Emergenza acqua, "Le dighe non sono l'unica soluzione"

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SETTIMANALE DI INFORMAZIONE FONDATO NEL 1983

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MERCOLEDÌ 03 LUGLIO 2019 - ANNO 36 N. 14 - EURO 0,20

Confindustria: “Città, scuola, lavoro: avanti”

Giornata mondiale delle coop

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REDAZIONE

WEEKEND

Come ogni estate si ripropone il problema dell’irrigazione dei campi

Emergenza acqua, “Le dighe non sono l’unica soluzione”

Arena Daturi, torna il cinema sotto le stelle A PAGINA 13

Fabrizio Binelli, Legambiente: “Ci sono sistemi alternativi alle traverse nel Trebbia. Per l’ipotesi invaso in Nure avviamo percorso partecipativo” L’estate asciuga i torrenti e regolarmente si ripropone la questione acqua, soprattutto in relazione all’irrigazione dei campi. Con altrettanta regolarità si ripropone la diatriba tra i fautori di opere di canalizzazione e/o sbarramento sui nostri corsi d’acqua e la fiera opposizione del mondo ambientalista. Di questo mondo -in realtà da anni ne è autorevole front man- fa parte Fabrizio Binelli. E’ lui a fare il punto della situazione partendo dalle decisioni di costruire ben due opere nell’alveo del Trebbia: in località Mirafiori e a Rivergaro.

Il 4 luglio la tradizionale Fiera di Sant’Antonino

Veleia, il teatro illumina l’antico foro A PAGINA 13

LOMBARDI A PAGINA 3

Venerdì Piacentini, il gusto dell’estate

Il caso Caruso, da dove ripartire Una cosa è certa: dopo il caso Caruso, comunque vada a finire, Piacenza non sarà più la stessa. Non vogliamo aggiungere altra merce al mercato delle ovvietà che abbiamo sentito in questi giorni. Per carità, massimo rispetto per tutte le posizioni. Dallo sconcerto e le lacrime del sindaco Patrizia Barbieri alle scuse del deputato di Fratelli d’Italia Tommaso Foti, all’allarme delle opposizioni e dei sindacati.

VOLPI A PAGINA 4

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Bancarelle, musica, arte Piacenza in festa per il patrono A PAGINA 12

Piace, pronostico di inizio estate

RAIMONDI A PAGINA 15

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Corriere Padano

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03 luglio 2019

ATTUALITÀ

A Mons. Domenico Berni l’Antonino d’Oro 2019 Da quasi cinquant’anni impegnato nella missione in Perù, il premio vuol essere “un atto di stima e di gratitudine nei confronti di un figlio della nostra chiesa” Il premio “Antonino d’oro 2019” va a Monsignor Domenico Berni, vescovo emerito della prelatura di Chuquibambilla (Perù). Lo hanno annunciato i Canonici del Capitolo della Basilica di Sant’Antonino martire in vista della consegna del Premio, giunto alla 34^ edizione, annualmente sponsorizzato e patrocinato dalla Famiglia Piasinteina, che verrà consegnato personalmente dal vescovo Gianni Ambrosio giovedì 4 luglio nella Basilica Sant’Antonino a conclusione della solenne celebrazione eucaristica delle ore 11. Mons. Domenico Berni nasce a Piane di Carniglia, in provincia di Parma, diocesi di PiacenzaBobbio, il 26 maggio 1940. Viene ordinato sacerdote nell’Ordine di Sant’Agostino il 29 giugno 1966. Dopo aver conseguito il dottorato in diritto canonico e civile alla Pontificia Università Lateranense, nel 1971 viene inviato come missionario in Perù. Distinguendosi per le sue qualità umane, cristiane, sacerdotali e pastorali, San Giovanni Paolo 11, nel 1989, lo nomina vescovo prelato di Chuquibambilla. Il 10 settembre 1989 viene consacrato vescovo nella Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro a Pavia. Gli viene affidata la cura pastorale della prelatura di Chuquibambilla che eserciterà fino al 24 aprile 2018, termine del suo mandato per raggiunti limiti di età.

“Il conferimento del premio - si legge nelle motivazioni - vuole essere un atto di stima e di gratitudine nei confronti di un figlio della nostra chiesa piacentinabobbiese che ha dedicato quasi cinquant’anni della sua vita alla missione in Perù, prima come sacerdote e poi come vescovo, svolgendo sempre il suo ministero con passione, umiltà e fedeltà nei confronti del popolo a lui affidato e in particolare verso i più poveri. Ha operato in un territorio impervio e montuoso, nel cuore della

Il premio “Antonino d’Oro” viene assegnato dal 1986, alternativamente, ad un ecclesiastico e ad un laico. Ecco l’albo d’oro: 1986: dott. Piero Castignoli, studioso di S. Antonino. 1987: card. Agostino Casaroli, segretario di Stato di Giovanni Paolo II 1988: prof. Ferdinando Arisi, critico d’arte. 1989: card. Luigi Poggi, nunzio apostolico in Italia. 1990: dott. Francesco Bussi, esperto di musica. 1991: mons. Antonio Mazza, vescovo di Piacenza dal 1983 al 1994. 1992: prof. Alessandro Beretta Anguissola, medico e scienziato. 1993: card. Ersilio Tonini, arcivescovo emerito di Ravenna. 1994: prof. Luigi Rossi Bernardi, scienziato. 1995: mons. Carlo Poggi, parrocchiano di

Cordigliera delle Ande, dove abitano, in località situate tra i 3000 e i 5000 metri, migliaia di persone tra le più povere del Perù i cosiddetti “indigeni della sierra”, cioè della montagna. Persone geograficamente isolate, lontane dal mare e dalla foresta amazzonica costrette tuttora a una vita dura di agricoltura e pastorizia, priva di strade e di efficienti servizi basilari come educazione, salute, energia elettrica, telefono, acqua. In questo contesto, monsignor Berni prodigandosi senza riserve nell’attività

di evangelizzazione e di promozione umana, ha dato continuità e sviluppo all’azione missionaria dei padri agostiniani iniziata nel 1968 per volontà di San Paolo VI. Con le sue parole e con il suo stile di vita, umile e riservato, ha saputo mostrare il senso e la bellezza contenute nella vocazione sacerdotale. E tutto questo è un grande dono, in un contesto culturale e sciale come il nostro in cui la figura del prete è spesso esposta, per vari motivi, al rischio di perdere di significato e di credibilità agli

occhi di molti. Nella testimonianza di vita di monsignor Domenico Berni, riconosciamo alcuni “tratti” che possono essere presi come riferimento da tutti coloro che desiderano vivere con gioia e responsabilità la propria vocazione cristiana. In lui emergono una grande passione per l’annuncio del vangelo e per la vita di ogni persona, in particolare quella più debole e ferita. Colpisce il suo desiderio di essere un “pastore con l’odore delle pecore”, vivendo a contat-

L’albo d’oro del premio Sant’Antonino, vescovo di Fidenza. 1996: prof. Alberto Spigaroli, presidente dell’Ente per il restauro di Palazzo Farnese. 1997: mons. Luciano Monari, vescovo di Piacenza-Bobbio dal 1995. 1998: Adelia Firetti, fondatrice dell’istituto secolare missionarie scalabriniane. 1999: padre Gherardo Gubertini, fondatore della Casa del Fanciullo. 2000: avv. Corrado Sforza Fogliani, presidente nazionale di Confedilizia e della Banca di Piacenza. 2001: mons. Luigi Ferrando, vescovo di Bragança (Brasile).

2002: ing. cav. Aldo Aonzo, presidente di Cementirossi. 2003: mons. Piero Marini, vescovo. 2004: comm. Luigi Gatti, ex presidente Camera di Commercio. 2005: padre Sisto Caccia, superiore degli Scalabriniani di Piacenza. 2006: dott. Gianfranco Agamennone, medico chirurgo. 2007: don Luigi Mosconi, missionario piacentino in Brasile. 2008: Dina Bergamini, direttrice didattica. 2009: mons. Gianni Ambrosio, vescovo di Piacenza-Bobbio.

to con la gente, con i suoi preti, condividendone gioie e dolori, vivendo con loro come un vero fratello e un vero padre, facendo lui stesso la scelta della povertà evangelica quasi a voler incarnare il sogno richiamato anche da papa Francesco nella sua famosa espressione: “Ah, come vorrei una chiesa povera per i poveri”. Una chiesa quindi che non solo si mette a servizio dei poveri ma si lascia educare da essi per scoprire l’unica vera ricchezza che salva: il vangelo. Per tali motivi il Capitolo dei Canonici ha valutato opportuno assegnare a monsignor Domenico Berni questo prestigioso premio, come doveroso tributo alla sua persona e a tutti i missionari sparsi nel mondo. Inoltre tale onorificenza è idealmente consegnata anche alla comunità italo-peruana presente a Piacenza. Una bella realtà, perfettamente integrata nella nostra città, che ha saputo condividere le proprie tradizioni culturali e religiose con le nostre. Con gioia ricordiamo la festa del “Senor de los Milagros” più volte celebrata anche nella nostra Basilica di Sant’Antonino»”.

Nelle foto: al centro a sinistra, Mons. Domenico Berni; a destra, la Basilica di Sant’Antonino; in alto a destra, il Premio Antonino d’Oro

2010: Paolo Perotti, scultore. 2011: don Giorgio Bosini, fondatore dell’Associazione “La Ricerca”. 2012: prof. Umberto Chiappini e Giulia Vaciago, primi presidenti della Caritas Diocesana. 2013: mons. Antonio Lanfranchi, arcivescovo di Modena-Nonantola. 2014: Luigi Menozzi, educatore scout. 2015: madre Anna Maria Cànopi, abbadessa e fondatrice dell’Abbazia “Mater Ecclesiae” sull’Isola di San Giulio (Novara) 2016: Giancarlo Bianchini, presidente dell’As. so.fa. 2017: mons. Giorgio Corbellini, presidente dell’Ufficio del lavoro della Sede Apostolica. 2018: Linda Ghisoni, sottosegretario al Pontificio Consiglio per i laici, famiglia e vita e consultore della Congregazione per la Dottrina della fede.

