New Entry il Giornale della Gente - Edizione di Brescia del 28 Marzo 2019

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Anno 25 - N°05 del 27/03/2019- www.newentry.eu - brescia@newentry.eu - Pubblicità: Gianluca Boffetti 347.73.52.863 BS - MN - CR GRATUITO

I S O R E L L A ( B S ) - V i a C o r v i o n e, 1

RIFLESSIONI

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Il Giornale della Gente

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Editoriale

SENZA ALI E SENZA CIELO Troppi giovani e non, si tolgono la vita senza rendersene conto, oppressi da chissà quale mostro dentro di loro che li rosica a tal punto di compiere un gesto estremo. Il bullismo, i tradimenti, la crisi economica, la droga, l'alcool sono stati fattori che hanno causato non poche disgrazie ma ad essere colpiti maggiormente, un'altra volta, sono i nostri figli. Impegnati ormai a comunicare attraverso i telefonini non riusciamo più nemmeno ad intavolare un argomento, ad ascoltare il timbro di voce e il brivido del cuore mentre ci si confida davanti ad una bella tazza di caffè. Per non parlare della notte... ci si svegliava la mattina raccontando un sogno, oggi non sognamo più ma in compenso navighiamo in un mare aperto che ti porta ovunque ma non è reale. Che senso ha questa era virtuale, questa generazione alla ricerca di un modo nuovo per distinguerci senza capire che sono i valori quali l'educazione, il rispetto, il modo di fare che fanno la differenza. E' inutile negarlo: giovani con migliaia di amici virtuali ma terribilmente soli nella vita reale! Dai dati della fruizione dell’online dai device rilevati, risulta che sono stati 46,1 milioni gli utenti online di cui 29 milioni gli utenti da smartphone, questi ultimi collegati in media per 3 ore e 13 minuti nel giorno medio. Cavolo, ma cosa facevamo prima in quelle 3 ore e 13 minuti giornaliere? Forse chiacchieravamo

con un amico, giocavamo a palla con nostro figlio, andavamo a fare una passeggiata con il cane? Se ci pensate si parla di circa 96 ore al mese. Come ci siamo ridotti... Prima di salutarvi vi lascio la canzone di Jessica Morlacchi "Senza ali e senza cielo" con un testo autobiografico dove l'artista nell'adolescenza ha sofferto di crisi di panico. Interessante leggere i passaggi profondi che questo testo contiene. UN INNO PER TORNARE A VIVERE Se la sofferenza supera ogni limite vivere è morire mi tremavano le mani e tu non c’eri mai come si fa a dimentciare che desideravo avere stelle dalla terra e fiori dalla neve mentre tu ti accorgevi di come ero in guerra l’egoismo non ci vede Senza ali e senza cielo non riuscivo più a parlare senza addosso le apparenze dell’ipocrisia non so più buttarmi via io non cadrò Senza ali e senza cielo l’universo è tutto qua dall’inverno si ritorna e non si va più via finché non si muore più, mai più finché non si muore più. Gianluca Boffetti

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RIFLESSIONI

MERAVIGLIE DELLA NATURA Non mi stanco mai di ammirare la natura: le stagioni si susseguono apparentemente uguali ogni anno, ma osservando con attenzione, molte sono le sfumature simili, eppur mai perfettamente le stesse. Anche il medesimo cambiamento può sembrare a volte sorprendentemente diverso: dipende con quali occhi e con quale stato d’animo viene osservato. Senza spostarmi molto da casa, ho la fortuna di passeggiare tutti i giorni lungo i sentieri che costeggiano il fiume Chiese. Posso così tenere d’occhio giorno dopo giorno alberi, prati, fiori e animali, soprattutto guardarli con maggior attenzione ad ogni cambio di stagione. È sbocciata da poco prepotente la primavera ed è un tripudio di colori e di profumi: meravigliose chiome di ciliegi selvatici colme di fiori bianchi e rosa, da cui poi cresceranno gustosi frutti da cogliere; gialli cespugli, siepi rigogliose, ciuffi di fiori selvatici lilla e di margheritine. Anche i prati, malgrado quest’inverno sia piovuto pochissimo, sono molto verdi; tra le spine della rosa canina stanno nascendo le prime gemme; stanno spuntando i “loertìs” e le ortiche, ottimi per frittate o minestroni, così come le tenere cicorie; presto fiorirà anche la malva e sbocceranno i primi papaveri, creando vivaci macchie di rosso anche tra le pietre. Farfalle dai colori delicati o più marcati si posano qua e là, trasmettendo un senso di libertà e leggerezza. Nidi ancora vuoti appesi a rami nudi si stagliano in cielo, aspettando pazienti la crescita di nuove foglie che ripareranno i neonati ospiti in arrivo. Uno fra i più singolari esempi di quanto sia misteriosa e affascinante la natura è l’ abbraccio di questi due alberi, lungo il Chiese: sembrano quasi due amanti che si abbraccia-

no ..una magia!! Curioso fermarsi anche a guardare i molti fusti che negli anni sono stati piegati dal vento: com’è possibile che il legno si sia curvato tanto senza spezzarsi? L’estate scorsa sono perfino cresciute tra i sassi in riva al fiume tre angurie e qualche pianta di pomodoro ciliegino. Peccato ci siano ancora troppi incivili che sulle sponde del Chiese buttano spazzatura di ogni genere, incuranti del danno che provocano al fiume e all’ambiente circostante. Ornella Olfi

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Ed è Poesia

Lo chiamavo l’Angelo tinto di rosse...

Lo chiamavo l’Angelo tinto di rosso... cosí che amato da dedizioni infinitamente dedicate e create per la propria sua cura riuscì sempre a districarsi dalle tenebre oscure della notte, sorpassando strade innevate, ghiacciate, pure invalicabili... ma era nelle sue corse sulla strada del ritorno che faceva stupore ...non è alla portata di tutti conoscerlo per far si che la calpesti ...chi l’ha ammaestrato è certamente un’Artigliere pronto a fendere ogni ostacolo fronte a sè Brano ideato e scritto da Bezzi Roberto.... classe 1978 ...*R...

“L’amore”

L’amore... una bolla infinita che non svanisce mai, tutto il vissuto non si può cancellare, se è scritto nel tuo cuore, ricordati quello che vivrai è quello che sentirai. Taroly Sidny 11 anni

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NEW ENTRY il Giornale della Gente Decreto del Presidente del Tribunale di Bergamo n°21 del 09/03/2000 Quindicinale d’informazione sociale e culturale Anno 25- N°05 del 28/03/2019

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Editore e Direttore Responsabile: Gianluca Boffetti Direttore Onorario: Michele Cortinovis

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LETTERATURA

HO CONTATO I MIEI ANNI “Ho contato i miei anni ed ho scoperto che ho meno tempo da vivere da qui in avanti di quanto non ne abbia già vissuto. Mi sento come quel bambino che ha vinto una confezione di caramelle e le prime le ha mangiate velocemente, ma quando si è accorto che ne rimanevano poche ha iniziato ad assaporarle con calma. Ormai non ho tempo per riunioni interminabili, dove si discute di statuti, norme, procedure e regole interne, sapendo che non si combinerà niente… Ormai non ho tempo per sopportare persone assurde che nonostante la loro età anagrafica, non sono cresciute. Ormai non ho tempo per trattare con la mediocrità. Non voglio esserci in riunioni dove sfilano persone gonfie di ego. Non tollero i manipolatori e gli opportunisti. Mi danno fastidio gli invidiosi, che cercano di screditare quelli più capaci, per appropriarsi dei loro posti, talenti e risultati. Odio, se mi capita di assistere, i difetti che genera la lotta per un incarico maestoso. Le persone non discutono di contenuti, a malapena dei titoli. Il mio tempo è troppo scarso per discutere di titoli. Voglio l’essenza, la mia anima ha fretta… Senza troppe caramelle nella confezione… Voglio vivere accanto a della gente umana, molto umana. Che sappia sorridere dei propri errori. Che non si gonfi di vittorie. Che non si consideri eletta, prima ancora di esserlo. Che non sfugga alle proprie responsabilità. Che difenda la dignità umana e che desideri soltanto essere dalla parte della verità e l’onestà. L’essenziale è ciò che fa sì che la vita valga la pena di essere vissuta. Voglio circondarmi di gente che sappia arrivare al cuore delle persone… Gente alla quale i duri colpi della vita, hanno insegnato a crescere con sottili tocchi nell’anima.

MARIO ANDRADE Sì… ho fretta… di vivere con intensità, che solo la maturità mi può dare. Pretendo di non sprecare nemmeno una caramella di quelle che mi rimangono… Sono sicuro che saranno più squisite di quelle che ho mangiato finora. Il mio obiettivo è arrivare alla fine soddisfatto e in pace con i miei cari e con la mia coscienza. Spero che anche il tuo lo sia, perché in un modo o nell’altro ci arriverai…” MARIO ANDRADE Poeta, romanziere, saggista e musicologo brasiliano

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ANIME NEL VENTO

Franca è un raggio di sole

Franca è un raggio di sole carezza della sera ondina in fuga braccia tese sorriso di madre. Franca è tepore del mattino narcisi freschi tra le mani ridonati con generosa allegria. Delicatezza soffusa passo scandito sostare cheto ascolto minuto. A piene mani si ridonava al prossimo con genuino altruismo si faceva 0% ti O 1 clien T ON vi SC nuo ri pe

tutt’una con la sofferenza. Carità è il suo nome dolcezza il suo stare allegria il suo essere. Grazie Franca per ogni frammento accenno a noi donato con mite candore con lesta sollecitudine. Fra le volte celesti luce brilla ricordo frulla mano arrovella manciate di ricordi. Milena, la mamma di Vittoria e di Celeste

Tomaselli Patrizia

Traduzioni e Interpretariato Le lingue nelle quali si forniscono i servizi sono: • INGLESE •FRANCESE •TEDESCO •SPAGNOLO •PORTOGHESE •NORVEGESE •FINLANDESE •SVEDESE •DANESE •OLANDESE •RUSSO •BIELORUSSO •UCRAINO •SERBO •CROATO •SLOVENO •BOSNIACO •ESTONE •SLOVACCO •CECO •LITUANO •RUMENO •UNGHERESE •ARABO •ALBANESE •BULGARO •TURCO •GRECO •GIAPPONESE •CINESE •HINDI

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RIFLESSIONI

QUESTIONE DI PRINCIPIO Che straordinario personaggio era mio padre, piccolo di statura, ma dentro di sé aveva una gigantesca carica di energia; era un po' come un candelotto di dinamite. Ha sempre avuto nei miei confronti un amore smisurato, ancora oggi mi chiedo il perché di così tanto bene, visto che non ho mai fatto niente di eccezionale, sono stato sicuramente amato al di sopra dei miei meriti; di questo gli sarò sempre grato, mi ha aiutato a crescere sereno; l'amore è il concime della vita. Essendo una persona molto schietta (non le mandava mai a dire), a volte c'erano delle discussioni con i nostri vicini di campo, del tipo: < l'ultima volta che hai arato il terreno sei venuto di qua un metro, la prossima mi vieni direttamente in cortile?>, cose di questo genere. C'era il signor Antonio fra i confinanti dei nostri terreni, un agricoltore che tutti noi stimavano molto perché era un coltivatore innovativo. Ogni volta che passava con il trattore dietro la nostra cascina, si fermava sempre a fare quattro chiacchiere con noi, mio padre, essendo un agricoltore moderno, gli chiedeva delle ultime novità; come ad esempio il concime a lento rilascio e i nuovi sistemi di irrigazione per risparmiare acqua. Un giorno il signor Antonio chiese a mio padre: <Attilio, domani pomeriggio tre camion bilico devono venire a caricare le mie barbabietole da zucchero vicino ai vostri campi; possono passare vuoti per la tua stradina ed uscire carichi dalla mia cappezzagna?>, - < si che possono, l'importante è che entrino vuoti dalla mia strada, sai c'è un pontile da attraversare, non vorrei cedesse sotto il loro peso>. ll giorno dopo verso le 18,00, io e mio padre eravamo nel cortile quando vedemmo i tre bilici che stavano uscendo carichi dalla nostra strada e cioè 10 www.newentry.eu

