Il Coltivatore Cuneese n.04 marzo 2011

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Sommario Marcello Gatto riconfermato alla presidenza di Coldiretti

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Coldiretti, Cnr e Fcs insieme per garantire produzioni di qualità

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Gli interventi alla ventesima assemblea di Coldiretti Cuneo

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Immigrazione: attesi in Italia 60mila lavoratori stagionali

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Riconfermati tutti i Presidenti di Zona

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Ecco i nuovi Presidenti di Sezione

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Incontri sul territorio dell’Associazione Provinciale Pensionati

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Donne Impresa e le nuove frontiere dell’agroalimentare

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Cooperative: Aicoop aderisce a Coldiretti

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Agroalimentare: a rischio 100 milioni di euro di export in Libia

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Batteriosi del kiwi: linee guida per la prevenzione

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Aggiornamenti sulla batteriosi dell’actinidia

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Pomodoro: raggiunto l’accordo sul prezzo

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Terramica a CamBio… per un’altra Terra

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Il mercato dei produttori agricoli di Mondovì si rinnova

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Con il gemellaggio inizia un nuovo percorso per gli operatori

Una cooperativa per promuovere la patata dell’alta Valle Belbo

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Il progetto “Business to Business” porta a Savigliano aria internazionale

Inflazione: il grano è pagato il 38% in meno di 3 anni fa

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Alla ricerca di nuovi equilibri per lo sviluppo delle energie rinnovabili di origine agricola

Bilancio familiare: sempre più importante la scelta dei punti vendita

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Direttiva nitrati: basta puntare il dito contro gli agricoltori

Milleproroghe: senza finanziamenti a rischio il Sistema Allevatori

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Danni da ghiri: serve una strategia efficace

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Gerard Depardieu e Clint Eastwood, ambasciatori del Barbaresco nel mondo

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Si discute il futuro della PAC

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Osservatorio Prezzi Foto da archivio Il Coltivatore Cuneese

“Il Coltivatore Cuneese” Editore Federazione Provinciale Coldiretti Cuneo 1 copia euro 2,00 Abbonamento annuo euro 40,00 Direttore Amministrativo Bruno Rivarossa Direttore Responsabile Michelangelo Pellegrino Coordinamento di redazione Chiara Serra Hanno collaborato Sonia Abrate, Marco Benzo, Roberto Bianco, Matteo Bono, Silvia Bosco, Aldo Brustolon, Alberto Burzio, Daniele Caffaro, Laura Calcagno, Viola Carasso, Elisa Catena, Marcella Cavallo, Marcello Cavallo, Mara Chiardola, Simona Daniele, Sara Ferrero, Nicola Fontana, Cesare Gallesio, Roberto Giobergia, Rosangela Giordana, Rosanna Giraudo, Domenico Girò, Roberto Lingua, Paolo Marengo, Livio Minero, Laura Occelli, Franco Parola, Marcello Pellegrino, Franco Ramello, Fabrizio Rapallino, Simonetta Re, Sonia Riba, Enrico Rinaldi, Davide Roà, Giulia Santi, Federica Scaperrotta, Paolo Stassi Redazione ed amministrazione Piazza Foro Boario, 18 – 12100 CN Tel: 0171.447211 Fax: 0171.447300 E-mail: ilcoltivatore.cn@coldiretti.it Sito Internet: Il Coltivatore Cuneese è interamente pubblicato e scaricabile dal sito www.cuneo.coldiretti.it Registrazione del tribunale di Cuneo n. 3296 del 7/12/55 45.000 Copie Il Coltivatore Cuneese viene inviato a tutti i soci della Federazione Provinciale Coldiretti di Cuneo Grafica e stampa: AGAM Via Renzo Gandolfo area 90 Madonna dell’Olmo – Cuneo Tel. 0171.411470 – Fax 0171.411714 E-mail: direzione@agam.it Inserzioni esclusivamente presso la ditta Réclame Via Pilos, 20 – Savigliano Tel. 0172.711279 E-mail: info@reclamesavigliano.it Listino prezzi Il costo di 1/8 (cm 9x6) di pagina a colori è di euro 150 + IVA.  È vietata la riproduzione, anche parziale, delle pubblicità.

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Il Corsivo del Coltivatore Vale più il lupo o il pastore?

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Coldiretti promuove il bere consapevole a difesa del settore vitivinicolo

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Burocrazia in agricoltura: un tavolo permanente presso l’Assessorato regionale

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Fiera Nazionale della Meccanizzazione Agricola 2011: importanti novità per la 30a edizione 15 Innovazione, futuro e tradizione si incontrano a Savigliano

Storie di vita

Limitazioni d’impiego degli erbicidi con terbutilazina 72 Costituita l’associazione che valorizza la “Piatlina” della Valle Grana

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La vita difficile del centenario Francesco

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Euroflora 2011: dalla provincia di Cuneo pullman per Genova

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Carlotto: “Gli anziani coltivatori sono una risorsa”

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Lettere a Il Coltivatore Cuneese

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Uso sostenibile degli agrofarmaci

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Acquisti collettivi del CATAC Bra-Fossano

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La “Cena del contadino”

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Moratoria dei debiti: stipulato il nuovo accordo

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La 10a edizione di Fruttinfiore dall’8 al 10 aprile a Lagnasco

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Accordo CreditAgri-Gruppo Banco Popolare

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Giovani Impresa: chiuse le iscrizioni ad Oscar Green 81 “Il mio mondo in una lettera”

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Assemblea del “Forum delle Associazioni Familiari”

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Il Decreto “Mille proroghe” del Governo danneggia l’agricoltura

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Contributi dovuti per l’anno 2011 ai lavoratori domestici

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Proroga Quote Latte: la Commissione Ue chiede chiarimenti

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Scadenze aziendali

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La Regione Piemonte adotta la Carta della Capacità d’uso dei suoli

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Si avvicina la primavera e ricominciano tutte le attività

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Cos’è la capacità d’uso dei suoli

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Corso di formazione

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Il Comune di Trinità avvisa le aziende agricole

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Il mercatino del Coltivatore

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Regolamento forestale: “Bisogna incentivare di più le imprese del settore”


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FONDO

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Marcello Gatto riconfermato alla presidenza di Coldiretti

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on la percentuale del 93 per cento sui 223 votanti, Marcello Gatto (foto sotto) è stato riconfermato alla presidenza della Coldiretti di Cuneo nell’assemblea di domenica 27 febbraio 2011. Nel suo intervento il presidente ha ripercorso le principali battaglie portate avanti da Coldiretti Cuneo in sinergia con Coldiretti Piemonte e la Confederazione Nazionale. In particolare la concreta progettualità economica della filiera agricola tutta italiana, la difesa del Made in Italy attraverso la recente legge sull’etichettatura, la tutela e la salvaguardia del territorio grazie alla multifunzionalità delle imprese agricole. Marcello Gatto ha però guardato avanti ed ha ricordato il recente dibattito politico sul futuro della PAC che deve essere concessa esclusivamente agli agricoltori professionali, ha ribadito la necessità della difesa delle tipicità e delle eccellenze agricole, ha ricordato come la Regione e la Provincia debbano dare risposte concrete per la realizzazione di invasi in modo da garantire l’acqua ad una agricoltura che, sempre più

specializzata, necessita della preziosa risorsa. Ha evidenziato come Coldiretti intenda tutelare il territorio sia dal punto di vista produttivo che ambientale anche attraverso la produzione di energia pulita e rinnovabile che rispetti l’ambiente. Qualche interrogativo sulla nota presa di posizione dell’Organizzazione fortemente contraria agli impianti fotovoltaici a terra. Ma soprattutto, Gatto ha ribadito la sua intenzione di continuare nel suo mandato con determinazione

e concretezza puntando fortemente sul gioco di squadra. Di qui deleghe specifiche ai membri di giunta per garantire il successo della progettualità. “Il mio e nostro obiettivo è di ridare competitività alle imprese agricole, ha detto Gatto subito dopo la sua riconferma, e fare in modo che le nostre imprese in questi anni di oggettive difficoltà economiche puntino decise sul mantenimento dei propri fatturati. In provincia di Cuneo l’agricoltura è motore economico anche per l’indotto che genera a monte e a valle del processo produttivo.” L’assemblea di Coldiretti Cuneo si è chiusa con una dirigenza fortemente coesa e proiettata verso la grande progettualità economica e territoriale che Coldiretti a tutti i livelli sta realizzando. Quello di un’organizzazione agricola che ha saputo rompere con gli schemi del passato e affrontare le criticità dei vari comparti produttivi con la progettualità e concretezza espressa a più riprese dal presidente confederale Sergio Marini. m


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Gli interventi alla ventesima assemblea di Coldiretti Cuneo

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ederico Vacca, presidente della zona di Alba, ha insistito sulla necessità di fare squadra e di essere uniti come imprenditori; Piero Perucca, presidente della zona di Cuneo, ha evidenziato come la politica debba cambiare per essere più concreta e maggiormente rispondente alle esigenze delle imprese; Lorenzo Bergese, presidente onorario di Coldiretti e dei Pensionati, ha posto l’accento sulla necessità di continuare ad essere capillari nell’azione sindacale soprattutto in questi momenti di grandi cambiamenti; Dino Ambrogio, presidente di Coldiretti Fossano, ha ricordato che la complessa problematica dei nitrati non

è solamente un problema agricolo, ma va affrontato con tutti i settori produttivi; Tonino Gai, presidente della zona di Savigliano, ha evidenziato come la progettualità di Coldiretti stia dando fastidio sia nel mondo economico che politico. Ma il percorso è tracciato e Coldiretti continuerà a ricercare forti sinergie con l’industria e con i trasformatori locali; Pier Giuseppe Abrate, presidente Coldiretti Bra, ha ricordato come gli impianti fotovoltaici a terra stiano deturpando il territorio e sottraendo preziose risorse alla produttività agricola; Pier Luigi Chiola, presidente della zona di (continua a pagina 6)

elenco dei consiglieri eletti dalla XX Assemblea Provinciale di Coldiretti Cuneo

REVISORI DEI CONTI

Fanno parte di diritto del Consiglio Provinciale di Coldiretti Cuneo i Presidenti di Zona eletti la scorsa settimana: PROBIVIRI


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Cortemilia, ha richiesto il massimo impegno per la tutela dei raccolti dagli animali selvatici ed in particolare dai ghiri e dai cinghiali; Michele Quaglia presidente della zona di Saluzzo, ha ricordato come il settore frutticolo non vede riconosciuta nei prezzi in campo gli sforzi compiuti per la qualità e di come la GDO rappresenti un momento distributivo che non premia il prodotto del territorio; Delia Revelli, responsabile di Donne Impresa Coldiretti, ha rimarcato l’elevata presenza di donne imprenditrici a conferma di un’inversione di tendenza anche nella nostra provincia che vedeva la scarsa presenza femminile; Carlo Gabetti, presidente della zona di Mondovì ha rimarcato l’importanza dei contratti di filiera nella razza bovina piemontese per ridare fiato alle imprese zootecniche; Dario Perucca, delegato giovani imprese Coldiretti, ha evidenziato come il ricambio generazionale in agricoltura sia del 2,9% contro il 7% del resto dell’Europa. Di qui la necessità di migliorare la redditività delle nostre imprese al fine di dare concrete risposte economiche anche ai giovani. Tra gli altri interventi quello di Angelo Giordano, presidente del CAP Nord Ovest, di Dario Armando, presidente di UNCI-Coldiretti, di Rocco Merlati, presidente di sezione di Rocca De’ Baldi, di Guido Cappellino, presidente di San Biagio Mondovì, Livio Diale, presidente di Villafalletto, di Fabrizio Fabiani, presidente di Clavesana, di Carlo Ferrero, presidente di Monteu Roero, di Piero Ambrogio Fruttero, presidente di Levaldigi e di Raffaele Tortalla vicepresidente di Compral Latte e presidente della sezione S. Antonio Baligio di Fossano. m

Riconfermati tutti i Presidenti di Zona

ZONA DI ALBA

ZONA DI BRA

ZONA DI CEVA

ZONA DI CORTEMILIA

ZONA DI CUNEO

ZONA DI FOSSANO

ZONA DI MONDOVÌ

ZONA DI SALUZZO

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Ecco i nuovi Presidenti di Sezione ZONA DI ALBA

NOVELLO PIOBESI D’ALBA PRIOCCA ROCCHETTA BELBO RODDI RODDINO RODELLO S.BENEDETTO BEL. S.STEFANO BELBO S.STEFANO ROERO SERRALUNGA ALBA SERRAVALLE LANG. SINIO TREISO TREZZO TINELLA VEZZA D’ALBA

CREPALDI EMMA MARIA PORELLO GIUSEPPE SQUILLARIO BARTOLOMEO PIO ENRICO RAVINALE PIERO MARIO BURDIZZO GIANPIERO BOFFA LORENZO BATTAGLIA MARCO ICARDI RENZO SIBONA STEFANO PORRO GUIDO RABINO IVAN TOPINO EZIO RAPALINO ENZO CERRINO SERGIO DEMARIA ANTONELLO ZONA DI BRA

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ZONA DI CEVA

ZONA DI CORTEMILIA

ZONA DI CUNEO

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ZONA DI SALUZZO

ZONA DI FOSSANO

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O sserva t orio P rezzi

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GASOLIO AGRICOLO

N.B. - Tali prezzi comprendono l’accisa di 0,093 euro/litro.

CEREALI FRUMENTO

ORZO LEGGERO

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‹ Frum. Biscottiero Panificabile 76/78 um. 14% Nazionale p.s. 76/78

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MAIS

SOIA-semi

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Fonte dei dati: CCIAA, Sole 24 Ore Elaborazione Coldiretti Cuneo. Legenda:

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‹ ˆ ˆ ˆ

ˆ variazione al rialzo; ˇ variazione al ribasso; ‹ variazione stabile.


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Il Corsivo del Coltivatore Vale più il lupo o il pastore?

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n una scala di priorità, chi occupa il primo posto? L’animale rappresenta la natura, la selvaticità, il ritorno ad una visione del mondo un po’ meno alienante; l’uomo la vita, l’operosità, la gestione del territorio. Di fronte alla diatriba, mi affiora puntualmente la frase biblica: “E Dio disse – si legge nella Genesi – Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra”. Niente da dire, sono un filosofo. Ma cosa vuol dire “domini”? Lasciarsi azzannare le pecore, vivere in allarme perenne, rinunciare alla propria, piccola attività di imprenditore zootecnico? Come sempre, coloro che devono decidere sono incerti, sostengono una tesi e, nel contempo, ne portano avanti un’altra contrastante. D’altra parte sono gli stessi che lottano per limitare gli incidenti stradali e accettano che si costruiscono auto sempre più veloci, promuovono il vino e, di fatto, vietano di berlo nei locali pubblici, gridano al risparmio ma lasciano che siano altri a metterlo in pratica. Per i lupi la situazione è analoga. All’Istituto lattiero caseario di Moretta si è svolto un convegno su “Pastorizia, un mestiere da difendere”, per ufficializzare l’avvio del progetto Propast ( a favore dei pastori), sostenuto con fermezza a livello regionale. Un bergé emiliano ha raccontato la sua esperienza ed ha colpito nel segno: azienda chiusa dopo anni di attacchi da parte dei selvatici. Tra i presenti l’alternarsi di rassegnazione e combattività, scetticismo e cinismo. E le contraddizioni sono saltate fuori. Gli aiuti per il “pascolo gestito”, limitati a qualche centinaio di euro, sono stati qualificati come “elemosina”, specie se rapportati alle cifre destinate ai lupi. A loro milioni, ai pastori le briciole. Come andrà a finire? Qualche barlume di speranza sopravvive. Chissà che, nell’incontro attuale con il selvatico, edizione riveduta di quello con san Francesco in epoca medioevale, non sia proprio l’animale a porgere la zampa al pastore, a guardarlo con pietà e, magari,... a fargli scivolare in mano qualche biglietto da 100 euro! m Bastian Contrari

Coldiretti promuove il bere consapevole a difesa del settore vitivinicolo

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egli ultimi 30 anni, in Italia, è dimezzato il consumo procapite di vino che è sceso a circa 40 litri a persona per un totale di circa 20 milioni di ettolitri. Il dato emerge da un’analisi della Coldiretti, che sottolinea come il consumo responsabile di vino sia cosa ben diversa dall’abuso di alcol. Secondo il primo bilancio dell’operazione “Naso rosso”, promossa dal ministero della Gioventù e dall’Istituto Superiore di Sanità, il 34,6 per cento dei giovani arriva in discoteca già con un tasso di alcol nel sangue superiore al limite dello 0,5 stabilito dalla legge per poter guidare. Il forte calo nelle quantità di vino acquistate dagli italiani è stato accompagnato da un atteggiamento più responsabile di consumo. “Il vino, evidenzia Bruno Rivarossa, direttore Coldiretti Cuneo e Piemonte, è divenuto l’espressione di uno stile di vita attento all’equilibrio psico-fisico che si contrappone all’assunzione sregolata di alcol. Si tratta di un aspetto importante che occorre valutare per evitare il rischio di dannose criminalizzazioni”. Nell’ottica di promuovere la conoscenza del vino e il suo legame con il territorio e la cultura, Coldiretti ha intrapreso un percorso, invitando docenti universitari, medici ed esperti del settore ad una serie di dibattiti sul tema “Vino & Vitae: Bevi e controllati. “Oltre a esorcizzare il timore che bere un buon bicchiere di vino possa far incorrere in pesanti sanzioni amministrative chi si mette alla guida di un veicolo – conclude Rivarossa – l’impegno della Federazione regionale e provinciale è nella direzione di chiedere che venga adottata una nuova normativa e che il limite di legge possa essere modificato, per non penalizzare ulteriormente i consumatori e mortificare un settore come quello vitivinicolo fortemente legato alla cultura e alle tradizioni del nostro territorio”. m


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Burocrazia in agricoltura: un tavolo permanente presso l’Assessorato regionale

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el mese di febbraio, si è insediato presso l’Assessorato Regionale all’Agricoltura, il tavolo antiburocrazia. Il provvedimento era stato solllecitato da Coldiretti per ridurre gli oneri burocratici che pesano sulle imprese agricole. “Siamo in linea con l’impostazione dell’assessorato regionale, dice Bruno Rivarossa, direttore Coldiretti Cuneo e Piemonte –. Come organizzazione abbiamo già elaborato attraverso nostri gruppi di lavoro interni circostanziate proposte per ridurre il carico burocratico alle nostre imprese. In particolare, abbiamo concluso i lavori nel settore vitivinicolo e siamo pronti ad aprire

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immediatamente un tavolo di confronto anche negli altri settori, stiamo lavorando con impegno soprattutto in riferimento alla nuova PAC e alla modulistica allegata.” “Il percorso intrapreso metterà in discussione aspetti burocratici letteralmente inventati nel nostro Paese – sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto –. I provvedimenti saranno approvati ed applicati nel pieno rispetto della normativa dell’Unione Europea a testimonianza del fatto che, non è l’Europa la disgrazia degli agricoltori, ma il recepimento della direttiva in maniera sbagliata da parte del nostro Paese”. m


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A SAVIGLIANO LA FIERA NAZIONALE DELLA MECCANIZZAZIONE AGRICOLA

www.tec-artigrafiche.it

30a edizione 18-19-20 marzo 2011

PROGRAMMA COMPLESSIVO 15 marzo

20.30 Crusà Neira – Convegno sulle Energie Rinnovabili in particolare sul Biogas (in collaborazione con Regione Piemonte e Università di Torino dipartimento Deiafa)

17 e 18 marzo

tutto il giorno Università incontri Business to Business (Egitto e Marocco) in collaborazione con la Camera di Commercio di Cuneo ed il Centro Estero Alpi del Mare azienda speciale della Camera di Commercio di Cuneo)

18 marzo

Main sponsor

Official sponsor

LA SCELTA VINCENTE, DAL 1936

10.30 Area Fieristica – Inaugurazione 30a edizione Fiera Nazionale della Meccanizzazione e 3a edizione EcoTech, presentazione Gemellaggio con Fiere del settore 11.30 Area Fieristica – Premiazione Concorso Novità Tecniche in collaborazione con il CNR- Imamoter 20.30 Crusà Neira – Convegno sicurezza – rivolto ad agricoltori

18 e 19 marzo

Visite Impianti Biogas Marene e Monasterolo di Savigliano – azienda Rota Guido (orari in fase di definizione)

19 marzo

09.00 Crusà Neira – Convegno Coldiretti “Terramica presenta il Biologico” 10.30 Area Fieristica – Stand Arproma – Premiazione Concorso Scuole promosso dall’Arproma 11.30 Ala Polifunzionale – Inaugurazione 1a edizione Fiera Biologico “CamBio... per un’altra Terra” e Trattori Epoca

20 marzo

tutto il giorno – centro Savigliano – 14a edizione Fiera di Primavera

25 marzo Gold sponsor

20.30 Crusà Neira – Convegno sicurezza – rivolto ai costruttori


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Fiera Nazionale della Meccanizzazione Agricola 2011: importanti novità per la 30a edizione

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enerdì 18 marzo si apre a Savigliano (Cn) la Fiera Nazionale della Meccanizzazione Agricola. La Fiera si svolgerà nell’Area Fieristica di Borgo Marene a Savigliano (Cn): lo spazio espositivo è di 46.000 mq, accoglie circa 350 espositori di attrezzature e macchinari agricoli nuovi e usati, per la pianura, la collina, la montagna ed il giardinaggio oltre ad aziende operanti nel settore delle energie alternative, rinnovabili, biogas e soluzioni ecologiche e, ancora, concessionarie di autovetture. Oltre ad una nuova sezione, dislocata nel centro della città, interamente dedicata al mondo del biologico, che svilupperà due differenti percorsi, quello più culturale/istituzionale (dove è basilare dare un livello di qualità, di selezione, una morale filosofia, al fine di fornire informazioni sul tema tramite organismi specializzati) e quello più strettamente commerciale (dove si dà la possibilità al visitatore di accedere anche alla conoscenza del prodotto tramite l’acquisto attraverso espositori del settore accuratamente selezionati), molte altre novità andranno a qualificare maggiormente la manifestazione, come il gemellaggio tra tre importanti Fiere di settore: la Fiera Nazionale della Meccanizzazione Agricola di Savigliano (Cn), in rappresentanza del nord, Agriumbria-Mostra Nazionale Agricoltura di Bastia Umbria (Pg), per il centro ed Agrem-Expo Agroalimentare-

Ortofloricoltura di Vittoria (Rg), per il sud. Altro interessante progetto, che viene proposto per la prima volta, è quello denominato Business to Business, in collaborazione con la Camera di Commercio di Cuneo ed il Centro Estero Alpi del Mare (azienda speciale della Camera di Commercio di Cuneo). Verranno organizzati incontri tra operatori esteri di Egitto e Marocco e alcuni costruttori del Piemonte ed in particolare della Provincia di Cuneo. E, come sempre, una grande attenzione ai temi di maggiore rilievo per il settore sviluppati attraverso incontri e convegni. Tra gli argomenti di rilievo, il convegno legato all’imprenditoria nell’ambito della meccanizzazione agricola, per la sicurezza dei macchinari agricoli e le energie rinnovabili destinate al settore dell’agricoltura. Per gli aggiornamenti si può consultare il sito: www.fierameccanizzazioneagricola.it m


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Innovazione, futuro e tradizione si incontrano a Savigliano

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a 30esima edizione vuole essere un incontro tra passato e futuro. Se, infatti, le prospettive sono sempre più ricche (con il progetto “Business to Business”, il gemellaggio con altre fiere di settore, il potenziamento dell’Area EcoTech nel settore specifico dell’agricoltura), anche il passato porta con sé importanti memorie da prendere in considerazione. Alle origini, la Fiera della Meccanizzazione Agricola si svolgeva nel centro della città e con gli anni, per ovvie ragioni di spazio, è stata definitivamente spostata nell’area Fieristica di Borgo Marene: qui ha potuto crescere significativamente e diventare

sempre più una fiera di riferimento per il settore. “Il centro saviglianese – spiega Martino Grindatto, presidente dell’Ente Manifestazioni – per tanti anni ha fatto da cornice a trattori, trattrici, mietitrebbie e altre attrezzature per l’agricoltura, lasciandosi piacevolmente invadere da operatori, visitatori e curiosi! Vorremmo che col passare degli anni, la Fiera fosse sempre di più collegata al centro della città e non un evento a sé”. Da quest’anno, oltre alla consueta organizzazione della Fiera di Primavera, prevista alla domenica, che si svolge nelle piazze e vie principali del centro, anche il sabato sarà giorno di ricchi appuntamenti!

