Alloggi Erp, ‘Prima i piacentini’ L’opposizione: “Misura iniqua”

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SETTIMANALE DI INFORMAZIONE FONDATO NEL 1983

Poste Italiane spa - Spedizione in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02 2004 n. 46) art. 1, comma 1 - DCB Pc

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Veneziani: “San Nicolò, REDAZIONE tra due anni la piscina”

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WEEKEND

Il sindaco di Rottofreno: “Nostro obiettivo è lo sviluppo sostenibile” LOMBARDI A PAGINA 4

Nucleo familiare: risiedere in città da vent’anni vale dieci punti

Alloggi Erp, ‘Prima i piacentini’ L’opposizione: “Misura iniqua”

Gola Gola Festival: cibo e cultura A PAGINA 10

Nuovi criteri di assegnazione case popolari, polemiche sul Bonus Genitori. Cugini, Pd: “Illegittimo”. Monti, Liberi: “Norma ideologica” Il “Bonus genitori”, un indicatore che nei voti della giunta di centrodestra dovrebbe dare concretezza – in tema di assegnazione di alloggi popolari – allo slogan “prima i piacentini”, suscita un vespaio di polemiche. Il bonus segue il criterio dell’ascendenza di primo grado (in relazione agli assegnatari) per cui chi vanti “la residenza continuativa nel Comune di Piacenza da oltre vent’anni del proprio nucleo familiare di origine” riceve un premio di dieci punti. Un modo come un altro per escludere gli ultimi arrivati, quand’anche in situazione di particolare bisogno.

Dal 7 al 10 giugno la popolare kermesse di San Nicolò

Val Tidone Festival, sabato si parte

A PAGINA 10

A PAGINA 3

Festa delle ciliegie a Villanova, gran finale

Il restauro

Soppalco del Carmine, ancora polemiche A PAGINA 2

Nuovo ospedale

In Consiglio comunale la scelta dell’area A PAGINA 3

Alla 25° Fera dal busslanein la Festa delle Pro Loco DA PAGINA 6

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Corriere Padano

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ATTUALITÀ

Opere pubbliche, arrivano 4,2 milioni di euro dalle azioni Iren Ammonta a 4,2 milioni di euro la cifra ricavata dal comune di Piacenza per la vendita delle azioni Iren. Il processo di dismissione era stato deciso in consiglio comunale il 4 marzo scorso, con l’aula che aveva stabilito di non scendere – circa l’alienazione della quota di azioni detenute dal comune – sotto la soglia dei 2,2 euro ad azione. Alla fine il prezzo spuntato dal comune per l’immissione sul mercato dei titoli è stato perfino superiore, ancorché di poco: 2,21 euro ad azione il concambio stabilito. Un’operazione, che si dispiegherà in dieci tranches successive, che porterà nelle casse del comune il cospicuo tesoretto di 4,2 milioni di euro, denaro che sarà destinato al co-finanzimento del Piano delle opere pubbliche 2019.

L’intera operazione aveva suscitato un dibattito molto acceso, specialmente in relazione al prezzo da richiedere per ciascuna azione. L’iniziale proposta ammontava a 1,9 euro cadauna:il dibattito e le polemiche, infine, portarono al ritocco in alto che ha infine consentito la vendita a 2,21 euro ad azione. Il comune, dunque, ha ora a disposizione olte quattro milioni da investire nei lavori pubblici. L’incarico di procedere alla messa sul mercato azionario e quindi alla vendita delle azioni è stato affidato dal comune a Crédit Agricole. L’istituto bancario ha avuto un mese di tempo per vendere al meglio le azioni, operazione che contemplava la possibilità di suddividere il pacchetto azionario in vendita in base alle necessità di mercato.

Soppalco del Carmine e polemiche Italia Nostra: “Di chi è la paternità?” L’associazione all’attacco sul manufatto realizzato all’interno della chiesa trecentesca: “La Sovrintendenza ha autorizzato un soppalco che avrebbe dovuto essere removibile” Restauro chiesa del Carmine, Italia Nostra non si arrende. Dopo aver lanciato l’allarme qualche mese fa, l’associazione – nel corso di un incontro a Palazzo Galli aperto alla cittadinanza – torna a criticare, pesantemente, il soppalco realizzato all’interno dell’edificio trecentesco, intervento che era già stato stigmatizzato in occasione del sopralluogo a Piazza Cittadella da parte di rappresentanti locali e nazionali dell’associazione. Il consiglio direttivo di Italia Nostra Piacenza aveva già espresso – in una lettera al sindaco Barbieri – “viva preoccupazione per l’intervento di restauro in corso nella chiesa del Carmine ove si colloca un soppalco in cemento armato, di enormi dimensioni, che parte dalla parete della controfacciata absidale e si prolunga – per parecchi metri – all’interno dell’edificio trecentesco. Un siffatto solettone, sostenuto da travature metalliche, costituisce una vandalica ed assolutamente ingiustificata intrusione di uno spazio caratterizzato dallo slancio gotico dei pilastri e dai volumi verticali dell’edificio trecentesco”. Secondo i rappresentanti dell’associazione “una simile ‘pensilina’ non può essere giustificata in nessuna maniera; la funzione di ‘open space’ e, tantomeno, quella di ‘belvedere’ o di balconata per ammirare, in quota, gli spazi monumentali della chiesa e meglio osservare le pregevoli decorazioni parietali venute alla luce, non sono una ragione ragionevole per

questa sorta di brutale stupro di uno spazio originariamente

terio, ove quindi sorgeva l’altare, la veduta quindi che si avrà

L’onorevole Sgarbi ha presentato un esposto alla Procura contro il contestato intervento concepito in funzione di finalità sacre e liturgiche. Oltretutto la ‘pensilina’ è collocata nella zona un tempo adibita a presbi-

entrando dalla facciata, su Via Borghetto, risulterà mortificata dall’enorme aggeggio cementizio che altera le proporzioni

interne”. Per Italia Nostra, “se si dovesse applicare la balorda idea di consentire al visitatore di ‘salire in quota’, per ammirare più da vicino affreschi e stucchi, anche ad altri edifici monumentali arriveremmo all’installazione di passerelle nei saloni di Palazzo Farnese, per meglio osservare le grandiose tele del Draghi, che illustra i ‘fasti farnesiani’. Le ‘salite’ al Guercino ed al Pordenone – spiegano i rappresentanti dell’associazione di tutela del patrimonio culturale – che hanno avuto un grande e meritato

successo, sono state realizzate utilizzando gli antichi percorsi e gli originari affacci, senza turbare ed alterare gli spazi interni della Cattedrale e di Santa Maria di Campagna, nel Carmine questo rispetto è gravemente mancante”. E viene citato l’esempio del restauro di sant’Ilario: “Eppure, anni or sono, quando si trattò di riutilizzare S. Ilario, dopo che venne svuotato dai fondi archivistici che conteneva, fu categoricamente escluso qualsiasi intervento di tramezzatura dello spazio interno, che avrebbe