avevano fatto esattamente il contrario di quanto stabilito; mio padre saltò in sella alla sua bici Bianchi, nonostante avesse già superato ottant'anni, partì ad una velocità da giro d'Italia; in men che non si dica era già sul posto, fiondò la bici nel canale di cemento e si mise in mezzo alla strada a braccia aperte, pronto a fermare i pesanti mezzi, nel frattempo arrivai anch'io; il primo camionista si fermò; <che minchia fai? Devo passare!>, (intuii che gli autisti fossero siciliani ), <da qui dovevi entrare vuoto, non uscire carico, perciò non passi>. Dietro ai tre camion, sul suo trattore, c'era il signor Antonio, che venne a parlare con noi.< Attilio cosa fai? Perché li hai fermati?> <Perché non hai mantenuto la parola data! Perciò adesso tornano indietro in retromarcia>. - <Ma se tornano indietro ripassano carichi un'altra volta sul vecchio pontile>. <Papà in questo senso Antonio ha ragione, che logica ha farli ritornare indietro? Ormai sono a 30 metri dalla strada principale> <E' una questione di principio, per me una promessa è come uno scritto, perciò vanno in retromarcia>. Antonio spazientito, telefonò al sindaco del nostro paese che arrivò in meno di 15 minuti; dopo essere stato messo al corrente della situazione disse a mio padre: <Attilio, non puoi fermare una strada, ti devi spostare>. - <Signor sindaco, hai letto il cartello che c'è all'inizio del sentiero? C'è scritto STRADA PRIVATA, perciò essendo una cappezzagna che io ho creato su i miei campi, loro tornano indietro>. Nel frattempo una decina di persone che abitavano nelle cascine lungo la nostra via, si erano fermate per vedere cosa stava accadendo. Il sindaco minacciò: <adesso telefono ai carabinieri>. <Si, chiama pure la polizia, la guardia di finanza e i pompieri; così faccio leg-


gere il cartello anche a loro>. L'autista del primo camion perse la calma, cominciò a bestemmiare nel suo dialetto, accelerò il motore in modo smisurato e dopo aver urlato: <minchia ti passo sopra>, ingranò la prima e andò avanti; mio padre a braccia aperte, andò a sbattere tre, quattro, cinque volte contro il muso del camion; di fronte a quella scena, mi si gelò il sangue, sentii il cuore che stava per esplodere, mi si annebbiò perfino la vista; il sindaco e le persone presenti urlavano: <Tilio, Cristo Santo ve via', spostet>. A quel punto rinvenni, pensai: <Adesso lo prendo per un braccio e lo trascino via>, ma l'autista del bilico si fermò, scese dal camion; ho pensato: <se tocca mio padre lo stendo>, invece si mise davanti a lui e disse solo una parola: < MINCHIA!!!>; poi andò a parlare agli autisti dei due camion che erano dietro dicendogli: < io non vado avanti, forza facciamo la retromarcia>. - <Ma sei impazzito? È più di un chilometro in mezzo alle stradine dei campi, quanto tempo ci impieghiamo?>, <Impieghiamo il tempo che serve>. Così il signor Antonio salì sul suo trattore, che era in coda e andò indietro seguito dai tre pesanti mezzi. Qualcuno dei presenti urlava: <Tilio ta se en leu', altri invece dicevano:< ta set mat matent >. Dopo questo episodio, mio padre e Antonio non si rivolsero più la parola, io, invece le poche volte che l'ho incontrato, l'ho sempre salutato, abbiamo sempre fatto quattro chiacchiere. Circa tre anni dopo l'epico episodio, nel gennaio del 2016, la salute voltò le spalle ad entrambi: il signor Antonio si ammalò di un tumore e mio padre ebbe dei gravissimi problemi di circolazione sanguigna agli arti inferiori al punto che sul piede sinistro si formò un foro di almeno 5 centimetri, nemmeno con la morfina e le iniezioni antidolorifiche nella spina dorsale, riusciva a trovare pace. Quando la cancrena iniziò a salire, dovettero

RIFLESSIONI

assolutamente amputargli la gamba sinistra; a causa del suo debolissimo cuore non poterono addormentarlo; gli tagliarono la gamba in anestesia locale. Io non so dove mio padre andasse a prendere tutto quel coraggio; all'uscita della sala operatoria ci guardò e alzò il pollice della mano destra come a dire: OK, anche questa è fatta. Alla fine di novembre 2016, purtroppo, il signor Antonio andò in cielo; quando all'ospedale lo comunicai a mio padre, rimase sgomento: <Ma porcocane, aveva vent'anni meno di me, il mese scorso mi hai detto che stava migliorando, le cure facevano effetto>. <Ascolta papà, dispiace molto anche a me, d'altronde come si fa a prevedere il decorso di queste terribili malattie?>. Lo tormentava il fatto che non potesse più riappacificarsi con lui. Dopo 15 giorni, anche mio padre partì per il viaggio eterno; lo fece con il coraggio che sempre aveva contraddistinto la sua vita; al suo ultimo pasto non volle essere imboccato, si staccò l'ossigeno, riuscì a tirarsi su seduto e mangiò da solo; perché lui era un uomo, un piccolo grande uomo. Per ironia della sorte, le loro lapidi sono attaccate l'una all'altra, il signor Antonio ha una bellissima foto, è sorridente ed è girato verso mio padre e mio padre sembra lo stia ascoltando; sono sicuro che hanno fatto pace, in fondo tutti e due si stimavano molto. Quando vado al camposanto per aggiornare mio padre sull'andamento della nostra piccola azienda agricola, cosa che faccio mentalmente per non essere portato via con la camicia di forza, mi viene sempre in mente quando lui era a braccia aperte davanti al muso del camion, sembrava il Cristo che c'è in Brasile. Come sarebbe bello riuscire sempre ad usare il buon senso, anziché trincerarci dietro a delle stupide questioni di principio. Giordano www.newentry.eu 11


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Pere al cioccolato

Zuppa di farro e patate

Ingredienti per 4 persone 4 pere williams 200 grammi di cioccolato fondente 1 tazzina di vernaccia (o brandy) 5 cucchiai di zucchero di canna frutta per decorare Preparazione ricetta Sbucciare le pere, depositarle in un pentolino e cospargerle di zucchero. Sul fondo del pentolino mettere la vernaccia e cuocere per ammorbidire le pere per circa 5 minuti. Mettere le pere calde nel piatto di portata. Scaldare al microonde per 2 o 3 minuti il cioccolato e versarlo sulle pere, decorare con altra frutta altrettanto buona servita col cioccolato. Anna - www.cucinacreare.it

Ingredienti per 4 persone 200 grammi di farro 2 carote, 1 cipollotto, 1 costa di sedano, 1 zucchina 150 grammi di pancetta affumicata olio E.V.O., sale e pepe, pecorino grattugiato Preparazione ricetta Oliare una casseruola e versare il cipollotto tritato sottile, la pancetta a dadini e soffriggere. Sfumare con acqua calda circa 1 litro, portare a bollore e aggiungere il farro. Continuare la cottura per circa 30 minuti. Tagliare tutte le altre verdure a dadini piccoli e aggiungerle a questo punto alla zuppa, cuocere per altri 10 minuti. Servire con fette di pane, pecorino e in filo d’olio. Anna - www.cucinacreare.it

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SOCIETA'

QUESTA SOFFERENZA INDICIBILE E A VOLTE IRRACCONTABILE In un oratorio di paese per confrontarci sui falsi miti, sulla trasgressione che spesso diventa devianza, un padre ripete con un filo di voce che “non è sufficiente un intero paese per educare un figlio”, una madre con gli occhi incavati, domanda ossessivamente “perché mio figlio, la droga, questa sofferenza indicibile, a volte irraccontabile, perché mio figlio dentro una cella, in un carcere, senza essere ancora un delinquente”. Le droghe hanno sempre avuto facile accesso, ricordo bene ai miei tempi, la droga protestataria, contestataria, la droga nelle vene difficili da trovare, le mani sporche, le ginocchia piegate, nei vicoli, nei sottopassi, nelle strade, un movimento claudicante, palese caducità della carne e della mente in disfacimento. Droga di oggi, dell’adrenalina, della botta sparata a bruciapelo, dai vestiti puliti, dai sogni concentrati e compressi nel fine settimana, anche questa è droga mai normale, non è usata per dire basta a un cliché, a un sistema violento, è droga che manipolando diverte, cambia colore, fa diventare grandi i nani dalla testa avvolta nella bambagia. Nella vita di un ragazzo il gruppo ha una grande importanza, è dalla sua struttura, dalle sue regole, nelle sue dinamiche, dagli strumenti usati, che possono e debbono fuoriuscire personalità formate, mature, rispettose di se stessi e degli altri. Ma qualcosa interferisce, fa resistenza, una legge non scritta, un codice morale contrapposto e antitetico alla realtà sociale, fa sì che il plotone spinga e obblighi a conformarsi, a testuggine, dentro un quadrato poco propenso alla mediazione. Cè il rischio che i più giovani si sentano prede facili di contumelie ben confezionate, basterebbe gettare lo sguardo e un po’ d’orecchio

ai messaggi pubblicitari che inondano le nostre case, le messaggerie istantanee, nella rete-mondo-universo infinito dove tutto può esser condiviso, tutto, come si ostina a ripetere qualcuno, senza percepire il pericolo insito in una affermazione del genere. Per vincere la paura che deriva dalle nostre inadeguatezze, si ricorre al tubo di birra, alla canna, alla pasticca, alla polvere, è droga che non regala emozione, né un sentimento, offende la dignità con immagini della realtà costantemente riflesse, mai vissute per intero. La fascinazione del proibito, la roba e la violenza, mischiano le carte disposte sul tavolo, l’identità declinata sui documenti cambia forma, cresce la metamorfosi sociologica, l’uso che si fa della droga, compatibilmente con la necessità di non risultare precario anche sul banco di scuola, sul posto di lavoro, in famiglia, all’oratorio, quando non si regge il rimprovero né la punizione, ma si vuole esser ascoltati da qualcuno che non fa il maestro e si prende cura delle ferite ancora aperte. Forse occorre uno sforzo serio di riflessione per indagare il bisogno di un ragazzo di fare il pieno di droga, a partire dal fatto che l’uso e abuso è incredibilmente vasto, non lo si mette più in pratica nei vicoli bui, ma sdraiati sui muretti, nei loft, nei servizi dei luoghi di lavoro e delle discoteche. Perché mio figlio si droga? Forse perché non sappiamo fare tesoro del suo frastuono, non riusciamo a dare coraggio al bene che diciamo di volergli, allora occorre rispettare di più e meglio questo amore, anche quando nostro figlio non arretra, non avanza, non parla, non chiede aiuto, ma proprio dove non sono presenti i genitori, gli adulti, gli educatori, aumenta la loro vulnerabilità e fragilità. Vincenzo Andraous www.newentry.eu 15


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ITINERARI

Lago di Piano Valmaneggio (Como)

Il lago di Piano (o lago del Piano o lago di Romazza) è un piccolo lago situato in val Menaggio. Ha una superficie di 0,72 km2 ed una profondità massima di 13 metri ed occupa la vallata alle spalle della cittadina di Porlezza (CO). Durante la stagione invernale si copre di ghiaccio. È la prosecuzione ideale del lago Ceresio o lago di Lugano in quanto appendice dello stesso ma separata, nel corso dei millenni, dalle alluvioni del fiume Cuccio che hanno creato una ampia zona di riempimento; oggi

l’unico immissario importante è il torrente Civagno che nasce dal monte di Tremezzo. Il lago di Piano è un tipico lago di fondovalle glaciale, attualmente inserito in una vasta oasi naturalistica denominata Riserva naturale Lago di Piano e riconosciuta come sito di importanza comunitaria dall’Unione europea. Sul piccolo promontorio che si inserisce nello specchio del lago è da segnalare il borgo di origine medievale Castel San Pietro, esempio di borgo circondato da mura e sorto, come

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La rivista New Entry, da 25 anni presente sul territorio di Bergamo e da 14 anni sul territorio di Brescia, Mantova e Cremona viene distribuita ogni 15 giorni in tutti i negozi, locali pubblici e in alcune edicole. Da oggi potete trovare la rivista all'uscita del supermercato "Rossetto" di Montichiari. Ringraziamo sin d'ora tutti coloro che hanno permesso questa nuova e proficua collaborazione. 18 www.newentry.eu


ITINERARI

molte altre località della zona, su vestigia di un antico sito di osservazione e segnalazione di epoca romana. Vi si ergeva infatti una torre di segnalazione luminosa che probabilmente era a vista con la omologa torre di Carlazzo la quale era a sua volta collegata visivamente con la torre della località Le torri, a monte in direzione di San Bartolomeo Val Cavargna. Tra le specie presenti, peculiare è la presenza del gambero austropotamobius italicus.