Vi sarà la 1° edizione di “CamBio… per un’altra Terra”: la nuova area dedicata interamente al Biologico. Sabato 19 e domenica 20 marzo, l’Ala Polifunzionale accoglierà il mondo del Bio sviluppando due differenti “percorsi”: uno culturale/istituzionale ed uno più strettamente commerciale. L’obiettivo è quello di fornire informazioni sul tema grazie alla collaborazione di organismi specializzati ma, allo stesso tempo, far conoscere i vari e differenti prodotti biologici attraverso espositori selezionati, grazie alla collaborazione con Terramica (Coldiretti). Ad accogliere i visitatori, all’esterno dell’Ala Polifunzionale, un’esposizione

di trattoti ed attrezzature per l’agricoltura d’epoca grazie alla collaborazione del Club dei Trattori d’Epoca ed altri appassionati collezionisti di mezzi agricoli. Non solo, saranno presenti anche gli inventori di modellini di macchinari agricoli davvero particolari. Per rendere più agevole la visita al centro, per tutta la giornata del sabato, le navette gratuite porteranno i visitatori dall’area fieristica di Borgo Marene in città. “Questo vuol essere un’ inizio – sottolinea Martino Grindatto – per rivalutare il centro di Savigliano, durante i giorni della Fiera della Meccanizzazione Agricola che ormai conta l’importante passaggio di circa 80 mila visitatori”. m


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Con il gemellaggio inizia un nuovo percorso per gli operatori

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ante le novità previste per la 30a edizione della Fiera Nazionale della Meccanizzazione Agricola; l’anniversario è importante e, quindi, occorre un’edizione di tutto rispetto! La prima importante novità riguarda un accordo proposto da Sandro Liberatori, direttore dell’Enama (Ente Nazionale Meccanizzazione Agricola), tra nord, centro e sud nel campo della meccanizzazione agricola. L’accordo vedrà la collaborazione tra tre importanti Fiere di settore: la Fiera Nazionale della Meccanizzazione Agricola, in rappresentanza del nord, Agriumbria – Mostra Nazionale Agricoltura, per il centro, e Agrem-Expo AgroalimentareOrtofloricoltura, per il sud. Nell’ambito della 30a edizione della Fiera di marzo vi sarà la presentazione pubblica. L’ideatore del gemellaggio, Sandro Liberatori, direttore Enama, spiega: “Seguiamo con grande attenzione questa iniziativa perché può costituire un valido strumento di divulgazione dei temi cari ad Enama, ovvero, la sicurezza in agricoltura per gli operatori, per l’ambiente e per le produzioni agricole ed è particolarmente significativo che gli enti coinvolti abbraccino di fatto, con le loro

fiere incentrate in questo caso sull’agricoltura, l’intero territorio nazionale, dal Nord, al centro, al Sud”.

“Il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia – spiega Salvatore Di Falco – sarà l’occasione per dimostrare

come Nord, Centro e Sud Italia possono dialogare e costruire insieme un percorso qualificato e qualificante per gli operatori del settore agricolo, ma anche per quelli che investono nel turismo e nell’accoglienza”. Lazzaro Bogliari commenta: “È un’occasione di dialogo importantissima; questo incontro segna l’avvio di un percorso che promette grandi sviluppi. Ritengo che si tratti anche di un segnale importante per le istituzioni per questo riguarda la promozione dei rispettivi territori”. m

Il progetto “Business to Business” porta a Savigliano aria internazionale

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ell’ambito della fiera sarà presentato il progetto Business to Business, reso possibile grazie alla collaborazione tra l’Ente Manifestazioni, la Camera di Commercio di Cuneo ed il Centro Estero Alpi del Mare (azienda speciale della Camera di Commercio di Cuneo). Il progetto prevede l’organizzazione di incontri tra operatori egiziani e marocchini, selezionati attraverso approfondite ricerche effettuate dalle strutture operative di cui dispongono le Camere di Commercio in quei Paesi, e costruttori piemontesi di macchine e attrezzature agricole, in gran parte espositori della Fiera della Meccanizzazione Agricola. Egitto e Marocco sono paesi che tradizionalmente si rivolgono al mercato italiano per l’acquisto di macchine ed attrezzature agricole. L’Italia è collocata rispettivamente al 1° posto in Egitto (con il 16,93% dell’import egiziano) ed al 3° posto in Marocco (con il 17,72% dell’import marocchino) tra le nazioni esportatrici in quei paesi, con volumi d’affari significativi. Dal mercoledì 16 marzo al sabato 19 marzo,gli operatori del settore Egiziani e Marocchini saranno ospiti della città di Savigliano e parteciperanno ai momenti salienti della Fiera. m


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Alla ricerca di nuovi equilibri per lo sviluppo delle energie rinnovabili di origine agricola

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e Commissioni parlamentari Ambiente e Attività produttive della Camera e Industria del Senato hanno recentemente espresso un parere favorevole ad uno schema di decreto legislativo relativo alle energie rinnovabili che certamente farà molto discutere tutti coloro che a vario titolo si occupano della materia. Tra le numerose novità, una in particolare, potrebbe, se adottata, condizionare in modo rilevante lo sviluppo degli impianti di biogas. Lo schema di decreto prevede infatti l’imposizione di un limite massimo di produzioni agricole utilizzabili negli impianti di

biogas (per es. insilato di mais) pari al 15% del totale delle coltivazioni dell’azienda agricola. Pur riconoscendo la necessità di meglio regolamentare questo settore, al fine di evitare alterazioni significative nel mercato dei cereali, la scelta

del parametro utilizzato desta, dopo una prima analisi, qualche perplessità. L’esigenza di aumentare la resa di questi impianti, mediante un utilizzo quantitativamente importante di biomassa agricola, potrebbe infatti indurre i titolari a ricercare sul mercato degli affitti superfici sempre maggiori di terreno, al fine di soddisfare il requisito sopra evidenziato, causando gravi perturbazioni al mercato. Oltre a ciò, la scelta di questo parametro sembra premiare le grandissime aziende a scapito di quelle più piccole, notoriamente maggiormente diffuse nella realtà piemontese caratterizzata dalla

presenza di aziende direttocoltivatrici. Potrebbe quindi risultare più opportuno stabilire una soglia massima di biomassa agricola utilizzabile, adottando, in alternativa a quanto proposto, un valore espresso in percentuale rispetto al quantitativo totale dei prodotti utilizzati per l’alimentazione degli impianti, eventualmente premiando chi ricorre maggiormente ai reflui zootecnici. Non di meno, si dovrà considerare la necessità di salvaguardare la redditività di questi impianti, la cui realizzazione comporta rilevanti investimenti, pena la fine dello sviluppo di questo settore. m


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Direttiva nitrati: basta puntare il dito contro gli agricoltori

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’Unione Europea ha spesso richiamato l’Italia per il superamento dei limiti consentiti: troppi nitrati nelle acque, la cui responsabilità è stata addossata unicamente alle attività agricole. Mediante interrogazione ai Ministeri competenti, è giunta l’ora di incentivare approfondimenti scientifici per verificare quali fattori concorrono realmente ad aumentare la presenza dell’azoto e dei suoi composti nelle acque: la riduzione delle portate dei corsi d’acqua in estate, problemi legati alla depurazione delle acque reflui urbane, attività impattanti sul territorio. L’onorevole Sebastiano Fogliato

ha portato all’attenzione del Ministro all’Ambiente e del Ministro per le Politiche Europee, le criticità della direttiva nitrati

mediante interrogazione a risposta scritta, chiedendo quali iniziative il Governo abbia intenzione di intraprendere per verificare natura e tipologia delle fonti di nitrati nelle acque. “Era ora che la politica evidenziasse come la problematica dei nitrati non fosse generata esclusivamente dal mondo agricolo – commenta Franco Parola, responsabile Servizio Ambiente e territorio, Coldiretti Cuneo e Piemonte –. Come Coldiretti, abbiamo sempre sostenuto che

21 gli scarichi civili nelle acque dei nostri fumi non sempre subiscano la giusta depurazione. Conseguentemente, è quanto meno ingiusto attribuire all’agricoltura responsabilità che non sono sicuramente solo sue. Da qui la necessità di rivedere la norma e soprattutto ridiscutere con l’Unione Europea l’impianto normativo in materia”. L’esigenza di apportare modifiche al regolamento nitrati è stata messa in evidenza anche dall’assessorato Regionale all’Agricoltura, che plaude all‘interrogazione ministeriale, non nascondendo la possibilità di adottare a tal scopo un provvedimento unilaterale. m


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Danni da ghiri: serve una strategia efficace

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n piano strategico volto alla riduzione dei danni causati dai ghiri alle coltivazioni di nocciole. Il percorso che è allo studio della Regione Piemonte prevede un sistema di monitoraggio realizzato mediante gabbie di cattura che saranno messe a disposizione degli agricoltori che hanno subìto i danni. “È necessario ridurre i danni provocati dai ghiri alle

coltivazioni di nocciole, danni di tipo economico ed esasperazione per gli imprenditori agricoli – commenta l’Assessore Regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto che ha incontrato a Bologna il dirigente di ricerca dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale), Silvano Toso, per definire operativamente il piano di lavoro – “Il

percorso individuato segna un importante punto di svolta poiché si supera la fase di studio e di approfondimento che ha portato alla scelta di intervenire direttamente. Un passo importante mosso insieme all’Amministrazione della Provincia di Cuneo, all’Assessore Stefano Isaia e alle Organizzazioni agricole che, da molto tempo, chiedevano un intervento efficace”.

Cesare Gilli, segretario di zona Coldiretti di Alba e Cortemilia: “Siamo grati all’assessore Sacchetto per essersi mosso velocemente, ora occorre gestire concretamente la problematica, distribuendo le gabbie per le catture agli agricoltori che ne fanno richiesta. In altra parte di questo giornale (pag. 77 n.d.r.) vi è anche una lettera in cui si lamenta come l’amministrazione provinciale non si sia ancora mossa per acquistare e distribuire le gabbie. Ci auguriamo che al più presto la situazioni si sblocchi nell’interesse dell’economia corilicola innanzitutto”. m


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Si discute il futuro della PAC

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n questi giorni, tiene banco la discussione sulla PAC post 2013. Un documento del Ministero delle Politiche Agricole era già stato discusso dalle Regioni in sede di riunione interregionale in funzione del Forum ministeriale, svoltosi a Roma lo scorso 22 febbraio. Il documento tecnico è stato messo a punto dagli uffici del ministero dopo una serie di incontri con i rappresentanti della filiera, sotto la guida del Capo di gabinetto Giuseppe Ambrosio e del Capo dipartimento Mario Catania. Il documento affronta, in primo luogo, la questione delle risorse finanziarie che verranno destinate alla politica agricola. Questo è il vincolo di fondo che condizionerà tutta l’impalcatura della PAC. L’ipotesi di un ridimensionamento della spesa agricola è tuttora sul tavolo del negoziato europeo ed è pertanto prioritario far riflettere sulle conseguenze negative che tale ridimensionamento avrebbe sull’intera filiera agroalimentare europea. La salvaguardia di una dotazione finanziaria adeguata, non inferiore a quella prevista dall’attuale programmazione, costituisce quindi il primo obiettivo del negoziato. Il documento, poi, auspica che sia prevista una maggiore centralità della produzione e dell’attività agricola. Non si può pensare all’agricoltura solo come fornitrice di servizi ambientali:

l’attività agricola è un’attività produttiva di interesse primario per il futuro dell’economia europea. Il documento affronta il tema della ripartizione dei fondi comunitari fra gli stati membri, che sarà uno dei nodi più difficili. In particolare, la richiesta dei nuovi stati membri di superare i riferimenti storici usando come unico parametro la superficie agricola dello stato membro comporterebbe per l’Italia uno scenario estremamente negativo, con una forte riduzione del gettito destinato ai nostri agricoltori. “Un’ipotesi tanto

più inaccettabile – sottolinea il documento – in quanto l’Italia è sensibilmente sotto remunerata rispetto alla consistenza dell’agricoltura nazionale, oltre ad essere un contribuente netto al bilancio agricolo. Appare necessario perseguire, nel contesto della riforma, una soluzione che salvaguardi l’autonomia degli stati membri nella distribuzione degli aiuti su base nazionale o regionale, garantendo anche in tal caso, ampia flessibilità agli stati membri nell’applicazione della misura”. Altro tema particolarmente critico – secondo il documento

– è quello degli strumenti di gestione dei mercati. È necessario introdurre degli strumenti che siano in grado di prevenire e gestire le crisi ed implementare una normativa di regolazione dei mercati più flessibile e diretta ad integrare il reddito dei produttori in presenza di situazioni di crisi di mercato. In linea con le sfide della nuova PAC, si innesta la necessità di migliorare l’etichettatura dei prodotti con l’indicazione dell’origine della materia prima, a tutela sia del consumatore che del produttore. È importante migliorare il funzionamento della catena agroalimentare, sostenendo l’aggregazione dell’offerta ed il miglioramento della relazione interprofessionale nonché individuare nuovi strumenti per preservare il reddito degli agricoltori contro i rischi derivanti dalla volatilità dei prezzi e dei mercati. È importante ricordare che in questi 2-3 mesi, con le proposte ufficiali sulla nuova PAC 20142020 dai parte dei Ministeri dell’Agricoltura degli Stati membri, Francia e Germania in primis, si decideranno le sorti del 50-60% della nuova PAC. Nel secondo semestre del 2011 verrà infatti presentata la prima bozza di regolamento da parte della Commissione che però si baserà sostanzialmente sui contenuti delle proposte fatte proprio dagli Stati membri. m


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rancesco Isaia è nato il 24 agosto 1910 sulla collina di Costigliole Saluzzo, in un fienile e ha fatto sempre il mezzadro: “I miei genitori lavoravano la terra. Mio padre si chiamava Giovanni, mia madre Marianna l’ho persa quando ero piccolo, mio padre si era poi risposato”.

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R I T R A TT I D I I E R I E D I O G G I

Storie di vita a cura di Barba Bertu (info@barbabertu.com)

LA MISERIA Le scuole? “Sono andato a Costigliole prima e poi a Rossana, eravamo tanti bambini. A scuola sono andato poco, perché già a sei anni andavo al pascolo, ma non mi piaceva”.

La vita come è? “La mia vita è stata difficile dura. Ricordo che anche andavo nei boschi a preparare le fascine per i panettieri. Con mia moglie ci siamo voluti bene, ma la miseria complica la vita. Mia moglie andava in bici a vendere la verdura al Mercato dei Portici scuri di Saluzzo e aveva un carattere forte, ma era buona. Ricordo bene quella volta che un auto ci ha investiti a Verzuolo, portandoci a 18 metri di distanza, me e mio figlio Giovanni. Mesi di ospedale: ho pensato di morire, quella volta lì!”.

Quando era bambino cosa mangiava? “Ah, abbiamo conosciuto la fame! Eravamo in dodici in famiglia, un giorno mio padre ha mandato a comprare 10 kg di pane, e alla sera non c’era più una pagnotta! Mio padre l’ho visto piangere, quella volta lì”. La guerra lei l’ha fatta? “Per fortuna no, ho avuto l’esonero. La guerra però l’ho vista con i miei occhi, ricordo quella volta che ero a San Lazzaro di Saluzzo, avevano sparato: passava l’apparecchio dei tedeschi, la “cicogna”, e il colpo portò via un palo che un uomo teneva in mano…”. Lei quando si è sposato? “Mia moglie Giuseppina Ramello era di Scarnafigi, veniva a servizio a casa nostra. Non siamo stati fidanzati tanto e ci siamo sposati a Scarnafigi il 7 settembre 1935. Non abbiamo fatto grandi feste per le nozze. Ho tre figli: Giovanni, Secondina e Renato. Mia moglie è morta quando aveva 95 anni di età”. E il viaggio di nozze? “La sera del matrimonio eravamo nella stalla, a mungere le mucche!”. LE PIETRE DEL GESSO Lei che lavori ha fatto nella sua lunga vita? “Ho fatto il mezzadro, perché

non avevo la terra. Si firmava il contratto, non pagavo l’affitto della casa, e si faceva metà del raccolto, alla fine della stagione. Ho lavorato a Rossana, a Saluzzo, a Cardè e a Costigliole Saluzzo”. Ha lavorato altrove? “Sì, ha anche lavorato a Pilone Rocche di Piasco, nella cava di pietre. Eravamo oltre cento operai. Una volta lavoravo nel fiume Gesso a Cuneo, a recuperare le pietre. Il fiume era grosso e nella notte portò via i

due mucchi di ghiaia che avevo preparato io, ma il padrone, che sapeva che lavoravo ed avevo bisogno dei soldi, mi pagò lo stesso”. LE PATATE IN TASCA E la fame l’ha conosciuta? “Ah sì, e per tanti anni. Non avevo i soldi per compare il pane, e mi mettevo qualche patata in tasca da mangiare: per risparmiare quando lavoravo a Cuneo non tornavo a casa di sera, e chiedevo ospitalità, e dormivo in qualche fienile”.

