Come ed. Prato giu-lug 2015

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Prato INFORMAZIONI DI COMMERCIO, TURISMO E SERVIZI

a cura della Confesercenti di Prato www.confesercenti.prato.it

Poste Italiane SpA - Sped. Abb. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Firenze 2 - € 0,26

Nico Gronchi è il nuovo presidente di Confesercenti Toscana L’impresa ha oggi 10 punti vendita in Toscana e Umbria, un negozio on-line e la produzione di linee a marchio proprio in Italia ed all’estero. Ne 1976 la famiglia del neo-presidente ha aperto a Certaldo un piccolo negozio di calzature e un punto vendita in mercati su area pubblica: entrambe attività gestite dalla madre Luisa e dal padre Mauro. Già in quei primi anni di attività l’azienda si associa a Confesercenti; alla fine degli anni ‘90 inizia lo sviluppo e l’azienda si espande acquisendo nuovi mercati. Con la crescita dei figli si trasforma da impresa familiare in Srl. Nel 1998 Nico Gronchi ad appena 25 anni, è presidente della Confesercenti di Certaldo, poi del Comprensorio Empolese Valdelsa e nel 2007 è eletto Presidente di Confesercenti Provinciale di Firenze. Negli anni successivi ricoprirà importanti incarichi, in rappresentanza dell’Associazione, nel Consiglio della Camera di Commercio e in Firenze Fiera Spa. È eletto Vice Presidente di Italia Com-Fidi, la società consortile per il credito alle PMI di Confesercenti ed è membro della Giunta Nazionale di Confesercenti. Nel corso dell’ assemblea, che lo ha eletto Presidente Regionale, Nico Gronchi ha calorosamente ringraziato Massimo Vivoli per il contributo decisivo impresso, nel corso degli anni, alla Confesercenti in Toscana e tratteggiato cinque grandi temi strategici rispetto ai quali si svilupperà l’iniziativa di Confesercenti nei prossimi anni:

In un clima di grande partecipazione, l’assemblea Regionale di Confesercenti, riunita nel Salone delle Feste del Consiglio Regionale Toscano, ha eletto presidente Nico Gronchi. Gronchi succede a Massimo Vivoli, che com’è noto da qualche settimana è il nuovo presidente nazionale di Confesercenti. Nico Gronchi ha 42 anni e abita a Certaldo. Imprenditore nel settore delle calzature, socio e Consigliere Delegato del gruppo “Luisa Di Mauro Srl”, l’impresa di famiglia, con importanti deleghe alla gestione e sviluppo.

• Commercio (nuova Legge Regionale e sostegno alle nuove aggregazioni d’impresa); • Turismo (definizione del quadro normativo, promozione e risorse); • Credito (lavoro congiunto della nostra “Italia Com-Fidi” con “Fidi Toscana” per controgaranzie e tranched); • Fisco (vademecum controlli, bestiario fiscale, impatto tasse locali); • incentivi e agevolazioni (diffusione e informazione su oltre 40 agevolazioni presenti in Toscana, anche in collaborazione con Eurosportello). Infine, decisivo sarà il consolidamento e lo sviluppo di un modello di interscambio con Istituzioni e politica, basato concretamente su questi contenuti, che saranno meglio articolati nelle prossime settimane.

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giugno/luglio 2015

w EDITORIALE

Ci faremo trovare pronti Massimo Biagioni Direttore Confesercenti Toscana Aggiornamento partito. Non è un nuovo programma del computer, ma il riassetto delle massime responsabilità nel sistema Confesercenti. Massimo Vivoli, come abbia già riferito nel numero precedente del giornale, è partito stabilmente per la sede nazionale, dove siederà sulla poltrona più importante dell’associazione, e in via Pistoiese, all’organizzazione toscana, una delle associazioni territoriali di riferimento nel panorama italiano, è arrivato Nico Gronchi, attuale presidente dell’associazione provinciale di Firenze. Un cambio sereno, previsto, condiviso in modo unanime, con una candidatura che è maturata nel corso del tempo; la sfida è quella di tenere insieme il positivo della continuità e il bello della novità. Non si tratta di un semplice cambio. Un’alternanza prevista e logica. Con il 15 aprile l’associazione nazionale ha inteso iniziare un percorso che toccherà tanti luoghi, tante situazioni, tante persone; ci sarà un diffuso, generale, complessivo rinnovamento delle responsabilità, una classe dirigente verrà salutata, un altro gruppo evolverà verso nuove posizioni, le categorie si doteranno di innesti e inserimenti utili all’adeguamento a un mondo profondamente cambiato; per qualcuno si apriranno responsabilità ulteriori e impegni più rilevanti. In questi vent’anni e passa, trascorsi con Massimo Vivoli, io e diversi di voi abbiamo condiviso una esperienza non ripetibile in quelle forme, abbiamo davvero attraversato un altro mondo, ci siamo trovati di fronte a gioie e tristezze, abbiamo salutato tanti amici e tanti dirigenti che non ci sono più, siamo stati attori di fasi difficili, di situazioni economiche e di società improvvisamente negative, ma anche del sorpasso sull’altra associazione sui soci regionali iscritti all’Inps, unico caso in Italia. Piccole e grandi soddisfazioni, piccole e grandi gioie, piccole e grandi difficoltà. Un pezzo di storia minore che ha unito le persone, oltre che i dirigenti, e che ha fatto diventare anche un po’ amici i protagonisti degli organismi. Sentimenti che ci hanno assistito, che ci assistono e che ci assisteranno anche nel prossimo futuro. Perché ci sembra che anche il nuovo Presidente sia impastato della stessa materia. Il Presidente che è chiamato a rappresentarci, incarna anche visivamente la svolta generazionale; una nuova generazione che fa un passo avanti e che apporta altra vitalità, idee, metodi, stili propri che cercheranno di adeguarsi al tempo che è cambiato. Una staffetta che si vanta di poggiare su una antica adesione all’associazione e su una lunga “militanza” – come si sarebbe detto una volta – che è stata palestra importante. Da domani dobbiamo ripartire con lena, ci aspettano il nuovo Consiglio Regionale, la nuova Giunta, i nuovi Assessori e il nuovo programma di legislatura. Verranno i documenti, le proposte, l’esame delle situazioni più difficili, le norme da varare e da cambiare, il coordinamento delle posizioni di categoria. In più, l’impulso del nazionale che ci spronerà per i progetti intrapresi, per nuovi obiettivi, sempre contenendo le spese e ottimizzando le risorse. Ci faremo trovare pronti.


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COME GIUGNO-LUGLIO 2015

UFFICIO COMMERCIALE INFORMA

Obblighi relativi all’installazione dei cookie sui siti internet

Entro il 2 giugno 2015, chiunque gestisca un sito internet, al fine di consentire agli utenti, mediante la manifestazione di un consenso espresso e specifico, di esprimere scelte realmente consapevoli sull’installazione dei cookie, dovrà adeguare le caratteristiche del sito medesimo alle indicazioni fornite dal Garante della Privacy, nonché, se del caso, effettuare la notificazione al Garante, pena, in caso di omissione, l’applicazione di pesanti sanzioni. In ragione della particolare invasività che tali dispositivi possono avere nell’ambito della sfera privata degli utenti, la normativa europea e italiana prevede che l’utente debba essere adeguatamente informato sull’uso degli stessi ed esprimere così il proprio valido consenso. Le Modalità semplificate per l’informativa e l’acquisizione del consenso per l’uso dei cookie sono state approvate dal Garante l’8 maggio 2014 e pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale n. 126, del 3 giugno 2014. Il Provvedimento del Garante stabilisce che, nel momento in cui si accede alla home page (o ad altra pagina) di un sito web, deve immediatamente comparire in primo piano un banner di idonee dimensioni

contenente le seguenti indicazioni: a) che il sito utilizza cookie di profilazione al fine di inviare messaggi pubblicitari in linea con le preferenze manifestate dall’utente nell’ambito della navigazione in rete; b) che il sito consente anche l’invio di cookie “terze parti” (laddove ciò ovviamente accada); c) il link all’informativa estesa, che deve contenere le seguenti ulteriori indicazioni, relative a: • uso dei cookie tecnici e analytics; • possibilità di scegliere quali specifici cookie autorizzare; • possibilità per l’utente di manifestare le proprie opzioni in merito all’uso dei cookie da parte del sito anche attraverso le impostazioni del browser, indicando almeno la procedura da eseguire per configurare tali impostazioni; d) l’indicazione che alla pagina dell’informativa estesa è possibile negare il consenso all’installazione di qualunque cookie; e) l’indicazione che la prosecuzione della navigazione mediante accesso ad altra area del sito o selezione di un elemento dello stesso (ad esempio, di un’immagine o di un link) comporta la prestazione del consenso all’uso dei cookie.

o nella preparazione di un alimento e ancora presente nel prodotto finito, anche se in forma alterata) consente l’uso di un cartello che avvisi la clientela della possibilità di chiedere informazioni al personale in servizio. Per completezza, ricordiamo che tale modalità è utilizzabile, secondo quanto precisato dal Ministero, se le informazioni dovute “risultino da idonea documentazione scritta, facilmente reperibile sia per l’Autorità competente sia per il consumatore finale, di cui il personale avrà preventivamente preso visione e conoscenza con contestuale approvazione per iscritto”. L’operatore - chiarisce la nota ministeriale - nel predisporre la documentazione scritta, di cui sopra, necessaria per adempiere all’obbligo, è libero di indicare la presenza degli allergeni in rapporto alle singole preparazioni secondo le modalità che ritenga più opportune. Ciò potrà avvenire, per esempio, evidenziando nella lista degli ingredienti delle singole preparazioni la presenza degli allergeni (ciò vale ovviamente e in particolar modo per i prodotti venduti sfusi negli esercizi commerciali, ma anche nei pubblici esercizi, per i quali vige l’obbligo di indicazione degli ingredienti, obbligo che non vale, come è noto, per la somministrazione di alimenti e bevande nei ristoranti/bar), o predisponendo una tabella che riporti le 14 categorie di allergeni previste dal Regolamento e in corrispondenza individui le preparazioni che le contengono, o ancora secondo altre e diverse modalità che garantiscano comunque l’informazione corretta al consumatore.

