Come Arezzo giu-lug 2014

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Arezzo INFORMAZIONI DI COMMERCIO, TURISMO E SERVIZI

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a cura della Confesercenti Provinciale di Arezzo www.confesercenti.ar.it

n. 15 - Anno XIV - € 0,26

giugno/luglio 2014

Poste Italiane SpA - Sped. Abb. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Firenze 2 - € 0,26

Sicurezza Stop agli scippi nei mercati

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La Movida deve vivere! Esmeralda Giampaoli Presidente Nazionale Fiepet

L’iniziativa di Confesercenti per diminuirli

Ai nastri di partenza la campagna informativa organizzata dalla Questura di Arezzo e da Confesercenti Arezzo per sensibilizzare sul tema dei borseggi nei mercati provinciali e rendere così più sicuri gli acquisti fra i banchi, dal titolo “O la borsa o la vita?… Tieniti la borsa e goditi la vita!!!”. I volantini illustrati distribuiti hanno lo scopo di evitare che venga sottovalutato il rischio di essere scippati, stimolando alla massima attenzione per riconoscere eventuali malintenzionati. Totale la disponibilità e l’impegno da parte del Questore e della Polizia di Stato, che garantisce una presenza costante e operativa.

Tripadvisor Recensioni certificate per servizi migliori

EDITORIALE

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L’ Associazione si esprime in attesa dell’Antitrust Da Confesercenti una proposta per superare l’ormai noto problema della dubbia veridicità delle recensioni (specie quelle negative) pubblicate su Tripadvisor e che sempre più spesso fanno parte dell’insieme di informazioni sulle quali si basa la scelta definitiva del cliente. Lucio Gori, responsabile Assoturismo Arezzo indica come soluzione quella di adottare “recensioni certificate”, verificabili e “identificabili”. Anche Fiepet Arezzo sposa questa tesi, nella convinzione che, se utilizzato correttamente, Tripadvisor possa rivelarsi uno strumento utile soprattutto per quegli esercenti che puntano costantemente a migliorarsi.

Pagamenti elettronici Pos: ecco per chi pesa di più

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Quattro categorie soffrono più delle altre

Edicolanti, benzinai tabaccai e ambulanti sono le categorie più colpite dalle conseguenze dell’obbligo del Pos per importi superiori a 30 euro. Un obbligo che non prevede ancora sanzioni, ma che vige e produce effetti negativi su moltissime categorie del commercio. Troppe difficoltà per gli esercenti e costi eccessivi delle transazioni rispetto al resto d’Europa. Questa la posizione di Confesercenti, che registra anche un ritardo nell’approvvigionamento del Pos, specie per ciò che riguarda gli ambulanti.

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Troppe norme presiedono l’attività dei pubblici esercizi, alcune risalenti addirittura agli anni ’40, norme spesso contraddittorie con altre di carattere locale che limitano fortemente opportunità e condizionano in maniera determinante la concorrenza. In un mondo che corre e cambia ad una velocità impressionante ma che può comunque rappresentare una fonte di opportunità per quegli imprenditori che le sappiano cogliere, si rimane troppo spesso fermi o imbrigliati in intricati provvedimenti normativi tanto cari alle nostre burocratiche pubbliche amministrazioni. Fino a non molto tempo fa la parola più ricorrente in tema di pubblici esercizi era semplificazione; si pensava che semplificare procedure e regimi autorizzatori per tutta una serie di attività collegate a quella principale di bar e ristoranti fosse la chiave di volta per aumentarne appetibilità, competitività e dunque anche la redditività delle imprese del settore. Ad oggi diversi provvedimenti di “semplificazione” sono stati posti in essere, penso ad esempio a quello sull’intrattenimento, e gli operatori del comparto si sono resi velocemente conto che troppo spesso quegli stessi provvedimenti non trovano reale applicazione a causa di sovrapposizioni normative, ampi spazi interpretativi lasciati alle amministrazioni locali o semplicemente perché poco chiare. E’ necessario procedere in tempi rapidi ad una reale azione di semplificazione che investa tutta la produzione normativa di settore e che miri alla razionalizzazione e chiarificazione delle regole che sovraintendono alla attività del pubblici esercizi evitando in particolar modo che si abbiano sugli stessi temi interventi normativi concorrenti e talvolta contraddittori. Le regole devono essere poche, chiare, coerenti tra di loro, uguali per tutti coloro che esercitano attività analoghe, eliminando tutti quegli appesantimenti che, paradossalmente, concedono privilegi a chi esercita attività di bar o di ristorazione sotto mentite spoglie, penso alle attività abusive che spesso si celano dietro il paravento di un circolo, di un’associazione culturale o dietro al nome di “sagre”; e penalizzano fortemente gli imprenditori corretti. Purtroppo i problemi non si esauriscono nell’incongruenza della specifica normativa di settore e troppo spesso siamo chiamati a confrontarci con normative che rischiano di avere effetti dirompenti sulle nostre attività. L’ultima delle tante spade di Damocle che pendono sulle nostre teste è rappresentata dal disegno di legge che interviene sul tema del “decoro urbano” e della “salvaguardia di livelli qualitativi minimi di fruizione e valorizzazione dei più importanti e affollati siti culturali”. Si tratta di una norma assurda, che mette a rischio i tradizionali “mercati ambulanti” istituiti in aree di pregio (in particolare nei centri storici) e le occupazioni di suolo pubblico da parte dei pubblici esercizi (bar e ristoranti) con tende, tavoli e sedie nelle stesse aree. Una norma passata quasi in sordina, che non dà alcuna considerazione a tradizioni, cultura e storia del commercio e della somministrazione all’aria aperta, con una certezza: che gli “abusivi” continueranno impuniti ad imperversare e le attività regolarmente svolte cadranno nella rete delle “discrezionali” valutazioni delle sovrintendenze. Questo stato di cose è inaccettabile e la nostra associazione, ribadendo con forza questo concetto anche nel corso della Assemblea nazionale svoltasi lo scorso 10 Giugno a Roma, ha messo al centro della propria azione l’obiettivo di ridisegnare complessivamente il quadro normativo che regola l’attività dei pubblici esercizi italiani. E’ necessario rivisitare complessivamente l’impianto del Testo Unico di Pubblica Sicurezza per quanto riguarda il nostro settore, introdurre norme che consentano di rispondere adeguatamente alle nuove tendenze del consumo ed alle nuove esigenze della clientela, rendendo effettivamente possibile il ballo spontaneo, ad esempio. Inoltre sono da rivedere le norme relative all’inquinamento acustico, le quali, se mantenute nella attuale struttura, rischiano di determinare l’espulsione dei nostri locali dai centri storici, provocando un danno irreparabile all’economia turistica dell’intero Paese. Naturalmente serve equilibrio, individuando soluzioni che assicurino il rispetto dell’ordine pubblico e garantiscano la civile convivenza con coloro che risiedono in prossimità dei nostri locali, ma gli squilibri ci sono oggi ed è indispensabile intervenire con urgenza. Noi ne siamo convinti ed agiremo di conseguenza predisponendo specifiche proposte per modificare le norme attuali e richiedendo l’intervento in tal senso di Governo e Parlamento. A partire da Settembre avvieremo una campagna di confronto con gli imprenditori di settore, proprio su questi temi, allo scopo di verificare sul campo la validità delle nostre idee.