Lei va in chiesa? “Io prego e recito le orazioni che mia madre mi ha insegnato. Mi sono chiesto tante volte se Dio c’è, perché nella mia vita ho tribolato tanto e nessuno si è mai preoccupato di pagare i miei debiti. Ho già compiuto 100 anni, ma ho ancora voglia di vivere! Alla mia età penso, ma non troppo, anche alla morte, che prima o poi arriverà a prendermi. Oggi mi preoccupo del putagè, vado nell’orto e faccio qualche passeggiata tra le vigne di Costigliole Saluzzo, dove vivo dal 1947 e mi trovo bene”. Il segreto per arrivare bene ai 100 anni? “Bevo mezzo bicchiere di vino buono a pasto. E l’aria buona della collina di Ceretto aiuta.” Il cambiamento più grande che ha visto? “Quando sono riuscito finalmente a comprare un pezzo di terra, grazie a una proprietaria comprensiva e buona, che ha atteso i soldi che non avevo”. m


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Carlotto: “Gli anziani coltivatori sono una risorsa”

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atale Carlotto, dopo essere stato per quasi 40 anni direttore della Coldiretti di Cuneo e per oltre 20 deputato e senatore della Repubblica, ricoprendo anche importanti incarichi di Governo, quale Sottosegretario alla Sanità e al Lavoro, ha dedicato dal 1994 la sua attività alla Federazione Nazionale Pensionati Coldiretti, ricoprendo l’incarico di presidente. Ora ha lasciato l’incarico nazionale, assunto da Antonio Mansueto. L’Associazione Provinciale Coldiretti Pensionati conta molto sulla sua figura, in quanto conoscitore dei meccanismi pubblici a tutela del sociale. Sì. Ho già dichiarato che sono ben disponibile a collaborare con l’Associazione Pensionati e con la

Coldiretti di Cuneo nei modi e nei tempi che i Dirigenti lo riterranno necessario ed opportuno. La stessa disponibilità l’ho assicurata nei confronti della Coldiretti Pensionati Nazionale, soprattutto nei confronti dell’amico nuovo Presidente Nazionale Antonio Mansueto. A tale scopo faccio parte del Consiglio Nazionale eletto dall’Assemblea Generale del 24/26 novembre 2010. Viviamo un momento non certamente bello dal punto di

vista delle Finanze Pubbliche. Lei ha sempre insistito molto sulla necessità di offrire la possibilità agli anziani di vivere anche in famiglia, garantendo i servizi indispensabili. Pensa che questo continuerà a realizzarsi? Non sempre è questione di limitate risorse finanziarie. Ad esempio per assistere un anziano, quando le condizioni familiari lo consentono, costa meno alle finanze pubbliche, attribuire un contributo di sostentamento alle famiglie che non l’accoglienza in case di riposo. Trattandosi di competenze regionali alcune Regioni e Provincie già operano in tal senso. Occorre evidenziare che le famiglie contadine, nel limite del possibile, per amore e rispetto per i loro anziani li assistono direttamente.


in t ervis t a L’azione della Coldiretti Pensionati, a livello nazionale e locale, tende a favorire la presenza degli anziani nell’ambiente ove hanno lavorato e vissuto evitando uno sradicamento spesso traumatico. A questo scopo siamo stati fra i promotori della legge 328/2000, definita “legge Turco” che, purtroppo, non sempre viene applicata in modo adeguato dagli Enti locali, della quale hanno competenza. Non sono da trascurare inoltre tutte le problematiche relative alle pensioni affinché siano adeguate al reale costo della vita. Il coltivatore, prima di essere imprenditore è persona. Le nostre imprese sono “impresa famiglia”. Quindi, come bene dice il Presidente Provinciale Coldiretti Pensionati Lorenzo Bergese, si deve sempre inserire al primo posto della attenzione sindacale e politica la persona e la famiglia, le quali sono la base della società civile. Detto questo, la persona e la famiglia, oltre alla sicurezza sociale, ha bisogno di sicurezza economica attraverso un reddito

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d’impresa che ne retribuisca il lavoro, ne copre e ne garantisca gli investimenti. E per questo gli anziani sono in prima fila. Lei ha dedicato molto tempo della sua militanza sindacale e politica a difesa dei redditi delle fasce sociali più deboli ed in particolare della montagna. Tant’è che la legge 97 del 1994 porta il suo nome. Oggi, nessuno mette in discussione i principi sanciti da quella legge, ma di fatto, i finanziamenti alle zone montane sono state azzerati. È ovvio che i più disagiati ed i più deboli sono coloro che operano nelle zone montane e nelle aree di scarsa produttività agricola. Eppure queste zone di montagna e di alta collina devono essere coltivate e presidiate. Le “terre alte” sono il tetto della pianura e delle città. E se il tetto fa acqua… non si possono evitare disastri e alluvioni. Il territorio del “Bel Paese”, come è definita la nostra Penisola, essendo in gran parte montano, se non è protetto e difeso dall’uomo coltivatore, è destinato al degrado. Allora addio

“Bel Paese”. Per evitare il peggio le leggi ci sono. Basta applicarle e finanziarle e riconoscere gli importanti ruoli che hanno i coltivatori: fornire cibo sano e genuino, proteggere il territorio e l’ambiente che sono esigenze e patrimonio di tutti i cittadini. C’è un consiglio che lei vorrebbe dare alla nuova generazione di politici, indipendentemente dalla collocazione partitica? Ai politici di oggi evidenzio che le responsabilità di un pubblico amministratore, di ogni livello, non sono solo quelle di agire per ottenere il maggior numerico consenso elettorale, ma quelle di operare nell’interesse generale e quindi anche nei confronti delle aree scarsamente abitate, con limitato bacino elettorale, però strategiche per gli interessi generali della nazione e di tutti i cittadini. Ai politici di oggi, come abbiamo sempre fatto nei confronti di quelli di ieri, occorre ricordare che non devono trascurare l’agricoltura e il mondo rurale. L’agricoltura è produzione, quindi ricchezza per il Paese.

29 L’agricoltura genera occupazione extra agricola, a monte ed a valle. A monte, all’industria, all’artigianato ed al commercio per le attrezzature e i prodotti necessari per le coltivazioni e gli allevamenti. A valle, per le attività di trasformazione, confezione e commercializzazione delle produzioni agricole. Il mondo agricolo non rappresenta, considerata la scarsa densità abitativa dei territori rurali, specie quelli montani, un consistente bacino elettorale, ma riveste grande importanza per i suoi irrinunciabili e insostituibili ruoli di carattere generale: fornire cibo sano e genuino, presidiare il territorio, difendere l’ambiente, mantenere vive le tradizioni e valorizzare la cultura contadina. Il politico che trascura l’agricoltura e non ne riconosce la sua importanza strategica all’interesse di tutta la popolazione e del Paese, non assolve al suo impegno assunto con i suoi elettori. E il politico che facilita il coltivatore produttore ad avvicinarsi direttamente al consumatore favorisce entrambi. m


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Uso sostenibile degli agrofarmaci

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l Ministero dell’Ambiente, di concerto con il Ministero delle Politiche Alimentari e Forestali e con il Ministero della Salute e le Regioni, ha predisposto una prima proposta di decreto legislativo di attuazione della dir. n. 2009/128/CE relativa all’utilizzo sostenibile dei fitofarmaci che dovrà essere emanato entro la fine dell’anno, pena l’avvio di una procedura d’infrazione a carico dell’Italia da parte dell’Ue. In merito alla bozza di provvedimento, Coldiretti ha evidenziato come sia indispensabile che l’Amministrazione competente all’attuazione della direttiva, sia il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali visto che i fitofarmaci costituiscono uno dei principali mezzi di

produzione in agricoltura ed hanno un ruolo determinante per il conseguimento degli obiettivi quantitativi e qualitativi relativi agli alimenti escludendo che la competenza primaria sia in capo al Ministero dell’Ambiente. È evidente che, pur rendendosi necessario il coordinamento con i Ministeri dell’ambiente e della Salute, lasciare come è finora avvenuto il coordinamento dei lavori relativi all’emanazione della legislazione di attuazione, al Ministero dell’ambiente significherebbe non tener conto del fatto che si tratta di una

normativa che ha – prima ancora che una valenza ambientale – un impatto determinante per lo sviluppo dell’agricoltura. È noto come il miglioramento delle tecniche di produzione agricola grazie soprattutto alle misure agroambientali previste dalla Politica Agricola Comunitaria e dalla legislazione in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro abbia determinato un uso controllato dei fitofarmaci da parte delle imprese agricole. I dati Istat evidenziano, inoltre, che non sono giustificate le preoccupazioni allarmistiche

rispetto all’uso di fitofarmaci in agricoltura visto che nel decennio 1999-2009 la quantità di prodotti fitosanitari distribuiti per uso agricolo è diminuita complessivamente di 10,7 mila tonnellate (–6,8 per cento), mentre i prodotti molto tossici e tossici si sono ridotti di oltre la metà (–63,5 per cento). Pertanto, potendosi affermare che l’Italia è assolutamente all’avanguardia, a prescindere dalla direttiva 2009/128/CE nel garantire un uso sostenibile dei fitofarmaci si ritiene che la nuova normativa debba essere recepita nell’ottica della semplificazione, evitando di introdurre adempimenti burocratici alle imprese che oltre ad appesantire la gestione dell’azienda determinano spesso anche un aumento dei costi di produzione. Il MIPAAF, conoscendo a fondo le misure di sostegno previste dalla Politica Agricola Comunitaria, si presenta, dunque, come l’Amministrazione che può gestire in modo più efficiente


A TTU A L I T à il passaggio verso la nuova normativa che dovrà tener conto degli impegni assunti dalle imprese nell’ambito del regime di condizionalità. D’altra parte, se la stessa normativa dovesse comportare l’introduzione di vincoli per le imprese sarebbe nondimeno indispensabile che si indichino le tipologie di aiuti che possono compensare le imprese del mancato reddito. Per quanto concerne più specificatamente l’uso dei fitofarmaci nelle aree protette e in quelle della Rete Natura 2000, il divieto di impiego dei fitofarmaci deve costituire l’estrema ratio ed essere sempre giustificato da parte dell’amministrazione competente sulla base di dati che ne dimostrino l’assoluta inevitabilità. In linea generale si ritiene che in queste aree il ricorso alla lotta integrata possa costituire una soluzione convincente rispetto agli obiettivi di sostenibilità richiesti dalla direttiva comunitaria. Non si ritiene

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condivisibile il principio secondo il quale nelle aree protette e in quelle della Rete Natura 2000 si debba ricorrere esclusivamente al metodo di produzione biologico. Per quanto concerne l’insediamento di un Consiglio tecnico consultivo sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari non si condivide la composizione di tale organismo, così come proposta, che risulta fortemente sbilanciata a favore delle amministrazioni che si occupano di ambiente. Oltretutto, il numero di componenti è eccessivo e

dovrebbe essere decisamente snellito. Si ritiene, pertanto, che dovrebbe essere presente un solo rappresentante per ciascuno dei tre Ministeri competenti (Agricoltura, Ambiente e Salute), mentre dovrebbero essere presenti, secondo il criterio della maggiore rappresentatività, le Organizzazioni di rappresentanza del settore agricolo. In merito alla formazione dovrebbe essere specificato che i corsi riservati agli imprenditori e ai lavoratori agricoli sono di competenza delle Organizzazioni professionali Agricole tramite i

31 loro centri di assistenza e servizi. Inoltre, le ispezioni delle attrezzature in uso devono essere fatte in modo che gli adempimenti a carico delle imprese siano limitati allo stretto indispensabile evitando di imporre obblighi che determinino un aumento dei costi di produzione. Per quanto riguarda gli obblighi di informazioni per la popolazione interessata in merito ai potenziali pericoli di esporsi durante i trattamenti alle sostanze attive, occorre precisare, sulla base di quanto previsto dalla dir. n. 2009/128/CE, che tale adempimenti non sono a carico delle imprese agricole, ma che si tratta di una campagna informativa di competenza delle amministrazioni locali. Per quanto concerne l’individuazione delle aree vulnerabili da prodotti fitosanitari deve essere opportunamente richiamata la procedura prevista ai sensi dell’all. VII/B del d.lgs. (segue a pagina 32)


32 (continua da pagina 31)

152/2006 (Testo Unico in materia ambientale) secondo la quale occorre: 1) una prima individuazione (vulnerabilità intrinseca) fondata sulle caratteristiche podologiche e strutturali del territorio nonché su dati di monitoraggio; 2) un seconda individuazione che tenga in considerazione la capacità di attenuazione del suolo e le caratteristiche dei fitofarmaci (vulnerabilità specifica). Il decreto legislativo dovrebbe richiamare la norma secondo la quale “Solo dopo aver individuato esattamente le aree vulnerabili da fitosanitari, la Regione può formulare misure di prevenzione e mitigazione relative alle singole sostanze attive e proporle al Ministero della salute che, dopo averle valutate nell’ambito della Commissione consultiva sui prodotti fitosanitari, può approvarle o rigettarle”.

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È opportuno, inoltre, chiarire che il registro sull’uso dei prodotti fitosanitari previsto dalla proposta di provvedimento è il registro dei trattamenti di cui all’art. 42 del dpr 290/2001, altrimenti sembrerebbe – dalla norma così come è formulata – che si introduca un ulteriore adempimento. Infine, rispetto alle sanzioni non si comprende se con il termine “revoca del certificato di abilitazione” debba intendersi la revoca dell’autorizzazione all’acquisto dei prodotti fitosanitari (c.d. patentino). A fronte dell’importanza delle iniziative legislative e di pianificazione finora assunte dal Ministero dell’ambiente in merito all’attuazione della direttiva in oggetto e in assenza di un coinvolgimento da parte nostra ai lavori finora svolti, Coldiretti ha chiesto al Ministero delle Politiche Alimentari e Forestali di essere periodicamente convocata, in modo da offrire il proprio contributo. m

La “Cena del contadino”

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diventata un’allegra tradizione, quella di ritrovarsi una volta all’anno in una serata tra amici, aldilà delle occasioni offerte dal lavoro. Gli agricoltori di Bene Vagienna hanno deciso di organizzare una cena tutta per loro. Il 5 febbraio, al ristorante “La Trifula” di Bene Vagienna si è svolta la “Cena del contadino”, un’occasione ormai consolidata e gradita visto anche l’elevato numero di partecipanti. Sono state particolarmente attive le sezioni Coldiretti di Bene Vagienna e frazioni e, soprattutto, le delegate di Donna Impresa con un’impeccabile organizzazione. m


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Moratoria dei debiti: stipulato il nuovo accordo

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on l’obiettivo di sostenere le piccole e medie imprese operanti in Italia, stante il persistere di una debole ripresa economica, nei giorni scorsi è stato sottoscritto tra il Governo, il sistema bancario e le Organizzazioni di categoria (compresa Coldiretti), un nuovo accordo volto a fornire idonei strumenti di riequilibrio finanziario alle realtà produttive. Beneficiari di questo intervento sono le piccole e medie imprese (PMI) operanti in Italia, appartenenti a tutti i settori economici. I soggetti interessati ad usufruire di tale possibilità devono avere una situazione debitoria “in bonis”, ovvero non devono presentare posizioni classificate dalla banca come

“problematiche” (in incaglio, a sofferenza, …). Primo pilastro dell’accordo è la proroga, fino al 31/07/11 della “moratoria dei debiti”, ovvero la possibilità di richiedere, relativamente alle operazioni rateali in essere, la sospensione del pagamento della quota capitale delle rate in scadenza per un periodo massimo di 12 mesi (non possono presentare richiesta, le aziende che già ne abbiano usufruito).

Con l’obiettivo, inoltre, di sostenere, in termini di liquidità le imprese, l’accordo concluso, ha introdotto due importanti novità: la prima è rappresentata dalla possibilità di richiedere alla banca finanziatrice un allungamento del periodo di ammortamento dei finanziamenti a medio e lungo termine; la seconda prevede che le banche aderenti possano concedere, alle società di capitali che avviino un processo

di rafforzamento patrimoniale, un finanziamento di importo proporzionale all’aumento di capitale versato dai soci. Al riguardo l’allungamento del periodo di ammortamento è stato fissato (al massimo) in misura pari al 100% della durata residua del piano di rientro, con il limite di 2 anni per i finanziamenti chirografari e di 3 anni per quelli ipotecari. In termini economici l’adesione a tale misura non dovrà comportare, per l’impresa, l’addebito di spese e oneri aggiuntivi rispetto a quelli sostenuti dalla banca nei confronti di terzi per la realizzazione dell’operazione, ma attenzione è applicabile esclusivamente in riferimento ai finanziamenti a medio e lungo


varie

termine per i quali si è usufruito della “moratoria dei debiti”. Le aziende interessate, possono presentarne richiesta entro il 31/12/2011 e devono dimostrare di aver rispettato le scadenza inerenti la liquidazione degli interessi nel corso del periodo di sospensione, per poi aver ripreso il regolare pagamento delle rate di ammortamento del finanziamento. Qualora, inoltre, il finanziamento sia assistito da garanzie (comprese quelle fornite da un confidi), l’estensione delle stesse per il periodo di ammortamento aggiuntivo è

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condizione necessaria per il perfezionamento dell’iniziativa. Gli istituti di credito che intenderanno aderire, dal canto loro, potranno mettere a disposizione delle imprese che intendono usufruire dell’estensione sopra descritta, strumenti che consentano di proteggersi da incrementi dei tassi di mercato quali la conversione del tasso da variabile a fisso o la definizione di un tetto massimo al possibile incremento del tasso di interesse. In ogni caso la possibilità di poter usufruire degli interventi indicati è comunque subordinata alla valutazione della banca interessata; in tal senso, le risposte dell’ente erogante, devono essere fornite alle aziende richiedenti entro 40 giorni lavorativi dalla presentazione della domanda. Per ulteriori informazioni è possibile contattare la segreteria provinciale di Cuneo di CreditAgri Italia s.c.p.a. ai numeri: 0171.447297/447350. m

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Accordo CreditAgriGruppo Banco Popolare

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reditAgri Italia, il più importante confidi italiano del settore agricolo e agroalimentare promosso dalla Coldiretti, ha concluso un importante accordo strategico con il Gruppo Banco Popolare. La partnership con il Gruppo coinvolge direttamente sette istituti di credito, ben radicati su un territorio a forte vocazione agraria, forti di una esperenzialità storica nel settore. CreditAgri Italia pertanto, con decorrenza dal 1 marzo prossimo, consoliderà la propria offerta di finanziamenti e garanzie in stretta sinergia con il Credito Bergamasco, la Banca Popolare di Lodi, la Banca Popolare di Verona, la Banca Popolare di Novara, la Banca Popolare di Crema, la Banca Popolare di Cremona e la Cassa di Risparmio di Lucca, Pisa e Livorno. Il Banco Popolare, tra i primi gruppi bancari italiani, con quasi 2.200 sportelli, circa 200 mila soci e oltre 20 mila dipendenti, è un punto di riferimento in regioni come Veneto, Lombardia, Piemonte, Liguria, Toscana ed Emilia Romagna, le aree di presenza storica. Grazie alle Banche che lo compongono, alcune delle quali vantano una storia di oltre 150 anni, Banco Popolare è sempre più vicino ai clienti con prodotti innovativi in un mondo in cui le esigenze di risparmio e di investimento si evolvono di continuo. CreditAgri Italia, presente sul territorio nazionale con 53 filiali, una struttura tecnico-amministrativa di circa 300 risorse professionali, oltre 30 milioni di patrimonio netto, un volume di impieghi che a fine 2010 sfiora 1 miliardo di euro, 500 milioni di nuovi affidamenti all’anno, rappresenta certamente il confidi più radicato e presente nel panorama nazionale ed unico esempio di struttura organica con i requisiti formali e sostanziali di cui all’art. 107 del Testo Unico Bancario (TUB). m


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Regolamento forestale: “Bisogna incentivare di più le imprese del settore”

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ome è noto, il 1° settembre 2010 è entrato in vigore il nuovo regolamento forestale che sostituisce le prescrizioni di massima di polizia forestale. Il nuovo regolamento disciplina le attività in tutti i boschi del Piemonte sia pubblici che privati, tra le novità principali introdotte dal regolamento vi è quella che per ogni operazione di taglio in bosco occorre segnalare preventivamente alla Regione le operazioni che s’intendono effettuare, le comunicazioni sono di tre tipi a seconda delle caratteristiche e delle superfici di intervento: a) comunicazione semplice,

b) comunicazione corredata da relazione d’intervento, c) autorizzazione con progetto di intervento. L’impatto delle nuove norme

sul settore forestale non è stato indolore, non sono pochi i problemi sorti in fase di applicazione del suddetto regolamento, in primo luogo la presentazione delle comunicazioni, che devono essere inoltrate alla Regione in forma cartacea ed informatica, non è stata sempre agevole in quanto gli unici sportelli forestali attivati in provincia erano situati a Ceva e Cuneo, per ridurre il disagio legato alla scarsa distribuzione degli sportelli, le comunicazioni (nella sola forma cartacea) sono state raccolte anche dalle Stazioni del Corpo Forestale dello Stato, ed alcune anche presso gli uffici Coldiretti che, al fine

di prestare un servizio ai propri soci, hanno richiesto e ottenuto l’abilitazione alla trasmissione delle comunicazioni. Un ulteriore problema è sorto per i tagli boschivi che ricadono nei siti della rete natura 2000 (aree protette), in tali territori il regolamento forestale prevedeva che qualsiasi taglio doveva essere autorizzato previa presentazione da parte del produttore di un progetto redatto da un professionista. A seguito del verificarsi di continue lamentele da parte dei produttori, la Regione il 4 novembre 2010 approvava la delibera di giunta regionale 17/R con la quale si apportavano


A TTU A L I TÀ modifiche al regolamento forestale, la DPGR prevede che fino al 31/08/2011 qualunque intervento selvicolturale inferiore ai 2000 metri quadrati possa essere eseguito senza presentare la comunicazione; nelle aree protette invece per interventi fino a 2500 metri quadri di estensione è sufficiente presentare una comunicazione semplice, in questo caso tale deroga vale fino a quando non verranno adottati specifici piani di gestione forestale per tali aree. Nonostante questi piccoli aggiustamenti, il regolamento forestale presenta ancora notevoli aspetti critici. Coldiretti Cuneo, facendosi interprete delle istanze e lamentele sollevate dagli operatori forestali, ha sollecitato l’Assessore all’agricoltura Claudio Sacchetto (il quale per il Piemonte è competente anche per le foreste), a procedere ad una revisione più radicale del regolamento al fine di eliminare le criticità che sono emerse in fase di prima applicazione.