raddoppiato la superficie utilizzabile; il risultato fu eccellente, come possiamo notare ogni qualvolta vi entriamo”. A Palazzo Galli l’associazione formula ora due domande all’amministrazione – rimaste senza risposte in questi mesi: a cosa serve il soppalco e chi se ne assume la paternità? Il presidente della sezione piacentina di Italia Nostra, Carlo Emanuele Manfredi, ha ripercorso la vicenda del contestato intervento mentre l’ingegner Luigi Rizzi ha mostrato – attraverso documentazione storica e fotografica – il prima e il dopo i lavori di restauro. Ricordiamo che l’onorevole Vittorio Sgarbi ha presentato nei giorni scorsi un esposto alla procura della Repubblica di Piacenza contro il contestato intervento, evidenziando come la Sovrintendenza abbia dato l’autorizzazione ad un soppalco che avrebbe dovuto essere removibile come invece non è. Il professor Domenico Ferrari, infine, ha raccontato come il soppalco, struttura di servizio per definizione, non sia l’unico costruito in una chiesa piacentina (vedi San Lorenzo o Sant’Ilario) ma che di solito, appena possibile, ci si sbarazza di queste costruzioni. Nella foto in alto a destra l’esterno dell’ex chiesa del Carmine. Al centro un’immagine - a lavori ancora in corso - del contestato soppalco: i lettori possono giudicare se sia davvero invasivo come sostiene Italia Nostra


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PRIMO PIANO

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Spesa-servizi: Piacenza nel 2016 Comune di alta classifica Piacenza è una città in ordine per quanto riguarda i conti e questa, naturalmente, è una buona notizia. Buona notizia comunicata dalla classifica stilata dall’Osservatorio Cottarelli che pone il nostro comune al quarto posto in Italia (tra le città al di sopra degli 80mila abitanti) dietro a Pisa (prima in classifica), Parma e Padova. Un risultato lusinghiero, stilato in base a rigorosi indicatori di valutazione: ci vengono attribuiti 71,31 punti (Pisa ne ha 139,50; Parma 85,31; Padova 71,92) che ci consentono di staccare di gran lunga la quinta e la sesta classificata: Cesena (61,38) e Reggio Emilia (61,26). La classifica è stata pubblicata dall’Osservatorio Conti Pubblici dell’Università Cattolica di Milano, osservatorio di cui è appunto direttore il professor Carlo

Cottarelli, riconosciuta autorità in materia di conti pubblici. Va precisato che i dati cu fa riferimento l’osservatorio, e quindi la classifica stilata in base ad essi, riguardano l’anno 2016 quando sulla poltrona di sindaco sedeva Alberto Dosi. Precisazione doverosa, poiché la notizia dell’ottima performance di Piacenza ha immediatamente suscitato un battibecco politico incentrato sulla paternità dei meriti. Detto questo, vediamo come l’Osservatorio è arrivato alla compilazione della classifica. “Siamo in un momento molto importante per i bilanci comunali – ha spiegato Cottarelli – i quali, ai sensi di una serie di riforme relative alla finanza locale, devono rivalutare le rispettive esigenze e soprattutto introdurre i ‘fabbisogni standard’ al posto di quelli ‘storici’ per

calcolare trasferimenti statali e capacità fiscale”. I “fabbisogni standard” – spiega Cottarelli – sono stati calcolati sulla base di alcuni fattori: il territorio, il numero di abitanti, lo status finanziario. Altri indicatori presi in esame, e naturalmente messi in relazione in base a parametri scientifici, riguardano il confronto fra spesa e offerta, coinvolgendo sei funzioni in carico ai comuni: viabilità e territorio, istruzione pubblica, amministrazione e controllo (per esempio gestione del personale in capo ai comuni), polizia locale, servizi sociali inerenti al comune, smaltimento dei rifiuti. “E’ naturale – concludono i ricercatori – che a fronte di una spesa significativa deve esserci una corrispondenza di servizi adeguati”.

Erp,“Prima i piacentini” L’aula: “Misura iniqua” Nuovi criteri di assegnazione alloggi popolari, polemiche sul Bonus Genitori. Cugini, Pd: “Illegittimo”. Monti, Liberi: “Norma ideologica” Il “Bonus genitori”, un indicatore che nei voti della giunta di centrodestra dovrebbe dare concretezza – in tema di assegnazione di alloggi popolari – allo slogan “prima i piacentini”, suscita un vespaio di polemiche. E non solo, come nella logica delle cose, da parte delle opposizioni di sinistra e centrosinistra. Ma andiamo per gradi: il bonus segue il criterio dell’ascendenza di primo grado (in relazione agli assegnatari) per cui chi vanti “la residenza continuativa nel Comune di Piacenza da oltre vent’anni del proprio nucleo familiare di origine” riceve un premio (il famoso bonus, appunto) di dieci (10) punti. Un modo come un altro per escludere gli ultimi arrivati, quand’anche in situazione di particolare bisogno. Tanto che Cugini (Pd) lo ha definito senza mezzi termini “illegittimo”, poiché soggetto, a causa dell’assenza del requisito della convivenza (i beneficiari dei dieci punti potrebbero essere arrivati ieri e avere parenti stretti in loco da anni e anni e quindi ricevere il bonus). Una contraddizione che secondo Stefano Cugini espone il Comune a ricorsi legali, a suo dire sicuramente accolti dal Tar e dunque dannosi anche per le pubbliche casse. Ma a sorprendere è soprattutto l’opposizione della seconda opposizione (di centrodestra), quella di Liberi. Per loro il consigliere Monti: “Si tratta – ha sostenuto il dirigente scolastico eletto nella formazione di Massimo Trespidi

– di una misura ideologica che non corrisponde alla realtà”. Il discorso si concentra, appunto, sulla dimensione premiale, con esempi di questo tipo: chi abitasse a Piacenza da soli tre anni, ma con genitori che vi abitano da oltre vent’anni, riceverebbe dieci punti di bonus per l’assegnazione dell’alloggio. Chi, viceversa, vivesse a Piacenza da nove anni riceverebbe solo cinque punti qualora i suoi genitori – si tratta naturalmente di un esempio di scuola – vivessero non a Piacenza, bensì anche solo in un comune di cintura (Gossolengo, Rottofreno-San Nicolò, Pontenure, Rivergaro) da oltre vent’anni. Conclusione: chi versa al comune di Piacenza tributi da nove anni, avrà meno punti

di chi li versa da soli tre anni. Queste, in sostanza, le motivazioni contrarie prodotte dalle opposizioni (Liberi con Monti, i Dem con Cugini, Fiazza, Piroli). Non trascurabile, tuttavia, nemmeno l’ingiustizia denunciata da Luigi Rabuffi, opposizione di sinistra-sinistra: “E’ l’iniquità che si può generare tra coloro che i genitori hanno la fortuna di averli e coloro che invece non li hanno più”. Tant’è, la Giunta non demorde: “Questa è la linea adottata dalla maggioranza – ha ribattuto con sicurezza l’assessora al Welfare Federica Sgorbati – ed è ovvio che non si possano prendere in considerazione tutte le possibili casistiche legate alle tante e differenti situazioni familiari”.

