L’allarme della Caritas: in aumento i nuovi poveri

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SETTIMANALE DI INFORMAZIONE FONDATO NEL 1983

Poste Italiane spa - Spedizione in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02 2004 n. 46) art. 1, comma 1 - DCB Pc

GIOVEDÌ 20 DICEMBRE 2018 - ANNO 35 N. 35 - EURO 0,20

Impresa: 2018 in risalita REDAZIONE Rota: ‘Servono infrastrutture’

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AGENDA DI NATALE

Il bilancio di Confindustria: bene metalmeccanica e agroalimentare

A PAGINA 4

Servizi triplicati per l’organizzazione: le iniziative per le persone in difficoltà

L’allarme della Caritas: in aumento i nuovi poveri

A Bettola si pattina sul “Parad-Ice” A PAGINA 13

Il direttore Chiodaroli: “50mila borse viveri distribuite nel corso dell’anno e oltre 47 mila pasti erogati complessivamente dalle mense della fraternità” Aumentano i ‘nuovi poveri’ e di pari passo le situazioni a rischio di esclusione sociale: i servizi offerti dalla Caritas diocesana Piacenza-Bobbio negli ultimi anni sono triplicati e la mensa della fraternità ha erogato 140 pasti ogni giorno. La Mensa di via S. Vincenzo non offre solo un pasto caldo ma rappresenta un importante momento di incontro e di accoglienza all’interno di un percorso di crescita e di autonomia che passa attraverso il Centro di ascolto, che ha sostenuto 1.257 nuclei familiari, evidenzia Giuseppe Chiodaroli, direttore della Caritas diocesana Piacenza-Bobbio.

Il giorno della Vigilia consueta sflata di Babbo Natale

Piacenza, Capodanno in piazza A PAGINA 10

A PAGINA 3

Parcheggio Cittadella

“Difendiamo le nostre piazze storiche” PIVONI A PAGINA 2

Regalare libri e cultura

Per le feste scegliete il “chilometro zero” DADATI A PAGINA 7

Bobbio, Natale della tradizione: presepe e commedia dialettale DA PAGINA 14

AI LETTORI

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IRRIGAZIONE CONSULENZA - PROGETTAZIONE REALIZZAZIONE Corriere Padano, nell’augurare buone feste a tutti i lettori, ricorda che tornerà in distribuzione venerdì 11 gennaio 2019.


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ATTUALITÀ

Qualità della vita, Piacenza perde 5 posizioni: è quarantesima Qualità della vita, Piacenza continua a perdere terreno nelle classifiche nazionali. Nell’anno in cui Milano festeggia un inedito primato nell’indagine sulla vivibilità delle province italiane del Sole 24 Ore, la nostra città si piazza al 40esimo posto perdendo ben cinque posizioni. Come ogni anno la Qualità della vita scatta una fotografia delle città italiane, scegliendo di inquadrare la questione del benessere tramite 42 indicatori suddivisi in sei macro-aree («Ricchezza e consumi», «Affari e lavoro», «Ambiente e servizi», «Demografia e società», «Giustizia e sicurezza», «Cultura e tempo libero»), riferiti all’ultimo anno appena trascorso. Dopo la risalita dell’anno scorso (recuperando 13 posizioni), Piacenza perde terreno e si classifica al 40esi-

mo posto, tra Brescia e Biella. Milano primeggia, dunque, seguita da Bolzano e Aosta, mente a livello regionale la prima città è Bologna (settima) mentre Parma si posizione al 29esimo posto. Passando in rassegna i singoli indicatori, risulta però come Piacenza occupi il quarto posto a livello nazionale per tasso di occupazione, anche se il gap tra le retribuzioni maschili e quelle femminili è molto alto e ci classifica al 99esimo posto. Anche per quanto riguarda il rapporto impieghi/depositi siamo a fondo classifica: 87esimi. Ambiente altro tasto dolente: 59esimi per l’Ecosistema urbano e 98esimi in termini di rischio idrogeologico. La sicurezza è un problema (80esimo posto per le rapine) mentre è buona la spesa sociale per abitante (16esima posizione).

“Difendiamo le nostre piazze storiche” Il Comitato Due Piazze contro il parcheggio interrato di Piazza Cittadella: “Uno scempio urbanistico e ambientale” C’è chi dice no al progetto di parcheggio interrato in Piazza Cittadella. Il “Comitato Due Piazze”, associazione ambientalista cittadina che da mesi si mobilita contro questa possibilità, ora ha manifestato attivamente la propria contrarietà al parcheggio sotterraneo con un presidio (chiedendo anche non siano tagliati gli alberi) e una conferenza stampa il 16 dicembre. “Uno scempio urbanistico, ambientale, culturale, architettonico e archeologico. Va fermato”, così hanno ribadito. Uno dei suoi portavoce, Stefano Benedetti, osserva che “Piazza Cittadella sia una delle quattro piazze storiche principali, davanti al suo monumento più imponente (il Farnese),

uno dei luoghi identitari della città. Come tale è soggetta sia a tutela diretta del Codice dei Beni Culturali sia a un vincolo di tutela indiretta. Tutela diretta significa che, per legge, l’intera piazza, sopra e sotto il suolo, in quanto storica, può essere sottoposta esclusivamente a interventi di conservazione, cioè di restauro o di ripristino filologico, ed essere adibita solo ad usi compatibili con il suo valore storico-artistico; dunque la legge non ammette lavori di trasformazione, cioè di demolizione e ricostruzione o di nuova costruzione, sopra o sotto il suolo, come quelli previsti nel progetto comunale. La tutela indiretta è stata apposta dalla Soprintendenza e riguarda in particolare gli edifici che la contornano, i relativi volumi, altezze, materiali, le visuali prospettiche; ogni loro modificazione deve essere in armonia con il valore monumentale del complesso Farnesiano/Visconteo”, e ha continuato “Piazza Cittadella, con Piazza Casali e gli edi-

fici pubblici storici e moderni che le attorniano o le occupano formano un comparto urbano d’importanza unica a Piacenza e per la vicinanza del fiume Po, delle grandi vie di comunicazione come la strada statale Milano-Bologna, l’autostrada Torino-Brescia, le linee ferro-

viarie da e per Milano, Bologna e Torino.” Il Comitato si augura che vinca l’interesse pubblico e non sia realizzato un parcheggio che a loro dire trasformerebbe la zona in una ‘camera a gas’, ravvisando poi irregolarità nella conduzione della pratica perché non avrebbero dovuto esserci rapporti tra operatori privati e la Soprintendenza. La soluzione? “Meglio pagare una penale per la disdetta dell’appalto che fare un’opera dai danni inestimabili” e s’individua nell’area dell’ex Laboratorio Genio Pontieri un’alternativa di nuovo parcheggio per il centro storico. Il progetto di riqualificazione s’inserisce in una più generale trasformazione della zona, già in atto con opere di restauro sul Farnese, dell’ex chiesa del Carmine e prevede: demolizione dell’autostazione dei bus ormai abbandonata; demolizione del mercato coperto attuale; probabile abbattimento dei sedici alberi (tra tigli e pini) intorno all’ex autostazione; riapertura visiva dell’ex chiesa e della Casa del Combattente; costruzione del nuovo mercato coperto come edificio vetrato e porticato che connetta piazza Casali, rialzata rispetto al manto stradale per non ridurla a parcheggio; al posto dell’autostazione due pensiline coperte e la stessa piazza Cittadella rimarrebbe destinazione di fermate bus. Rialzato il collegamento tra le due piazze, così da veicolare i flussi di traffico diretti al parcheggio interrato o alla sosta breve al mercato. Dulcis in fundo il parcheggio, di cui non è stata fornita nessuna indicazione sull’inizio degli scavi. Al quotidiano Libertà risulta che i lavori potrebbero partire già nei primi mesi del 2019. Edoardo Pivoni


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PRIMO PIANO

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L’allarme della Caritas: in aumento i nuovi poveri Il direttore Chiodaroli: “50mila borse viveri distribuite nel corso dell’anno e oltre 47 mila pasti erogati complessivamente dalle mense della fraternità” Aumentano i ‘nuovi poveri’ e di pari passo le situazioni a rischio di esclusione sociale: i servizi offerti dalla Caritas diocesana Piacenza-Bobbio negli ultimi anni sono triplicati e la mensa della fraternità ha erogato 140 pasti ogni giorno. La Mensa di via S. Vincenzo non offre solo un pasto caldo ma rappresenta un importante momento di incontro e di accoglienza all’interno di un percorso di crescita e di autonomia che passa attraverso il Centro di ascolto, che ha sostenuto 1.257 nuclei familiari: ‘Si conferma anche per quest’anno il significativo aumento del numero dei colloqui e il tempo dedicato alle persone ascoltate, a causa della maggiore complessità delle situazioni di disagio che richiede una presa in carico sempre più articolata ed approfondita’, evidenzia Giuseppe Chiodaroli, direttore della Caritas diocesana Piacenza-Bobbio. Si aggiunge la cifra record delle 50mila borse viveri distribuite nel corso dell’anno da tutte le realtà presenti all’interno della Diocesi piacentina e gli oltre 47 mila i pasti erogati complessivamente dalla Mensa della fraternità, dal centro diurno e dalle accoglienze notturne (Scalabrini, Sacra Famiglia, S.Anna).