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03 luglio 2019

L’estate asciuga i torrenti e regolarmente si ripropone la questione acqua, soprattutto in relazione all’irrigazione dei campi. Con altrettanta regolarità si ripropone la diatriba tra i fautori di opere di canalizzazione e/o sbarramento sui nostri corsi d’acqua e la fiera opposizione del mondo ambientalista. Di questo mondo -in realtà da anni ne è autorevole front manfa parte Fabrizio Binelli. E’ lui a fare il punto della situazione partendo dalle decisioni di costruire ben due opere nell’alveo del Trebbia: in località Mirafiori e a Rivergaro. “Per quanto riguarda la cosiddetta traversa di Mirafiori come Legambiente, insieme a Italia Nostra, abbiamo presentato un esposto all’antitrust perché la concessione è stata fatta senza gara. Oltre a questo vizio procedurale, naturalmente, c’è da parte nostra la considerazione negativa rispetto all’opportunità di costruire la traversa: noto ancora una volta come tutte quante le nostre proposte alternative siano regolarmente rimaste lettera morta. Ora, se l’opera verrà realizzata, il problema sarà quello di garantire il rispetto delle quote di concessione e delle norme”. A Mirafiori si aggiunge Rivergaro, con la traversa sul Rio Villano, tributario del Trebbia. “Il progetto ha già subito una bocciatura da parte della Conferenza dei servizi. I promotori tuttavia non demordono e si dice abbiano già presentato in Regione una versione modificata del progetto”. Migliorativo, si immagina...

PRIMO PIANO

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Emergenza acqua “Le dighe non sono l’unica soluzione” Fabrizio Binelli, Legambiente: “Ci sono sistemi alternativi alle traverse nel Trebbia. Per l’ipotesi invaso in Nure avviamo percorso partecipativo”

nosciuto il sollievo di un maggior rilascio d’acqua dalla diga del Brugneto, frutto di accordo interregionale ligure-emiliano. L’accordo è scaduto... “Anche questo costituisce un problema e siamo tutti in attesa di conoscere la sorte dell’accordo, se verrà rinnovato o messo in un cassetto. Anche questa, dunque, è una spada di Damocle che ci pende sulla testa”.

invasi sul Trebbia. In Nure, uno stesso protocollo di intesa tra Consorzio e Iren Energia ha già individuato alcuni siti per l’edificazione di una eventuale diga. Si tratta, a nostro avviso, di ipotesi totalmente folli destinate, qualora abbiano corso, a impattare sull’ambiente, sulle infrastrutture esistenti, sulla stabilità geologica, aumentando il rischio di frane rovinose”.

“Non dimentichiamo il problema che si ripropone ogni anno: il mancato rispetto del dmv” “Faccia lei, noi lo chiamiamo Mose 2 (dall’imponente e costosissima - e probabilmente dannosa- opera veneziana di contenimento delle maree, ndr) poiché il progetto contempla la posa di paratie semoventi. E’ un’opera, con ogni evidenza, insensata. Anche in questo caso abbiamo proposto alternative concrete. Aspettiamo risposte”. Le ultime stagioni hanno co-

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Sembra che non si sia spento il desiderio di dighe, dagli anni settanta a oggi continuamente rinnovantesi. Ci sono novità? “Si tratta di un’altra importante questione. Riguarda il Trebbia e il Nure, ovvero i nostri principali corsi d’acqua. Un accordo di programma tra Consorzio di Bonifica, Iren Energia, Associazioni imprenditoriali piacentine ed il Co.Sil.Piacenza è rivolto alla ricerca di siti adatti a nuovi

Quale sarà l’iter? “Siamo in attesa di interloquire con le nuove amministrazioni da poco insediatesi a Pontedell’Olio e Farini, dove si è votato per il rinnovo dei consigli comunali e per il sindaco, e con quella di Bettola che non è cambiata. Da tempo noi chiediamo di avviare un percorso partecipativo attraverso lo strumento del Contratto di fiume, come previsto dalla normativa europea, tenendo

conto delle criticità come siccità e alluvioni”. Guardando i nostri fiumi e torrenti dai ponti che li scavalcano, si direbbe che l’acqua proprio non riesce ad arrivare al Po, sua

naturale destinazione... “E’ il problema di ogni estate: mi riferisco al mancato rispetto del deflusso minimo vitale d’acqua (dmv). La Regione, che dovrebbe far rispettare le norme,

non lo sta facendo: il Tidone è asciutto, in Nure siamo sotto il dmv, in Trebbia siamo già al limite. Ricordo che dmv significa mantenimento delle condizioni minime necessarie alla vita faunistica dei fiumi”. La minaccia di impianti idroelettrici nelle valli piacentine, quella almeno, è tramontata... “Tutt’altro: temiamo riprendano le richieste d’autorizzazione alla costruzione di piccoli impianti nei corsi d’acqua. Una è stata appena concessa sul Rio Restano”. Si produrrebbe energia... “Il problema in realtà è che si producono devastanti danni all’ambiente e si ottengono modestissimi vantaggi in termini di energia”. Che fare, allora? “Come al solito siamo pronti a nuove mobilitazioni. Ma la cosa deprimente è che tutta questa opera di sensibilizzazione e di denuncia resta confinata alla buona volontà e alla tenacia di pochi volontari. Pensiamoci, in prima fila dovrebbero esserci gli enti pubblici: sono o non sono interessati alla salvaguardia del territorio?” Francesca Lombardi

Nelle foto al centro la diga del Brugneto e la traversa di Mirafiori sul Trebbia. Sotto Fabrizio Binelli di Legambiente

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ATTUALITÀ

Premio Madonna del Monte al notaio Giovanna Covati Aveva fatto scudo a una bimba che stava per essere travolta da un trattore “E’ il Signore che fa tutto, che ci dà la vita ed è lui che dobbiamo ringraziare anche per l’esempio che ci ha dato”. Lo ha detto Giovanna Covati subito dopo essere stata premiata dal Prefetto per il suo gesto compiuto nell’agosto dell’anno scorso. Il Premio le è stato conferito solennemente al termine di una messa celebrata dal Vescovo di Cremona, Mons. Napolioni, che durante l’omelia aveva ricordato il generoso gesto. La motivazione è stata letta dall’Ispettrice delle infermiere volontaria, Giuliana Ceriati: “Mentre si trovava - nell’agosto 2018 - in un vigneto nei

pressi di Bobbio, tenendo per mano una bambina, figlia di amici di famiglia, s’accorgeva che un trattore agricolo stava precipitando lungo lo stesso senza controllo, d’istinto si

Una cosa è certa: dopo il caso Caruso, comunque vada a finire, Piacenza non sarà più la stessa. Non vogliamo aggiungere altra merce al mercato delle ovvietà che abbiamo sentito in questi giorni. Per carità, massimo rispetto per tutte le posizioni. Dallo sconcerto e le lacrime del sindaco Patrizia Barbieri alle scuse del deputato di Fratelli d’Italia Tommaso Foti, all’allarme delle opposizioni e dei sindacati. Ma chi forse da ingenuo o da ipocrita sperava, pensava o si augurava che le infiltrazioni della ’ndrangheta in Emilia si fossero fermate magicamente ai confini piacentini ha avuto una risposta chiara. L’operazione Grimilde (dal nome della regina cattiva di Biancaneve che non vuol vedere i suoi difetti allo specchio) è stata un bagno di realtà che non poteva essere più urticante e doloroso. Perché, anche se la presunzione d’innocenza è d’obbligo, Giuseppe Caruso (nella foto) era arrivato in alto, molto in alto, nel novero delle cariche istituzionali cittadine. Perché il presidente del Consiglio comunale di origini calabresi da trent’anni viveva e lavorava in città, ed è da considerare un piacentino a

buttava allora sulla piccola e, con un abbraccio, la proteggeva facendole da scudo umano, così che la stessa rimaneva illesa riportando ella, invece, numerose fratture e lesioni da

schiacciamento che comportavano la sua spedalizzazione per lungo tempo sia in rianimazione che per la riabilitazione, nonché controlli medici e cure riabilitative che sono tuttora in

corso”. Nel corso della cerimonia, alla quale hanno partecipato, a parte le Autorità religiose, le maggiori Autorità provinciali e pressoché tutti i sindaci della Valtidone oltre quello di Bobbio (località dove si è svolto l’eroico atto del notaio) è intervenuto il Sindaco del Comune di Alta Val Tidone Albertini ricordando la partecipazione che il Premio del Santuario del Monte ha via via registrato sempre in continuo

Il caso Caruso, da dove ripartire tutti gli effetti, con amicizie, rapporti e relazioni in ogni dove. Aveva scelto Fratelli d’Italia, ma Caruso avrebbe potuto trovare spazio in qualsiasi altra forza politica. E questo senza che nessuno avesse qualcosa da dire, anche se oggi molti adombrano sospetti che solo per il loro ritardo lasciano il tempo che trovano, con un retrogusto un po’ strumentale e giacobino. L’unico aspetto positivo dell’operazione Grimilde arriva sempre dagli inquirenti di Bologna, che hanno sottolineato come in nessun modo le accuse per ’ndrangheta lambiscano le attività politico-istituzionali di Caruso. Ma per Piacenza non è abbastanza per curare una ferita del genere. Da un lato, gli anticorpi liberati dal quadro norma-

tivo (vedi legge Severino), con l’addio di Caruso alle cariche di presidente e consigliere a palazzo Mercanti, da soli non saranno in grado di rasserenare il clima politico. Dall’altro, le vicende giudiziarie andranno per le lunghe con strascichi difficili da prevedere, soprattutto se Caruso o suo fratello Albino (arrestato anche lui) decidessero di collaborare con i magistrati, favorendo ulteriori indagini in città. Che cosa serve per ripartire? Non abbiamo la presunzione di dettare ricette. Di sicuro un corpo sociale sano, quando è aggredito dalla criminalità organizzata, che si chiami ’ndrangheta o in altro modo, deve fare quadrato per difendersi da tutti i punti di vista, dalla politica all’economia, scoprendo dove si annida. E per averne ragione, non basta

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aumento. L’origine del Premio è stata illustrata da Mons. Ponzini e da Corrado Sforza Fogliani i quali hanno ricordato come l’idea dello stesso sia nata per esaltare la Vita in un momento nel quale si dibatteva il problema dell’aborto. U.R.E Nelle foto due momenti della premiazione di Giovanna Covati

la repressione: deve ridefinire il perimetro quotidiano della dialettica tra i partiti, le parti sociali, le istituzioni. Deve alzare il livello del dibattito (e non solo sulla legalità) e delle soluzioni da trovare per tutelare il bene comune. Una partita difficilissima per chi ha ruoli istituzionali e di rappresentanza. Ma che non si può limitare alle responsabilità degli eletti a palazzo Mercanti. La bonifica etica e morale deve riguardare tutti i piacentini, senza fermarsi ai proclami del momento e all’alimentare d’ora in poi una logica del sospetto che non farà che peggiorare le cose. È una partita che quindi coinvolge in prima persona anche i media locali, che forse devono fare un’informazione meno edulcorata e compiacente, esercitando però un corretto diritto di critica. E cioè, in una parola, essere quello specchio che dice senza remore a Grimilde quello che non va. Insomma, la strada sarà lunga e piena di ostacoli per tutti; ma almeno speriamo che questo cammino da fare insieme sia iniziato. Giovanni Volpi