Ospedale, Ausl: “Le aree dell’Opera Pia le più adatte” Sarà il consiglio comunale ad esprimersi sulla scelta dell’area per il nuovo ospedale, come da tempo anticipato dal sindaco Barbieri. Sono sei i potenziali siti destinati ad ospitare il nosocomio, cinque agricoli e uno residenziale, tutti nella periferia sud della città. Solo uno si trova all’interno della tangenziale ed è l’area dell’Opera Pia Alberoni (180mila mq di proprietà dell’ente religioso nel quadrante Sud, vicino alla tangenziale tra la Madonnina e lo svincolo della Farnesiana). Le aree private si possono espropriare, laddove venga individuato l’interesse pubblico. Sarà indispensabile però un tavolo tecnico tra Ausl e Consiglio (un rappresentante per ogni gruppo consiliare) per chiarire ancora alcuni aspetti. Intanto, in questi mesi, le esigenze del nuovo ospedale sono passate

da una superficie di 128mila a 160mila metri quadrati, con la possibilità di espandersi ulteriormente in futuro. L’Ausl di Piacenza - di fronte alla richiesta del sindaco di dare un parere, ha risposto tramite il direttore generale Luca Baldino (nella foto): “L’attuale ospedale soffre una drammatica carenza di spazi, che non sono flessibili. Nel nuovo ospedale saranno confermati tutti i servizi, le funzioni e i reparti: anzi, molti verranno potenziati. Il nuovo ospedale avrà tutti i reparti tranne neurochirurgia e cardiochirurgia, che restano a Parma. Stiamo parlando di una struttura che disporrà di 1500 posti auto per circa 500 posti letto. Con un asilo aziendale per i figli e un centro diurno per i genitori dei dipendenti. È importante avere più flessibilità possibile nelle strutture dell’ospe-

dale, non possiamo sapere come dovrà essere tra vent’anni, ci deve essere la possibilità di cambiare. Questo nuovo ospedale deve poter essere attivo almeno per quarant’anni”. Per l’Ausl di Piacenza i terreni di proprietà dell’Opera Pia Alberoni “sono le aree più adatte, che presentano meno problemi, sono vicine alla tangenziale e più accessibili”.


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ATTUALITÀ

Veneziani: “San Nicolò, tra due anni la nuova piscina pubblica”

Raffaele Veneziani, avvocato, guida il popoloso comune di Rottofreno (quasi 13mila abitanti, quasi tutti concentrati a San Nicolò, di fatto sobborgo di Piacenza) da otto anni. Eletto dal centrodestra, nell’arco di un mandato e mezzo ha saputo conquistarsi anche una larga fetta di elettorato di centrosinistra: competenza, disponibilità, capacità d’ascolto ne hanno, per così dire, esaltato il tratto di riconosciuto primo cittadino, oltre - ben oltre - il recinto angusto degli schieramenti e dei partiti. Sindaco Veneziani, come è cambiata San Nicolò da quando si è insediato? “Quando mi sono insediato San Nicolò veniva da anni di crescita impetuosa, anche tumultuosa. Lo sforzo della mia squadra è stato quello di veicolare lo sviluppo nell’alveo di una crescita regolata, pianificata. Abbiamo cercato, insomma, di affrontare la tematica della sostenibilità. E quando dico sostenibilità intendo sostenibilità economica, sostenibilità urbanistica, sostenibilità ambientale”. San Nicolò è sembrato per anni sinonimo di “sviluppo senza progresso” , per dirla con Pasolini... “Dal punto di vista della sostenibilità urbanistica l’opera di pianificazione è quasi completa. Stiamo adeguando il lavoro fatto al dettato della legge regionale 24 del 2017 in vigore dallo scorso dicembre. Tra due anni, a scadenza di mandato, lasceremo un ‘pacchetto’ finito con la road map per lo sviluppo dei prossimi dieci-vent’anni”. Il comune di Rottofreno ha co-

E’ sindaco di Rottofreno da otto anni. Inversione di rotta per sostenibilità ambientale, economica, urbanistica

nosciuto negli anni passati una notevole crescita demografica. Ora si è arrestata? “La crescita oggi è sicuramente più modesta rispetto agli anni duemila ma si mantiene costante. Insieme a Gossolengo siamo il comune più giovane della provincia. Detto questo, sono del parere, e con me la giunta, che non si debba ricercare la crescita per la crescita, fine a se stessa, bensì che questa sia in armonia con le capacità di assorbimento. Crescere per noi vuole dire non solo contribuire alla sostenibilità del nuovo ma anche aumenta-

re la sostenibilità di ciò che già c’è, dell’esistente”. E come fate? “Chi oggi voglia costruire deve farsi carico di oneri di bonifica che non soltanto affrontino i fabbisogni messi in essere dal loro intervento, ma che contribuiscano a migliorare l’esistente, per esempio in termini di laminazione delle acque allo scopo di ridurre i rischi di calamità. Nel Rue, che diventerà il Pug, abbiamo sottolineato con forza gli aspetti relativi al recupero, sforzandoci di salvaguardare le tracce storico-architettoniche.

«Capita poi di voler condividere la casa con le persone che amiamo e di adottare con loro nuove soluzioni»

Lo abbiamo fatto, come ovvio, ricorrendo a numerosi vincoli ma nello stesso tempo incentivando al recupero attraverso sgravi fiscali significativi”. Sostenibilità ambientale, diceva. “Abbiamo fatto alcuni lavori in tema di regimazione delle acque; la settimana scorsa è entrata in funzione la vasca di laminazione realizzata insieme al Consorzio di bonifica; siamo pronti ad inaugurare il nuovo parco di via Masina, importante in termini ambientali e in termini culturali. Vogliamo che il parco diventi una sorta di manuale della botanica locale: essenze autoctone, sezione frutti antichi, piante con capacità di assorbimento di polveri sottili e componenti inquinanti dell’aria, pari alle emissioni di 160 auto al giorno: ecco, abbiamo voluto indicare una strada”. Sostenibilità economica. “Siamo riusciti a districarci tra la necessità di rispettare i vincoli di bilancio, rientrare dall’esposizione debitoria e tuttavia investire pensando al futuro. Abbiamo seminato e ora cominciamo a vedere i frutti della semina. Solo dalla sostituzione degli scuolabus, per esempio, stimiamo per il 2019 un risparmio di ventimila euro all’anno di carburante. Siamo passati dal gasolio al metano, con abbattimento degli ossidi di azoto in atmosfera, conciliando quindi gli aspetti ambientale ed economico. E in estate installeremo un impianto fotovoltaico sulla scuola di Rottofreno. In questi anni, inoltre, abbiamo fatto importanti interventi di edilizia