Case tra le Case Per far fronte alla crescita di situazioni di disagio e alla complessità delle richieste di aiuto, la Caritas piacentina ha attivato numerose iniziative per aiutare le persone a recuperare la propria dignità. ‘Grazie al progetto “Case tra le Case” - realizzato in cogestione con la Fondazione di Piacenza e Vigevano - abbiamo messo a disposizione delle famiglie in difficoltà, 25 appartamenti a prezzi calmierati, in accordo con i proprietari degli immobili’, ricorda il direttore Chiodaroli, che aggiunge: ‘Sono state aiutate, su turnazione, oltre un centinaio di famiglie. Ognuna è stata inserita ed accompagnata all’interno di un percorso di aiuto finalizzato a superare una situazione di momentanea difficoltà’. A febbraio è attesa un’importante novità: verrà infatti inaugurata la ‘Casa per le pene alternative’. La strut-

Emporio solidale, importante risposta ai bisogni delle famiglie in difficoltà

tura – fortemente voluta dalla Diocesi - consentirà di aiutare le persone nel reinserimento lavorativo e sociale, evitando così il rischio di recidiva. ‘La nostra sfida – aggiunge il direttore della Caritas di Piacenza-Bobbio – è stringere la comunità attor-

sentato anche l’occasione per ringraziare tutti i volontari e per ricordare l’impegno di Carmen Cammi. La sua generosità, il suo entusiasmo e la sua gentilezza erano ingredienti di una vita vissuta “con” e “per” gli altri, al servizio dei poveri, del-

Da febbraio una novità: la Casa per le pene alternative no a chi è meno fortunato: in occasione del Convegno sulle Caritas parrocchiali abbiamo raccolto numerose testimonianze di volontari che hanno vissuto l’esperienza dell’aiuto come un grande arricchimento personale, oltre che di solidarietà’. A Natale, saranno tanti i volontari impegnati alla Mensa della Fraternità, per trascorrere le feste con chi è meno fortunato, in un clima di grande fraternità.

I 20anni dell’associazione Cammi In occasione del ‘Natale in Fraternità’, presso la Mensa di via S.Vincenzo, sono stati celebrati i vent’anni dell’associazione Carmen Cammi, che raccoglie oltre 600 volontari, impegnati nei 35 servizi offerti dalla Caritas al territorio. Lunedì 17 dicembre – il giorno successivo alla III Domenica dell’Avvento – si è svolta la tradizionale messa celebrata dal vescovo di Piacenza, Mons. Gianni Ambrosio presso la Mensa della fraternità: ‘La giornata – evidenzia il direttore Chiodaroli – ha rappre-

la chiesa e del territorio’. Sono state poi raccolte le testimonianze dei presidenti che si sono succeduti alla guida dell’associazione: Don Giampiero Franceschini (1998-2002), Anita Natali (2008-2012), Mario Solenghi (2012-2016), Augusto Mazzoni (in carica dal 2016) ed è stata ricordata l’indimenticata Lucia Badagnani (presidente dal 2002 al 2008). Era presente la sorella di Carmen Cammi, Rosa Cammi con il marito. Al termine della celebrazione, il vescovo Gianni Ambrosio, ha consegnato una lettera di ringraziamento ai volontari Caritas per l’impegno svolto per il territorio. Altra speciale ricorrenza festeggiata in questi giorni è il decennale del progetto ‘Piacenza Solidale’: ogni giorno la rete di solidarietà si occupa del ritiro del prodotto fresco, prossimo alla data di scadenza (in accordo con i supermercati del territorio) per consegnarlo a chi si trova in difficoltà. Nella foto al centro il direttore della Caritas Giuseppe Chiodaroli

La consegna dei locali del primo Emporio solidale della città è un’importante risposta alle nuove povertà. Nei giorni scorsi si sono conclusi i lavori di adeguamento dei locali di via I Maggio n.62, destinati ad ospitare il primo centro attivo sul territorio. Il progetto – finanziato dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano – nasce in sinergia tra più soggetti del territorio: Comune di Piacenza, Caritas di Piacenza e Bobbio, Svep, Auser e Croce Rossa, che si sono riuniti nell’associazione ‘Emporio Solidale Piacenza Onlus’ che avrà in gestione l’Emporio. Il Centro sarà operativo a tutti gli effetti a partire dalla prossima primavera, ma le realtà coinvolte sono al lavoro per avviare già da gennaio le fasi di allestimento e di organizzazione. L’Emporio solidale (situato nel primo fabbricato di 1.365 metri quadrati) sarà un supermercato speciale, destinato alle famiglie in difficoltà, alle prese con la crisi economica, la perdita del lavoro e l’impoverimento. Verranno offerti prodotti essenziali per la vita quotidiana come alimenti, generi per la casa e per l’igiene personale. Oltre alla spesa, all’emporio verranno collocati servizi di ascolto e di orientamento al lavoro, e consulenze per migliorare la gestione delle spese. Il secondo capannone (di 1.287 metri quadrati) interesserà il ‘Progetto Mobilio’, che sarà gestito dalla Caritas. ‘A gennaio inizieremo ad allestire gli spazi’, afferma il direttore della Caritas di Piacenza-Bobbio,

Giuseppe Chiodaroli, che spiega: il magazzino ospiterà mobili ed arredi donati dai privati e messi a disposizione delle famiglie in difficoltà. Nel laboratorio di falegnameria, inoltre, i mobili verranno restaurati ed adeguati alle abitazioni delle nuove famiglie a cui verranno destinati. Il mobilio che non verrà ricollocato – prosegue Chiodaroli – verrà sistemato all’interno di un’area espositiva con possibilità di acquisto tramite offerta da parte dei cittadini’. Per dare unitarietà, tra i due edifici, è stato realizzato un corpo di collegamento adibito al ricevimento, con le postazioni degli operatori delle associazioni coinvolte.

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ECONOMIA

Impresa, 2018 in risalita Rota: Servono infrastrutture

Il bilancio di Confindustria: in crescita il settore metalmeccanico, la logistica, l’agroalimentare. Perplessità sul futuro: “Manovra economica sbilanciata” Il bilancio di Confindustria, in relazione alle attività di impresa nell’anno 2018, è positivo. Ciò significa che l’economia nella nostra provincia ha ripreso a marciare. E’ tuttavia un ottimismo cauto quello del presidente di Confindustria Piacenza Alberto Rota, in quanto i dati presentati in occasione del tradizionale Consiglio generale di fine anno non sono ancora quelli ufficiali, poggianti sulle solide basi dello studio congiunturale, ma sono tuttavia il frutto dei colloqui del presidente con i portavoce delle diverse categorie imprenditoriali che fanno capo all’associazione di via IV Novembre. Ma in che cosa consistono i segnali positivi? Innanzitutto il livello occupazionale resta stabile rispetto al primo semestre dell’anno che si avvia al termine (quasi 1 per cento). Positivo, quando non molto positivo, il dato relativo al settore metalmeccanico, la cui crescita tendenziale si attesta intorno al 10 per cento e con un export davvero soddisfacente che tocca il 30 per cento per chi produce macchine utensili. Bene anche il settore alimentare (+ 8 per cento), così come le grafiche e la logistica. Non soddisfacente, come ormai da alcuni anni, il settore costruzioni e materiali

mercato internazionale nel quale le turbolenze ed i segnali di criticità sono sempre più forti. I buoni dati della maggior parte delle nostre aziende, non possono però non tenere conto della situazione complessiva dove, in Europa, e nel mondo, le acque sono particolarmente agitate”. Infine, due annotazioni, diciamo così, tra sacro e profano. Al

edili i quali, nel secondo semestre del 2018, hanno ulteriormente rallentato. Gli industriali, a questo proposito, danno la colpa agli scarsi investimenti in infrastrutture, di cui il territorio avrebbe viceversa assoluto bisogno. Per gli imprenditori piacentini, per esempio, la costruzione ex novo e la sistemazione dei ponti è “una assoluta necessità”.

La riunione di fine anno del Consiglio di Confindustria Piacenza: al centro il presidente Rota e mons. Ambrosio In alto a destra il presidente di Confindustria Piacenza Alberto Rota

In sede la mostra delle opere di Stefano Bruzzi La sede di Confindustria Piacenza ospita la nuova mostra dedicata al pittore Stefano Bruzzi, che sarà aperta fino al 22 marzo 2019. Prosegue con questa mostra la collaborazione avviata nel 2016 con la Galleria Ricci Oddi e frutto di una convenzione triennale. Presso i locali di Confindustria, infatti, sono esposti 14 dipinti del famoso artista piacentino, tre dei quali provenienti dalla Galleria Ricci Oddi e unidici da collezioni private. Questo progetto nasce all’interno dell’iniziativa, partita nel 2006, attraverso la quale 13

artisti locali hanno esposto loro opere presso l’associazione degli industriali. L’accordo con la Ricci Oddi intende quindi proseguire in questo percorso, accendendo oggi i riflettori su uno dei contenitori più interessanti del nostro patrimonio locale, confermando così il costante impegno di Confindustria Piacenza e della Galleria per la promozione e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale piacentino. Per l’occasione è stato realizzato un interessante catalogo.

“Nel mercato internazionale le criticità e i segnali di turbolenza sono sempre più forti” Consiglio di Confindustria è intervenuto il vescovo Ambrosio che, dimissionario per ragioni d’età, ha colto l’occasione per salutare il mondo imprenditoriale piacentino e offrire alla platea una riflessione sul Natale; profano, invece, il commento sulla manovra economica del governo, per gli industriali sbilanciata, troppo sbilanciata, sulla sussistenza e carente, viceversa, nelle auspicate misure di sostegno allo sviluppo.

