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Pubblicato il: 16/07/2015 21:33 "La mostra è una reinterpretazione fotografica delle scenografie teatrali, foto stampate su supporti diversi come vetro e oroglas che permettono alla luce di filtrare attraverso le immagini. Sono da sempre appassionata di teatro e balletto, e questa mostra nasce dalla mia passione per il palcoscenico". A parlare cosÏ è Teresa Emanuele, l'artista romana che questa sera ha presentato nella cornice di Palazzo dell'Informazione, all'Adnkronos Museum, 'In Somnia - Atto Unico', una mostra di fotografie in bianco e nero concepite come scenografie teatrali, curata da Achille Bonito Oliva (Fotogallery).

Scatti in bianco e nero, scorci teatrali concepiti come scenografie di opera e balletto, dall'incanto fiabesco di 'Il Lago dei Cigni', passando per la tormentata passione di 'Rusalka' e la patetica tristezza di 'Pagliacci'. Dopo aver debuttato a Spoleto, nella sede di Palazzo Racani Arroni, Emanuele ha portato a Roma i suoi plastici, sperimentando il potenziale tridimensionale della proiezione di ombre su superfici trasparenti.

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Le sue fotoscenografie sono dei veri e propri plastici in scala, dove ci sono le quinte, come in quella della 'Norma', "dove figurano importanti cori, con i gradoni concepiti per ospitare i coristi", come ricorda l'artista. "Ho voluto dedicare la mostra al balletto e al teatro - ha spiegato Emanuele - anche in seguito al mio debutto come scenografa a teatro nel 2013-2014, quando delle mie immagini sono state, in un caso proiettate e nell'altro stampate e utilizzate come scenografie, ad Atene e poi a Roma al Teatro Quirino per 'L'importanza di chiamarsi Ernesto'". Tra le fotografie esposte, spiccano la scenografia immaginata per 'Giselle', che danza idealmente in un bosco fatato, mentre le note struggenti di 'Norma' sono reinterpretate in chiave siciliana, e il 'suo' 'Don Chisciotte' lotta invece contro un contemporaneo campo di pale eoliche che vibrano al vento. "Del teatro mi affascina molto l'idea della commistione fra il lavoro dello scenografo, del tecnico delle luci, degli attori e dei costumisti - ha detto Emanuele - e sarebbe un sogno poterle realizzare in formato reale e non più in scala". "'In - Somnia' è dedicata alla bimba che aspetto - ha spiegato l'artista - perché nel decidere cosa fare di questa mostra passavo notti insonni, un po' per colpa sua, un po' per l'ansia di voler fare una mostra importante e quindi l'idea mi è venuta proprio durante una di queste notti insonni. 'In somnia' in latino vuol dire 'nei sogni', e questo è il sogno che queste scenografie diventino davvero delle scenografie teatrali". La mostra di Emanuele ha inaugurato il progetto Adnkronos Museum, nato nell'ambito delle attività di Adnkronos Culturalia, per mettere a disposizione di artisti, galleristi, musei, fondazioni e curatori uno spazio espositivo - sia fisico sia virtuale - pensato per valorizzare al massimo le produzioni artistiche. "Con Teresa Emanuele - ha detto l'amministratore delegato di Culturalia Guido Talarico - apriamo ad un ciclo di mostre dedicate alle contaminazioni: in questo caso teatro e fotografia. Adnkronos Museum nasce infatti come luogo di sperimentazione culturale e come spazio per aprire al contemporaneo le porte della comunicazione innovativa che una media company come la nostra è in grado di produrre".

http://www.adnkronos.com/cultura/2015/07/16/somnia-atto-unico-opera-balletto-negli-scattiteresa-emanuele-foto_gq84LfGPejMxuaCXFtC9aJ.html?refresh_ce

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L’Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata e l’Associazione Culturale BIANCA presentano “Rushed”, la mostra di Teresa Emanuele, a cura di Simona Cresci.