Sulle sponde del lago sorgono numerosi campeggi che, in periodo estivo, sono frequentati da turisti principalmente olandesi e tedeschi. Durante la stagione invernale il lago del Piano ha la caratteristica di gelare per un periodo compreso fra dicembre e i primi giorni di febbraio a causa dell’ombra proiettata dal monte Galbiga o Calbiga: la superficie ghiacciata del lago rende quindi possibile l’attività del pattinaggio che viene comunemente esercitata dagli abitanti della zona.

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L’INTERVISTA

ELENA BUGATTI QUANDO L’ELEGANZA FA RIMA CON BELLEZZA

Eleganza, innanzitutto. Perché, per Elena Bugatti, femminilità fa rima con portamento, stile, classe. Non è un caso che l’equitazione sia una passione che si porta dietro sin da quando era una bambina. Oggi, che di anni ne ha 20, Elena mantiene quell’attenzione ai particolari che l’ha contraddistinta da sempre. Un mix di elementi che l’ha portata a mettersi in gioco anche davanti alla macchina fotografica. Scatti in cui spicca il suo modo d’essere prima che i centimetri di pelle nuda. Eleganza, naturalmente. “Sono entrata nel mondo

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della fotografia perché ne sono rimasta affascinata - racconta - ho sempre visto delle magnifiche foto e mi sono sempre incuriosita pensando al “se fossi io al loro posto”. Poi, un giorno, ho scelto di compiere il grande passo ed ho iniziato ad intraprendere questo percorso”. Un salto motivato. Le sue immagini sono intrise di arte e sensualità senza scadere nel volgare. Merce rara in un mondo in cui si assiste ad un tripudio di “svestimenti”. Non è il caso di Elena Bugatti che, dopo aver studiato Estetista e Parrucchiera, attualmente lavora come promoter. Un mestiere che non le vieta di strizzare l’occhio alla macchina fotografica. Anzi, questa avventura ti è stata d’aiuto. Però… precisiamo subito una cosa: ho fatto molta fatica in quanto anche se potrebbe non sembrare… sono anche timida. Questo lavoro mi sta aiutando tanto a migliorare in alcune parti del mio carattere. Cosa ti ha dato la fotografia? Sicuramente tanta autostima, ecco perché penso che qualunque ragazza voglia intraprendere questo percorso ci debba provare. Sia chiaro: è un mondo dove non è necessario essere belli, ma bisogna avere anche un bel carattere. E con la buona volontà si arriva dappertutto, prima o dopo ma si arriva!


L’INTERVISTA

Cosa ti spinge a continuare a metterti in gioco? Semplice: mi diverto molto quando sono coinvolta nei set fotografici, e questo mi ripaga già dei miei sforzi. Naturalmente, ci tengo ad eseguire al meglio il mio lavoro. In fotografia sei un trionfo di eleganza raffinata. E nel quotidiano? Sveliamo un arcano: nella vita di tutti i giorni non mi piace mettermi in mostra! Esco sempre struccata, capelli legati o no… non importa.. Quando vado al mare mi basta un costume normalissimo. L’unico momento in cui mi piace truccarmi e vestirmi particolarmente bene è la sera. Ma esagerare non fa mai al caso mio… Cos’ha di diverso Elena Bugatti dalle altre ragazze? Non mi interessa essere giudicata, io sono sempre me stessa in tutto ciò che faccio: ognuno gestisce la propria vita come meglio crede! Guardando al futuro, dove ti immagini? Al momento non penso al futuro, faccio tutto ciò che mi piace con impegno e pian piano spero di riuscire ad andare avanti in tutte le mie passioni; se non sarà così… sarò comunque contenta di

averci provato e non avrò rimpianti. Le tue fotografie fanno anche il giro dei social… Con i social ho un buon rapporto, non mi reputo una influencer però mi piace pubblicare foto. Seguitemi sui miei canali per scoprire in anteprima i miei nuovi shooting! Lontana dalle luci dei riflettori, come ti descrivi? Sono una ragazza solare, estroversa, mi piace ridere e scherzare ma sono anche abbastanza riservata, mi piace fare le cose a modo mio! Il mio pregio più grande è che porto a termine nel migliore dei modi ciò che inizio, soprattutto nel lavoro. Il mio difetto più grande è essere testarda. Sono una persona molto curiosa e mi piace ascoltare molto i pareri e i punti di vista altrui. CONTATTI SOCIAL https://www.instagram.com/Elena_Bugatti/ CREDITS FOTOGRAFICI Ph. Alessandro Castaldi www.alessandrocastaldi.it https://www.facebook.com/KastaPhotographer www.newentry.eu 27


OROSCOPO dal 27 Marzo al 12 Aprile 2019

ARIETE - 21/03-20/04

TORO - 21/04-20/05

GEMELLI - 21/05-21/06

La fortuna è abbondante e le piccole contrarietà non devono frenare il tuo entusiasmo. Viaggi di lavoro o di piacere si rivelano affettivamente interessanti, per single e non. Attento a non incappare in qualche fraintendimento sentimentale.

Avverti il desiderio di renderti indipendente, di staccarti dal tuo passato... Se stai vivendo una storia importante, le stelle ti mettono nella condizione ideale per esprimere al meglio i tuoi sentimenti e godere delle gioie dell’amore e dell’eros. Nessuno

resterà indifferente al tuo fascino. Poi si fanno strada alcune nuvole. Ma tu non ti fai distrarre né intimorire. Le energie investite conducono positivamente. La tua determinazione e la lungimiranza sono doti molto apprezzate... Non sprecare le

CANCRO 22/06-22/07

LEONE - 23/07-23/08

VERGINE - 24/08-22/09

energie per cose di poco valore, metti in primo piano quelle importanti, come l’amore. Sei concentrato sull’argomento viaggi? Asseconda il desiderio di muoverti e di conoscere gente nuova. Come un abile equilibrista riesci a mantenere salde le tue relazioni, nonostante i moti astrali.

Non ti accontentare delle conquiste che non lasciano il segno si possono ancora creare situazioni rilevanti sul fronte sentimentale. Una svolta nei settori carriera e immagine pubblica. Rilancia la tua immagine!!! Trova il tempo per trascorrere giorni e notti alimentando il cuore e appagando i sensi.

Domenica perfetta per un evento speciale, come trovare una persona adatta a te o creare un’amicizia. Ripresa lavorativa ottima: le stelle ti sostengono nel raggiungimento degli obiettivi. La mente ritorna lucida e attiva e affianca la tenacia e il coraggio. Sei proteso verso gli interessi amorosi.

BILANCIA - 23/09-22/10

SCORPIONE - 23/10-22/11 SAGITTARIO - 23/11-22/12

Qualche ostacolo da superare lo trovi ma non tutto il male vien per nuocere e potresti decidere di sfruttare l’alta marea ormonale per concepire un bebè. Un problema riguardante casa e/o famiglia potrebbe rallentare la corsa al successo professionale.

Periodo a cinque stelle. Dovresti aver intrapreso una fase di curiosa ricerca, spinto ad esplorare terreni sconosciuti e a prendere in considerazione la possibilità di flirtare spensieratamente. Vivi tutto questo come un sano divertimento, invece di preoccuparti.

Anche se non ci stai pensando, perchè troppo preso da questioni pratiche, le prossime giornate si annunciano ricche di occasioni per vivere un’eccitante avventura che ti darà la percezione di essere al centro del mondo. Amicizie nuove e molto speciali.

CAPRICORNO 21/12-20/01 ACQUARIO - 21/01-19/02

PESCI - 20/02-20/03

Qualche dissapore sentimentale non pregiudica il buon andamento della settimana. Sono interessanti le prospettive per lavoro e scuola: hai una mente perfettamente lucida, una sicurezza che deriva dell’esperienza e dalla preparazione ottimale. L’amore ritorna a far parte dei tuoi progetti. Grande momento!

Non dare troppa importanza a un corteggiamento mal riuscito o a un appuntamento mancato. Puoi contare su ottime idee, progetti eccellenti e propositi accompagnati da una sana, spontanea ambizione. Sia in amore che al lavoro e a scuola. Nuova impronta alla sfera sentimentale, all’eros, al divertimento e alla creatività.

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La felicità è a portata di mano se sei uno che ama le emozioni forti. La Luna nel segno accentua ancora di più il tuo fascino, la sensibilità e di aprire nuovi fronti senza stare fermo. Incontri avvincenti, con un discreto margine di rischio se l’intenzione è quella di trasgredire alle regole della convivenza.


12 APRILE

2019

VENERDÌ

°Compleann h 18,00

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IN T R AT T E N IM E N T O C O N D E E J A Y Dalle ore 18,00 PANE E SALAMINA GRATIS PER TUTTI

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Il Bon Ton è di Moda

di Romina Sirani in collaborazione con Radio Senise Centrale Ph: Damiano Conchieri

I consigli di Romina Sirani Romina Sirani, modella, fotomodella e conduttrice radiofonica, esperta di moda e di bon ton, conduce ora il sabato mattina su Radio Senise Centrale il programma "Il Bon Ton è di Moda".

IL BON TON PER LA COMUNICAZIONE SCRITTA Premetto che la comunicazione sta alla base di ogni tipo di rapporto interpersonale. Si può interagire verbalmente, tramite immagini oppure per scritto. Infatti oggi affronteremo quest’ultima modalità perché malgrado il progresso e le nuove tecnologie, la comunicazione scritta rimane il mezzo più valido per trattare sia problemi lavorativi che personali. Iniziamo dalla lettera. La lettera deve essere scritta su una buona qualità di carta, a mano oppure con il computer l’importante che la firma sia apposta a mano. Le comunicazioni di lavoro è meglio batterle al computer mentre quando si devono esprimere sentimenti o scrivere ad una persona cara che è lontana la scrittura a mano è più adatta perché la propria calligrafia simboleggia un rapporto personale e più intimo. Ci sono però casi in cui lettera e biglietti vanno sempre scritti a mano, che sono: i ringraziamenti, in caso di regali e di ospitalità, e le lettere di condoglianze. Intestazione lettera A seconda della persona a cui è diretta la 24 www.newentry.eu

missiva va inserita l’intestazione corretta. Vi faccio degli esempi: -se si tratta di Ministri o alti magistrati si dà il titolo di “Eccellenza” -per i Deputati e Senatori si dà il titolo di “Onorevoli”. -per i Vescovi e Cardinali si indica “Sua Eminenza Reverendissima”. -per i semplici sacerdoti si scrive “Al Reverendo Don…” -per le persone comuni basta il nome e cognome però personalmente preferisco aggiungere un aggettivo come Egregio o Gentile -si usa: Chiarissimo per le persone importanti in ogni campo, mentre Illustrissimo per le persone particolarmente note nelle lettere e nelle scienze. Passiamo al fax. Il fax è un comodissimo mezzo di comunicazione, soprattutto in ambito lavorativo, poiché permette di ricevere e inviare in tempo reale documenti, lettere e simili. Però ha alcune limitazioni: non permette di apporre la firma autentica, il contenuto del


Il Bon Ton è di Moda

di Romina Sirani in collaborazione con Radio Senise Centrale

documento risulta visibile a chiunque si trovi all'apparecchio di ricezione e occorre sempre controllare che il documento stesso sia arrivato in tutte le sue parti. Inoltre è molto importante fornire precisi elementi di identificazione: una chiara intestazione dalla quale risultino il mittente e il destinatario quindi la prima pagina è molto importante. Un altro mezzo dell’era moderna sono le mail. L'e-mail è utilizzata da chi fa uso di sistemi computerizzati, è una comoda alternativa alla lettera tradizionale. Permette di scambiare comunicazioni di lavoro e personali in tempo reale e in forma sintetica ed essenziali ma con la possibilità di aggiungere allegati di ogni genere come: testi in formato word, oppure fogli elettronici di calcolo, file di sola lettura, disegni tecnici, immagini, filmati, ecc. Ovviamente non bisogna allegare file troppo “pesanti” perché potrebbero creare difficoltà a scaricarlo dal computer del destinatario e potrebbe essere cosa poco gradita. Terminiamo con il telegramma. Il telegramma è un mezzo veloce per comu-

nicare un breve messaggio di partecipazione. Generalmente, con parenti, amici e con persone alle quali si è emotivamente legati, si usa manifestare col telegramma una vicinanza e una partecipazione più intima e e sentita, in circostanze come: congratulazioni, nascita, matrimonio e lutto.