Per il presidente Rota i progetti in potenza sono tanti, ma hanno adesso bisogno “d’essere stanziati e deliberati”. La riflessione del presidente degli industriali piacentini, inoltre, si è soffermata sulla situazione locale in un contesto nazionale ed internazionale: “Abbiamo avuto conferma – ha dichiarato Rota - della tenuta del nostro sistema produttivo, che nonostante qualche situazione di crisi, sa tenere il passo in un

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ECONOMIA

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Profumo: “Conosci te stessa” Piacenza e l’identità da trovare Secondo il manager - ospite di Confindustria - è basilare individuare una “identità collettiva”: solo allora sarà possibile comunicare con efficacia e investire in un progetto territoriale Alessandro Profumo, 62 anni, banchiere e manager di primissimo piano nel panorama europeo, è oggi ad di Leonardo (l’ex Fincantieri), la società a controllo pubblico (il Mef ne detiene il 30 per cento delle azioni) più importante del paese, leader nei settori aerospaziale, della sicurezza, della difesa. Leonardo, per offrire un’idea delle dimensioni, fattura 11,7 miliardi di euro. Profumo è stato ospite di “Conversazione con...”, l’annuale appuntamento natalizio di Confindustria con big del mondo imprenditoriale, culturale e finanziario. Profumo, intervistato dal giornalista economico del Corriere della Sera Dario di Vico, non ha lesinato opinioni sulla nostra città e sul suo tessuto economico-produttivo: Piacenza, sostiene in sintesi il manager, deve valorizzare ciò che ha, ovvero tradizione (territorio, enogastronomia, turismo) e innovazione (logistica e industria 4.0). Alle perplessità sulla logistica - in questi giorni a Piacenza nel mirino di una parte dell’opinione pubblica che le imputa consumo di suolo, lavoro dequalificato e insorgenza di problematiche assortite, dall’inquinamento dell’aria (camion

a go-go) a pesanti attriti sociosindacali, Profumo risponde che oggi “logistica non può essere sinonimo di camion e magazzino punto e basta, bensì di intelligenza gestionale, sapere sofisticato, ingegneria di sistema”. E ancora su Piacenza, l’ex banchiere genovese ha sottolineato la necessità prioritaria “di pensarsi, capire qual è la nostra identità e su questo lavorare”. E’ dunque questione di capacità di identificazione di indirizzi, di filoni vincenti da seguire e sui quali agire. Tra questi, oltre alla logistica (“si pensi al vantaggio

della posizione, e della vicinanza a Milano”) la tradizione alimentare, i salumi dop, un ambiente invidiabile, la storia. Profumo non disconosce una certa difficoltà nel sapersi promuovere (“certo, a proposito dell’alimentare tutti fanno riferimento a Parma”) ma considera basilare, appunto, l’individuazione di una “identità collettiva”: solo allora sarà possibile comunicare con efficacia e investire in un coerente progetto territoriale. Nel contesto confindustriale - tra i suoi interlocutori il presidente piacentino Alberto Rota - l’amministratore delegato del colosso ex Fincantieri non ha mancato di affrontare la più stringente attualità. Dalla necessità di stare in Europa in modo sempre più organico ed efficace (“è ora di dire forte e chiaro che più Europa vuole dire più lavoro, non il contrario”), contrastando il dannosissimo spread, che ha un impatto negativo sul costo del denaro, dunque sul credito, ed è un guaio per l’impresa così come per chi ha contratto un mutuo a tasso variabile; alla recente, dura, presa di posizione di Confindustria nazionale contro la manovra economica del governo giallo-verde. Su questo aspetto Profumo non si

è accodato al lamento di Boccia (presidente in via dell’Astronomia), rivolgendo all’impresa una chiara esortazione: “Ai governi è giusto chiedere la realizzazione e il mantenimento di un contesto favorevole, ma sono poi gli imprenditori a doversi chiedere cosa fare per ottenere risultati, per crescere. Anche il nostro mondo deve abituarsi a dismettere l’idea del supporto finanziario ed economico; diversamente non facciamo il nostro mestiere”. Alessandro Profumo è nato a Genova, è milanese d’adozione (dagli studi alla Bocconi al lavoro apicale in assicurazioni e istituti di credito) e ora piacentino per scelta, anche se part-time. Ha casa in alta Val Tidone, dove trascorre una parte dell’anno, numerosi week end (“gli amici che mi vengono a trovare sono incantati dalle vostre colline”) e il figlio che ha rilevato e ora conduce l’azienda agricola e la cantina Mossi di Ziano. La costruzione dell’identità, per Piacenza, passa anche dalle valli. Infine, un ultimo consiglio al mondo dell’impresa: gli imprenditori piacentini devono utilizzare Confindustria come un punto di riferimento e di aggregazione, un punto di aggregazione che diventi “un motore di pensiero in senso ampio, espressione non solo della cultura industriale ma anche di altri mondi e ambienti. L’obiettivo è divenire interlocutori con chi il territorio governa”.

Al centro, uno scorcio della sala Sotto, da sinistra, il presidente di Confindustria Piacenza Alberto Rota con Alessandro Profumo

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Sono due i progetti piacentini premiati a Bologna nell’ambito del premio “Coopin - Premia l’innovazione. Aperta. Cooperativa” promosso da Confcooperative Emilia-Romagna in occasione dei 50 anni dalla sua costituzione. Si tratta del progetto “Isola Serafini” sviluppato dalla coop sociale di comunità Isola dei tre ponti che è risultato vincitore del bando e di “50 vendemmie” di Cantina Valtidone che ha invece ricevuto la menzione speciale. La proposta relativa all’isola fluviale piacentina ha come obiettivo la valorizzazione di ambiti rurali in stato di abbandono a Isola Serafini e punta nel giro di cinque anni all’avviamento di un’azione integrata per lo sviluppo delle potenzialità turistiche del territorio, alla promozione e al miglioramento del patrimonio ambientale, storico e artistico, al recupero dell’identità della popolazione e allo sviluppo imprenditoriale dell’area puntando sullo sviluppo delle filiere produttive già esistenti. Il progetto “50 vendemmie” di Cantina Valtidone punta a mantenere vigneti impiantati mezzo secolo fa, valorizzando le varietà autoctone piacentine. Un lavoro proseguito con una vinificazione separata in purezza per ottenere vini in grado di far riscoprire profumi e gusti della tradizione. La premiazione si è tenuta nella Sala Bersani al Palazzo della Cooperazione, alla presenza dell’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Co-

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ATTUALITÀ

Innovazione, premiate due coop piacentine “Coopin - Premia l’innovazione”, promosso da Confcooperative: riconoscimenti ai progetti di Isola dei tre ponti e di Cantina Valtidone

sti, del segretario generale di Unioncamere Emilia-Romagna Claudio Pasini e del direttore di Aiccon Paolo Venturi. «Siamo davvero soddisfatti dei risultati di questo premio, sia per l’alta adesione che per la qualità dei progetti presentati» ha dichiarato Francesco Milza, presidente di Confcooperative Emilia Romagna, sottolineando che l’elevato numero di imprese e associazioni premiate «testimonia come nel mondo coope-

rativo siano presenti numerosi processi di innovazione aperta per prodotti, servizi e metodi di partecipazione, che fanno leva su una rivisitazione dei principi e dei valori mutualistici per adeguarli alle sfide contemporanee. Possiamo considerare raggiunto l’obiettivo di questo bando – ha aggiunto Milza – che è stato innanzitutto quello di fare emergere e divulgare le buone pratiche di Open Innovation esistenti in regione».

Sono 8 i progetti vincitori sparsi su tutto il territorio regionale, che si sono aggiudicati un contributo economico insieme ad azioni diffuse di storytelling e networking volte ad amplificarne la visibilità tramite video-interviste personalizzate su canali specializzati, pubblicazione di articoli, partecipazione a eventi, citazioni nelle buone prassi discusse negli studi di Confcooperative e Aiccon. Due le categorie previste dal bando: partnership

per l’innovazione (orientata ai progetti che aggregano soggetti diversi e complementari) e innovazione organizzativa (per quei progetti tesi a innovare la cultura organizzativa conferendo maggiore competitività alle imprese). A selezionare i vincitori è stata una giuria composta da un pool di studiosi e professionisti: Letizia Piangerelli (responsabile progetto CoopUpIN di Confcooperative Emilia Romagna),

Paolo Venturi (direttore Aiccon), Flavio Delbono (direttore Muec), Claudio Pasini (segretario generale Unioncamere ER), Saverio Cuoghi (Tempo Consulting). «Le attività legate a Coopin continueranno anche nel 2019 – ha aggiunto Milza – con la divulgazione e promozione delle buone prassi emerse e con la creazione di un database di eccellenze relative all’Open Innovation, da mettere a disposizione di tutto il nostro sistema cooperativo e non solo. Vogliamo diffondere queste buone pratiche, consapevoli che i principi della cooperazione oggi si concretizzano anche nella condivisione e nella compartecipazione ai processi di innovazione di prodotto e di servizio, dentro e fuori le aziende. Questo bando – ha concluso Milza – è il frutto di un percorso di formazione e approfondimento avviato nei territori che ha portato negli ultimi anni alla nascita di numerosi CoopUp spazi di incubazione di impresa e co-working».