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l’appello

Le richieste degli ambulanti Anva Confesercenti aretini ai nuovi Sindaci

Ruzzu: «Diminuire le tariffe, lotta all’abusivismo e alla concorrenza sleale, semplificazione amministrativa» Dopo le elezioni tra i molti temi caldi che i neo amministratori si trovano ad affrontare, ci sono anche quelli portati in evidenza dall’Anva Confesercenti di Arezzo per le politiche del commercio su aree pubbliche. Andrea Ruzzu e Lucio Gori, rispettivamente presidente e segretario dell’Anva Confesercenti di Arezzo, fanno il punto della situazione sullo stato di salute della categoria e le esigenze per il rilancio di questo importante comparto del commercio, che saranno sottoposte ai vari Enti. «Il 2013 - commenta Lucio Gori - è stato difficile come testimoniano i dati anche del saldo passivo tra le aziende ambulanti nate e quelle “morte” in provincia di Arezzo. I primi mesi del 2014 non sono stati migliori». Alla fine del 2013 le aziende ambulanti registrate ad Arezzo sono state 810, con 42 aperture e 72 cessazioni, con un saldo di -32. Tra le priorità che l’Anva pone all’attenzione dei neo amministratori c’è quella della riduzione delle tariffe e altre che stanno a cuore agli ambulanti.

«Tra i temi più delicati – sottolinea il presidente Andrea Ruzzu – indubbiamente quelli della riduzione delle tariffe, dell’abusivismo e della concorrenza sleale, dei mercatini arte ed ingegno, del Durc, dell’applicazione della Bolkestein. La priorità è quella di bloccare ogni ipotesi di aumento e, se possibile, ridurre le tariffe previste per i suoli pubblici e per il servizio di pulizia e smaltimento dei rifiuti nei mercati». Per Ruzzu «Il fenomeno dell’abusivismo rimane tuttora aperto; a volte si vede un eccessivo permissivismo di coloro che dovrebbero vigilare e tutelare la categoria; a fronte di tutto ciò, non ci stiamo più ad essere etichettati come gli evasori fiscali, sottoposti a molteplici controlli, mentre poco innanzi gli abusivi si fa finta di non vederli e non vengono controllati». Infine per l’Anva serve maggior chiarezza sulle regole di chi opera su area pubblica: tra farmer market o mercati della filiera corta, mercatini del riuso e dello scambio, mercatini dell’usato e hobbysti.

sicurezza

Al mercato attenzione alla borsa Questura e Confesercenti rilanciano la campagna antiborseggio “O la borsa o la vita?… Tieniti la borsa e goditi la vita!!!”. Al via la campagna antiborseggi al mercato di via Giotto e in altri mercati provinciali. Riparte la campagna di prevenzione della Questura di Arezzo e della Confesercenti di Arezzo per evitare i borseggi e altri reati di criminalità diffusa all’interno dei mercati. Il Questore Enrico Moja, assieme al direttore Mario Checcaglini e al vicedirettore Lucio Gori, hanno presentato la campagna informativa per rendere maggiormente sicuri gli acquisti tra le bancarelle al riparo da furti e borseggi. La sensibilizzazione ha preso il via tra le bancarelle del mercato di via Giotto per poi proseguire nei principali mercati provinciali, tra cui quelli di Sansepolcro e di Montevarchi. Tra le bancarelle sono stati distribuiti volantini, illustrati da Mariella Dei, e destinati a sensibilizzare la clientela a non sottovalutare l’eventualità di finire scippata. «Come noto la Polizia di Stato - ha dichiarato il questore Enrico Moja – è da sempre impegnata sul fronte della prevenzione dei reati di tipo predatorio, in particolar modo dei furti, borseggi, scippi e rapine. L’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura,

attraverso le sue articolazioni della Sezione “ Volanti” e del “Poliziotto di Quartiere”, presta una particolare e mirata attenzione alle situazioni della vita sociale nelle quali in maggior misura possono inserirsi soggetti malintenzionati dediti alla ricerca ed individuazione di potenziali vittime cui indirizzare la propria condotta illecita». «Condizioni ottimali – ha proseguito il Questore Moja - per porre in essere strategie ed attività delinquenziali volte al furto e al borseggio si presentano in occasione dei mercati, luoghi di concentrazione e convegno di numerosi commercianti e acquirenti. E proprio in questi contesti viene profuso il massimo impegno da parte della Questura per garantire una presenza operativa capace di infondere sicurezza e tranquillità da una parte e costituire un valido deterrente per le intenzioni criminose dall’altra». «Appare quindi meritevole di plauso – ha concluso Enrico Moja - l’iniziativa di Confesercenti per l’opera di sensibilizzazione “sul campo”. La Polizia di Stato è pronta ad affiancare e sostenere tale iniziativa con la consueta competenza professionale ed il sempre rinnovato sentimento di vicinanza alla collettività». «Il mercato – ha spiegato il direttore di Confesercenti Mario Checcaglini - costituisce uno degli ambienti ove si svolge la vita di comunità. Un ambiente che oltre a favorire il contatto interpersonale, la socialità, purtroppo favorisce anche persone malintenzionate che, approfittando anche di luoghi ad alta frequentazione, vi si recano con il preciso scopo di commettere reati quali borseggi, furti di vario genere ed altro». «L’iniziativa – prosegue Lucio Gori, vicedirettore e responsabile provinciale degli ambulanti – mira a sensibilizzare i consumatori affinché prestino attenzione tra le bancarelle. A volte basta una piccola distrazione per cadere nella trappola dei ladruncoli». Ecco quindi che l’iniziativa “O la borsa o la vita?… Tieniti la borsa e goditi la vita!!!”, tende a sottolineare proprio gli aspetti positivi del fare una spesa “tranquilla”, cercando di evitare i reati di criminalità diffusa e, nel contempo, “godersi la vita”.


