DELITTO ALLE ELEZIONI

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Pci, svoltosi a Palermo il 3 e il 4 giugno del 1960, pose la questione meridionale al centro della politica comunista. Nello stesso tempo il partito eleggeva a proprio segretario l’on. Emanuele Macaluso, affiancato da Ferdinando Russo, Feliciano Rossitto, Napoleone Colajanni e Mario Ovazza. Per il partito di Togliatti in Sicilia dunque, la scelta della teoria gramsciana applicata sin dall’organizzazione delle occupazioni delle terre incolte del ’44 al ’50, gli intellettuali al fianco dei lavoratori. La questione meridionale ma soprattutto l’egemonia culturale del partito. L’intellettuale Macaluso sostituì Li Causi alla guida regionale del partito, e ad Agrigento l’intellettuale Cimino sostituì Giuseppe Montalbano. Egemonia culturale del partito dunque, in un contesto tutto siciliano in cui la cultura, ancora oggi, deve fare i conti con una società che versa in un progressivo decadentismo politico e culturale. Dirigenti politici uccisi dalla mafia nell’agrigentino La storia del partito comunista siciliano, anche nella provincia di Agrigento, porta con sé numerosi caduti nella battaglia per il lavoro e la democrazia. Il terrorismo mafioso si fece sentire nei centri dove meglio si stava radicando il sentimento socialista, la lotta per la terra e per il lavoro. Lo scontro tra le classi lavoratrici e la mafia agraria che gestiva le terre dei nobili latifondisti diventò feroce con l’inizio dell’occupazione delle terre incolte. Nel tentati87


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