Cartello degli allergeni per i prodotti PEC somministrati o venduti sfusi Tutti coloro che sono gia’ titolari di PEC devono consultare periodicaIn relazione all’obbligo di indicazione degli allergeni per gli alimenti non preimballati (art. 44 del Regolamento CE n. 1169/2011), con nota prot.n. 4508, del 19 febbraio scorso, avevamo avvisato dell’emissione, da parte del Ministero della salute, della nota n. 3674, del 6 febbraio 2015, che, per adempiere all’obbligo previsto dal Regolamento (fornire le indicazioni circa la presenza negli alimenti di qualsiasi ingrediente o coadiuvante tecnologico elencato nell’allegato II o derivato da una sostanza o un prodotto elencato in detto allegato che provochi allergie o intolleranze usato nella fabbricazione

mente la casella di posta elettronica certificata perche’ l’indirizzo pec e’ l’unico mezzo di comunicazione con le pubbliche amministrazioni, compresi gli organi giudiziari. La Pec presenta notevoli vantaggi, a partire dalla possibilità di trasmettere qualsiasi tipo di dato in formato elettronico, alla possibilità di sostituire la raccomandata con ricevuta di ritorno, aggiungendo la certificazione del contenuto del messaggio trasmesso, cosa che nella raccomandata tradizionale non è possibile. Inoltre si ricorda che la casella di posta elettronica certificata deve essere rinnovata ogni anno e le modalita’ per il rinnovo sono comunicate nella casella medesima.

Per Info UFFICIO COMMERCIALE tel. 0574/40291

DIREZIONE PROVINCIALE

PRATO

Sede provinciale via Pomeria, 71/b tel. 057440291 - fax 0574899952 direzione@confesercenti.prato.it www.confesercenti.prato.it dal lunedi al venerdì ore 8.30-12.30 e 14 -17.30 chiuso il venerdì pomeriggio

SEDI COMUNALI Orario di apertura dal 13/4 al 12/8

MONTEMURLO

via Rubicone, 21 tel. 0574798211 montemurlo@confesercenti.prato.it mar. ore 9-12.30 e 14-17.30 mer. ore 14-17.30 (su app.) giov. ore 9-12.30

POGGIO A CAIANO

via Lorenzo Il Magnifico 28/a tel. 0558798404 poggioacaiano@confesercenti.prato.it lun. ore 9 -12.30 mar. ore 9-12.30 (su app.) mer. ore 14-17.30 gio. ore 9-12.30 e 14-17.30

VAIANO

via Braga, 162 tel. 0574946717 vaiano@confesercenti.prato.it lun. ore 9-12.30 e 14-17.30 mar e gio. ore 14-17.30 mer. ore 14-17.30 (su app.)

CALENZANO

via G. Puccini, 40/b tel. 0558827779 calenzano@confesercenti.prato.it lun. e mer. ore 9-12.30 e 14-17.30 mar. ore 14-17.30 gio. ore 14-17.30 (su app.)

UFFICI PATRONATO ITACO CAAF Nuove permanenze in vigore dal 1° marzo

CASALE

c/o P. A.“L’Avvenire” via V. Frosini, 2 tel. e fax 0574814330 1° e 3° lunedì del mese ore 14.30-18

VIACCIA

c/o Circolo Ricreativo La Libertà via Pistoiese, 659 tel. 0574811438 1° e 3° martedì del mese ore 08.30-12

GALCIANA

c/o Circolo R. Degl’Innocenti via A. Costa tel. 0574811098 1° e 3° venerdì ore 08.30-13

PATRONATO ITACO INFORMA

Indennizzo per la cessazione definitiva dell’attivita’ commerciale

E’ stata reintrodotta la possibilità di accedere all’indennizzo per i commercianti che cessano definitivamente l’attività. I requisiti richiesti dalla legge sono i seguenti: 1) 62 anni di età se uomini, 57 se donne; 2) Iscrizione alla gestione commercianti da almeno 5 anni come titolari o coadiutori; 3) Cessazione definitiva dell’attività commerciale (per i collaboratori è necessario che l’attività venga cessata dal titolare); 4) Cancellazione dal Registro Imprese presso la CCIAA. L’indennizzo spetta dal mese successivo alla presentazione della domanda ed è erogato fino al compimento dell’età per la pensione di vecchiaia. L’erogazione cessa anche nel caso in cui il beneficiario riprenda un’attività lavorativa. L’importo mensile, che verrà pagato dall’INPS, è pari all’importo della pensione minima dei commercianti che, per l’anno in corso, ammonta a 501,38 €. La legge prevede che le domande possano essere presentate all’INPS entro il 31 gennaio 2017. Il patronato ITACO 0574-40291 è a disposizione di tutti i commercianti per fornire informazioni più dettagliate e assistenza per la presentazione della domanda all’INPS.

Chi può ricevere il bonus bebé 2015?

E’ stata reintrodotta la possibilità di accedere all’indennizzo per i commercianti che cessano definitivamente l’attività. I requisiti richiesti dalla legge sono i seguenti: 1) 62 anni di età se uomini, 57 se donne; 2) Iscrizione alla gestione commercianti da almeno 5 anni come titolari o coadiutori; 3) Cessazione definitiva dell’attività commerciale (per i collaboratori è necessario che l’attività venga cessata dal titolare); 4) Cancellazione dal Registro Imprese presso la CCIAA. L’indennizzo spetta dal mese successivo alla presentazione della domanda ed è eroga-

to fino al compimento dell’età per la pensione di vecchiaia. L’erogazione cessa anche nel caso in cui il beneficiario riprenda un’attività lavorativa. L’importo mensile, che verrà pagato dall’INPS, è pari all’importo della pensione minima dei commercianti che, per l’anno in corso, ammonta a 501,38 €. La legge prevede che le domande possano essere presentate all’INPS entro il 31 gennaio 2017. Il patronato ITACO 0574-40291 è a disposizione di tutti i commercianti per fornire informazioni più dettagliate e assistenza per la presentazione della domanda all’INPS. CHI PUÒ BENEFICIARE DEL BONUS BEBE? Ai nuclei familiari, per ogni figlio nato o adottato tra il 1° Gennaio 2015 e il 31 Dicembre 2017 è riconosciuto un assegno su domanda di un genitore convivente con il figlio. I nuclei familiari, al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata del beneficio, devono essere in possesso di ISEE in corso di validità non superiore a 25.000 euro annui. IN CHE MISURA E PER QUANTO TEMPO? L’assegno è pari a 960 euro per figlio. Per i nuclei con ISEE non superiore a 7.000 euro annui, l’assegno è pari a 1.920 euro. L’assegno è corrisposto dall’Inps, su domanda del genitore, con cadenza mensile, per un importo pari ad 80 euro (assegno annuo 960 euro) o pari a 160 euro (assegno annuo 1.920 euro). L’assegno è concesso a decorrere dal giorno di nascita o di ingresso nel nucleo familiare a seguito di adozione e fino al compimento del terzo anno di età oppure fino al terzo anno dall’ingresso nel nucleo familiare a seguito di adozione. COME RICHIEDERLO? La domanda per l’assegno è presentata all’Inps in via telematica (modelli predisposti dall’Istituto) entro il quindicesimo giorno dalla pubblicazione del decreto in esame. Per i nati prima del 27 aprile 2015 quindi il termine è il 27 luglio 2015. La domanda può essere presentata dal giorno della nascita o dell’ingresso nel nucleo familiare a seguito di adozione del figlio. Per la decorrenza dell’assegno dal giorno di nascita o dall’ingresso nel nucleo familiare a seguito di adozione, la domanda deve essere presentata entro 90 giorni dal verificarsi dell’evento, ovvero entro i 90 giorni successivi all’entrata in vigore del decreto in esame. Nel caso la domanda sia presentata oltre il predetto termine, l’assegno decorre dal mese di presentazione della domanda. La domanda è presentata una sola volta per ciascun figlio e l’Inps verifica che la dichiarazione sostitutiva unica ai fini ISEE sia

stata aggiornata alla scadenza e che permanga il possesso dei previsti requisiti. IN QUALI CASI SI PERDE IL DIRITTO AL BONUS? Il nucleo familiare del beneficiario decade dall’assegno qualora perda uno dei previsti requisiti (art. 2) e qualora si verifichi una delle seguenti cause: • decesso del figlio • revoca dell’adozione • decadenza esercizio responsabilità genitoriale • affidamento del figlio a terzi • affidamento esclusivo del figlio al genitore che non ha presentato domanda. L’Inps interrompe l’erogazione dell’assegno a partire dal mese successivo a quello in cui si è verificata una delle cause di decadenza. Il genitore richiedente ha l’obbligo di comunicare tempestivamente all’Inps l’eventuale verificarsi di una delle cause di decadenza, fermo restando il recupero da parte dell’Istituto delle somme indebitamente erogate. In caso di affidamento esclusivo del minore (provvedimento autorità giudiziaria), al genitore diverso da quello che ha ottenuto il beneficio, l’assegno potrà essere erogato, a favore del genitore affidatario, se in possesso dei previsti requisiti, il quale presenta domanda entro 90 giorni dall’emanazione del provvedimento del giudice. Nel caso la domanda sia presentata oltre tale termine, l’assegno decorre dal mese successivo della domanda. In caso di provvedimento di decadenza dall’esercizio della responsabilità genitoriale, disposto dall’autorità giudiziaria, del genitore che ha ottenuto il beneficio, l’assegno potrà essere erogato a favore dell’altro genitore, se in possesso dei requisiti, il quale presenta domanda entro 90 giorni dall’emanazione del provvedimento del giudice. Nel caso la domanda sia presentata oltre tale termine, l’assegno decorre dal mese successivo della domanda. In caso di affidamento temporaneo del figlio a terzi (art. 2, Legge n° 184/83 e succ. modif.), l’assegno potrà essere richiesto dall’affidatario. A tal fine il requisito dell’ISEE è verificato con riferimento al minore affidato, anche nel caso in cui questi sia considerato nucleo a sé stante (art. 3, comma 4, DPCM n° 159 del 5/12/13). In tale caso, l’affidatario presenta domanda entro 90 giorni dall’emanazione del provvedimento del giudice o del servizio sociale e, nel caso la domanda sia presentata oltre tale termine, l’assegno decorre dal mese successivo della domanda. Il patronato ITACO 0574-40291 è a disposizione di tutti i commercianti per fornire informazioni più dettagliate e assistenza per la presentazione della domanda all’INPS.