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L’Assessore, a gennaio 2011, ha deciso quindi di operare tale revisione ed ha incaricato un gruppo di tecnici di operare le modifiche al regolamento che si ritengono necessarie al fine di renderlo più aderente alle prerogative specifiche degli operatori forestali e dei boschi piemontesi. Coldiretti partecipa a questo processo di revisione in quanto rappresenta numerose aziende che a vari livelli svolgono attività forestale, e creano quella fitta maglia di piccole imprese agricole che con la loro attività garantiscono ancora la gestione del territorio montano e dei boschi ivi presenti; l’organizzazione già in fase di predisposizione del regolamento nel 2009 aveva sollevato numerose osservazioni e richieste di modifica in quanto era già evidente che l’approccio del regolamento non era adatto né alla selvicoltura piemontese né agli operatori che la praticano. La posizione di Coldiretti parte da alcune considerazioni in base alle

quali si ritiene debbano essere orientate le scelte politiche e tecniche per gestire i boschi; negli ultimi 50 anni le foreste piemontesi sono cresciute (sia di superficie che di età) in quanto la pressione antropica sulle aree boscate, tipicamente montane, è diminuita a seguito dello spopolamento di tali territori, inoltre dal dopoguerra è diminuito drasticamente l’utilizzo del legno locale sia per scopi energetici che per legname da opera in quanto combustibili fossili da un lato e altri materiali dall’altro ne hanno drasticamente ridotto la domanda e di conseguenza è crollato l’utilizzo dei boschi. In un simile contesto Coldiretti riteneva che le prescrizioni di massima di polizia forestale risalenti al 1926 (allora sì emanate per salvaguardare i boschi da un eccessivo sfruttamento) fossero ancora adatte, ovviamente con qualche aggiustamento, a gestire i boschi attuali sottoposti a una pressione antropica ben minore, per questa ragione si poteva condividere un’iniziativa

37 regolamentare volta a favorire ed incentivare una maggiore gestione dei boschi anziché un regolamento che di fatto ha reso molto difficoltoso e ben più oneroso operare in foresta. Per creare le condizioni idonee all’utilizzo razionale dei boschi, occorre prima di tutto favorire l’attività di chi ancora lo fa o lo vorrebbe fare, tra questi vi sono le centinaia di piccole aziende agricole che ancora operano in montagna ed il territorio lo conoscono e lo gestiscono; il regolamento sotto questo aspetto, ha imboccato la strada opposta. Le proposte di semplificazione che farà Coldiretti saranno quindi orientate a valorizzare e rendere più agevole l’attività delle imprese agricole che operano in bosco le quali già fanno e si vuole possano continuare fare anche la gestione dei boschi, un buon regolamento dovrà favorirle anche prevedendo la possibilità di infrastrutturare i boschi in modo idoneo per l’utilizzo di sistemi e mezzi moderni. m


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Il Decreto “Mille proroghe” del Governo danneggia l’agricoltura

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on la votazione finale di sabato 26 febbraio al Senato, è stato convertito definitivamente in legge il Decreto “Milleproroghe”. Il testo licenziato è stato quello contenuto nel maxiemendamento presentato dal Governo alla Camera il giorno precedente. La conversione in legge è avvenuta, è proprio il caso di dire, per un soffio in

quanto i 60 giorni di tempo per la conversione in legge sarebbero altrimenti scaduti il giorno successivo, ovvero il 27 febbraio. In caso di non approvazione, la legge sarebbe decaduta e perso efficacia sin dall’inizio. La querelle verificatasi nei giorni scorsi è nota a tutti: in fase di esame del decreto legge sono stati presentati oltre 1600 emendamenti, rallentando

notevolmente i lavori delle Commissioni incaricate, Affari costituzionali e Bilancio del Senato. Per il comparto agricolo erano stati presentati dai partiti della maggioranza alcuni emendamenti per il ripristino dell’agevolazione dell’accisa del gasolio per le serre, il finanziamento per il settore bieticolo-saccarifero, il finanziamento dell’attività della APA ed infine la richiesta

di proroga al 30 giugno 2011 per il pagamento della prima rata delle multe prevista dalla Legge 33/2009. Mentre una dopo l’altra tutte le disposizioni rivolte al settore agricolo sono state bocciate, lo slittamento del versamento delle multe è sopravvissuto sino al testo definitivo, beffando in un sol colpo allevatori, florovivaisti, bieticoltori e tutti gli addetti


A TTU A L I TÀ ai lavori. Come non bastasse, quando tutto sembrava ormai scontato, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano inviava una lettera ai Presidenti delle Camere e al Presidente del Consiglio in cui, richiamando l’attenzione sull’ampiezza e sulla eterogeneità delle modifiche apportate durante il procedimento di conversione del decreto-legge “Milleproroghe”, sollevava alcuni dubbi di incostituzionalità nelle procedure utilizzate. Ma in tempi rapidissimi, un maxiemendamento del Governo risolveva i dubbi ed in due giorni, prima alla Camera e poi al Senato veniva approvato definitivamente il cosiddetto “Milleproroghe”. E così, dopo una prima proroga al 31 dicembre 2010, ora la prima rata delle multe per le quote latte viene posticipata ancora una volta al 30 giugno 2011. ”È l’ennesima dimostrazione di una debolezza imbarazzante

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della politica – commenta il direttore di Coldiretti Cuneo e Piemonte Bruno Rivarossa – che a questo punto non può che assumersene piena responsabilità”. È bene precisare che, essendo “solo” una proroga, interessa esclusivamente quelle 232 aziende sul territorio nazionale, una settantina in Piemonte, che hanno completato nei termini

previsti l’iter per la rateizzazione, stabilito dal Commissario straordinario quote latte Paolo Gulinelli. Coloro che non hanno invece ultimato l’iter di rateizzazione del loro debito per le quote latte, oltre ad continuare ad avere bloccati i premi comunitari, in questi giorni sono stati raggiunti dalla comunicazione di revoca della quota assegnata dalla

stessa Legge 33/2009 e dalle ingiunzioni di pagamento. Attualmente rientrano nella proroga anche coloro che non hanno ancora provveduto al pagamento della settima rata ai sensi della Legge 119/2003, ma su quest’ultima peserà la decisione della Commissione europea che pare orientata invece a chiederne il versamento. m

Proroga Quote Latte: la Commissione Ue chiede chiarimenti

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l portavoce del commissario all’Agricoltura Dacian Ciolos, rispondendo, durante il briefing della Commissione Europea, ad una domanda circa l’ulteriore proroga del pagamento delle multe quote latte decisa nell’ambito del decreto legge ‘Milleproroghe’, ha detto che gli uffici della commissione hanno “chiesto alle autorità italiane maggiori informazioni”. Il portavoce ha precisato che, riguardo la precedente proroga, le autorità italiane – sempre a seguito di una richiesta di chiarimenti della commissione europea fatta a dicembre 2010 – hanno inviato un incartamento che è attualmente allo studio dei servizi giuridici dell’esecutivo. “Se risulterà contro le regole europee, saranno assunte le iniziative conseguenti”, ha concluso il portavoce. Sulla precedente proroga, c’è una lettera della commissione europea in cui si sottolinea come questo tipo di intervento costituisca un aiuto di Stato e che pertanto deve essere accertato che si mantenga entro i limiti previsti dalla normativa in materia, oltre che ‘scontato’ dall’intero plafond assegnato all’Italia per questo tipo di aiuti. m


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La Regione Piemonte adotta la Carta della Capacità d’uso dei suoli

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on la D.G.R. n. 75-1148 del 30 novembre 2010, la Regione Piemonte ha adottato la Carta della Capacità dei suoli, uno strumento cartografico di riferimento sul tema delle potenzialità d’uso dei suoli in Piemonte. Oltre all’adozione della Carta a scala 1:250.000, utile per studi di area vasta, la delibera adotta anche la carta a scala 1:50.000 sullo stesso tema, necessaria per valutazioni a scala locale e distribuita on line sul sito web istituzionale della Regione Piemonte. La delibera ribadisce che gli studi pedologici finalizzati alla definizione della classe di capacità d’uso del suolo a scala aziendale devono

essere condotti utilizzando la metodologia regionale per la valutazione della Capacità d’uso a scala aziendale – già adottata con D.G.R. n. 88 – 13271 dell’ 8 febbraio 2010. “Con questo provvedimento –

dichiara l’Assessore Regionale Claudio Sacchetto – vogliamo garantire la qualità e la produttività dell’agricoltura piemontese. Le aree con i suoli ad elevata capacità d’uso, infatti, sono quelle ove si possono

ottenere colture di qualità con il minore dispendio energetico, realizzando sistemi produttivi efficaci e sostenibili sotto il profilo ambientale”. La messa a punto del sistema regionale della Capacità d’uso dei suoli è stata realizzata dall’Ipla (Istituto per le piante da legno e l’ambiente), una società controllata della Regione Piemonte che vanta una attività trentennale nell’acquisizione e gestione di informazioni sul suolo. Per quanto concerne le analisi dei terreni, che hanno costituito la base di partenza della carta, c’è stata anche una concreta collaborazione con il laboratorio


A TTU A L I TÀ Analisi di Coldiretti Cuneo, che ha messo a disposizione la banca dati dal 1985. “La Regione Piemonte – afferma Mauro Piazzi, direttore dell’Ipla – è stata la prima in Italia ad affrontare il tema della capacità d’uso dei suoli con una prima carta pubblicata nel 1982. Gli strumenti cartografici oggi disponibili sul tema della Capacità d’uso in Piemonte sintetizzano tutti i dati sul suolo acquisiti dall’Ipla per conto della Regione in oltre trent’anni di attività, costituendo un “sistema della conoscenza” omogeneo e scientificamente valido”. “Con riferimento alla realizzazione di grandi impianti fotovoltaici realizzati su suolo agricolo – afferma Franco Parola, responsabile del Servizio Ambiente e Territorio di Coldiretti Piemonte – l’esclusione dei soli terreni di prima e seconda classe si sta dimostrando insufficiente per la tutela di questa risorsa. La valutazione della capacità d’uso dei suoli infatti, pur se costituisce

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un preziosissimo strumento, viene fatta considerando solo alcune caratteristiche intrinseche dei suoli ed è espressione di una fertilità potenziale. Per sua natura, la classificazione prescinde da alcune ulteriori importanti considerazioni quali per esempio la possibilità o meno di irrigare i terreni. Nella nostra provincia, vi sono estese aree i cui suoli ricadono nella

terza classe di capacità d’uso e che risultano irrigabili ed in grado di fornire produzioni abbondanti e di pregio. Anche la dimostrazione che un suolo non rientra nelle prime due classi di capacità d’uso riteniamo non possa, nel caso di impianti che occupano ampie superfici, essere semplicemente desunta dall’analisi di una cartografia in scala 1:50.000 ma che, al

contrario, dovrebbe essere dimostrata attraverso una verifica puntuale, condotta a scala aziendale, ed in grado di fornire certezze relativamente alla reale appartenenza di quei suoli ad una certa classe”. La documentazione integrale sulla Capacità d’uso dei suoli è consultabile all’indirizzo http:// www.regione.piemonte.it/agri/ suoli_terreni/index.htm m

Cos’è la capacità d’uso dei suoli

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a classe di capacità d’uso è una classificazione del territorio, utilizzata ormai a livello mondiale, finalizzata a fornire indicazioni di tipo pianificatorio, che esprime il “potenziale” di fertilità di un suolo. Il potenziale di fertilità di un suolo, in quanto tale, deriva solo dalle caratteristiche intrinseche del suolo stesso e prescinde da fattori variabili ad esso non collegati. Un esempio spiegherà meglio il concetto. Il fatto che un suolo sia o non sia irriguo non è rilevante ai fini della definizione della capacità d’uso di quel suolo in quanto non si tratta di una caratteristica intrinseca, ma di un fattore esterno ad esso (tant’è che quel suolo potrebbe eventualmente diventare irriguo a seguito di opportuni interventi). Consegue che la classe di capacità d’uso di un suolo rappresenta solo uno dei fattori da considerare per valutare il “valore agronomico” di un’area. In ogni caso va detto che si tratta di uno strumento la cui utilità ed il cui utilizzo è ormai diffuso in tutti i paesi sviluppati. Nel redigere la carta di capacità d’uso dei suoli, la Regione Piemonte, seguendo quelli che sono gli standard accreditati a livello mondiale, ha preso in considerazione 7 caratteristiche principali e precisamente: la profondità utile per lo sviluppo dell’apparato radicale, la pendenza, la pietrosità, la fertilità, la disponibilità d’ossigeno, l’inondabilità, la lavorabilità ed il rischio di erosione.. m


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NOTIZIE IN BREVE CAMBIO DI SEDE DELL’ ICQ DI TORINO Si porta a conoscenza che l’ufficio di Torino della “repressione frodi” ICQ ha cambiato indirizzo. Sono rimasti invariati i numeri di telefono e di fax e l’indirizzo della sede distaccata di Asti. Per comodità di consultazione riportiamo indirizzi completi e informazioni aggiornati. ICQ Torino Competenze: Province di competenza: Alessandria, Aosta, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Torino, Verbania, Vercelli, Genova, Imperia, La Spezia, Savona Sede: Strada Antica di Collegno, 259 – 10146 – Torino Direttore: Dr. Gianfranco Amerio. Telefono: 011 5174851. Telefono: 011 4407174. Fax: 011 5069312. E-Mail: icq.torino@politicheagricole.it ICQ Asti – distaccato Torino –Competenze: (fare riferimento per le comunicazioni relative alla provincia di Cuneo) Ufficio distaccato – Corso Torino 229 – 14100 – Asti Responsabile: P.a. Angelo Di Giacomo. Telefono: 0141 419437. Fax: 0141 410238. E-Mail: icq.asti@politicheagricole.it DA SOSPENSIONE DEGLI IMPIANTI A GESTIONE DEL POTENZIALE PRODUTTIVO La gestione del potenziale produttivo è uno strumento importante per l’economia vitivinicola. Coldiretti, proprio per questo (ed in vista della completa liberalizzazione degli impianti dal 2016…), ha richiesto, prima in sede di modifica dei disciplinari e poi in occasione della riforma della legge sulle denominazioni, ora Legge 61/2010, l’inserimento di un articolo in forza del quale i titolari della denominazione ( i produttori) possono stabilire la sospensione e, o la regolamentazione, anche temporanea, delle iscrizioni dei vigneti che aumentano la superficie vitata. Questo ha fatto sì che oggi si disponga di una leva in più per tenere vicina l’offerta alla domanda di mercato. La sospensione provvisoria iniziale di 6 mesi (da ottobre a marzo) per tutte le denominazioni aveva lo scopo di calmierare una situazione in un periodo difficile e delicato, in attesa di poter ascoltare la voce dei protagonisti per ogni singola e specifica situazione. Coldiretti, nella convinzione che il produttore deve sempre essere al centro delle scelte che lo riguardano, ha invitato i viticoltori a partecipare agli incontri organizzati dal Consorzio, dai quali sono scaturite le attuali decisioni, sicuramente mature, responsabili e finalizzate al buon andamento economico del settore viticolo e vinicolo. Nel merito dei nuovi indirizzi espressi dai produttori durante i suddetti incontri

si prospettano limitazioni di superfici iscrivibili per le Denominazioni Barolo, Barbaresco, Dogliani, Roero Arneis e Langhe Arneis, mentre tutte le altre ritornerebbero alla situazione ante sospensione. Termini temporali, superfici ammissibili, criteri di assegnazione e procedure saranno definite presto con provvedimenti a cura di Consorzio Barolo Barbaresco Langhe e Roero e Regione Piemonte. Non appena ufficializzati questi aspetti li comunicheremo. INTERVENTI OCM: PROSSIMA APERTURA PER GLI INVESTIMENTI Si attende la pubblicazione delle disposizioni per dare avvio alla misura “investimenti”, prevista nel Piano Nazionale di Sostegno, in stretta connessione con i fondi messi a disposizione dalla OCM, la “PAC” del vino. Rispetto alla versione iniziale del decreto il Mipaaf ha assicurato che la previsione di investimenti biennali è compatibile con le norme comunitarie pertanto il punto specifico è stato definitivamente previsto nell’articolato. In tale modo la gestione delle istanze sarà meno “affannosa” ed i beneficiari avranno spazi di manovra più ampi. Tra le azioni previste il sostegno per investimenti materiali ed immateriali in impianti di trasformazione, infrastrutture, vinicole e commercializzazione del vino, oltre che lo sviluppo di nuovi prodotti, trattamenti e tecnologie. Inibita la possibilità di accesso per la semplice sostituzione di beni mobili e di immobili preesistenti se non comporta un miglioramento degli stessi e non è ammessa la cumulazione con altri aiuti come PSR ecc. Il sostegno si concretizza con l’erogazione fino ad un massimo del 40% delle spese sostenute. Le risorse per il primo anno di attivazione non si prevedono molto cospicue pertanto nella prossima fase applicativa a carico delle Regioni, secondo Coldiretti, bisognerà valutare l’introduzione di criteri di scelta o di priorità che favoriscano le produzioni di origine italiana, DOC/DOCG e le imprese vitivinicole. INDICAZIONE DELLA PROVENIENZA/ORIGINE Si ritiene importante richiamare l’attenzione sulla necessità di riportare in etichetta il Paese d’origine del vino, secondo le disposizioni comunitarie e nazionali. Nel campo visivo in cui sono presenti le indicazioni obbligatorie deve sempre potersi leggere una frase del tipo “prodotto in Italia” o altra simile come “vino italiano”, “prodotto italiano”, ecc, sia per i prodotti


BREVI generici (ex da tavola) che per le DOC/G. Occorre evidenziare che in virtù della Legge generale sull’etichettatura dei prodotti alimentari l’obbligo della provenienza è ulteriormente sancito e le sanzioni in campo enologico potrebbero salire dagli attuali minimo 516, massimo 1.600 euro alle nuove tariffe comprese tra un minimo di 5164 ad un massimo di 9500 euro. ALLERGENI DERIVATI DA UOVA E LATTE, PER ORA NON SI SCRIVONO A seguito di alcuni quesiti ribadiamo che la Commissione Ue ha stabilito una proroga al 30 giugno 2012 della deroga all’obbligo di indicazione nelle etichette del vino delle sostanze allergeni derivanti dal latte e dalle uova (CASEINA e ALBUMINA). Per chiarezza si informa che la deroga non riguarda i solfiti, che invece devono sempre essere riportati secondo le note regole. È in corso di completamento il risultato degli studi che dovrebbero stabilire l’assenza di residui tali da generare allergie dopo il trattamento dei vini con i suddetti chiarificanti. Se così sarà, potrebbe decadere definitivamente l’obbligo di indicazione in etichetta, ma per ora accontentiamoci della suddetta deroga fino al 30-6-2012. VENDITE ALL’ESTERO – QUESITI RISPOSTE E DICHIARAZIONE FACSIMILE Continuano confusione e incomprensioni per le vendite fuori dal confine nazionale. La volta scorsa abbiamo approfondito aspetti

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relativi alla telematizzazione delle accise e delle complicazioni annesse, in questa sede prendiamo in considerazione: - la necessità di attestare l’appartenenza alla categoria di “piccolo produttore” per le aziende prive di deposito fiscale che spediscono vino a Paesi della Comunità Europea - chiarimenti per le cessioni in Svizzera. Attestazione piccolo produttore – Abbiamo predisposto una nuova versione della dichiarazione dello status di piccolo produttore, tenendo presente l’avvenuta introduzione, per i depositi fiscali, del DAA telematico. In appendice abbiamo inoltre aggiunto una parte che potrebbe essere utile per dimostrare l’effettiva avvenuta uscita dal territorio nazionale della merce ai fini della prova della non imponibilità IVA, talvolta oggetto di attenzione e contestazione in sede di controllo o verifica fiscale. Vendite in Svizzera – Per quanto attiene la Svizzera, a seguito di segnalazioni pervenute da alcune aziende, rileviamo la solita confusione tra il documento DAA (ora e-AD) e il DA/IT, altrimenti definito dalle Dogane “documento agricolo”. Questa incomprensione originata da una “A” in più o in meno continua a creare problemi. Raccomandiamo di prestare attenzione al fatto che il primo , il DAA, ora con la telematizzazione, “e-AD”, possono emetterlo solo i depositi fiscali e limitatamente alle vendite all’interno della CE – vendite intracomunitarie – o in caso di esportazione, quando nel tragitto è previsto l’attraversamento di uno o più Stati Membri (ovviamente oltre quello di partenza-spedizione). (continua a pagina 46)


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L’altro stampato, il DA o IT o “documento agricolo” come usano chiamarlo le Agenzie delle Dogane, è il documento vitivinicolo per eccellenza e scorta sempre i prodotti sfusi per la circolazione interna (eccetto casi particolari), oppure quelli imbottigliati, se spediti da “piccoli produttori” e quando il destinatario ha sede presso uno Stato della CE. In caso di spedizioni all’estero non è obbligatorio (a meno che non si attraversi un Paese UE diverso da quello di partenza), essendo sufficiente il DDT fino alla dogana italiana di uscita. Fa eccezione alla regola la Svizzera, che per ragioni sue ha deciso dal 2008 di ricevere la merce con il DA/IT o “documento agricolo” e non DDT. Ripetiamo “DA” (una sola A), da non confondere con il predetto DAA, ora e-AD , utilizzabile solo per le transazioni intracomunitarie tra depositi fiscali. In definitiva per le spedizioni in terra elvetica occorre utilizzare il DA/ IT indifferentemente se lo speditore è piccolo produttore o deposito fiscale. Vi proponiamo di seguito un esempio di dichiarazione di piccolo produttore e l’invito al destinatario di rendere una comunicazione (facsimile) per dimostrare l’avvenuta cessione intracomunitaria. DICHIARAZIONE Il sottoscritto ……………………………………………………………………………………………… titolare dell’Azienda Agricola ………………………………………………………………………… dichiara

di essere “PICCOLO PRODUTTORE” ai sensi della Direttiva 2008 /118/ CE – articolo 40 – del Consiglio e delle successive norme vigenti in materia di vendita e circolazione intracomunitaria dei vini, quale l’art. 37 del Decreto Legislativo del n° 504/1995, così come modificato dall’articolo 1, comma ii del Decreto legislativo 29 marzo 2010 n°48 , e pertanto esonerato dagli obblighi di “DEPOSITO FISCALE” e di ACCISA. Informa di essere esentato dall’obbligo di emissione del Documento Amministrativo di Accompagnamento (D.A.A.), e dalla procedura telematica E.M.C.S (emissione del documento “e-AD”), secondo quanto previsto dalle disposizioni vigenti, ed in sua sostituzione dichiara di emettere il documento vitivinicolo di cui al Regolamento CE 436/2009. …………………………………, lì ………………firma……………………………………………….. RICHIESTA PROVA AVVENUTA CESSIONE INTRACOMUNITARIA – NON IMPONIBILITÀ IVA Le disposizioni vigenti in Italia prevedono che lo speditore dimostri l’effettiva uscita dai confini nazionali della merce. Una dichiarazione della controparte destinataria della merce che attesti che il prodotto è effettivamente pervenuto a destinazione è considerata una prova efficace. Si prega pertanto il destinatario di questa spedizione di inviare copia del documento di trasporto con apposta la seguente dichiarazione oppure di riportare la stessa dichiarazione su un foglio e spedire al seguente numero di fax ……………………..o di indirizzo e-mail ………………………………………………………………………… “La sottoscritta ditta/ destinatario, con sede nello stato UE …………………. indirizzo …………………..dichiara di aver ricevuto in data……………..la merce seguente……………………………………………………………………………………………………………………., spedita dall’azienda…………………………………………………………………………, scortata dal documento DA/ IT………….contraddistinto dal N° ………emesso in data …………………. Timbro e firma………………………………..”