Nelle foto, a sinistra la premiazione di Cantina Valtidone: da sinistra il brand ambassador Antonio Montano, l’assessore regionale alle attività produttive Palma Costi e il presidente regionale di Confcooperative Francesco Milza. A destra: i rappresentanti della coop Isola dei tre ponti con l’assessore Costi e il presidente Milza


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ATTUALITÀ

Regalate libri? Per le feste scegliete il “chilometro zero” Da anni ormai ragioniamo in termini di “chilometro zero”. Poi possiamo anche fregarcene, ma almeno sappiamo che esiste. Se vogliamo mangiare frutta e verdura di stagione, coltivata nei campi della nostra provincia, possiamo andare il lunedì e il venerdì mattina in Piazza Duomo, dove Coldiretti invita gli agricoltori del territorio a portare i loro prodotti. Oppure porre la massima attenzione sui fornitori dei negozi sotto casa o frequentare i mercati coperti di Piazza Cittadella o di via IV Novembre. La grande distribuzione ci risulta più infida, ma anche lì possiamo cercare di orientare e difendere le nostre scelte. Ma di “chilometro zero” si parla anche in ambito di ristorazione, dagli agriturismi (veri) ai ristoratori che fanno di questa scelta una bandiera. Perché si ragiona così? Il primo è che riteniamo il prodotto locale genuino: non ha subito processi di conservazione per arrivare alla nostra tavola. Il secondo è che più breve è la tratta di trasporto, minore è l’inquinamento dell’ambiente. Il terzo è che scegliere prodotti del territorio vuol dire garantire lavoro e portare ricchezza al territorio stesso, con ricadute positive per tutti. Ce ne sarebbero altri, ma bastino questi. Ora: forse non ci si pensa, ma il “chilometro zero” esiste anche in ambito culturale, e negli ultimi giorni di corsa ai regali e cercando un last minut di posti da visitare vale la pena saperlo. Volete regalare libri? Anche questi sono merci e come tutte le merci hanno bisogno di distribuzione, cioè aziende che si mettano d’accordo con i pro-

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duttori (gli editori) e i venditori al dettaglio (i librai), stringano accordi sui quantitativi (“Mi porti in negozio quattro chili di pere… Ehm, quattro copie del nuovo Camilleri”) e sui pagamenti. Tutto questo è lavoro, e il lavoro si paga. Circa un terzo del costo di ogni libro che compriamo sparisce tra gestione bolle e logistica. A meno che non si scelga il libro di un editore

cooperativa sociale che offre lavoro a ragazzi con difficoltà) sia alla libreria, perché in genere gli editori locali offrono al libraio percentuali di guadagno più alte e tempi di pagamento più comodi, proprio grazie al “chilometro zero”. Ah, e poi leggereste un bel libro: non è poco. Dello stesso editore potreste scegliere un meraviglioso libretto per sorridere al pranzo di

Anche in ambito culturale, preferite mete da visitare sul territorio: portate amici al Farnese, a Bobbio, a Vigoleno locale. Ecco dunque che se per Natale volete un libro di “racconti col morto” potreste lasciare sugli scaffali Una giornata in giallo di Sellerio e afferrare Piacenza in giallo di Officine Gutenberg. Risparmiereste un euro e dareste una mano sia a un produttore locale (tra l’altro una

Natale: All libar dill rispost in Piasintein, versione in dialetto di quel celebre libro delle risposte. Per scegliere dove farlo, il pranzo di Natale, c’è poi la nuova Guida dei Grass. Papero Editore – di cui ho la fortuna di far parte – propone Storie di bimbi favolosi che

non la danno vinta ai problemi, omaggio al best-seller Storie della buonanotte per bambine ribelli in cui sono raccolte figure come Bebe Vio e Stephen Hawking, Alex Zanardi e Frida Kahlo, raccontate e disegnate dai ragazzi autistici dell’associazione “La matita parlante”, aiutati dagli amici di Officine. E inoltre la nuova edizione di un best-seller da 40mila copie: Vivere con lentezza di Bruno Contigiani, libro che insegna molto su come affrontare il nostro tempo frenetico. Si possono poi scegliere libri di Scritture (qui il pensiero va a Tra le braccia di Fritz di Antonella Lenti) o di Pontegobbo

#conlaculturasimangia di Gabriele Dadati

(Il mistero del doppio ritratto di Klimt di Ermanno Mariani), di Piccole pagine (Gli attori mangiano per finta di Enzo Latronico) o di Parallelo 45, di Tip. le.co. o di TEP. Da comprare in librerie vere, non in rete. Perché il sorriso di Amazon è solo un logo, quello di Sonia di Fahrenheit 451 che invita a Piacenza Antonio Manzini – l’inventore di Rocco Schiavone – e ve lo fa incontrare è reale. Un sito internet non lo farà mai per voi. E se la scusa è che i libri costano troppo, ci si può rifugiare nell’usato di Bookbank. Siamo andati lunghi con i libri e allora diremo delle mete solo questo: scegliete di invitare nel-

la nostra zona amici e parenti, di passare un pomeriggio al Farnese o in Ricci Oddi, nell’abbazia di San Colombano a Bobbio o a Vigoleno. Perché? Perché così come il cibo che viene dal territorio fa bene al corpo, frequentare spesso i nostri luoghi della cultura ci aiuta a conoscere la nostra storia sempre meglio e dunque ci aiuta a capirci. Perché quello che abbiamo in torno è genuino: abbiamo più strumenti per non farci abbindolare da mostre-baraccone che troppo spesso infestano le grandi città. Perché essere turisti e portare turisti significa lavoro e ricchezza per il territorio. Esattamente come con il “chilometro zero”.


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SPORT

SCRITTO COI PIEDI di Cesare Raimondi

Braghin, le punizioni e le serate dal “Milione” “Marchetti mi venne a prendere dopo i tre anni di squalifica. Sapeva com’erano andate le cose e chi ero. Di meglio poteva capitarmi poco” Maurizio Braghin era in tribuna per Pro Vercelli – Piacenza. E’ di Biella, ma con le bianche casacche ha un rapporto particolare. Lì ha cominciato ad essere calciatore professionista, e lì ha finito. Sempre a Vercelli ha allenato. Ha allenato anche nel periodo più delicato della lunga storia bianca. La Pro Vercelli falliva, l’altra squadra cittadina, la Pro Belvedere Vercelli, retrocedeva. Lui accetta il timone del Belvedere, che dopo qualche settimana assorbe il titolo sportivo della squadra coi sette scudetti. E li porta in alto, fino

alla serie B. Quella serie B in cui la Pro Vercelli iniziò il campionato al Garilli. La Braga mi dice che va sempre a vedere la Pro. Sono io che non gli dico che lo chiamavamo Braga. E’ uno grosso. Preferisco chiedergli se ricorda il coro: “Grande punizione di Braghin. Lesto ad insaccare Cornacchin”. Non rompe il ghiaccio. La sensazione è quella di obbligarlo a parlare di calcio. Molto probabilmente se gli avessi chiesto: “Maurizio spiegami una cosa. Anticonformista ti accompagna da sempre. Alla fine questo an-

ticonformismo si lega ai capelli lunghi e all’avere altri interessi oltre al calcio. Vai ai concerti, ti piacciono le moto, consideri la pizza con gli amici il massimo della vita. Non è un po’ poco? Il 99% delle persone che conosco, vive così. Penso mi avrebbe risposto più volentieri. Avremmo cominciato a parlare di vinili, libri, fumetti. Probabilmente avremmo parlato anche di cibo. Non di pallacanestro perché sono fermo a Bob Morse. Ma forse avremmo trovato qualcosa anche lì, perché Braghin ha giocato a Varese. Sono in confusione. Ho la bocca intasata da un “bosslanino” quando mi chiama. Così non trovo di meglio dell’esordire con: Maurizio sei uno diretto e io ho la fissa delle scommesse. Nella vicenda Toto nero atto secondo, quello in cui bollaro-

mona. Ho controllato: quando eri da noi, non li hai incontrati. Da cosa deriva? Boh, quando vado a Novara mi insultano, quando vado a Cremona mi insultano. Vialli disse che il Varese in cui giocavo gli fece perdere la serie A. E io passo per uno che si è impegnato troppo. Li ho incrociati quando allenavo a Vercelli. Mi diedero per 90 minuti del “piacentino eccetera eccetera”. A fine partita andai sotto la loro curva e mi scappò un dito. Capita. Da calciatore vinci ancora un campionato a Carrara, poi chiudi a casa. Si apre la nuova professione. Torni a Piacenza per le giovanili. Le squadre Primavera biancorosse erano qualcosa di concreto, ma con te fecero il salto di qualità. Non ti chiedo di Gilardino, di cui si sa tutto. Chi

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no come truccato lo spareggio di Firenze, tu eri a Trieste. Ti squalificano per tre anni. Cos’è successo? Non ho denunciato quello che sapevo. Ho detto come stavano le cose in sede processuale. Da codice mi toccavano 14 mesi di squalifica. Me ne diedero 36. Periodo buio, in cui ricominciai col basket. E lo presi seriamente. Eravamo in serie C, abbiamo vinto il campionato. In un campo di calcio ti ricordo come un antico Unno: grande, grosso, chioma incolta, calzettoni giù. Una garanzia di sicurezza. In un campo di basket sarai stato un nano. Non esagerare. Rimango uno di 184 cm per 100 kg Il Piacenza a fine squalifica ti riporta sull’erba. Hai qualcuno da ringraziare? Marchetti mi volle nel progetto. Sapeva com’erano andate le cose e chi ero. Venne a prendermi, di meglio poteva capitarmi poco. Il primo anno con Rumignani sono 29 presenze e 4 goal. Ricordo solo quello a Tortona adesso. Ho giocato molto, anche se non ero in completa sintonia col Mister. L’anno dopo arrivò Cagni. Con lui avevo un rapporto particolare. O partivo titolare o stavo in panca. Nelle partite importanti mi metteva e mi affidava tutti i piazzati. Poi mi toglieva e mi lasciava lì. L’anno promozione ho segnato col Baracca Lugo. Grande punizione, senza l’ausilio di Cornacchini. Mi hanno spiegato che hai un rapporto conflittuale con Cre-