CHIUSURA PER FERIE Sede provinciale: dal 12/08/2015 al 28/08/2015 Sedi comunali e uffici patronato itaco caaf: dal 12/08/2015 al 09/09/2015


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COMUNE DI PRATO

Daverio a Prato: un’ occasione per il rilancio della città si sono sviluppati in città sui problemi che ci affliggono come l’immigrazione, la crisi economica, la sicurezza. Ripartire dall’arte e dalla cultura può essere un nuovo modo per parlare di Prato e per (ri)creare un’identità cittadina intorno a “nuovi” simboli che siano in grado di dare una immagine nuova di se stessa all’esterno. Adesso spetta all’Amministrazione Comunale lavorare su un piano strategico complessivo che faccia propri i “suggerimenti” di Daverio e investa risorse e tempo per valorizzare le “nuove” eccellenze artistiche e culturali di Prato. Confesercenti Prato è fermamente convinta che un rilancio

La conferenza di Philippe Daverio che si è tenuta a Prato nei giorni scorsi è stata un’importante occasione di riflessione sulle potenzialità e sulle opportunità del territorio pratese in campo culturale e turistico. Gli approfondimenti e i suggerimenti forniti dal noto critico d’arte riguardo alle eccellenze artistiche del nostro territorio come il Palazzo Pretorio, il Lippi, la Sacra Cintola (e anche a Gonfienti) costituiscono degli spunti di notevole rilievo sia per la “fonte” che gli ha prodotti sia perché provengono da una “autorità” che ci vede con occhi esterni non contaminati dai frequenti (e spesso inconcludenti) dibattiti che

CENTRO COMMERCIALE NATURALE VAIANO

RETE IMPRESA ITALIA

Le notti dello shopping

Vaiano sfida la crisicon aperture straordinarie Tornano i mercoledì di luglio: ecco il programma ANCHE quest’anno si rinnova la tradizione con le serate dedicate all’happy shopping. Nel mese di luglio ogni mercoledì a Vaiano il centro commerciale naturale proporrà cinque appuntamenti a tema che si alterneranno con una cadenza settimanale per favorire gli esercizi locali. I negozi resteranno aperti dalle 21 alle 24, permettendo così ai clienti del territorio e non solo di dedicarsi allo shopping durante le serate estive al fresco di Vaiano. L’happy shopping comincerà il primo di luglio con «Notte sulle Ruote». Gli altri 4 appuntamenti,invece, si svolgeranno mercoledì 8 con la serata «’60,’70,’80»; mercoledì 15 con «Cartoons»; mercoledì 22 con «Artisti di Strada» e mercoledì 29 con «Sbaracco». La manifestazione, divenuta ormai un evento fisso dell’estate vaianese, riscuote da sempre molto successo non solo per il clima particolare che si respira, folcloristico e frizzante, ma soprattutto per l’originalità con cui vengono preparati i vari eventi a cui la cittadinanza si dedica con molto entusiasmo. Nel frattempo, sempre promossa dal centro commerciale naturale

di Vaiano, è stata proposta la «Gift Card Ccnv».Chiunque vorrà, potrà acquistare la carta dal valore di 10 o 20 euro (anche più di una) per un regalo da sfruttare nei 25 negozi del centro. Sarà impacchettata come un normale regalo in una confezione apposita – spiega il presidente Gianni Magni – Inoltre abbiamo scelto il valore da 10 e da 20 euro intenzionalmente, per permettere ai clienti di poter usufruire di un buono minimo, oppure di una somma più cospicua, comprando appunto varie carte».il centro commerciale naturale è protagonista anche di un aiuto concreto per le scuole. È l’iniziativa denominata «Centro per la scuola» in collaborazione con la Regione, il Comune, Confesercenti e la Camera di commercio. L’associazione di Vaiano ha per prima cosa finanziato le 8 strutture presenti sul territorio donando 50 euro ad ognuna di loro per un totale di 400 euro. La somma è andata alla scuola media ed elementare di Vaiano; alle elementari deLa Briglia; alle elementari di Carmignanello; all’asilo di Sofignano; all’asilo de La Tignamica; all’asilo di Migliana ed all’asilo della Charitas. Oltre a questo l’iniziativa ha permesso agli studenti di devolvere al momento dell’acquisto in un qualsiasi negozio dei 25 appartenenti al centro commerciale naturale di Vaiano, il 2% della somma spesa (1% proveniente dal centro stesso ed un 1% dal negozio). Al momento dell’acquisto del prodotto il cliente ha avuto poi la possibilità di barrare la preferenza della struttura che appunto ha beneficiato del 2% della cifra spesa. «In totale sono stati raccolti poco più di 500 euro – spiega il presidente, Gianni Magni – Vale a dire che sono stati spesi circa 5mila euro. L’iniziativa sarà riattivata anche nei mesi di settembre ed ottobre prossimo in coincidenza

“Sulla riforma fiscale si procede troppo a rilento. Servono risposte concrete e rapide” “Sulla riforma fiscale si procede troppo a rilento. Servono risposte concrete e rapide” “Si procede troppo a rilento sulla riforma fiscale. I tempi di approvazione dei decreti legislativi per l’attuazione della legge delega non rispecchiano la necessità di dare risposte concrete e rapide alle micro e alle piccole imprese”. Lo ha affermato Rete Imprese Italia in occasione dell’audizione che si è svolta oggi presso la VI Commissione Finanze e tesoro del Senato. “Molte misure importanti mancano ancora all’appello. La riduzione della pressione fiscale, oggi troppo alta ed iniqua a svantaggio proprio delle piccole imprese personali; gli incentivi alla capitalizzazione delle imprese di minori dimensioni; la modifica del sistema di riscossione coattiva dei tributi; la possibilità di pagare le imposte solo in relazione a ricavi effettivamente incassati, per evitare di caricare, ingiustamente, l’IRAP anche sulle tante piccole imprese individuali ed ai lavoratori autonomi che non hanno un’autonoma organizzazione”. “Non crediamo che tra le priorità dell’impresa diffusa italiana vi sia l’introduzione del ruling internazionale, la definizione di “abuso di diritto”, o la cosiddetta “cooperative compliance”, strumenti che, indubbiamente, possono conferire maggiori certezze in un sistema fiscale farraginoso come l’attuale, ma, purtroppo, solo per una parte molto limitata di imprese di grandi di-

FIPAC

La settimana della buona salute: i pensionati Confesercenti scendono in piazza per una sanità migliore La Fipac Confesercenti Prato, il sindacato dei pensionati di Confesercenti, scende in piazza per richiamare l’attenzione sulla “buona salute”. Lunedì 20 aprile presso il mercato centrale di Prato i pensionati Confesercenti hanno distribuito del materiale informativo per sensibilizzare i cittadini sulla conoscenza dei corretti stili di vita e sulle buone abitudini. Una iniziativa che si è svolta in contemporanea in tutte le provincie italiane nel periodo dal 20 al 26 aprile che guarda al tema della Salute come al benessere della persona nella sua totalità, ma che vuole richiamare l’attenzione delle Istituzioni sulle problematiche dei pensionati e sulle loro condizioni di vita. Salute e sanità sono due temi strettamente legati. “vogliamo richiamare l’attenzione sui temi della Sanità pratese e sulle problematiche del nuovo ospedale”, dichiara Marcello Miracco presidente dei pensionati Confesercenti. “L’ulteriore riduzione dei posti letto dell’ospedale pratese nel periodo estivo è inaccettabile. Si rischia la paralisi. Inoltre dobbiamo trovare un nuovo assetto per il parcheggio dell’ospedale attualmente troppo penalizzante e oneroso per coloro che ne usufruiscono” – conclude Miracco. Le proposte di Fipac Confesercenti prevedono una rimodulazione dei ticket sulla base dell’ISEE, assicurare l’assistenza domiciliare infermieristica anche nei giorni festivi, l’abbattimento delle liste d’attesa creando delle corsie preferenziali per gli anziani e i disabili, ecc. La “buona salute” passa da una buona sanità.

della città passi anche e soprattutto attraverso un rilancio culturale e artistico dei propri “tesori”, con una politica che abbia una visione strategica e di ampio respiro su questi temi. Siamo certi che ad investimenti in cultura seguiranno anche ritorni economici per le nostre aziende del commercio e del turismo. Se l’Amministrazione Comunale riuscirà a farsi carico di un tale compito, allora gli ottomila euro di cachet per Philippe Daverio potranno essere considerati un “buon investimento”… Mauro Lassi Presidente Confesercenti Prato

