Trentino Industriale | giugno-luglio 2013

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Dalla Val di Non alle tavole del mondo Il burrificio Dalla Torre Dorotea ha innovato in un settore tipicamente tradizionalista. Oggi vende burro di tutti i tipi in Italia e all'estero.

“All’inizio

degli anni 2000 producevamo circa 3.500 quintali di burro all’anno. Oggi abbiamo superato i 18.000 quintali e contiamo di chiudere il 2013 intorno ai 20.000”. Sauro Corzani, amministratore unico di Dalla Torre Dorotea Srl, spiega così il salto in avanti che l’azienda ha saputo compiere nell’ultimo decennio. Un percorso che le ha garantito una solida presenza nei più importanti punti vendita dalla grande distribuzione italiana con numeri e fatturati in crescita costante. Dalla Torre nasce a Tassullo, in val di Non, all’indomani della Seconda guerra mondiale. Il fondatore, Giuseppe Menapace, decise di dare all’attività il nome della moglie. Utilizzando una motocicletta con sidecar, Menapace inizia

Sauro Corzani

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già nel 1935 a trasportare le panette di burro da un paese all’altro confezionandole a mano nella stalle della val di Non. Capostipite di una tradizione lattiero-casearia che proprio in quegli anni si sviluppa in valle, alla fine della guerra Menapace comincia a raccogliere le panne e produrre direttamente il burro, fondando la Dalla Torre Dorotea. Durante il secolo scorso l’impresa è cresciuta puntando su una produzione di specialità, sulla qualità e sulla tradizione potendo contare sul ricambio generazionale. A Giuseppe subentrano successivamente i figli Fernando e Gabriella perpetuando fino agli anni ’90 il modello di un’impresa a conduzione familiare ben radicata sule territorio. Poi, una quindicina di anni fa, tra i soci dell’azienda entra anche Sauro Corzani. Che, in una situazione di grandi mutamenti, globalizzazione, scenari che cambiano e nuove sfide del mercato, propone un piano aziendale basato su un forte rinnovamento tecnologico. Corzani acquisisce parte delle quote societarie e apre a un piano di grossi investimenti. Circa un milione di euro è quanto occorre all’azienda per rinnovarsi completamente nel sistema produttivo. Siamo agli inizi degli anni 2000. “Ho dato all’impresa – spiega l’amministratore – una struttura commerciale guidata da me. E, contestualmente, ho presentato un progetto di innovazione sulla produzione. Da quel momento abbiamo adottato un sistema produttivo molto tecnologico in uso tra i più grandi maestri burrai d’Europa: alcuni produttori in Olanda, in Germania e pochi altri. Questo modello ci permette di avere garanzie sul nostro burro che pochissimi altri burrifici sono in grado di ottenere. Tra questi, nessuno dei nostri competitors


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