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03 luglio 2019

Con uno sguardo al contesto internazionale Alberto Rota, da quattro anni presidente di Confindustria Piacenza, esordisce parlando di congiuntura presente e di prospettive a breve termine, pochi giorni dopo l’assemblea annuale degli imprenditori locali, soddisfatti per la tenuta del sistema provinciale (trend positivo da sei semestri) e per un Pil consolidato che supera la media nazionale. Presidente, la congiuntura economico-politica planetaria, pensiamo soprattutto ai dazi di Trump, condiziona anche l’economia piacentina? “In realtà – risponde Rota – i dazi ‘americani’ sono per noi un problema relativo. Assai più avvertibili sono gli effetti, che chiamerò indiretti, rappresentati dal costo del petrolio e dalla svalutazione dell’euro rispetto al dollaro”. E a livello continentale che cosa ci condiziona? “La Germania è il paese nel quale esportiamo di più, seguito dalla Francia. Ora, è evidente che ogni decelerazione della Germania è destinata a condizionarci. Sta rallentando l’economia legata all’industria automobilistica. Pensiamo al ‘crollo’ del diesel seguito allo scandalo del 2015: noi, che esportiamo in quantità componenti legate all’industria automobilistica, ne risentiamo in modo significativo”. In un contesto di conclamata globalizzazione, possiamo oggi affermare che la politica dei distretti è oramai superata? “Non sono d’accordo, non del tutto almeno, sul superamento dei distretti. Penso, per fare un solo esempio, al distretto emiliano della ceramica che ha ottenuto risultati straordinari. Il concetto di distretto si mantiene perché collega un territorio: a monte ho la cultura del come fare e a valle le potenzialità di sviluppo. Ancora: la competitività, a livello territoriale, è un potente motore di crescita. Quando dico che a monte c’è la cultura intendo il know how teorico che è destinato a tradursi in impresa e lavoro. Le faccio un esempio: all’Isii Marconi ci sarà una classe di meccanica in più perché noi abbiamo lavorato per rafforzare il settore metalmeccanico. Vuole dire futuri tecnici a disposizione sul territorio per soddisfare le esigenze, addirittura la fame di figure specializzate che hanno le nostre imprese”. A sottolineare le parole del presidente, interviene Cesare Betti, storico direttore di Confindustria: “Tutto parte dalla scuola. Il nostro tessuto produttivo – spiega - ha un grande bisogno di tecnici specializzati e le nostre sono scuole di sicura eccellenza. Il progetto di collaborazione col Marconi (l’Isii, ex Itis, appunto, ndr) ci riempie d’orgoglio. Il progetto si è concretizzato con l’avvio del Laboratorio Promeca (PROgettazioni MECcaniche Avanzate), inaugurato di recente e realizzato grazie a Confindustria Piacenza e a un gruppo di imprese associate. E inoltre il lavoro a monte di cui si parlava si è concretizzato con l’avvio dei quell’innovativa forma di alleanza scuola-impresa che è il percorso di apprendistato cosiddetto di primo livello”. Come si articola il progetto con la scuola? “Con il preside (il prof. Monti, ndr) – prosegue il presidente Rota - abbiamo confronti costanti. In essi si decide la strategia da adottare. Ma abbiamo avviato anche un percorso con il liceo Gioia e con l’Ipsia Leonardo da Vinci. Lo scopo naturalmente resta quello di un progetto formativo in grado di rivelarsi utile per le aziende. Ad esempio attraverso stage di

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ATTUALITÀ

Confindustria: “La città, la scuola, il lavoro: avanti tutta” Il presidente Alberto Rota: “Il progetto di cui siamo orgogliosi è quello della formazione negli istituti scolastici. Abbiamo un alto tasso di occupazione, Piacenza non è triste ” alternanza scuola-lavoro che consenta ai ragazzi di toccare con mano il mondo del lavoro”. Il trend dell’industria piacentina sappiamo che è in crescita: quali sono le richieste specifiche da presentare a livello locale? “Per noi è più importante renderci competitivi a livello mondiale. Un dipendente tedesco, ad esempio, a parità di mansioni guadagna più di un italiano e all’azienda costa allo stesso modo, perché? Perché il cuneo fiscale è più contenuto. Al governo chiediamo di non aumentare la pressione fiscale perché il rischio è che l’impresa delocalizzi il lavoro, insediandosi dove costa meno. La politica nazionale deve operare scelte secondo logiche europee: nel recente passato apprezzabili e apprezzate sono state la scelta di abolire l’articolo 18 e il piano Industria 4.0, quest’ultimo davvero strategico. Il costo del lavoro, da noi molto alto, ci pone di fronte a un bivio: o divenire fortemente produttivi e competitivi o scomparire. Il mondo dell’impresa deve essere aiutato a diventare sempre più tecnologico, interattivo, rispondente ai tempi”. Un anno fa parlavamo, per quanto riguarda le priorità

dell’economia, di infrastrutture, marketing territoriale, grandi opere come il nuovo ospedale. Dopo un anno si può dire che sono stati fatti passi in avanti? “Mah, qualcosina sì. Per l’ospedale abbiamo avuto un’accelerazione, ora si deciderà il sito, direi che dovremmo stare nei tempi che ci siamo prefissati. Se poi vogliamo discutere

il perché ci vogliano 8 anni per costruirlo, beh, quella è un’altra storia. Altra grande opera: il parcheggio di piazza Cittadella dovrebbe essersi sbloccato, quindi bene, ecco un altro passo positivo. E abbiamo dei sogni: il polo del ferro di Le Mose che libererebbe la stazione passeggeri dal traffico merci. Stiamo cercando di organizzare la logistica

offerte formative

– che è stata mal governata - in modo più ordinato per la città. Poi abbiamo sempre in progetto la strada mediana, quella disegnata da Parenti, che noi abbiamo ripreso e attualizzato: una strada che parte a Castelsangiovanni e termina a Fiorenzuola”. Qual è stata finora la più grande delusione della sua presidenza? “Noi siamo una provincia non

grande ma operosa. Quando è uscita la notizia che siamo al quarto posto in Italia per tasso di occupazione (dopo Bolzano, Milano e Bologna) si è sparsa la voce di città triste, che pensa solo al lavoro. Ecco che invece di gioire del risultato - come mi sarei aspettato – e spronarci a vicenda per vedere se riuscivamo a sorpassare le altre città, abbiamo cominciato a svalutarci. Non abbiamo fatto gruppo neanche in quell’occasione, non siamo stati capaci di essere soddisfatti del risultato importante”. Qual è il progetto confindustriale che ritiene più realizzabile? “Quello, appunto, dell’intervento formativo negli istituti scolastici. E’ un modo per conciliare le esigenze delle aziende con quelle dell’occupazione. A fronte di un livello generale che è lusinghiero, soffriamo di un alto tasso di disoccupazione giovanile”. Per finire, nell’assemblea annuale avete parlato di economia circolare, di buone pratiche, di sviluppo in sintonia con la difesa dell’ambiente. Ebbene, siete favorevoli alla futura chiusura dell’inceneritore? “Per ora non siamo pronti. Come la smaltiamo la spazzatura? Diventiamo come Napoli, come Roma? La raccolta differenziata non è ancora entrata a pieno nella mentalità dei cittadini. E poi c’è anche una questione di tecnologia circa le aziende che riciclano i rifiuti. La sensibilità ambientale, per fortuna, si sta diffondendo sempre di più e le aziende l’hanno già fatta propria. Ma non tutto è ancora pronto e ci vuole ancora tempo. Ma, si badi, si tratta di un problema culturale ancor prima che economico. Sono i cittadini il primo tassello di una corretta gestione dei rifiuti”. Francesca Lombardi

Nella foto, da sinistra, il direttore di Confindustria Piacenza Cesare Betti e il presidente Alberto Rota

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ATTUALITÀ

“Prima dono poi parto”, l’appello Avis per l’estate La vicepresidente regionale Laura Bocciarelli: “La campagna regionale #IoTiRaccontoChe ha come protagonisti i donatori” (fg) “Prima dono poi parto”, è il messaggio scelto da Avis, Fidas (Federazione italiana associazioni di donatori di sangue) e Regione Emilia-Romagna per sostenere le donazioni di sangue nel periodo estivo. La campagna regionale è un invito - rivolto a tutti i donatori - ad effettuare la donazione prima di partire per le vacanze perché “c’è sempre bisogno di sangue, anche in estate”. La novità 2019 è rappresentata dalla scelta dei testimonial: ‘La campagna regionale “#IoTiRaccontoChe (Chi dona sangue inizia un nuovo racconto)” ha come protagonisti diversi donatori emiliano-romagnoli che hanno scelto di raccontare la propria esperienza sulla donazione, diventando i nuovi testimonial dell’iniziativa’, spiega Laura Bocciarelli, vicepresidente di Avis regionale Emilia Romagna, oltre che referente dell’Area promozione e comunicazione dell’Avis provinciale piacentina. I mesi estivi sono i periodi più critici per la donazione: ‘Aumenta infatti il flusso turistico e scarseggiano i donatori, motivo per cui si rende necessaria una pianificazione precauzionale, per non mettere a rischio le scorte. Con la campagna regionale estiva – evidenzia la vicepresi-

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dente Bocciarelli - intendiamo ricordare ai donatori di non saltare l’appuntamento con la donazione

mento a tutti i donatori e alla loro generosità: è grazie al loro gesto e alla pianificazione programmata

“I mesi estivi sono i periodi più critici per la donazione: c’è maggiore bisogno di solidarietà” prima di partire per le vacanze. Allo stesso tempo, è un ringrazia-

che possiamo garantire anche in questo periodo la copertura ne-

cessaria alle esigenze del sistema trasfusionale’. La vicepresidente di Avis Emilia Romagna, Laura Bocciarelli, evidenzia infatti come in questi ultimi anni la nostra provincia abbia organizzato il calendario della raccolta di sangue, uniformando il numero delle sedute donazionali anche nei mesi estivi. ‘Il nostro auspicio – aggiunge Bocciarelli - è che nuovi potenziali donatori possano farsi avanti ed avvicinarsi alla donazione, offrendo un importante aiuto proprio nei mesi più critici e dove c’è maggiore bisogno di solidarietà civile’. Sono infatti gli stessi donatori/testimonial della campagna promozionale estiva di Avis a chiedere di seguire il loro esempio, “mettendoci la faccia” su locandine, manifesti, e sul materiale promozionale che viene distribuito in tutte le Ausl, al Centro regionale sangue e nelle sedi di Avis e Fidas. Chi lo vorrà potrà lasciare il proprio messaggio, fotografarsi e condividere l’esperienza sui social. (Info: https://avisemiliaromagna.it).

