JOHNNY LA STELLA

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TUTTO È POSSIBILE L’astronauta ambizioso


1. JOHNNY Johnny è una stella. Sta cercando la sua mamma. Saltella in giro per l’universo e ad ognuno che incontra chiede: -Hai visto la mia mamma?Johnny ha un’abilità: quando è felice genera tante stelline luminose che volano via, quando è triste genera tanti grossi meteoriti che gli orbitano attorno. Ma lui non lo sa.


2. L’ASTRONAUTA AMBIZIOSO Un giorno un’astronave atterra su Johnny. Esce un omino in tuta spaziale che conficca una bandiera al suolo. E Johnny dice: -Ahi! Perché mi stai facendo male?L’astronauta ambizioso risponde: -Io ti ho conquistato ed ora sei mio territorio. Sei una mia conquista!Johnny sbigottito gli risponde: -Perché mi vuoi conquistare? Sono già tuo se vuoi.Ma l’astronauta non lo ascolta e continua a parlare: -Un giorno su tutte le stelle ci sarà il simbolo della mia conquista!E si mette una stella sul petto. -Vedi questa stella che ho sul petto? Rappresenta la prima stella che ho conquistato. Un giorno il mio corpo ne sarà tutto ricoperto. Ora non farmi perdere tempo, devo ripartire alla conquista dello spazio infinito! Tu ora sei sotto la mia giurisdizione. Questo è mio territorio… addio!Johnny pensa: -Che strano, dice che sono di sua proprietà e poi se ne va. Spero che ritorni, era simpatico-. Dopo di che tante Johnny genera tante stelline luminose che si dirigono in tutte le direzioni. L’astronauta appena le vede decide di conquistarle tutte, non importa quanto tempo ci vuole. Ora Johnny, con una bandiera in testa, saltella in giro per l’universo e ad ognuno che trova chiede: -Hai visto la mia mamma?-


3. LA STELLA MALCONCIA Johnny un giorno incontra una stella malconcia e le chiede: -Hai visto la mia mamma?E la stella malconcia sgarbatamente gli risponde: -Cosa vuoi che me ne importi! Lo vedi come sono malconcia?Johnny, incuriosito le dice: -Cosa ti è successo?E la stella malconcia: -Sono sempre stata così, essere una stella è una brutta cosa. Ma tu cosa ne vuoi sapere, sei ancora giovane.Tossisce e attorno a lei iniziano ad orbitare tanti meteoriti che la rendono sempre più fioca. Così la stella malconcia diventa ancora più malconcia. La stellina Johnny pensa che anche la stella malconcia ha bisogno di una mamma. Così la rassicura: -Quando troverò la mamma tornerò da te-. Dopo di che Johnny genera tante stelline luminose che si dirigono verso la stella malconcia. Così Johnny saltella in giro per l’universo e ad ognuno che incontra chiede: -Hai visto la mia mamma?-


4. LO SCIAME DI MAMMONA Un giorno Johnny incontra uno sciame di stelle che vanno in giro compatte. Da lontano sembra una grandissima stella, opaca e fioca. La stella più minacciosa di tutte si avvicina a Johnny e gli dice: -Cosa ci fai qui in giro tutto solo? Sai che può essere molto pericoloso, potresti fare brutti incontri. Per fortuna hai trovato noi. Ti proteggeremo.Ma Johnny sicuro di sé risponde: -Non mi fermerò con voi. Sto girando l’universo alla ricerca della mamma.La stella con tono paternale la blocca: -Davvero cerchi la tua mammina? Ma sono io la tua mammina, anzi, guarda come sono grande, sono la tua Mammona! Resta qui con me e ti difenderò io dalle altre stelle cattive. Vedi quanti siamo, siamo una grande famiglia-. Johnny: -Tu non sei la mia mamma! Mia mamma è una stella piccina piccina ma così luminosa che il buio scompare per intere galassie!Ma Mammona lo ferma bruscamente e gli dice: -Ferma lì! Se la tua mamma è così luminosa perché non l’hai ancora trovata?-


Johnny resta interdetto, forse Mammona aveva ragione. Da quanto tempo cercava la sua mamma? A pensarci bene non ricordava di averla mai vista. Johnny diventa improvvisamente triste e genera tanti meteoriti che lo circondano. Mammona lo guarda soddisfatto: -La tua mamma ti ha abbandonato quando sei nato. Lei non ti ha mai amato. Perché ti affanni così tanto per cercare qualcuno che non ti ama? Ascoltami, unisciti a noi e finalmente troverai quello che volevi.Johnny si guarda intorno smarrito. Osserva le altre stelle dello sciame che ora gli sono tutte attorno: sono sbiadite, a stento ne vede la loro espressione vuota e rassegnata. Esse con un suono flebile e ipnotico gli dicono: -Unisciti a noi, unisciti a noi…Ma Johnny non è convinto. Ricorda di quanto era leggero prima di incontrare lo sciame di Mammona. È certo, la mamma è lì da qualche parte e lo aspetta. Johnny guarda dritto negli occhi Mammona: -So che la mia mamma è lì che mi aspetta. Ora fatti da parte che è il momento di andare.Mentre Johnny va via genera tante stelline luminose dirette verso le stelle dello sciame.