è stato il talento su cui avresti scommesso? Zerbini era già pronto fin dalle giovanili. E uno che secondo me avrebbe dovuto avere un’altra carriera è ancora lì: Matteassi. Ho avuto pochi ragazzi col suo grado di attenzione. Ci lasci dopo l’annata balorda in cui arrivi alla panca della prima squadra. Eri in coppia con Bernazzani. Come si fa a decidere in due? Un allenatore non lavora mai in solitario. Si consulta con i collaboratori, con il direttore sportivo, rende conto alla società. Col Berna c’era sintonia. Toccava a me decidere, però eravamo sempre insieme. Tua moglie mi ha fatto i complimenti per lo spiccato accento piacentino. Avete ancora contatti qui da noi? Mi è sembrata ben allenata. Si ho ancora amici in città. Sento spesso Morlacchini e quando passo a Piacenza non manco l’appuntamento da “Milione”. Ecco, posso dire che negli anni in cui allenavo da voi, vivevo di calcio in immersione completa. Finito il lavoro sul campo, ci trovavamo dal Gaspa con Marchetti, Rubini, Armenia, Luporini, e altri a rotazione, per continuare a discutere. Ultima poi ti lascio. Cosa c’è di biancorosso nel cassetto dei ricordi di casa Braghin? Nel cassetto ho un paio di maglie numero 10 e qualche foto. In testa i ricordi di un periodo davvero intenso. Grazie Maurizio, sono sicuro che ci si incontrerà presto.


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GUSTA PIACENZA

Menu delle feste, la tradizione rivisitata

I sapori dell’Alta Valtrebbia

Valla Rosanna presenta il Pandolce ligure

Proposte un po’ diverse dal solito: alcuni suggerimenti per rispettare la consuetudine con qualche idea di tendenza e un pizzico di audacia Rispettare la tradizione con qualche idea di tendenza e un pizzico di audacia? Nel periodo delle feste natalizie – momento dell’anno caratterizzato da pranzi e cene “importanti” – ci si pone spesso davanti a questa necessità, e cioè coniugare la tradizione all’originalità. Seguono quindi alcuni suggerimenti per una cena o pranzo delle feste (magari, perché no, per la sera della Vigilia) un po’ diversi dal solito: accostamenti appropriati, giuste idee e voglia di cambiare faranno del vostro menu un sicuro successo. Lasagne con ricotta ed erbette Ingredienti x 8 persone: 800 gr di lasagne fresche, 1 kg di bietole (erbette), 600 gr di ricotta di pecora (o di mucca), 200 gr di grana o parmigiano grattugiato, 50 gr di pecorino, 1 bicchiere e ½ di vino bianco secco, ½ di latte, 1 rametto di rosmarino, 1 dozzina di foglie di salvia, olio extravergine di oliva, sale aglio. Preparazione: in un largo tegame tagliate l’aglio sottilmente e fatelo insaporire in abbondante olio con una decina di foglie di salvia. Appena dorato, versatevi le bietole ben lavate e tagliate a listarelle. Rimestate con un cucchiaio di legno, abbassate la

fiamma e stufate le bietole con il vino finché questo non sarà completamente evaporato. Spegnete il fuoco e aggiungete nel tegame tutta la ricotta stemperandola con metà del latte. Lessate al dente le lasagne in acqua salata con un poco di olio, scolatele, asciugatele e operate nel solito modo, ossia alternando in una pirofila strati di pasta a strati di condimento e spolverizzando ognuno di questi ultimi con il formaggio. Terminate con uno strato di bietole e ricotta e al posto del parmigiano grattugiate qui il pecorino. Cospargete con aghetti di rosmarino e ancora qualche foglia di salvia. Versate sopra il restante latte mischiato a un paio di cucchiai d’olio e mettete le lasagne nel forno caldo

per circa 10 minuti. Torta di cioccolato all’arancia Ingredienti x 8-10 persone: 375 gr di zucchero, 250 gr di burro, 250 gr di farina, 5 grosse uova, 5 cucchiai di cacao amaro, 1 cucchiaino da tè colmo di lievito vanigliato, 2 grosse arance non trattate. Per guarnire: scorza di arancia candita, zucchero a velo, marmellata di arance. Preparazione: tagliate il burro a pezzetti e lasciatelo ammorbidire in ambiente tiepido. Rompete le uova in una ciotola, unitevi lo zucchero e montatele con la frusta elettrica fino a che diventeranno chiare e spumose. Aggiungete il burro e continuate a lavorare il composto con la

frusta finché tutto sarà ben amalgamato e perfettamente liscio. Mescolate la farina con il lievito e aggiungetela all’impasto facendola cadere un po’ alla volta da un setaccino e amalgamandola con un cucchiaio di legno con un movimento dall’alto in basso. Unite la scorza delle arance grattugiata e mescolate ancora. Spremete le arance, versate la metà del succo in un pentolino e scaldatelo leggermente. Scioglietevi il cacao e aggiungete questa miscela al composto. Versate il resto del succo nel pentolino per recuperare tutto il cacao e versate anche questo nella ciotola. Lavorate l’impasto con la frusta per un altro minuto per amalgamare perfettamente tutti gli ingredienti. Imburrate una tortiera del diametro di 26 cm, foderatela con la carta da forno (un disco e una striscia), imburrate anche questa e versatevi il composto che risulterà piuttosto fluido. Mettete la torta nel forno precedentemente scaldato a 180° e lasciatela cuocere per circa tre quarti d’ora. Lasciatela raffreddare, sformatela e decoratela a piacere con zucchero a velo e scorze di arancia candita. A piacere potete accompagnare la torta con una marmellata di arancia diluita con poca acqua calda zuccherata

Se si pensa ai sapori di Ottone sono i canestrelli a venirci in mente. Non ci sono dubbi. Quest’anno però una novità ha fatto capolino sugli scaffali della Panetteria Valla, il Pandolce Genovese. E’ uno dei dolci tipici della tradizione ligure, ottenuto da un impasto di finissima pasta frolla arricchita da pinoli scelti, saporita uvetta e preziosi canditi. Un dolce diverso dal comune, morbido, di forma rotonda leggermente ribassata, lavorato ancora come una volta, unendo migliori ingredienti, sani e genuini della cucina povera ligure; in particolare l’impiego dell’olio di oliva al posto del burro si rivela decisivo per la sua leggerezza. Rosanna Valla lo produce sacrificando l’olio d’oliva, indicato nella ricetta originale vecchia di secoli, utilizzando invece il burro. Il risultato è comunque sorprendente. Anni di esperienza maturati al fianco del marito Giacomo scomparso troppo presto si manifestano nella bontà della nuova esperienza. A darle una grossa mano in negozio e in laboratorio, recentemente si è aggiunta una giovane ucraina Kostyuk Ganna attiva ed attenta tanto da guadagnarsi l’apprezzamento sia di Rosanna che della tradizionale clientela. Da Rosanna è obbligatorio assaggiare anche altre specialità dolciarie tra cui le crostate di frutta, la torta di mandorle e mele, la torta Paradiso con le mele, la torta cappuccina con le amarene e la crema di mandorle, i fagottini con le mele, gli immancabili canestrelli.

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VIVIPIACENZA “Itinerari di Teatro”, tappa al President

Fiorenzuola: ‘Pinocchio, storia di un burattino’

Gli “Itinerari di Teatro” inaugurati l’estate scorsa a Piacenza ritornano nel periodo natalizio nella rassegna “Itinerari di teatro… ed è dicembre”, proposta da Comune di Piacenza, Fondazione Teatri di Piacenza e Teatro Gioco Vita, con il sostegno di Iren. Domenica 23 dicembre - ore 16.30 - appuntamento alla Santissima Trinità, Teatro President con il Teatro del Drago ne “Il Grande trionfo di Fagiolino... Pastore e guerriero”: concerto per burattini e musicanti L’ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti disponibili. Spettacolo successivo domenica 30, sempre alle 16,30 ma in Prefettura di Piacenza (Palazzo Scotti da Vigoleno), con Laura Kibel / Teatro dei Piedi in “Va’ dove ti porta il piede”.

Sabato 22 (ore 21.15) e domenica 23 dicembre (ore 17) appuntamento fuori abbonamento al Teatro Verdi di Fiorenzuola - ad ingresso libero fino ad esaurimento posti - con l’anteprima nazionale di “Pinocchio, Storia di un burattino”, nella rilettura di Francesco Niccolini, in cui innovazione e tradizione si fondono per esaltare la bellezza del nostro patrimonio artistico. Sul palco, il Trio Amadei, la Vianiner Chamber Orchestra, Francesco Niccolini e tanti altri professionisti per un progetto di teatro di ricerca (realizzato, nei mesi estivi, proprio al Verdi di Fiorenzuola) e di rilettura in chiave contemporanea della celebre favola di Collodi.

