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L’edilizia che passa per la cura

Impiegando le tecnologie più avanzate, Ri-Legno è protagonista a livello nazionale nel settore del risanamento e della costruzione di edifici e strutture in legno.

di ALESSANDRO DE BERTOLINI

Una storia di successo: il restauro come strumento sostenibile per risparmiare suoli e materiali, tanta tecnologia e un impegno costante nello studio, nella formazione e nell’innovazione. Sono questi i punti cardine di RiLegno, insediatasi come startup a Rovereto all’interno di Progetto Manifattura, l’incubatore tematico di Trentino Sviluppo per le energie pulite e l’edilizia sostenibile. L’azienda, nata da un’idea dei soci Lavinia Sartori e Giulio Franceschini e sul mercato dal 2014, è cresciuta continuamente grazie alla determinazione dei due fondatori, entrambi ingegneri con una lunga esperienza nel campo dell’edilizia, e dei loro collaboratori, un team altamente qualificato che conta oggi una quindicina di persone. “Diagnostica e riabilitazione di strutture in legno: è questo il nostro business”, sottolineano i soci, con una gamma di servizi che va dall’ispezione agli interventi di ripristino funzionale, dal monitoraggio al controllo, dalla manutenzione alla progettazione.

In pochi anni, Ri-Legno si è affermata in un mercato difficile e specialistico, quello dell’edilizia e della bioedilizia in legno, introducendo nuove visioni e nuove tecnologie nel risanamento degli edifici in legno, ponti, passerelle, pavimentazioni e molte altre tipologie costruttive.

I risultati parlano chiaro. L’edificio in legno più alto d’Italia, a Rovereto – la coppia di palazzine in legno di nove e cinque piani, che l’anno scorso ha rimpiazzato il sito produttivo della ex Marangoni Meccanica, per un totale di 68 appartamenti destinati al social housing – è stato realizzato da Ri-Legno. Ma non solo: “Siamo attualmente impegnati – fanno sapere Lavinia Sartori e Giulio Franceschini – nel rifacimento della copertura in legno di un edificio storico di Venezia, nel centro della città”. Una commessa di enorme prestigio e di grande responsabilità, quest’ultima, che fa dell’azienda di Sartori e Franceschini un protagonista assoluto a livello nazionale nel settore dell’edilizia e del risanamento delle strutture in legno. In particolare nel campo della diagnostica, Ri-Legno è leader sul mercato nazionale. Un risultato eccezionale, raggiunto in pochi, grazie a una crescita ponderata e graduale, maturata senza strappi e su basi solide. Già due anni fa, lo sviluppo dell’azienda ha richiesto il trasferimento in una nuova sede. Inaugurato nel maggio del 2019, in via della Cooperazione, a Trento, lo stabilimento produttivo conta 700 metri quadrati, in grado di ospitare, accanto agli uffici tecnici e amministrativi, anche un centro di trasformazione del legno.

“Facciamo tutto su misura” precisano Lavinia e Giulio. I mercati di riferimento sono le regioni del Nord Italia, con una committenza che interessa sia il privato sia il pubblico. L’approvvigionamento di materia prima è su richiesta. Sulla base della domanda del cliente, Ri-Legno utilizza legnami del Trentino, dell’Alto Adige oppure di altri Paesi. Per esempio, le palazzine che hanno sostituito l’ex complesso Marangoni, a Rovereto, sono state realizzate impiegando esclusivamente il legno degli abeti abbattuti dalla tempesta Vaia in val di Fiemme e in Primiero.

Alla base del team di Ri-Legno c’è un grande impegno intellettuale: “Cerchiamo di capire lo stato di salute delle strutture, prima di intervenire. Le valutiamo in ogni minimo dettaglio, usando ogni volta le più recenti strumentazioni tecnologiche per la diagnostica. Solo a quel punto cominciamo a progettare gli interventi per trovare soluzioni innovative e sostenibili. L’aggiornamento e la formazione sono indispensabili. Per questo, collaboriamo anche con diversi atenei. Vogliamo essere vicini al mondo della ricerca. Abbiamo lavorato con le università di Trento e di Bologna. Con il Politecnico di Milano, con cui collaboriamo costantemente, abbiamo anche partecipato alla costruzione e all’istallazione di un’opera lignea ad Arte Sella, disegnata dall’archistar giapponese Kengo Kuma”.

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