Oinos - Vivere di vino - 2013 n.1

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Dopo questa bella esperienza ci siamo diretti verso l’ultima azienda, la Linden Vinegards, a Linden, da Jim Law, che mi viene descritto come una persona caratterialmente un pò difficile e mai molto contento del vino che produce. Tutto questo mi incuriosiva e mi attraeva. Conosco diversi produttori di vino che sono caratterialmente un pò difficili e in genere sono convinti di fare il miglior vino del mondo. Questo signor Jim Law, al contrario, non era contento dei propri vini perché sempre alla ricerca di migliorarli. La mia curiosità e il mio interesse verso questo personaggio e i suoi vini aumentava man a mano che ci avvicinavamo all’azienda. Arrivati all’azienda, mi guardo intorno, incuriosito, alla ricerca di oggetti e cartelli che mi potessero far capire che persona avrei conosciuto. Arriva ad accoglierci un signore con barba bionda e abbigliato da viticoltore che va continuamente in vigna, mi limito ad ascoltarlo, senza fare troppe domande, anche quando andiamo a vedere le vigne e la cantina. La mia tensione saliva nell’attesa di sedersi a un tavolo per degustare i suoi vini. Devo confessare che una certa idea dei suoi vini me la ero fatta durante la cena offertami da William Mc Illenny in Washington, presso il ristorante “Plume”. I vini, già in quell’occasione, avevano colpito la mia attenzione anche perché William mi aveva detto che il produttore amava i vini bianchi di Borgogna. Finito il giro dell’azienda, Jim ci porta nella sala degustazione, che si affaccia sulla piccola cantina dell’azienda. Richard mi diceva che normalmente Jim fa assaggiare i vini base e non certo quelli che ci stava proponendo. Durante la visita in vigna e in cantina ho frenato un pò la mia voglia di sapere e conoscere, nel timore di fare una domanda non gradita a Jim, col rischio di compromettere la degustazione dei vini. La mia tensione, nell’attesa di incominciare a degustare, stava salendo, fino a quando Jim ha cominciato a servire il primo vino e allora ho mollato ogni mia tensione, vedendo solo il vino che avevo davanti e desiderando iniziare la mia degustazione scevro da ogni limite, libero di esprimere il mio parere sui vini che avevo davanti. Durante la degustazione dei vini vedevo che Jim ascoltava con grande interesse quello che dicevo, analizzando i vini olfattivamente e gustativamente. Jim era così interessato che si è alzato più volte dal tavolo per andare a prendere altri vini, chiedendomi di analizzarli e esprimere il mio parere. Avevo conquistato la stima e l’interesse di Jim e questo mi spronava ancor di più a continuare a esprimere il mio parere. A questo punto passo ad analizzare i vini degustati:

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AVENIUS CHARDONNAY, annata 2002 (Uvaggio: 100% Chardonnay) gr. 12,8% Jim Law, vero personaggio del mondo del vino della Virginia AVENIUS CHARDONNAY, annata 2009 (Uvaggio: 100% Chardonnay) gr. 13,5%

Veste giallo paglierino chiaro con riflessi verdi. Profumi piacevoli di grafite, intensa, vaniglia, cuoio fresco, ananas, pepe bianco, fiori bianchi, menta, eucalipto, vernice a olio, fieno secco, limone, pera, per terminare con carezze di cioccolata bianca. Al gusto è sapido, minerale, con sapore di limone. Inizialmente si sente prevalere la freschezza sull’alcool, anche se nel finale diventa un pò altalenante. Quasi completamente lunga è la sua persistenza aromatica intensa. Jim mi riferisce che l’annata 2009 è stata più fresca di altre annate, pertanto i vini sono dotati di maggior freschezza e minor pungenza alcoolica. Sarebbe un 89–90/100 e ho preferito riconoscergli il suo massimo per l’olfatto. 90/100 AVENIUS CHARDONNAY, annata 2008 (Uvaggio: 100% Chardonnay) gr. 13,7%

Veste giallo paglierino con riflessi verdi. Ricco e intenso nei tratti vanigliati e minerali di grafite, che sono seguiti da profumi di ananas, menta, limone candito, frutta tropicale, lievi, vernice a olio, per terminare con note di legno tostato, che si fondono con la vaniglia, a completamento dell’esame olfattivo. Al gusto è molto sapido e si sente anche un piacevole limone. Vino ben equilibrato, con spalla acida che domina la massa alcoolica, grazie anche alla sapidità e mineralità. Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di limone e vaniglia. Mi è piaciuto di più il 2008, rispetto al 2009. 91/100

Risplende giallo paglierino. Incontro olfattivo piacevole con profumi di burro di nocciolina, acqua delle ostriche aperte, ananas, vernice a olio, grafite, intensi, limone, per terminare con un pizzico di pepe bianco. Al gusto è intensamente sapido, minerale, morbido con sentori intensi di frutta esotica, seguiti dal limone. Vino dotato di ricca spalla acida, nonché di ricca massa alcoolica. E’ un pò altalenante nel finale. Labbra salate. Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale salato, poi di limone e, nel finalissimo, di buccia di limone. Si tratta di un vino che mi ha portato un pò in Borgogna, nel ricordo del Mersault. Naso interessante, come pure al gusto, per la sapidità e mineralità. Il vino è penalizzato, si fa per dire, del non perfetto equilibrio gustativo. 90/100 BOISSEAU RED, annata 2009 (Uvaggio: 43% Merlot , 31% Cabernet Franc e 26% Petit Verdot) gr. 15,1%

Bel rosso rubino con lieve bordo porpora. Ampio negli aromi di ciliegia marasca, grafite, intensi, polvere di cacao, prugna, intensi, cassis, crema di latte, pepe nero, rosmarino, alloro, per terminare con piacevoli sentori di pomodoro secco. Al gusto si sentono la ciliegia e la prugna. All’assaggio è un pò altalenante, con spalla acida e alcool che si contendono la guida dell’equilibrio gustativo. Il tannino è dolce, abbastanza largo (5/6 - -), inizialmente vellutato per poi diventare un pò bruciante sulla gengiva superiore. Non particolarmente lunga è la sua persistenza aromatica intensa. Naso molto piacevole, più che al gusto. 89/100


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