In foto al centro, Laura Bocciarelli. A destra Leonardo Fascia

Avis, 437 nuovi donatori da inizio anno Dal primo gennaio ad oggi sono stati ben 437 i nuovi donatori che si sono avvicinati all’Avis provinciale piacentina, con un incremento del +5,3% rispetto allo stesso periodo del 2018. E’ un bilancio positivo quello tracciato dal direttivo provinciale: ‘l’andamento delle donazioni si conferma stabile ed è pari a circa 15mila unità tra sangue, plasma e multicomponent, per un totale di 9 mila soci circa. I risultati ottenuti – afferma il presidente dell’Avis provinciale piacentina, Leonardo Fascia - ci hanno consentito - non solo di rispondere al fabbisogno provinciale - ma anche di destinare 1.320 unità di sangue al Centro Regionale Sangue, che coordina le scorte e la distribuzione in tutto il paese, con un incremento del +13% rispetto alla pianificazione regionale programmata. Le donazioni di sangue intero già da qualche anno consentono al territorio piacentino di raggiungere la piena autosufficienza: ‘La sfida futura – ricorda Fascia - sarà raggiungere tale traguardo anche nelle donazioni di plasma’. Ad oggi, infatti, delle 15mila unità raccolte, circa 13.500 sono donazioni di sangue intero mentre la restante parte riguarda la plasmaferesi (ovvero il plasma, in cui risiedono le proteine, gli anticorpi e i fattori della coagulazione necessari a prevenire e a curare gravi patologie e a produrre farmaci salvavita). ‘Per questi motivi – aggiunge Fascia – abbiamo promosso un questionario online, utile ad avvicinare i donatori alla raccolta di plasma raccogliendone le preferenze in tema di orari, grazie anche all’impegno del dottor Davide Carini (responsabile Unità di Raccolta Avis) e del dottor Francesco Romeo (Centro Trasfusionale Ausl Piacenza)’. Il presidente Fascia evidenzia anche il costante impegno dei volontari delle 40 sedi comunali dell’Avis provinciale piacentina e del Gruppo Giovani Avis nella promozione di attività di sensibilizzazione e nell’organizzazione di eventi. Il direttivo provinciale lancia un appello alla comunità, invitando la popolazione ad avvicinarsi al dono: ‘Ampliare la base dei donatori è indispensabile per favorire il ricambio generazionale e per poter far fronte ad eventuali emergenze’, ha evidenziato il presidente Fascia, il quale ha poi ricordato l’intenso impegno di Avis nelle scuole, insieme alle referenti Susanna Miserotti e Mina Sibra. ‘Quest’anno sono stati 3.300 gli studenti raggiunti dai progetti Avis, per un totale di 266 ore e 128 incontri di sensibilizzazione nelle scuole di ogni ordine e grado. Insieme ad Aido e Admo – conclude il presidente Fascia – stiamo sviluppando un nuovo progetto per la promozione della cultura del dono a trecentosessanta gradi, che ci vedrà una volta di più uniti di fronte ai ragazzi, ma non solo, a trasmettere i nostri valori fondamentali”.

Consulenza legale e condominiale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . lunedì mercoledì giovedì venerdì Consulenza tecnica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . giovedì sabato Consulenza proprietà fondiaria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . martedì giovedì

Consulenza cedolare secca e calcolo convenienza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Consulenza contributi bonifica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Consulenza urbanistico-amministrativa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Consulenza fiscale e tributaria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Consulenza sul risparmio energetico e sulla termoregolazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Conteggi aggiornamenti ISTAT . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Deposito regolamenti e verbali nomina amministratori condominiali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Servizi e assistenza amministratori condominiali (professionali, semi-professionali e del proprio condominio) . Assistenza stipula contratti di locazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Assistenza atti di compravendita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Consulenza acquirenti immobili da costruire e controllo polizze . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Consulenza catastale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Verifica canone di locazione in relazione al 10% del valore catastale . . . . . . . . . . . . . . . . . Visure ipotecarie e catastali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Sezione Imprese Edilizie. Consulenza e assistenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Piacenza, via del Tempio 29 (Piazza della Prefettura) Tel. 0523.327273 Fax 0523.309214

Assistenza notarile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Assistenza contributi di bonifica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Consulenza bancaria - finanziaria - investimenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Consulenza sicurezza impianti elettrici - gas - acqua - fibre ottiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Consulenza agevolazioni per gli immobili di interesse storico artistico . . . . . . . . . . . . . . . . Certificazione bilanci condominiali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Consulenza assicurativa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Consulenza disbrigo pratiche previdenziali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Presso l’Associazione, conteggi IMU e TASI e compilazione modelli F24 per i relativi versamenti

16.00-18.00 17.00-19.00 16.00-18.00 15.30-19.00 11.00-12.00 11.00-12.00 10.00-12.00 10.00-12.00

ogni giorno ogni giorno ogni giorno ogni giorno ogni giorno ogni giorno ogni giorno ogni giorno ogni giorno ogni giorno ogni giorno ogni giorno ogni giorno ogni giorno ogni giorno a richiesta a richiesta a richiesta a richiesta a richiesta a richiesta a richiesta a richiesta


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GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE COOPERATIVE

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“Le coop promuovono il lavoro dignitoso” Il 6 luglio si celebra la Giornata Internazionale delle cooperative di Ica: “Per un futuro in cui sviluppo umano e giustizia sociale siano le priorità” Il tema scelto per la Giornata Internazionale delle Cooperative 2019 (CoopsDay) è COOPS 4 DECENT WORK. Le cooperative per il lavoro dignitoso. “Le cooperative aiutano a preservare l’occupazione e promuovono il lavoro dignitoso in tutti i settori dell’economia. Attraverso la partecipazione, i soci hanno una motivazione per cambiare la loro vita, le loro comunità e il mondo “, ha detto Ariel Guarco, Presidente della International Cooperative Alliance (ICA). Il 6 luglio 2019, celebriamo un futuro in cui lo sviluppo umano e la giustizia sociale sono le priorità. Attraverso #CoopsDay, i responsabili delle politiche locali, nazionali e globali, le organizzazioni della società civile e il pubblico in generale possono apprendere come le cooperative contribuiscono a un ambiente di lavoro dignitoso. L’occupazione cooperativa non è un fenomeno marginale. Secondo una stima recente, le cooperative di tutto il mondo impiegano o sono la principale fonte di reddito per oltre 279 milioni di persone, quasi il 10% della popolazione attiva totale

sostenibile n.8 “Sviluppo inclusivo e lavoro dignitoso”. In quanto imprese incentrate sulle persone e attori chiave per lo sviluppo (Consenso Europeo sullo Sviluppo, 2017), le coope-

Employment: a Global Report, essendo le cooperative imprese basate su valori, di proprietà, controllate e gestite da e per i soci, i lavoratori delle cooperative sperimentano “il perse-

Le coop di tutto il mondo impiegano oltre 279 milioni di persone

dell’umanità. Al di là di questi numeri, diversi studi hanno confermato che, rispetto all’occupazione in altri settori, i posti di lavoro cooperativi: - tendono ad essere più sostenibili nel tempo - mostrano un divario minore

nei salari tra diverse fasce retributive - sono distribuiti in modo più uniforme tra aree rurali e aree urbane. Visita: www.coopsday.coop Perché questo tema?

In considerazione delle crescenti disuguaglianze, dell’aumento dell’insicurezza del lavoro e l’elevato tasso di disoccupazione, in particolare tra i giovani, il tema per la Giornata Internazionale delle Cooperative del 2019 (#Coopsday) è stato scelto per sostenere l’obiettivo di sviluppo

rative hanno un ruolo importante da svolgere nella creazione di posti di lavoro dignitosi e nell’emancipazione sociale ed economica delle comunità locali. Il secondo principio di cooperazione internazionale, “Controllo democratico dei soci “, consente alle comunità di possedere e governare le cooperative insieme attraverso un controllo democratico che porta a una crescita inclusiva e sostenibile, senza lasciare indietro nessuno. Sulle base di serie di interviste condotte in dieci diversi paesi in tutto il mondo all’interno della pubblicazione Cooperative and

guimento dell’efficienza, una flessibilità condivisa, un senso di partecipazione, un ambiente familiare e un forte senso di identità”. (fonte: Comunicato ICA)

La ricorrenza è stata istituita nel 1994 dalla Risoluzione 49/155 dell’Assemblea Generale e coincide con la Giornata internazionale delle cooperative dell’Alleanza internazionale delle cooperative (International Co-operative Alliance (ICA) International Cooperative Day), che si celebra dal 1923.


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FOCUS COOPERAZIONE

Confcooperative: “Investiamo su donne e giovani”

Sviluppo umano e giustizia sociale sono elementi prioritari per il sistema cooperativo. Quest’anno in occasione della 96esima Giornata internazionale delle cooperative – che si svolgerà il prossimo 6 luglio in tutto il mondo – si discuterà del ruolo della cooperazione nella creazione di posti di lavoro dignitosi e nella promozione di un modello di crescita inclusivo e sostenibile. ‘Le cooperative hanno nel proprio Dna i caratteri della mutualità, della partecipazione, della democrazia e della sostenibilità: sono proprio questi elementi afferma il direttore di Confcooperative, Nicoletta Corvi - che consentono alle cooperative di fronteggiare al meglio le criticità’. Il messaggio scelto dall’Alleanza internazionale delle cooperative (‘Coops 4 decent work’ - ‘Le cooperative per il lavoro dignitoso’) intende evidenziare l’impegno della cooperazione nella difesa dell’occupazione e nella promozione del lavoro dignitoso in tutti i settori dell’economia: ‘Le cooperative pongono le persone al centro dell’azione economica, privilegiano la crescita umana e la giustizia sociale, distinguendosi come modello virtuoso anche nei periodi di recessione economica. Tali priorità – prosegue Nicoletta Corvi – contribuiscono a creare un ambiente di lavoro dignitoso, con condizioni di parità retributiva e senza distinzioni di genere. In una società dove ancora esistono forti divari tra

Corvi: “Le cooperative pongono le persone al centro dell’azione economica, privilegiano la crescita umana e la giustizia sociale”

i salari maschili e quelli femminili, la cooperazione – sottolinea Corvi – si differenzia da altri modelli di impresa anche in questo importante aspetto’. Il direttore di Confcooperative Piacenza sottolinea, inoltre, come tale tematica sia strettamente legata alla realizzazione professionale: ‘La forte presenza di donne alla guida di cooperative sociali e culturali denota - ancora una volta - l’attenzione