Il progetto, ideato nel 2011 in occasione del Festival Fashion & Style in Photography a cura di Olga Sviblova ed esposto alla Gallery A-3 di Mosca, sarà presentato per la prima volta a Roma, nello Spazio Cerere di San Lorenzo. Con dieci fotografie stampate su plexiglass Teresa Emanuele conferisce ai suoi scatti selezionati tra Dreams, People e Wires, la sua impronta, quale segno della sua individualità: ogni oggetto fotografato si riveste di una sorta di aurea, che lo rende essenziale. Un invito a guardarci intorno per vedere nuovamente lo spessore, la densità e la sensualità del mondo, restituendo al reale ciò che, alla fine, gli appartiene da sempre: il diritto ad essere osservate, lentamente, con riconoscenza e lode.

http://www.lostandfoundstudio.it/rushed-teresa-emanuele/

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Riyadh-Saudi Arabia: 22 April, 2013 - The BMG Foundation in partnership with Alaan Art Space in Riyadh and the Italian Embassy to Saudi Arabia is set to host a groundbreaking exhibition of Italian photographer Teresa Emanuele, which is curated by Dalya Islam. The event is being held as part of BMG Foundation's Diplomacy of Art initiative. Titled QVOD VIDES, TOTVM, the exhibition travels to the capital city in response to popular demand garnered during its first edition at Jeddah in March this year. The event, which will open on 24 April at the Alaan Art Space, is being held as part of BMG Foundation's CSR and comes as a fund raising initiative for BMG Foundation's nationwide Safe Driving campaign in Saudi Arabia, a country with the highest vehicle death toll in the world. According to Basil Al Ghalayini, Chairman of BMG Foundation, “The Diplomacy of Art was conceived as a program of events that highlights the similarities between cultures through art. In recognizing the commonalities between cultures, we also encourage a colorful exchange between international and Saudi Arabian artists. We are honored to host such a world class exhibition in Riyadh by a talented photographer Teresa Emanuele, and curated by the Saudi art specialist Dalia Islam.” “As with all our Foundation events, net proceeds of this exhibition will support our 2013 initiative ‘Safe Driving…Life Saving' awareness campaign,” Al Ghalayini added. Teresa Emanuele has participated in photography festivals as far afield as Moscow and held solo exhibitions in Rome and Venice. She has also exhibited at the premier art event worldwide at the Roman pavilion of the 54th Venice Biennale. The second edition of QVOD VIDES, TOTVM will showcase an exclusive body of elegant and thought provoking work: 19 works of art in total including two kinetic installations and one video work. .

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Emanuele's monochromatic images of nature are carefully conceived and painstakingly captured. She is known for marrying sophisticated images and conceptual thought with contemporary media. Emanuele prints on acrylic glass, a material that lends richness to an otherwise flat image by means of the shadows cast by the image itself adding a powerful three dimensional quality to what would otherwise be a traditional photograph. Emanuele also exhibits her signature kinetic installations known as shadowboxes where the shadows become animated by a simple, delicate mechanism hidden in the frame. The most exciting aspect of this new body of work is the special commission of a video work for the exhibition in Jeddah, ACQVA IN OBSVCRITATE. The title of the exhibition QVOD VIDES, TOTVM (literally All That Is Seen) is drawn from the writings of the major Stoic philosopher Seneca the Younger, 4 BC - 64 AD. Seneca's discussions of nature hold a particular fascination for the artist and drive the concepts behind the images. Seneca proposes that the study of nature is ultimately the study of humanity. He suggests that in observing the world around us we free ourselves from the bonds of every-day concerns, the lust for power and material possessions. Emanuele's modus operandi is the physical enactment of this study, the study of man through nature. Devoting days to woods and wild landscapes the artist captures the trees, the sunlight, the leaves, shadows and running water in an effort to deliver both beautiful pictures and subtle metaphors

