Luoghi comuni provvisori. Strategie e progetti di animazione del territorio.

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Attori e processo Fondazione potrebbe intervenire. Ogni iniziativa di Fondazione Cariplo deve porsi in continuità con le linee strategiche fissate da questi documenti.

L’AGENZIA DI SVILUPPO LOCALE Lo sviluppo di società locali e delle reti di complementarietà e sussidiarietà che rendono il progetto di sviluppo locale realizzabile ed efficace richiede che l’incontro fra azioni sovraordinate dall’alto e azioni dal basso sia veramente a “mezza strada”, ovvero che l’incontro sia tale36. Ciò richiede i realizzarsi di due condizioni: la prima che esistano i soggetti locali, portatori di obiettivi virtuosi rispetto alla valorizzazione del patrimonio e di reti locali; la seconda che l’iniziativa top down valorizzi questi attori, elevandone la contrattualità politica, rendendoli visibili. Il ruolo delle politiche istituzionali, per la crescita della società locale, è quindi la valorizzazione delle energie positive esistenti sul territorio per dare attuazione a strategie di sviluppo locale autosostenibile e promuovere istituti di autogoverno. Il ruolo in questo senso di un’Agenzia di Sviluppo Locale dovrebbe rispondere ai seguenti requisiti: - Promuovere l’evoluzione dell’abitante utente verso l’abitante produttore.

Incentivare la partecipazione intesa come costruzione e manutenzione (del proprio quartiere, degli spazi pubblici, dell’ambiente, della produzione locale). Valorizzare il processo di progettazione sociale agevola la costruzione di sistemi di appartenenza collettiva, incrementa la socialità come risorsa; l’autoriconoscimento dello spazio pubblico modifica le forme di produzione dello spazio e le relazioni di cura dell’ambiente. - Rendere praticabili i progetti. Attraverso il potenziamento dell’imprenditorialità diffusa legata all’uso sostenibile delle risorse; agevolando l’accesso ai finanziamenti pubblici; mettendo in rete i progetti esistenti; sviluppando sinergie fra progetti di settore. - Promuovere intersettorialità e integrazione. La necessità di un’azione per la creazione di strutture integrate nel governo locale, in grado di affrontare le relazioni fra i settori di intervento nel campo della progettazione e della valutazione delle politiche. - Sviluppo di partnership. Costruzione di reti improntate allo scambio, soprattutto nell’attivazione di filiere intersettoriali. Questo processo riguarda reti sociali, culturali, politiche, istituzionali, oltre che economiche. - Realizzazione della sussidiarietà. Il ruolo top down si precisa come attivazione di politiche integrative alle azioni e ai progetti

locali esistenti nella direzione di rendere sistematica, anche nelle politiche settoriali, l’azione di crescita della società locale in relazione agli scenari di autosostenibilità. - Costruire addizionalità. La costruzione di scenari locali condivisi e di “parchi progetti” riferiti agli scenari consente di attingere a più forme di finanziamento, e di attivare processi addizionali di realizzazione dello scenario, costruendo fiducia negli attori (pubblici e privati) per l’investimento sui progetti. - Promuovere diversità. La peculiarità del modello di sviluppo, che è proporzionale alla capacità di attivazione del milieu e alla valorizzazione del patrimonio territoriale, costituisce la condizione dello scambio e della relazione in forme non gerarchiche. In questa prospettiva una buona pratica ha criteri valutativi che tengono conto dei contesti locali, poiché la peculiarità delle culture e degli attori valorizzano il patrimonio. - Sviluppare e valorizzare i saperi contestuali. Lo sviluppo locale autosostenibile utilizza raffinate tecnologie appropriate, valorizzando tecniche, culture produttive, saperi ambientali attraverso i quali è stato costruito il patrimonio territoriale in agricoltura, nella salvaguardia ambientale, nell’artigianato, nelle arti, nelle tecniche cosruttive, ecc.

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