Corriere Ortofrutticolo aprile 2013

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C opertina

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do l’innovazione di processo e di prodotto: “La differenziazione di prodotto deve accompagnarsi alla massima specializzazione.Poi bisogna conoscere e capire i mercati di destinazione, che sono i nostri veri padroni”. Il segreto del successo sta nella combinazione di local e global: “L’export sta da sempre nel nostro Dna - insiste Luigi - con un orientamento principale alle catene della grande distribuzione straniera”. Oltre il 65% della frutta e della verdura fresca commercializzata dalle aziende Mazzoni è destinata ai mercati esteri, di cui circa la metà arriva in Germania,il 40% in altri Paesi Ue e il 10% in aree extra-continentali (nel complesso sono commercializzate 130mila tonnellate di prodotto fresco, oltre a 15mila tonnellate di frutti di bosco surgelati). I prodotti commercializzati (la gamma offerta è resa completa con l’importazione di varietà da Sud America, Sud Africa e da alcuni Paesi del bacino del Mediterraneo) sono acquisiti sia da una rete di circa 1.000 agricoltori-conferenti in tutta Italia (in parte singoli e in parte associati in 8 cooperative), sia prodotti direttamente in campagna dalle azien28

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de agricole del gruppo. “Per il futuro le aree più promettenti,sui mercati internazionali, dal punto di vista dei consumi di frutta e verdura italiana sono quelle dell’Europa dell’Est, del medio oriente e del Nord Africa”. Ma il gruppo non è solo export oriented, ma anche “Ferrara oriented”. La valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti tipici è l’altra stella polare della famiglia Mazzoni. Il rilancio della melicoltura di pianura con la Fuji in primo piano e le altre varietà selezionate dal Civ, il consorzio vivaistico costituito assieme ad altri due big della provincia come Salvi e Tagliani. Il recente impegno nella valorizzazione dell’aglio di Voghiera Dop, sia con il prodotto fresco che con il trasformato. I continui investimenti nei frutteti di mele (solo varietà a club) e di pera Abate, le sole produzioni in grado di generare valore. La sede nella profonda provincia ferrarese, a Tresigallo, nell’area dismessa dell’ex Lombardi (quelli del dado Roger, ricordate?). La passione di Gualtiero per l’acqua, le valli, gli ambienti incontaminati del Delta. Uno stile imprenditoriale senza troppi grilli

per la testa, fatto di sano understatment di provincia, ma nutrito di solidità, concretezza, il passo mai più lungo della gamba. E proprio a Tresigallo negli ultimi anni si sono sviluppati importanti investimenti in strutture: macchinari per la selezione e il confezionamento di frutta, celle frigorifere di ultima generazione per conservare meglio e senza uso di chimica post harvest, un magazzino semi-automatico a bassa temperatura con annessa sala lavorazione, macchinari e strutture al servizio delle aziende agricole. Poi nuovi impianti di frutteto, l’ampliamento del villaggio turistico “Spiaggia Romea”, investimenti in impianti per la produzione di energia pulita. In totale una ventina di milioni negli ultimi cinque anni per un generale rinnovamento tecnologico del gruppo. Gli investimenti assecondano un’altra direttrice di fondo del gruppo: la continua ricerca dell’innovazione. “Il nostro gruppo - dice Luigi - ha sempre investito in innovazione: oggi ogni passaggio della filiera è dotato di tecnologie all’avanguardia, e curato fino nei minimi dettagli per garantire il meglio ai nostri clienti”. Fare riAp r i l e

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