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Proficua “missione Ucraina” per i Mercati di Verona e Padova ●
Antonio Felice
I Mercati di Verona e di Padova hanno messo un altro tassello alla loro alleanza sull’internazionalizzazione con una missione comune in Ucraina che si è svolta dal 30 novembre al 3 dicembre. Tra gli altri, erano presenti per Verona il presidente di VeronaMercato SpA, Gian Paolo Sardos Albertini, e il direttore Paolo Merci e per Padova il direttore del Maap Francesco Cera e il direttore del Gruppo Grossisti Alberto Filippino. La missione a Kiev si è svolta in un momento particolarmente significativo per il mercato dell’ortofrutta in Ucraina e questo ha rappresentato forse il principale elemento del suo interesse. Da una parte, infatti, l’Ucraina ha lanciato un Piano Mercati in grado di dare una svolta decisiva al sistema commerciale all’ingrosso, Piano in parte realizzato con l’apertura dei nuovi mercati di Kiev e di Donetsk, la ristrutturazione del tradizionale mercato di Leopoli (Lviv) e che prevede la creazione di nuove strutture a Odessa (dove i lavori sono appena iniziati) e in altre quattro città importanti (dove i lavori inizieranno in tempi brevi). Dall’altra parte, le catene della grande distribuzione, sia internazionale (come Auchan, Metro, Billa) che nazionale, presenti in Ucraina, si stanno attrezzando con proprie piattaforme logistiche - alcune delle quali saranno realizzate già nel 2012 – predisposte a ricevere direttamente e a smistare (in taluni casi anche a confezionare) il prodotto ortofrutticolo proveniente dall’estero. Questi due elementi dovrebbero modificare e forse anche scardinare l’attuale sistema che vede la gestione dei flussi di importazio40
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Importante tappa nel processo di internazionalizzazione portato avanti in sinergia dalle due strutture venete. Incontri e visite propedeutiche a sbarcare nel Paese dell’Est
ne di ortofrutta in larga parte in mano ad alcune agenzie di importazione dotate di magazzini di confezionamento e smistamento, agenzie che si occupano anche degli aspetti doganali e hanno quasi il monopolio dei rapporti con il distributore finale (quasi, perché una parte del flusso va direttamente ai supermercati dalle piattaforme che le catene internazionali hanno in Paesi vicini e in particolare in Germania). Le principali agenzie, i cui nomi sono tornati spesso negli incontri avuti durante la missione, sono: Tropic, Triada, Galfruit, UFC. Gli esportatori italiani che lavorano già con l’Ucraina hanno rapporti con queste agenzie, i cui magazzini logistici si trovano soprattutto nelle aree di Leopoli e Kiev. Non dimentichiamo l’importanza del mercato ucraino: nel 2010 ha assorbito il 10 per cento dell’export ortofrutticolo dell’Unione Europea, un flusso che si è rivolto soprattutto al mercato interno ma che è rimbalzato in parte verso la Russia e alcune repubbliche asiatiche soprattutto via
Leopoli. Il mercato ucraino è, nel giudizio degli operatori anche stranieri, che vi operano, più sicuro di quello russo. Questo è anche il parere espresso da Renato Dalvit e Lilia Ganea della Due Erre di Padova, azienda che lavora con l’Ucraina da anni, presenti alla missione. La missione ha avuto importanti risvolti operativi su 3 piani: 1. la grande apertura ucraina a investimenti italiani nei nuovi mercati all’ingrosso, in particolare a Kiev dove vi sono superfici attrezzate disponibili per gli operatori italiani a condizioni da trattare; 2. la verifica in loco dell’organizzazione della grande distribuzione e la predisposizione da parte della medesima di piattaforme logistiche atte a curare, in tempi brevi, importazioni dirette dall’estero; 3. l’interesse per il prodotto italiano, in particolare clementine, uva da tavola, kiwi, pere, mele e tra gli ortaggi pomodoro e insalate da parte degli importatori e della gdo con possibilità di stringere rapporti commerciali in tempi brevi. Di rilievo è stato l’incontro con D i c e m b r e
2011