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Confesercenti punta il dito su TripAdvisor Brogi: «Preoccupati per un fenomeno che non è sotto controllo» A fronte della recente decisione dell’antitrust di avviare un’indagine su TripAdvisor, il sito web di prenotazioni e recensioni turistiche, con l’ipotesi di pratica commerciale scorretta, prende posizione anche l’Assoturismo Confesercenti. Sulla questione interviene il presidente di Confesercenti Barbara Brogi, anche in veste di nota albergatrice del Valdarno. «Come categoria - puntualizza la Presidente di Confesercenti Arezzo - non possiamo che essere molto preoccupati per l’emergere di un fenomeno che è sotto ad ogni controllo. Ci preme sottolineare che gli albergatori non intendono affatto sottrarsi alle giuste critiche di coloro che non hanno apprezzato la nostra offerta, ma solo quando sia verificata la fonte delle recensioni. Invece molto spesso chi scrive negativamente su di noi non è mai entrato nelle nostre

strutture e questo non è accettabile». Da tempo, infatti, consumatori, albergatori e ristoratori, lamentano la poca attendibilità del sito che pubblica recensioni sugli esercizi non veritiere e anonime. Per Lucio Gori, responsabile dell’Assoturismo di Confesercenti Arezzo, «è necessario fare al più presto chiarezza sull’attendibilità delle recensioni, soprattutto per offrire a chi utilizza le nostre strutture un’autentica vetrina degli hotel e dei ristoranti presenti sul sito». Gori ricorda che «circa un anno fa, Assohotel nazionale e recentemente anche i ristoratori Fiepet Confesercenti della costa Toscana avevano incontrato i responsabili di Tripadvisor, suggerendo loro di prevedere delle “recensioni certificate”, per cui verificabili, di-

stinte da quelle non certificate». Sulla stessa linea si pone Fabrizio Tavanti, vice presidente della Fiepet Arezzo: «Una corretta informazione sulle imprese che operano nella ristorazione e su tutti i locali coinvolti nel settore turistico, aiuta il consumatore a orientarsi per scegliere l’offerta più vicina alle proprie aspettative e, contemporaneamente, sollecita noi esercenti a migliorarci continuamente. Perché tutto questo sia realizzabile però, è necessario avere la garanzia della veridicità delle recensioni e la possibilità di dialogare con chi recensisce. Per questo chiediamo che chi invia i propri commenti sia identificabile e che sia possibile verificare che abbia realmente usufruito del servizio. Speriamo che la decisione dell’Antitrust conduca ad avere regole certe».

indagine fiepet

I danni della crisi Consumi in calo dal 2010 nei bar e ristoranti

La tavola ai tempi della crisi economica. Ovvero, come sono cambiate le abitudini degli italiani in fatto di consumi nei pubblici esercizi e quanto ne hanno risentito i bilanci delle imprese del settore? Dati alla mano, dal 2010 ad oggi sono diminuiti dell’8,5% i consumi nei bar e del 7,9% nei ristoranti. Cala la spesa per la pausa pranzo (-3,5%), per l’aperitivo (-2,7%) e perdono terreno persino cappuccino e cornetto mattutini (-3,3%). Il volume d’affari scende a 15,1 miliardi di euro l’anno (-18%) con un calo stimato della spesa media del 13%. I pubblici esercizi rappresentano sempre più un luogo di incontro e di aggregazione per i giovani tra i 18 ed i 25 anni (46,6%) e per gli ultra sessantenni (38,9%), mentre per gli altri resta soprattutto un luogo in cui consumare. I dati elaborati dalla Confesercenti evidenziano per il 2013 un calo dei consumi del 2,2% ed una flessione della spesa delle famiglie del 2,6%. Il fatturato delle imprese della ristorazione è calato del 3,6%: il dato più pesante in Europa dopo quello del Portogallo. Il fatturato degli esercizi alimentari, tabacchi e bevande è sceso del 3,1%. Gli italiani continuano a stringere la cinghia per far quadrare il bilancio a fine mese e lo fanno anche sacrificando qualche pranzo, cena o aperitivo e persino il rito della colazione la mattina al bar. Il settore che resisteva alla spending review familiare e che, anzi, funzionava da premio di consolazione per le tante altre rinunce, dalle vacanze all’abbigliamento ai divertimenti, ha pagato il suo pegno alla crisi.

polemica piazza giotto

Serve maggior decoro al Giotto

Micheli: “Confesercenti impegnata per evitare il degrado e riqualificare la piazza”

A seguito degli episodi di degrado in piazza Giotto, Confesercenti ha promosso un incontro con l’amministrazione comunale per tentare di risolvere una questione annosa. I dirigenti dell’associazione di categoria hanno incontrato assieme ai commercianti l’assessore al Commercio Paola Magnanensi per affrontare la questione del decoro al Giotto. «L’associazione di categoria – spiega il

vicedirettore Stefano Micheli – ha proposto un piano di riqualificazione a 360° di piazza Giotto. Occupazione suolo pubblico dei pubblici esercizi, parco giochi per bambini, introduzione di elementi di decoro urbano sono gli argomenti che sono stati affrontati al tavolo. Nel frattempo abbiamo segnalato alla Polizia Municipale gli episodi di degrado che si sono susseguiti».

«Confesercenti prosegue quindi l’impegno nel portare avanti il piano di riqualificazione già avviato da due anni con l’installazione della pista del ghiaccio, con l’organizzazione di una serata di animazione, con la Giostra e il Brucomela. Eventi che rappresentano il miglior modo per allontanare il degrado e creare le condizioni per rendere vivibile e frequentata la zona».

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ASSEMBLEA ANNUALE “ITALIA COMFIDI”

“Ora che l’Italia conta di più in Europa, ren il credito alle piccole e medie imprese”

Massimo Vivoli confermato presidente di“Italia ComFidi”. Emilio Quattrocchi nuovo Amministr Massimo Vivoli è stato confermato presidente di “Italia ComFidi” (la società consortile per il credito alla Confesercenti), che ha tenuto a fine maggio a Firenze l’assemblea annuale, approvando anche il bilancio 2013. «Se si vuole dare forza ai timidi segnali di ripresa in una crisi - ha detto il Presidente nella sua relazione introduttiva - che anche in questi ultimi mesi ha prodotto la chiusura di altri 20.000 negozi, occorre superare quelle regole EBA che penalizzano le nostre imprese, rendendo maggiormente flessibili i criteri di erogazione». Ora che l’Italia è più forte ed autorevole in Europa, questo si può e si deve fare. Occorre aggredire alla radice il fattore strutturale della “crisi del credito”, che si è trasformato da strumento facilitatore a sostegno delle imprese - in particolare di quelle micro e piccole - in un meccanismo che appesantisce la loro situazione economico-finanziaria. Le PMI risentono infatti di una minore capacità di accesso a fonti di finanziamento alternative, quali il mercato obbligazionario, retroagendo sul sistema produttivo secondo un classico circolo vizioso di causa-effetto sul protrarsi della crisi. Se ne può uscire solo se si cambia decisamente rotta. IL QUADRO DI RIFERIMENTO Il credito bancario alle imprese in Itala ha raggiunto, a novembre, un picco del -6,2%. Nonostante