L’11 maggio si è svolta a Firenze l’assemblea regionale di Confesercenti Toscana nella quale si è proceduto alla nomina del nuovo presidente regionale Nico Gronchi. Nella foto si può vedere la delegazione di Confesercenti Prato che ha partecipato all’assemblea. Nell’occasione si sono potuti rivolgere al neo presidente i migliori auguri di un buon lavoro alla guida dell’associazione Toscana.

prossimi mercati CONSORZIO Domenica 14 Giungo orario 8-19 Narnali Domenica 28 Giungo orario 8-19 Galcetello ANVA Mercati Straordinari Domenica 2 agosto viale Galilei Prato orario 8-13 Domenica 27 settembre piazza Mercatale Prato orario 8-19 Domenica 4 ottobre piazza Mercatale Prato orario 8-19 Mercato europeo 17 – 20 Settembre piazza Duomo Prato orario 8-20

mensioni”. La fatturazione elettronica “Lo schema di decreto sulla fatturazione elettronica, nella versione proposta, può determinare una immediata riduzione di oneri amministrativi per le imprese”. Rete Imprese Italia, in particolare, ritiene che il decreto delegato, in materia di fatturazione elettronica e di trasmissione telematica dei corrispettivi, rappresenti un importante cambio di paradigma. Chi adotta, per libera scelta, i nuovi strumenti vedrà ridotti gli oneri amministrativi e contabili e gli sarà garantita la possibilità di accedere ad un sistema di fatturazione elettronica completamente gratuito. Infine Rete Imprese Italia ritiene che, proprio per arrivare quanto prima ad un uso generalizzato del sistema di fatturazione elettronica, il sistema incentivante debba essere potenziato. In particolare, oltre agli esoneri già previsti debbono essere eliminati alcuni obblighi, quali: 1) La comunicazione delle dichiarazioni d’intento emesse da parte degli esportatori abituali; 2) La comunicazione dei beni dati in godimento ai soci e dei finanziamenti effettuati; 3) L’ adozione del reverse charge per l’individuazione del soggetto debitore dell’Iva; 4) L’apposizione del visto di conformità per la compensazione o rimborso del crediti Iva e delle imposte sui redditi di importo superiore a 15.000 euro; 5) La comunicazione delle operazioni di acquisto, senza applicazione dell’IVA, presso soggetti residenti nella Repubblica di San Marino.


“La ripresa resta una sco

Dichiarazione di Massimo Vivoli, presidente nazionale di Confesercenti e di GILBERTO BACCI La svolta fa capolino e la certificano i dati dell’Istat. E questa è una buona notizia. L’Italia raccoglie i primi risultati dell’azione di governo, ma anche dell’euro debole che favorisce l’export, del calo del prezzo del petrolio e della nuova politica monetaria espansiva della Bce voluta da Mario Draghi. Ci sono ragioni per cominciare ad essere più ottimisti, ma tutto ciò impone dosi massicce di realismo e di prudenza. La crescita del PIL nel primo trimestre è incoraggiante, rappresenta il livello più alto dal 2011. Il Governo prevede un approdo al +0,7% per il 2015 e il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan osserva che l’obiettivo è «a portata di

mano». Ma nonostante questi dati una famiglia su due non sente ancora la ripresa e sei su dieci temono che un famigliare possa perdere il lavoro. La crescita però «resta una scommessa impegnativa». Questo il senso dell’intervento di Massimo Vivoli, Presidente Nazionale di Confesercenti, fatto a Firenze all’Assemblea di “Italia Com-Fidi”, la società consortile per il credito alle PMI che ha approvato il bilancio 2014 ed ha visto un importante confronto, in una tavola rotonda, con i maggiori istituti di credito del Paese. «Siamo sulla buona strada – ha detto Massimo Vivoli - ma non si può scommettere solo sull’export; occorre accelerare le misure che diano respiro alla domanda interna per rivitalizzare consumi e per ridare forza alla gran parte delle imprese che producono e lavorano per il mercato interno. È necessario – ha aggiunto - mettere mano rapidamente a misure che riducano la pressione fiscale, invertendo tangibilmente la tendenza di questi anni su Iva, Irpef e addizionali. Occorre altresì restituire potere d’acquisto ai redditi medio bassi ed in questo senso sarebbe importante intervenire, sia pur gradualmente, sulle pensioni. Da sciogliere ancora – ha continuato - il nodo del credito. Nonostante gli interventi, i prestiti alle imprese continuano a diminuire. Bisogna agire con più forza per mettere in condizione le banche e i Confidi di lavorare meglio e con meno vincoli, o continuerà l’emorragia di imprese, che in Italia garantiscono quasi 6 milioni di posti di lavoro. Per questo – conclude - chiediamo al Parlamento e al Governo la creazione di un “Testo Unico del Lavoro Indipendente”, che preveda, fra gli interventi più urgenti, tassazione e contribuzione agevolata per i primi tre anni di attività delle nuove imprese; formazione continua per gli imprenditori; tutele del reddito in caso di inattività temporanea o di cessazione di attività per crisi di mercato; un particolare sostegno dell’imprenditoria giovanile e femminile; necessarie per favorire l’avvio di attività in proprio da parte di lavoratori dipendenti espulsi dal mercato del lavoro. Questi i dati del Bilancio 2014 di “Italia Com-FIDI” • Patrimonio di vigilanza: 87 milioni di euro • Requisiti patrimoniali: 12,3 milioni di euro (di cui 11 milioni a fronte del rischio di credito) • Eccedenza patrimoniale: 75 milioni di euro • Coefficiente di solvibilità (total capital ratio): 42,30% • Utile di bilancio: oltre 100 mila euro • Stock imprese socie finanziamenti e garanzie 2014 • Finanziamenti in essere: 3.104.889.031 euro • Garanzie in essere: 1.513.883.902 euro • Aziende Socie del Confidi: 64.999 • Flusso imprese socie finanziamenti e garanzie 2014 • Flusso nuovi finanziamenti garantiti: 272.440.787 euro • Flusso nuove garanzie: 133.165.105 euro • Imprese garantite: 2.537 Oggi Italia Com-Fidi, la società consortile per il credito alle PMI di Confesercenti, è per numero di imprese socie il primo Confidi nazionale espressione di un’Associazione datoriale; vanta una solida dotazione patrimoniale ed intende per questo assistere tutte le imprese italiane che necessitino di una professionale assistenza nell’accesso al credito bancario.

ITALIA COMFIDI

“In Toscana la media degli affidamenti garantiti dai Confidi è doppia rispetto a quella nazionale” L’Assemblea di Italia Com-Fidi, ha approvato il Bilancio presentato dall’Amministratore Delegato Emilio Quattrocchi, che registra nel 2014 un utile di 111.500 euro. Quattrocchi, nel commentare un ampia gamma di dati esposti nel bilancio, ha detto tra l’altro che «in Toscana la media regionale degli affidamenti bancari garantiti dai Confidi è il doppio di quella nazionale». Si tratta di un dato che dimostra come la consistenza e il radicamento del tessuto associativo nella nostra regione - caratterizzata prevalentemente da piccole e medie imprese - abbia svolto un ruolo significativo per traghettare le nostre aziende in questi anni di crisi profonda. Anche perché, oggi più che mai, le aziende hanno bisogno di contare «non solo su flussi di credito ma anche su qualificati servizi di assistenza al credito». Italia Com-Fidi, la società consortile di Confesercenti, ha aiutato le aziende, in questa terribile crisi, a misurarsi su una nuova “cultura finanziaria” intervenendo su finanziamenti più rischiosi ma fondamentali per restituire ossigeno in un fase delicata della nostra economia. Il rapporto banca/impresa, però, deve fare ancora passi avanti. Italia Com-Fidi, con la sua struttura, la professionalità dei pro-

pri collaboratori e la capitalizzazione consolidata nel tempo, ha tutti gli strumenti per affrontare questa sfida. Nella Tavola Rotonda che ne è seguita, coordinata da Mauro Avellini, vice direttore de La Nazione, questi temi sono stati approfonditi. Sono intervenuti i rappresentanti di istituti bancari nazionali e locali. Il centro della discussione ha ruotato sullo slogan lanciato da Italia Com-Fidi: “Pensare nazionale, agire locale” e sul rapporto tra banche e territorio si è sviluppato un vivace dibattito. Anche perché è stato detto “Le Pmi hanno particolarità che soltanto l’apporto dei consorzi Fidi può capire e indirizzare verso le molteplici opportunità che il sistema bancario può e deve offrire. «Affidarsi ad un consorzio di garanzia del credito forte, ramificato nel territorio, e fortemente patrimonializzato - è stato detto- può coniugare rischi d’impresa e coraggio d’investire». Italia Confidi risponde a queste caratteristiche. Oggi Italia Com-Fidi è per numero di imprese socie il primo Confidi nazionale espressione di un’Associazione datoriale ed intende per questo assistere tutte le imprese italiane che necessitino di una professionale assistenza nell’accesso al credito bancario.

