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Quando le buone idee diventano soluzioni

Dedagroup promuove un’innovazione aperta, diffusa e circolare. Il ruolo della capogruppo: creare un contesto fertile dentro al quale “coltivare” l’innovazione, per un ecosistema che si sviluppa e cresce collettivamente.

Nella fase che stiamo attraversando, di grande difficoltà per l’economia globale, Dedagroup ha la consapevolezza di dover fare il massimo per dare un segnale forte a tutto il comparto ICT: un settore che è tra i motori principali dell’economia del Paese, che sta crescendo a ritmi importanti, che non può fermarsi e che, pro-prio in un momento come questo, deve dare un contributo esemplare e decisivo per tutto il sistema”. Marco Podini, presidente esecu-tivo di Dedagroup e ceo di Lillo, la holding che vale 3 miliardi di ricavi annui (2019) all’interno della quale si colloca Dedagroup, riassume così la visione di impresa, quella della famiglia Podini, che guida una multinazionale da 8.900 dipendenti. Marco Podini è la terza generazione di una famiglia di imprenditori che ha sempre saputo tradurre i momenti di crisi in opportunità. Alcomando del marchio MD, la catena di supermercati Discount, in vettaalla classifica di Mediobanca con il maggior tasso di crescita annuo(pari al 15%, contro una media di settore, il discount, che aumenta trail 4 e il 5%), i Podini decisero di investire alla fine degli anni ’90sull’IT, con l’acquisizione delle prime due aziende nel settore e lasuccessiva creazione del brand Dedagroup nel 2008. Un polo diaggregazione in costante crescita – ventuno aziende, 253 milioni di fatturato (2019) e 1.900 dipendenti – che lavora oggi con oltre 3.600 clienti di tutto il mondo, registrando trend di crescita costanti. “Nonostante le difficoltà legate alla pandemia – continua il presidente – abbiamo continuato a crescere anche nel 2020, portando a termine tre nuove acquisizioni, conquistando nuove fette di mercato e rafforzando i nostri investimenti”. Al centro del business di Dedagroup l’innovazione. Un’innovazione efficace, concreta e reale, che traduce le buone idee in buone pratiche e in nuove soluzioni per le aziende del Gruppo, per i clienti e per i soggetti partner. Un’innovazione che non si ferma tra le mura aziendali: “In linea con i trend più innovativi – prosegue Podini – abbiamo sposato il concetto dell’open innovation.

Non ci limitiamo a far crescere l’innovazione nella nostra impresa, ma restiamo sempre connessi con l’esterno. Anche in questo caso, siamo consapevoli che il nostro contributo non si esaurisce con i nostri interessi, ma vuole essere determinante nella società e per tutto il sistema”. Le aree di business di Dedagroup sono sei: Cloud, Digital Business, Fashion, Public Services, e i due comparti legati alle banche e alla finanza, Banking & Finance e Treasury & Financial Software. In molti di questi, Dedagroup è tra i principali player sui mercati internazionali. L’innovazione fa da comune denominatore, una leva che caratterizza ogni strategia aziendale e che distingue il Gruppo nel panorama nazionale, come testimonia anche l’assegnazione a fine 2020 – per la seconda volta – del premio Imprese per l’Innovazione di Confindustria. “È un’innovazione aperta, diffusa e circolare”, spiega Roberto Loro, director technology & innovation di Dedagroup. “Il nostro ruolo, quello della capogruppo, è proprio questo: creare un contesto fertile, uno spazio comune a tutte le nostre aziende, dentro al quale si possa “coltivare” l’innovazione. L’innovazione coinvolge l’ecosistema (Ricerca, Istituzioni, Startup) e le nostre controllate, viene messa in fattor comune e quindi è trasferita ai nostri clienti. In altre parole, è un ecosistema che si sviluppa e cresce collettivamente”. Al cuore di questo sistema c’è Co-Innovation Lab, il progetto nato nel 2017 dalla collaborazione tra Dedagroup e FBK, la Fondazione Bruno Kessler, che ha come obiettivo la definizione di standard e buone pratiche per portare innovazione concreta all’interno di aziende e istituzioni. “Abbiamo deciso di lavorare con FBK – spiega Roberto Loro – mettendo a disposizione le competenze reciproche. I nostri collaboratori lavorano a stretto contatto con i loro ricercatori per sviluppare software e tecnologie innovative, che Dedagroup fornisce alle sue aziende e le aziende mettono a diposizione dei loro clienti. Ecco, innovare con queste modalità significa procedere in modo circolare, non lineare. È la circolarità della conoscenza. Noi, la capogruppo, facciamo da hub per mettere a fattor comune il mondo della ricerca e il contesto dell’innovazione con le aziende e con i clienti. Questo ci consente di portare innovazione metodologica e innovazione tecnologica direttamente nel nostro business. Un metodo di lavoro che è stato definito di “open-integration”. Qualcosa di più, cioè, della semplice collaborazione. Riusciamo a coinvolgere anche soggetti terzi, a dimostrazione della nostra capacità di fare ‘innovazione aperta e inclusiva’. Siamo stati pionieri nell’open-innovation. Abbiamo cominciato molto tempo fa, quando ancora non se ne parlava. E vogliamo rimanere una best practice nel nostro settore.” (adb)

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