70anni di Confcooperative: sostegno ai soci con lo sguardo rivolto al futuro e ai giovani che prestiamo alla persona e alla sua crescita professionale’. Altro elemento chiave è la con-

tinuità imprenditoriale: ‘Le cooperative sono sostenibili nel tempo e proseguono la loro at-

tività senza mai esaurirsi, privilegiando l’obiettivo statutario e non la figura imprenditoriale’, prosegue il direttore Corvi, sottolineando – a tale proposito - la presenza, all’interno di Confcooperative, di associate nate nei primi anni del Novecento. Fra queste, si inserisce il Caseificio San Pietro in Corte: ‘La cooperativa associata a Fedagri – prosegue Corvi - si è costituita nel 1921 e tra due anni

festeggerà il centenario. E’ solo una delle numerose esperienze di continuità imprenditoriale che abbiamo sul territorio’. Anche Confcooperative Piacenza quest’anno ha raggiunto un importante traguardo, celebrando i settant’anni di attività nel segno della continuità e del rinnovamento: ‘Confcooperative supporta – fin dalla nascita - le imprese socie, ascoltandone i bisogni, investendo in nuovi servizi e promuovendo la crescita e lo sviluppo delle associate. Allo stesso tempo – prosegue Corvi - il nostro sguardo è rivolto al futuro, alle nuove generazioni’. Confcooperative investe molto sui giovani: ne sono esempio le innovative ‘cooperative di comunità’ sorte nel Piacentino in questi ultimi anni e i tanti ‘under 30’ che quotidianamente si avvicinano al sistema cooperativo per sviluppare la propria idea imprenditoriale. ‘Il messaggio che intendiamo mandare alle giovani generazioni è quello della condivisione delle idee e della fiducia nel futuro: come Confcooperative – conclude il direttore Corvi – siamo aperti ad accogliere e a sostenere nuove progettualità per il territorio, al fine di supportare i giovani nella realizzazione della propria proposta imprenditoriale in un’ottica di dimensione comunitaria’. fg

In foto al centro, a destra, Nicoletta Corvi, direttore di Confcooperative Piacenza


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FOCUS COOPERAZIONE

Abicoop: quando la casa è un sogno che si avvera Il presidente Dario Cavazzuti sul tema dell’edilizia convenzionata Comprare casa o andare in affitto. E’ questa la scelta di fronte alla quale si trovano tante famiglie, spesso nella difficoltà di far quadrare i conti. Eppure sia che si tratti d’acquisto che di locazione, esistono tante risposte possibili. Ne parliamo con Dario Cavazzuti, presidente di Abicoop, la cooperativa abitativa nata quasi 50 anni fa, che ha la propria sede nel quartiere Farnesiana e che in città e provincia offre ai propri soci una risposta abitativa diversa. Presidente, ci può spiegare esattamente in cosa consiste l’edilizia convenzionata? Cosa significa? “Per edilizia convenzionata si intende in sintesi una proposta abitativa a prezzi concorrenziali rispetto al valore di mercato e a condizioni speciali. E’ una possibilità accessibile a tutti: l’unico requisito per diventare socio Abicoop, e avere così accesso all’assegnazione dei nostri alloggi, è quello di essere maggiorenne e non avere già case di proprietà”. E qual è la differenza rispetto ad un normale affitto? “Oltre ai prezzi concorrenziali rispetto a quelli di mercato, diventare socio della cooperativa significa far parte di un sistema in grado di offrire una ricca rete

di servizi e di assistenza ai nostri assegnatari. La cooperativa fa da interlocutore con i propri soci a fronte di qualsiasi problematica anche di manutenzione, per esempio fornendo la propria rete di tecnici e artigiani fidati. Una bella garanzia, di questi tempi”. Una soluzione anche per le giovani coppie, quindi? “Soprattutto per loro, in effetti. I nostri appartamenti sono quasi tutti trilocali pensati sulle necessità di un nucleo familiare. Ma i bandi per nuovi alloggi sono frequenti durante l’anno e Abi-

coop aiuta i propri soci anche a cambiare casa trovando risposte più adatte alle esigenze che cambiano nel tempo. Abbiamo alcuni assegnatari che inizialmente occupavano alloggi di piccole dimensioni e che, dopo aver messo su famiglia, ora vivono in appartamenti più adatti”. Eppure l’acquisto di una casa per tanti continua a sembrare la scelta più sicura pensando al futuro. “Ma un assegnatario Abicoop è per sempre, lo dice il nostro statuto. Intendo dire che ogni assegnatarioregolare non si vedrà

mai togliere la casa. Non solo: i conviventi hanno undiritto di prelazione sull’alloggio, di cui potranno continuare a godere se lo vorranno. E’ un po’ come esserne proprietario in effetti, ma senza le preoccupazioni di una casa di proprietà e semplicemente pagando un canone di locazione. Detto questo Abicoop offre ai propri soci anche diverse occasioni per l’acquisto degli appartamenti assegnati con un rapporto qualità prezzo oggettivamente imbattibile”. Ma come sono questi alloggi?

“Abbiamo diverse zone sia in città che provincia: complessi abitativi a La Giarona, a I Vaccari, a Borgotrebbia. La maggior parte si trovano nel cuore del quartiere Farnesiana, una delle zone più vive e vissute della città, ricca di servizi, di verde e di famiglie piacentine che qui scelgono di vivere e far crescere i propri figli. Anche in provincia abbiamo diverse proposte, ad esempio a Fiorenzuola, Castellarquato e Borgonovo. Tutte le nostre realizzazioni sono fatte secondo i principi della bioedilizia e del

massimo risparmio energetico. Anche gli interventi di manutenzione che abbiamo in programma vanno in questa direzione: la sostenibilità ambientale è un tema che sta molto a cuore allacooperativa”. Come nasce Abicoop? “Abicoop è nata nel 1972 con una missione ben precisa: aiutare a risolvere il problema abitativo di chi per ragioni economiche non poteva accedere alla proprietà di una casa. Nel tempo Abicoop è cresciuta molto ed è diventata una risposta valida per chiunque desideri godere di un alloggio conveniente e sicuro. Ma non sono mai cambiati i nostri princìpi: la cooperativa non ha fini di lucro e offre ai propri soci la possibilità di vivere in maniera attiva tutti i benefici di far parte di una comunità. E questo per noi è un valore imprescindibile. In fondo è questo che differenzia una cooperativa da una normale impresa: la rilevanza che si sceglie di attribuire alla persona, con tutte le sue esigenze, rispetto al risultato economico.

Nelle foto il presidente di Abicoop Dario Cavazzuti e un edificio a La Giarona


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FOCUS COOPERAZIONE

“Le cooperative spurie fanno male ai lavoratori, all’economia e alla cooperazione” In merito a quanto emerso nei giorni scorsi dalle indagini dell’Ispettorato del Lavoro, secondo cui nel primo trimestre 2019, su 70 ispezioni indirizzati alle cooperative, 61 (di cui 4 piacentine) hanno presentato irregolarità di varia natura, e 45 su 71 stavano applicando CCNL pirata, non negoziati dalle associazioni imprenditoriali e sindacali maggiormente rappresentative, Fabrizio Ramacci (nella foto), vicepresidente Legacoop Emilia Ovest, commenta: “E’ con grande rammarico che leggo commenti sui social offensivi di tutto il sistema

cooperativo. Occorre fare dei distinguo, occorre proseguire nelle ispezioni che portano alla luce situazioni di gravi irregolarità lesive dei lavoratori, dell’economia sana, e della buona cooperazione che rispetta le regole. Come Alleanza delle Cooperative ci impegniamo al fianco delle autorità, in particolare con la proposta di legge “Stop alle false cooperative”. Occorre inoltre la collaborazione della committenza, per evitare distorsioni del mercato derivate dal massi-

mo ribasso. Per capire il ruolo della cooperazione nei territori, basti notare che dove la essa è maggiormente presente, la coesione sociale è più alta, così come il benessere complessivo. L’ultima considerazione è da cooperatore, dal 1991, io credo ancora oggi che la cooperazione nonostante alcuni importanti errori commessi, sia una delle parti sane del nostro paese, della nostra città e sono orgoglioso di essere un rappresentante di essa”.

‘Sblocca cantieri’, Alleanza: primo passo ma insufficiente I rappresentanti dell’Alleanza delle cooperative: “Servono ancora correttivi per rilanciare davvero il settore e far partire i lavori” Il decreto sblocca cantieri è un segno tangibile della volontà di mettere il settore delle costruzioni al centro dell’agenda politica ed economica del Paese, anche se, in fondo al percorso,si è trasformato in un correttivo all’attuale Codice degli appalti e non sembra ancora sufficiente a rimuovere le cause che impediscono alle risorse stanziate e agli investimenti previsti di trasformarsi rapidamente in cantieri e opere utili al Paese. Ad affermarlo, nel corso dell’audizione svoltasi a metà giugno presso la Commissione Am-

biente della Camera dei Deputati, sono stati i rappresentanti dell’Alleanza delle Cooperative che hanno sottolineato come una normativa sui lavori pubblici che garantisca trasparenza, efficienza e possibilità di selezionare le imprese più affidabili e rilanci davvero il settore, richieda alcune ulteriori condizioni essenziali di contesto. Anzitutto le risorse che, pur limitate, debbono essere certe e ben definite, grazie ad una programmazione pluriennale stabile nel tempo e al rispetto degli impegni assunti; e poi il superamento

della sindrome del “blocco della firma” che attanaglia la pubblica amministrazione. Riferendosi, invece, alle principali modifiche apportate in Senato al Codice dei contratti pubblici, i rappresentanti dell’Alleanza delle Cooperative hanno espresso apprezzamento per il ripristino della norma che dispone il 30% del limite di prezzo per le offerte economicamente più vantaggiose, così come per l’aumento della soglia del subappalto ad un massimo del 40% dell’importo complessivo del contratto, per la sospensione dell’obbligo di in-

dicare la terna dei subappaltatori in sede di offerta e per l’eliminazione della scelta preferenziale per il criterio del minor prezzo nell’affidamento dei contratti sotto soglia. Forte è invece la preoccupazione per gli effetti della sospensione dell’obbligo, per i Comuni non capoluogo di provincia, di rivolgersi alla stazione appaltante qualificata, in quanto si rischia di dequalificare in maniera determinante la domanda pubblica affidandola a realtà spesso prive di competenze adeguate. Rischio che può essere determinato an-

che dalla sospensione dell’obbligo di scegliere i commissari tra gli esperti iscritti all’albo istituito presso l’ANAC. In conclusione, i rappresentanti dell’Alleanza delle Cooperative hanno espresso l’auspicio che la legge di conversione del decreto recepisca almeno due modifiche di particolare rilevanza per le imprese e per il movimento cooperativo. La prima riguarda la proporzionalità delle sanzioni previste dal Codice dei Contratti Pubblici in caso di violazioni relative all’affidabilità dell’operatore econo-

mico. La scelta draconiana del decreto di escludere le imprese dalle gare per tre anni, senza valutazione della gravità dei comportamenti, produrrà danni irreparabili e contenzioso crescente. Il legislatore dovrebbe porvi rimedio, recuperando quanto le Commissioni del Senato avevano già approvato. La seconda riguarda la possibilità, per le PMI, di competere alla pari con le altre imprese, attraverso l’utilizzo dello strumento consortile, che altrimenti rischia di essere svuotato di ruolo.