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Il Bon Ton è di Moda

di Romina Sirani in collaborazione con Radio Senise Centrale Ph: Damiano Conchieri

I consigli di Romina Sirani Romina Sirani, modella, fotomodella e conduttrice radiofonica, esperta di moda e di bon ton, conduce ora il sabato mattina su Radio Senise Centrale il programma "Il Bon Ton è di Moda".

IL BON TON PER LA COMUNICAZIONE VERBALE Il telefono è un mezzo utilissimo per comunicare informazioni, per accordi ed appuntamenti, per una chiacchierata tra parenti ed amici, però anche in questo casi ci sono degli accorgimenti che è bene seguire per essere ben educati. La durata della conversazione varia a seconda delle abitudini e necessità degli interessati. Ci sono dei casi in cui la telefonata deve essere breve sono i seguenti: -dobbiamo farci prestare il telefono fisso o mobile che sia da un amico o conoscente -siamo a casa o comunque in compagnia di altre persone -se intuite o sapete che il destinatario della telefonata è impegnato o sta lavorando. Vediamo ora nello specifico le varie opzioni di contatti telefonici. Chi chiama prima di tutto deve salutare, poi presentarsi e chiedere di parlare con la persona interessata, esempio: “Buongiorno, sono Romina Sirani, vorrei parlare con il signor Mario Rossi”. Se non troviamo la persona possiamo chiudere la telefonata con questa formula “Grazie la richiamerò più tardi” oppure “Sa dirmi quando posso trovarla così da richiamarla al momento giusto”. Durante le conversazioni professionali è bene non parlare della vita privata. La chiamata viene chiusa generalmente alla fine di un discorso, non va mai interrotto a metà; in 26 www.newentry.eu

caso di necessità si più avvisare subito l’amico che siete di fretta e che preferite affrontare l’argomento con più calma richiamandolo quando entrambi siete disponibili. Per rispondere al telefono basta dire “Pronto”, se chi vi contatta non si presenta chiedete subito “Chi parla prego?”. Se la persona che cercano non è presente oppure impegnata in un’altra conversazione basta rispondere che non c’è e l’orario in cui dovrebbe rientrare o liberarsi; potete anche dire che farete richiamare il prima possibile. Quando telefonare? Mai durante gli orari dei pasti, troppo presto la mattina o la sera troppo tardi cioè dopo le 22.00. Ovviamente se la telefonata è urgente si può chiamare in qualunque momento scusandosi del disturbo e comunicare sinteticamente la motivazione della chiamata. Se sbagliate a comporre il numero scusatevi con chi vi risponde, non riappendete la cornetta immediatamente. Se invece chi vi telefona ha sbagliato numero non seccatevi perché può capitare anche a voi. Se trovate la segreteria telefonica lasciate il vostro nome, motivazione della telefonata e se volete essere richiamati. In generale al telefono bisogna tenere un giusto tono di voce in modo da farsi sentire bene senza essere costretti a ripete le frasi; se la conversazione è disturbata da interferenze avvisate l’interlocutore, riattaccate e richiamate di nuovo.


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ENDOMETRIOSI: LA MIA TESTIMONIANZA Viviamo in una società in cui moltissime malattie croniche continuano ad essere invisibili. Solo chi vive con una malattia cronica può capire veramente cosa significhi averla e cosa comporti... si tratta di fare un viaggio lento e solitario dove la prima tappa è la ricerca di una diagnosi definitiva per “tutto quello che mi sta accadendo”. Non è assolutamente facile perchè possono passare anni prima che una persona riesca a trovare un nome per quello che ha. Dopo tutto questo, quando finalmente si ha la diagnosi, secondo me arriva la parte più complessa: trovare una qualità di vita con il dolore come compagno di viaggio. Bisogna cambiare mentalità: non c’è bisogno di una ferita evidente perché il dolore sia autentico. E a questo mi collego a ciò che dice il mio specialista di endometriosi ai convegni: "L'endometriosi è come un tumore. Si tratta di una patologia benigna ma viene trattata come un cancro. Bisogna vedere questa malattia con occhi diversi. Chi vi dice che si guarisce 28 www.newentry.eu

vi prende in giro. La paziente deve uscire dalla sala operatoria senza endometriosi: deve mantenere le funzioni viscerali, riproduttiva e delle pelvi". Non è stato facile accettare tutto ciò ma..... Si diventa forti quando si impara ad accettare il dolore! E se non è visibile agli occhi non significa che non esiste! L'importanza di avere una diagnosi precoce, di essere comprese e non considerate delle pazze immaginarie in cerca di antidolorifici x sballarsi, o quelle che non sono in grado di sopportare "il classico mal di pancia a causa del ciclo" ... E cosa fondamentale non finire nelle mani sbagliate e vedersi poi la propria vita rovinata... Ho iniziato a star male a 13 anni con i primi dolori durante il ciclo mestruale, ho dovuto convincermi che era tutto normale e che non ero in grado di sopportare nulla perchè così dicevano i medici... Vivevo chiusa in casa piegata piangendo: anni di dolori senza essere compresa e creduta (mi sembrava di essere pazza, di esagerare. Mi


SPECIALE

sentivo dire ad esempio: “E' tutto nella tua testa, non hai niente” oppure “ Non sai sopportare il dolore, non fare la bambina. Sii donna” "di cosa ti lamenti? Dovrai partorire un giorno"), assenze a scuola e saltare l'ora di ginnastica indipendentemente dalla presenza del ciclo perché stavo male, sempre ed essere considerata dagli insegnanti pigra, nullafacente, una studentessa con una bell'immaginazione per saltare compiti, interrogazioni ed altre attività, innumerevoli corse in ospedale ed essere dimesse con una diagnosi errata, sentirsi diverse dalle amiche, rinunciare alla vita di una normale adolescente, difficoltà o impossibilità di urinare e/o evacuare, imbottirsi di antidolorifici. La mia diagnosi arrivò a gennaio 2012 (avevo 26 anni): “Endometriosi profonda 4° stadio del setto retto vaginale". Finalmente, anche se dopo 13 anni di ritardo, il mio dolore aveva un nome. Da allora ho avuto 3 interventi (4 x la ricanalizzazione dell'intestino), sono passati 6 anni e i miei dolori sono cambiati, l'endometriosi non centra più e i miei sintomi sono neurologici (a causa dei danni permanenti ai nervi - da qui la neuropatia bilaterale del pudendo, vulvodinia e sacroileite-, vescica ed intestino neurologici con conseguenze di autocateterismo da più di 4 anni, selg e moviprep più ausilio x svuotare l'intestino una volta la settimana... a 28 anni ho perso la funzionalità di questi organi, non ho più la sensibilità e gli stimoli a causa di un medico che mi ha operato nel 2014, intervento durato 8 ore). Mi tolse entrambe le tube, sutura della vagina, messo stents bilaterali, shaving intestinale (lasciandomi però 2 noduli infiltrati nell'intestino ed endometriosi diffusa in altre parti). Sono uscita dalla sala operatoria con la bocca blu... ho rischiato.... l'anestesista uscí 5/6 volte durante l'operazione per rassicurare mia mamma... e venne a controllare in stanza come stavo almeno 5 volte al giorno... e per 9 giorni, nonostante fossi attaccata ad un palloncino con morfina e altri antidolorifici, io urlavo e piangevo dai dolori... il

medico che mi aveva operato mi diceva di smetterla, che era tutto nella mia testa, che avendomi operato lui, ero guarita dall'endometriosi. Mi disse di ritenermi fortunata perchè mi aveva lasciato la casetta ovvero l'utero che a causa dell'adenomiosi molto grave sarebbe stato da togliere ma non era il momento dato la mia giovane etá. Ed ebbe anche il coraggio di smentire tutto... ovvero che non era vero che mi aveva detto di aver visto endometriosi ai nervi e non toccata perché non era in grado e di non credere a chi dice che può operare quel punto perché non esiste come intervento.... Sicuramente disse ciò per paura che scoprissi tutto quanto!! A giugno 2015 ho subito il 3° intervento, chi mi ha operato doveva stare molto attento visto ciò che mi aveva causato un anno prima il medico precedente. Fu un intervento tosto di 7 ore: neurolisi, resezione intestinale con stomia, ovaia dx, vescica, rene dx, ureteri, vagina, legamenti utero sacrali, douglas, pelvi congelata. Ma grazie a lui da allora, sono pulita dall'endometriosi! Tornare a casa con stomia è stato un trauma: tre mesi d’inferno nei quali ho fatto fatica ad accettarla, per un mese e mezzo circa mi rifiutavo di pulire lo stoma e di cambiarmi il sacchetto da sola, lo faceva mia mamma. Ad agosto ho iniziato ad accettarla ed a far tutto autonomamente. Non è facile adeguarsi a un ritmo di vita diverso, già l’endometriosi ti invalida tanto, e la stomia era un problema in più: star attenta che il sacchetto non si stacchi, svuotarlo spesso, cambiarlo, non sapere come vestirsi, fare attenzione a ciò che si mangia ecc. In borsa avevo sempre il kit per le emergenze: sacchetto e maglia di ricambio, salviette, guanti... A settembre ho avuto l’intervento di ricanalizzazione. Speravo fosse finita là ma la stenosi si era già riformata e così per sei mesi ogni settimana andavo in ospedale per le dilatazioni endoscopiche e dilatatori manuali. A gennaio 2016 ho inserito mirena (la spirale medicata al progesterone) per posticipare l'isterectomia dato che in pazienti giovani non la www.newentry.eu 29


