Supplemento a Noi Artigiani n. 45 del 6 Dicembre 2025 Anno XXVI
I N S I E M E l’impresa
Newsletter settimanale di C o n f a r t i g i a n a t o I m p r e s e R i e t i
Operativa la ZLS del Lazio. Quali sono i reali vantaggi per le imprese del territorio reatino?
La ZLS (Zona logistica semplificata) è diventata operativa nel Lazio dopo il decreto di novembre 2025. Confartigianato Imprese Rieti, pur accogliendo con favore l’iniziativa della Regione Lazio, ha voluto analizzare la normativa e, soprattutto, valutare gli effetti sul tessuto economico della provincia. Cos’è una ZLS?
Le ZLS sono disciplinate da un DPCM del 4 marzo 2024 n. 40 ma in realtà sono già previste dall’art.1 commi 61 – 65 della legge n.205 del 2017. Ogni regione può istituire una ZLS purché comprenda un’area portuale riconosciuta e rispetti i limiti territoriali previsti dalla norma. Per semplificare, potremmo dire che la ZLS ha l’obiettivo di potenziare le filiere legate alla logistica e migliorare la produttività delle imprese operanti nell’ intermodalità portuale
Come opera?
La governance della ZLS Lazio sarà affidata ad un comitato di indirizzo che coinvolgerà la Regione, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno centro-settentrionale e il Ministero delle Infrastrutture. Sono coinvolti i porti di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta insieme alle “retro-aree logistiche connesse, oltre alle piattaforme intermodali ad essi associate”. E la provincia di Rieti?
I comuni della provincia reatina coinvolti sono 7 e fanno parte dei 49 di una “vasta area” comprendente anche Roma e Latina. I comuni sono: Rieti, Accumuli, Amatrice, Borgorose, Cittaducale, Fara in Sabina e Leonessa. Il criterio? Tutto da capire, sono identificati come comuni che “rientrano nella zona della Sabina…” Parliamo di agevolazioni per le imprese
Le agevolazioni “più importanti” riguardano un credito d’imposta per gli investimenti realizzati nell’anno 2025, 25% della spesa ammissibile, estendibile al 35% per piccole e medie imprese che soddisfano specifici requisiti. Tale agevolazione riguarda investimenti effettuati tra il 1° gennaio e il 15 novembre 2025. Le agevolazioni si applicano per nuovi macchinari, impianti, attrezzature, immobili strumentali e siti produttivi localizzati all’interno dell’area ZLS. Le imprese che intendessero usufruire di tali agevolazioni dovranno prima verificare che l’unità produttiva sia ricompresa nell’area definita dalla Regione Lazio. Inoltre, sarà necessario predisporre un progetto d’investimento conforme agli obiettivi del Piano di Sviluppo Strategico. Sono previste una serie di semplificazioni procedurali che riguardano autorizzazioni ambientali, edilizie e logistiche, e questo grazie allo «sportello unico regionale».
Una leva per la competitività?
L’obiettivo è quello di rendere il territorio dei 7 comuni più attrattivo per gli investimenti. Le imprese dovranno essere capaci di proporre progetti con tempismo e soprattutto dovranno dimostrare di sapersi muovere all’interno di un nuovo ecosistema. Vedremo come la Regione Lazio saprà tradurre il contenitore legislativo in risultati operativi fruibili dalle imprese attraverso lo Sportello unico regionale.
Le nostre conclusioni
“La ZLS non avrà nessun effetto sull’economia locale, soprattutto per le micro-piccole imprese – afferma Maurizio Aluffi, direttore di Confartigianato Imprese Rieti – parliamo di un credito d’imposta per investimenti già realizzati e con un termine, del 15 novembre 2025, già passato. Se l’obiettivo era quello di attrarre o rafforzare le imprese dobbiamo rimandare a data da destinarsi.”
Confartigianato fa altresì notare come la Regione Lazio e il Governo abbiano concentrato l’attenzione della ZLS su aree portuali primarie, lasciando le aree interne come Rieti in una posizione di attesa. Esistono poi dei vincoli operativi, anche se la ZLS è stata istituita nel Lazio, l’operatività (pieni di sviluppo, sportelli, agevolazioni) richiederà tempo così come la definizione di zone industriali/logistiche adeguate, ciò significa che per il momento per Rieti non esistono concrete opportunità.