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Il mercato è cambiato così tanto e in modo così veloce che stare al passo è diventato davvero difficile. Ed è allora che domande di questo tipo cominciano ad affiorare: “Non piace più il mio prodotto?”, “Il mio servizio non è più soddisfacente come in passato?”, “Cosa sbaglio?”. Tuttavia, il cambiamento non è un fattore negativo, avviene e basta. Ciò che occorre è imparare a capire la direzione che ha preso e tentare di trarre a proprio vantaggio proprio quelle novità che possono rivelarsi molto preziose per la tua attività. La risposta si chiama e-commerce! Nel 2017, secondo il Global Ecommerce Report, in Europa questo nuovo modo di fare business ha guadagnato enormi fette di mercato, arrivando a crescere del 15% rispetto al 2016. Tutto ciò ha stravolto i processi di vendita ed acquisto. In Italia, il commercio elettronico ha subito una notevole crescita: nel luglio del 2018 l’Istat ha registrato un aumento del 13,6% delle vendite online rispetto al luglio dell’anno precedente. Come fare per aprire un e-commerce? Tutto ciò che devi fare per iniziare è chiarirti le idee e farti le giuste domande. Cosa voglio dal mio business? Cosa voglio dai miei clienti? Quali sono i miei obiettivi di breve, medio e lungo termine? Quanto tempo e denaro posso investire? Cosa so fare per riuscirci? Per iniziare serve, innanzitutto, sviluppare una forte consapevolezza sulle grandi potenzialità dell’e-commerce, munirsi di una dose sufficiente di intraprendenza unita ad un buon senso di responsabilità ed interrogarsi sul budget che hai a disposizione. Dopo di che, per partire sarà sufficiente definire i seguenti aspetti uno per uno: - La progettazione. La strut-

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PIACENZA FUTURA

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E-commerce: come avviare un’attività di successo Dalla rivista Glocal, edita da Coopworking, i consigli del team di Fortitude, professionisti del marketing digitale. Da settembre nuovi corsi Fortitude Fortitude accompagna le imprese nel mondo della trasformazione digitale. Seguiamo i progetti dall’idea alla realizzazione, accresciamo la visibilità delle attività sia B2B che B2C sfruttando al meglio il potenziale che il web e l’Information Technology è in grado di offrire. tura logistica del sito deve risultare appropriata alle esigenze di business, per questo serve avere ben chiara la capacità produttiva della propria attività. Qui occorre dipingere un profilo il più dettagliato possibile del tuo acquirente tipo sulla base del quale organizzare con chiarezza concettuale l’offerta di prodotti o servizi che stai per mettere sul mercato, insieme ad un piano sufficientemente realistico delle tempistiche di esecuzione. Ovviamente ciò comporta uno studio approfondito delle strategie dei tuoi competitor e delle abitudini di navigazione e acquisto online del tuo target, corredato

da una serie di dati sul mercato di riferimento e sulle tendenze in voga che oggi lo riguardano da vicino. - Scelta della piattaforma. Qui è importante partire dal tuo background tecnologico, dagli obiettivi del tuo business, oltre che dalle risorse economiche a tua disposizione. In generale, tra le strade percorribili, qui te ne propongo due. Se il budget di partenza te lo consente, puoi optare per l’acquisto di un dominio sul web nel quale installare un CMS (Content Management System) che ti permetterà di gestire e personalizzare il tuo sito e-commerce.

Se la strada della programmazione informatica non fa per te e vuoi soltanto ampliare online il tuo negozio fisico, allora puoi sfruttare grandi store online quali Amazon ed eBay per creare al loro interno le tue pagine ecommerce e vendere così i tuoi prodotti sul web - Fornitori e corrieri. Circondarsi di collaboratori affidabili e puntuali è la base per il successo di qualsiasi attività, non solo online. Prima di metterti nelle mani di un fornitore qualunque attirato solo dalle sue tariffe, vale la pena di spendere più tempo in una ricerca attenta e comparata. Il servizio di spe-

dizioni a cui ti affiderai dovrà presentare una serie di garanzie da cui dipende la qualità e la stabilità dei rapporti con i tuoi clienti. Assicurati che servizi quali la personalizzazione dei tempi di consegna, la sicurezza del trasporto, la tracciabilità dell’ordine e la gestione del reso siano effettivamente garantiti in modo professionale. Non esitare a contattarli per osservarne la politica o gli atteggiamenti sul lavoro. Ogni indizio può essere importante. Datti il tempo necessario per compiere una scelta oculata e lungimirante. - Contenuti. Il fatto che tu stia aprendo un e-commerce e non un blog di informazione, non vuol dire che non dovrai prestare la massima attenzione alla cura dei contenuti sul tuo sito, sia dal punto di vista dell’argomento dei testi sia sotto il profilo della loro struttura e fruibilità online. Ricorda: scrivere per il web non è come scrivere per la carta stampata. Se decidi di avventurarti in prima persona nel mondo della redazione per il web dovrai studiare le regole che lo governano. L’alternativa consiste nel rivolgersi ad un esperto di SEO copywriting che crei per te i testi del tuo e-commerce a partire dalla redazione

delle schede prodotto, in modo che siano esaustive e attraenti per gli utenti. - Gli utenti, questi sconosciuti. Come abbiamo già detto, nella fase di progettazione non puoi prescindere dalla costruzione del profilo dei tuoi acquirenti. Sapere quali siti consultano, a quali social sono iscritti, dove vivono, quanti anni hanno, quale budget di spesa possiedono sono solo alcune delle domande a cui dovrai cercare di rispondere. Non dovrai mai perdere di vista il tuo potenziale cliente, i cui gusti e preferenze devono sempre essere sotto la lente di ingrandimento. In forza di questo, cambia il tono dei tuoi messaggi, cambia la struttura dei tuoi contenuti, cambia l’aspetto della tua piattaforma e-commerce. In una parola, sono gli utenti a decidere se il tuo sito web trasmette loro un valore oppure no. Sono gli utenti a giudicare l’utilità del tuo sito web. - Digital Marketing. L’utilizzo di social media mirati e selezionati e la costruzione di una mailing list composta da contatti di valore sono passaggi imprescindibili. La creazione di profili social dovrebbe servire a un triplice scopo. Ti avvicina al tuo target, di coinvolgerlo in una community, aumentando così le possibilità di intercettare i suoi movimenti e cogliere i suoi bisogni. In secondo luogo, parlando di un e-commerce, non puoi non valutare la possibilità di creare inserzioni on line per il tuo sito, o lanciare una pagina Facebook che funga da vetrina per i prodotti del tuo e-commerce. In ultimo è bene focalizzarsi su uno degli aspetti forse meno tenuti in considerazione da chi possiede un’attività online. I social media sono un’occasione di contatto ravvicinato con i tuoi clienti su cui è possibile svolgere in maniera efficiente l’attività di customer care.


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VIVIPIACENZA

Manifestazioni antoniniane, arte e musica al centro Pozzo di Sant’Antonino, alla scoperta di un “segreto sotterraneo” Presso l’Oratorio Santa Maria in Cortina, via Verdi 46, dalle 10 alle 19, torna la possibilità di Visita al pozzo di Sant’Antonino: occasione unica per visitare il sottosuolo di Piacenza romana. Un viaggio nella storia lungo millesettecento anni, a quattro metri e mezzo di profondità. Il luogo in cui la tradizione cristiana vuole sia stato ritrovato il corpo del martire Antonino, patrono della città. Un sacrario databile al IV secolo, voltato e affrescato, per la prima volta accessibile al pubblico attraverso un’affascinante discesa. Il cuore dell’iniziativa si trova nella piccola chiesa di Santa Maria in Cortina a Piacenza. Qui si narra che il corpo di Sant’Antonino (decapitato, secondo tradizione, nel 303) fu ritrovato in un ambiente ipogeo dal vescovo Savino, per essere poi traslato sul finire del IV secolo nella vicina chiesa di San Vittore, da quel momento dedicata al patrono. Sul luogo del ritrovamento il vescovo Savino fece costruire una prima chiesa, a cui ne seguì una medievale, che fu a sua volta sostituita dall’attuale, ultimata all’inizio del XVI secolo. La memoria di quel luogo sopravvive ancora oggi alla venerazione dei piacentini: da qui il 13 novembre di ogni anno parte una processione che giunge nella basilica di Sant’Antonino e che ricorda il leggendario ritrovamento del corpo del martire, dopo che al vescovo Savino fu mostrata in sogno l’esatta posizione della sepoltura. Durante i lavori di restauro dell’attuale edificio, sul finire dell’800, vennero alla luce straordinari reperti di età imperiale, tra cui il bellissimo” marmo Cecilio”, che dimostrano l’impiego di quest’area fin dal I secolo come necropoli posta immediatamente al di fuori delle mura urbane. Lungo tutta la durata dell’evento i visitatori avranno la possibilità esclusiva e irripetibile di calarsi proprio all’interno della camera ipogea dove è stato ritrovato il corpo di Antonino, unico esempio di questo tipo di ambiente conosciuto in città ancora intatto ed accessibile, alla profondità di quattro metri e mezzo. Info su cattedralepiacenza.it.

Rassegna della canzone dialettale “Piacenza nel cuore”, mostra di documenti e codici dall’Archivio Capitolare; tradizionali bancarelle il 4

Torna la festa patronale di Sant’Antonino e come ogni anno si apre un periodo di eventi per Piacenza che avrà il suo culmine giovedì 4 luglio, con iniziative tra devozione e intrattenimento. Fino a domenica 7 il Chiostro della Basilica di Sant’Antonino ospiterà “Sguardi oltre...”, mostra fotografica di Pino Balordi, “Il giracielo e altre storie”, mostra di disegni realizzati dai bambini del CRA “Istituto Madonna della Bomba”, “Salute secondo natura o per cultura (tra Storia e Trascendentali)”, mostra fotografica di Carlo Mistraletti Della Lucia. Giornata centrale sarà come di consueto quella del 4 luglio: giovedì in centro città dalle ore 7 alle 24 grande Fiera di Sant’Antonino con tante bancarelle. Presso l’Oratorio Santa Maria in Cortina, via Verdi 46, dalle 10 alle 19, visita al pozzo di Sant’Antonino mentre nel Chiostro della Basilica ci sarà “A tavola col Capitolo. Cibi e usi alimentari dei canonici di Sant’Antonino nel Medioevo”, mostra di documenti e codici dell’Archivio Capitolare a scaglioni orari come segue: ore 15, 16, 17, 21. Al Museo Capitolare, alle ore 16, visita guidata al Museo della Basilica di Sant’Antonino coordinata da Anna Riva. In Piazza Cavalli, ore 21, tradizionale appuntamento con “Piacenza nel cuore”, rassegna della canzone dialettale piacentina con Marilena Massarini. Si segnala che in caso di maltempo l’evento si terrà presso il Salone monumentale di Palazzo Gotico. Appuntamento settembrino ma parte delle iniziative della festa patronale, la rassegna lirica: dopo “Norma” e “Lucia di Lammermoor”, sabato 7 settembre a Palazzo Farnese, ore 21.15, per la “Lirica sotto le stelle” arriverà “Rigoletto” di Giuseppe Verdi, rea-

lizzata in collaborazione con l’Associazione Amici della Lirica. La serata, oltre all’opera, prevede una cena sotto le stelle. LE CELEBRAZIONI DEL SANTO Alle ore 6.30 nella Basilica di Sant’Antonino, Lodi mattutine, benedizione della lavanda e colazione insieme; alle 8 e alle 9 Sante Messe e alle 10 Concerto della Banda Ponchielli che arriverà da piazzale Genova fino a piazza Sant’Antonino. Alle ore 10.45 arrivo delle Autorità cittadine in piazza; alle 11 Celebrazione Eucaristica solenne presieduta da Mons. Gianni Ambrosio, Vescovo di Piacenza-Bobbio, che prevede il tradizionale momento dell’offerta del cero in onore del Patrono e consegna dell’onorificenza Antonino d’oro 2019.