Capodanno 2019, in Piazza Cavalli grande festa con musica e spettacoli Milestone Piacenza, finale d’anno ‘col botto’ Il Jazz Club di Piacenza termina il suo intenso 2018 in grande stile, con due concerti che si terranno il 22 e 29 dicembre. Sul palco, rispettivamente, Places Quartet (foto qui sopra) - alias Luciano Zadro alla chitarra, Luca Dell’Anna al pianoforte elettrico e tastiere, Alex Carreri al basso elettrico e Maxx Furian alla batteria - e Mauro Mussoni Quintet. Il quartetto nel concerto del 22 interpreterà brani rappresentativi del genere Fusion, proponendo rivisitazioni originali e completando la scaletta con composizioni caratterizzate da spiccati elementi tematici come “Three Days” di Alessandro Carreri, “Song for Bilbao” di Pat Metheny e “Made in France” del grande Birely Lagrene. Il 29 sarà la volta del Mauro Mussoni Quintet nel live “Lunea”; con il famoso contrabbassista ci saranno Simone La Maida (sax), Beppe Di Benedetto (trombone), Massimiliano Rocchetta (pianoforte), Andrea Grillini (batteria). “Lunea” è il nuovo progetto discografico maturato da Mauro Mussoni ed inciso per Alfa Music di Roma. Al suo interno si trovano belle composizioni originali, frutto delle avventure e delle suggestioni dettate dall’esperienza e dalla ricerca in ambito jazzistico. Il risultato è un viaggio nel pianeta (la luna) che rappresenta l’intimità del nostro animo. Un pianeta dal fascino romantico e ospitale, ma anche laconico ed introverso.

Show “MT Live Las Vegas”, triplo DJ set e molto altro per brindare al nuovo anno. Non mancherà il tradizionale concerto di classica al Municipale

A Piacenza, il Capodanno 2019 si presenta come una festa per tutte le età, che comincia intorno alle 22.00 con Aspettando la mezzanotte, misterioso show collettivo che vedrà alternarsi una serie di artisti a sorpresa sul palco allestito nella suggestiva Piazza Cavalli. Dalle 23.00 all’una, il trasformista Michele Tomatis prende le redini della serata travestendo la città nella capitale americana delle stupefacenti insegne al neon, della musica e del divertimento con il suo “MT Live Las Vegas”. Circondato da una maestosa scenografia, l’eclettico artista condensa in due ore 50 anni di storia dello spettacolo internazionale, offrendo qualcosa di più di un assaggio della propria straordinaria abilità nel cambio d’abito e

nell’immedesimazione di personaggi iconici, tra lustrini, piume, grandiosi costumi, luci intermittenti e una spumeggiante colonna sonora. Se sul maxischermo verranno proiettate grafiche video e il tradizionale countdown, una vera e propria novità saranno le

fiamme a freddo sotto Palazzo Gotico che andranno a sostituire i fuochi d’artificio, con la costante del brindisi di mezzanotte a base di spumante e panettone e un sottofondo garantito fino alle 2.00 con il DJ set di tre maestri locali della pista.

Al Teatro Municipale alle 18 si terrà il tradizionale concerto di San Silvestro con l’esibizione della Filarmonica Arturo Toscanini, diretta dal maestro Jacopo Rivani con la partecipazione del clarinetto solista Giorgio Babbini.


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VIVIPIACENZA

Con “La Traviata” di Verdi si apre la stagione lirica del Municipale È l’opera più rappresentata al mondo, e in assoluto tra le più amate: un capolavoro senza tempo e dunque eternamente attuale, che ogni volta rinnova il suo incanto. L’inaugurazione della Stagione d’Opera 2018/2019 del Teatro Municipale di Piacenza, venerdì 21 dicembre alle 20.30 e domenica 23 dicembre alle 15.30, è affidata a “La traviata” di Giuseppe Verdi, Progetto Opera Laboratorio 2018, con la regia di Leo Nucci. “Ho sempre dichiarato che è l’opera che amo di più: dal mio punto di vista non esiste nella letteratura operistica un personaggio femminile all’altezza di Violetta, per modernità, intelligenza, classe e maturità”, afferma lo stesso Nucci. E proprio alla più celebre Violetta Valéry della storia operistica questo nuovo allestimento vuole anche rendere omaggio, ovvero alla Divina Maria Callas nell’indimenticabile Traviata firmata nel 1955 da Luchino Visconti, riferimento imprescindibile nella regia lirica del Novecento. L’allestimento è della Fondazione Teatri di Piacenza in coproduzione con Fondazione Ravenna Manifestazioni – Teatro Galli di Rimini, con il sostegno di Banca Centropadana Credito Cooperativo, main sponsor del Progetto Opera Laboratorio 2018. Il debutto sarà preceduto, mercoledì 19 dicembre alle ore 20, da una novità: la speciale ante-

Concerto d’inaugurazione dell’Anno Accademico, Domenico Tondo dirige l’Orchestra del Nicolini

Sulle note di Bottesini, Krommer, von Weber e Bizet si aprirà l’anno accademico 2018/2019 del Conservatorio Nicolini di Piacenza: il tradizionale concerto di inaugurazione, in programma sabato 22 dicembre alle ore 17.30 nel rinnovato Auditorium, vedrà protagonista l’Orchestra del Conservatorio Nicolini diretta dal M° Domenico Tondo. Il concerto sarà gratuitamente aperto al pubblico e si aprirà con i saluti della presidente dott.ssa Paola Pedrazzini e del direttore M° Lorenzo Missaglia; in programma, repertorio ottocentesco all’insegna del Romantici-

smo, con brani del “Paganini del contrabbasso” Giovanni Bottesini (1821-1889), ma anche di Franz

Krommer (1759-1831), compositore ceco, Carl Maria von Weber (1786-1826) e Georges Bizet

(1838-1875), di cui verranno proposte partiture di grande capacità evocativa. Nel dettaglio, il concerto si aprirà con Elegia e Tarantella per contrabbasso e orchestra di Bottesini (sul palco Dante Fabbri, contrabbasso, e Marco Decimo, concertatore), per proseguire con il I tempo dal Concerto n. 1 in Mi bemolle maggiore per due clarinetti op. 35 di Krommer (Emilia Mulas e Miljan Minic, clarinetti); a seguire, Andante e rondò ongarese per viola e orchestra op. 35 di von Weber (Yanina Prakudovich, viola) e L’Arlésienne, suite n. 1 per orchestra, di Bizet.

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prima #Traviata18, riservata ai giovani che compiono la maggiore età nell’arco della Stagione 2018/2019. Sul podio la bacchetta esperta di Pier Giorgio Morandi dirige l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e il Coro del Teatro Municipale di Piacenza preparato da Corrado Casati. Ad affiancare Leo Nucci torna l’affiatato team creativo del Progetto Opera Laboratorio: Salvo Piro regista collaboratore, Claudio Centolavigna alle scene, Artemio Cabassi ai costumi, Claudio Schmid alle luci. I movimenti coreografici sono a cura di Sabrina Fontanella. In scena giovani cantanti che hanno approfondito lo studio del ruolo sotto l’esperta guida di Nucci: il talentuoso soprano Adriana Iozzia, applaudita di recente nella parte di Medora nelle recite modenesi de Il Corsaro, è Violetta Valéry, il tenore ventiseienne Santiago Sánchez, apprezzato sui palcoscenici europei, è al debutto italiano nel ruolo di Alfredo, mentre il giovane ma già affermato baritono Benjamin Cho è Giorgio Germont. Completano il cast Carlotta Vichi (Flora), Luisa Tambaro (Annina), Raffaele Feo (Gastone), Juliusz Loranzi (Barone Douphol), Stefano Marchisio (Marchese d’Obigny), Vincenzo Santoro (Dottor Grenvil), Andrea Galli (Giuseppe), Francesco Cascione (Domestico di Flora/ Commissionario).

Pozzo di Sant’Antonino, alla scoperta di un segreto sotterraneo Alla Chiesa di Santa Maria in Cortina (Via Verdi, Piacenza) dal 23 dicembre 2018 al 17 marzo 2019 arriva un’occasione unica per visitare il sottosuolo di Piacenza romana: la discesa nel pozzo di Sant’Antonino, luogo in cui la tradizione cristiana vuole sia stato ritrovato il corpo del martire Patrono della città. Un sacrario databile al IV secolo, voltato e affrescato, per la prima volta accessibile al pubblico. Dopo la visione della videoinstallazione che narra la storia del pozzo collocata all’interno della Chiesa, ci si sposterà nell’adiacente locale sacrestia per indossare imbragature e caschetti: con tali dispositivi sarà quindi possibile scendere la ripida scala di accesso alla camera in totale sicurezza, con l’aiuto di un operatore, una persona alla volta. La durata complessiva della visita (video e discesa) è stimata in 30 minuti. Info su cattedralepiacenza.it; si tratta di un evento collaterale alla mostra “Annibale un mito mediterraneo”.


