Oinos - Vivere di vino - 2018 n.1

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produttori

nettar non invidio a Giove…”, fino al “Vate d’Italia” Gabriele D’Annunzio, che non fece mancare il suo riconoscimento e apprezzamento. Ma la zona di Carmignano ha anche un’altra particolarità: il suo terroir e il suo microclima, simili alla regione francese del Bordeaux, ospitano quella che i vecchi Da sinistra, le due sorelle Claudia e Maria Pia Ragionieri, accanto al marito, il notaio Ligi Pocaterra; davanti il figlio Gabriele Pocaterra con la fida Birra e la nonna Maria Beatrice

viticoltori chiamano “uva francesca”, che altro non è che Cabernet, di cui si narra le prime barbatelle siano state trapiantate in questo territorio per desiderio di Caterina de’ Medici quando nel Cinquecento fu regina di Francia. E ancor oggi caratteristica dei vini rossi di Carmignano è la presenza del Cabernet, qui giustamente considerato vitigno autoctono, che il disciplinare richiede obbligatoriamente con un taglio che va dal 10 al 20%. L’identità del

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vino di Carmignano fu messa a dura prova nel 1932, quando l’intero comprensorio fu inglobato nella denominazione Chianti col marchio Chianti del Montalbano, finché l’impegno di alcuni produttori, riuniti in una Congregazione, aprì un nuovo capitolo: tornato al suo vecchio nome, nel 1975 ottenne la doc, quindi la docg nel 1990. Le aziende produttrici si dividono oggi fra le località di Carmignano, Santa Cristina a Mezzana, Seano e infine Bacche-

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