Confartigianato Imprese Rieti chiede inoltre che vengano istituiti tavoli di confronto in modo da poter valutare i possibili vantaggi senza trascurare gli aspetti negativi che si potrebbero generare da ipotetici insediamenti di imprese “esogene” nel tessuto economico e sociale locale come, ad esempio, il consumo del territorio e l’impatto ambientale. Serve quindi un’attenta pianificazione che valorizzi il nostro tessuto economico e non rafforzi quello degli altri.
“Dubito – ribadisce Maurizio Aluffi – che un’area priva di una forte vocazione logistica/portuale o di trasporto su larga scala, come la nostra, possa trarre dalla ZLS un’utilità reale, quantomeno non alla pari di aree costiere/logistiche: l’effetto sperato potrebbe essere di gran lunga inferiore alle aspettative. Se l’obiettivo era quello di far credere che questa fosse una sorta di misura compensativa per il mancato inserimento di Rieti nella ZES, siamo molto lontani dalla realtà La provincia di Rieti – conclude il Direttore di Confartigianato Imprese Rieti – con 7 comuni su 73 ricompresi nella ZLS, ha bisogno di misure di ben altra portata per diventare competitivo e realmente appetibile per imprese e investimenti”.



I CORSI DI FORMAZIONE IN PROGRAMMA
CORSO LUOGO DATA
AGGIORNAMENTO PRIMO SOCCORSO
RIETI - Via F.lli Sebastiani 121
FORMAZIONE DEI LAVORATORI
RIETI - Via F.lli Sebastiani 121
lunedì 15 dicembre 2025 ore 14.30
lunedì 29 dicembre 2025 ore 15.30
AGGIORNAMENTO CARRELLO ELEVATORE
RIETI - Via F.lli Sebastiani 121 dicembre 2025 a raggiungimento n. min. di partecipanti
Per aderire ai corsi è necessario contattare l’Ufficio Formazione di Confartigianato Imprese Rieti, tel. 0746 218131 e-mail formazione@confartigianatorieti.it
NOI ARTIGIANI
Periodico di
Confartigianato Imprese Rieti
Autorizzazione del Tribunale di Rieti
n. 1 /2000 del 21 gennaio 2000
Direzione, Redazione, Amministrazione
Via F.lli Sebastiani,121 02100 RIETI tel. 0746/491435 - 218131 e-mail info@confartigianatorieti.it sito web www.confartigianatorieti.it
Editore
Confartigianato Imprese Rieti
Direttore Responsabile
Lorenzo Santilli
Direttore Editoriale
Maurizio Aluffi
Comitato di redazione
Maurizio Aluffi, Clara Odorici
Progettazione Grafica
Clara Odorici
Il catalogo completo dei corsi di formazione è consultabile sul sito www.confartigianatorieti.it.
Organizziamo anche corsi di formazione direttamente in azienda, contattaci per una consulenza sui fabbisogni formativi della tua impresa.
Confartigianato rilascia SPID e firma digitale

È possibile richiedere lo SPID e la firma digitale presso i nostri uffici, che rilasceranno direttamente all’interessato i codici per l’identità digitale e il token per la firma.
Per richiedere lo SPID è necessario presentare: documento di identità, Codice Fiscale e indirizzo email. È inoltre necessario essere in possesso di smartphone per l’installazione dell’applicazione necessaria all’utilizzo dello SPID.
Per informazioni contattare gli uffici di Confartigianato, Matteo Corradini tel. 0746 218131 info@confartigianatorieti.it.
Donne Impresa Confartigianato Rieti: riconfermata Presidente Silvia Pascalizi
Si è svolta lo scorso 1° dicembre l’assemblea elettiva di Donne Impresa –articolazione di Confartigianato che raggruppa
tutte le imprese a conduzione femminile – che ha rinnovato i propri organi direttivi per il nuovo mandato.
L’Assemblea ha riconfermato alla Presidenza Silvia Pascalizi e ha eletto alla carica di Vicepresidente Sara Severoni. Completano il Consiglio Direttivo Sara De Angelis, Maria Grazia Grassi, Chiara Vasta, Romina Ramazzina, Cinzia Francia, Stefania Francia e Rachele Lunari. La segreteria del movimento sarà coordinata da Silvia Sepe.