i dati più recenti del primo trimestre 2014 segnalino una lieve atten ancora di una vera e propria inversione di tendenza. Il credito bancario in Toscana ha registrato una contrazione meno se ma peggiore per le aziende da 6 a 19 addetti (-4,1%). «C’è poi da rilevare – ha proseguito il Presidente - che il costo del cr italiane non accenna a diminuire, restando al di sopra rispetto sia a qu mensione dell’area dell’euro, sia a quello applicato in Italia alle impres soffrire maggiormente sono le imprese di minori dimensioni, alle pres credito bancario, bassi livelli di liquidità e per le quali non sono dispon alternativi».

CRESCE ITALIA COMFIDI, PIÙ SOCI, PIÙ GARANZIE DI CREDITO Il 2013 è stato un anno molto difficile per l’intero sistema dei Confidi; all’esito incoraggiante ricevuto a conclusione della visita ispettiva d ha conseguito importanti risultati quali: - un aumento rilevante sia nel numero delle ditte garantite che nel rispetto all’anno precedente, in netta controtendenza rispetto alla s

EMILIO QUATTROCCHI nuovo Amministratore Delegato Premiato il buon lavoro svolto ad Arezzo e Firenze Emilio Quattrocchi è il nuovo Amministratore Delegato d’Italia ComFidi. Per molti anni dirigente della Confesercenti di Arezzo, ha maturato una forte esperienza alla guida degli uffici credito di Arezzo e Firenze. Con l’assemblea di fine maggio Emilio Quattrocchi succede ad Aleandro Manetti, che lascia la guida di Italia ComFidi dopo sette mandati e conclude il suo impegno lavorativo nel sistema Confesercenti.

Il presidente Massimo Vivoli, nel proporre questa candidatura, ha sottolineato come questo incarico premi una professionalità interna al sistema Confesercenti e con essa l’intero gruppo dirigente di Italia ComFidi, fatto di professionisti di alto valore. Alla sua nomina ha indubbiamente contribuito anche il successo del lavoro svolto ad Arezzo e Firenze, dove in pochi anni le strutture sono diventate punto di riferimento di tante imprese del Commer-

cio del Turismo e dei Servizi, ma anche delle PMI di altri settori produttivi. Un incarico di prestigio e di grande responsabilità per Quattrocchi, che ha sempre dimostrato nel suo lavoro serietà, correttezza, professionalità, rispetto per le imprese e tanta passione. A Quattrocchi vanno gli auguri di buon lavoro di tutti i collaboratori di Italia ComFidi ai quali si associano quelli di Confesercenti Toscana.


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La Recessione è finita ma l’occupazione non riparte

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Tra i giovani tasso di disoccupazione al 46%, al Sud 61% La recessione è finita ma l’occupazione non riparte. Questa la fotografia scattata dall’Istat. Nel primo trimestre del 2014 il tasso di disoccupazione in Italia sale a quota 13,6%, aumentato di 0,8 punti percentuali rispetto al primo trimestre del 2013. L’analisi è dell’Istat: si tratta di 3 milioni e 487 mila persone (212 mila in più su base annua). Per il solo mese di aprile, invece, il tasso di disoccupazione resta al 12.6%, stabile rispetto a marzo. GIOVANI: 113 MILA IN PIÙ NON LAVORANO E NON STUDIANO Dallo studio emerge anche che, per quanto riguarda i giovani tra i 15 e i 25 anni, nello stesso lasso di tempo il tasso di disoccupazione è salito al 46%. «L’obiettivo è procedere per produrre il cambio di segno a fine anno - ha commentato Giuliano Poletti, ministro del Lavoro, in merito ai dati forniti dall’Istat -. È chiaro - ha aggiunto - che l’occupazione parte se c’è uno scatto forte nella capacità produttiva, perché l’industria ha prima l’esigenza di saturare gli impianti e poi di produrre nuovi posti di lavoro». Passando ai dati destagionalizzati e più aggiornati, forniti sempre dall’Istat (non comparabili con i dati trimestrali grezzi), il tasso di disoccupazione dei giovani under 25 ad aprile è al 43,3%. Anche in questo caso si tratta di un massimo storico. Sono 113 mila in più (+4,8%) rispetto allo scorso anno i ragazzi tra i 15 e i 29 anni che non lavorano e non studiano: giovani disoccupati o inattivi, saliti a 2 milioni e 442 mila unità nel primo trimestre del 2014. IL CASO DEL MEZZOGIORNO È nel Mezzogiorno che il tasso di disoccupazione raggiunge la percentuale più alta: nel primo trimestre del 2014 tocca quota 21,7%; fra i giovani tra i 15 e i 24 anni sale al 60,09%. Nel Sud Italia sono 347 mila i ragazzi in cerca di lavoro, pari al 14,5% della popolazione giovanile.

OCCUPATI, AD APRILE SONO 68 MILA IN MENO Quanto agli occupati, il dato nazionale ad aprile segna una riduzione dello 0,3% rispetto al mese precedente: significa una diminuzione di 68 mila occupati, mentre su base annua la flessione registrata è dello 0,8% con 181 mila occupati in meno. In crescita anche il numero degli scoraggiati: sono le persone che hanno smesso di cercare impiego, in tutto 1 milione e 948 solo nel primo trimestre del 2014; il valore più alto dal 2004, con un aumento di 277 mila unità (il 16,5%) rispetto all’anno precedente.

ndere più flessibile

ratore Delegato

nuazione, non si può parlare

evera (-2,8% su base annua),

redito per le imprese minori uello delle imprese di pari dise maggiori. In altri termini, a se con problemi di accesso al nibili canali di finanziamento