Secondi Vespri e celebrazione Eucaristica Vespertina alle ore 18 in memoria di don Giuseppe Borea e dei sacerdoti martiri della fede e della Resistenza. Anche mercoledì 3 luglio, in Basilica alle 18, Celebrazione Eucaristica. Il culto antichissimo di Sant’Antonino, attestato già nel secolo che segue la morte del Santo, è sempre stato vivo nella città e nella diocesi di Piacenza, che lo ha scelto come patrono assieme a Santa Giustina, consacrandogli la prima Cattedrale, la basilica di S. Antonino sorta nel sec. IV, in seguito rifatta nei secc. IX e XI. Molte altre chiese della diocesi di Piacenza hanno Antonino come titolare. Nella liturgia piacentina gli sono consacrate due feste: quella principale il 4 luglio, col rito di prima classe, e quella del 13 novembre, giorno dell’invenzione delle sue reliquie, con rito di seconda classe.

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Arena Daturi, cinema sotto le stelle (e.p.) Al “Cinema sotto le stelle”, la rassegna cinematografica estiva piacentina all’aperto all’Arena Daturi di Viale Risorgimento dal 1° luglio - “l’arena più cinefila d’Italia” secondo Roberto Roversi, presidente dell’UCCA (unione circoli cinematografici Arci) – la sera di venerdì 5 luglio, ore 21, si terrà una proiezione in tema di diritti: “Croce e delizia”, un film italiano del 2019 a tematica gay. In questa commedia i Castelvecchio e i Petagna sono due famiglie agli antipodi, diverse per estrazione sociale e mentalità, che si trovano a passare le vacanze estive assieme. Le loro vite vengono scombussolate quando i rispettivi capofamiglia, Tony e Carlo, annunciano di essere innamorati e di volersi sposare. I loro figli Penelope e Sandro faranno di tutto per mandare a monte la loro unione. Partecipa all’organizzazione della serata l’associazione Arcigay Piacenza Lambda. Nel cartellone

AGENDA PIACENZA - Cinema a Spazio 4 Giovedì 4 luglio alle 15 a Spazio 4 proiezione di films e/o documentari, grazie alla collaborazione con il Cine Club Piacenza. La proiezione sarà seguita da una discussione e confronto con i partecipanti. PIACENZA - Musica dal vivo a Spazio 4 Venerdì 5 luglio dalle 17 a Spazio 4 “Venerdi bikers” con musica dal vivo e stand gastronomico Tony Bistrot. Serata di musica country con “Woody’s Roads Band”.

del cinema all’aperto, a cura di Arci e Cinemaniaci in collaborazione con il Comune di Piacenza, 57 film in 56 serate nella parte centrale dell’estate. I prezzi dei biglietti intero 6 euro, ridotto 5 euro; alcune serate avranno ingresso libero. Gli spettacoli si terranno come di consueto da lunedì a sabato, salvo eccezioni; alle ore 21.45 fino al 14 luglio, alle ore 21.30 dal 15 luglio in poi. Tra gli ospiti, confer-

mati, Giulio Base, attore e regista per ‘Il banchiere anarchico’ (giovedì 4 luglio, prima visione); Alessio Cremonini, regista di ‘Sulla mia pelle’ (martedì 9 luglio); Stefano Sampaolo, regista di ‘Mi sono divertito comunque’ (lunedì 15 luglio, cortometraggio); Claudio Cadei, uno degli autori di ‘The Harvest’ (giovedì 18 luglio, prima visione). Tutto il programma su www.cinemaniaci.org

Veleia, si rinnova la magia del teatro antico nel Foro

PIACENZA - Visita guidata: segreti svelati Domenica 7 luglio alle 16.30 in PIazza Duomo passeggiata per le vie centrali di Piacenza alla scoperta di ignoti simboli, luoghi, opere che seppur pubbliche ed esposte alla vista quotidiana nascondono la culturale la storia che hanno dato vita alla città odierna. PIACENZA - MashUp a Spazio 2 Quattro serate a Spazio2 di musica live! Questo è il programma per i prossimi 4 venerdì in via XXIV maggio insieme ai ragazzi di Collettivo Zest. MashUp si presenta come il festival che vuole portare tanta musica live in centro a Piacenza d’estate. Si parte con i Riviera, i Cacao e gli Stasi e si proseguirà per altri 3 venerdì, fino alla chiusura del 19 luglio. CASTELLARQUATO - Musica in castello Giovedì 4 luglio a Castellarquato Musica in Castello: Gianluca Impastato - Rumba Pesa in Piazza Municipio, ore 21.30. Info: www.musicaincastello.it CASTELLARQUATO - Andum e gnum Venerdì 5 luglio Andum e Gnum, passeggiata notturna da Castell’Arquato a Vigolo Marchese, ritrovo ore 20.30 Info: prolococarquato@libero.it

Prossimo appuntamento il 10 luglio con l’incontro Scarpati-Barbero

CASTELLARQUATO - Baciami in castello Sabato 6 luglio Baciami in castello: visita guidata notturna alla Rocca Viscontea di Castellarquato e degustazione di gelato. Ore 21.30. Info e prenotazioni: iatcastellarquato@gmail.com

Si rinnova l’appuntamento estivo con il Teatro Antico nella cornice dell’area archeologica di Veleia. Un cartellone d’eccezione - realizzato dalla direttrice artistica Paola Pedrazzini - composto da appuntamenti preziosi, per la maggior parte creati in esclusiva per il festival. Artisti internazionali come il M° Uto Ughi per la prima volta a Veleia (il 17 luglio con l’Orchestra I Filarmonici di Roma) e artisti imprevedibili come il comico Paolo Rossi che si esibirà domenica 14 luglio;

PIANELLO - La Festa del Gigi Torna a Pianello sabato 6 luglio in piazza Mercato un grande appuntamento di divertimento e solidarietà con La Festa del Gigi. Ospiti direttamente da RTL 102.5 Ricky Aristarco, Paolo Cavallone & Special Guest Star Jennifer Pressman! Musica anni 70/80/90, si balla in pista con una vera atmosfera da discoteca estiva! La Pro Loco di Pianello dedica anche quest’anno l’iniziativa alla raccolta fondi per l’associazione amici dell’Hospice ONLUS di Borgonovo Val Tidone, organizzazione che garantisce un servizio di primaria importanza e di alto livello a tutta la comunità della Val Tidone e della nostra provincia. Disponibili anche specialità gastronomiche come i Batarò, Grigliate, i Salumi DOP, pollo fritto. Gli stand saranno aperti dalle 20 per tutta notte, troverete oltre alla cucina anche ottimi vini e birre. Info: 377 1697128 oppure al 0523 1885695 oppure visitate il sito http://www.pianellovaltidone.net

linguaggi diversi che si contaminano per far dialogare, nell’antico foro romano, Teatro, Musica, Storia, Mito, Poesia... Prossimo appuntamento mercoledì 10 luglio con Alessandro Barbero (storico e scrittore) e l’attore Giulio Scarpati (in foto) insieme per la prima volta in “Invasioni barbariche”, tra epos e storia. A questo si aggiunge “Veleia ragazzi”, la nuova sezione del Festival dedicata a bambini e adolescenti (dal 13 luglio). Tutto il programma su www.veleiateatro.com

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WEEKEND

Blues, a Fiorenzuola Dal Mississippi al Po

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Orzorock torna in Trebbia il 6 luglio con undici live

Il quindicesimo festival dal 6 al 14 luglio: musica, letteratura e cultura La quindicesima edizione del Festival Internazionale Dal Mississippi al Po si svolgerà anche quest’anno nella suggestiva cornice di Piazza Molinari a Fiorenzuola d’Arda. Un festival vero, con un palinsesto musicale originale, dove qualità e novità andranno a braccetto. Dal Mississippi al Po, però, non sarà solo musica, ma anche letteratura e cultura, poichè l’ex macello, luogo deputato alla cultura, aprirà le sue porte per mostre d’arte, presentazioni letterarie, concerti acustici, che si svolgeranno in concomitanza al Festival dal 6 al 14 luglio. Sabato 6 luglio

- Inaugurazione mostra d’arte Atlantic Echoes Ex Macello, ore 19:00 - Notte Bianca Fiorenzuola Romea, concerto live Ex Macello, ore 22:00 Mercoledì 10 Luglio Satoyama Quartet Ex Macello, ore 19.00 Giovedì 11 luglio Aperitivo letterario Ex Macello, ore 19:00 Caffè letterario Piazza Molinari ore 21:15 50 anni fa….Woodstock Piazza Molinari ore 22:00 Concerto Live Popa Chubby Il programma completo sul www. festivaldalmississippialpo.com

La ventiduesima edizione di Orzorock Festival sarà concentrata tutta in un giorno, sabato 6 luglio in Loc. Cosmo di Gragnano, e mette in mostra una lunga serie di live che porteranno la festa fino a tarda notte. Un mix di proposte locali, molte delle quali nella scuderia parallela Orzorock Music, e altre che invece vengono da fuori Piacenza e che in certi casi daranno un tocco diverso ai suoni tipici della cava sul Trebbia. Oltre al rock alternativo fortemente Made in Italy infatti, si andrà a spaziare su sonorità d’oltreoceano e oltremanica, dal country al punk rock, toccando il cantautorato con influenze di bossa nova, per poi approdare all’hip hop. Non mancheranno drink, food e l’immancabile merchandising del festival, per potervi portare a casa un pezzo dell’edizione ventidue dell’evento più rock della provincia di Piacenza. Tutto il programma alla pagina facebook Orzorock Festival.