Silvia Pascalizi, al secondo mandato come Presidente del movimento Donne Impresa, conduce l’attività della Pascalizi srl, con sede a Contigliano, che da oltre 50 anni opera nel settore avicolo, pet e giardinaggio. Sara Severoni è invece coordinatrice delle attività sanitarie e socio assistenziali della struttura
“Spazio Salute Medical & Surgical” nonché coordinatrice regionale delle associazioni gruppo malattie reumatologiche sanità-partecipate della Regione Lazio.
Durante il confronto è emerso con forza il quadro delle difficoltà quotidiane che le imprenditrici di Rieti e provincia affrontano: una burocrazia sempre più complessa, l’accesso al
credito ancora faticoso, la pressione fiscale, l’aumento dei costi di gestione, la carenza di personale e la difficile conciliazione tra lavoro e vita familiare. Una condizione che richiede grande capacità organizzativa, resistenza e visione.
“Le imprenditrici oggi non chiedono privilegi, ma strumenti concreti per poter lavorare meglio e con meno ostacoli – ha dichiarato la Presidente Silvia Pascalizi –. Ogni giorno dobbiamo confrontarci con regole che cambiano, adempimenti sempre più onerosi e un equilibrio difficile tra impresa e famiglia. Il nostro impegno sarà quello di trasformare queste difficoltà in proposte, tutela e progettualità reali per il territorio”.
Sulla stessa linea la Vicepresidente Sara Severoni: “Fare impresa, oggi, significa unire coraggio, organizzazione e visione, spesso affrontando le sfide in solitudine. Come Direttivo lavoreremo per rafforzare la rete tra imprenditrici di Rieti e provincia, favorire formazione, accesso al credito e nuove opportunità di crescita condivisa, perché nessuna resti indietro”.
Il nuovo Direttivo nasce in un clima di forte collaborazione e coesione, con l’obiettivo di dare voce alle esigenze delle imprenditrici, costruire strumenti utili e sostenere concretamente lo sviluppo del tessuto produttivo locale.
Da Confartigianato la campagna “Acquistiamo locale” per un Natale a valore artigiano
Il Natale accende i consumi degli italiani. A dicembre spenderanno 26,6 miliardi di euro, segnando un incremento del 28,8% rispetto alla media degli altri mesi dell’anno. Quasi due terzi degli acquisti – 17,7 miliardi – saranno destinati ad alimentari e bevande.
Sono le previsioni di un rapporto di Confartigianato, secondo cui i consumi natalizi del 2025 premieranno in particolare prodotti e servizi che puntano su tipicità, identità territoriale, unicità e qualità. Cresce infatti la platea dei consumatori che scelgono il “chilometro zero”: 12,1 milioni di italiani, pari al 23,5% della popolazione sopra i 14 anni, preferiscono acquistare prodotti locali.
Una tendenza che sostiene un vasto tessuto produttivo: 298.381 imprese artigiane, con 837.062 addetti, attive in 47 settori, dalle specialità alimentari all’oggettistica, dall’abbigliamento ai prodotti per la casa fino ai giocattoli. Secondo Confartigianato, a spingere verso l’artigianato è l’attenzione crescente per prodotti su misura, sostenibili, durevoli e radicati nel proprio territorio.
In questo contesto torna la campagna di Confartigianato “Ac-
quistiamo locale”, un invito a scegliere regali che esprimono il valore dell’artigianato made in Italy: cultura imprenditoriale, gusto per il buono, il bello e il ben fatto, legame con i territori d’appartenenza.
“Scegliere un regalo di Natale prodotto da un’impresa artigiana – osserva il Presidente di Confartigianato Imprese Rieti Franco Lodovici – valorizza l’offerta di prossimità, soddisfa l’orientamento dei consumatori verso acquisti a chilometro zero, rafforza il rapporto di fiducia tra imprenditori e cittadini nelle comunità”.
Secondo le stime di Confartigianato, sul fronte territoriale, la regione che a dicembre spenderà di più sarà la Lombardia, con 4,6 miliardi di euro, seguita da Lazio (2,7 miliardi), Veneto (2,3 miliardi), Emilia-Romagna (2,2 miliardi), Campania (2,1 miliardi), Piemonte e Sicilia (entrambe a 2 miliardi), Toscana (1,7 miliardi) e Puglia (1,6 miliardi).
La top ten delle province per spesa in alimentari e prodotti tipici vede al primo posto Roma con 2.030 milioni di euro (7,6% del totale nazionale), seguita da Milano (1.578 milioni, 5,9%) e Napoli (1.107 milioni, 4,2%).