scolastica: abbiamo completato la primaria di San Nicolò, realizzato la scuola materna, sempre a San Nicolò; ci apprestiamo ad ampliare la primaria di Rottofreno; sono fiducioso nella possibilità di realizzare il palazzetto dello sport”. E la piscina pubblica di cui si parla da tanto tempo? “Arriva. In questo momento abbiamo 3 o 4 interlocuzioni in corso su varie tipologie amministrative di intervento. La piscina è un obiettivo e contiamo di vederla prima della fine del mandato: sarà difficile nell’estate 2020 e il mio mandato finisce prima dell’estate 2021 ma se facesse molto caldo, a maggio 2021 magari un bagno da sindaco potrei farlo. Stiamo valutando tre ipotesi: l’investimento diretto del comune, l’ipotesi di un appalto integrato e l’ipotesi di un partenariato pubblicoprivato. Le condizioni perché la piscina si faccia ci sono e contiamo di farla”. Mancano due anni e mezzo alla scadenza del suo mandato. E’ già in grado di stilare un bilancio complessivo? “Non sta a me giudicare l’andamento dell’amministrazione, è chiaro, ma la vittoria di larga misura alle ultime elezioni comunali mi ha fatto capire che la gente capisce anche le scelte impopolari, quando necessarie per stare meglio. Mi riferisco all’imposizione fiscale, di cui evidentemente si apprezza il ritorno in termini di servizi. Così come – e qui vedo un segnale di speranza per la nostra nazione – una cosa che mi ha stupito molto in termini positivi

è il rapporto con le persone, il fatto che un ‘no’ spiegato è molto ben accettato e spesso anche apprezzato. Io ho detto un sacco di no. Ma la gente, se le spieghi le priorità, comprende. E in un mondo in cui purtroppo la politica è diventata rincorsa al mero consenso, penso che se i politici dicessero la verità anche quando questa è impopolare, diventerebbero più credibili. Si tratta ovviamente di un meccanismo che paga nel medio e lungo termine”. Non sembra molto ottimista sulla classe politica. “Io una cosa ce l’ho in mente ma non so quando troverò il tempo di provarci per davvero: bisogna cambiare la matrice comunicativa e bisogna farlo attraverso il mondo digitale. Il problema sta nella eccessiva distanza tra ciò che appare nel mondo digitale e ciò che è nel mondo reale, con l’effetto di distorcere la percezione del reale e quindi il tema è proprio ‘Come si fa a fare in modo che il mondo digitale e il mondo reale si somiglino il più possibile?’ Uno dovrebbe essere lo specchio dell’altro, in realtà chi sa usare abilmente il digitale distorce la percezione del reale. Ho un’idea e appena sarà pronta la proporrò”. Quale sarà il suo futuro in politica, una volta conclusa l’esperienza da primo cittadino? “A me piace moltissimo quello che ho fatto però mi scontro contro due barriere: la prima è la mia convinzione che uno che ha fatto dieci anni il sindaco debba passare la mano, non credo agli uscenti che restano per fare il sindaco-ombra. Seconda barriera: io vado bene a tutti ma non sono amato da nessuno. Sono stato sostenuto dal centrodestra ma la mia libertà di pensiero (ho votato spesso contro le direttive del centrodestra, penso al piano di riordino della rete sociosanitaria e a tante altre volte in cui ho manifestato piena libertà di pensiero). Questo mi pone tra i non graditi nel mondo del centrodestra. D’altro canto, per l’area di centrosinistra, sconto il peccato originale di avere esordito come candidato del centrodestra e come tale continuo ad essere visto. Non ho, infine, una tessera di partito (spero un giorno di trovare la formazione in cui riconoscermi). Sì, sono apprezzato, lo so perché mi viene anche detto espressamente, ma politicamente prevalgono gli ostacoli che le ho elencato. Quindi non so, non credo di avere molto spazio in futuro. Ma non si vive di sola politica”. Francesca Lombardi In foto al centro il sindaco Veneziani

Nuovo contratto coop sociali, l’appello: “Non più bandi al massimo ribasso”

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Secondo l’intesa firmata a livello nazionale il 28 marzo scorso, il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro delle cooperative sociali prevede, quando a regime, un incremento dei costi per il personale calcolato pari al 5,98%. Ciò impone un adeguamento delle basi d’asta per tutti gli appalti che intendono usufruire dei servizi delle cooperative sociali. Lo ha ribadito Confcooperative Piacenza: “È necessario che le Amministrazioni locali – ha precisato Piero Solenghi, presidente di Federsolidarietà -, in qualità di stazioni appaltanti dei servizi, recepiscano fin da ora nei bandi di gara, nei servizi convenzionati e nel sistema di revisione prezzi per gli appalti in essere, gli aumenti del costo del lavoro derivanti dal nuovo CCNL di settore, applicando almeno la predetta percentuale di incremento”. Le cooperative sociali - viene ricordato - non ‘subiscono’ il nuovo contratto ma, al contrario,

lo promuovono, quale strumento di valorizzazione delle proprie maestranze. “Punto nodale – ha ricordato Nicoletta Corvi, direttrice di Confcooperative Piacenza -, è, da parte delle centrali appaltanti, amministrazioni in primis, mettere le cooperative nelle condizioni di applicare il contratto. Bandi al massimo ribasso, che non dovessero consentire, dal punto di vista economico, la partecipazione delle nostre associate, di certo penalizzerebbero sia l’utente finale con una bassa qualità del servizio, sia i lavoratori impiegati qualora non avessero riconosciute le giuste spettanze salariali. Variegato e corposo il panorama delle cooperative sociali piacentine – come ha spiegato il presidente di Confcooperative Piacenza, Daniel Negri. “Contiamo ben 40 cooperative sociali aderenti alla nostra associazione – ha detto Negri - che, complessivamente, offrono impiego a circa 1520 lavoratori, per la maggior parte soci”.