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NATALE IN PROVINCIA

Concerto dell’antivigilia e diorami in mostra Atmosfera di festa a Podenzano Fino al 6 gennaio 2019 la parrocchia di Podenzano ospita la consueta e suggestiva Mostra del Presepe di Natale. L’esposizione - che quest’anno giunge alla quarta edizione - viene allestita presso l’oratorio G.Scotti, situato a fianco della chiesa parrocchiale di San Germano e regala ogni anno grandi suggestioni ai visitatori. La mostra è visitabile tutti i giorni dalle ore 15:00 alle ore 19:00. Da giovedì a domenica - inoltre - la mostra sarà aperta anche durante la mattinata, dalle ore 10:00 alle ore 12:00. La mostra è organizzata dalla Parrocchia di San Germano, dal Comune di Podenzano e dalle associazioni del territorio. Ingresso a offerta libera. Non si tratta dell’unica iniziativa a tema natalizio di Podenzano: alle ore 21 del 23 dicembre infatti, presso la chiesa parrocchiale di San Germano, ci sarà il tradizionale concerto natalizio con il Coro ANA Valnure, la Schola Cantorum

di Podenzano e la Schola Cantorum di San Giorgio P.no. Organizzazione: Parrocchia di Podenzano e Schola Cantorum di Podenzano (per info: 0523 550254).

Scintillante Grazzano Visconti: bancarelle e Casetta di Santa Claus

Bancarelle natalizie ed eventi a tema nelle vie del Borgo: è questo il vivace Natale di Grazzano Visconti. Ecco il programma dei prossimi appuntamenti: Venerdì 21 Dicembre: dalle ore 14:00 alle ore 18:00 Casa di Babbo Natale (ingresso a pagamento). Sabato 22 Dicembre: Casa di Babbo Natale, dalle ore 10:00 alle ore 12:30 e dalle ore 14:00 alle ore 18:00. Alle ore 14:30 e alle ore 16:30, ‘Christmas Circus’ Dalle 14:00 alle 16:00, spet-

AGENDA CASTELLARQUATO Auguri sotto l’Albero Arriva il Natale, ma quest’anno il tradizionale appuntamento “Auguri sotto l’albero” di Castell’Arquato si svolgerà in una straordinaria location che farà felici grandi e piccini. Appuntamento domenica 23 dicembre presso il Torrione Farnese che per l’occasione sarà visitabile. PECORARA - Natale a Pecorara Domenica 23 ore 15.30 per le vie del centro del paese, arriva Babbo Natale che insieme all’asinello distribuirà doni e dolci ai bambini, mentre per i più grandi, vin brulè. Zampognari e Castagnata degli Alpini. GRAGNANO TREBBIENSE - Concerto di Natale Domenica 23 dicembre alle ore 18 presso la Chiesa S.Giovanni Battista di Casaliggio, Concerto di Natale del Coro “San Giovanni Battista” (adulti-giovani-bambini) diretto da Rossella Pecoli e del Coro “Sassi Neri”. CARPANETO - Natale a Carpaneto Appuntamenti natalizi nel centro della Val Chero: Sabato 22 dicembre 2018, Chiesa Parrocchiale SS Fermo e Rustico, ore 21: Concerto ‘Il nostro Natale’, a cura del Coro polifonico San Fermo e del Coro Le Ferriere. Al “The Field” ore 21, Concerto di Natale a cura di Burgazzi Papa’s Band. Domenica 23 dalle ore 15 animazione e musica nelle piazze di Carpaneto con il Duo Allodi-Bellini. Alle 17 auguri e brindisi natalizio presso la sala consigliare. Lunedì 24 e martedì 25 vin brulè sotto l’albero. FIORENZUOLA - Cascata di fuoco Domenica 23 dicembre alle ore 18 tradizionale cascata di fuoco dalla Torre campanaria. CASTEL SAN GIOVANNI - Aspettando Natale Sabato 22 per tutto il giorno Mercatini di Natale, spettacoli di baby dance, animazione itinerante con gli zampognari “I Pedra”. Non mancheranno Casetta di Babbo Natale, Fontane Danzanti, “Concerto Natalizio” della Scuola di Danza Istituto Palestrina alle ore 18 al Teatro Verdi, la Messa dello Sportivo alle 18 in Collegiata.

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tacolo ‘Il Mimo di Santa Claus’ Domenica 23 Dicembre: Casa di Babbo Natale, dalle ore 9:30 alle ore 12:30 e dalle ore 14:00 alle ore 18:00. Alle ore 11:30 e alle ore 16:30, ‘Christmas Circus’. Alle ore 14:30 spettacolo di burattini e alle ore 17:00 Christmas sound. La Casa di Babbo Natale nel borgo medioevale di Grazzano Visconti resterà allestita fino al 6 gennaio 2019. Un’idea per trascorrere un weekend di svago con i bimbi più piccoli in un borgo incantato. Nella Casa di Babbo Natale completa di tutti gli arredi (il camino, il letto e la scrivania), oltre al Babbo Natale dalla barba bianca a disposizione di tutti i bambini, ci sarà anche l’ufficio postale degli elfi con un’ingegnosa macchina per recapitare la letterina, giocattoli in legno e tanto altro, in un percorso davvero emozionante. Gli orari per visitare la Casa di Babbo natale di Grazzano Visconti sono: venerdì dalle 14:00 alle 18.00, sabato dalle 10:00 alle 12.30 - dalle 14:00 alle 18:00, domenica dalle 9.30 alle 12.30 - dalle 14:00 alle 18:00. Il borgo in questo periodo è illuminato a festa e dotato di una tensostruttura dove mangiare al caldo le specialità proposte; ci saranno inoltre il circo di Natale, concerti cori gospel, mostra di Presepi e molto altro: è possibile scoprire tutti gli eventi alla pagina Facebook https://www.facebook. com/natalegrazzanovisconti/

Giornale indipendente: distribuito gratuitamente nella città di Piacenza e nei comuni limitrofi attraverso espositori posti nei luoghi di aggregazione e passaggio. Direttore responsabile: Giuseppe De Petro. g.depetro@corrierepadano.it

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20 dicembre 2018

Corriere Padano

NATALE IN VAL NURE

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A Bettola si pattina sul “Parad-Ice”

Pista di ghiaccio fino al 6 gennaio; alla Sala Polivalente, ogni sabato, serata danzante con orchestre di liscio

A Bettola arriva “Parad-Ice”: fino al 6 gennaio, per la prima volta in piazza Colombo, pista di pattinaggio su ghiaccio con musica e intrattenimento. Gli orari di apertura sono i seguenti: da lunedì a venerdì dalle 16:00 alle 19:00 Sabato, domenica e festivi dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 15:00 alle 19:00. Si tratta di un evento a cura di Pro Loco Borgonure. Sabato 22 e sabato 29 dicembre il clima di festa natalizio si “trasferisce” alla Sala Polivalente dove ci saranno serate danzanti con alcune tra le migliori orchestre locali. Sul palco, rispettivamente, Serena Nitti e Renzo e i Menestrelli Appuntamento con tutta la suggestione del Natale, poi, nella tradizionale Fiaccolata AVIS: appuntamento il 23 dicembre.

Come ogni anno prima di Natale l’AVIS organizza la fiaccolata nel tardo pomeriggio in partenza dalla propria sede in Piazza Colombo. La partenza è prevista alle ore

Torna la fiaccolata AVIS il 23 dicembre 17; il percorso - della lunghezza di 10 km - si snoda intorno a Bettola e prevede la sola illuminazione delle fiaccole. Al rientro presso la sede AVIS vin brulè e salame cotto per tutti. Organizzazione AVIS in collaborazione con il GAEP di Piacenza.

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Sabato 22 e domenica 23 Dicembre a Ponte dell’Olio è tempo di commedia dialettale e ballo liscio al Circolo Athena di via Zanotti,6. Il programma delle serate: sabato 22, Commedia Dialettale della Compagnia della Val Vezzeno ‘Una cura Speciéla’. Domenica 23 si balla il liscio con Manolo e Alain Ingresso a pagamento. Organizzazione: Circolo Athena Live Music Club Info: 0523 186 0366 Il giorno della Vigilia sarà poi il momento degli auguri natalizi. Lungo il Borgo ci saranno le associazioni del terriorio che invitano la comunità a ritrovarsi per festeggiare insieme. Organizzazione: Corpo Bandistico Pontolliese, Avis, PAV, SOMS. Info: www.facebook.com/ corpobandisticopontolliese.

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Ferriere e Farini, magia d’inverno tra escursioni e mercatini natalizi La Pro Loco di Ferriere scalda i motori per i prossimi eventi, calendarizzati proprio ad inzio dicembre: ecco tutti gli appuntamenti. 12 Gennaio “Di notte sui monti di Brugneto”; 26 Gennaio “Festa Deutsche a Prato Grande”, 9 Febbraio “Ferriere Trail festival Moon Light”, 16.17 Febbraio “Festinquota Extreme”, 24 Febbraio “Ciaspolata del mulino Pertuso”. Nel frattempo l’Alta Val Nure sarà animata dai mercatini di Natale: il 23 dicembre a Mareto di Farini tante bancarelle a partire dalle ore 11; sul sagrato della Chiesa sarà possibile trovare oggetti artigianali a tema natalizio e prodotti alimentari tipici. Immagini dal Comune di Ferriere, riprese da quindici fotoamatori, tornano poi a comporre anche per il 2019 il calendario, presentato ad inizio dicembre nella sala del Consiglio Comunale del centro in Alta Val Nure. Le foto pubblicate sono: in copertina “Alba sul Crociglia innevato” di Ales-

sio Tedaldi; poi Gennaio, Monte Nero (Luigi Ziotti), Febbraio: Lago Nero “gelato” (Alessandro Daturi), Marzo: Ragola con Rosa Canina (Luigi Ziotti), Aprile: Cattaragna (Andrea Rezzoagli), Maggio: Prato Grande (Ian Postuma), Giugno: Canadello (Ilaria Toscani), Luglio: Lago Moo (Foto

di Marco Giacomini), Agosto: Monte Ragola (Sergio Guglieri), Settembre: L’Alta Valnure vista da Casaldonato (Gualtiero Zucconi), Ottobre: Monte Bue (Roberto Salini), Novembre: Pascolo all’Aserei (Alessandro Daturi), Dicembre: Paesaggio natalizio in quota (Sergio Guglieri).