Raccolta pneumatici fuori uso, è ancora emergenza. Confartigianato sollecita intervento urgente del Ministero dell’Ambiente
Il Presidente nazionale di Confartigianato Autoriparazione, Massimo Ruffa, si è rivolto al Ministero dell’Ambiente, con una lettera inviata al Direttore generale economia circolare e bonifiche, Luca Proietti, per segnalare la situazione in cui versano le imprese di autoriparazione alle prese con la raccolta degli pneumatici fuori uso.
“Permane – scrive il Presidente Ruffa – la situazione generalizzata di inefficienza/discontinuità del servizio, relativamente ai tempi di attesa e quantitativi ritirati, che non risponde ai fabbisogni degli autoriparatori-gommisti costretti ormai ad operare in una continua condizione di emergenza, con il rischio sempre incombente di incorrere nel blocco del ritiro PFU. La problematica della giacenza di PFU ricade sugli autoriparatori non solo sul piano operativo, ma anche economico esponendoli al rischio di incorrere in pesanti sanzioni amministrative, oltre a creare gravi conseguenze per l’ambiente e per la salute della collettività”.
A fronte di queste criticità, il Presidente di Confartigianato Autoriparazione sollecita al Ministero “l’attivazione di un nuovo extra target di raccolta di PFU, quale misura prioritaria di sostegno immediato per alleviare le difficoltà operative delle nostre imprese”. Un intervento che va però “accompagnato da misure di carattere strutturale, anche di natura legislativa, volte ad efficientare l’intero sistema di gestione e raccolta degli pneumatici in un’ottica di trasparenza, tracciabilità e legalità in grado di garantirne la sostenibilità economica”.
Tra le soluzioni suggerite da Confartigianato, implementare il Registro Nazionale Produttori e Importatori Pneumatici istituito dal Ministero, prevedendo una specifica funzionalità del portale, dedicata agli autoriparatori per la ricezione delle richieste di ritiro PFU da parte delle officine e lo smistamento
automatico ai Consorzi obbligatori. La gestione centralizzata del servizio di raccolta PFU attraverso il canale istituzionale già esistente, ovvero il Registro, riteniamo sia la soluzione più corretta e trasparente per una effettiva regolamentazione e ottimizzazione del meccanismo, a beneficio non solo degli autoriparatori, ma di tutti gli attori della filiera. Confartigianato chiede anche di sostenere e agevolare le imprese che operano regolarmente, attraverso un meccanismo di raccolta PFU vincolato alla legittimità degli operatori, che devono essere qualificati ai sensi della Legge 122/1992 (Disciplina Autoriparazione) e alla regolarità dell’acquisto degli pneumatici attestata da idonea documentazione, in modo tale da garantire l’effettività del servizio ritiro a fronte del pagamento del contributo. Ciò anche al fine di contrastare fenomeni di abusivismo e concorrenza sleale, evitando che i Consorzi procedano al ritiro presso operatori-gommisti che praticano irregolarmente la sostituzione di pneumatici, con i conseguenti rischi non solo per l’ambiente, ma anche ai fini della sicurezza stradale.
E ancora, intensificare e concentrare il controllo dei flussi degli pneumatici a monte della filiera da parte degli Organi di Vigilanza competenti, con un’attenzione particolare alle vendite on-line. Ciò al fine di intercettare i flussi illeciti e contrastare le aree di illegalità presenti sul mercato, snidare le forme di evasione fiscale e del contributo ambientale e recuperare risorse a beneficio dell’economia, dell’ambiente e dell’intera collettività. Inoltre, tra le sollecitazioni di Confartigianato vi è quella di rivedere il sistema di assegnazione dei quantitativi di PFU secondo criteri che rispondano alle effettive esigenze e specificità territoriali.
Il confronto tra ANARA Confartigianato e Motorizzazione continua per risolvere i problemi della categoria revisioni veicoli
Il confronto tra i vertici di Confartigianato ANARA Autoriparazione e il Direttore Generale della Motorizzazione, Gaetano Servedio, continua e, nei giorni scorsi, si è arricchito di un nuovo passo in avanti verso la soluzione delle problematiche che interessano il settore revisioni auto Queste, le principali tematiche affrontate e gli aggiornamenti forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti:
ADEGUAMENTO TARIFFA (ISTAT): è stato inviato al Ministero Economia e Finanze il Decreto che prevede la rivalutazione ai fini ISTAT della tariffa revisioni per il periodo dal 2021 al 2025. La rivalutazione, secondo il calcolo ISTAT, è di circa 9 euro. Il provvedimento dovrebbe essere firmato a breve.