ISTAT, l’Italia è fuori dalla

Dal rapporto annuale dell’istituto di statistica emerge una modesta ripresa di c La fiducia di famiglie e imprese, i consumi, le esportazioni, l’occupazione, gli investimenti, sono al centro del rapporto annuale dell’Istat: «Quello 0,3% in più di Pil registrato nel primo trimestre di quest’anno non è casuale e mostra un Paese che già dagli ultimi mesi dell’anno scorso sta emergendo faticosamente dalla crisi. Certo i segnali sono deboli, e non uniformi: gli occupati già ne 2014 sono cresciuti dello 0,4%, 88.000 in più, ma i livelli pre-crisi sono ancora molto lontani e la disoccupazione di lunga durata ha un’incidenza del 60% sul totale dei senza lavoro, con tempi di ricerca che arrivano a due anni. Inoltre la crescita si concentra nel Centro e nel Nord, mentre il Mezzogiorno sprofonda, con una perdita di mezzo milione di occupati dall’inizio della crisi. LE FAMIGLIE Per la prima volta dal 2008 il potere di acquisto delle famiglie nel 2014 si è stabilizzato e i consumi sono cresciuti dello 0,3%. Migliora la situazione di chi vive in condizioni particolarmente difficili. L’indicatore di grave deprivazione materiale, che tra il 2010 e il 2012 era passato dal 6,9 al 14,5%, è arretrato all’1,4%, a vantaggio soprattutto delle coppie senza figli o con un figlio, e tra gli anziani. Lo stato di maggiore sofferenza permane per le famiglie con almeno tre figli minori o le famiglie dove ci sono disoccupati. LE IMPRESE Rimangono molto piccole, con una dimensione media di 3,9 addetti. Il 2014 è stato caratterizzato comunque da segnali di ripresa: un’im-


ommessa impegnativa”

e di Italia ComFidi Questi i dati del Bilancio 2014 di “Italia Com-Fidi”  PATRIMONIO DI VIGILANZA: 87 milioni di euro  REQUISITI PATRIMONIALI: 12,3 milioni di euro (di cui 11milioni a fronte el rischio di credito)  ECCEDENZA PATRIMONIALE: 75 milioni di euro  COEFFICIENTE DI SOLVIBILITÀ (TOTAL CAPITAL RATIO): 42,30%  UTILE DI BILANCIO: oltre 110 mila euro  STOCK IMPRESE SOCIE  FINANZIAMENTI E GARANZIE 2014  finanziamenti in essere: 3.104.889.031 euro  garanzie in essere: 1.513.883.902 euro  aziende socie del Confidi: 64.999  FLUSSO IMPRESE SOCIE FINANZIAMENTI E GARANZIE 2014  flusso nuovi finanziamenti garantiti: 272.440.787 euro  flusso nuove garanzie: 133.165.105 euro  imprese garantite: 2.537

Nella foto: un'intervista a la Nazione di Emilio Quattrocchi Amministratore Delegato di Italia Comfidi

crisi

consumi, investimenti e occupazione, aumento della fiducia e del potere d’acquisto gettano le basi per una nuova crescita presa con almeno 20 addetti su due del settore manifatturiero ha aumentato il fatturato totale di almeno lo 0,8%. In particolare, il fatturato interno è aumentato per la prima volta da oltre tre anni. Con riflessi positivi sull’occupazione: infatti tre imprese manifatturiere su quattro e oltre il 70% di quelle dei servizi dichiarano di aver assunto nel 2014 personale dipendente. L’OCCUPAZIONE È tornata a crescere già nel 2014, ma solo per alcune specifiche categorie: i lavoratori ultracinquantenni, gli stranieri e le donne. Per i lavoratori più anziani pesano le riforme previdenziali, che hanno allontanato l’età della pensione: il tasso di occupazione degli ultracinquantenni, pari al 54,8%, è aumentato del 7,7% negli ultimi sei anni. IL BOOM DEL PART-TIME INVOLONTARIO La crisi ha accentuato l’uso, se non probabilmente l’abuso, del parttime, non come forma di flessibilità, ma come forma di sottoccupazione. Tra il 2008 e il 2014 l’incremento complessivo del part-time è di 784.000 unità, pari al 23,7% in più. Si stima che il 63,3% sia part-time involontario. Nel 2014 i lavoratori a tempo parziale hanno superato i quattro milioni. I DISOCCUPATI L’inizio di ripresa certo migliora solo leggermente una situazione che rimane ancora negativa. Continua a crescere la disoccupazione di

lunga durata, la cui incidenza sul totale supera il 60%: nel 2014 chi è alla ricerca di occupazione lo è in media da 24,6 mesi, da 34 se è alla ricerca del primo impiego. Nel 2014 gli inattivi arrivano a 1,6 milioni, 627.000 in più rispetto al 2008. I GIOVANI Sono i giovani a pagare il prezzo più salato di sei anni di crisi. Tra il 2008 e il 2014 sono spariti quasi 2 milioni di lavoratori under 35 (-27,7%), a fronte di un calo della popolazione nella stessa fascia di età di 947mila (-6,8%). In sei anni il tasso di occupazione degli under 35 è sceso di 11,3 punti percentuali, al 39,1% l’anno scorso, anche se la contrazione dell’indicatore si è decisamente attenuata (-0,8 punti percentuali) nel 2014 fino ad invertire la tendenza nel quarto trimestre (+0,3 punti). L’ISTRUZIONE PAGA I dati mostrano una situazione decisamente migliore per chi ha un livello d’istruzione più alto: infatti tra i laureati il tasso di occupazione si attesta al 75,5% nel 2014, mentre tra i diplomati arriva al 62,6% e per i meno istruiti si ferma al 42%, anche perché la crisi ha falcidiato soprattutto gli appartenenti a quest’ultima categoria. L’istruzione superiore paga anche in termini di retribuzione: nella ripartizione del Centro le donne laureate sono remunerate in media fino al 28,9% in più rispetto a chi ha il diploma di scuola media superiore, per gli uomini il vantaggio arriva al 67,9%.

LA MAPPA DELLE PROFESSIONI Il calo consistente prima e la modesta ripresa dopo hanno un po’ modificato la mappa delle professioni in Italia. Tra i gruppi professionali sono diminuiti soprattutto operai e artigiani, e tra le professioni qualificate sono scesi dirigenti, imprenditori e tecnici, mentre sono aumentate le professioni intellettuali e di elevata specializzazione. Nei servizi sono aumentate le attività non qualificate: la crescita dei servizi alle famiglie spiega in buona parte anche l’aumento dell’occupazione femminile. IL SUD RIMANE INDIETRO I segnali positivi percepiti tra la fine dell’anno scorso e questa prima parte del 2015 si fermano al Centro-Nord. «Le aree del Mezzogiorno - scrive l’Istat - si caratterizzano per una consolidata condizione di svantaggio legata alle condizioni di salute, alla carenza di servizi, al disagio economico, alle significative disuguaglianze sociali e alla scarsa integrazione degli stranieri residenti». Qualche dato: nel Mezzogiorno il reddito è più basso del 18% rispetto alla media nazionale; nelle aree interne più povere la differenza sale al 30%. Il che si riflette naturalmente nei consumi: le famiglie residenti al Sud spendono poco più del 70% della media nel resto del Paese.


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prato

COME GIUGNO-LUGLIO 2015

CNGI

Imprenditoria giovanile per il rilancio della città Incentrare delle politiche per lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile è un investimento sul futuro della nostra città. Superare la crisi, a nostro avviso, significa proiettarsi insieme ai giovani in una visione di una città rinnovata che vuole ritrovare quelle peculiarità di dinamicità imprenditoriale che sono sempre state per Prato una sua straordinaria e po-

sitiva caratteristica. Come coordinamento dei giovani imprenditori siamo convinti che la ripartenza del territorio passi attraverso la strada che unisce tradizione e innovazione; ed in questo senso stiamo discutendo con l’amministrazione comunale di un progetto di riqualificazione di una parte del centro che fa leva sulla valorizzazione dei prodotti

Made in Prato attraverso le start up dei giovani. Siamo convinti che un confronto continuo con le istituzioni possa e debba sostenere un rilancio imprenditoriale con un respiro fatto di idee e progetti nuovi.

ANVA

Diddi: fiera regionale ambulanti, ancora un grande successo Un’edizione molto partecipata con una grande affluenza di persone, un successo oltre le aspettative; non è certo una novità, ed è indubbio, però, che quest’anno abbiamo registrato un gradimento fuori dalle attese. Un appuntamento ormai consolidato quello della Fiera Regionale degli

Ambulanti che nella location del percorso di Viale Piave, Piazza San Marco e San Francesco immancabilmente riscuote un appeal particolare. E poi è un’occasione di rivitalizzazione e di aggregazione per la città, ed in special modo per il centro storico della nostra città.

FIARC

Io voto Fiarc: cambiare Enasarco, insieme la Fondazione Enasarco ha da alcuni mesi un nuovo Statuto e un nuovo Regolamento, che delinea una profonda rivisitazione e riscrittura dell’ente, in continuità con le modifiche già avviate - con coraggio - in questa ultima consigliatura e finalizzate ad avere una sempre maggiore attenzione all’efficienza, alla trasparenza, ai controlli, all’ individuazione delle responsabilità singole e/o collettive e non ultimo prevedere l’elezione diretta degli organi collegiali. Per la loro entrata in vigore occorre l’approvazione dei Ministeri competenti; al momento si è ancora in attesa. Con la prevista elezione diretta però, la Fiarc vede coronata una iniziativa che propone da anni: gli agenti e rappresentanti di commercio, d’ora in poi, eleggeranno direttamente gli amministratori della Fondazione. E’ per la Fiarc, una vittoria storica: finalmente possiamo dare voce diretta agli agenti e rappresentanti di commercio e soprattutto garantire che le persone da loro scelte abbiano precisi requisiti morali e professionali per amministrare al meglio l’ente nell’esclusivo interesse degli iscritti. Ricordiamo che l’Enasarco è un Ente complesso, sempre al centro dell’attenzione – come giustamente deve essere - sia

