Quell'autunno di quarant'anni fa copia 2°Ed

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Così un cittadino (non meglio identificato) di Battipaglia, che ha partecipato alla rivolta, descrisse lo scontro con gli sbirri e i due paesani vittime del piombo della “sbirraglia”. “Battipaglia nove aprile
 tutti in piazza sono scesi
 rossi, bianchi, d’ogni colore per difendere il lavoro.

 Come sempre li padroni
 la sbirraglia hanno mandato con i mitra caricati
 come ad Avola e Viareggio.

Chista è storia di oggi
 storia di povera gente 
ammazzata come cani
 per difendere lu pani. Nella terra di Campania
 dove Cristo s’è fermato
 scorre il sangue nella strada
 della gente più sfruttata. Carmine si chiamava
 lu guaglione assassinato
 e Teresa la maestra
 che lu core ci hanno squarciatu.

 E la storia si ripete
 come sempre c’è l’inchiesta gli assassini restan fuori e i poveri in galera”. Lotta dopo lotta, la coscienza cresceva, c’era speranza, un futuro si vedeva. Ma c’era già chi nell’ombra tramava e una grossa bomba confezionava. 62


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