VA R I E PER LE IMPORTAZIONI DA FUORI EUROPA OCCORRE LA DICHIARAZIONE DI SICUREZZA Gli Stati Uniti dopo la tragedia delle “torri gemelle” dell’11 settembre hanno introdotto restrizioni e controlli più serrati per l’importazione di merci, attivando le note misure per prevenire il bioterrorismo. Ora, anche la CE si attiva e da quest’anno è resa obbligatoria la dichiarazione di sicurezza (ENS) per le merci importate da paesi terzi in tutti gli Stati della Comunità. È importante precisare che il nuovo sistema non si applica alle merci nell’ambito della circolazione tra Paesi Membri della Comunità. In caso di importazioni dall’estero occorre presentare la dichiarazione doganale di importazione in via telematica e successivamente lo speditore, oppure lo spedizioniere/vettore, o altro soggetto delegato deve provvedere con l’invio dei dati concernenti le merci in arrivo all’importazione secondo la procedura ENS che in italiano significa dichiarazione sommaria di ingresso. Nei primi 6 mesi di applicazione non dovrebbero essere elevate sanzioni per le inosservanze per dare modo agli operatori di adeguarsi alle nuove regole, ma è bene osservare da subito le innovate disposizioni di importazione. LIMITE MASSIMO DI RAME PER IL BIO Con Determina dirigenziale, la Regione Piemonte ha previsto la deroga per i tenori massimi di rame per le colture perenni in agricoltura biologica, in applicazione dell’art. 5 paragrafo 1 allegato II punto 6 del Reg. Ce n. 889/2008. In Piemonte è quindi autorizzata la deroga relativa alle quantità massime di rame distribuite per ettaro annualmente sulle colture perenni, incluso il vigneto, ovvero al superamento, in un dato anno, del limite massimo di 6 Kg di rame per ettaro all’anno, a condizione che la quantità media effettivamente applicata nell’arco dei cinque anni costituiti dall’anno considerato e dai quattro anni precedenti non superi i 6 Kg. m

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Il Comune di Trinità avvisa le aziende agricole

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unedì 21 marzo nel comune di Trinità dalle ore 8,30 alle ore 12,00 presso il peso pubblico dell’area artigianale verrà effettuata la raccolta del materiale plastico prodotto dalle aziende agricole. In caso di pioggia il servizio sarà posticipato a lunedì 28 marzo con gli stessi orari e modalità. Le aziende interessate dovranno presentarsi munite di timbro aziendale. Il materiale verrà pesato gratuitamente da un addetto e verrà rilasciata una ricevuta di ritiro e corretto smaltimento del materiale conferito. Potrà essere conferito esclusivamente: teli agricoli trasparenti e opachi in PE da copertura serre e/o silos; teli neri od opachi per pacciamatura in PE; sacchi di confezionamento del concime;sacchi di confezionamento dei mangimi; imballaggi di materiale plastico di vario genere (reti rotoballe, ecc). Il materiale può essere conferito in forma sfusa o compattato in balle legate con filo metallico o spago. I teli contenenti fango e terriccio dovranno essere sommariamente puliti ed opportunamente ridotti e compattati. Il costo del servizio sarà di 0,20 €/Kg con una tariffa minima di €15,00 a conferimento. m


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Coldiretti, Cnr e Fcs insieme per garantire produzioni di qualità

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viluppare la ricerca per aumentare la competitività del Made in Italy a tavola con una produzione di qualità, sicura e ambientalmente compatibile. È l’obiettivo dell’accordo sottoscritto dal presidente di Coldiretti, Sergio Marini, da Luciano Maiani, presidente del Consiglio Nazionale per le Ricerche (Cnr) e da Gianpiero Maracchi, presidente della Fondazione per il Clima e la Sostenibilità (Fcs). Il documento dà il via a una collaborazione per l’individuazione e lo sviluppo di un portafoglio di programmi di ricerca, trasferimento tecnologico e innovazione su

temi di comune interesse. “Per uscire dalla crisi nel territorio, ci sono le leve competitive che la ricerca può contribuire a far emergere in

un mercato dove si affermano nuovi modelli che si fondano sulla combinazione ottimale tra qualità, sicurezza e sostenibilità economica, con il

riconoscimento del valore che ha l’identità territoriale delle produzioni” ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini. “Una produzione agroalimentare sicura, competitiva, rispettosa dell’ambiente e capace di valorizzare il Made in Italy è da sempre un preciso impegno del Consiglio Nazionale delle Ricerche, che conta un dipartimento e molti istituti impegnati su questo fronte. Già oggi numerosi progetti – spiega il presidente del Cnr, Luciano Maiani – riguardano la tutela delle specie vegetali autoctone, la ricerca di sistemi di produzione più redditizi, la comprensione e il ruolo dei fattori climatici o delle caratteristiche geomorfologiche del territorio. L’accordo rafforza quest’impegno nell’ottica di un ammodernamento dell’intero sistema socioeconomico. L’innovazione, gli investimenti in ricerca e conoscenza sono lo strumento più efficace per traghettare il paese fuori della crisi economica attuale”. m


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Immigrazione: attesi in Italia 60mila lavoratori stagionali

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a firma del decreto flussi per il via libera all’assunzione di 60mila immigrati stagionali in Italia è un segnale importante per i lavoratori e per le imprese agricole alle quali è diretta la maggioranza delle richieste. La presenza dei lavoratori stranieri impegnati nelle campagne italiane è salita a quota 106.058, in aumento del 2,03 per cento, ed oggi la forza lavoro estera rappresenta quasi il 9,15 per cento del totale impiegato in agricoltura, secondo una analisi della Coldiretti. Tra gli stranieri nelle campagne prevale la presenza dei lavoratori neocomunitari di provenienza principalmente rumena, slovacca e polacca. Tra quelli extracomunitari si stabilizza invece il numero di albanesi e

cittadini dell’ex Jugoslavia, mentre aumentano gli asiatici (India). “Prendiamo atto con soddisfazione – sottolinea Lauro Pelazza, vice direttore di Coldiretti Cuneo – che il provvedimento è stato anticipato rispetto agli ultimi anni. La quota

dei sessantamila prevista, anche se inferiore agli ultimi decreti, dovrebbe comunque garantire tutte le domande delle aree che ne abbisognano. Per la nostra agricoltura cuneese, questa manodopera è indispensabile per garantire le attività agricole e, in particolar modo, la raccolta dei prodotti. La possibilità di utilizzare anche il disposto normativo, che prevede la possibilità del permesso pluriennale, consentirà finalmente alle imprese che ne faranno

richiesta un percorso agevolato e flessibile nel biennio successivo (2012-2013) per quei lavoratori che hanno prestato servizio come stagionali negli anni 2009 e 2010”. Gli uffici di Zona Coldiretti sono a disposizione per fornire tutte le informazioni utili. m


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Incontri sul territorio dell’Associazione Provinciale Pensionati

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l mese di febbraio ha visto riunirsi nelle diverse zone, i Delegati dell’Associazione Pensionati nominati nelle sezioni locali, per eleggere il nuovo Consiglio Provinciale. Questi incontri sono stati anche una importante occasione per mettere a fuoco quelli che sono i “progetti in corso” di Coldiretti, in particolar modo quello di “Una filiera agricola tutta italiana”. Sono stati poi illustrati i programmi di intervento progettati dalla nostra Organizzazione a livello sanitario e sociale tendenti a mantenere una assistenza costante anche nelle aree rurali e periferiche. Durante questi incontri, importanti sono stati gli interventi di Natale Carlotto, componente il Consiglio Nazionale Federpensionati e del Presidente Provinciale dell’Associazione Pensionati Lorenzo Bergese, che hanno sottolineato come sia importante il ruolo della nostra Associazione che ha il compito di trasmettere ai giovani la saggezza


A TTU A L I T à dell’esperienza vissuta e maturata sul campo in tanti anni di difficoltà ma anche di soddisfazioni.

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Agli incontri coordinati dal segretario Provinciale Marcello Cavallo hanno preso parte i

presidenti ed i segretari delle singole Zone. Il consiglio eletto nei vari incontri

51 zonali si riunirà ora per eleggere il Presidente ed i Vicepresidenti provinciali. m


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DONNE IMPRESA

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Donne Impresa e le nuove frontiere dell’agroalimentare

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l progetto di Coldiretti, avviato due anni fa per dare più potere contrattuale agli imprenditori agricoli e costruire una filiera agricola tutta italiana firmata dagli agricoltori, ha ottenuto molti consensi e risultati tangibili, tra i quali la recente approvazione della legge nazionale sull’etichettatura. “Donne Impresa – afferma Delia Revelli, responsabile Provinciale – è parte attiva del progetto di filiera che si pone come obiettivo la realizzazione di un grande sistema agroalimentare, che premi i produttori e offra ai consumatori prodotti di qualità e a un prezzo giusto”. Il tema sarà analizzato da importanti relatori nell’ambito del convegno che si terrà a Fossano il 28 marzo. m

Tavola rotonda/Talk show

LE NUOVE FRONTIERE DELL’AGROALIMENTARE

Lunedì 28 marzo 2011 – FOSSANO – ore 15,00 c/o Castello Acaja


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VA R I E

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Cooperative: Aicoop aderisce Agroalimentare: a a Coldiretti rischio 100 milioni di euro di export in Libia

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ICOOP (Associazione Italiana Cooperative) dopo aver svolto l’Assemblea nazionale ha formalizzato la richiesta di adesione a Coldiretti condividendone le linee programmatiche e strategiche nonché il modello organizzativo e sindacale. Aicoop è un’associazione che raccoglie oltre 700 cooperative dei settori produzione-lavoro, sociale, edilizio; è diffusa sul territorio nazionale, ma con particolare presenza nelle regioni Lazio, Lombardia, Calabria, Campania e Piemonte. L’accordo con Coldiretti trova la sua applicazione dopo aver sperimentato l’efficacia dell’azione proposta dalla confederazione agricola e dopo averne valutate attentamente le proposizioni politico-sindacali. L’Assemblea nazionale di Aicoop ha anche provveduto al rinnovo delle cariche sociali dell’associazione eleggendo alla presidenza il Vice Presidente nazionale di Coldiretti Mauro Tonello. “La scelta compiuta da AICOOP – rileva Tonello – vede un gruppo di oltre 700 cooperative riconoscersi nei progetti che la Coldiretti ha avviato in diversi settori per la costruzione della Filiera Agricola tutta Italiana con spazi importanti al fine del coinvolgimento di cooperative del settore della produzione lavoro e sociale. Più volte, abbiamo affermato con la consapevolezza dei fatti, di essere una vera forza sociale per il Paese e, per questo, non sottraendoci alle nostre responsabilità, vogliamo anche creare spazi e opportunità di lavoro per i soci delle cooperative extragricole che credono nei nostri progetti”. Coldiretti è impegnata su importanti progetti che vedono coinvolta l’intera filiera agricola italiana e con l’ausilio delle Cooperative e dei Consorzi Agrari aderenti sta predisponendo contratti ed accordi in diversi settori operativi. “La collaborazione con le Cooperative di AICOOP – conclude Tonello – sarà un elemento caratterizzante del nostro progetto da un lato e una risposta ai bisogni di occupazione dall’altro”. m

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ento milioni di euro di export agroalimentare sono a rischio a causa delle tensioni in Libia. Lo evidenzia un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati istat relativi agli scambi commerciali. Il made in Italy agroalimentare esportato in Libia, che riguarda soprattutto conserve di pomodoro, frutta, biscotti e cioccolato, per un valore che ha superato i 100 milioni di euro nel corso del 2010, è a rischio per le tensioni in atto nel Paese. Ad essere più richiesti dal paese del Nord Africa sono soprattutto i prodotti della dieta mediterranea, a partire dalle conserve di pomodoro e dalla frutta fresca, che rappresentano insieme il 56 per cento del valore delle esportazioni agroalimentari italiane. Sono significative, tra le altre, anche le richieste di biscotti e prodotti della pasticceria (13 per cento in valore) e di cioccolato (7 per cento). m


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Batteriosi del kiwi: linee guida per la prevenzione

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a Giunta regionale ha emanato un decreto urgente che individua le misure di prevenzione contro la diffusione della batteriosi del kiwi Psa. In Piemonte, i sintomi hanno cominciato a manifestarsi nel corso del 2010 in maniera sporadica. L’Assessorato regionale all’Agricoltura, dopo le puntuali e celeri segnalazioni delle Organizzazioni professionali agricole, si è attivato, in sinergia con il Creso ed il servizio fitosanitario regionale, individuando una strategia atta per prevenire effetti negativi. Il decreto contiene le prescrizioni a cui dovranno attenersi gli agricoltori: 1. I conduttori degli actinidieti, a seguito di accertamento di

cancri nella pianta causati da PSA, dovranno provvedere alla capitozzatura rasoterra

o all’asportazione delle parti colpite, con taglio effettuato ad almeno 70 cm dalla parte

colpita oppure, in alternativa, l’estirpazione delle piante colpite. I frutteti colpiti impiantati nel 2009 e nel 2010 con materiale già infetto sono da estirpare nella loro interezza. 2. Il materiale risultante dall’estirpazione o dagli interventi cesori deve essere distrutto mediante incenerimento o interramento profondo in loco. 3. Gli interventi di profilassi previsti ai comma 1 e 2 devono concludersi entro il 30 marzo 2011. 4. Le piante estirpate non devono essere rimpiazzate e gli impianti estirpati non devono essere rimpiantati con actinidia, fino all’entrata in vigore del decreto ministeriale.


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5. I conduttori degli actinidieti alla fine di ogni giornata di lavoro devono proteggere i tagli, prodotti con le operazioni di rimonda, con paste protettive addittivate con sali di rame e devono mantenere il frutteto privo di cancri mediante controlli periodici, eventuali rimonde e trattamenti previsti nelle linee guida elaborate dal Settore Fitosanitario. 6. È fatto divieto, per la stagione 2011, di utilizzare le api per il servizio d’impollinazione dell’actinidia nelle aree ad elevato rischio e in aree dove esistano, a meno di 1 km, appezzamenti risultati positivi

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a Pseudomonas syringae pv. actinidiae. 7. Nelle aree suddette è fatto divieto di utilizzare macchine atte alla raccolta del polline. I tecnici Coldiretti seguono con attenzione l’evolversi delle linee strategiche volte ad arginare il problema. È fuori di dubbio che, trattandosi di una problema più tecnico che vede la Regione in prima linea impegnata per la tutela del patrimonio frutticolo del kiwi cuneese, la Coldiretti rinnova all’assessore all’Agricoltura Sacchetto la richiesta di mettere a disposizione delle imprese equi indennizzi per mitigare il danno economico che sono costretti a patire. m

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Aggiornamenti sulla batteriosi dell’actinidia

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n seguito alle prime segnalazioni di metà gennaio riguardo la presenza del batterio su piante maschili di actinidieti già infetti nel 2010, si è assistito successivamente alla comparsa di evidenti manifestazioni sintomatiche ascrivibili, dopo accurate analisi di laboratorio, a Pseudomonas syringae pv. actinidiae (Psa) anche su piante femminili. SINTOMATOLOGIA Sin da gennaio negli impianti colpiti da Psa si è manifestata una sintomatologia nuova per il Piemonte. Lo scorso anno infatti la patologia aveva interessato per lo più l’apparato fogliare con tipiche maculature necrotiche ad alone giallo. La presenza di essudato di colore rossastro

era stata segnalata, prima della ripresa vegetativa, solo su alcune piante. La sintomatologia osservata nel 2010, in una sessantina di actinidieti, HA GENERATO L’INOCULO PRIMARIO DAL QUALE SONO DERIVATE LE NUOVE INFEZIONI RESE MANIFESTE IN QUESTI PRIMI MESI DEL 2011. Quest’ultime quindi risalgono allo scorso autunno quando la raccolta e la caduta delle foglie hanno procurato nuove ferite, vie preferenziali d’ingresso del batterio. In questi primi mesi del 2011, prima sugli impianti in allevamento e poche settimane dopo su quelli adulti, si è osservata una manifestazione

originale rispetto a quanto rilevato lo scorso anno e precisamente l’emissione di essudato denso (“mieloso”) di

colore bianco trasparente, che successivamente per processi ossidativi diviene rossastro, in corrispondenza delle gemme e


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l’insuccesso della capitozzatura. Infatti, dalle recenti analisi eseguite su alcune piante capitozzate nel 2010 è stato isolato il batterio direttamente dalla zona del colletto con sintomi. La capitozzatura è realizzabile quindi solo se si riesce ad asportare in via prudenziale una porzione di fusto sano di almeno 60 centimetri così da escludere che cellule batteriche si siano

dell’inserzione dei nuovi rami sulle branche più vecchie. Andando ad analizzare più nel dettaglio i rami colpiti, sollevando l’epidermide in corrispondenza delle gemme, si riscontra una necrosi corticale (che comprende quindi anche il floema). Allontanandosi dalla gemma finisce l’alterazione corticale ma la necrosi può coinvolgere i primi anelli dello xilema.

I rami ormai compromessi completamente necrotizzati assumono una consistenza spugnosa al tatto. Pseudomonas syringae pv. actinidiae ha una propensione maggiore, rispetto ad altri pseudomonadi fitopatogeni, a spostarsi nel tessuto vascolare xilematico (legno). La traslocazione di alcune cellule batteriche nel legno senza produrre sintomi può causare

59 insediate in tessuto ancora apparentemente sano. Dalle osservazioni di campo confermate da analisi di laboratorio risulta che il microrganismo possa spostarsi nello xilema anche “controcorrente” (in senso basipeto) andando così a colonizzare le altri parti della branca in entrambe le direzioni. (continua a pagina 60)


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MISURE DA ADOTTARE NEGLI APPEZZAMENTI AFFETTI DALLA SINTOMATOLOGIA PRECEDENTEMENTE DESCRITTA 1. Impianti costituiti da piante provenienti da vivai infetti (2008 – 2009 – 2010) In questi impianti la malattia oggi è molto diffusa, nella maggior parte dei casi ha infatti già raggiunto quasi la totalità delle piante. La presenza del batterio in questi appezzamenti, è confermata dalle analisi eseguite nella primavera - estate del 2010 e/o dagli attuali esami di laboratorio svolti in questo mese. Questa è la situazione sicuramente più grave ad ora constatata! In questi casi è necessario l’estirpo delle piante e la successiva distruzione dei residui con il fuoco. 2. Impianti non infetti all’origine (vivaio), ma contaminati in seguito (confermati dalle analisi)

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➧ Piante giovani: ci si comporta come negli impianti costituiti da piante provenienti da vivai infetti, per cui si deve procedere all’estirpo. Se questo non fosse possibile si deve almeno effettuare la capitozzatura delle piante alla base del tronco. Questa pratica purtroppo, come anche già detto precedentemente nella descrizione della sintomatologia, non è sempre risolutiva al fine di una sanificazione definitiva; tuttavia risulta indispensabile per una riduzione sensibile della massa infettiva presente nel frutteto. Si raccomanda di proteggere la zona di taglio, in seguito alla capitozzatura, attraverso spennellature di rame e successiva copertura con matrici protettive (mastici o catramina) da rinnovare dopo qualche mese. ➧ Piante adulte: • in presenza di piante molto

colpite e di un attacco generalizzato alla maggior parte dell’actinidieto: si può valutare anche in questo caso la possibilità di estirpare o capitozzare le piante; • se sono visibili sintomi su diversi individui ma su un numero limitato di branche si consiglia di procedere alla loro asportazione (a 70 cm dal punto infetto); • se invece la presenza di sintomi è limitata a poche piante, al fine di limitare da subito la diffusione del batterio nell’impianto, è consigliabile procedere in tempi rapidi con l’estirpo o la capitozzatura delle piante. Si ricorda che nel caso si effettui la capitozzatura, il germoglio che si originerà, dovrà essere mantenuto protetto dalle reinfezioni del batterio presente nell’ambiente circostante e quindi si raccomanda di effettuare tutti

gli interventi sotto riportati relativi agli impianti situati nelle zone infette. INTERVENTI FITOSANITARI CONSIGLIATI La difesa contro questa patologia risulta di tipo preventivo in quanto, malgrado le fuorvianti informazioni da parte di alcuni rivenditori, non esistono al momento prodotti curativi risolutivi. Essa si basa essenzialmente sull’applicazione di prodotti rameici e di prodotti igienizzanti; i primi da utilizzare nei periodi più critici per la diffusione e penetrazione del batterio (fine potatura, post raccolta, caduta foglie e dopo grandinate) i secondi nel periodo vegetativo per ridurre la massa d’inoculo infettante. Riguardo all’efficacia dei prodotti contenenti microrganismi antagonisti (bacillus s. ecc) e di quelli induttori di resistenza, verrà espresso un giudizio solo a seguito dei risultati di nostre sperimentazioni.


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1. Potatura Negli actinidieti colpiti, devono essere prese in considerazione le seguenti attenzioni: a) gli impianti o le piante infette vanno potati per ultimi al fine di evitare ulteriori contagi; b) prima di iniziare le operazioni di taglio è consigliabile ridurre la carica batterica presente nell’appezzamento utilizzando prodotti igienizzanti; c) durante la potatura è necessario procedere alla disinfezione delle forbici passando da una pianta all’altra impiegando una soluzione di benzalconio cloruro: poiché questa soluzione tal quale può danneggiare la lama delle forbici si consiglia di stabilizzare il prodotto con un sale (nitrito di sodio); d) terminate le operazioni di taglio procedere con la bruciatura del materiale infetto rispettando le norme vigenti in materia; e) successivamente alla potatura intervenire con rameici a 150-200 g di

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rame metallo (Es. Poltiglia Bordolese 20%: 1000 g/hl) alla fine di ogni giornata di lavoro. Negli actinidieti non colpiti è consigliabile procedere speditamente con le operazioni di taglio ed intervenire con rameici al più presto possibile dopo la potatura. 2. Al germogliamento Appena avvenuto il germogliamento, in tutti gli actinidieti, intervenire con prodotti a base di rame a dosaggi ridotto (30 g/hl di rame metallo. Es. 150 g/hl Poltiglia bordolese). Ripetere il trattamento 1 volta prima della fioritura. 3. In previsione di un’abbondante precipitazione

Sia negli impianti colpiti ma in particolare in quelli ancora indenni, in previsione di un marcato peggioramento meteorologico è consigliabile intervenire con rameici a dosaggi ridotti (50 g/hl di rame metallo: Es. 250 g/hl Poltiglia bordolese). 4. In caso di grandinate Si consiglia di coprire (continua a pagina 62)

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ATTENZIONE AL LIMITE MASSIMO DI RAME per l’agricoltura biologica Il quantitativo di rame distribuibile su un ettaro di superficie nell’arco di un anno non deve superare i 6 kg. Si autorizza il superamento, in un dato anno, del limite di 6 kg di rame per ettaro a condizione che la quantità media effettivamente applicata immediatamente le ferite sui rami e foglie con un trattamento a base di rame (50 grammi di rame metallo: Es. 250 g/hl Poltiglia bordolese) 5. Impollinazione In considerazione della possibile contaminazione del polline da parte del batterio, anche in forza dell’ordinanza regionale, si raccomanda di evitare, nelle zone a maggior diffusione di Psa, il ricorso al servizio d’impollinazione delle api come pure la raccolta attraverso l’aspirazione del polline in quanto potrebbe costituire ulteriore fonte d’inquinamento.