delle istituzioni e che della stampa, e che dovrà erogare, per molti anni ancora, assistenza e previdenza agli agenti e gestire un “loro” significativo patrimonio mobiliare e immobiliare. La prova delle elezioni rappresenta quindi una sfida difficile ma entusiasmante e, per chi come noi ha dedicato la sua attività alla tutela e alla salvaguardia di una categoria importante nell’economia del paese, categoria che in questi ultimi anni è stata sottoposta a una crisi senza precedenti, vede la possibilità concreta di avviare una profonda innovazione nelle idee e nelle finalità dell’ente e sottoporla, ogni quattro anni, alla verifica e al giudizio degli agenti con le elezioni degli organismi. Niente più promesse non verificabili quindi ma proposte concrete da mettere in campo e poi lavorare con trasparenza alla loro realizzazione nei quattro anni di mandato. La Fiarc non vuole scrivere un “libro dei sogni” fatto di belle proposte ma poco realizzabili. Ci metteremo a lavorare intorno alla stesura di un nostro manifesto chiedendo il vostro aiuto e contributo. La Fiarc si presenta a questo appuntamento con l’ambizione di poter delineare una proposta per una Fondazione moderna ed efficiente da sotto-

porre a tutti i soggetti interessati alla sua salvaguardia e alla tutela delle conquiste di ieri, di oggi ma soprattutto per domani. Discuteremo di tutto ciò insieme agli agenti e rappresentanti di commercio, ma anche con le altre organizzazioni amiche – sia di parte agente che di parte mandante - non solo per valutare possibili alleanze, ma sul grado di convergenza sugli scenari proposti, sulle possibili risposte e sulle fattibili strategie comuni per avere la possibilità di lavorare ad una Fondazione Enasarco sempre più efficiente e trasparente. Scriveremo quindi un manifesto programmatico della Fiarc insieme a voi, organizzeremo incontri nelle varie province e dedicheremo una apposita email dove potrete scrivere le vostre idee, suggerimenti, proposte. Da oggi mettiamo a disposizione di tutti una casella di posta elettronica dove vi invitiamo a farci pervenire i vostri suggerimenti e le vostre idee per scrivere insieme una proposta per cambiare ensarco, insieme. Per avere una fondazione enasarco sempre più vicina alle nostre esigenze, mandate le vostre idee e proposte a: iovotofiarc@gmail.com

FIEPET

Social eating o ristorazione parallela? Ecco perché serve una linea di demarcazione secondo la Fiepet “Social eating ed home restaurant sono un legittimo fenomeno di mercato, ma c’è bisogno di tracciare una linea di demarcazione chiara tra quello che è sharing economy e quello che, invece, è concorrenza sleale. Le nuove tecnologie e la condivisione sono una cosa meravigliosa, ma si corre il rischio di aprire la porta ad una ristorazione parallela, fatta da imprese irregolari che esercitano al di fuori di ogni controllo. Per questo, come Fiepet, stiamo lavorando ad una proposta di regolamentazione del fenomeno, che presenteremo presto nelle sedi opportune”. Esmeralda Giampaoli, imprenditrice e presidente nazionale di Fiepet, l’associazione degli esercenti pubblici e turistici di Confesercenti, commenta così il fenomeno del social eating, ovvero

la possibilità di servirsi di cuochi non professionisti – reperiti tramite appositi servizi web - per mangiare in case private, trasformate per l’occasione in home restaurant, in cambio di un contributo economico. “Ad ispirare gli home restaurant – continua Giampaoli – sono stati principi di condivisione e di risparmio: privati che mettono a disposizione di altri privati un posto a tavola, nella propria casa, chiedendo un contributo irrisorio per coprire le spese. Il social eating si è però rapidamente trasformato in un’industria alternativa, spinto dal fascino dei superchef televisivi e dal marketing delle tante piattaforme web che fanno affari d’oro mettendo in contatto gli aspiranti cuochi con i potenziali clienti. Ma tra cene gourmet e ‘non professionisti’ che chiedono 40-50 euro a

pasto per persona, mi chiedo quanto sia rimasto dell’ispirazione originaria”. “Il sospetto – conclude il presidente Fiepet – è che tra gli home restaurant si celi un mondo sommerso di imprese irregolari che fanno attività di somministrazione parallela senza rispettare le norme che devono rispettare gli altri. Concorrenza sleale, a tutti gli effetti, che crea una distorsione del mercato ai danni delle imprese in regola che investono tempo e denaro per avere requisiti e tutte le certificazioni, a partire da quelle igienicosanitarie, che la legge richiede a ristoratori e pubblici esercizi per tutelare la salute e la sicurezza del consumatore. Si tratta di un interesse collettivo, che deve essere tutelato anche dagli home restaurant del web.”

ASSOTURISMO

Turismo: adeguamenti antincendio, 10.000 alberghi a rischio prato

6Secondo Assohotel a fine anno si preannunciano nuove grane per gli albergatori Il termine per il completamento degli onerosi lavo- lare semplificazione” richiesta. ri di adeguamento antincendio per gli alberghi è La circostanza che migliaia di albergatori non siano stato fissato, dalla conversione in legge del decreto ancora riusciti ad adeguare le proprie attività alle ANvA milleproroghe 2014, al 31 ottobre 2015. disposizioni del DM 9 aprile 1994 aggiunge Donati Scadenza che sembra essere stata scelta appo- rende inevitabilmente palese quanto questa norma sta per fare in modo che un’ulteriore dilazione dei antincendio fosse, per gli alberghi esistenti, sbagliatermini di adeguamento non possa essere fatta ta e non sostanzialmente attuabile”. rientrare nel decreto milleproroghe 2015, che sarà Oltretutto, non è possibile sapere quale sia la situapresumibilmente emanato a fine anno, mettendo zione reale in merito all’adeguamento degli albercosì in serio rischio la sopravvivenza di oltre 10 mila ghi esistenti in quanto le richieste specifiche, indiimprese alberghiere. rizzate ai Comandi Provinciali dei Vigili del Fuoco, Questo, nonostante ad oggi non sia ancora stata sono cadute nel vuoto. data attuazione ai provvedimenti che prevedevano Dai pochi dati pubblici disponibili, risalenti al 19 la semplificazione dei requisiti, in particolare per le ottobre 2013, risulta che: • le strutture alberghiere strutture ricettive turistico alberghiere fino a cin- (nuove ed esistenti) conformi alle disposizioni del quanta posti letto. DM 9 aprile 1994 erano circa il 17,0 % di quelli totali “Ad oggi – sottolinea Filippo Donati, presidente na- (e, quindi, l’83,0 %, del totale degli alberghi non rizIonale di Assohotel-Confesercenti - pur rimanendo sulta ancora adeguato completamente!); • gli alberfermi i termini di adeguamento, invece di provvede- ghi in regola ai fini dell’esercizio risultavano circa il all’effettivaessere semplificazione dei requisiti (e quindi attività. 54,1 % di quelli totali; • gli alberghi che non risultaNonredovrebbe così difficile visti i numeri alla riduzione degli oneri ditrascorso. adeguamento in alcun mododato in regola, ovvero che non avequesto abbiamo la nostra disponibilità disastrosi dell’anno appena Certo,connessi) oltre Pervano è stata unicamente predisposta una bozza di nor- vano neppure presentato domanda di ammissione a collaborare per individuare i mercati alla mativa, crisi deiper consumi molto hanno gravato le pesgli alberghi esistenti da 26 a 50 posti al piano straordinario di adeguamentointeressati risultavano questa problematica. Attendiamo simeletto condizioni atmosferiche 2012 che per la da circa che, lasciando ancora del un grandissimo divario l’11,8 % di quelli totali. Inoltre, le risposte statistichesul dei nei categoria confronti degli alberghi finoun a 25 posti letto, Vigili del Fuoco,dimostrano che, nel per periodo 1999servizio pattugliamento la rimonostra rappresentano fattore deter-non puntuale aggiorna disposizioni 2008, la mortalità per incendio negli alberghi italiadelle autovetture che sostano nelle aree minante per ilebilanci di fineantincendio stagione. con la “partico- zione

ni è mediamente pari ad una persona ogni miliardo di presenze. Valore che risulta nettamente inferiore alla frequenza di uno su un milione che, in Paesi evoluti come l’Olanda, la Spagna, la Francia e la Germania è considerata la soglia di accettabilità. Ma nonostante gli studi dei Vigili del Fuoco mostrino che non è necessario ridurre il rischio d’incendio per gli alberghi esistenti perché risultano già praticamente sicuri, si impone ugualmente di sostenere costi per interventi che non sono giustificati dai benefici in termini di sicurezza che ne scaturirebbero. “Nonostante la Commissione Europea abbia annunciato l’intenzione di rivedere la raccomandazione europea del 1986 sulla sicurezza antincendio negli alberghi – conclude il presidente di Assohotel - viceversa, in Italia, i burocrati e la politica, in questo periodo di stagnazione economica, continuano ad imporre agli alberghi esistenti la realizzazione di lavori che potrebbero risultare inutili, senza verificareilsecosto tali interventi sono necessari Tarsu era di circa 55effettivamente Euro per un posteggio senza cercare capire qualiNon siano die,30soprattutto, mq ed oggi siamo oltredii 300 euro). perle ragioni per le quali, dopo oltre vent’anni dall’emaultimo, riproponiamo l’annoso e mai risolto pronazione del DM 9 aprile 1994 e le modifiche del DM blema del commercio abusivo. ancora elevata di 6 ottobre 2003, una percentuale albergatori non fatte, sia ancora riuscitarisultati ad adeguarsi alle Molte promesse ma pochi ottenuti! disposizioni”. A sue volte c’è stato un buon inizio di deterrenza con

Diddi, obiettivi sindacali mirati per un 2013 di rilancio Vorremmo un 2013 migliore dell’anno precedente