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SAN NICOLÒ

Alla ‘Fera dal busslanein’ la Festa delle Pro Loco Venticinquesima edizione per la popolare kermesse di San Nicolò. Tanti eventi per festeggiare le classiche ciambelline, prodotto De.Co. Spegne venticinque candeline la “Fera dal busslanein”, ovvero la Fiera delle ciambelline di San Nicolò: l’appuntamento con la tradizionale kermesse, organizzata dalla Pro Loco “Amis ad San Niculò” e dal Comune di Rottofreno, sarà quest’anno da venerdì 7 a lunedì 10 giugno. Una quattro giorni di musica, eventi, esposizioni per festeggiare i “busslanein”, prodotto De.Co. Tipici della frazione di San Nicolò, e più precisamente della zona di Mamago, i “busslanein” ancora oggi vengono venduti nelle versioni con e senza zucchero, duri e friabili. Un tempo diffusi in tutta la Val Tidone, della quale sono originari, venivano regalati dai padrini ai cresimandi, che portavano lunghe collane a bandoliera. Erano realizzate anche collane più corte dette “brasadei”. Il presidente della Pro Loco sannicolina Cristian Bionda così commenta questa edizione: “Venticinque anni sono un bel traguardo; il mio pensiero va a chi mi ha preceduto, ai precedenti presidenti e consiglieri. Questo ‘compleanno’ è anche il loro: la Fiera delle ciambelline è una kermesse molto sentita, fortemente voluta, che ha comportato negli anni impegno, a volte

anche sacrifici, ma contemporaneamente tanta soddisfazione; una festa che ha sempre unito tutti ed è stata capace di coinvolgere anche chi, a San Nicolò, non è avvezzo alla mondanità. Quest’anno, oltre alle consuete collaborazioni, sono onorato di poter ospitare l’annuale ritrovo di tutte le Pro Loco piacentine: sarà uno spazio e un momento importante per raccontarsi e conoscerci meglio”. Una delle novità 2019 è proprio quella della Festa delle Pro Loco, che saranno a San Nicolò domenica 9 giugno per l’intera

giornata: i sodalizi esporranno i loro programmi e le loro specialità per far conoscere al pubblico

Quest’anno si inaugura con una “serata giovani”sulle note della band GrooveJet; sabato, tante

Durante la quattro giorni, presso il Centro Culturale, mostra del pittore Angelo Ghezzi proposte, iniziative ed eventi; ma la nuova edizione della Festa delle ciambelline è molto di più.

iniziative per tutti i gusti, dal raduno di moto Guzzi all’animazione ingegneristica con l’espo-

sizione di costruzioni fatte con i Lego, i celebri mattoncini, a cura di Piacenza Bricks; la sera, ballo liscio con l’Orchestra Daniele Cordani che accompagnerà tutti gli avventori fino alla spaghettata di mezzanotte offerta dalla Pro Loco. Clou della festa, la giornata di domenica: si partirà già dalle prime ore del mattino con il mercato fieristico; in tarda mattinata si passerà all’inaugurazione ufficiale della Fiera con la presenza delle autorità e dei presidenti della Pro Loco che si sono succeduti nel corso di questi anni;

stand gastronomici attivi anche a pranzo, per un mezzogiorno conviviale con la buona cucina dei volontari sannicolini. L’accompagnamento musicale sarà a cura di Radio Malvisi. Nei giorni della Fiera, presso il Centro Culturale, sarà aperta la mostra di Angelo Ghezzi, pittore e artista che da venticinque anni dipinge l’immagine a tema per ciascuna edizione della “Fera dal busslanein”. Angelo Ghezzi nasce a Rottofreno nel 1942, segue corsi di pittura a Milano e si diploma presso l’Istituto Gazzola di Piacenza, allievo di Carlo Scrocchi. Partecipa con successo a concorsi ottenendo riconoscimenti da parte del pubblico e della critica; organizza mostre personali in diverse città italiane e partecipa a numerose collettive.

Nelle foto: al centro a sinistra, un dettaglio dell’immagine 2019 della Fiera, di Angelo Ghezzi; a destra, le tradizionali ciambelline; in alto a destra, il paese in festa durante una precedente edizione della kermesse.

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Lego Bricks, esposizione e laboratorio creativo per la Fiera delle ciambelline E’ una delle novità 2019 della Fiera delle ciambelline di San Nicolò, l’esposizione dei mattoncini Lego presso la palestra della locale scuola Materna, a cura di Piacenza Bricks. Appuntameto il sabato dalle 15 alle 21, la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18. La domenica pomeriggio, inoltre, concorso creativo per bambini e area gioco presso la Materna a tema Lego. Piacenza Bricks è un’associazione nata

intorno ad un gruppo di appassionati di mattoncini Lego, dall’idea di Nicola Bellotti (che si occupa professionalmente di comunicazione e di organizzazioni di eventi e che ricopre la carica di Presidente) e di Matteo Sgorbati (vice-presidente e titolare del negozio che da sempre, a Piacenza, è il punto di riferimento per i collezionisti Lego). Sono molti i gruppi riconosciuti, in Italia e nel mondo, che organizzano

eventi dedicati ai mattoncini; lo scopo della realtà piacentina è di stimolare e realizzare iniziative ludiche, scientifiche, culturali, artistiche e conviviali legate al territorio di Piacenza, divulgando la conoscenza dei giochi di costruzioni e dei mattoncini assemblabili. L’Associazione svolge la sua attività collaborando con le istituzioni, gli enti territoriali, le onlus impegnate nel sociale e con i privati, in aderenza ai bisogni territoriali.

Avis, una grande famiglia di oltre 260 donatori

La sezione di San Nicolò, Rottofreno, Calendasco festeggia i 60 anni. Nel 2018, 573 sono state le sacche di sangue intero e plasma raccolte Il 28 aprile scorso la sezione Avis di San Nicolò Rottofreno Calendasco ha festeggiato i suoi 60 anni di fondazione, animando le vie del paese con la banda musicale ed un corteo con i gonfaloni dei comuni di Rottofreno e Calendasco, uniti a quelli delle consorelle presenti alla manifestazione. Dopo la S. Messa, celebrata dal vicario parrocchiale Don Simone Tosetti, al Centro Culturale, c’è stata l’occasione di ripercorrere revemente l’avventura iniziata nel 1959, ad opera di pochi volenterosi che fortemente vollero una sezione Avis nel paese. Superando i tanti pregiudizi

allora esistenti sulla donazione del sangue, riuscirono a conquistare la fiducia della popolazione e a creare questa forte e grande famiglia che oggi raccoglie ben più di 260 donatori. Tutti loro, con un semplice e periodico gesto di altruismo, contribuiscono ad alimentare il Centro Trasfusionale di Piacenza a far fronte alle necessità degli ospedali piacentini. Nel 2018, 573 sono state le sacche di sangue intero e plasma raccolto. Nell’importante occasione, del sessantennale tanti sono stati i donatori benemeriti premiati, ma

sono stati ricordati anche quelli che hanno raggiunto e superato abbondantemente le 100 donazioni: Cantoni Roberto, Sdraiati Carlo, Montanari Maurizio, Bionda Gabriella, Scotti Emanuele, Costa Mario, Zanotti Pierluigi, Marco Costantini e Nicoletta Casaroli, Giampaolo Bosoni, o anche le 140 come Cesare Beghi, Valentino Marangon e Giorgio Alsoni; Giuseppe Terzoni è addirittura al traguardo delle 178. Sentiti applausi hanno accompagnato questi momenti significativi, ma anche la consegna delle targhe alle ditte F.lli Bravi, Raschiani, F.lli Campolonghi, F.lli Malta, F.lli Frappo-

li, El.Car, e Corrado Cerri che da molti anni sostengono le attività del sodalizio Avis e delle Borse di Studio, intitolate a Nello Bravi e Mario Raschiani, ai ragazzi che hanno concluso con il massimo dei voti il ciclo delle scuola medie. Figura fondamentale nella sede Avis è sempre stato, poi, il Medico di sezione, il Dott. Agostino Rossi, anche lui festeggiato calorosamente. Nelle foto: al centro, nuovi e vecchi donatori in occasione dei festeggiamenti per il sessantesimo; sopra a destra, un’immagine “simbolo” della donazione di sangue.

