riprodotti motivi floreali del tipo carte da parati, una scelta che ricorda certe pubblicazioni sul futurismo russo, come il Tango con le mucche di Vasilij Kamenskij (Mosca 1914). Il testo è stampato in vari colori, secondo il suggerimento marinettiano di utilizzare diversi inchiostri, che per altro trova un’applicazione ne La prose de le Transsiberien (1913) di Blaise Cendrars. Ricorrente è l’utilizzazione di cornice in stile art noveau, assai rivisitato nell’underground. Ai disegni si alternano fotocollage colorati. La lettura non procede a senso unico, da sinistra a destra, dall’alto in basso, ma si dipana a sorpresa, costringendo il lettore al gesto interattivo di rigirare il fascicolo più volte tra le mani, come avveniva per Zang Tumb Tuuum di F.T. Marinetti (1914). Leggere non è più un atto passivo, ma diventa azione, scoperta, gioco. Pianeta Fresco trae ispirazione immediata dal San Francisco Oracle, la cui grafica è una riuscitissima mescolanza di reminescenze indiane, psichedelia californiana, visioni simboliste, contaminazioni pop, un incrocio tra Oriente e Occidente, incursioni multimediali e allusioni metafisiche. La sterzata indiano-psichedelica si evidenzia nella grafica e nei testi del secondo fascicolo di Pianeta Fresco (1968), destinato a non avere seguito, anche per la crisi che investe il mondo beat con il sopravvenuto clima di iperpoliticizzazione.
le immagini che seguono sono ricavate dal sito http:// pianetafresco.blogspot.it (aggiornato al febbraio 2013) 50