; tuttavia, forse anche grazie della Vigilanza, Italia Comfidi

flusso di nuove concessioni situazione generale di mer-

cato che ha visto quasi tutti i Confidi ridurre, anche considerevolmente, la loro attività; - un aumento notevole degli affidamenti che interessano nuovi soci per il Confidi, che hanno riguardato il 45% delle imprese finanziate ed il 56% del flusso dei nuovi finanziamenti garantiti, a testimonianza della nostra capacità di attrazione verso il mondo delle PMI; - il raggiungimento degli obbiettivi previsti dal piano triennale sia con riferimento ai flussi di concessioni pianificati che ai risultati economici e patrimoniali ipotizzati, a dimostrazione delle capacità di pianificazione e di gestione del Consiglio di Amministrazione e del management della nostra struttura. Oggi la società consortile per il credito di Confesercenti ha 64.164 soci (+660 rispetto al 2012) di cui 28.700 in Toscana e un patrimonio netto di 86.632.945 Euro. Lo stock dei finanziamenti garantiti alle PMI sono ben 3.672.047.055. I nuovi garantiti nel 2013 registrano un aumento del 20% rispetto all’anno precedente. Sui dati, però, ha relazionato più in dettaglio l’Amministratore Delegato Aleandro Manetti, che con questo bilancio termina il suo percorso in Confesercenti e in Italia Comfidi dopo 40 anni di attività. Massimo Vivoli, ha infine ringraziato Aleandro Manetti per il suo prezioso lavoro svolto in questi anni ed ha evidenziato che nonostante le difficoltà straordinarie che il Paese sta attraversando e in un clima di generale sfiducia che caratterizza il nostro settore, Italia Comfidi si sia

rafforzata. Ciò ha evitato che la crisi mettesse in discussione, come in altri Confidi è avvenuto, il ruolo storicamente svolto dalla nostra società consortile di supporto del credito alle piccole e micro imprese. Italia Comfidi archivia, grazie anche Manetti e ai suoi collaboratori, un 2013 con un deciso incremento dell’attività sviluppata, con un rafforzamento patrimoniale significativo, con un risultato netto di oltre 578.000 euro. È stato un triennio denso di impegni, in cui sono state affrontate complesse questioni di riorganizzazione strutturale conseguenti al processo di fusione e necessarie al rispetto degli obblighi formali e sostanziali di essere soggetto vigilato. L’attività svolta ha messo a dura prova tutto il Consiglio, i Consiglieri con deleghe specifiche e l’intera struttura operativa. Il lavoro è stato però ben gratificato dai risultati raggiunti, dall’aver superato positivamente la prima ispezione dell’Autorità di Vigilanza, dalla ripresa dell’attività commerciale e di sostegno al credito per le nostre imprese associate. A conclusione della sua relazione, parlando alla stampa, Massimo Vivoli ha anche annunciato un forte impegno, nelle prossime settimane, di Italia Comfidi e di Confesercenti per le attività turistico-alberghiere e balneari, anche in vista della ricaduta dell’Expo 2015 sulle aree balneari della Toscana. A tale proposito saranno presentati appositi strumenti di credito per interventi strutturali in rapporto con tutte le banche presenti sul territorio.

Il saluto commosso di ALEANDRO MANETTI In un clima di grande commozione Manetti, dopo quarant’anni d’impegno in Confesercenti, conclude il suo settimo mandato di Amministratore Delegato di Italia Comfidi. L’Amministratore Delegato d’Italia ComFidi, che ha concluso il suo incarico con l’Assemblea di Bilancio del mese scorso, ha iniziato il suo percorso professionale in Confesercenti nel lontano 1973 come semplice funzionario nella zona del Chianti fiorentino. Poi, per quasi dieci anni, ha seguito la FAIB con incarichi ai vari livelli dell’organizzazione. Nel 1987 è diventato segretario della Confesercenti di Firenze, che sotto la sua guida ha conosciuto un forte sviluppo in termini di iscritti e di servizi e ha realizzato un significativo piano di acquisizioni immobiliari. Dalla costruzione della moderna sede in piazza Pier Vettori, alla quale sono

seguite poi realizzazioni a Empoli, Campi Bisenzio e Borgo S. Lorenzo. Nel 1994 viene chiamato alla direzione di “Toscana Confidi”, il consorzio regionale del credito di Confesercenti. Struttura che cresce giorno dopo giorno fino ad arrivare, nel 2010, all’incorporazione di tre consorzi regionali (Piemonte, Lombardia e Veneto) e si trasforma in “Italia ComFidi”, soggetto iscritto all’albo degli intermediari e vigilato da Banca d’Italia. Oggi “Italia ComFidi” è il più grande consorzio fidi del settore terziario a livello nazionale e intrattiene rapporti con oltre 100 banche, garantisce un stock di finanziamenti garantiti per 3,3 miliardi di euro a 64.000 soci, 28.000 dei quali in Toscana. Ha una rete che si avvale in tutta Italia di 130 collaboratori specializzati, mentre la Direzione Generale, cuore pulsante di Italia

Comfidi, resta saldamente radicata a Firenze. Aleandro Manetti lascia una società con 86,67 milioni di patrimonio netto. Nel 2013, nonostante la crisi che ha penalizzato le nostre categorie, ha registrato un aumento di 660 imprese associate ed erogato garanzie al credito del 20% superiori a quelle del 2012. Massimo Vivoli, riconfermato Presidente in un commosso intervento di fronte ad una platea di centinaia di soci e rappresentanti del sistema bancario, ha sottolineato il forte contributo professionale dato da Aleandro Manetti in questi quarant’anni di lavoro nel sistema Confesercenti e poi per sette mandati come Amministratore Delegato di Italia Comfidi ed ha formulato migliori auguri a Emilio Quattrocchi, che gli succede in questo difficile ma esaltante impegno.


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pos

I dubbi di Confesercenti Barbara Brogi: «Troppe difficoltà e costi eccessivi» L’introduzione dell’obbligatorietà del pagamento Pos è un argomento che preoccupa molte categorie del commercio. Barbara Brogi, presidente di Confesercenti, ci tiene a sottolineare che «le perplessità sull’introduzione dell’obbligatorietà dei pagamenti attraverso il Pos per cifre superiori a 30 euro sono legate alle troppe difficoltà e ai costi eccessivi, superiori di gran lunga a quanto stabilito negli altri Paesi europei». «Il timore è che siamo di fronte ad un ulteriore balzello - spiega Barbara Brogi - e lo diciamo non per pregiudizio verso il pagamento elettronico, che tra l’altro appare uno strumento che generalmente spinge il consumatore a spendere di più». L’attacco di Confesercenti è quindi verso una novità che di fatto pesa ancora una volta sulle tasche dei commercianti con canoni troppo alti. Benzinai, edicolanti, tabaccai e ambulanti sono le categorie del commercio maggiormente in difficoltà dall’entrata in vigore della normativa sul Pos obbligatorio. Per quanto riguarda le prime tre, dovranno sopportare – più di altri – costi proibitivi; nel caso degli ambulanti, gran parte di essi non ha ancora provveduto a dotarsi di Pos.