http://www.dubaiprnetwork.com/pr.asp?pr=75471

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Si dice che l’occhio percepisca ciò di cui ha più bisogno e conservi l’immagine catturata al vuoto come un talismano da portare con sé nello scrigno dei ricordi, quasi a cercare conforto, quasi un talismano per il futuro. Ecco la parola fatata del festival Dei Due Mondi che incendia Spoleto più della temperatura elevata di questa ardente estate del 2015. FUTURO! In ogni incontro, in ogni spettacolo, in ogni dibattito si finisce per trovare questo personaggio invocato, evocato, indagato ed ancora da afferrare: IL FUTURO! E ogni spettatore, ogni relatore, ogni turista finisce per cercare nel cielo fatato che sorvola Spoleto come un tappeto volante, o più semplicemente nelle sue tasche, il tintinnio, il sonagliere, il portafortuna per il futuro. Così lega questo desiderio inconscio di dominare il futuro, di scovarlo in qualche angolo buio del cuore o del paesaggio, ad una immagine. Da portare con sé quando torna a casa, da cullare prima di dormire, da rimestare tra i sogni, insomma il talismano resta appiccicato addosso spesso nascosto nel ricordo di un tramonto, di un fiore, di uno scorcio incantevole. È successo anche a me. In modo sorprendente. In una guisa artistica, tanto per rimanere nel

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tema dell’arte! Mi è successo all’improvviso, come un meteorite che cade sulla terra senza preavviso, come un volo d’angelo che ti sorprende nel sonno e ti resta invischiato nel cuore, come una farfalla che ti gira intorno e ti cattura. È successo subito… appena sono arrivata sabato 4 luglio a Spoleto, appena sono entrata a Palazzo Racani Arroni, per il gran caldo, per la curiosità della mostra, per qualcosa che mi chiamava dentro quel magnifico palazzo. Già il titolo della mostra si presenta con una sua modernità accattivante ed acre: IN SOMNIA! La Mostra In Somnia – Atto unico è una raccolta di opere fotografiche concepite come scenografie teatrali. Poi le spiegazioni sul depliant: Fotoscenografie di Teresa Emanuele, a cura di Achille Bonito Oliva. Artisti di fama certa e di resa artistica senza dubbi. Così sono entrata incuriosita. E sono stata catturata, avvolta , stregata… dalla luna! Ecco stregata dalla luna! Ma questa volta non è il titolo di un film famoso ma la suggestione, l’emozione, l’arricchimento emotivo di una fotografia di grande resa artistica. La foto ideata per la Norma dalla fotografa Teresa Emanuele. Ho voluto fotografarmi vicino alla foto ma non ero certa di riuscire a conservare l’incanto di quella piccola grande opera d’arte. Ma tornata a casa , guardando freneticamente le foto, che porto da Spoleto, come fossero un tesoro, ecco ho visto che l’atmosfera, le luci specialissime, la levità di quel paesaggio rimangono intatte. Riporto alcune considerazioni dalla splendida introduzione di Benito Oliva: “La fotografia italiana pratica da molti anni una tangenza con il mondo dell’arte e degli artisti, capovolge questo luogo comune e introduce nell’ambito del’immagine la torsione tipica dell’anamorfosi, che appartiene alla storia della pittura, adoperando rigorosamente gli strumenti del linguaggio fotografico. Si mette nella posizione del duello: il fotografo, di fronte al dato, non lascia scattare il dito sulla macchina precipitosamente, bensì promuove una serie di relazioni e rispecchiamenti, per cui arriva all’immagine mediante un rallentamento mentale e l’assunzione di una posizione di lateralità rispetto al proprio mezzo.” Ecco non avrei saputo esprimere come il critico questa sensazione che ho perfettamente percepito: il fotografo presente e in posizione laterale , quasi un rispettoso applauso silenzioso alla bellezza del paesaggio. E la consapevolezza che comunque l’arte riproduce ma arricchisce, che l’artificio artistico è perdonato, assolto all’origine perché accentua, esagera, dilata la bellezza. Così mi diceva Teresa Emanuele con la grazia di cui è portatrice :”Nella foto la luna è più grande della realtà…” Ma è quella luna che più di ogni altro simbolo del Festival dei Due mondi 2015 mi ha colpito. Come se fosse spuntata una luna nuova sulla cultura, come se quella grande, silenziosa, pesantissima e leggiadra luna potesse volare simile ad una mongolfiera dei sogni verso il futuro! Così sono tornata a casa con un talismano, una promessa, una speranza. L’immagine costruita dalla bellissima fotografia di Teresa Emanuele potrebbe diventare l’emblema di questo eccezionale Festival dei Due Mondi che tutto ricorda del passato e tutto promuove nel futuro. Un Festival che si delinea come uno specchio della società ed una nuova speranza, per un nuovo modo di fare Arte, una nuova cultura , un nuovo modo di essere nel mondo dell’arte e non solo. Intorno a questa mia emozionante mattina a Spoleto mille proposte culturali, incontri, film, teatro, balli per strada, artisti che regalano poesie. Quadri, musiche e mille sapori umbri che