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nell’arco di 5 anni non superi i 6 kg. Esempio di trattamenti eseguibili in 1 anno: distribuendo 10 hl di soluzione ad ettaro si possono eseguire 2 trattamenti/anno con rame metallo a 200 g (Poltiglia bordolese 20 %: 1000 g/hl) + 4 trattamenti/anno con rame metallo a 50 g/hl (Poltiglia bordolese 20 %: 250 g/hl).

IN CONCLUSIONE Poche ma precise indicazioni da seguire che, seppur poco gradite, renderanno ancora possibile la coltivazione del kiwi nel nostro territorio. Diversamente, superficialità e facili scorciatoie potranno in futuro chiudere per sempre il ciclo fortunato della produzione dell’actinidia nel nostro areale. Con ordinanza del 18 febbraio 2011, il presidente della Giunta Regionale ha previsto le misure urgenti da adottare negli impianti infetti. Nell’ordinanza è previsto che gli impianti del 2009 e del 2010 infetti debbano essere estirpati, mentre negli impianti adulti è prevista tutta una serie di misure utili al contenimento dell’infezione. Con delibera del 28 febbraio, sono invece state previste le misure di sostegno per le aziende colpite. Gli uffici Coldiretti, i tecnici dell’Agenzia 4A e del Coordinamento frutticolo sono a disposizione di chiunque volesse maggiori informazioni. m


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Pomodoro: raggiunto l’accordo sul prezzo

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ccordo raggiunto sul pomodoro. A Parma le organizzazioni dei produttori del Nord Italia e le industrie di trasformazione dell’Aiipa, l’Associazione italiana industrie prodotti alimentari, hanno firmato, nella notte tra il 18 e 19 febbraio scorso, il documento che fissa il prezzo indicativo di riferimento, per la campagna 2011, in 88 euro a tonnellata, con prodotto ritirato nell’azienda agricola. Si tratta di un aumento di 18 euro rispetto alla campagna precedente, scattato in virtù del cambiamento delle compensazioni comunitarie, che per il pomodoro italiano a partire da quest’anno non sono più accoppiate alla produzione. Il 2010 è stata infatti l’ultima campagna con l’applicazione del

metodo di aiuto comunitario parzialmente disaccoppiato: a partire dal 2011 il premio verrà erogato solamente sulla base della media delle superfici investiti nel triennio 2004-2006. È’ stato inoltre introdotto un

sistema premiante per valorizzare la qualità e incentivare la raccolta di pomodori con pochi difetti: il prodotto consegnato con meno del 3% di difetti potrà essere pagato fino al 3% in più rispetto al prezzo base. Aumentato anche il rimborso del trasporto per gli agricoltori che consegnano il prodotto con mezzi propri. Con l’accordo viene sancito un preciso impegno per proteggere la filiera del pomodoro dal rischio degli Ogm e per la salvaguardia dell’italianità del prodotto nei confronti dell’invasione del concentrato

dalla Cina. Per la prima volta si traccia una strada per la definizione del prezzo sulla base della condivisione dei costi di produzione e si introducono dei miglioramenti sul riconoscimento qualitativo del prodotto. La costruzione di seri rapporti tra agricoltura ed industria dovrà certamente estendersi in futuro nel coinvolgimento della grande distribuzione nella valorizzazione del prodotto italiano. In Piemonte, dagli ultimi dati forniti dall’Osservatorio Mercati Coldiretti, la campagna produttiva 2010 ha raggiunto una produzione complessiva di 180 mila tonnellate con superfici investite, principalmente nell’Alessandrino ed in parte nel Cuneese, pari a circa 2.000 ettari. m


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Terramica a CamBio… per un’altra Terra

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’Associazione produttori biologici Terramica sarà presente alla prima edizione della manifestazione CamBio… per un’altra Terra che si terrà il 19-20 marzo a Savigliano presso l’Ala Polifunzionale in P.za del Popolo. L’evento si pone l’obiettivo di accendere i riflettori sul comparto dell’agricoltura biologica che si sta consolidando sempre più come confermano gli ultimi dati pubblicati da Ismea che danno la spesa domestica per prodotti biologici confezionati a +11,5% rispetto al 2009, e un +6,2% per l’ortofrutta fresca e sfusa. L’Associazione produttori biologici Terramica parteciperà alla manifestazione con diverse aziende che, all’interno dell’ala polifunzionale in P.za del Popolo, proporranno in vendita diretta ai

TERRAMICA visitatori l’eccellenza dei prodotti biologici a Km∆. Sarà questa l’occasione per far provare al consumatore il prodotto biologico di stagione permettendogli di confrontarsi direttamente con i produttori che, con il loro impegno quotidiano, operano per garantire un prodotto di qualità nel rispetto dell’ambiente. All’interno dell’area Terramica membri dell’associazione saranno a disposizione dei visitatori per spiegare quelle che sono le peculiarità dei prodotti biologici e le caratteristiche della coltivazione biologica. Verranno inoltre distribuiti depliant al fine di illustrare quelle che sono le attività di sostegno e di promozione fornite alle aziende e a tutela della garanzia della sicurezza alimentare per i consumatori. Sempre all’interno dell’area i visitatori potranno assistere allo spettacolo del “Cooking Show” durante il quale saranno illustrate le tecniche di cottura dei cibi bio e le loro qualità organolettiche.


TERRAMICA Verranno preparati i piatti più sfiziosi utilizzando i prodotti freschissimi presi direttamente dai banchi dei produttori presenti. L’evento verrà aperto il 19 Marzo alle ore 9.30 presso la Crusà Neira in P.za Misericordia dal Convegno dal titolo: “Terramica presenta il Biologico” organizzato in collaborazione con il CreSo. Sarà questa l’occasione per far conoscere e valorizzare i diversi comparti dell’agricoltura biologica piemontese. Il Convegno vedrà la partecipazione come relatori di esperti del settore e di imprenditori agricoli che con la loro testimonianza illustreranno la loro esperienza. Verranno affrontate le tematiche del settore e, dopo una panoramica sui numeri dell’agricoltura biologica piemontese saranno analizzate le opportunità e le prospettive offerte dai comparti vitivinicolo, ortofrutticolo e zootecnico. A seguire verrà offerto in degustazione, presso l’area Terramica all’interno dell’ala polifunzionale in P.za del Popolo, l’aperitivo biologico preparato con prodotti di aziende presenti in vendita diretta. Invitiamo pertanto tutte le aziende agricole interessate ad approfondire le tematiche dell’agricoltura biologica ed a conoscerne le opportunità imprenditoriali offerte a partecipare alla manifestazione, certi che potrà essere un’occasione di crescita professionale e di confronto con gli attori del settore. m

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Il mercato dei produttori agricoli di Mondovì si rinnova

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otto l’ala di piazza Ellero a Mondovì, sede storica del mercato cittadino, si respira aria di rinnovamento. Da alcuni mesi infatti sono iniziati i lavori di riassestamento della struttura e della pavimentazione, ma le novità riguardano anche la promozione del mercato nei confronti dei consumatori e attività rivolte ai produttori. Il progetto, finanziato grazie ad un bando regionale, prevede diverse “azioni”, tra cui un corso di formazione rivolto ai produttori presenti al mercato. Nei giorni scorsi gli “allievi” hanno potuto visitare il Mercato di Campagna Amica di Milano, realizzato dalle aziende Coldiretti della Lombardia all’interno dei Locali del Consorzio Agrario. Giacomo Tealdi, assessore

all’agricoltura del Comune di Mondovì, ha espresso soddisfazione per l’iniziativa: “È stato un momento di condivisione e confronto molto interessante. I nostri produttori hanno potuto interagire con i loro colleghi per conoscere le difficoltà e apprezzare gli sforzi che hanno portato alla creazione di un mercato di successo”. Dopo la visita al mercato, nella

sala incontri della Coldiretti di Milano-Lodi, il responsabile dell’Area organizzazione Andrea Repossini e il Presidente dell’Associazione Agrimercati di Campagna Amica Elena Priola hanno illustrato l’impegno che sta dietro alla realizzazione del Mercato di Campagna Amica, impegno premiato dalla grande affluenza di acquirenti che apprezzano la filosofia del

rapporto diretto tra produttore e consumatore. Massimo Meineri, segretario di zona di Coldiretti Mondovì, ribadisce come “la nostra Associazione abbia sposato fin dall’inizio la strada della vendita diretta quale possibilità di reddito per le imprese e di incontro con i consumatori. Grazie alla presenza dei nostri produttori sulle piazze e nei mercati è stato possibile comunicare in modo capillare a tutta la società la profonda iniquità della filiera che propone sugli scaffali dei grandi supermercati prodotti agricoli di dubbie origini e non ha mai concesso all’agricoltura italiana lo spazio e la giusta remunerazione che, per qualità e freschezza delle produzioni, si meriterebbe”. m


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Una cooperativa per promuovere la patata dell’alta Valle Belbo

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a cooperativa “Le 7 vie del Belbo” nasce il 31 gennaio del 2011, grazie all’adesione della quasi totalità dei soci del Consorzio di Valorizzazione della Patata dell’Alta Valle Belbo. Il presidente Alessandro Boasso illustra il progetto che sta alla base dell’iniziativa: “La creazione della Cooperativa ‘Le 7 vie del Belbo’ è stata la conseguenza naturale di un percorso iniziato grazie all’attività solerte del Consorzio di Valorizzazione che ha portato alla necessità di commercializzare quantitativi sempre maggiori della patata dell’Alta Valle Belbo. La richiesta dei consumatori è in forte crescita sia in Piemonte che

nella vicina Liguria, le qualità organolettiche sono riconosciute e i consensi ottenuti vanno a premiare il lavoro che i soci stanno facendo sia in campo, sia nel percorso di tracciabilità che perseguono da anni”. La Cooperativa lavorerà in

stretta sinergia con il Consorzio di Valorizzazione, utilizzando per le lavorazioni parte dei locali concessi dal Comune di Mombarcaro e dalla Comunità Montana Alta Langa al Consorzio. In questi ultimi giorni la società ha aderito al bando del GAL

67 Langhe Roero Leader, per acquistare delle attrezzature necessarie alle lavorazioni. “Le 7 vie del Belbo” commercializzerà il prodotto dei soci, ma ha indicato la disponibilità ad allargare la partecipazione a tutte le aziende agricole collocate nelle aree vocate che vorranno aderire producendo e vendendo secondo il disciplinare adottato dal Consorzio di Valorizzazione. Tutto ciò avverrà in collaborazione con gli enti territoriali quali Coldiretti, l’Associazione delle Cooperative Agricole di Trasformazione e Agroindustrie UNCI-Coldiretti alla quale la cooperativa ha aderito, al Comune di Mombarcaro e alla Comunità Montana che hanno creduto e credono fortemente, con grande disponibilità, alla crescita e allo sviluppo della coltivazione di questo ortaggio nella Valle Belbo. L’attività di segreteria, per informazioni e approfondimenti, è svolta dalla Coldiretti di CevaMondovì. m


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Inflazione: il grano è pagato il 38% in meno di 3 anni fa

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l grano è quotato a prezzi che oggi sono inferiori del 38 per cento rispetto a quelli raggiunti tre anni fa, nonostante gli aumenti verificati nell’ultimo periodo. In riferimento ai possibili effetti dei rincari delle materie prime sull’inflazione evidenziati da Confcommercio, Coldiretti sottolinea che negli ultimi tre anni i prezzi del grano sono crollati da 13 dollari per bushel del febbraio 2008 ad appena 5 dollari per bushel del febbraio 2009, a 6 dollari per bushel del febbraio 2010 per poi risalire fino agli 8,1 dollari per bushel attuali. Dei crolli dei prezzi alla produzione che si sono verificati gli scorsi anni che hanno messo in grave crisi gli agricoltori non si sono avuti riscontri al consumo e i cittadini hanno continuato a

pagare prezzi elevati. “L’incidenza delle materie prime agricole sul prezzo finale di vendita degli alimenti è purtroppo marginale per le principali commodities. Con un chilo di grano che viene pagato oggi 27 centesimi al chilo si produce, con l’aggiunta di sola acqua, un chilo di pane che viene venduto a 2,7 euro al chilo, un rincaro di

dieci volte. E la situazione non cambia di molto per il latte. “Il rischio rialzi non dipende in realtà dalle commodities, ma dal troppe intermediazioni e dalle inefficienze che segnano il percorso dei prodotti dal campo alla tavola durante il quale – sottolinea il direttore di Coldiretti Cuneo e Piemonte, Bruno Rivarossa – in media i

La conferma dei calcoli del ricarico dei prezzi lungo la catena distributiva viene anche dall’Antitrust. L’autorità ha evidenziato un aumento medio del 200 per cento dal campo alla tavola lungo la filiera che arriva addirittura al 294 per cento nel caso della filiera lunga e forse anche per questo ha avviato un’indagine nei confronti della distribuzione. In una aranciata venduta al supermercato al prezzo di 1,3 euro al litro, ci sono appena 3 centesimi pagati agli agricoltori per le arance. Altri dati sono consultabili sul sito www. smsconsumatori.it a cura del Ministero delle Politiche Agricole.

prezzi aumentano più di cinque volte. Per ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti oltre la metà (il 60 per cento) va alla distribuzione commerciale, il 23 per cento all’industria di trasformazione e solo il 17 per cento per remunerare il prodotto agricolo. La Coldiretti è impiegata nel progetto per una filiera agricola tutta italiana con l’obiettivo di tagliare le intermediazioni e arrivare ad offrire, attraverso la rete di Consorzi Agrari, cooperative, mercati di Campagna Amica, agriturismi e imprese agricole, prodotti alimentari al cento per cento italiani firmati dagli agricoltori al giusto prezzo in modo che il consumatore possa conoscere chi produce e ciò che mangia”. m


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Bilancio familiare: sempre più importante la scelta dei punti vendita

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l prezzo di una identica confezione di spaghetti arriva a triplicare da un negozio all’altro, quello di yogurt e birra della stessa marca quasi raddoppiano, mentre il costo di una confezione di latte aumenta del 50 per cento. I dati emergono da uno studio relativo al 2010 sulla dispersione dei prezzi al consumo realizzato da Giovanni Anania e Rosanna Nisticò e pubblicato in un working paper del Gruppo 2013 promosso dalla Coldiretti. Dallo studio emerge l’importanza della scelta dei punti vendita nel momento di fare la spesa alimentare, che è la principale voce del bilancio familiare per gli italiani, dopo l’abitazione.

La rilevazione dei prezzi di 14 prodotti alimentari di marca in commercio nel 2010 in differenti punti vendita evidenzia una forte variabilità, con il prezzo massimo che è pari a circa il doppio di quello minimo per ben sette dei prodotti selezionati e arriva a triplicare nel caso degli spaghetti. A differenza di quello che ci si

potrebbe aspettare, solo per 8 dei 14 alimenti considerati, il prezzo più basso è stato osservato nei supermercati, dove per due referenze è stato rilevato il prezzo più alto. Ad essere importante nella fissazione del prezzo è anche la collocazione del negozio in piccoli o in grandi centri urbani. I prezzi medi nell’area urbana non sono

sistematicamente più bassi di quelli dei centri più piccoli e delle aree rurali, ma al contrario per 11 dei 14 prodotti il prezzo medio è più alto nell’area urbana. “La forte variabilità dei prezzi conferma l’esistenza di ampi margini da recuperare nel passaggio degli alimenti dal campo alla tavola – dice Giacomo Ballari, presidente provinciale Agrimercati di Coldiretti –. Va valutato anche sotto questo profilo il successo dei mercati di Campagna Amica, che nel 2010 hanno fatto registrare un vero boom con una crescita del 28 per cento delle strutture attive (sono 705). Durante l’anno oltre otto milioni di italiani vi hanno fatto acquisti, privilegiando qualità e genuinità dei prodotti a kmØ”. m


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Milleproroghe: senza finanziamenti a rischio il Sistema Allevatori

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’attuale mancanza di una copertura finanziaria all’attività delle associazioni allevatori è motivo di forte preoccupazione – dichiara Bartolomeo Bovetti, direttore APA Cuneo – ma c’e’ anche la consapevolezza che, dal dibattito politico, di queste settimane sia emerso un concetto chiave, espresso da tutte le componenti in maniera bipartisan: il ruolo del sistema allevatori come strumento di salvaguardia della sicurezza alimentare del made in Italy. Oggi fra aziende iscritte ai controlli funzionali e stalle che hanno sinergie con il nostro sistema, sono 76.543

gli allevamenti che verrebbero danneggiati da eventuali tagli, per un totale di 5.250.244 capi di bestiame, ma non bisogna dimenticare che il 79.36% del latte

italiano è controllato da Aia, grazie alle 16.147.696 analisi effettuate nei 24 laboratori distribuiti su tutto il territorio nazionale”. Senza un adeguato finanziamento

al sistema non sarebbero più possibili le 257.002 giornate di lavoro effettuate dai controllori, per un totale di 1.927.510 ore di verifiche annuali, stalla per stalla. Un riconoscimento dell’importanza del lavoro dei tecnici, dei veterinari e degli agronomi che ogni giorno in tutta Italia, entrano in stalla e con la loro professionalità contribuiscono a creare una filiera in cui la tracciabilità d’origine e la sicurezza alimentare siano valori concreti e non semplici parole. “Sono già stati convocati incontri con i dirigenti del sistema allevatori per affrontare la difficile situazione e trovare soluzioni che garantiscano la continuità dei servizi – evidenzia Roberto Chialva, presidente Apa Cuneo e Arap – ma è chiaro che senza un rifinanziamento dei servizi forniti dalle Apa, si mettono a rischio i risultati positivi e le esperienze accumulati dal 1944, anno di fondazione di Aia, privando tutta la società di uno strumento efficace a tutela della sicurezza alimentare”. m


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Gerard Depardieu e Clint Eastwood, ambasciatori del Barbaresco nel mondo

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assa anche attraverso le stelle del cinema la promozione del grande vino piemontese, a cui è stato dedicato un ristorante a San Pietroburgo. Oltre 500 persone, tra Vip, importatori e intellettuali, hanno partecipato all’inaugurazione del ristorante più trendy di San Pietroburgo, il nuovissimo “Barbaresco”, già in cima alla lista dei migliori locali della città russa grazie a un’offerta enogastronomica e all’attrattività di uno dei territori del vino più famosi al mondo, le Langhe. Per i produttori piemontesi il ristorante Barbaresco è una vetrina di eccellenza, uno spazio concepito per raccontare un territorio unico al mondo attraverso i sapori e i

suoi grandi vini; e riproponendo l’atmosfera di una caratteristica trattoria delle Langhe, il piccolo paese di Barbaresco diventa un efficace simbolo del saper fare e del miglior stile di vita italiano. Il ristorante nasce da un pool di imprenditori russi, che fanno capo alla società Global

Point, specializzata in comunicazione, che si sono letteralmente innamorati delle nostre colline e del vino che qui si produce. Testimonial del locale, e dei suoi valori piemontesi ed italiani, è stato un attore francese, Gerard Depardieu, che ha avuto parole di ammirazione per l’Italia e il Piemonte, “terra del bello e del buono”. Anche un altro famoso rappresentante del cinema, l’attore e regista Clint Eastwood, potrebbe conoscere da vicino la realtà delle nostre Langhe. Nel suo ultimo film, “Hereafter”, Eastwood osanna il

vino Barbaresco, facendo dire al cuoco di una scuola di cucina, durante una lezione a cui prende parte il protagonista (Matt Damon), che “… ci scalderemo con un buon bicchiere di Barbaresco: un fantastico vino del Piemonte, nel nord dell’Italia, fatto con uve nebbiolo. Bevetene un sorso, coraggio … Salute!”. Per questa citazione, che ha fatto il giro del mondo, passando di grande schermo in grande schermo, l’Enoteca regionale del Barbaresco ha inviato un doppio magnum istituzionale al grande regista americano e allo sceneggiatore Peter Morgan, invitandoli a Barbaresco per la presentazione della nuova annata. m


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Limitazioni d’impiego degli erbicidi con terbutilazina

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a Regione Piemonte informa che partire dal 1° gennaio 2008 non è più possibile utilizzare erbicidi contenenti la sola terbutilazina. I vecchi formulati a base di terbutilazina, infatti, potevano essere venduti e impiegati al massimo entro il 31/12/2007. Con la campagna agraria 2008 sono in commercio e vanno impiegati esclusivamente formulati che contengono la terbutilazina in miscela con altre sostanze attive diserbanti. Sulle etichette di tutte queste miscele sono riportate le seguenti limitazioni all’impiego della terbutilazina: “Rispettare una fascia di sicurezza non trattata, distante almeno 5 metri dai corpi idrici superficiali. Nelle aree definite vulnerabili, ai sensi del D.L.vo 152/2006, impiegare ad

anni alterni ed esclusivamente con interventi localizzati sulla fila di semina”. Come già segnalato gli scorsi anni, si comunica che per la campagna in corso, relativamente alla limitazione d’impiego che prevede i trattamenti ad anni alterni con distribuzione localizzata sulla fila di semina, l’area in cui permane tale coincide con gli areali definiti TO08 e TO09. Di conseguenza: nei suddetti areali, chi avesse impiegato diserbanti contenenti terbutilazina nel 2010, nell’anno in corso non

potrà utilizzarli sugli stessi appezzamenti; mentre là dove è stata impiegata terbutilazina nel 2009 e non nel 2010, nell’attuale campagna, la sostanza attiva potrà essere utilizzata, ma sempre con distribuzione localizzata sulla fila di semina e facendo ricorso a formulati che la contengono in miscela con altri erbicidi (Le superfici che ricadono negli areali suddetti vengono riportate nella tabella). Ulteriori approfondimenti sempre relativi alle aree vulnerabili da fitofarmaci sono riportati all’inizio.