SPECIALE

fanno e in ogni caso, secondo il mio specialista, dato la mia situazione, non risolverei nulla. Sempre nello stesso mese ho ottenuto il 75% d'invalidità, soprattutto per gli ultimi due interventi molto complessi, ma in particolare per i danni e conseguenze permanenti del secondo intervento. Me l'hanno data con revisione a gennaio 2019 perché ovviamente essendo giovane, per i medici della commissione inps posso guarire da tutto ciò... assurdo!! Ad aprile oltre a mirena hanno aggiunto Azalia come pillola...quindi doppia terapia ormonale... una bomba di ormoni!! Il 6 novembre ho effettuato una visita reumatologica e ho avuti la diagnosi di fibromialgia, ennesimo regalo dell'endometriosi. Il 29 novembre ho subito il mio 5° intervento: il mio specialista di endometriosi, essendo anche neuropelveologo, con la tecnica LION appresa a Zurigo dal suo maestro, mi ha impiantato il neuromodulatore sacrale provvisorio sperando di recuperare almeno una parziale funzionalità vescicale e rettale, anche se mi hanno dato bassissime possibilitá di riuscita... Per l'intestino non c'è più nulla da fare, se va bene per la vescica ridurrò solamente il numero di cateteri a 2 (da 4 anni e mezzo ne faccio almeno 5 al giorno). L'intervento è durato più del previsto perché anche se sono pulita dall'endometriosi, da giugno 2015, purtroppo, il mio addome è strapieno di aderenze x tutti gli interventi che ho fatto in passato... tante ne ha tolte ma tante altre le ha dovute lasciare altrimenti avrei rischiato tanto soprattutto per l'intestino. La sera prima dell'operazione mi aveva detto che ci poteva essere la possibilità che non riuscisse ad impiantare gli elettrodi sui nervi pelvici data la mia situazione molto complessa e delicata... ma ci è riuscito!!! Ho il neuromodulatore sacrale impiantato ed ora si spera dia le funzionalità di cui ho bisogno altrimenti tornerò in sala operato30 www.newentry.eu

ria e sposterà gli elettrodi per vedere se cambia qualcosa. Prima di togliere tutto vuole fare un paio di tentativi per osservare se posso avere i benefici sperati e se fosse così si procederà con l'impianto del neuromodulatore sacrale definitivo... in caso contrario, come dicevo, si toglie e basta. Indipendentemente di come vada, lui rimarrà sempre il mio salvatore e non finirò mai di ringraziarlo!!! È stato l'unico in quasi 4 anni fa a volermi prendere come sua paziente nonostante tutto quello che mi ha causato il suo predecessore. Mi ha aiutato molto per quanto riguarda l'endometriosi ed ora sta cercando con tutto il resto di farmi avere una migliore qualità di vita che secondo lui merito, visto tutto quello che ho passato e sto ancora affrontando... Per lui sono una sopravvissuta!!! Comunque grazie all’evoluzione della tecnologia, della scienza e ricerca, oggi il neuromodulatore sacrale in molti casi può migliorare la qualità di vita. Si tratta di un trattamento che ha lo scopo di cercare di ripristinare la funzionalità del pavimento pelvico mediante la stimolazione nervosa. E' un'opzione che in genere si consiglia ai pazienti che non rispondono in maniera soddisfacente ai trattamenti terapeutici o che non possono assumere farmaci nel lungo periodo a causa di scarsa tollerabilità o di effetti collaterali importanti, e come scritto sopra a chi soffre di disfunzioni del pavimento pelvico (ritenzione urinaria, stipsi cronica, incontinenza urinaria e/o intestinale, cistite interstiziale ecc). Ho imparato a convivere con il dolore cronico da quando ero adolescente, fa parte di me e l'ho accettato... E soprattutto anche se sto male non lo faccio notare perché non servirebbe a nulla, non capirebbe nessuno. Lamentarsi è un segno negativo, non fa andare avanti. Il passo più importante è l'accettazione della malattia e capire che noi non siamo lei! E non bisogna mai mollare.... Michela Masat



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MEZZANE DI CALVISANO

A MEZZANE NUOVO NEGOZIO RICORDANDO QUELLI DEL PASSATO In un periodo in cui vanno di moda l’apertura e il consolidamento dei Centri Commerciali, ha fatto notizia e scalpore a Mezzane di Calvisano l’apertura di un negozio di alimentari con Pane fresco, salumi e alimentari. Basti pensare che il benvenuto a Giulia su Facebook nel gennaio scorso ha superato le 5.500 visioni, varie condivisioni e commenti. Giulia ha 25 anni ed è approdata a tale punto di vendita per il suo amore

Giulia al lavoro nel nuovo negozio con la cucina. Diversi i lavori svolti, nonostante la giovane età, compreso la parrucchiera, ora pare abbia trovato la strada giusta con questa nuova opportunità, con la speranza che tutto vada per il meglio. In passato negli stessi locali si era svolto una rinomata attività di macelleria con la famiglia Begni. Quest’ultimo aveva prima il negozio in via Maccalè dopo essere subentrato a Ruggeri. Nella frazione calvisanese la forneria gestita da vari anni da Silvana e Fabrizio Manuini aveva chiuso poco più di un anno fa. Oltre al nuovo negozio di via Risorgimento, sono in attività una macelleria in Via Carpenedolo, località Sacchetti che svolge anche una importante attività di ingrosso. Vi è poi il negozio di abbigliamento da Guglielmina, 34 www.newentry.eu

ora gestito dalla figlia Milady subentrata in altro locale a Nigi Sambinelli, che era anche sarta; Tabaccheria di Angelo, conosciuta anche nei paesi limitrofi per la sua ricca gamma di giornali, riviste ed altro, Un barbiere da vari anni Andrea Meli, una parrucchiera Elia ed una estetista Anna, completano il quadro della attività di servizio al pubblico, insieme alle due storiche Trattorie-Ristoranti la Banca a San Francesco da anni gestita da Renzo e Cinzia, conosciuta negli anni 60 con Camilla Grazioli e alla vecchia Osteria al Ponte, prima con la Burlini, poi “Tita del Pont” passata al figlio Giuseppe con Santina, ora con Massimo Trainini. Si aggiunge da qualche anno una Piadineria Artigian Piada di Tiziana e Lucio. Non mancano alcuni servizi di negozio mobile di Pizzeria il lunedì pomeriggio, di frutta e verdura biologica il giovedì mattina. Mezzane di Calvisano negli anni cinquanta, quando i supermercati ed i centri commerciali ancora non esistevano, così come altri paesi e borgate, era ricco di osterie e negozi. Transitando dalle vecchie vie Maccalè, Berardo Maggi, Via Montichiaresa e Via Carpenedolo, in quasi tutte ci sono state attività di osteria, fiaschetteria o negozi. Attività

Vecchia Osteria al Ponte


MEZZANE DI CALVISANO

Davanti alla bocciofila non solo esclusiva, ma affiancate da altri lavori, normalmente svolti dai mariti e figli. In piazzetta, dopo tanti anni di normale abitazione ed a seguito di ristrutturazione, ora opera come parrucchiera Elia Lesioli, negli anni 40 era in attività l’osteria Alfredo Scarpetta, che dal 1942/45 era molto utilizzata dai graduati tedeschi presenti nella frazione. Cosi come i soldati tedeschi utilizzavano l’Osteria-Fiaschetteria da Ravenoldi, mentre camionette e autocarri, occupavano la Cascina Bregoli e il cortile delle Scuole Elementari. In via Maccalè, prima della guerra in Africa era denominata IV° Novembre, vi era l’Osteria di Ferrante -Arici Roberto- con la moglie Orsolina che gestivano anche la tabaccheria, più tardi gestita dalla Nuora, passata poi a Velia e Mura Fulvio in Via B. Maggi. Questi ultimi subentrati anche all’Osteria di Egidia. Tabaccheria tutt’ora esistente con Angelo Romagnoli, e bar-osteria diventata Piadineria. In via Maccalè (ora Abbigliamento da Guglielmina) vi era l’ Osteria da Purissima poi Nodari e quindi Bruna Vignoni, sul retro gli spazi erano utilizzati per il ballo nelle grandi feste di S. Rocco e S. Dionigi. Sempre in via Maccalè Osteria dal Bagal-Bozzola (ora abitazione Gatti), mentre in via Montichiaresa

l’Osteria da Adele e poi Gina di Adele, diventata poi negozio di alimentari, insieme al marito Domenico Cò. La Cooperativa-Circolo era in Via B. Maggi (ora residenza Pedrini). L’Osteria Bar di Karaki-Frer Pa olo per un periodo anche Acli,

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MEZZANE DI CALVISANO

rilevato dalla zona Chiesa e gestito dai famigliari Ottonelli (Gioachì) passato nei locali al crocevia. Varie le gestioni succedutesi compreso quella del distributore di benzina della famiglia Severino Ferrari con la moglie Elisabetta, Bar-Osteria servito anche dai campi di bocce, per anni sede della Bocciofila Mezzanese conosciuta in tutta la provincia fondata da Giuseppe Cavani (Geki). Si ricorda il Circolo Acli a San Francesco, e la fiaschetteria Signorini-Zorzetti a Montichiaresa, che aveva anche la rivendita di Tabacchi, passata a Polito cessata non molti anni fa. Fra i ritrovi non va dimenticato l’Oratorio Parrocchiale a volte Anspi, con i suoi alti e bassi, stabile dal 1970, realizzato negli anni 1960 da un gruppo di Adolescenti; Vi era anche un rivendita di vino a S. Salvatore. Per i negozi storica la forneria Aldo Guerreschi a cui subentrava Ferruccio e poi Fontana e quindi Manuini. Maria butegherà-Grazioli prima, poi Angiolino e dopo Capetti, frutta e verdura da Alda Mutti e da Gigi Frer-Federzoni, più tardi per poco tempo quella di Travagliati in via Maccalè, vicino alla Chiesa. L’abbigliamento per un certo periodo in via Carpenedolo da Peppina Pialorsi. Da ricordare le parrucchiere (pettinatrice) Attilia, moglie di Battista Grazioli (il menalat), più tardi Ceserina Arici e Andreina Ferrari, così come i barbieri Valentino Sambinelli ed il meccanico Nino Misserini (centro giornaliero di notizie, non solo sportive)

svolto anche da Paolo Frer (unitamente all’Osteria) veloce ciclista negli anni 40/50. Non mancavano alcune attività di commercio ambulante, come gli storici fratelli Giuseppe ed Andrea Grazioli e Domenico Cò, per un breve periodo anche Mario Frer. Questi alcuni appunti da completare, d’obbligo l’augurio per le attività in essere, certamente un servizio per quanti hanno difficoltà a spostarsi in auto, considerando quasi nulli i trasporti pubblici esistenti a Mezzane per altre località. Marino Marini

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PRESENTAZIONE A CALVISANO DEL LIBRO "FARFALLE TRA LE RIGHE": GRAZIE! Dopo le presentazioni a: Montichiari, Ghedi, PiùValliTv, Elive.BresciaTv e prossimamente altre in programma, sono tornata con molto piacere, giovedì 7 marzo, a 3 anni dalla presentazione del mio libro precedente, nella Biblioteca di Calvisano, per presentare il mio ultimo lavoro “FARFALLE TRA LE RIGHE”. L’amica Maria Mosca, Assessore alla cultura, mi ha accolto con la sua solita esuberanza contagiosa e supportato simpaticamente, mettendomi anche stavolta perfettamente a mio agio. Altrettanto familiare e calorosa l’accoglienza da parte delle signore del gruppo di lettura, degli amici presenti in sala e del Sindaco Gianpaolo Turini, che hanno interagito con me, condividendo esperienze personali e commentando i miei scritti. A Calvisano ho conosciuto persone speciali alle quali va il mio sincero

grazie per avermi fatto percepire da subito un affetto che mi ha meravigliato e commosso e che contraccambio di cuore!! Ricordo che il libro è ancora in vendita a euro 12 direttamente da me tel al 3397525721, alla libreria Mirtillo in v. Martiri della Libertà a Montichiari e alla libreria Mrlibro a Castiglione delle Stiviere Ornella Olfi

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REMEDELLO

"CHI PIANTA UN ALBERO TROVA UN AMICO"

Nei giorni scorsi si è tenuto a Remedello (BS) la 7^ edizione della iniziativa "Chi pianta un albero trova un amico" ideata e organizzata dall'amministrazione Comunale di Remedello. L'evento nato nel 2013 da un'idea del nostro capogruppo Simone Ferrari, oggi assessore all'edilizia che per ragioni di lavoro era assente, ha come scopo quello di ripiantumare più alberi possibili incentivando e sensibilizzando la popolazione verso un ambiente più salutare. Le piante sono un polmone insostituibile e sono indispensabili per il nostro eco-sistema. Come ogni

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anno ringraziamo l'imprenditore locale Azienda Agricola Seiore di Remedello Sotto, che ci dona gli alberi che vengono regalati ai cittadini che ne fanno richiesta. Una iniziativa a costo zero per il Comune. Se ameremo e cureremo l'ambiente che ci circonda, questo ci darà buoni frutti. Alcune piante le abbiamo piantumate in aree pubbliche. Quest'anno è toccato all'area del Santuario dei Morti del Gandino. 80 piante tra Olmi, Ontani, frassini, pioppi, salici. Un sentito ringraziamento va anche a chi crede nell'iniziativa partecipando e facendo richiesta di piante.