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E’ in programma domenica 9 giugno la seconda edizione del Ritrovo Mini Bike in ricordo di Mario Raschiani, la manifestazione di mountain bike giovanile aperta a tutti i ragazzi e ragazze di età compresa tra i 6 e i 12 anni, organizzata da A.S.D. Team Raschiani. Il ritrovo è fissato a San Nicolò dalle ore 15 presso l’area verde antistante la scuola media fra via Curiel e via Bruschi. La parteza alle ore 15.30. La manifestazione è aperta a tutti, ogni ragazzo dovrà essere accompagnato da un genitore o adulto che ne autorizzi la partecipazione. L’organizzazione metterà a disposizione caschetti per i partecipanti e biciclette per chi ne fosse sprovvisto. Ci saranno gadget e merenda per tutti i bambini! Per informazioni: Rosanna 0523 760870


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IN PROVINCIA

Chiaravalle della Colomba, il fascino dell’Infiorata E’ la ricorrenza liturgica più nota dell’Abbazia cistercense di Chiaravalle della Colomba, frazione del comune di Alseno: stiamo parlando dell’Infiorata del Corpus Domini:, ossia il lungo tappeto fiorito che si estende dall’entrata dell’Abbazia fino al presbiterio, rappresentante diversi quadri raffiguranti motivi sacri, spesso eucaristici, che ogni anno seguono un tema diverso. L’Infiorata viene inaugurata proprio la domenica del Corpus Domini, protraendosi per le successive due settimane. Appuntamento quindi per il suggestivo spettacolo “fiorito” dal 23 giugno al 7 luglio prossimi. Il tema 2019 è legato ai Fondatori degli Ordini. Quest’anno, tra gli eventi collaterali,ci saranno il mercato dell’artigianato e quello agricolo che ravvieranno le giornate di domenica 23 - data di inaugurazione dell’Infiorata - e di domenica 30 giugno. L’Infiorata viene annualmente predisposta dai monaci con l’aiuto dei fedeli del luogo. Non si tratta, però, di un semplice tappeto di fiori, perché al centro della composizione vengono esposti, come accennato, una serie di dipinti a soggetto sacro, circondati da una elaborata cornice composta da tralci, rami e da una moltitudine di petali di fiori. Gli orari di visita (ad ingresso libero) sono: 8:30 - 12.00 e 14:30 - 18:30. Per informazioni e prenotazioni delle visite guidate al complesso monastico 0523.940132. L’Abbazia Cistercense, fascino senza tempo La località di Chiaravalle della Colomba ospita l’Abbazia cistercense fondata nel 1136 da San Bernardo di Chiaravalle, tuttora abitata dai monaci ma aperta al pubblico. L’Abbazia è inserita nei due Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa: “Via Francigena” e “Route Européenne des Abbayes Cicterciennes”. La fondazione ufficiale si attribuisce al solenne documento dell’11 aprile 1136 – espressamente chiamato «institutionis paginam» – con il quale Arduino, vescovo di Piacenza, concede al monastero i primi beni terrieri. Altre donazioni vennero da due potenti signori della zona, i marchesi Oberto Pallavicino e Corrado Cavalcabò. I Consoli e il popolo di Piacenza stabi-

lirono il prezzo dei terreni che dovevano cedere al monastero. Il complesso architettonico è costruito secondo lo schema classico benedettino, ripreso dai cistercensi, con le costruzioni fondamentali disposte attorno al quadrato del chiostro e la chiesa con orientamento est - ovest. L’inizio dei lavori viene posto a poco dopo il 1145; il compimento delle parti medioevali, cosi come oggi le vediamo, è scaglionato nei duecento anni successivi, dopo la distruzione di parti del cenobio monastico operata da Federico II nel 1248. Per prenotare una visita guidata presso l’Abbazia, 0523-940132; info: www.chiaravalledellacolomba.it

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Festa delle ciliegie di Villanova, gran finale Weekend conclusivo: 7, 8 e 9 giugno. Shopping con i Mercanti di qualità, trenino delle ciliegie, ballo liscio Prosegue la Festa delle ciliegie di Villanova sull’Arda: weekend conclusivo quello del 7, 8 e 9 giugno. Venerdì alle ore 20 l’appuntamento presso la grande tensostruttura sarà con il torneo di freccette; a seguire (ore 22) musica live con la “Burgazzi Papa’s Band”. Sabato in serata sarà la volta del ballo liscio con “Paolo e Lisa”, mentre domenica Villanova si vestirà a festa per il clou della kermesse: dalle ore 8 apriranno i Mercati di Qualità di Piacenza, tante bancarelle per trovare la migliore occasione, nonché mercatino enogastronomico domenicale in cui sarà possibile assaggiare e acquistare le ciliegie delle ditte locali. Alle 9, partirà l’ormai tradizionale “trenino delle ciliegie”. per il divertimento dei bambini. In serata, gran finale con il liscio: sul palco, “Biro e i Birilli”.

Mercanti di qualità Domenica 9 giugno il Consorzio degli Ambulanti “Mercanti di Qualità” farà tappa a Villanova sull’Arda in occasione della celebre Festa delle Ciliegie. L’occasione sarà ghiotta per fare incetta di ciliegie e di shopping di alta qualità italiana, grazie alla presenza di una quarantina di banchi fra abbigliamento,

scarpe, accessori, fiori e piante, gioielli e arredo per la casa. A partire dal mattino alle ore 8 e sino a tardo pomeriggio i Mercanti di Qualità saranno a disposizione dei clienti con tante proposte diverse; non mancherà il divertimento assicurato nel pomeriggio dagli amici di Tadam Circo che si esibiranno con i loro spettacoli circensi.

Un viaggio nelle stanze di Verdi Il museo di Villa Verdi, dimora di Giuseppe Verdi in località Sant’Agata, sarà aperto in occasione della Festa delle Ciliegie di Villanova: dalle 9.30 alle 11.45 e dalle 14.30 alle 17.45 (info e costi su www.villaverdi.org). E’ la proprietà che Giuseppe Verdi acquistò e abitò dal 1851, rendendola progressivamente sempre più sua. Villa Verdi oggi, mantenuta nello stato conservativo dei tempi del grande compositore rappresenta la migliore chiave di lettura per comprendere lo spirito immortale del genio e dell’uomo Verdi.