Pic nic al Parco, il giovedì alla Biblioteca di Strada

All’Infrangibile, in via Serravalle Libarna - presso i giardini “Vigili del Fuoco”, esiste una biblioteca fatta dai cittadini per i cittadini. Un luogo di lettura e di scambio libri ad accesso gratuito, dove regalare o farsi regalare un libro, socializzare e trovare informazioni utili su tanti temi. Qui, ogni giovedì fino a fine settembre dalle 20 alle 23 ci sarà Pic nic al Parco a tema. Per stare all’aperto in compagnia. Come funziona: ognuno porta qualcosa da mangiare e ci si siede ai tavoli, se si vuole si può condividere con gli altri commensali scambiandoci leccornie e ricette. La Biblioteca di strada mette a disposizione il luogo, tavoli, sedie, acqua, sale, pepe, olio, aceto, piatti, posate, tovaglioli, tovaglie e un pò di musica di sottofondo. E dopo cena si può chiacchierare, giocare a carte, a tombola...

Riecco l’estate manzoniana targata Banca di Piacenza

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Torna l’estate manzoniana targata Banca di Piacenza. “Il liberismo economico nei Promessi Sposi – Dalla rivolta del pane alla peste” è il tema scelto per il reading teatrale proposto da Mino Manni con Marta Ossoli (accompagnamento musicale di Silvia Mangiarotti al violino e Francesca Ruffilli al violoncello). L’iniziativa dell’Istituto di credito di via Mazzini si avvale del patrocinio dei Comuni di Agazzano, Alseno, Alta Val Tidone e Lodi. Gli spettacoli si terranno alle 21,15. Il primo appuntamento si è tenuto venerdì 28 giugno ad Agazzano, in piazza Europa con il tema “La rivolta del pane”. Venerdì 5 luglio, nel Cortile della Villa di Castelnuovo Fogliani (in Aula magna in caso di pioggia), in Comune di Alseno, con la collaborazione di Cà Fogliani, il reading avrà come filo conduttore “Renzo e la notte all’osteria”. “La discesa dei lanzichenecchi e la morte di Don Rodrigo” sarà invece il tema della serata in programma a Lodi (piazza Broletto o sotto gli omonimi portici in caso di maltempo) venerdì 12 luglio. La piazza del Popolo di Caminata, in Alta Val Tidone, è invece la location scelta per il reading su “La peste”, previsto per venerdì 19 luglio (in caso di pioggia lo spettacolo sarà allestito nella chiesa parrocchiale). Mino Manni e Marta Ossoli si sposteranno poi in città, sabato 21 settembre, sempre alle 21,15, nel Salone dei Depositanti di Palazzo Galli, per un altro reading teatrale proposto in collaborazione con Confedilizia. Tema, “La descrizione manzoniana della società secentesca e l’Addio ai monti”. Complessivamente, una bella occasione per un insolito ripasso dei Promessi Sposi che – come sosteneva Luigi Einaudi – «è uno dei migliori trattati di economia politica che siano mai stati scritti». Preavvisare la propria partecipazione telefonando allo 0523 542357 e scrivendo a relaz.esterne@bancadipiacenza.it


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Piace, pronostico di inizio estate: biancorossi là davanti SCRITTO COI PIEDI di Cesare Raimondi

Venerdì piacentini, il gusto dell’estate Proseguono con successo i Venerdì Piacentini, il Festival ideato dall’agenzia di comunicazione Blacklemon, che animerà il centro storico per altre 3 serate, fino al 19 luglio. I Venerdì Piacentini sono la più importante manifestazione culturale, turistica e commerciale della Provincia di Piacenza, un evento giunto alla nona edizione e i cui numeri sono sempre in crescita. Lo scorso anno si è registrato il record di 280.000 visitatori in 5 serate, con almeno 130.000 turisti (provenienti prevalentemente dalla Lombardia) e un indotto per il commercio in centro storico stimato in 7 milioni di euro. Sui Venerdì Piacentini hanno scritto giornali a Milano, parlando di “esodo” del venerdì sera verso la vicina città emiliana, ma anche di Parma, Lodi, Cremona, persino Rimini. Ogni genere musicale, dalla musica classica al jazz, dal rock alla musica elettronica, riempirà le piazze e le vie del centro storico. Oltre alla musica, nel cartellone troveranno spazio spettacoli, competizioni sportive, letteratura, arte di strada e performance originali di ogni tipo. Il festival punta a valorizzare gli artisti locali (nei 9 anni dei Venerdì Piacentini sono almeno 1.500 gli artisti piacentini valorizzati sui palchi della kermesse) e mette in luce i tesori della città, con l’apertura straordinaria di luoghi di culto, palazzi e giardini privati. La manifestazione si svolge in tutto il centro storico di Piacenza, chiuso al traffico e reso completamente pedonale. Le piazze principali della città e tutte le vie più importanti del borgo antico sono trasformate in un teatro a cielo aperto, con eventi itineranti e spettacoli ad orari alternati. sono ormai “festival nel festival” come il “Piacenza Motor Expo” .. Il programma della terza serata sul sito www.venerdipiacentini.it Gli aggiornamenti sono pubblicati sui canali social www.facebook. com/venerdipiacentini e www.instagram.com/venerdi_piacentini

A Bastione San Sisto apre l’Osteria della Balera

Nel restaurato Bastione San Sisto, non lontano da Piazzale Milano, la porta nord della città, a pochi passi dal fiume Po, nella trafficatissima via Legione Zanardi Landi è sorta l’Osteria della Balera, una nuova attività ristorativa e d’intrattenimento dal sapore antico ma nuovo sotto una serra in ferro, un cuore verde e tranquillo sopra le antiche mura farnesiane, in ex locali abbandonati da decenni. Come si legge sul sito dell’osteria: “Una cucina semplice ma gustosa, come quella di una volta, senza troppo fronzoli ma di quelle che non puoi fare a meno di fare la scarpetta.” Come suggerisce il nome poi è effettivamente una balera all’aperto, con un grande prato, una mosca bianca in un’epoca in cui i locali da ballo popolari e contadini nell’Italia del Nord come questi si sono ridotti drasticamente in pianura. Dopo un’iter di alcuni anni, da quando il Comune di Piacenza nel 2015 aveva avviato l’ambizioso progetto di #openday in vari edifici e strutture antiche e abbandonate della città, in cui la cittadinanza era invitata a visitarli e ad esprimere opinioni sul loro riutilizzo, il Bastione San Sisto era tra questi. Dopo un’accurata ristrutturazione è stato ridato ai piacentini. Il sito dell’osteria continua così: “Uno oste estroso, un bel giardino, una bellissima serra, una sala comoda e accogliente, un piccolo e appartato dehor. E d’estate una balera di luci, musica e danze.” e.p.

Giornale indipendente: distribuito gratuitamente nella città di Piacenza e nei comuni limitrofi attraverso espositori posti nei luoghi di aggregazione e passaggio. Direttore responsabile: Giuseppe De Petro. g.depetro@corrierepadano.it

Editore: Sumarte S.R.L. Largo Erfurt, 7 29122 Piacenza Tel. 345 8004819 www.corrierepadano.it Pubblicità Sumarte S.R.L Pubblicità 29122 Piacenza Largo Erfurt,7 Tel. 335 5620636 E-Mail: infosumartepubblicita.it Stampa: FDA Eurostampa Srl Borgosatollo (BS) Registrazione Tribunale di Lodi n.162 in data 20/07/1983

Associato Unione Stampa Periodica Italiana

La fiducia sarà una caratteristica piacentina dei prossimi cento anni Era sotto Sant’Antonino 2018. Un anno esatto è passato dall’intervista al presidente Onorario del Piacenza Stefano Gatti. Eravamo al Barino, in uno dei tavolini fuori. Gli chiesi se per i cento anni, c’era in ballo qualche festa. Rispose: “Andiamo in B, la festa viene da sola”. Registrai come battuta, buona tra l’altro. Davo per scontati i festeggiamenti, molto meno la promozione. Se Gatti avesse voluto una mia previsione per la squadra di Piacenza, avrei risposto: campionato in zona play off, noiosetto fino a marzo, qualche bella trasferta a vivacizzarlo, solito seguito di spettatori. Uno bravo direbbe di aver indovinato tutto. Invece: - Siamo arrivati in zona playoff solo alla fine dell’ultimo minuto dell’ultimo turno. Al penultimo minuto eravamo in B. - Noiosetto fino a marzo lo è stato per chi vuole vedere schemi di grido. Per chi chiede di distribuire rollate ad ogni partita. Tolta l’eclissi del mese di Gennaio, l’astro biancorosso ha sempre brillato. - Le belle trasferte sono salite a tutte le trasferte. Isole escluse, trovavo difficile rimanere a casa con una squadra del genere, con una classifica del genere. - Il solito seguito di spettatori lo avevo quasi imbroccato. Poi gli eventi hanno preso una piega diversa. Deroghe su deroghe per aumentare la capienza dello stadio. L’agorafobia da GalleanaGarilli debellata. Oggi è Sant’Antonino 2019. Non saprei come impostare l’intervista ad un massimo dirigente. La società ha già risposto a tutto quanto le concerne. L’unico quesito inevaso è perché Roberto Pighi disse alla stampa che ci avrebbe portato a Montecarlo. Davvero criptico. Per il resto: hanno subito confermato lo staff operativo, hanno avviato l’iter di ammodernamento stadio, hanno inserito un nuovo socio coi nuovi capitali. I regolamenti impongono pure la ristrutturazione del parco giocatori. I prestiti torneranno a casa, i giovani dovranno giocare, i nuovi dovranno arrivare. E spero che i vecchi non debbano per forza partire. Il mercato biancorosso stavolta non potrà sfruttare il negozio sotto casa. In estate tornava comodo, ma il Pro Piacenza è sparito. L’impegno della società di Via Gorra sarà capitalizzare il tesoro di utenze riallacciate. Servirà sensibilità, comunicazione e, come sempre, soldi. Soldi l’ho lasciato ultimo. Non ho ancora capito se ci vogliono davvero. Le notizie confermano quanto sia più utile presentare una fideiussione bulgara, suffragata da un fondo birmano, che non applicare il metodo classico del tirarli fuori dal portafoglio. Oggi come ieri nessuno me le chiede, ma distribuire previsioni costa niente. Quindi: - La fiducia sarà una caratteristica piacentina dei prossimi cento anni. La campagna abbonamenti si chiuderà con 3500 tessere sottoscritte. - Giocheremo con l’albero di Natale rovesciato: un difensore, due centrocampisti, tre esterni e

quattro attaccanti. Per gli esterni è già pronto un prato a tre corsie. - Le trasferte saranno più lontane. Compileranno i gironi col buonsenso tipico della Lega Pro. - La squadra sarà ancora d’im-

patto. Ci classificheremo sul podio. Staccheremo seconda e terza di parecchi punti. - Il prossimo presidente del consiglio comunale piacentino sarà uno dei 3500 abbonati. Manca poco al raduno. Il tempo tra l’epilogo della 2018-19

e l’inizio della 2019-20 passerà in un soffio. Poi il pallone ricomincerà a rotolare, e la valigetta che ci tiene ancorati alla realtà, tornerà pesante. Enzo Concina, a sinistra, alla festa del centenario del Piacenza Calcio

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