http://www.regione.piemonte.it/ ascqua/aree/areevulne.htm La limitazione relativa al mantenimento di una fascia di sicurezza non trattata, distante almeno 5 metri dai corpi idrici superficiali va rispettata su tutto il territorio regionale e nazionale. Per ulteriori informazioni e chiarimenti è possibile contattare la Dott.ssa Anna Angela Saglia del Settore Fitosanitario ai seguenti recapiti telefonici: 3356074393, 0174701762, 0114323704 o all’indirizzo di posta elettronica annaangela.saglia@ regione.piemonte.it. m


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Costituita l’associazione che valorizza la “Piatlina” della Valle Grana

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i è costituita, il 10 febbraio 2011, la libera “Associazione per la Promozione, Tutela e Valorizzazione dell’antica patata Piatlina e della patata Ciarda della Valle Grana (Cn)”. L’associazione ha lo scopo, come indicato nella denominazione, di sostenere, promuovere, tutelare e valorizzare queste tipicità. Inoltre curerà, attraverso i soci coltivatori iscritti, la conservazione varietale della patata Piatlina della Valle Grana come patrimonio agro culturale e gastronomico tipico locale. L’ottima patata Piatlina, probabilmente nata da uno spontaneo incrocio naturale avvenuto in una qualche antica

coltivazione locale, un tempo era diffusamente coltivata sui nostri monti. Ora per merito del paziente lavoro di recupero iniziato tre anni fa,

con l’acquisizione di pochissimi esemplari reperiti da piccolissime e storiche aziende agricole che ancor’oggi presidiano coraggiosamente le borgate dei nostri monti, si è riusciti ad ottenere un quantitativo di tuberi seme sufficienti ad ottenere una produzione, non elevata ma già importante. Una risorsa di notevole qualità e di grande potenzialità economica e promozionale per il nostro territorio, perché ad esso è legata nella storia e nella tradizione. Tra le condizioni dettate dal disciplinare, per quanto riguarda la denominazione e il marchio, l’antica patata locale Piatlina e la

patata Ciarda della Valle Grana vengono altresì denominate “patate di montagna” se coltivate in tale territorio (Valle Grana) ad un altitudine superiore ai 600 metri sul livello del mare. Per quanto attiene alla commercializzazione, deve avvenire nel territorio della Valle Grana: presso i produttori; presso i negozi, le fiere, i mercati e le manifestazioni di valle; ai ristoratori di valle. Per scopi promozionali in eventi e manifestazioni, relativi ai prodotti tipici, alla enogastronomia di qualità, al territorio e al turismo, può varcare i confini territoriali. m


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TEMPO LIBERO

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La nuova stella del Mediteranno

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A poche ore di volo dall’Italia arrivo sull’isola di Cipro, tra Europa e Africa che in diecimila anni di storia ha visto i più grandi imperi avvicendarsi sulle sue terre, dagli egizi ai romani, dai greci ai bizantini, dai veneziani agli inglesi. Cipro è la terra natia di Venere, luogo di miti e di leggende, dunque, ma anche di splendide realtà, come il suo mare e le sue spiagge. Terra di contrasti ancora irrisolti, di culture e storie diverse, quella greca e quella turca. E proprio per questo doppiamente interessante, da una parte si celebra il Ramadan, dall'altro la Pasqua ortodossa. Soggiorno presso l’hotel Oscar Resort **** a Kyrenia,, sulla costa nord di Cipro, sorge proprio in prossimità del nuovo porto della città. L'Oscar Resort Hotel a Cipro dispone di piscina e centro fitness e benessere (a pagamento) perfetto per rilassarsi. L'albergo offre anche un ristorante a buffet e uno alla carta per stuzzicare il vostro palato, nonché intrattenimento serale internazionale. Un'isola che rimarrà a lungo nella vostra memoria. Escursione comprese: 1/2 giornata: visita di Kyrenia, cittadina sulla costa nord di Cipro di fronte alla Turchia, attualmente parte del territorio controllato dalla Repubblica Turca di Cipro Nord. È una tipica cittadina di mare costruita intorno a un porto scenografico, al cui lato sorge un castello risultato di diverse addizioni nei secoli a partire da una struttura romana, le cui modifiche principali sono comunque dovute al periodo veneziano. Visita del porticciolo e tempo libero per lo shopping. 1/2 giornata: visita alla Tomba di Hz Omer e alla Chiesa Armena. Le Tombe e una piccola Moschea si trovano a circa 5 km Est di Kyrenia, furono costruite dagli ottomani per il comandante Hz Omer e dei suoi soldati, che morirono a Cipro durante le scorrerie arabe nel VII secolo.

Carta d’identità valida per l’espatrio

(AVVISO per i viaggiatori muniti di carta d’identità valida per l’espatrio rinnovata, diretti all’estero: Si segnala che a fronte dei ripetuti disagi verificatisi a nostri connazionali, determinati dal mancato riconoscimento da parte di alcuni Paesi delle carte di identità valide per l’espatrio prorogate (cartacee rinnovate con il timbro o carte elettroniche rinnovate con il certificato), il Ministero dell'Interno ha emanato la Circolare n. 23 del 28.7.2010, con la quale ha comunicato che i possessori di carte di identità .rinnovate o da rinnovare possono richiedere al proprio Comune di sostituirle con nuove carte d'identità, la cui validità decennale decorrerà dalla data del nuovo documento

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sione completa in hotel 4 stelle; Bevande ai pasti (1/4 di acqua e 1/4 di vino); Volo con tasse aeroportuali incluse; Trasferimento in loco apt/Hotel/apt ; 2 escursioni di mezza giornata; Assicurazione medico bagaglio ed contro annullamento (compresa nella quota iscrizione); Assistenza di personale in hotel; Assistenza di un nostro accompagnatore per aiutare i clienti nelle operazioni d’imbarco. 

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da/ per l’aeroporto di Bergamo; Escursioni (escluse quelle da programma); - ingressi, mance ed extra di carattere personale; tutto quanto non espressamente indicato nella voce “la quota comprende”. Possibilità di soggiorno in hotel 5* con un supplemento di Euro 50.00


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Euroflora 2011: dalla provincia di Cuneo pullman per Genova

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al 21 aprile al 1 maggio a Genova, si terrà la decima edizione di Euroflora, una dei più importanti eventi del mondo. Coldiretti Nazionale sarà presente con uno stand che verrà realizzato con la collaborazione di Coldiretti Liguria, federazione che rappresenta nel panorama nazionale una regione votata alla floricoltura. Una grande festa per tutti gli amanti di fiori e piante provenienti da ogni angolo d’Italia e da ogni parte del mondo, una manifestazione imperdibile per tutti gli appassionati del verde di casa e da giardino, un’occasione per produttori, floricoltori e florovivaisti italiani e non, di esprimere in una competizione internazionale le proprie capacità

professionali. E per i visitatori l’opportunità di scoprire tutto quanto c’è di nuovo nel settore del verde. La rassegna si annuncia come un invito a riscoprire le ragioni profonde di una pacifica

convivenza tra gli uomini che, nel convinto rispetto per le diversità dei popoli e delle culture, ne esalti soprattutto i valori che uniscono. Tra questi, il rispettoso stupore per la bellezza della natura di cui fiori e piante, con i loro colori e profumi, sono simbolo. Occasione di dialogo nel Mediterraneo e, da qui, nel mondo intero. Donne Impresa Coldiretti propone alle socie e simpatizzanti al movimento un programma di visita alla manifestazione messo a punto dall’agenzia In Terre di Granda.

Il calendario è il seguente: - martedì 26 aprile – Bra, Fossano, Mondovì e Ceva - mercoledì 27 aprile – Savigliano, Saluzzo e Cuneo - giovedì 28 aprile – Borgo San Dalmazzo, Cuneo, Beinette e Mondovì - venerdì 29 aprile – Alba, Carrù, Mondovì e Ceva. La quota di partecipazione è di 44,00 Euro; alle Socie Donne Impresa viene applicato uno sconto di 2 Euro sulla quota di partecipazione e verranno prelevati sul posto i gruppi composti da almeno 10 persone. Le adesioni dovranno pervenire entro il 25 marzo 2011 alle Responsabili Donne Impresa presenti su tutto il territorio provinciale versando un acconto di 20,00 Euro. m


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L A P O S TA D E L C O LT I VAT O R E

Lettere a Il Coltivatore Cuneese • Lettere a Il Coltivatore Cuneese • Dov’è finito il Fondo Nazionale per la Montagna? Esisteva un tempo il Fondo Nazionale Montagna, istituito con la Legge n. 97 del 1994, conosciuta come “Legge Carlotto”, dal senatore cuneese che la propose e fortemente si adoperò per farla approvare. Quella legge nel 1996 portò alla Comunità Montana Valle Varaita oltre un miliardo di lire. Oggi, cancellata ogni politica per la montagna da parte dello Stato, ridotte alla sopravvivenza le comunità montane, il Fondo Nazionale per la Montagna vale 16 milioni di euro per tutta la montagna italiana. Quei fondi il Ministero dell’Interno, con un decreto del 29 dicembre scorso, ha deciso di ripartirli tra tutti i comuni montani italiani. Nel farlo non ha trovato di meglio che usare il solo criterio della popolazione residente

di ciascun comune; nel fare il riparto al Ministero non sono stati in grado neanche di

operare la scelta, per i comuni parzialmente montani, tra la popolazione residente o meno

in zona montana. Con un simile criterio non poteva che verificarsi un finanziamento


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• Lettere a Il Coltivatore Cuneese • Lettere a Il Coltivatore Cuneese inversamente proporzionale al grado di marginalità dei comuni. Così è stato! Per questo al Comune di Frassino, a fronte di una popolazione residente di 291 abitanti, con un’estensione territoriale di ben 16 Kmq, con 30 Km di strade comunali e oltre 60 borgate, alcune distanti anche 5 km dal Capoluogo e ancora abitate tutto l’anno da qualche famiglia per le quali, nelle ultime due stagioni invernali, il Comune ha speso rispettivamente 55 mila e 44 mila euro per il solo sgombero della neve, spetteranno ben 361,38 euro, a fronte dei 45.356,68 euro che in Piemonte toccano per esempio alla città di Pinerolo! La situazione di Frassino è generale per tutta la montagna piemontese. Una vergogna; una presa in giro per chi in montagna ci vive tutto l’anno e per quegli amministratori che ancora si ostinano a governare questo territorio. La Giunta del Comune di Frassino in data 14 febbraio, presa visione del decreto e del riparto effettuato ha inteso protestare vivamente per l’ultima beffa che le istituzioni dello Stato ci riservano. Nel dare mandato al Sindaco di esprimere la protesta dell’Amministrazione comunale la Giunta Municipale ha altresì deciso di versare tale somma al Bacino Imbrifero Montano del Varaita, invitando tutti i comuni

della Valle a fare altrettanto, in modo da costituire un fondo comune minimamente significativo da destinare ad una iniziativa che abbia un interesse generale per l’intera Valle Varaita. Il Comune di Frassino invita tutti i comuni montani a reagire con ordini del giorno e lettere di protesta, per evitare che in futuro provvedimenti simili abbiano ripetersi e che venga almeno salvaguardata la dignità delle popolazioni che in montagna continuano a vivere. Il Sindaco Dino Matteodo La politica, come l’economia, come la montagna non sono una realtà teorica, come ben lei conosce, ma sono fatte di uomini. Questi possono essere più o meno sensibili. Evidentemente, l’attuale classe politica che si riempe la bocca di termini come territorio e tradizioni, nei fatti non si comporta di conseguenza, altrimenti avremmo una gestione politica più attenta. Peccato che quando si accorgeranno dell’errore politico commesso, avremo una montagna completamente spopolata. Processo attualmente in corso. Ma Coldiretti continuerà ad essere protagonista in tutte le sedi politiche ed istituzionali nella convinzione che la montagna va vissuta e presidiata dall’uomo.

GABBIE PER GHIRI: A QUANDO LE RICHIESTE? Il “Comitato Langa Alta Langa per la tutela dei prodotti agricoli che vengono in parte distrutti dagli animali selvatici fuori controllo”, preso atto dell’articolo apparso su Gazzetta d’Alba il giorno martedì 15 Febbraio, attraverso il quale l’assessore alla caccia della provincia di Cuneo Stefano Isaia comunicava l’avvio della soluzione alla problematica del ghiro, informando dell’arrivo delle gabbie, ha inteso inviare in data 21 febbraio un’istanza rivolta all’Assessore competente Stefano Isaia, per conoscenza anche alla presidente della provincia Gianna Gancia, all’Assessore dell’agricoltura Roberto Mellano, all’Assessore all’agricoltura Dott. Claudio Sacchetto ed a tutti gli enti ed organizzazioni che erano presenti all’incontro del 9 Febbraio svoltosi in provincia. Tale istanza si è resa necessaria per sollecitare il provvedimento che fissi le regole necessarie per le richieste delle gabbie e loro utilizzo. Il comitato fa inoltre sapere come numerose sono le richieste già pervenute presso lo stesso. Sarà premura del comitato,

non appena la provincia avrà adottato le determine applicative per poter formulare le richieste, darne massima divulgazione anche a mezzo stampa. Gli amici del Comitato Spontaneo hanno ragione da vendere. In effetti, le gabbie sono state promesse e sbandierate in giro sui giornali, ma nessuna comunicazione ufficiale è giunta presso i nostri uffici. Invitiamo pertanto l’assessore Isaia e il dirigente del Servizio dott. Balocco a dare concretamente gambe al progetto. Non è la prima volta che scriviamo che occorre essere concreti e, soprattutto, conseguenti. m


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Acquisti collettivi del CATAC Bra-Fossano

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i è svolta mercoledì 16 febbraio, nel salone “Brut e Bon di Fossano”, l’annuale riunione CATAC Bra-Fossano in cui sono state trattate le principali attività relative alla campagna agraria 2011. Al gruppo, diretto dal presidente Raffaele Tortalla e dal consiglio (Giuseppe Ambrogio, Giovanni Eandi, Giuseppe Fruttero, Aldo Giordano, Piercarlo Panero, Elio Pettiti, Domenico Pirra e Stefano Rocca), aderiscono circa 440 aziende seguite dai tecnici Paolo Stassi e Manuele Molinari nell’ambito di competenza delle Zone Coldiretti di Fossano, Bra e Savigliano. Oltre all’attività d’ufficio relativa alla condizionalità PAC che riguarda anche la compilazione dei quaderni di campagna, l’assistenza

relativa al PSR, la stesura dei piani di concimazione, la consulenza relativa alla direttiva nitrati e l’analisi del benessere animale, viene fornita consulenza tecnica di campo per quanto riguarda: diagnosi avversità, realizzazione di campi sperimentali e di giornate divulgative, taratura delle barre

da diserbo. Anche per il 2011 sono state stipulate importanti convenzioni con aziende del territorio fornitrici di mezzi tecnici: Cea di Cornaglia s.n.c. per quanto riguarda i pezzi di ricambio meccanici, Vetefar per l’acquisto di farmaci veterinari, Calce di Piasco per l’acquisto di calce magnesiaca,

Tekfire per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale (estintori, etc.) e Mondo Servizi per lo smaltimento dei rifiuti agricoli. Sono inoltre stati stipulati importanti contratti commerciali con il Consorzio Agrario CAP Nord-Ovest relativi all’acquisto collettivo di sementi, concimi, antiparassitari, cisterne per lo stoccaggio del gasolio, crusca e per la vendita dei cereali prodotti dalle aziende agricole: contratti grano qualità, fiori all’occhiello di tutte le iniziative, che prevedono la coltivazione delle varietà di grano “Bologna” e “Graindor” con spiccate attitudini panificatorie, contratto “Aubusson da seme” relativo alla coltivazione di grano “Aubusson” di prima generazione che verrà poi impiegato come seme, contratto “mais qualità trattato” che prevede il rispetto di un disciplinare che concerne il trattamento della piralide e “mais convenzionale non trattato” e contratto “orzo qualità”. Per informazioni più dettagliate relative alle varie iniziative, rivolgersi ai tecnici CATAC. m


Alba

Corso Matteotti, 7 - tel. 0173292711, fax 0173292777 tutti i giorni* Segretario di zona: Cesare Gilli Canale - Via B. Fenoglio, 2 mar. 8.30-12 e 14-17 - tel. 0173978333 apertura straordinaria da gennaio a giugno il giovedì 8.30-12 Lequio Berria - Piazza Roma (palazzo Protezione Civile) mercoledì 9-11.30 - tel. 0173522017 Mango - Palazzo Comunale, piazza XX Settembre, piano secondo lunedì 9-11.30 - tel. 014189704 Monforte Alba - Sala parrocchiale - 2° e 4° lunedì 9-11.30 Montà - Piazza Vittorio Veneto (vic. uff. post.) - giovedì 9-11.30 Neive - Via XX Settembre, 10 - merc. 8.30-12 - tel. 0173677137 Niella Belbo – Municipio - 2º e 4º giovedì 9-11.30 Santo Stefano Belbo - Largo IV Novembre 33 merc. 8.30-12 e 14-17 - ven. 8.30-12 - tel. 0141840635 apertura straordinaria da gennaio a giugno il lunedì 8.30-12

I nostri uffici

Bra

Fossano

Ceva

Mondovì

Via A. Mathis, 3 - tel. 0172429411 - fax 017244920 - tutti i giorni* Segretario di zona: Giorgio Bergia Ceresole Alba - Municipio - 1º e 3º mercoledì 14.30-16.30 Cherasco - C.so L. Einaudi, 1/A - giovedì 8.30-12 - tel. 0172489465 La Morra - Via V. Emanuele, 29/31 - lun. 8.30-12 - tel. 0173509794 Narzole - Municipio - sabato 8.30-11 Sommariva Bosco - Ex-Scuole Elementari - martedì 8.30-11 Sommariva Perno - C/o Poliambulatorio - martedì 14.30-16.30 Piazza Cappuccini - tel. 0174701103 - fax 0174700203 - tutti i giorni* Segretario di zona: Massimo Meineri Garessio - Piazza Bava, 5 - giovedì 8.30-12 Monesiglio - Municipio - martedì 8.30-12 Murazzano - Via Roma, 34 (c/o Municipio) venerdì 8.30-12 - tel. 0173791611 Ormea - Piazza Romita, 6 - 2º e 4º sabato 8.30-12 Saliceto - Municipio (piano terra) - 2º e 4º venerdì 8.30-11

Cortemilia

Via Alfieri, 15/a - Cond. Viola, 2 Segretario di zona: Cesare Gilli tel. e fax 017381153 - ogni martedì 8.30-12 e 14-17, venerdì 8.30-12 apertura straordinaria da gennaio a giugno il mercoledì 14-17

Cuneo

Piazza Foro Boario, 18 - tel. 0171447227 - fax 0171447400 - tutti i giorni* Segretario di zona: Secondo Arneodo Bernezzo - Sala Polivalente Comunale, 1º sabato 8.30-12 Borgo San Dalmazzo - Via Lovera, 50 - giovedì 8.30-12 Boves - Via Don Cavallera, 5 - merc. 8.30-12 - tel. 0171387441 Busca - C. Giolitti, 10 - c/o CAP merc./ven. 8.30-12 - tel. 0171944567 Caraglio - V. Roma, 201/b (davanti posta) merc. 8.30-12 - tel. 0171618532 Chiusa Pesio - P. Cavour, 14 - venerdì 8.30-12 - tel. 0171734125 Demonte - Via Martiri e Caduti Libertà, 20 giovedì 8.30-12 - tel. 0171955079 Dronero - Via Garibaldi, 16 - lun./ven. 8.30-12 - tel. 0171905551 Limone Piemonte - Municipio - 2º giovedì 9,00-11.30 Margarita - Municipio - 1º giovedì 9.00-11.00 Peveragno - Via Piave, 23 - lunedì 8.30-12 - tel. 0171339785 Robilante - Sala parrocchiale - 2º venerdì 8.30-10.00 Roccavione - Via Barale, 38 - mercoledì 8.30-12 Tarantasca - Municipio - 1º e 3º lunedì 8.30-12 Vernante - Sala parrocchiale - 2º venerdì 10.30-12 Villafalletto - Via Roma, 28 martedì/giovedì 8.30 -12 - tel. 0171938650

Via Foro Boario, 3 - tel. 0172698711 - fax 0172698777 - tutti i giorni* Segretario di zona: Mario Dotto Benevagienna - Via XX Settembre, 2 ven. 8.30-12 - tel. 0172654884 Centallo - Via Ospedale - c/o Cassa di Risparmio lunedì, martedì, giovedì e sabato ore 8.30-12 tel. 0171214814

Via Biglia, 5 - tel. 0174560211 - fax 0174560300 - tutti i giorni* Segretario di zona: Massimo Meineri Carrù - P.zza Mercato, 6 - lun./giov. 8.30-12 - tel. 0173759130 Dogliani - P. Umberto I, 21 - mar./ven. 8.30-12 - tel. 0173721269 Morozzo - Via Marconi, 40 - lunedì 8.30-12 - tel. 0171772285

Saluzzo

Via Circonvallazione, 25/h - tel. 0175210211 - fax 0175210300 - tutti i giorni* Segretario di zona: Michele Mellano Bagnolo P. - Via Einaudi, 1 mercoledì 8.30-12 - tel. 0175348340 Barge - Piazza S. Giovanni martedì/giovedì 8.30-12 - tel. 0175343337 Casteldelfino - Municipio - penultimo giovedì 10-12 Lagnasco - Saletta CRS (entrata cortile Municipio) martedì 9-11 Martiniana Po - Municipio - penultimo martedì 10-12 Melle - Municipio - penultimo mercoledì 10-12 Moretta - Via della Crociata (sopra ASL) - ultimo lunedì 8.30-12 Paesana - Piazza V. Veneto, 29 venerdì 8.30-12 - tel. 0175987299 Revello - Municipio - ultimo mercoledì 8.30-12 Sampeyre - Piazza della Vittoria, 45 venerdì 8.30-12 - tel. 3397758933 Sanfront - Piazza Statuto - lunedì 8.30-12 - tel. 0175986214 Venasca - Via G. Marconi, 2 - lunedì 8.30-12 - tel. 0175567109 Verzuolo - Municipio - ultimo martedì 8.30-12