VISANO

INIZIATIVA EDUCATIVA: FESTA DELL'ALBERO Nei giorni scorsi presso il centro sportivo Padre Giorgio, in occasione della quarta edizione della "Festa dell'albero", sono stati piantati, lungo tutta la riva del canale Menarizza, 30 carpini piramidali, uno per ogni bambino visanese nato nel 2017 (17) e nel 2018 (13). Uniti ai 20 carpini piramidali della scorsa edizione, si raggiunge un totale di 50 nuovi alberi posati al centro sportivo negli ultimi 2 anni. Tanti e doverosi i ringraziamenti: al comitato Visano Respira "acqua e aria pulite" che ha saputo realizzare un momento educativo di piacevole collettività, alla Polisportiva Olympia Visano che ha donato gli alberi e ospitato l'evento al centro sportivo, ai preziosissimi "nonni orto" Guido Piacentini e Mario Dalla Bona (che da tempo seguono volontariamente progetti didattici volti ad avvicinare i bimbi alla natura), all'agronomo Luigi Galuppini che ci ha spiegato le proprietà delle piante, al gruppo "Siamo tutti Fotografi" per le foto, ad Agnese Premi per le mele biologiche distribuite, alle classi della scuola elementare per aver partecipato. Grazie quindi a tutti coloro che hanno preso parte con gioia all'evento, un inno alla vita per i nati nel 2017 e 2018! Comune di Visano

ELEZIONI POLITICHE Comunicazione preventiva per la diffusione di messaggi elettorali per: Elezioni politiche Comunali Ai sensi e per le disposizioni di cui alla Legge 22 febbraio 2000, n.28 in materia di comunicazione politica e di parità d’accesso ai mezzi d’informazione e nel rispetto delle Delibere adottate dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni; New entry di Boffetti Gianluca - Via Tresolzio,48 - 24030 Brembate di Sopra (Bg) P.IVA: 03073100160 - C.F.: BFFGLC73S17A794L in qualità di editore della testata NEW ENTRY dichiara la propria disponibilità a pubblicare sulla predetta testata messaggi elettorali tramite prenotazione degli spazi, invio del materiale, pagamento anticipato, secondo le condizioni contenute nel codice di autoregolamentazione depositato presso i propri uffici di redazione. 40 www.newentry.eu



CALVISANO

LA COMPAGNIA DEL CLOE DINNER SHOW HA PRESENTATO: VIAGGIO NEL MONDO DISNEY

Domenica 17 Marzo, i commenti positivi e i complimenti accalorati non si sono fatti attendere! A conferma del grande successo dello spettacolo “Viaggio nel Mondo Disney” c’è il tutto esaurito della sala polivalente di Calvisano, e soprattutto ci sono gli scroscianti applausi dei bimbi e degli adulti presenti. Si, perché a Calvisano il comitato genitori della Scuola dell’Infanzia Augusto Bonaldi ha fortemente voluto ed è riuscito a portare La compagnia del Cloe Dinner Show del gruppo Dal Dosso, con il suo “Giardino dei Cuscini", per mettere in scena PETER PAN!

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Ed ecco il risultato: uno spettacolo danzato, cantato e raccontato in modo eccellente da artisti internazionali che hanno calcato, prima del nostro, i palchi più famosi nel Mondo. I bambini sono stati rapiti dalla dolcezza di Wendy, dalle acrobazie in volo di Peter Pan e Trilly, dall’energia di Capitan Uncino e della sua ciurma! La magia delle parole si è fusa con la musica e la danza, creando su e giù dal palcoscenico un’atmosfera unica, un’atmosfera di fiaba! I commenti del giorno dopo? “Bello, anzi bellissimo! Uno spettacolo emozionante“ oppure

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CALVISANO

“Quello che è successo Domenica non si può capire, se non lo si è vissuto!" Insomma, questo spettacolo ha lasciato tutti a bocca aperta, un po’ perché ha portato in scena performance acrobatiche, musicali, teatrali di alto livello, e un po’ perché ha accompagnato spettatori grandi e piccini in un’altra dimensione, quella della fantasia!! Il Comitato Genitori ringrazia di cuore tutti gli sponsor che hanno reso possibile questo grande evento, ricordando anche che il ricavato sarà utilizzato per finanziare nuove attività e progetti della Scuola dell’Infanzia

Augusto Bonaldi. Gli organizzatori ringraziano Mino Dal Dosso per la fiducia accordata e la disponibilità dimostrata, e soprattutto l’intero CAST di questo grande spettacolo per le emozioni che hanno regalato: Giulia Serra, Mattia Rossi Ruggeri, Simone Lazzari, Francesco Cazzola, Elisa Dal Corso, Barbara Bordanzi di scuola Da Family con tutto il suo corpo di ballo, il coreografo Kai Leclerc e Federica Lefons. Arrivederci al prossimo evento! Foto: Bisdy Communication

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RIFLESSIONI

DISCORSO DI PAPA FRANCESCO NELL'OMELIA

Puoi avere difetti, essere ansioso e perfino essere arrabbiato, ma non dimenticare che la tua vita è la più grande impresa del mondo. Solo tu puoi impedirne il fallimento. Molti ti apprezzano, ti ammirano e ti amano. Ricorda che essere felici non è avere un cielo senza tempesta, una strada senza incidenti, un lavoro senza fatica, relazioni senza delusioni. Essere felici significa trovare la forza nel perdono, la speranza nelle battaglie, la sicurezza nella fase della paura, l'amore nella discordia. Non è solo godersi il sorriso, ma anche riflettere sulla tristezza. Non è solo celebrare i successi, ma imparare dai fallimenti. Non è solo sentirsi felici con gli applausi, ma essere felici nell'anonimato. Essere felici non è una fatalità del destino, ma un risultato per coloro che possono viaggiare dentro se stessi. Essere felici è smettere di sentirsi una vittima e diventare autore del proprio destino. È attraversare i deserti, ma essere in grado di trovare un'oasi nel profondo dell'anima. È ringraziare Dio ogni mattina per il miracolo della vita. Essere felici é non avere paura dei propri sentimenti ed essere in grado di parlare di te. Sta nel coraggio di sentire un "no" e ritrovare fiducia nei confronti delle critiche, anche quando sono ingiustificate. È baciare i tuoi figli, coccolare i tuoi genitori, vivere momenti poetici con gli amici, anche quando ci feriscono. Essere felici è lasciare vivere la creatura che vive in ognuno di noi, libera, gioiosa e semplice. È avere la maturità per poter dire: "Ho fatto degli errori".

È avere il coraggio di dire "Mi dispiace". È avere la sensibilità di dire "Ho bisogno di te". È avere la capacità di dire "Ti amo". Possa la tua vita diventare un giardino di opportunità per la felicità ... che in primavera possa essere un amante della gioia ed in inverno un amante della saggezza. E quando commetti un errore, ricomincia da capo. Perché solo allora sarai innamorato della vita. Scoprirai che essere felice non è avere una vita perfetta. Ma usa le lacrime per irrigare la tolleranza. Usa le tue sconfitte per addestrare la pazienza. Usa i tuoi errori con la serenità dello scultore. Usa il dolore per intonare il piacere. Usa gli ostacoli per aprire le finestre dell'intelligenza. Non mollare mai ... Soprattutto non mollare mai le persone che ti amano. Non rinunciare mai alla felicità, perché la vita è uno spettacolo incredibile. Diffondetelo , Un abbraccio Giuseppe

Il nostro giornale: una grande finestra per osservare e comprendere meglio il nostro tempo. Consultabile ovunque.

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Gianluca Boffetti

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ANNUNCI ECONOMICI LAVORO OGGETTI ANIMALI INCONTRI IMMOBILI VEICOLI Obbligatorio inviare l’annuncio con il codice fiscale e la provincia dove si vuole pubblicare. Se non presente, New Entry non pubblicherà l’annuncio.New Entry declina ogni responsabilità in merito al contenuto degli annunci di questa rubrica sottoscritti dagli inserzionisti. Il recapito telefonico è un servizio che non implica in

nessun modo gestione diretta da parte dell’Editore. La pubblicazione è gratuita salvo per vendita e affitti di immobili, auto e moto e rubrica Incontri. In questo caso il costo è di € 30,00 per 4 uscite. Il pagamente deve essere effetturato tramite bonifico bancario a: New Entry - Banca Credito Bergamasco - Filiale Brembate di Sopra -

Codice IBAN IT64 S 05034 52660 000 000 000 822 oppure tramite POSTEPAY N°5333171027919964 C.F. BFFGLC73S17A794L I lettori, se così si possono definire, che chiameranno i numeri relativi agli annunci pubblicati qui di seguito, per azioni di stalking saranno consideratI illecite e perseguite a norma di legge.

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Morale Zen Un cavallo depresso si sdraia e non vuole più saperne di rialzarsi. Il fattore disperato, dopo aver provato di tutto, chiama il veterinario. Questi, arrivato in loco, visita l’animale e dice al fattore: “Casi così sono gravi; l’unica è provare per un paio di giorni a dargli queste pillole: se non reagisce sarà necessario abbatterlo”. Il maiale ha sentito tutto e corre dal cavallo: “Alzati, alzati, altrimenti butta male!!!” Ma il cavallo non reagisce e gira la testa di lato. Il secondo giorno il veterinario torna e somministra nuovamente le pillole, dicendo poi al fattore: “Non reagisce: aspettiamo ancora un po’, ma credo non ci sia alcunchè da fare.” Il maiale ha sentito tutto e corre ancora dal cavallo: “Devi ASSOLUTAMENTE reagire: guarda che altrimenti sono guai!!!”. Ma il cavallo niente. Il terzo giorno il veterinario verifica l’assenza di pro-

gressi e, rivolto al fattore: “Dammi la carabina: è ora di abbattere quella povera bestia.” Il maiale corre disperato dal cavallo: “Devi reagire, è l’ultima occasione, ti prego, stanno per ammazzarti!!!” Il cavallo allora si alza di scatto e comincia a correre, saltare gli ostacoli ed accennare passi di danza. Il fattore è felicissimo e rivolto al veterinario gli dice: “Grazie... Grazie!!! Lei è un medico meraviglioso, ha fatto un miracolo! Dobbiamo assolutamente fare una grande festa: Su, presto, ammazziamo il maiale!!!” Morale Zen: FATTI SEMPRE GLI AFFARI TUOI !!!

APPUNTAMENTI Fiaccolata dello Sportivo Mazzano Serle L'Oratorio di Mazzano organizza la "Fiaccolata dello sportivo" aperta a tutti gli sportivi. Partenza sabato 13 aprile 2019 alle ore 17:00, ritorno domenica 14 aprile 2019 circa alle 10:00. Quota di partecipazione: € 15,00 Prenotazione entro sabato 6 aprile 2019 presso il bar dell'oratorio di Mazzano. Raf e Umberto Tozzi insieme in tour Insieme hanno già fatto un pezzo di

storia della musica italiana, due grandi artisti con due repertori immensi e straordinari, due cantanti italiani che con le loro canzoni hanno fatto ballare tutto il mondo, ma soprattutto due amici: RAF e UMBERTO TOZZI oggi tornano a cantare insieme. Fiera di Brescia - Brixia Forum Via Caprera 9, 25125 BRESCIA (BS) Per maggiori informazioni 0303725259


RIFLESSIONI

E' ANDATA COSI' “È andata così”. Oggi questa frase mi risuona in testa. Avrebbe potuto andare in tanti altri modi, ma è così che è andata, questa è la direzione che la vita ha preso. Irreversibile. Lo sappiamo, e spesso questa è una semplice presa d’atto, una constatazione indolore. Ogni tanto, però, questa consapevolezza s’incarna facendoci toccare con sensibilità acuita i bordi del limite. A volte fa male, a volte è stupore, resa, ferita cicatrizzata. Comunque irreversibile. Guardo alcune porte chiuse che hanno dato forma alla mia vita. Perché l’irreversibilità dà forma. Nel bene e nel male, e non si sa mai cosa scatenerà l’uno o l’altro, o entrambi. E quella forma è la nostra opportunità nel mondo. Da vivere, come riusciamo. È andata così: non possiamo cambiare il passato, ma solo cercare di amare il nostro percorso. Lì c’è il valore, lì c’è senso. Lì siamo noi: non le rose che avremmo potuto co-

gliere, ma quelle che abbiamo colto. A differenza di Gozzano, amo le rose che colsi. sguardiepercorsi

