personaggio decido di essere… Anche sui social il tuo personaggio va alla grande? Lo ammetto: sono dipendente da Instagram, lo controllo in continuazione per vedere cosa

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si dice di nuovo. Non mi definisco influencer, i giudizi li lascio agli altri. Eppure so che molte ragazzine prendono spunto dal mio stile e cercano di imitarmi in ciò che faccio. Questo non può che farmi enormemente piacere… Forse è anche per loro che continuo su questa strada… Una strada che… ti porterà dove? Il mio futuro è nel mondo della moda. Spero di diventare una stilista, voglio farmi strada sfruttando lo studio e il lavoro. E poi mi piace sognare, immaginarmi fra qualche anno su una rivista o in qualche programma televisivo. Farò di tutto per cercare di diventare davvero qualcuno… CONTATTI SOCIAL https://www.instagram.com/moon_oonm/?hl=it

CREDITS FOTOGRAFICI Ph. Alessandro Caramagna


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