Benzinai

Edicolanti

Discorso analogo per la distribuzione carburanti: a fronte di un ricavo oscillante fra il 2,5% e il 3% (pari a una media di 3 centesimi al litro), i benzinai hanno un costo Pos di 0,5%-0,6%, più una media di 10/20 euro al mese per il Pos. Dunque, più basso è l’erogato, più incide il costo della transazione. «In realtà – precisa Claudio Marraghini, presidente della Faib, la federazione dei benzinai di Confeserenti – il problema dei costi della transazioni non nasce certo oggi: gran parte di noi usa da tempo il Pos, anche per transazioni sotto i 30 euro, altrimenti si rischia di perdere il cliente. A questo si aggiunge che la transazione con carte di credito costa ancora di più di quella con il bancomat e può superare anche l’1%. Risultato: per un impianto medio a Torino i costi bancari oscillano fra i 5000 e i 7000 euro l’anno. Eppure vendiamo un prodotto il cui prezzo è rappresentato per oltre il 60% da imposte. Insomma: paghiamo per fare gli esattori dello Stato».

Apparentemente non dovrebbero essere coinvolti, dal momento che è difficile immaginare una spesa media per i giornali superiore ai trenta euro. Tuttavia, le edicole vendono anche altro e in particolare gli abbonamenti Gtt e di altre aziende di trasporto: in questo caso i 30 euro si superano ampiamente. Il cosiddetto “aggio” per ciascun abbonamento (cioè il ricarico riconosciuto all’edicolante) è del 2%, a fronte di uno 0,4% del costo rappresentato dalla transazione (esclusi i 28/40 euro mensili per il noleggio dell’apparecchiatura).

Tabaccai

Ambulanti

Per questa categoria le conseguenze del Pos obbligatorio sono ancora più gravi. Per i tabaccai, infatti, le vendite di prodotti con aggio rappresentano la parte preponderante: fra i principali, sigarette e prodotti di monopolio in genere, valori bollati, giochi, bollo auto. Assotabaccai, l’associazione di categoria della Confesercenti, ha fatto un po’ di conti: una tabaccheria che abbia un incasso di 1.250.000 euro ricava circa 75.000 euro, dei quali 8.000 vanno in transazioni. «L’enorme differenza che c’è fra l’incasso e quello che rimane al tabaccaio – spiega Mara Andreani, responsabile di Assotabaccai-Confesercenti – deriva dal bassissimo aggio che ci viene riconosciuto: del 10% sulle sigarette, esso si riduce all’8% per i giochi, al 4,5% per le marche da bollo, al 2% per le carte telefoniche. Addirittura, per il bollo auto l’aggio non è a percentuale, ma in cifra assoluta: 1,85 euro a bollo, a prescindere dal valore; in pratica, sui bolli, lavoriamo in perdita. L’ultima “sorpresa” è, anzi, la minacciata ulteriore riduzione degli aggi sui valori bollati, contro la quale Assotabaccai ha iniziato una raccolta di firme da consegnare al governo».

Secondo una ricerca condotta da Confesercenti, gran parte di essi non ha ancora provveduto a dotarsi di Pos. «Comprensibile – sottolinea Andrea Ruzzu, presidente dell’Anva- Confesercenti – se si pensa che sui mercati, specialmente nel settore alimentare, è difficile che lo scontrino superi i 30 euro». «In realtà – continua Lucio Gori di Confesercenti – il vero problema non riguarda la normativa in sé, quanto i costi esorbitanti delle transazioni, che non hanno eguali in alcun altro Paese europeo e rispetto ai quali siamo fermamente intenzionati ad aprire un contenzioso con le banche. Il maggiore uso della moneta elettronica sarebbe senz’altro positivo, perché diminuirebbe i rischi e i costi connessi alla gestione del contante. Bisogna però intervenire subito a favore degli esercizi a basso margine e abbandonare l’approccio utilizzato fino ad ora. Meglio percorrere la strada degli incentivi fiscali, da riservare alle imprese e ai consumatori che usano carte di debito e di credito. Una strategia che, nei Paesi dove è stata applicata, ha dato ottimi frutti». «La scelta fatta in Italia, invece – conclude Gori - è squilibrata, poiché sposta l’intero onere dell’operazione sugli esercenti: complessivamente, il “conto” pagato dal totale delle imprese italiane per sostenere l’operazione ammonterà a 5 miliardi di euro l’anno. Una “tassa” superiore, per esborso, al gettito dell’addizionale comunale dell’Irpef, e che rischia di mettere in difficoltà le imprese proprio nel momento in cui si spera nei primi barlumi di ripresa».

valtiberina

Estate di eventi ad Anghiari Cascianini: «L’impegno dell’Associazione per animare lo shopping» Il centro commerciale naturale di Anghiari si animerà ogni mercoledì grazie a Confesercenti, all’amministrazione comunale, alla Banca di Anghiari e ai commercianti protagonisti dell’evento. I Mercoledì di Anghiari per tutto il mese di luglio ed agosto, settimanalmente attireranno nel borgo della Valtiberina migliaia di visitatori. Chiara Cascianini, responsabile della Confesercenti della Valtiberina, spiega l’impegno dell’associazione di categoria nel promuovere un evento fiore all’occhiello dell’estate anghiarese.

Quali sono gli eventi che animeranno Anghiari? «Il bellissimo centro storico di Anghiari sarà occupato dalle bancarelle ogni mercoledì per tutto il mese di luglio ed agosto. I negozi rimarranno aperti con grandi opportunità di acquisti per la clientela. Inoltre ci saranno numerosi eventi riservati alle famiglie. Eventi che renderanno le strade e le piazze del borgo maggiormente attraenti per turisti e visitatori che in questo periodo estivo soggiornano negli agriturismi della Valtiberina toscana».

Quali obiettivi si prefigge l’associazione di categoria assieme al Comune e agli enti che sostengono l’evento? «La promozione del territorio e delle eccellenze anche gastronomiche, la vitalità del paese, l’incontro tra clientela e commercianti, oltre alla voglia di creare un momento di socialità e divertimento e occasioni per favorire lo shopping: sono queste le ragioni che stanno alla base dell’evento». Quali sono gli eventi che animeranno il centro storico? “I Mercoledì di Anghiari cui si aggiungeranno gli appuntamenti con l’iniziativa “Stasera cena sotto le stelle… con la chianina” di “Vetrina Toscana a tavola”.