Mentre Mammona lo minaccia dicendogli: -Te ne pentirai, hai perso la tua grande opportunità, non potrai più tornare indietro-, alcune stelle dello sciame decidono di allontanarsi da Mammona e man mano diventano sempre più luminose. Così Johnny saltella in giro per l’universo e ad ognuno che trova chiede: -Hai visto la mia mamma?-


5. JOHNNY DIMENTICA Gli anni passano e Johnny non ha ancora trovato la mamma. Non è più spensierato come una volta. Non desidera più trovare la sua mamma. Non desidera più nulla. Ha iniziato ad orbitare nella periferia della galassia N01A e fa sempre lo stesso giro, sempre lo stesso giro. Ha cambiato aspetto. Ora è molto più grande e meno luminoso. È stato così triste da aver generato così tanti meteoriti che gli sono caduti tutti addosso.


6. DEJAVÙ Un giorno, mentre Johnny è preso dal pensiero fisso che sarebbe stato meglio ascoltare il consiglio di Mammona, un’astronave si posa su di lui. Scende un uomo molto vecchio, con i vestiti strappati e una barba lunga lunga. Si avvicina verso la bandiera, la toglie dal terreno e la strappa. È l’astronauta ambizioso. Si rivolge a Johnny e gli dice ridendo: -Che ingenuo sono stato. Quante volte ho ripetuto la stessa sciocchezza prima di rendermene conto. Credevo di conquistarvi e non capivo che era una cosa inutile. Siete sempre state mie. Ti ricordi di me?Johnny, un pò frastornato gli risponde: -Ho capito chi eri quando mi hai estratto la bandiera dalla testa. Ho sentito di nuovo quel dolore. Pensa, credevo che quella bandiera fosse parte di me-. Astronauta: -Ricordo che eri alla ricerca della tua mamma.Johnny: -Cosa?! Non ho mai avuto una mamma.Astronauta: -Tutti hanno una mamma.Johnny: -Bè, io non ce l’ho. Anzi, per me le mamme non esistono!-


Detto ciò un grosso terremoto scuote la superficie della stella e nel cielo tante scintille si allontanano e diventano grandi meteoriti minacciosi. Astronauta: -Ehi, calma calma. So che quando cercavi la tua mamma eri sereno. Perché ora non sei sereno? Tu sei una STELLA! Ho girato l’universo in lungo e in largo e non c’è niente di più spettacolare di una stella.Johnny: -Sì, magari le altre stelle. Ma non io. Insomma, hai visto come sono malconcio?Nel frattempo una stella piccola e luminosa si è avvicinata a Johnny e al suo piccolo ospite. Entrambi restano abbagliati dal suo splendore. Johnny ha un presentimento, sa cosa le avrebbe chiesto. Stellina: -Hai visto la mia mamma?Johnny: -Cosa vuoi che me ne importi! Lo vedi come sono malconcia?Stellina: -Cosa ti è successo?Johnny: -Sono sempre stato così, essere una stella è una brutta cosa. Ma tu cosa ne vuoi sapere, sei ancora giovane-. Tossisce e attorno a lui iniziano ad orbitare tanti meteoriti che lo rendono sempre più fioco.


Non ha intenzione di trattarla sgarbatamente, ma qualcosa in lei la infastidisce, ma non sa cosa. Così la stellina se ne va promettendole di tornare quando troverà la sua mamma. L’astronauta, che aveva visto la scena di nascosto, dice a Johnny: -Sai che mi ricordava proprio te tanto tempo fa?-


7. IL VORTICE Johnny è confuso. Non capisce cosa gli sta succedendo. Non capisce chi è. È da così tanto tempo che orbita nella periferia della galassia N01A che per lui ormai non esiste altro. Ha un sussulto. Sente un ricordo che sale e lo fa girare vorticosamente. Gira velocissimo! L’astronauta torna nella navicella e indossa la cintura di sicurezza. I meteoriti non riescono a reggere la velocità e schizzano impazziti in tutte le direzioni. Tutto diventa una scia, Johnny non ha più la distinzione delle cose. Ma si sente leggero, come non lo era mai stato. E diventa sempre più luminoso. E sempre più piccolo. Più è piccolo più è luminoso. Ormai non riesce più a seguire l’orbita della periferia N01A e si dirige sempre più vorticosamente ai confini dell’universo. L’astronauta guarda la scena con entusiasmo. Non crede ai suoi occhi. Tutto ha una nuova luce a quella velocità.


8. AI CONFINI DELL’UNIVERSO Johnny e l’astronauta arrivano nello spazio dove nessuno ha mai osato arrivare, nel silenzio assoluto. Johnny si arresta bruscamente, si guarda attorno. Non vede nulla. Gira delicatamente nello spazio inesplorato. L’astronauta non osa proferire alcuna parola, si sente fortunato a visitare quel luogo, in gioventù si vantava per molto meno. Johnny con lo sguardo attento osserva. Vede un piccolo punto luminoso. Si avvicina cauto. Gli arriva vicinissimo. Resta completamente assorto. Johnny ha trovato sua madre. È lì, riflessa allo specchio. Intanto l’astronauta lentamente si dissolve. Diventa un piccolo punto luminoso. L’astronauta ambizioso, che desiderava tante stelle al petto, diventa egli stesso una stella. Perché ha capito di esserlo. Il suo nome è Johnny.


Testo di Luca Contieri Illustrazione di Irene Ghillani


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