Luoghi comuni provvisori. Strategie e progetti di animazione del territorio.

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Rigenerazione urbana scattare altre opere (metropolitane, nuovi musei, ferrovie, ponti) la cui realizzazione, favorita dalla nomination, non sarebbe stata altrimenti realizzabile, o avrebbe registrato notevoli ritardi. Ci sono casi nei quali la città non viene riqualificata, come Atlanta nel 1996, e casi opposti, di grandi interventi, come Barcellona 1992 o, per logistica e infrastrutture, Atene 2004, con i ring intorno al Partenone. In linea di massima, giusto o meno che sia, solo un grande evento coagula enormi interessi, fa scattare energie e decisioni, attiva l’allocazione di grandi risorse, che altrimenti non verrebbero indirizzate su una data area, e magari non verrebbero neppure distribuite su un territorio più vasto: passante ferroviario e metropolitana di Torino hanno avuto una “accelerazione” altrimenti impensabile; la Diagonal e le opere sulle aree dismesse di Barcellona non si sarebbero realizzate senza i Giochi olimpici del 1992; il recupero del Porto Antico di Genova non sarebbe partito negli anni ‘80 senza l’Esposizione Colombiana del 1992; Valencia non avrebbe costruito la nuova Marina e altre opere senza la America’s Cup del 2007. Sono proprio questi eventi che d’altro canto sviluppano processi di gentrification, che determinano tra i molteplici effetti l’attrazione di nuovi ceti nell’area riqualificata, che sostituiscono gruppi e categorie che non possono permettersi 28

alti costi per affitti e servizi. Casi di gentrification si verificano in molte realtà, da Barcellona ad Atlanta, da Genova a Valencia.

RIGENERAZIONE URBANA SENZA GRANDI EVENTI Ci sono altresì molti esempi di rigenerazione urbana attuati senza ricorrere necessariamente ai grandi eventi. I casi di Bilbao e di Baltimora, ad esempio, dimostrano che una città può cambiare, e uscire dalla crisi economica anche senza i grandi eventi. Baltimora ha affidato alla iniziativa privata la riqualificazione del waterfront, e questa ha comportato benefici allargati a tutta la città. Bilbao ha scelto una strada diversa, puntando sulle opere degli archistar per delocalizzare le vecchie industrie lungo il fiume, e creare nuove avveniristiche strutture, intorno al Guggenheim Museum. Naturalmente, il vero problema è che il grande evento da solo non serve, ma va inserito in un processo costruito nel tempo, coinvolgendo il “capitale sociale”, prevedendo un’attenta e continua strategia di citymarketing e di promozione degli eventi, partecipando alla competizione internazionale. Questa strategia consente di mirare ad un sempre migliore riposizionamento della città, e

Waterfront gardens, progetto di riqualificazione urbana sul lungofiume della Garonna, Bordeaux

Atelier Corajoud, Miroir d’eau, lungofiume della Garonna davanti al Palazzo della Borsa, Bordeaux

avviare un ciclo virtuoso tra riqualificazione urbana, maggiore attrattività dei luoghi, diversificazione crescente dell’economia e dell’offerta turistica, culturale e di tempo libero.


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