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20 dicembre 2018

NATALE IN VAL TREBBIA

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Coro Gerberto, note di Natale anche la sera di Santo Stefano

Appuntamento nella Cattedrale Santa Maria Assunta di Bobbio con i canti tradizionali della montagna, del folklore internazionale e non solo

Presepe artigianale e mostra d’arte per le Feste di Rivergaro

Arriva l’atmosfera Natalizia in biblioteca a Rivergaro: non solo luci, ma colori che raccontano l’inverno - sfumati, accesi - percorrendo le tele degli artisti e miscelandosi con le immagini della tradizione. Per la rassegna “Percorsi Diversi” il locale Centro di Lettura presenta infatti “Natale con l’arte in Biblioteca”. Nella cornice di dodici artisti in collettiva- presso lo spazio espositivo permanente - un Presepe di artigianato artistico. Le opere esposte in collettiva sono di: Braghi Giuseppe, Calamita Maria Grazia, Campagnoli Luigi, Ferrari Gianpaolo, Franzini Alberta, Mascheroni Vittoriana, Mazzari Giacomo, Pacella Paola, Pelosi Marinella, Signaroldi Antonella, Zabetta Giuseppe, Zangrandi Pietro. Il Presepe esposto è invece ricavato dall’arte del traforo su legno, artigianato passato nel lungo elenco delle manualità dimenticate, opera di un artista del legno: Sergio Bruzzi. L’esposizione sarà visitabile fino al 23 dicembre e dal 3 al 6 gennaio. Lunedì 24 dicembre apertura straordinaria per una giornata speciale dedicata a “Un Natale culturale”: da non perdere la visita alla mostra e al Presepe e alla bancarella per lo scambio libri. (Nella foto qui sopra: uno dei quadri in mostra)

Appuntamento nella magia della Cattedrale Santa Maria Assunta di Bobbio, alle ore 21.15, per il Concerto di Santo Stefano del Coro Gerberto. Tanta atmosfera per prolungare la suggestione del Natale ed ascoltare il repertorio di uno dei cori più gettonati della provincia e non solo: canti tradizionali della montagna, del folklore internazionale e canzoni di autori moderni rielaborate. Il Coro prende il nome da Gerberto di Aurillac che fu abate del monastero di S. Colombano a Bobbio intorno all’anno mille e divenne successivamente Papa con il nome di Silvestro II. Studioso di astronomia, matematica e filosofia ma anche di musica, Gerberto fu l’inventore, fra le altre cose, anche dell’organo a vapore. Per questo motivo Don Michele Tosi, fondatore del coro nell’anno 1967, volle onorare questo personaggio chiamando il coro Gerberto. Era consuetudine, per la festa di San Colombano del 23 novembre, che venisse a Bobbio un coro per cantare in tale occasione. Purtroppo nel 1967 ci fu un problema con il coro che doveva presentarsi in quell’anno. Allora il vescovo convocò con urgenza Don Michele Tosi incaricandolo di costituire il più in fretta possibile un coro a Bobbio. Così fu che Don Tosi chiamò un gruppo di volonterosi appassionati di canto e dette origine al coro “Gerberto”. La prima esibizione pubblica del coro fu proprio il 23 novembre 1967 in occa-

sione della festa del Patrono. Al gruppo iniziale si unirono pian piano altri coristi animati dal desiderio di imparare i canti degli Alpini chiedendo a Don Tosi di insegnarglieli. Il coro a quei tempi si esibiva nella formazione “coro misto” maschile e femminile durante le sante messe, e in formazione corale maschile a 4 voci nelle altre occasioni. Don Michele Tosi morì nell’ospedale di Bobbio il 10 luglio 1996 ma il coro si era già

sciolto da tempo causa i problemi di salute del maestro. Nel novembre del 1998 si ricostituisce, dopo un periodo di inattività, il coro Gerberto di Bobbio grazie ad un costante impegno di ex coristi e del giovane maestro Edo Mazzoni. Il repertorio affrontato dai 30 elementi comprende canti tradizionali e moderni rielaborati ed armonizzati dal maestro.

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La Biblioteca Comunale di Travo si è arricchita di nuovi titoli per adulti e per bambini. Sono infatti disponibili al prestito le ultime novità editoriali sia italiane che straniere, oltre a numerosi albi illustrati per bambini sul tema del Natale. Tra i titoli: “Suite 405” di Sveva Casati Modignani, “Mio fratello” di Daniel Pennac, “Leone” di Paola Mastrocola; per i bambini, tanti episodi di Geronimo Stilton, ma anche letture natalizie come “La Nuvola Olga: un Natale coi fiocchi” di Nicoletta Costa, “Buon Natale Orso!” di Bonny Becker, “La notte di Santa Lucia” di Sara Agostini e molti altri.


20 dicembre 2018

NATALE IN VAL TREBBIA

Natale della tradizione a Bobbio tra Presepi e commedia dialettale

Il giorno della Vigilia arriverà Santa Claus per regalare dolci ai bambini e aprirà l’undicesima rassegna di diorami. Il 31 in Piazza si aspetterà insieme il nuovo anno Il grande Albero di Natale svetta nel centro di Bobbio, case, vie, palazzi sono addobbati di luci e decori: è tutto pronto nell’antico borgo per festeggiare il Natale nel migliore dei modi, con eventi per la cittadinanza ed i tanti turisti che vogliono godersi l’aria pura e il clima delle Feste lontani dal traffico ed immersi in un’atmosfera magica. Lunedì 24 dicembre, la Vigilia, per le vie del borgo, a partire dalle ore 16, sfilerà Babbo Natale distribuendo torroncini, caramelle e cioccolatini a tutti i bambini. Sotto il porticato di Largo Rio Grande si potranno gustare con i vini tipici locali caldarroste, torte e panettone messi a disposizione dai soci della “Ra Familia Bubièiza”. Il 26 dicembre invece consueto appuntamento con il Concerto di Santo Stefano mentre dal 24 dicembre fino al 6 gennaio prenderà vita, per le vie della cittadina, l’undicesima edizione di “Presepi in mostra”. Dal 28 al 30 commedia dialettale all’Auditorium Santa Chiara: inizio alle ore 21 per “Ar teator dra Familia Bubièiza”. Lunedì 31 dicembre, Bobbio festeggia l’arrivo del Nuovo Anno nella splendida cornice di piazza Duomo. Dalle ore 23.00 musica fino a notte con spumante e panettone sotto il grande albero di Natale. Il 6 gennaio, immancabile, arriverà la Befana: concerto del Coro Gerberto e premiazione dei Presepi in Largo Rio Grande. NATALE AL MUSEO Fino al 6 gennaio ci saranno visite guidate alla collezione Mazzolini dell’omonimo museo bobbiese, presso l’Abbazia. Ci saranno anche laboratori creativi per bambini, giochi, merende a Km 0, incontri con artisti e autori, momenti musicali, brindisi in galleria: info ai contatti 3405492188 e info@cooltur.it Il Museo prende forma dalla donazione del 2005 da parte di Domenica Rosa Mazzolini

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Ottone, arte presepiale al centro Terza edizione per la mostra di Presepi ad Ottone, in Alta Val Trebbia, organizzata da Parrocchia di San Marziano, Comune e Pro Loco. Il fine è quello di promuovere nel territorio l’arte presepiale, far riscoprire la tradizione di costruire il presepe ed invitare tutti a vivere con più partecipazione il vero spirito delle festività natalizie.

L’iniziativa prevede una sessione riservata ai commercianti locali che potranno partecipare allestendo il Presepe nelle proprie vetrine; esse potranno essere votate esprimendo la preferenza su schede che verranno rese disponibili ed appositamente raccolte. La premiazione del Presepe e della vetrina più votati avrà luogo il 6 Gennaio 2019 presso il Museo di Arte Sacra e proseguirà con un brindisi. Al primo presepe classificato verrà assegnata una confezione di prodotti della tradizione locale. A tutti i concorrenti verrà rilasciato attestato di partecipazione. La rassegna sarà visitabile fino al giorno dell’Epifania.

alla Diocesi di Piacenza Bobbio di 899 opere d’arte contemporanea, provenienti in

I capolavori acquisiti nell’arco di un cinquantennio di fervore collezionistico vengono

Visite guidate ed incontri al Museo Mazzolini, presso l’Abbazia Bobbiese maggior parte dalla raccolta di Giovanni Battista Ettore Simonetti.

vengono oggi esposti nel monastero di San Colombano.

La raccolta comprende lavori di artisti autorevoli tra i quali: Enrico Baj, Renato Birolli, Carlo Carrà, Massimo Campigli, Giuseppe Capogrossi, Giorgio De Chirico, Filippo De Pisis, Ottone Rosai, Lucio Fontana, Achille Funi, Piero Manzoni, Mario Nigro, Tancredi Parmeggiani, Giò Pomodoro, Mario Sironi.

Nella foto al centro: l’albero di Natale in Piazza a Bobbio


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20 dicembre 2018


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