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fanno il solletico all’occhio e chiamano a stuzzichini deliziosi nei ristorantini che ormai fioriscono come fiori estivi nelle strade e nelle piazze di Spoleto. Arte è lavoro ? Sembra proprio di sì. Ma vale anche il contrario: Il lavoro è Arte? Certe volte succede ed è …Festival dei Due Mondi!

http://www.associazioneakkuaria.it/?p=4731

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http://www.iltempo.it/rubriche/tendenze/2015/07/21/il-bianco-e-nero-diteresa-emanuele-1.1439807

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Dopo il debutto a Spoleto nella sede di Palazzo Racani Arroni, approda a Roma all'Adnkonos Museum "In Somnia, Atto unico", la mostra fotografica di Teresa Emanuele, a cura di Achille Bonito Oliva. Nella serata, l'artista romana ha 26


presentato al Palazzo dell'Informazione di piazza Mastai i suoi scatti, tutti legati al mondo del teatro. Ogni foto, infatti, è concepita come una scenografia e la Emanuele, che lavora prevalentemente con pellicole in bianco e nero, sperimenta il potenziale tridimensionale della proiezione di ombre di stampe su superfici trasparenti. Come scenografa, l'esordio dell'artista risale al 2013, quando il suo lavoro "Ecfrasi Triste" fa da sfondo a Cercles-Fictions di Joël Pommerat, all'Onassis Cultural Center di Atene. L'anno successivo realizza la scenografia per il secondo atto de "L'importanza di chiamarsi Ernesto" diretto da Geppy Gleijeses, con la prima al teatro Quirino di Roma, proseguendo poi in tournée in tutta Italia. La produzione di Teresa Emanuele spazia dai plastici realizzati per la piéce fiabesca de "Il lago dei cigni", agli sfondi dello spettacolo "I pagliacci", dalle scenografie di "Rusalka", alle pale eoliche, rivisitazione degli storici mulini a vento del "Don Chisciotte". "Con Teresa Emanuele - ha detto l'ad di Adnkronos Culturalia Guido Talarico - apriamo ad un ciclo di mostre dedicate alle contaminazioni: in questo caso teatro e fotografia. Adnkronos Museum nasce infatti come luogo di sperimentazione culturale e come spazio per aprire al contemporaneo le porte della comunicazione innovativa che una media company come la nostra è in grado di produrre". http://roma.repubblica.it/cronaca/2015/07/16/news/in_somnia_bozza_119230892/?ref=search

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http://www.adnkronos.com/cultura/2015/07/15/gli-scatti-teatrali-teresaemanuele-all-adnkronos-museum-foto_eDFwGMyPcxE5weX8qyM4kM.html

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http://insideart.eu/2015/07/18/teresa-emanuele-in-somnia-atto-unico/

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