RISONANZE Brusio faticoso. Tante storie affollano le mie giornate, e qualche voce stasera risuona ancora. Voci, volti, sguardi. Occhi che mi guardano carichi di emozioni, occhi che portano domande che non hanno risposte, occhi che chiedono aiuto, condivisione. Cammino nell’aria fredda per far scivolare via qualche sguardo, qualche voce. È sera, rallento. Gli alberi del parco mi quietano, come sempre. Lascio andare le risonanze. Qui, ora, cammino e guardo. Vita che vive. Vi penso, uomini e donne che mi raccontate pezzi delle vostre vite. Li custodisco con cura. Spero di riuscire a ridonarli alla vita. sguardiepercorsi

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L’INTERVISTA

LOREDANA FILONI DIRETTRICE DI LF MAGAZINE

E' un vero vulcano Loredana Filoni che in questa lunga chiacchierata ci racconta tutto il suo amore per il Giornalismo e per la Capitale. Presentati ai nostri lettori, cara Loredana… Innanzitutto vorrei ringraziarti, Laura, per questa intervista! Un vero piacere! Sono appunto, Loredana Filoni, giornalista e direttore responsabile del mio giornale online LF MAGAZINE, nato dalla realizzazione di un sogno che avevo anni fa. Dopo numerose collaborazioni per testate altrui e redazioni televisive, ad un certo punto, ho concluso che era giunto il tempo di essere io la “padrona di me stessa!" Un sogno davvero ambizioso e bello per me, che, però, tengo a dirlo, non sarebbe stato possibile senza il valido contributo dei miei compagni di “avventura” che compongono la mia variegata redazione. Un lavoro di squadra, insomma! Sono nata a Roma, da papà romano e madre tedesca, cosa per la quale parlo anche correttamente il tedesco, oltre all’inglese. Amo viaggiare, la natura, lo sport, gli animali, la lettura, il teatro ed il cinema. Adoro, inoltre, la buona tavola in compagnia di persone care. E poi i valori autentici, quelli sono essenziali per me! Come è nata la tua passione per la scrittura e per il giornalismo? Hai detto bene, il giornalismo, nel mio caso, è proprio nato per passione, quasi un hobby, che mai avrei pensato divenisse la mia professione a tutti gli effetti. Difatti, provengo da studi di Medicina e Pediatria, come vedi, proprio un altro settore! Un bel giorno, un antiquario, carissimo amico di mio padre, mi propose di scrivere, una volta al mese, per un giornale abbinato ad un circolo culturale di cui faceva parte. Io accettai di buon

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grado, perché comunque, già al Liceo Classico amavo tantissimo scrivere, anzi, strano che io non abbia considerato prima questa carriera. Da lì iniziai ad appassionarmi: ricevevo riscontri positivi dai lettori, così mi iscrissi ad una Scuola di Giornalismo, ottenendo, dopo due anni, il tesserino e l’iscrizione all’albo dell’Ordine del Lazio nel 2006. Devo dirti che mi reputo una privilegiata dal momento che posso svolgere un lavoro che amo da matti. Questa è una cosa impagabile! Amo talmente tanto il mio lavoro che non potrei immaginarmi più altro. E poi intervistare personaggi dello spettacolo, recensire spettacoli, libri, etc mi ha dato modo di conoscere tante persone, ognuna con le proprie peculiarità e punti di vista, oltre che visitare tanti luoghi e conoscere situazioni affascinanti, da non farlo sembrare neppure un lavoro! Indubbiamente sei una grande comunicatrice, ma che cosa significa comunicare oggi? E soprattutto come si può fare oggigiorno una buona Comunicazione? A mio avviso comunicare oggi è tener fede - innanzitutto - alla propria deontologia professionale, una cosa che poi dovrebbe essere naturale un po’ per tutti. Mi piace comunicare verità, realtà, non una distorsione degli accadimenti. Invece, con grande rammarico, talvolta leggo o sento di epi-


L’INTERVISTA

sodi, comportamenti e narrazioni che non fanno onore alla mia categoria. A mio parere, inoltre, la comunicazione oggi è troppo virtuale e poco reale, fondata più sulle immagini, l’esteriorità, quindi si è quasi persa la capacità di tradurre le intenzioni in azioni. Per attuare una buona comunicazione occorre avere coraggio, rigore morale, onestà intellettiva, professionalità e grande correttezza. Sai, spesso i personaggi che intervisto mi elogiano e ringraziano per il fatto di non aver aggiunto mai nulla di più di quanto mi abbiano raccontato. Questa è un'immensa gratificazione per me! Personalmente non amo il gossip che invece attira le masse! Magari avrò qualche lettore in meno ma i fruitori di LF MAGAZINE ci apprezzano proprio per questo, e noi abbiamo a cuore i loro gusti e le loro esigenze. Quando hai deciso di aprire un tuo magazine online? Quali sono le maggiori difficoltà che hai riscontrato durante la sua creazione? E quelle che incontri anche ora? Come raccontavo inizialmente, è nato dalla realizzazione di un sogno che si è avverato nel 2014. Particolari difficoltà, confesso, non ne ho avute. Inizialmente LF era stato pensato come giornale cartaceo: io sono un tantino “antica” in questo, mi piace la carta, l’odore della stampa, ma certo era un processo complesso e davvero molto costoso. Ecco, forse è questo l’unico ostacolo che ho riscontrato. Ma la mia testardaggine - io lotto sempre per ottenere quello in cui credo - mi ha fatta optare per la soluzione online, che comunque ha anche i suoi vantaggi, come una maggiore diffusione di lettori sparsi in tutto il mondo e l’immediatezza di una notizia. Però da poco abbiamo ventilato l’idea con una Casa Editrice di far uscire un numero cartaceo due volte all’anno, quasi delle copie da “collezione”... Chissà che non riusciremo nell’intento! Com’è attualmente strutturato e con quale criterio scegli le rubriche, le interviste e gli articoli da inserire? Fin dagli esordi ho cercato di variegarlo

il più possibile. Mi avvalgo della collaborazione di ben 18 figure professionali che gravitano su vari argomenti dalla Musica alla Moda, dalla Danza allo Sport, e poi ancora Medicina e Salute, Letteratura, Arte, Fotografia, Cucina, Impresa, Viaggi, Attualità, etc. Le interviste le scelgo in base ai miei interessi personali o legati a spettacoli che vedo in giro per l’Italia. Tu abiti e operi a Roma, ma che cosa ami particolarmente della Capitale? Come dico spesso, Roma son gioie e dolori (ride n.d.r.). A parte gli scherzi, di Roma amo l’immensa arte, quì ogni angolo del centro, ogni “sanpietrino”, fontana o palazzo, ti raccontano una storia del passato… Si respira nell’aria la sua maestosità, solo a guardare un tramonto sul “cupolone” ci si innamora. E le sue piazze, poi… Io amo particolarmente Piazza Navona e Trastevere, e devo dire che, appena posso, mi ritaglio degli spazi per fare la turista: sai, è in quei momenti che riesco davvero ad apprezzare la mia città! Purtroppo c’è anche il rovescio della medaglia: il traffico che quì è davvero logorante, le “distanze”, che a Roma sono notevoli, le buche, tristemente note a tutti, il caos, ma tutto questo non è riuscito a togliere il fascino del richiamo che Roma trasmette ai numerosissimi turisti. E poi diciamolo, il “romano de’ Roma” è, da tempi immemori, orgoglioso della sua città che ama quasi in maniera viscerale! Infine, che messaggio vuoi lasciare per la tua città e per i romani? Il mio messaggio per Roma non può che essere una dichiarazione di grande amore! Ai romani, anche se di autentici romani, quelli da sette generazioni, come si usa dire quì, ormai ve ne sono pochi, vorrei solo dire “coccolate” di più la vostra città, trattatela come fareste con la vostra casa. Roma ha bisogno di amore! Al momento è un po’ “acciaccata” ma sono convinta che con l’impegno di ognuno di noi tornerà ai grandi

splendori! Intervista di Laura Gorini www.newentry.eu 53


ASSOCIAZIONE ALCOLISTI ANONIMI

Avanti senza paura verso la libertà Era il 7 Settembre 1988 ,un mercoledì sera e da lì a diciannove giorni avrei compiuto trentun'anni. A dire il vero ne dimostravo molti di più tanto ero devastato e tremolante nel fisico e non solo: la mente era malata, in preda ai fantasmi e agli orrori di un'adolescenza quasi mai vissuta; mi sono sempre sentito grande, responsabile e protettivo verso mio fratello più piccolo e verso mia madre . Il motivo era mio padre..., non si sapevano mai le condizioni del suo ritorno a casa e cosa sarebbe potuto accadere: beveva, io avevo undici o dodici anni a quell'epoca . Mi chiamo Renzo, sono un alcolista Sobrio da quella famosa sera !!! Quel mercoledì della mia prima riunione ero in astinenza da due giorni, perchè non volevo presentarmi a quelle persone sfatto e dare l'idea di un alcolizzato cronico a tutti gli effetti. Avevo delle ammaccature in viso a seguito dell'ultima lite, ma non so di preciso con chi e nemmeno i particolari: ricordo solamente che a quelle persone del Gruppo dissi di essere caduto in motorino. Quell'incontro è stato l'inizio di una storia incredibile in Alcolisti Anonimi. Non avrei mai e poi mai immaginato che la mia Vita, con la Sobrietà, sarebbe cambiata a tal punto da non riconoscermi più in quel giovane tremolante, disposto a qualsiasi cosa pur di smettere di bere e non morire. Durante gli anni di frequenza al Gruppo ho fatto scorrere davanti a me il passato innumerevoli volte, ho dato un nome e un'identità a quei fantasmi che avevano tormentato la mia vita per anni. E' stato come aver vissuto tante Vite, lo dico spesso oggi a distanza di tanto tempo. Ho scoperto che esistono dei valori irrinunciabili come la Dignità e il Diritto di Vivire la Vita al meglio, con rispetto e salvaguardia della mia persona e di ogni altro essere vivente. Sono trascorsi gli anni e tanti avvenimenti si sono suc54 www.newentry.eu

ceduti, sono andato avanti sempre a testa bassa nonostante le vicende personali affettive famigliari comprese due separazioni. Il rapporto con mio figlio più grande era compromesso fin dalla sua infanzia e tutt'ora, a distanza di anni, nonostante innumerevoli tentativi di riavvicinamento il rapporto é un non rapporto. E' evidente e ne ho la consapevolezza che la situazione creatasi é la conseguenza del mio alcolismo e del non esserci mai stato, nè come padre nè come genitore! Nel 2005 mi è stato diagnosticato il cancro, il quale ha condizionato non poco la mia vita mettendomi a dura prova. In tutti questi frangenti sono riuscito a cogliere il messaggio più profondo del programma di Alcolisti Anonimi, accettando serenamente anche questo stravolgimento della mia vita. In questi anni in Sobrietà ho scoperto la piacevolezza dell'Amicizia e del Vivere i Sentimenti. Condividere con un'altra persona l'amore che negli anni bui dell'alcolismo aveva significato soprattutto ossessione per il sesso, come la compulsione al bere, ora lo vivo nella pienezza del suo vero significato. Grazie al lavoro in Gruppo ed aver avuto vari


Sponsor mi sento in Pace con me stesso, con il mio passato ed il mondo; le giornate scorrono veloci come il tempo trascorso, ed io provo le stesse sensazioni. In questi anni ho vissuto molto intensamente la mia quotidianità, riscoprendo in me la capacità e quelle motivazioni di quando ero un giovane Rappresentante di Gruppo, curioso di sapere e conoscere, oltre che svolgere " Servizio ", quel Servizio che mi ha dato modo di aprirmi al mondo ed uscire da quel recinto protettivo che mi ero costruito nei primi tempi in AA Credo di aver acquisito molte cose nel tempo anche grazie all'esperienza, se non altro la consapevolezza di avere ben chiaro "chi sono", pregi e difetti, caratteristiche delle quali nemmeno avevo idea.., frutto della condivisione e del grande lavoro sui 12 passi e con gli Sponsor che si sono succeduti nel corso degli anni. Tra le varie caratteristiche particolari che mi appartengono, quella dei rapporti interpersonali è la più ostica e difficile da mettere in equilibrio:

ASSOCIAZIONE ALCOLISTI ANONIMI

vivere i Sentimenti con l'Emotività che ne consegue, spesso rende difficoltoso accettare le decisioni non mie e che tutt'ora mi fanno provare forte disagio e senso dell'abbandono. Evidentemente l'Accettazione e la ritrovata Spiritualità, basi di quel processo di cambiamento radicale in un continuo divenire, sono indispensabili per vivere una Vita Serena e Dignitosa. Anche oggi un giorno è trascorso, vissuto Serenamente non provando quella tristezza che alle volte mi prende l'anima: ho parlato con Voi scrivendo una piccola parte ma significativa della mia storia che mi ha fatto sentire bene e non solo !!! ...ho condiviso con tutti Voi le parole che il cuore mi ha suggerito,oggi !!! Renzo V. Numeri utili Referente provinciale Brescia 334 73 44 880 Numero Verde 800 411 406 Sito web www.alcolistianonimiitalia.it

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RIDIAMOCI SOPRA

IL LADRO DI GALLINE Un contadino si accorge che di notte viene derubato delle galline per cui decide di chiudere il recinto dei polli con un lucchetto. Il giorno dopo va a controllare e vede che il lucchetto è stato scassinato. Allora mette 2 lucchetti, ma il giorno dopo i 2 lucchetti sono saltati. Grande decisione: si apposta vicino al cancello nascosto nella paglia. Verso le tre di notte sente dei passi furtivi, poi qualcuno che armeggia con i lucchetti. Allora allunga un braccio e tenta di afferrare il ladro e lo prende per i coglioni e stringe. Il ladro si agita. “Dimmi chi sei o stringo di più! “ urla il contadino. Il ladro... niente. Stringe le palle a due mani. Una forza incredibile... “Dimmelo! Bastardo! Dimmi chi sei! “. Niente. “Dimmi chi sei! “. E il ladro, con voce flebile: “Ugo... il Muto... “ DAL MEDICO Un signore con una ferita alla mano va’ dal medico per farsi medicare, il medico dice di spogliarsi il signore risponde che non ce n’è bisogno perche’ deve fare solo una fasciatura alla mano allora il medico si arrabbia dicendo che se non avesse fatto quello che aveva chiesto poteva anche andare via. Il signore rassegnato va’ nello spogliatoio dove trova un uomo in mutande lamentandosi dice: “E’ proprio strano sto’ medico per una medicazione alla mano mi ha fatto spogliare” e l’altro risponde : “E ti lamenti pensa che io faccio il postino e sono venuto solo per consegnare una lettera” LA VANITOSA Una signora vanitosa chiede ad un signore sincero: - Che età mi darebbe? - Beh… per i capelli le darei vent`anni, per il modo di guardare diciannove, per la pelle diciotto e per tutto il corpo, diciassette! - Hummm, ma come mai lei è così adulatore! - Niente di tutto ciò, sono sincero … adesso aspetti che devo fare la somma. 56 www.newentry.eu

IL NONNO SULLA SEDIA A DONDOLO Un uomo va a trovare i nonni in campagna e arrivato alla fattoria vede il nonno seduto sul portico nella sedia a dondolo con nulla addosso dalla vita in giù e gli chiede stupito: “Ehi, nonno, che stai facendo cosi’ conciato?”. Il nonno prima non risponde, poi alle domande insistenti del nipote confessa: “Sai, la settimana scorsa sono rimasto seduto qui senza camicia per tutta la notte e la mattina dopo avevo il collo rigido...”. E il figlio: “Ancora non capisco...”. E il nonno: “Beh, se rimanevo tutta la notte qui nudo dalla vita in giu’... o almeno questa era l’idea della nonna!” LA DECISIONE L’anziano signor Schwartz e la vedova Esther Cohen sono seduti sulla veranda della casa di riposo dove vivono. Il signor Schwartz, anch’esso vedovo, dice ad Esther: “Per cinque dollari faccio l’amore con te su quella sedia a dondolo, per dieci dollari, faccio l’amore con te su quel divano. Ma per venti dollari, ti porto nella mia camera, accendo un paio di candele e ti regalo la più splendida notte di passione che tu possa immaginare...”. Esther considera l’offerta per un momento, e dopo avere guardato dentro la borsetta, dà venti dollari al signor Schwartz. “Allora ti sei decisa per la notte di passione in camera mia?”. “No, per le quattro volte sulla sedia a dondolo”. IL PANCIONE Un bambino chiede alla mamma in avanzato stato interessante! “Mamma ma perché hai quel pancione cosi grande?” E la mamma per non metterlo in imbarazzo gli risponde “Ma no, vedi è tuo padre che ha voluto regalarmi un bebè!” Il bambino allora va dal padre e gli chiede: “papà ma tu ha regalato un bebè alla mamma?” Si risponde il padre, “non ti piacerebbe avere un fratellino?” Ma quale fratellino, risponde il bimbo; “guarda che quella se lo è mangiato!”


Ed è Poesia

Marzo - “Primavera”

Più tiepido è il sole più lontana è la sera... spuntano le prime viole annunciando la Primavera. Soffia leggero il vento tra le gemme novelle... il mio cuore contento si avvicina alle stelle. I peschi si vestono di rosa di verde si colorano i prati... spunta il frumento a iosa nei campi ben coltivati. Aumenta il lavoro per il contadino ci sono nuove bocche da sfamare... i pulcini intonano un concertino e pigolando vanno a becchettare. A coltivare un orticello mi diverto rinnovando memorie contadine... ascolto i consigli di chi è esperto per la scelta delle varie piantine. Seguendo la consueta tradizione ci prepariamo alla festa pasquale... e per la gloria della Resurrezione le lodi a Dio andiamo a cantare. Piera Masoch

RISTORANTE Menù di Pasqua Tortino di patate e zenzero con insalata di mare Prosciutto crudo di Modena con bocconcini di mozzarella Gnocchetti ai frutti di mare Mezzelune di Caprino aromatizzate con limone al burro versato Grigliata di pesce con verdure grigliate Dolce pasquale Acqua,Vino bianco Caffè e Digestivi ADULTI 35 €

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PLAY MUSIC

anni fa 1969 2019

29 MARZO 1969

Ma che freddo fa - Nada La pioggia - Gigliola Cinquetti 03 Tu sei bella come sei - Mal e i Primitives 04 Zingara - Bobby Solo 05 Ob-la-di ob-la-da - Beatles 06 Bada bambina - Little Tony 07 Eloise - Barry Ryan 08 Un'ora fa - Fausto Leali 09 Irresistibilmente - Sylvie Vartan 10 La storia di Serafino - Adriano Celentano 01

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NADA Ma che freddo fa è un brano musicale scritto da Franco Migliacci per il testo e da Claudio Mattone per la musica. Il brano fu presentato al Festival di Sanremo 1969 da Nada in doppia esecuzione con The Rokes e si classificò al 5º posto. La versione che ebbe maggior successo commerciale arrivando al primo posto per cinque settimane fu quella di Nada, che con questo brano debuttò al festival di Sanremo all'età di 15 anni. Mina pubblicò nel 1969 un 45 giri con due brani partecipanti al Festival di Sanremo di quell'anno: Un'ora fa e Ma che freddo fa (PDU PLD 1017). I due brani vennero ripubblicati su album solo trent'anni più tardi, nel 1998, inclusi nella raccolta Mina Sanremo. Nel 2008 Giusy Ferreri ha pubblicato il brano all'interno dell'EP Non ti scordar mai di me. Nel dicembre del 2000 gli Avion Travel pubblicano l'album Storie D'Amore, all'interno del quale, insieme ad altri otto brani di cui uno inedito, è presente una loro versione del pezzo di Migliacci e Mattone. Nel Sanremo del 2013 viene di nuovo interpretata da Max Gazzè, nella serata dedicata alla storia del Festival di Sanremo. 60 www.newentry.eu

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Questa canzone è stata inserita nella colonna sonora del film La finestra di fronte di Ferzan Özpetek, durante un flashback di Simone. Si può sentire anche nel film horror franco-belga Raw - Una cruda verità di Julia Ducournau.


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RIFLESSIONI

NON SONO MAI SOLA Cammino sotto la pioggia. Guardo i riflessi sui marciapiedi, ombrelli colorati contro il grigio dei marciapiedi, lampioni illuminati resi fluidi dalla rifrazione, luci brillanti, scie d’acqua -create dalle auto- che zampillano in alto prima di ricadere sull’asfalto e forse anche su qualche malcapitato pedone. E poi gli alberi con cortecce lucide, foglie brillanti. Certo la pioggia qui, ora, non è la pioggia che distrugge vite e cose, e la si può guardare senza paura. L’aria fresca sul viso mi fa sentire viva ed è presenza tangibile. La bellezza dell’Estro Armonico di Vivaldi mi risuona nelle orecchie e fa da sottofondo allo spettacolo che scorre davanti ai miei occhi. So bene che la vita è tremenda e meravigliosa, ma ora accolgo la meraviglia. Avverto la vita che vive, e mi fa compagnia: risuona e respira in me. Questo essere così nella vita è un dono prezioso. Non sono mai sola quando questo sentire è con me.

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QUESTO E ‘ IL MIO NOME

Rubrica nata agli albori della nostra rivista (ormai 25 anni fa) ideata e curata da Michele Cortinovis, ritrova la sua collocazione all’interno di New Entry non solo grazie alla richiesta dei lettori, ma soprattutto nel ricordo di Michele, prematuramente scomparso, sempre presente nei nostri cuori.

Samuele Samuele (in lingua ebraica: /Shmu’el/, ebraico tradizionale: ebraico tiberiense, XI secolo a.C.) è un personaggio della Bibbia ebraica e dell’Antico Testamento cristiano. La sua storia è raccontata nel primo dei libri di Samuele, che vengono tradizionalmente a lui attribuiti. Nella Bibbia viene presentato sia come profeta sia come “giudice” in senso biblico. Il nome Samuele significa: “il suo nome è Dio”, o “il nome di Dio”, ma in aramaico Smenù-El significa “il Signore ha ascoltato”. Racconto biblico Samuele era figlio di Elkanah e della sua seconda moglie Anna. Apparteneva alla tribù di Efraim. Nel primo dei libri di Samuele si racconta che sua madre, Anna, era sterile e per questo veniva derisa e disprezzata dalla prima moglie di Elkanah, Peninnah, che aveva già dato ad Elkanah due figli. Anna si recò allora presso il santuario di Silo per pregare il Signore. Ottenne così miracolosamente di rimanere incinta di un figlio, che chiamò Samuele e che consacrò al Signore, con voto di nazireato, lasciandolo vivere presso l’anziano sacerdote Eli nel tempio di Silo (cfr. 1 Samuele 1-2). Il cantico di ringraziamento di Anna - per quanto nel suo riferimento al re “rappresenta evidentemente un anacronismo”, dovuto allo stratificarsi redazionale e al “carattere compilatorio e composito” degli stessi libri di Samuele sottolinea quindi l’importanza della figura del figlio Samuele “per un Israele oppresso sotto la minaccia dei Filistei”. Ancora giovincello, Samuele ricevette la vocazione a diventare giudice e profeta in mezzo al popolo ebraico (cfr.

1 Samuele 3). In seguito, stabilì come giudici d’Israele i due figli (Gioele e il fratello minore Abia), che esercitarono l’incarico a Bersabea. Fu lui a scegliere il primo re per il popolo ebraico, Saul, e il suo successore, Davide), giocando così un ruolo di primo piano nella nascita della monarchia teocratica in Israele. Saul, dopo la sua morte, fece evocare la sua anima all’indovina di Endor allo scopo di sapere il da farsi nell’imminente guerra contro i Filistei, ma Samuele gli disse che avrebbe perso e che il giorno dopo sarebbe morto suicida, e così avvenne.Dalla Chiesa cattolica, Samuele è ritenuto santo e viene festeggiato il 20 agosto. Gli ebrei fanno visita al luogo soprattutto nell’anniversario della morte di Samuele, il 28 del mese ebraico di Iyar, il secondo mese del Calendario ebraico. Micky

L’Emozione di ascoltare la propria anima, il proprio cuore... Tu lettore sei il protagonista! Con le tue storie, le tue emozioni... Invia i tuoi scritti a: redazione@newentry.eu

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