Non solo quindi per i mercati infrasettimanali, ma purtroppo anche per le fiere. I nostri obiettivi sindacali per l’anno in corso sono abbastanza chiari, come emerso nell’ultima presidenza del nostro sindacato. Prioritari sono gli interventi che l’Amministrazione comunale dovrà fare sui mercati

adibite a mercato. Anche qui sempre più spesso ci troviamo di fronte a ritardi che influiscono sulla regolarità del lavoro degli operatori, di fatto pregiudicandone i guadagni. Vogliamo un adeguato confronto e una revisione delle tariffe per il servizio di ripulitura dei mercati. Con il passare

presenze mirate da parte delle autorità competenti, ma poi il tutto si è svuotato di continuità. Non dimentichiamoci che il commercio ambulante non solo svolge una capillare distribuzione sul territorio comunale, ma è un comparto che versa nelle casse comunali oltre ottocentomila euro

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COME GIUGNO-LUGLIO 2015

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PENSIONI

Rimborsi su quelle medie. In cantiere anche una revisione della legge Fornero di PIERO MELANDRI Non si ha la disponibilità, ancora, del testo del decreto legge sul rimborso per la mancata perequazione delle pensioni predisposto dal Governo, ma se ne conoscono già le componenti essenziali. Il blocco della rivalutazione al costo vita per gli anni 2012/2013 per le pensioni di importo superiore ai 1.405 euro lordi al mese (2012) per le pensioni superiori a 1.441 (2013), imposto dal decreto Monti “salva Italia”, ha naturalmente avuto un trascinamento anche per gli anni 2014 e 2015, dal momento che per questo periodo non è stata recuperata la mancata indicizzazione dei due anni precedenti, ma si è solo proceduto alle rivalutazioni annuali di competenza sugli importi “monchi”. In altri termini, se con le faccende del 2012 e 2013, una pensione ha perso 100 euro mensili, questa perdita è “per sempre”, ed è incrementata anche dalla non rivalutazione per gli anni successivi su tale importo mancante. Dopo la sentenza della Consulta che dichiarava illegittimo tale stato di cose, a fronte di una cifra insostenibile (18 miliardi) che sarebbe stata necessaria per restituire tutta la perequazione non concessa per i 3 anni e 8 mesi, (dal 2012 ad agosto 2015), il Governo ha emanato una disposizione per un rimborso forfetario complessivo per tale periodo, basato sul criterio della equità e della “progressività a rovescio”; vale a dire più alto il rimborso alle pensioni più basse (che per logica matematica hanno maturato un credito da mancata indicizzazione inferiore) e più basso a quelle di importo più elevato, fino all’azzeramento per le pensioni di importo di 2.886 euro al mese. Tale rimborso, quasi sicuramente, sarà paga-

to con la pensione in pagamento il 1 agosto di quest’anno e sarà determinato in base a tre fasce di importo pensionistico: al 40% di ciò che sarebbe maturato per le pensioni tra 3 e 4 volte il minimo (da 1443 a 1924 euro), al 20% per quelle tra 4 e 5 volte il minimo (1924/2405 euro), al 10% per quelle tra 5 e 6 volte il minimo (2405/2886 euro), 0% per quelle oltre. Per le rivalutazioni del biennio 2014/2015 il decreto limita al 20% su tutte e tre le fasce interessate il trascinamento del ricalcolo previsto per il biennio precedente. Da settembre partirà, col solito meccanismo, il rimborso per i restanti 4 mesi di tale anno. Più generosa, nel 2016, la rivalutazione salirà dal 40 al 50%, garantendo importi medi tra i 66 ed i 180 euro, a seconda delle fasce. Infine, per ora sono solo promesse, dal 2017 sarà reintrodotto il meccanismo di perequazione in vigore nel 2001, che rivalutava con aliquote decrescenti i successivi scaglioni di importo delle pensioni, metodo modificato dal Governo Letta con la regola che se la pensione superava un certo importo veniva tutta rivalutata ad aliquota ridotta. Potremo concludere, “per non dimenticare” che i pensionati italiani hanno in questa occasione (ma ce ne sono state varie altre)

supportato l’economia del Paese con 15/16 miliardi in una unica trance. Vi è un altro argomento di estrema attualità – e di estrema preoccupazione per come vengono riportate le cose – ovvero anche il ripensamento sulla rigidità di accesso al pensionamento. In ambito governativo si progetta di “riformare la riforma Fornero”; su tale argomento, prevedendo anche per gli uomini (per le donne è già in fase sperimentale) l’anticipata possibile fuoriuscita dal lavoro ed il conseguente pensionamento prima della età prevista dall’ordinamento. Ovviamente con l’inevitabile penalizzazione sulla pensione che questo comporta. L’ipotesi, da un lato, produce nel breve periodo un aggravio di uscite per l’ente previdenziale, recuperabile nel più lungo periodo di pagamento di pensioni di importo minore, al contempo può soddisfare scelte di vita rispettabilissime, favorisce posti di lavoro per i giovani e tanto altro. Ma parlare di una penalizzazione del 20/30% della pensione per soli 4 anni di anticipo significa davvero strangolare i casi di necessità (es. perdita del lavoro e ricorso obbligato alla pensione anticipata). Vi sono strumenti matematici infallibili in grado di calcolare fino al centesimo quale deve essere l’importo di una pensione anticipata rispetto a quello di una pensione all’età canonica ai fini della invarianza del costo complessivo finale dell’una e dell’altra; questo è l’unico mezzo utilizzabile, a meno che, per concedere un pensionamento anticipato, non si intenda gravare il pensionato di un ulteriore balzello. Per chiudere, la notizia che dal 1 agosto 2015 in poi, i pagamenti delle pensioni saranno tutti unificati al primo giorno del mese.

Una riflessione sui “Centri Commerciali Naturali” in Toscana di STEFANO GIACHETTI Ad un anno dal nostro convegno “Le buone pratiche per la gestione e la valorizzazione dei Centri Commerciali Naturali in Toscana”, dove scaturì che oltre 130 CCN con 5600 imprese associate sono coordinati dal nostro sistema associativo, oggi più che mai ci sentiamo in dovere di confermare l’importanza dell’azione dei Centri di Assistenza Tecnica, che svolgono della vera politica attiva sul territorio a favore delle imprese, confrontandosi con gli enti locali. I CAT sono strumenti tecnici dell’Associazione e perseguono alcuni obiettivi; senza la loro competenza renderebbero vane le idee, i progetti e le azioni ad oggi iniziate in gran parte dai territori. In quanto soggetti preposti si propongono di:  migliorare la qualificazione urbana funzionale allo sviluppo dei centri commerciali naturali (intesi come territorio) fra cui citiamo parcheggi, viabilità, pedonalizzazione, servizi navetta, arredo urbano;  elaborare progetti integrati fra commercio, turismo, cultura, arte, artigianato e agroalimentare, valorizzando le peculiarità, ovvero i fattori di rilevanza offerti dal contesto di insediamento, con le sue bellezze architettoniche, storiche, culturali e paesaggistico-naturali;  valorizzare le botteghe nei paesi e centri interessati da fenomeni di rarefazione del sistema distributivo. Obiettivi che possono essere sviluppati tenendo in considerazione la complessa strategia urbana, di competenza del Comune; d’altro canto la strategia urbana non può assolutamente prescindere dal ruolo qualificante e indispensabile che le attività commerciali esercitano verso e nel luogo. Ma i centri storici e le aree urbane, per divenire appieno “centri commerciali naturali”, in città come nelle aree urbane minori, e per competere con i “centri commerciali integrati” e gli outlet e comunque per far sì che l’ottimismo, ad oggi ritrovato da parte della clientela si traduca in consumi, hanno bisogno di un livello di integrazione e organizzazione molto più accentuati, puntando ad una “gestione coordinata” dei centri urbani tra tutti gli attori che in essi hanno un ruolo. Di conseguenza fra i Comuni, le attività commerciali e il sistema Confesercenti deve realizzarsi un’alleanza strategica, anche perché un centro cittadino è un bene per i residenti, gli operatori privati e i turisti, che può essere valorizzato sia attraverso il sostegno alle attività commerciali, che mediante il coordinamento e l’incentivazione di tutte le iniziative di marketing e promozione volte a migliorarne l’immagine. Di quanto sopra detto il CAT Confesercenti Toscana, nel corso del corrente anno, oltre che a monitorare costantemente l’equilibrio economico/finanziario della società, sta lavorando su diversi progetti in stretta collaborazione con la Regione Toscana, fra cui ci viene spontaneo ricordare:  coordinamento degli indirizzi della Regione Toscana e verso i Cat provinciali;  valorizzazione delle imprese toscane nel contesto di Expo 2015;  Vetrina Toscana, progettazione e gestione esecutiva del progetto regionale su incarico della Regione Toscana, con lo scopo di promuovere le botteghe ed i ristoranti, conoscere e apprezzare sempre più i nostri prodotti tipici per salvaguardarne la tradizione ed aumentarne la distribuzione;  L’Arte del Gusto – sinergia con i musei e ristoranti e produttori locali legati a Vetrina Toscana, per proporre un originale evento fra le particolarità della collezione museale e la creatività dello chef;  Pranzo Sano, una Rete di esercizi commerciali e di somministrazione per aiutare il cliente, che pranza fuori casa, a consumare pasti nutrizionalmente bilanciati. Si tratta di progetti tesi alla costituzione di reti di esercizi che oltre all’attività di commercio, svolgono attività in convenzione con soggetti pubblici e privati. In questo quadro il CAT si propone come strumento di coordinamento e di sostegno dei CCN per realizzare programmi di sviluppo orientati a migliorare la competitività del settore attraverso la gestione del comparto commerciale con le logiche del marketing e della promozione.