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Occasioni da non perdere al Temporary Outlet di Bulla Sportwear: un appuntamento ormai consueto alla Festa delle ciliegie di Villanova sull’Arda. Per entrambi i weekend di festa (31 maggio, 1, 2 giugno ed ora 7, 8, 9 giugno) presso il Cinema Parrocchiale troverà posto il “negozio temporaneo” di Bulla Sport con capi firmati di diverse stagioni per uomo, donna e bambino a prezzi fortemente scontati, fino al 70%: abbigliamento sportivo delle migliori marche vendute al pubblico a cifre ribassate. Aperto dalle 9.30 alle 22. (nella foto, Filippo Bulla di fronte al “Temporary Outlet” di Villanova)


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Al via il Val Tidone Festival: apertura a Castel Mantova con Rita Marcotulli Al via l’edizione 2019 del Val Tidone Festival, la rassegna musicale itinerante ambientata negli angoli più suggestivi dell’omonima valle, diretta da Livio Bollani. Apertura come tradizione nella suggestiva cornice di Castel Mantova (Campremoldo Sotto, Gragnano) - sabato 8 giugno alle 21.15 - con l’incontro al vertice tra due protagonisti della scena musicale internazionale, la pianista Rita Marcotulli e il percussionista messicano Israel Varela. Un viaggio avventuroso questo incontro tra la Marcotulli e Varela, un viaggio alla ricerca di tutti quei suoni che sono alla base del jazz, passando per sonorità ritmiche del flamenco, arabe e della musica

indiana. E, se anche a tratti può sembrare di trovarsi in Tibet per via di una campana rituale o magari in Giappone, con la pianista che riduce manualmente il suono dello

strumento per farlo sembrare corto come quando si pizzicano le corde di un Koto, lo scopo è sempre lo stesso: andare oltre e non fermarsi al primo piacere dell’ascolto. Non potrebbe essere altrimenti con un’artista che ha avuto riscontri più che positivi con Pat Metheny, Pino Daniele, Palle Danielson, e anche nel mondo del cinema e con Israel Varela, batterista, compositore e anche voce del duo. Varela ha suonato con grandi della musica come Pat Metheny, Charlie Haden, Yo Yo Ma, George Benson, Mike Stern, Victor Bailey, Pino Daniele, e anche nel flamenco con artisti come Diego Amador, Jorge Pardo, Antonio Canales, Joaquin Cortes.

Gola Gola Food Festival, 3 giorni dedicati al cibo Dal 7 al 9 giugno oltre 100 eventi in centro storico. Un ristorante open air Il Gola Gola Food & People Festival, per la sua 3° edizione – dal 7 al 9 giugno 2019 – trasloca per la prima volta da Parma a Piacenza, palcoscenico di secolari tradizioni ed eccellenze culinarie in un territorio, quello della Food Valley, in cui il cibo rappresenta una filosofia di vita. Saranno 3 giorni dedicati al buon cibo, alla cultura e al divertimento, tra le piazze del centro storico piacentino, in un vortice di eventi e degustazioni, prodotti tipici ed esperienze di gusto, laboratori per grandi e piccoli, incontri, musica e arte. Oltre 120 eventi su 3 giorni tra degustazioni, cooking show, laboratori in piazza, laboratori per bambini, conferenze, talk show, incontri, presentazione di libri, dj set, concerti e spettacoli teatrali. “Al Gola Gola ! Food and People Festival spiegano gli organizzatori - il turista arriva attratto dal gusto, dalla possibilità di assaggiare prodotti, di imparare cose riguardo ai cibi, ma viene poi trattenuto da un’offerta di momenti, in cui la cultura,

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la storia, la musica combinate con il cibo gli consentono di divertirsi e gli assicurano l’esperienza del bel vivere. Piacere Piacenza, si potrebbe dire. E il Festival è proprio questo: un invito ad assaporare il territorio. Un viaggio attorno al saper vivere piacentino, che fin dai tempi antichi esalta la sua gente e il suo territorio con il suo cibo, con piatti tipici e prodotti di eccezionale qualità, con i suoi rinomati salumi, le tre D.O.P.: coppa, pancetta e salame, e i suoi numerosi vini, tutti da conoscere e scoprire”. Gola Gola invade il centro storico di Piacenza, inserendo i suoi eventi negli scenari delle piazze della città, a partire da Piazza Cavalli che ospiterà il Mercato delle Specialità: un mercato, aperto dalle 10 alle 22, con la partecipazione di espositori, piccole aziende artigianali o agricole con prodotti di qualità, e lì vicino, in Piazzetta Pescheria degustazioni di prodotti a cura dei Consorzi, delle associazioni di categoria, di

AGENDA PIACENZA - Musei Civici di Palazzo Farnese In concomitanza con Gola Gola Festival venerdì 7, sabato 8 e domenica 9 giugno musei aperti sino alle 19; visite guidate comprese nel biglietto d’ingresso. Domenica 8 giugno: “Fegato all’etrusca”, per bambini dagli 8 anni PIACENZA - Festival dei Rondoni Sabato 8 giugno alle ore 17 a Palazzo Farnese osservazione dei rondoni nel loggiato e passeggiata intorno al Palazzo Farnese l’ornitologo del Museo di Storia Naturale di Piacenza Stefano Soavi. A seguire piccolo brindisi di benvenuto. PIACENZA - Incontri extra-ordinari Sabato 8 giugno alle 18.30 nell’ex Chiesa di Sant’Agostino( Stradone Farnese) spettacolo a cura di Manicomics Teatro. PIACENZA - Bibiena Art Festival Domenica 9 giugno alle 17.30 in via Giordani (salone d’onore di Palazzo Anguissola Cimafava ) appuntamento dell rassegna del Gruppo Ciampi sulla musica barocca con Antonio De Lorenzi al violino e Paola del Giudice al fortepiano. FIORENZUOLA - Sei Giorni delle Rose Scatta il 6 giugno la 22^ edizione della 6 Giorni delle Rose Internazionale al Velodromo “Attilio Pavesi” di Fiorenzuola d’Arda (Piacenza), che si concluderà martedì 11 giugno. Come avviene dal 2013, le prove di classe 1 Uci (per uomini e donne, con punti in palio per la qualificazione a Mondiali e Olimpiadi) si alterneranno a quelle della tradizionale 6 Giorni, con 20 coppie in lizza per iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro. Ci saranno i detentori del titolo, gli azzurri Liam Bertazzo e Francesco Lamon, che correranno con la maglia della Rossetti Market. Sei giornate di gare dunque tutte da seguire, sempre con ingresso gratuito e con la novità che, la domenica, si gareggerà il pomeriggio e non la sera, per lasciare spazio ad un evento, nella vicina Castell’Arquato, in onore del compositor Luigi Illica, a cui questa 6 Giorni delle Rose è dedicata. Programma e informazioni su www.fiorenzuolatrack.it

