MAESTRALE MAGAZINE

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Aurelio Sossio, Niccolò Vicentino, la pergula di Vitale II: testimonianze di un passato glorioso.

ENTRATE CON NOI ALL’INTERNO DELLA BASILICA, VI GUIDEREMO ALLA LORO SCOPERTA.

Grado è sede di ricchezze architettoniche, preziose testimonianze spesso sconosciute ai più. Alcune di queste rappresentano pezzi unici e di importanza capitale dal punto di vista storico artistico, come quelle custodite negli ambienti della Basilica di Santa Eufemia e nell’orto lapidario.

/ Cristiano Meneghel

Sul pilastro sinistro dell’arco

trionfale dell’abside si trova un bassorilievo in pietra di forma presso che triangolare. I suoi lati sono contraddistinti da due serie di onde bidirezionali, o cani correnti, un motivo decorativo

particolarmente in voga nel IX secolo. Al centro campeggia un Cristo vigilans, ad occhi aperti. Alla sua destra l’iscrizione del patriarca gradese Vitale II Partecipazio (897-900), veneziano, sepolto nella basilica. Aldilà dell’importanza storica del pezzo, che deve aver fatto parte di una pergula d’altare o di un monumento più complesso,

visto che il lapidario del duomo ne conserva ulteriori elementi, questo bassorilievo rappresenta la prima rappresentazione in pietra di un Cristo nudo, in realtà in perizoma, che l’arte cristiana ricordi. Si tratta di un unicum nel suo genere, sicuramente l’unico esempio esistente in Regione. A qualche metro si trova una grande pala d’altare raffigurante una Madonna assisa in trono attorniata da un turbinio di angeli.

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