saldi estivi: le previsioni

Al via la stagione degli sconti: Confesercenti fiduciosa Spese medie fino a 160 euro in un clima di positività Partenza dei saldi: ci sono le condizioni perché sia migliore degli scorsi anni. È fiducioso il direttore di Confesercenti Mario Checcaglini. «Se osserviamo i dati del mese di aprile, dove i consumi hanno invertito la tendenza alla caduta, registrando un significativo più 2% – spiega il direttore Checcaglini – rispetto l’analogo mese dell’anno precedente, c’è la speranza che questo avvio consolidi la tendenza. Siamo lontani naturalmente da una duratura inversione di tendenza, però vogliamo credere che qualche cosa cambi anche nel settore dei consumi». «Finalmente – prosegue Checcaglini – c’è un segno positivo che deve essere analizzato con fiducia. L’associazione di categoria intende infatti interpretarlo positivamente sperando in una ripresa. È anche quello che si aspettano i commercianti e la speranza è che i consumatori approfittino di questo clima di fiducia per fare acquisti approfittando delle occasioni». L’analisi di Checcaglini prevede che rispetto allo scorso anno non ci saranno cali considerevoli nella spesa che ciascun consumatore riserverà agli acquisti a prezzi scontati. «I consumatori – spiega Checcaglini – spenderanno 150-160 euro a testa. C’è infatti da sperare che i provvedimenti del Governo per i redditi medio bassi siano una risorsa per permettere ai consumatori di acquistare ciò che desiderano da tempo e per di più a prezzi realmente vantaggiosi». «Ormai rispetto ad alcuni anni fa – prosegue il direttore di Confesercenti – le percentuali di sconto sono considerevoli con punte del 50% fino al 70%. Ineccepibile poi il comportamento dei commercianti, che negli anni si sono conquistati la fiducia della clientela. Il nostro territorio non ha mai registrato lamentele da parte dei consumatori, a testimonianza della correttezza di commercianti nell’applicare gli sconti e nell’offrire merce di qualità a prezzi realmente vantaggiosi. In questo quadro e clima speranzoso non c’è che da augurarsi che l’avvio dei saldi sia ottimale».


regionale

COME GIUGNO-LUGLIO 2014

istat

Vendite al dettaglio

Indice di fiducia è in rialzo (+4%). Ma i consumi sono fermi Dati simili al 2013 anche in questa prima parte dell’anno Nonostante l’indice di fiducia segni un +4%, i consumi degli italiani sono sempre più in basso. Le vendite al dettaglio rilevate da Istat registrano un segno negativo: -0,9% rispetto a un anno fa. Insomma, per ora non è cambiato nulla rispetto al dato medio del 2013, il peggiore dal 1990. In attesa di capire se i timidi segnali di ripresa e i recenti provvedimenti del Governo (i famosi 80 euro e il taglio Irap del 10%) fermeranno almeno la discesa, i dati diffusi dall’Istat registrano ancora una flessione. L’ultimo dato destagionalizzato delle vendite al dettaglio (incorpora la dinamica sia

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delle quantità sia dei prezzi) registra una variazione nulla rispetto al mese precedente. La flessione annuale dello 0,9% è la sintesi del -0,1% per i prodotti alimentari e del -1,3% per i non alimentari. I dati sulle vendite (di gennaio) però stridono con l’indice del clima di fiducia dei consumatori che, in marzo, è in netto rialzo, balzato da 97,7 a 101,7. La debolezza estrema della domanda è coerente anche con il dinamismo dei discount: le famiglie in difficoltà hanno ridotto gli acquisti, ma hanno anche puntato sul lowcost. Sempre in gennaio, a fronte di una

mini crescita di iper e supermercati (tra 0,2 e 0,6%), le vendite dei discount sono balzate del 3,1% su base annua (anche in frenata rispetto al passato). Continua invece la grande crisi del piccolo commercio, alimentare e non: -2,5%. «Dall’Istat non ci aspettavamo notizie diverse – esordiscono in Confesercenti - l’economia è ferma, le famiglie sono sofferenti per l’erosione del reddito e nel carrello mettono meno prodotti alimentari, ma soprattutto hanno tagliato il non food». “È importante che il Governo abbia deciso di aggiungere 80 euro nelle buste paga di milioni di lavoratori. È un primo

segnale di ottimismo. Auguriamoci che funzioni da volano. Ma più che i volumi preoccupa l’erosione dei margini. Ora speriamo che dopo la tempesta faccia capolino il sole». Tornando ai dati Istat, bersagliati i prodotti non alimentari. A gennaio i dati negativi hanno coinvolto quasi tutti i gruppi di prodotti, compresi farmaceutici e giocattoli: le flessioni maggiori riguardano cartoleria, libri, giornali e riviste (-3%), foto-ottica (-2,6%) e prodotti farmaceutici (-2,2%). Appena due le eccezioni: profumeria e cura della persona (+1,7%) e dotazioni per l’informatica e telefonia (+0,2%).

regione toscana

“Ricetta rossa” addio, la prescrizione diventa elettronica Piero Melandri La “ricetta rossa”, la tradizionale ricetta di carta, lascia il posto alla ricetta elettronica, a partire dalle prescrizioni farmaceutiche. Questione di pochi giorni, e (prima a Empoli, poi progressivamente in tutta la Toscana) il medico non consegnerà più al cittadino la ricetta, ma un foglietto con un codice, che il paziente consegnerà a sua volta al farmacista, il quale, in base al codice, rintraccerà su internet la ricetta del medico. Sul foglietto, ci sarà anche il codice relativo alla fascia economica di appartenenza, necessario per la determinazione del ticket aggiuntivo. La delibera che contiene il progetto regionale “Ciclo di vita della prescrizione elettronica: dematerializzazione della prescrizione farmaceutica” e che dà alle aziende disposizioni per la sua attuazione, è stata approvata dalla giunta nel corso della sua ultima seduta. “La prescrizione elettronica migliorerà notevolmente la qualità dell’assistenza sanitaria e l’efficienza dei servizi, aumentando l’appropriatezza, il collegamento tra i professionisti, contribuendo a diminuire gli errori medici, e aiutando a monitorare i costi”. I primi a partire, dal prossimo 16 giugno, limitatamente alla prescrizione farmaceutica, saranno un gruppo di medici di famiglia di Empoli. Le farmacie, in quanto erogatori, saranno tutte attive fin da subito. Dopo il primo avvio, il sistema sarà progressivamente esteso a tutto il territorio toscano (sempre limitatamente alla prescrizione di farma-

ci). Il progetto dovrebbe concludersi e andare a completo regime in tutta la Toscana entro la fine del 2014. La ricetta rossa però non scompare del tutto. Per il momento, continua ad essere utilizzata per le precrizioni diagnostiche e specialistiche. E rimane anche per le prescrizioni farmaceutiche nel caso in cui il medico non abbia a disposizione il collegamento telematico (per esempio, durante le visite a domicilio). Con il nuovo sistema, il cittadino non potrà più effettuare l’autocertificazione della propria fascia economica di appartenenza sulla singola ricetta al momento della fruizione della prestazione specialistica o in farmacia. Sarà il medico prescrittore a riportare sulla ricetta, attraverso il software di prescrizione elettronica che interroga le banche dati del Mef e dell’Inps, la posizione economica dell’utente. Se nelle banche dati non è presente nessuna informazione, oppure la fascia economica riportata è errata, il cittadino è tenuto a presentare idonea autocertificazione con validità annuale. In tutte le Asl, nelle farmacie, negli studi dei medici di famiglia, saranno affisse locandine per informare in maniera corretta e uniforme la popolazione. Per saperne di più: numero verde 800 556060 www.regione.toscana.it/salute ticket. sanita@regione.toscana.it Urp delle aziende sanitarie