Eurosportello.eu Si informa che, chi volesse essere inserito gratuitamente nelle mailing di Eurosportello Confesercenti per ricevere informazioni o iscriversi al bollettino sulle opportunità europee, nazionali e regionali può contattare Barbara Santicioli - santicioli@eurosportello.eu tel. 055 5320106. Sono forniti, dietro preventivo gratuito, anche servizi personalizzati sulle stesse tematiche a imprese ed enti pubblici. Per maggiori info visita il nostro sito all’indirizzo: www.eurosportello.eu Consulenze gratuite su finanziamenti Risposte a quesiti su temi comunitari o su normative estere Ricerca di partner commerciali all’estero Contatto con funzionari della Commissione Europea Valutazione progetti Comunitari

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Proposte di cooperazione commerciale CODICE: BRUK20131217002 Una PMI inglese, attiva nel settore hardware e software per la fornitura, installazione, supporto, risoluzione dei problemi, aggiornamenti e migrazioni di cloud, è interessata ad esplorare le opportunità di intermediazione con fornitori internazionali di software o hardware. CODICE: BRTR20131010001 Impresa turca specializzata nella produzione di metallo e parti in plastica per l’automotive, elettrodomestici e costruzioni è alla cerca di partner per servizi di intermediazione commerciale (distributore, agente e rappresentante) provenienti dalla Svizzera e altri paesi europei. CODICE: BRPL20141010002 Impresa polacca operante nel settore dell’energia solare cerca fornitori di viti per pannelli solari. L’azienda è alla ricerca di accordo di cooperazione con partner industriali europei. CODICE: BRHU20141031001 Impresa ungherese specializzata nella fornitura di soluzioni e servizi IT è alla ricerca di subfornitori per l’adattamento di un software in Romania e in altri paesi europei. Per maggiori informazioni si prega di consultare la pagina: http://www.ueonline.it/networking/ upload/140126.pdf

PROGRAMMA COSME Sostenere la crescita competitiva e sostenibile nel settore del turismo Il bando mira a sviluppare e sostenere progetti di cooperazione transnazionale nel settore del turismo con il coinvolgimento delle PMI e in stretta cooperazione con gli Stati membri. I progetti si dovranno concentrare su cinque obiettivi generali della politica comunitaria per il turismo: (1) L’aumento della domanda turistica, (2) La diversificazione dell’offerta turistica, (3) Il rafforzamento del turismo di qualità attraverso la sostenibilità, l’accessibilità, le competenze, le informazioni e l’innovazione, (4) il miglioramento delle conoscenze socio-economica del settore e (5) L’aumento della visibilità dell’Europa come destinazione turistica. L’invito è aperto a PMI, enti pubblici e altre organizzazioni. La sovvenzione copre il 75% delle spese. La scadenza è il 30 giugno 2015. Per maggiori informazioni si prega di consultare la scheda al seguente link: http://www. ueonline.it/networking/upload/138378.pdf

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Design-based consumer goods La richiesta di beni di consumo design-based mira a ridurre il time-to-market di soluzioni innovative, rimuovere gli ostacoli ad una più ampia applicazione di soluzioni creative, creare o ampliare i mercati per i prodotti derivati (o servizi) e, infine, migliorare la competitività delle PMI europee nei mercati mondiali. Inoltre, vi è un potenziale importante per replicare le innovazioni non solo nelle PMI partecipanti, ma anche attraverso la supply chain, generando importanti ricadute positive. Il bando sosterrà progetti di PMI per la distribuzione di prodotti, servizi o soluzioni di prima applicazione, lanciati sul mercato o la replica di tecnologie e soluzioni creative, che sono già state dimostrate, ma a causa di scaling up e / o dei rischi di commercializzazione necessitano di incentivi per penetrare il mercato. L’invito è aperto alle PMI e altre persone giuridiche pubbliche o private. La sovvenzione copre il 50% delle spese. La scadenza è il 23 luglio 2015. Per maggiori informazioni si prega di consultare la scheda al seguente link: http://www.ueonline.it/networking/upload/139180.pdf

BANDO Per favorire la partecipazione delle piccole e medie imprese al Programma Horizon 2020 Con questo bando la Regione Toscana intende favorire la partecipazione delle imprese toscane al programma a gestione diretta della Commissione europea Horizon 2020. In particolare l’intervento mira a sostenere le MPMI che abbiano presentato una proposta progettuale, in qualità di capofila o partner, su un bando specifico a valere sul programma Horizon 2020. Affinché l’impresa possa beneficiare dell’aiuto regionale è necessario che la proposta progettuale abbia conseguito una valutazione complessiva pari o superiore alla soglia minima posta prevista dalla Commissione Europea, ma non abbia avuto accesso al finanziamento da parte dell’UE. L’aiuto è concesso sotto forma di contributo a fondo perduto, modulato in modo differenziato a seconda che l’impresa abbia partecipato in forma di partenariato o meno. La scadenza è il 30 Settembre 2016. Per maggiori informazioni si prega di consultare la scheda al seguente link: http://www.ueonline.it/networking/upload/139196.pdf

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NOTIZIE

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PILLOLE

PIL, l’Italia riaccende i motori

Dopo 5 trimestri negativi l’Istat certifica che l’Italia torna a crescere. Il prodotto interno lordo riconquista il segno “+” salendo allo 0,3%. Il livello più alto da 4 anni a questa parte. Poca cosa, ma significa che si sono riaccesi i motori.

Inversione di rotta in Toscana: Crescono imprese commerciali e turistiche

Inversione di rotta per le iscrizioni di nuove imprese ai registri delle Camere di Commercio della Toscana: sono state 6.080 nel quarto trimestre del 2014, +3,1% rispetto allo stesso periodo del 2013, che segna un ritorno alla crescita dopo quattro trimestri consecutivi negativi. L’andamento regionale è stato inoltre migliore anche rispetto alla media nazionale (+1,7%). Restano invece con il segno meno, fra ottobre a dicembre 2014, le aperture di nuove unità locali (2.249, -14,2%), con una variazione che in questo caso è invece nettamente peggiore alla media italiana (-4,4%).

Bonus 80 euro e consumi interni

Il contrastato bonus di 80 euro sui salari, a conti fatto ha fatto crescere i consumi dello 0,5% ogni trimestre per 9 mesi consecutivi. Per quanto cresca l’export, il PIL è fatto per tre quarti di domanda interna. Questo dato ha contribuito all’uscita dalla recessione.

Effetto sgravi fiscali

I dati INPS certificano che gli sgravi fiscali introdotti nella legge di stabilità sulle assunzioni a tempo indeterminato, nel primo trimestre 2015 hanno riguardato ben 268.000 contratti, con un aumento del 24,1%. Si sono contestualmente ridotti molti contratti a termine o d’apprendistato.

Occupazione: Cresciuta tra gli ultra cinquantenni

È tornata a crescere già nel 2014, ma solo per i lavoratori ultracinquantenni, gli stranieri e le donne. Per i lavoratori più anziani pesano le riforme previdenziali, che hanno allontanato l’età della pensione: il tasso di occupazione degli ultracinquantenni, pari al 54,8%, è aumentato del 7,7% negli ultimi sei anni.

Disoccupazione di lunga durata

È un dato che rimane ancora negativo. Continua a crescere la disoccupazione di lunga durata, la cui incidenza sul totale supera il 60%: nel 2014 chi è alla ricerca di occupazione lo è in media da 24,6 mesi, da 34 se è alla ricerca del primo impiego. Nel 2014 gli inattivi arrivano a 1,6 milioni, 627.000 in più rispetto al 2008.

La crisi è più salata tra i giovani

Sono i giovani a pagare il prezzo più salato di sei anni di crisi. Tra il 2008 e il 2014 sono spariti quasi 2 milioni di lavoratori under 35 (-27,7%), a fronte di un calo della popolazione nella stessa fascia di età di 947mila (-6,8%).

Pensioni pagate tutte il primo del mese

Dal 1 giugno dovrebbe scattare la razionalizzazione delle date di pagamento delle pensioni Inps. Saranno pagate tutte il primo del mese (e non il giorno 10 come avviene oggi per molti trattamenti). Questa operazione, sulla base di un accordo tra Poste e sistema bancario, non avrà costi a carico dello Stato.

Bonus mancata rivalutazione pensioni

Come è noto la Corte Costituzionale ha ritenuto illegittima una norma della legge Fornero che aveva bloccato (qui manca roba).

Dopo 14 anni torna il falso in bilancio

La norma varata dal governo Berlusconi nel 2001 che aveva depenalizzato gli abusi nelle scritture aziendali è stata abolita. È perseguibile d’ufficio e le pene possono arrivare a 8 anni di reclusione per le società quotate. Da 1 a 5 anni per quelle non quotate. Da 6 mesi a 3 anni per le piccole società che non raggiungono i 15 dipendenti. Sono aumentare considerevolmente le pene per i reati di corruzione e viene allungato il periodo di prescrizione. Infine non potrà patteggiare la pena chi non ha restituito il maltolto.

Mensile di informazione al servizio del commercio e del turismo Reg. Trib. FI: nr. 5091 del 30/7/2001 Anno 15 - n. 11 giugno-luglio 2015 Editore: Edimedia Srl Direttore Responsabile: Massimo Biagioni Redazione e Pubblicità: Edimedia Srl via Pratese, 201 - 50145 - Firenze tel. 055340811 - fax 055340814 info@edimedia-fi.it Stampa: Industria Grafica Valdarnese tel. 0559122550 Chiuso in redazione l’ 8 giugno Distribuzione in abbonamento postale a tutte le imprese commerciali, turistiche e di servizi della Toscana

Via Stazione delle Cascine, 5/v - 50145 Firenze - tel. 055 303441 - fax 055 301078 comfidi@comfidi.it - www.comfidi.it


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