FORMAZIONE ISPETTORI: a seguito delle nostre ripetute sollecitazioni, è in fase di emanazione il provvedimento che stabilisce la riduzione delle ore per la formazione obbligatoria di aggiornamento, da a 30 a 20 ore, ogni 3 anni. Lo stesso provvedimento, come da noi richiesto, prevede anche una rivisitazione del programma formativo che verrà modificato di volta in volta dal Ministero dei Trasporti, secondo le esigenze tecniche legate all’evoluzione tecnologica.
ISCRIZIONE AL REGISTRO UNICO ISPETTORI (RUI): sono state semplificate le procedure contenute nel portale dell’Automobilista, tenendo conto delle difficoltà incontrate dalle imprese, e risolte alcune criticità di natura tecnica. L’indicazione del Ministero è stata quella di favorire il più possibile le iscrizioni degli Ispettori, completando l’iter previsto.
RIVISITAZIONE TECNICA PROTOCOLLO DI COMUNICAZIONE MCTNET 2: tra le semplificazioni da noi sollecitate, il Ministero si è riservato di verificare l’ipotesi di impartire eventualmente nuove indicazioni per rafforzare il principio della facoltatività dell’uso del fonometro per agevolare i centri di controllo.
OBD – MODALITÀ DI UTILIZZO: anche in questo caso, a fronte della nostra richiesta di eliminare la penalità temporale in caso di impossibilità tecnica di accesso alla porta OBD da parte del centro di controllo, il Ministero ha evidenziato che la finalità del meccanismo è il potenziamento dei controlli per arginare il più possibile le irregolarità, ma che saranno comunque valutate eventuali possibilità per attualizzare la procedura prevista e contenere la penalità.
Pubblicati i nuovi CAM edilizia 2025
È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 3 dicembre 2025 il decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica del 24 novembre 2025, che aggiorna i Criteri Ambientali Minimi (CAM) per l’affidamento dei servizi di progettazione e dei lavori relativi agli interventi edilizi L’aggiornamento dei CAM Edilizia si è reso necessario in virtù del progresso tecnologico, dell’evoluzione della normativa ambientale e delle trasformazioni dei mercati di riferimento, così da perseguire con maggiore efficacia gli obiettivi ambientali connessi ai contratti pubblici.
I nuovi CAM edilizia, aggiornano e sostituiscono l’edizione precedente, il D.M. 256/2022 e integrano anche il correttivo del 5 agosto 2024. Entreranno in vigore il 2 febbraio 2026, a 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, e dovranno essere recepiti integralmente nei bandi, pena l’illegittimità delle gare.
I soggetti obbligati all’applicazione dei CAM sono le stazioni appaltanti, gli enti concedenti, i concessionari e i soggetti privati che assumono in via diretta, o in regime di convenzione, l’esecuzione delle opere di urbanizzazione a scomputo totale
o parziale del contributo previsto per il rilascio del permesso. Le disposizioni del decreto si applicheranno:
• a tutti i contratti pubblici, aventi per oggetto servizi di progettazione e direzione lavori di interventi edilizi e opere di ingegneria civile, esecuzione di lavori, inclusi gli interventi di costruzione, ristrutturazione, manutenzione e adeguamento;
• all’aggiudicazione dei lavori pubblici da realizzarsi da parte di soggetti privati, titolari di permesso di costruire o di un altro titolo abilitativo, che assumono in via diretta l’esecuzione delle opere di urbanizzazione a scomputo totale o parziale del contributo;
• agli edifici ricadenti nell’ambito della disciplina recante il codice dei beni culturali e del paesaggio, nonché a quelli di valore storico-culturale e testimoniale individuati dalla pianificazione urbanistica, ad esclusione dei singoli criteri ambientali (minimi o premianti) che non siano compatibili con gli interventi di conservazione da realizzare.