La produzione industriale torna a salire +1,6%. Il massimo dal 2011 Non siamo ancora fuori dalla crisi, ma si registra la prima inversione di tendenza. Se una rondine non fa primavera, il segnale non va però sottovalutato. Ad aprile la produzione industriale torna a salire, con un aumento dello 0,7% su marzo, quando era risultata negativa, e una crescita dell’1,6% su base annua. Lo rileva l’Istat, spiegando che il rialzo annuo è il più alto dall’agosto del 2011. In aprile l’indice destagionalizzato registra variazioni congiunturali positive nei comparti dell’energia (+3%), dei beni di consumo (+2,2%) e dei beni intermedi (+0,5%). Segna una variazione negativa, il raggruppamento dei beni strumentali (-1,3%). Con riferimento alle sole attività manifatturiere, la produzione aumenta dello 0,4%. Gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano, ad aprile 2014, aumenti tendenziali nei raggruppamenti dei beni intermedi (+3,9%) e dei beni di consumo (+3,2%). Segna una flessione il comparto dell’energia (-5,3%) e, in misura più lieve, quello dei beni strumentali (-0,7%). Le attività manifatturiere aumentano del 2,1%. Per quanto riguarda i settori di attività economica, ad aprile 2014 i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli del metallo, esclusi macchine e impianti (+7,1%), delle industrie alimentari, bevande e tabacco (+5,8%) e dei mezzi di trasporto (+3,4%). Le diminuzioni maggiori si registrano nei settori della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-8,1%), della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (-6,7%) e della fornitura di energia elettrica, gas, aria (-4,9%). Variazione nulla della produzione industriale in maggio su aprile, dopo l’incremento dello 0,7% su marzo comunicato dall’Istat. Segnali positivi dovrebbero arrivare dal manifatturiero. A maggio, la variazione congiunturale acquisita per il secondo trimestre del 2014 è di +0,2%.

l’iniziativa

Successo per il maxischermo a Sant’Agostino per vedere la giostra Micheli: «Una bellissima serata dedicata a turisti e aretini, tra cibo, divertimento e Saracino in diretta Tv»

Ha riscosso uno straordinario successo l’evento organizzato da Confesercenti per far vivere alla città un bellissimo appuntamento legato alla rievocazione storica aretina. L’installazione del maxischermo in piazza Sant’Agostino, per consentire agli aretini di assistere alla diretta tv della Giostra del Saracino in una festosa atmosfera, ha contagiato migliaia di persone. E così sabato 21 giugno, mentre in piazza Grande i quartieri scendevano in lizza, piazza Sant’Agostino ha finito per essere assediata dalle famiglie con la voglia di assistere alla Giostra sul maxischermo. Confesercenti, In-eventi, Milk Agency e i ristoratori di piazza Sant’Agostino, a partire dalle 18 hanno dato il via alla festa. I ristoratori, i bar, le gelaterie e alcuni commercianti hanno organizzato una serata di divertimento, regalando l’opportunità di assistere all’incedere degli armati in piazza Grande per poi seguire carriera dopo carriera il torneo cavalleresco. «Un evento – spiega Stefano Micheli, vicedirettore di Confesercenti – per le famiglie e per i turisti che hanno ammirato la Giostra seduti in piazza Sant’Agostino. È stata una bellissima serata dedicata a turisti e aretini, tra cibo, divertimento e Saracino in diretta Tv».


NOTIZIE

in

PILLOLE

OCSE L’Italia accelera la crescita L’Italia è l’unico Paese del G7 a registrare un’accelerazione della crescita in aprile secondo il super indice dell’Ocse. L’indicatore dell’organizzazione internazionale con sede a Parigi anticipa i punti di svolta nell’attività economica rispetto al trend. Per l’Italia l’indicatore sale a 101,6 in aprile da 101,4 in marzo. Su base annua l’incremento è del 2,4% più che doppio rispetto alla Germania (+1,05%). Il super indice calcolato per l’Eurozona, si legge in una nota Ocse, continua a mostrare un cambiamento in positivo nello slancio della crescita. Crescita stabile, invece, per l’area Ocse nel suo complesso.

OCCUPAZIONE/1 Recessione finita ma occupazione ancora in giù Nel primo trimestre del 2014 nonostante la recessione sia finita, l’Istat sottolinea che l’occupazione non riparte. Salle infatti al 13,6%, registrando un aumento di 0,8 punti rispetto allo stesso periodo del 2013. Si tratta di un numero impressionante: 3milioni e 487.000 persone, (212.000 in più in un’anno).

OCCUPAZIONE /2 I giovani continuano ad essere i più colpiti Tra i 15 e i 25 anni la disoccupazione colpisce il 46% di giovani. Nel mezzogiorno sale al 60,9%. In crescita anche i cosiddetti “scoraggiati” persone che non cercano più un lavoro. Ormai siamo a quota 2 milioni.

ISTAT Fiducia in rialzo del 4% Nel Paese l’indice di fiducia è in netto cambiameno. Nonostante la situazione economica continui a registrare dati contraddittori l’indice di fiducia rilevato dall’ISTAT è in rialzo del 34%

CONSUMI Nel 2013 consumi ancora in ribasso. Consumi sempre più in basso. Le vendite al dettaglio rilevate da Istat registrano un segno negativo: -0,9% rispetto a un anno fa. Insomma, per ora, non è cambiato nulla rispetto al dato medio del 2013, il peggiore dal 1990.

Mensile di informazione al servizio del commercio e del turismo Reg. Trib. FI: nr. 5091 del 30/7/2001 Anno 14 - n. 15 giugno-luglio 2014 Editore: Edimedia Srl Direttore Responsabile: Massimo Biagioni Redazione e Pubblicità: Edimedia Srl via Volturno, 10/12a 50019 Sesto F.no - FI tel. 055340811 - fax 055340814 info@edimedia-fi.it Stampa: Industria Grafica Valdarnese tel. 0559122550 Chiuso in redazione il 24 luglio Distribuzione in abbonamento postale a tutte le imprese commerciali, turistiche e di servizi della Toscana

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