Alley Opp: all’Arena Daturi musica e action sports

aziende che mostreranno ed esalteranno la loro eccellenza enogastronomica. E sul palco, centro nevralgico per incontri e conversazioni con ospiti più o meno famosi, il turista imparerà – tra gli altri argomenti - anche a preparare la pasta più famosa della città: i “Pisarei” con un laboratorio open air ospitato sulla piazza. E poi Piazza Duomo, dove, an-

che i piccoli partecipanti saranno coinvolti in una serie di attività. Ma non è tutto : un ristorante a cielo aperto, nella Piazza del Gusto, ubicata in Piazzale Plebiscito, sarà in grado di deliziare tutti i palati con un’offerta di elevata qualità, capace di rappresentare al meglio il “cibo di strada”. Tutto il programma su: www.golagolafestival.it

Torna a Piacenza, per l’ottavo anno consecutivo, l’ALLEY-OOP! Festival, organizzato dall’Associazione Anthill Project con numerosi partner privati e la collaborazione dell’amministrazione comunale. La manifestazione, dedicata agli action sports e alla street culture, si terrà all’Arena Daturi nei week end dal 7 al 9 e dal 14 al 16 giugno. In programma eventi, gare e dimostrazioni relative ad alcuni sports freestyle. Per informazioni: www.alleyoopfestival.com


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Enzo Concina detto John, il canadese che ha scelto Piacenza SCRITTO COI PIEDI di Cesare Raimondi

“Nel primo giorno di ritiro, Vittorio Pissasegola decise che con la mia stazza e il mio accento, non era plausibile mi chiamassi Enzo” Maurizio Carlo era uno stopper che credevo bergamasco, invece è veneto. Maurizio Carlo segnò il goal del momentaneo pari nello spareggio di Firenze. Fu la sua ultima apparizione in biancorosso. Nell’estate dell’85 passò alla Virescit e il Piacenza affrontò la stagione con l’innovazione dei due liberi, Mastropasqua e Tomasoni, in campo. Conoscendo Rota, più che innovazione, penso si arrangiasse con quello che aveva. A fine campionato siamo ancora terzi (ne salivano 2). Il Mister andò quindi in sede: “Compratemi uno stopper robusto e vinco il campionato”. Glielo comprarono. Che venisse da Pavia, passò

gliore per trovarmi. Basta calcio? Si e no. Col campo ho chiuso in Canada, dove avevo iniziato. Sono rientrato in Italia, ho cominciato il lavoro di commerciale. Dopo qualche anno mi sono riavvicinato al pallone. Ero nello staff di Mazzarri, ci siamo conosciuti a Nola. Con lui sono stato a Napoli e all’Inter. Segui il Piacenza? Nel senso: data la vicinanza allo stadio, vieni alle partite? Si che vengo. C’ero con l’Olbia e con l’Entella. Non servisse il binocolo per vedere, verrei anche più spesso. Tocchi un tasto interessante. Nel 70 inaugurano lo stadio.

re senza pensarci, ha tutto. Rino ribatte che ha giocato poco. “Ha davanti gente fortissima, dove lo metti?”. Si convince, l’affare si chiude. A fine girone d’andata chiamai Foschi. Chiesi come andava il giovane attaccante. La risposta fu: “Bravo, ma il Mister dice che non vede la porta”. Temo che quel Mister abbia vi-

sto male. Speravo dicessi Roberto Simonetta. Gli ho appena parlato, ti manda un abbraccio. Ho chiesto una buona ricetta per salire di categoria. Mi ha dato la sua, l’ho girata a Franzini. La tua qual è? Ne avessi una, avrei scelto un’altra professione. Grandis-

simo Simo, ricambio di cuore. Tutti ne ricordano il sinistro magico, ma il suo stacco aereo era da manuale del calcio. Ho visto solo Zamorano che gli somigliava, però il cileno era più scarso di piede. Nello scatolone dei cimeli c’è la maglietta del Piacenza? Ci sono tutte le maglie che ho

indossato, anche quella della nazionale canadese. Grazie della chiacchierata, Enzo. E visto che giochi ancora, ti convoco a breve per un torneo speciale. Sono come Rota, un centrale robusto (adesso vi chiamano così) lo voglio sempre in campo.

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in secondo piano. Era straniero, solo poche squadre potevano permetterselo: era Enzo John Concina. Il mister fu di parola. Vinse il campionato e lo vinse anche grazie alle 6 pesanti reti del suo King Size Stopper. Good Morning Enzo, prima di tutto devi spiegarmi da dove arriva “John”. Sei canadese, ma sei nato in Italia. Nel primo giorno di ritiro, Vittorio Pissasegola decise che con la mia stazza e il mio accento, non era plausibile mi chiamassi Enzo. Era appassionato di western. Collegò il mio Nordamerica al suo mito John Wayne. E divenne virale. L’accento tradisce l’abitudine all’inglese, ma la “r” è buona. Se ti sentono pronunciare “rasgadüra”, passi per uno del sasso. Ma io abito a Piacenza. A fine carriera ci sono tornato. Non lo sapevo, ti avrei citofonato. Devo ringraziare Luca Pellini per averti trovato. Siamo grandi amici. Io lui e Serioli, oltre agli anni piacentini, abbiamo condiviso Monza. Viaggio ancora molto per lavoro, il citofono non è il modo mi-

Giornale indipendente: distribuito gratuitamente nella città di Piacenza e nei comuni limitrofi attraverso espositori posti nei luoghi di aggregazione e passaggio. Direttore responsabile: Giuseppe De Petro. g.depetro@corrierepadano.it

Lo ampliano con la serie A. Lo lasciano marcire negli anni successivi. Adesso ci mettono una pezza, l’ennesima pezza. Non ci libereremo mai del povero Galleana? Non è una domanda, solo una considerazione. Quando giocavo, falliva una società ogni anno santo. Da quando ho smesso sono saltate 160 squadre. Lo stadio non è più una priorità sociale. Non lo è nemmeno per le società calcistiche. Eccezione fatta per le grandi. L’incertezza attuale rende i programmi a medio-lungo termine impossibili. Porto un esempio: un giocatore di C2 dei miei tempi, finiva la carriera e comprava casa. Un ragazzo che gioca oggi, non riesce. Prende meno soldi, e non sa nemmeno se li prende. Il giocatore più forte con cui hai giocato? Te la racconto così. Conosco Rino Foschi, aveva seguito il mio trasferimento Canada – Italia. A fine campionato vinto, mi chiama perché a Trento vogliono comprare Luca (Pellini), ma il Piacenza vuole inserire Signori in prestito. Gli dico di accetta-

Editore: Sumarte S.R.L. Largo Erfurt, 7 29122 Piacenza Tel. 345 8004819 www.corrierepadano.it Pubblicità Sumarte S.R.L Pubblicità 29122 Piacenza Largo Erfurt,7 Tel. 335 5620636 E-Mail: infosumartepubblicita.it Stampa: FDA Eurostampa Srl Borgosatollo (BS) Registrazione Tribunale di Lodi n.162 in data 20/07/1983

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