Scarica il Decreto
Scarica i CAM aggiornati
Autotrasporto, tempi di pagamento: nuova Circolare del MIT
Confartigianato Trasporti comunica che il Ministero Infrastrutture e Trasporti ha emanato la circolare n. 4505 del 19 novembre 2025, a firma del Presidente del Comitato centrale dell’Albo nazionale degli Autotrasportatori Enrico Finocchi, con cui fornisce informazioni in merito al rispetto della disciplina dei tempi di pagamento, alla luce delle novità introdotte dalla Legge 18 luglio 2025, n. 105 di conversione del decreto-legge cd. Infrastrutture
La nota, indirizzata alle Associazioni dei vettori, riguarda l’attuazione di quanto disposto dall’art. 4 comma 2, decretolegge 21 maggio 2025, n. 73 che ha effetti integrativi sull’art. 83-bis comma 15-bis, decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 che regola la disciplina dei tempi di pagamento nel settore dell’autotrasporto merci su strada. La modifica normativa ha stabilito che nei casi in cui le imprese e/o gli operatori della committenza non corrispondano al vettore quanto dovuto e tale condotta sia in particolare diffusa e reiterata, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) può attivare le verifiche del caso e, laddove sia accertato l’abuso, procedere con sanzioni pecuniarie, che nei casi più gravi possono raggiungere il 10% del fatturato annuo dell’impresa committente responsabile, come già disciplinato dall’art. 15 della Legge 287/1990.
La circolare ribadisce che la nuova disposizione non modifica il termine massimo di pagamento dei corrispettivi dovuti per i servizi di trasporto, che resta fissato in 60 giorni decorrenti dalla data di emissione della fattura da parte del vettore e che adesso la legge consente all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) di attivare procedure di accertamento d’ufficio e anche su segnalazione diretta del creditore o del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori.
Il Comitato Centrale ha già avviato interlocuzioni con AGCM al fine di garantire la propria piena operatività di un utile sup-
porto e della necessaria funzione di raccordo. In tal direzione, si evidenzia che le imprese creditrici possono segnalare eventuali abusi, anche attraverso il Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori, trasmettendo via pec – all’indirizzo albo.autotrasporto@pec.mit.gov.it – la seguente documentazione allegata:
a. una dichiarazione, rilasciata ai sensi dell’art. 47 del D.P.R. 445/2000, redatta secondo il modello di cui all’ALL. 1; b. le allegate tabelle 1 e 2 debitamente compilate di cui all’ALL. 2.
Si specifica che la tabella 1 è strettamente necessaria e va riferita solo al/ai committente/i che l’impresa ritiene di segnalare per il ritardo nei pagamenti, mentre la tabella 2 è richiesta per la migliore comprensione del fenomeno e la sua compilazione non è obbligatoria ma fortemente raccomandata;
c. l’elenco delle fatture pagate in ritardo e delle fatture scadute e non pagate nella tabella 3, presente anch’essa nell’ALL.2.
(Le tabelle compilate dovranno essere restituite anche in formato Excel editabile)
Il Comitato conferma che tali dati verranno trattati nella piena tutela del diritto alla riservatezza, pertanto come richiesto da Confartigianato Trasporti viene garantito il pieno anonimato all’impresa-vettore che denuncia il fenomeno di abuso.
L’Albo specifica che la documentazione deve essere debitamente compilata per dimostrare la sussistenza della reiterazione della violazione da parte del committente. A tal fine è opportuno indicare, all’interno della segnalazione, un periodo di riferimento di almeno un semestre che rilevi l’evidente ritardo nei pagamenti diffuso e reiterato.
Circolare MIT n. 4505 del 19 novembre 2025
Modello dichiarazione
Tabelle tempi pagamento






































































































































































































































































































































