Savigliano

Piazza Schiaparelli, 10 - tel. 0172727000 - fax 0172715903 - tutti i giorni* Segretario di zona: Elio Gasco Caramagna Piemonte - Municipio - sabato 9-12 Casalgrasso - Municipio - 2º lunedì 15-16.30 Cavallermaggiore - Via Roma, 112 - lunedì 9-12 - tel. 0172389306 Racconigi - Piazza Vitt. Emanuele - giovedì 9-12 - tel. 0172820705

Sede provinciale: Cuneo – piazza Foro Boario, 18 tel. 0171447211 – fax 0171447300 • tutti i giorni* – direttore: Bruno Rivarossa


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A TTU A L I T à

N° 4 – 1-15 marzo 2011

La 10a edizione di Fruttinfiore dall’8 al 10 aprile a Lagnasco

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all’8 al 10 aprile, a Lagnasco torna Fruttinfiore, la manifestazione giunta alla IX edizione, che per tre giorni vuole festeggiare la migliore produzione frutticola locale. L’inaugurazione sarà venerdì 8 aprile alle 16.30 nel piazzale Asprofrut. Fruttinfiore accompagnerà i visitatori in una full immersion nel mondo della frutta facendo scoprire e valorizzare il lavoro di un intero territorio. Tanti gli appuntamenti da non perdere. Protagonisti lo STAO, Salone delle Tecnologie Applicate all’Ortofrutticoltura, i mercatini ricchi di prelibatezze, i laboratori e tante attività didattiche per i più piccoli. E non solo: ancora arte e convegni, bancarelle ricche di curiosità, fuochi d’artificio, ospiti

e, per tutti gli appassionati di fitwalking, la III edizione della “Camminata tra i frutteti in fiore”. La novità di quest’anno sarà Fruttintavola, un percorso gastronomico in collaborazione con le Associazioni di categoria, per celebrare la frutta anche a

tavola, tra piatti tradizionali e gustose ricette innovative. All’organizzazione, la cui regia è affidata alla Pro Loco di Lagnasco, partecipano, oltre all’amministrazione comunale, le tre più importanti associazioni di produttori frutticoli del Piemonte, quali l’Asprofrut, la Lagnasco Group e l’Ortofruit Italia, nonché l’associazione che le raccoglie: Assortofrutta. E inoltre: Coldiretti Cuneo, Confartigianato Cuneo, Confcooperative Cuneo e CReSO. Tutti gli enti si avvarranno

della collaborazione esterna e del contributo finanziario, oltre che della Regione Piemonte e della Provincia di Cuneo, anche della Camera di Commercio di Cuneo, della Cassa di Risparmio di Saluzzo e dell’omonima Fondazione. Per l’edizione del 2011, la Pro Loco Lagnasco si è avvalsa, per la prima volta, della collaborazione e del supporto tecnico della Flyeventi di Cervere, che ha messo a disposizione la conoscenza e la professionalità dei suoi operatori per curare al meglio l’organizzazione dell’evento. Il programma dell’evento è visitabile sul sito della manifestazione: www.fruttinfiore. it. Info e prenotazioni: Flyeventi snc – Tel: 0172 474003 – Mail: commerciale@flyeventi.it m


G I OVA N I I M P R E S A

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Giovani Impresa: chiuse le iscrizioni ad Oscar Green

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l 28 febbraio si sono ufficialmente chiuse le iscrizioni al concorso Oscar Green 2011, il concorso nazionale, promosso da Coldiretti Giovani Impresa, per valorizzare e dare spazio all’innovazione in agricoltura, capace di mantenere le proprie radici, con uno sguardo rivolto al futuro. Per la provincia di Cuneo sono state iscritte ben 35 aziende agricole, con un apprezzabile e significativo aumento rispetto alla ventina della passata edizione. L’obiettivo di questa edizione è quello di portare all’attenzione dei cittadini e delle aziende agricole, le esperienze vincenti di imprenditori che hanno saputo costruire progetti d’impresa competitivi e sostenibili allo stesso tempo, rafforzando così il legame con il loro territorio. Entro il 15 marzo verranno identificate a livello regionale, da apposite giurie, le aziende ammesse alla selezione nazionale per ogni singola categoria. Di seguito riportiamo le aziende iscritte, suddivise nelle diverse categorie: Per Stile e Cultura d’impresa: Az. Agricola – Agriturismo Cascina Monchiero di Bra, Azienda Agricola RAPALINO SAVERIO di Benevello, Azienda Agricola CERUTTI LAURA MARIA di Trinità, Azienda Agricola

GIORDANENGO BRUNO S.S. di Boves, SOC. AGR. LA FISSELLO DOC di Villar San Costanzo, Azienda Agricola GIOLITTI FLAVIO di Rossana, Azienda Agricola REYNAUDO DI FINO ORNELLA di Piasco, AZIENDA AGRICOLA ANTONELLA E MARIO FERREO di Racconigi. Per In-generation: Azienda Agricola Reitano Rita di Feisoglio, AZIENDA NATURALE GESTALP VALLE VALLE VARAITA COOPERATIVA A R.L. di Sampeyre, AGRISVILUPPO SOC. COOP. AGRICOLA di Cuneo.

OGGERO RICCARDO di Trinità, Agriturismo il Palazzetto di Clavesana, IL BACO DA SETA DI ENRICO MEINA GIAN LUIGI E C. SOCIETÀ SEMPLICE AGRICOLA di Manta, Azienda Agricola ROSSI BARTOLOMEO di Saluzzo, Azienda Agricola MARTINO GIANFRANCO di Sampeyre, VALVERBE SOCIETÀ AGRICOLA COOPERATIVA di Melle, Azienda Agricola BORGHINO FABRIZIO di Sanfront, LE BATIAIE di Sanfront, Az. Agricola VIGHETTO ENRICO di Cavallermaggiore. Per Esportare il Territorio: Azienda Agricola NOCCIOLE

MICRO PLANT

D’ELITE DI CANAPARO EMANUELE di Cravanzana, Azienda Agricola Costa Stefanino di Costa Alessandro di Montà, Az. Agricola OLIVERO CLAUDIO di Monasterolo di Savigliano. Per Campagna Amica: Azienda Agricola F.lli FERRO DI FERRO NATALE di Castigliole Tinella, Az. Agricola Fossati Alberto di Sanbuco, Azienda Agricola IL GERMOGLIO DI ROVERA SAMANTA di Roccabruna, Az. Agricola Busso Luca di Tarantasca, Az. Agricola San Biagio di Margarita, SOCIETÀ AGRICOLA DUTTO MATTIA E

di AGR. Ivon Disderi Servizio Fitosanitario Nazionale Passaporto delle piante Cee Servizio Fitosanitario Regionale di: Piemonte codice produttore: 02603970043 cod. iscrizione registro nazionale fornitori CN 0004

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Per sostieni lo sviluppo: SOCIETÀ AGRICOLA SAPORI DI CASCINA DI CAGNASSI E C. S.S. di Fossano, Agriturismo L’Orto del Pian Bosco di Fossano, IL CASOLARE SOCIETÀ COOPERATIVA SOCIALE A.R.L. di Piasco. Per Oltre la filiera: Cooperativa Salumi Cuneesi Soc. Coop. a.r.l di Levaldigi, COMPRAL-LATTE SOC.COOP. AGR. di Moretta. Menzione Speciale Paese Amico: Comune di Saluzzo – settore Servizi alla Persona, AMOS S.c.r.l. di Cuneo. m


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“Il mio mondo in una lettera”

“I

VA L E R I A C A M O S S O

l mio mondo in una lettera” è il secondo romanzo della giovane scrittrice Valeria Camosso (Casa Editrice Il mio mondo Fusta di Saluzzo, pagine 238, 14.50 euro). Valeria Camosso ha collaborato prefazione di FEDERICO MOCCIA a settimanali e periodici con contributi di carattere culturale e in qualità di corrispondente. Ottenuti numerosi riconoscimenti in concorsi di poesia e per racconti brevi si è dedicata alla narrativa con un primo romanzo “Lungo le acque del Po”, vincitore del Premio Cimitile 2006 Con questo nuovo romanzo rivolge la sua attenzione allo sfaccettato universo giovanile. Il romanzo, ambientato a Genova e in Argentina, dedicato ai giovani di oggi ma che racconta anche di giovani d’altri tempi e della generazione ponte tra nonni e nipoti: genitori spesso recalcitranti al confronto con i figli, soverchiati da un senso di inadeguatezza nel far loro da guida e maldisposti a sacrificarsi all’unità famigliare e, al contempo, figli miopi e terrorizzati dalla vecchiaia e dalla vulnerabilità dei loro stessi genitori. Un romanzo che celebra la capacità dei ragazzi di trovare in se stessi le ragioni per costruire un domani migliore. Federico Moccia nella prefazione sottolinea che “la scelta della narrazione in prima persona della protagonista Caterina dà al romanzo il sapore di un diario in cui immedesimarsi senza fatica”. m Il mio mondo in una lettera

VA R I E

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VA L E R I A C A M O S S O

in una lettera

Assemblea del “Forum delle Associazioni Familiari”

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ella giornata di sabato 26 febbraio 2011 si è tenuta l’Assemblea Provinciale del Forum delle Associazioni Familiari. Da anni il Forum coordina l’attività delle associazioni aderenti con lo scopo di promuovere, anche nei confronti delle istituzioni, il ruolo della famiglia quale “Nucleo primario e fondamentale della società”. L’assemblea, convocata per il rinnovo delle cariche, ha visto la conferma dei presidenti Paola Pepino e Francesco Loffredo. Continua pertanto l’azione del Forum attivo nel coniugare insieme le grandi questioni di fondo (come il concetto di famiglia e quello di vita), ma anche battaglie che realmente possano agevolare le famiglie (come un fisco a misura di famiglia e una educazione veramente libera). m


N OT I Z I E E PAC A

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Contributi dovuti per l’anno 2011 ai lavoratori domestici

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’INPS ha reso noti gli importi dei contributi dovuti per l’anno 2011 a favore dei lavoratori domestici con applicazione dell’aumento percentuale ISTAT pari al 0,22%. Nella tabella riportiamo le contribuzioni rapportate alla retribuzione dei lavoratori domestici e alle ore lavorate. - Il contributo CUAF non è dovuto solo nel caso di rapporto di lavoro fra coniugi (ammesso soltanto se il datore di lavoro coniuge è titolare di indennità di accompagnamento) e tra parenti o affini entro il terzo grado conviventi; - La cifra tra parentesi è la quota a carico del lavoratore. Gli uffici Coldiretti/EPACA sono a disposizione per i chiarimenti in merito. m

RETRIBUZIONE ORARIA

IMPORTO CONTRIBUTO ORARIO

TUNNEL CARPALE Chiedere l’indennizzo INAIL Viene riconosciuta come malattia professionale. La sindrome del tunnel carpale per chi è impegnato in lavorazioni, svolte in modo non occasionale, che comportano movimenti ripetuti, mantenimento di posture incongrue e impegno di forza. È opportuno presentare la denuncia entro 2 anni dall’abbandono.


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S cadenze aziendali

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16 MARZO VERSAMENTO IVA DICHIARAZIONE ANNUALE Scade il termine per effettuare il versamento relativo alle dichiarazioni annuali IVA 2010 senza maggiorazione. IMPOSTA VALORE AGGIUNTO MESE DI FEBBRAIO Annotazione di liquidazione per il mese di febbraio e versamento dell’eventuale imposta da parte dei contribuenti che esercitano l’attività agricola d’impresa o di lavoro autonomo che nell’anno 2010 hanno realizzato un volume d’affari superiore a euro 309.874,13, se prestazione di servizio o di euro 516.456,90 per le altre attività. Devono inoltre effettuare la liquidazione tutti i soggetti con volume d’affari inferiore al limite suddetto che non hanno effettuato l’opzione ai sensi dell’art.66 legge 427/93. VERSAMENTO RITENUTE FISCALI IRPEF Scade il termine per i versamenti diretti, delle ritenute effettuate nel mese di febbraio sui redditi di lavoro autonomo e di lavoro dipendente. CONTRIBUTI INPS DATORI DI LAVORO AGRICOLI I datori di lavoro che hanno assunto alle proprie dipendenze operai agricoli a tempo determinato e/o indeterminato nel 3 trimestre 2010 devono effettuare entro tale data il versamento della relativa rata dei contributi.

25 MARZO ACQUISTI , CESSIONI INTRACOMUNITARI E PRESTAZIONI DI SERVIZI RESE O RICEVUTE Entro tale data scade il termine per i contribuenti mensili per la trasmissione in via telematica, all’Agenzia delle Dogane, dell’elenco riepilogativo degli acquisti e delle cessioni intracomunitarie di beni e servizi resi e ricevuti nel mese di febbraio.

31 MARZO IVA ESPORTATORI I contribuenti che si avvalgono della facoltà di acquistare o importare beni e servizi senza pagamento dell’imposta devono annotare nei registri di cui agli art.23 o 24 ovvero 39, secondo comma, entro ciascun mese, l’ammontare di riferimento dell’esportazione e quello degli acquisti effettuati senza pagamento dell’imposta. Il tutto risulta dalle fatture e bollette doganali registrate entro il mese precedente. IVA REGISTRAZIONE FATTURE Per le fatture di vendita il termine per effettuare la registrazione è stabilito in 15 giorni dal momento in cui sono state emesse. Le fatture d’acquisto devono essere annotate in apposito registro entro l’anno nella cui dichiarazione viene esercitato il diritto alla detrazione della relativa imposta. ELENCHI CLIENTI E FORNITORI “BLACK LIST”: SOGGETTI MENSILI Invio telematico della comunicazione relativa ai contribuenti mensili che abbiano effettuato operazioni attive e passive (beni e servizi) con soggetti economici con sede o domicilio fiscale in Paesi “black list” registrate o soggette a registrazione nel mese di febbraio 2011. PROSECUZIONE VOLONTARIA CONTRIBUTI I soggetti autorizzati dall’Inps a proseguire volontariamente nel pagamento dei contributi devono, entro questa data, versare i contributi relativi al quarto trimestre 2010, il versamento deve essere effettuato utilizzando gli appositi bollettini di conto corrente postale rilasciati dall’Inps. m


N o t izie dal mondo dei cavalli

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Si avvicina la primavera e ricominciano tutte le attività

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i avvicina la primavera e per i nostri cavalli è arrivato il momento di riprendere l’attività rallentata nei mesi invernali, suggeriamo di prepararli progressivamente alle lunghe passeggiate e galoppate estive, senza incorrere in traumi. Per che volesse arricchire la sua “casa” con un puledro questo è il momento di portare alla monta la fattrice, ricordando che per la scelta dello stallone, ci si deve appoggiare ad una stazione di monta autorizzata facendosi rilasciare a monta avvenuta il “Bollettone di monta”, certificato che per legge rilasciano solamente le stazioni di monta autorizzate, così da non incorrere in sanzioni. Quando il puledro nascerà dovrà essere registrato all’anagrafe equina presso l’Associazione

Allevatori (A.P.A.) competente sul territorio. Per quanto riguarda gli stalloni autorizzati alla monta presenti nella nostra provincia, l’A.C.S.T.E. si sta impegnando per concordare convenzioni per i soci che vorranno arricchire il loro allevamento con un puledro di qualità.

Seguendo la rubrica mensile dell’A.C.S.T.E. verrete informati sulle novità dal mondo dei cavalli, rubrica gratuita e aperta ai soci; chiunque volesse pubblicare annunci, notizie, ecc., usi questo spazio inviando il materiale alla segreteria dell’A.C.S.T.E. al numero di tel. 3394243330 oppure all’indirizzo mail: acste@libero.it

Corso di formazione Il Consorzio per la Formazione Professionale delle Attività di Montagna FORMONT di Peveragno organizza in collaborazione con la F.I.S.E. Piemonte un corso di “Tecniche di attacchi e finimenti per pony e cavalli” della durata di 60 ore di lezioni teoriche e pratiche in orario serale e diurno. Per informazioni tel. 0171.338997.


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P R O P O S T E D ’A F F A R I

N° 4 – 1-15 marzo 2011

ERMES GOMMISTA snc Via Carmagnola, 5 - 10046 POIRINO (TO) Tel. 011.9450558 - Fax 011.9451972 e-mail: ermesgommista@tiscalinet.it

VENDO H Atomizzatore Evolution L. 2000, full optional, pari al nuovo, omologazione giugno 2007 Tel. 3496301922 H Rotofresa Breviglieri largh. m. 2,50 Tel. 3204166566 H Legna Tel. 3270646283 H Aratro trivomere, seminatrice mais 4 file, silos cereali q.li 110, coclea diam. 15 lungh. m. 10, rototerra Lely 2,50 Tel. 3489041821 3492674711 H Cisterna per acqua l. 6000 Tel. 3334447580 H Trincino interfilare Falconero Tel. 3334447580 H Pompa idrovora Dazo, aratro Elmo fuori solco, quasi nuovi Tel. 017294256

Il mercatino del Coltivatore

H Cisterna per trasporto cereali, mangimi, 3 celle miscelatrici Tel. 3357045893

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H Per motivi di salute, trattore Landini Leggend Deltasix 145 Top, ore 3000 di lavoro, buone condizioni Tel. 3471282468

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H Spandilet. Supertino m. 3,60x1,80, sponda m. 0,60, buono stato x cessata attiv. trincia Paladino m. 1,35 di lavoro spost. idraulico, rimesso a nuovo Tel. 3382628823 H Rimorchio Randazzo 350x2 con vasca trasporto uve Tel. 3358336295

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H Rimorchio portacingolo e rimorchio 4 ruote non ribaltabile Tel. 0173509502 3333247912 H O affitto titolo PAC valore Euro 425,00 x Ha Tel. 017377597 H 3,58 diritti PAC Euro 231,00 x Ha, 2 g.te a bosco, 2 trattori, per cessata attività Tel. 3802911915 H Rototerra Maschio m. 3, mod. Drago e desilatore Giordano a sollevamento Tel. 3393553889 H Fresa m. 2, 2 rimorchi con cassoni ribaltabili per raccolta nocciole Tel. 3393650532

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H Porta balloni da 12 posti con autocatturanti antisoffocamento, quasi nuovo Tel. 3285327635 H Trattore Agrifull 65, 4 RM, motore Fiat cabinato, pochissime ore lavoro, ben gommato Tel. 3478896805 H Motore Iveco 190 adatto per impianti antibrina, carrellato con cisterna da gasolio Tel. 3333183873 H Fagioli Tonino da seme o da alimentazione Tel. 3398873212 H Aratro fuorisolco, estirpatore con rullo, livellatore, pompa diserbo, seminatrice grano Tel. 0171937072 H 25 cassoni legno 100x120 bassi, come nuovi, cassette trentino Tel. 3407314878

H Rimorchio agricolo ribaltabile lungo m. 2,50 come nuovo Tel. 3286373671

H Fieno ottimo, circa 700 balle piccole, anno 2010 Tel. 0171619264

H Trattore John Deere 3030, 94 CV in ottime condizioni Tel. 3384954712 ore serali

H Macchina pianta canne per fagioli pneumatica senza legatore, trincia mais 1 fila Tel. 3384219221 ore pasti

H Semovente Blosi, 2 porta attrezzi, rincalzatore piante, cavalletti portaplateau per piccoli frutti Tel. 0171937235 3398965925

H Diritti PAC e impagliatrice nuovissima Tel. 3464095440

H Loietto nostrano Tel. 0171946941 3492758026

H Rincalzatrice mais 3 file e spandiconcime Tel. 3389237210

H Botte per diserbo l. 400, prezzo modico Tel. 3471041610


88 H Elevatore a catena, balle fieno piccole, rimorchio 4 ruote omologato, aratro, rullo Tel. 3398203214 H Trattore Goldoni 20 CV base 20 e aratro 90° per trattori 40/50 CV Tel. 3392717848 H Trifoglio nostrano, paglia balle quadrate, biga per trasporto animali Tel. 0171938721 3391577246 H 13 pali cemento, altezza m. 3, girello, elevatore fieno balle piccole Tel. 0171411267 ore pasti H Seme di trifoglio Nostrano Tel. 0171401703 H Fieno balle piccole 1-2° taglio 2010 e legna da ardere Acacia, tagliata e spaccata, erpice a molle Tel. 0171682620 H Tagliaerba Bonino TR 70 semi idraulico omologato, come nuovo, erpice a molle m. 2,50 con rullo Tel. 3497973190 H Gabbie parto scrofe modello Magliocco Tel. 3332199567 H Braccio decespugliatore da m. 6 mod. Ferri con joistik, multifresa 3 file Tel. 3387577391 H Piantine nocciole Tonda Gentile delle Langhe di anni 2, prezzo interessante Tel. 3337550452 H Trattore Fiat 100/90 DT con pala anteriore, 2 presse balle piccole, marca Welger AP 61-AP 45 Tel. 3355864204

P R O P O S T E D ’A F F A R I

N° 4 – 1-15 marzo 2011

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H Ford 2000 DT 40 CV, rimorchio Dolce collaudato, 14 porte interne, spargiletame Krone Tel. 0172696113 H Rastrellina tipo Galfrè 320 Tel. 3393650689

H Atomizzatore mod. 2000 T Evolution, full optional, omologato su strada, giugno 2007, pari al nuovo Tel. 3496301922

H Forcone per carico letame marca Perlo, attacco posteriore a 3 punti Tel. 0174587157 ore pasti

H Rototerra Frondent m. 2,5 e seminatrice grano, loietto e varie m. 2,5 Tel. 3289141331

H Rototerra Maschio m. 2,40 e botte diserbo l. 600 Tel. 3474245041

H Rimorchio Bertolini 1,9x1,3, 2 ruote, ribaltabile, 3 sponde, trazionabile Tel. 0171757590 ore pasti

H Landini Trakker 70 CV Turbo, aria condizionata, ore 1500 Tel. 3387767674

H Rotoballe Supertino Top Cut 1500 SP, mattoni in pietra e gradini in pietra antica per scala Tel. 3495071978 3476893074

H Piantine di nocciole 2 anni, Tonda Gentile delle Langhe di vivaio certificato Tel. 3387767674 H Vino da pasto, prodotto in azienda Tel. 3289448783 H Dumper, biga trasporto vitelli, pala idraulica anteriore 100 CV Tel. 3381610792

H 6 damigiane da 1 brenta e 35 bottiglioni da l. 2 Tel. 0172635828

H Trattore 30 CV Massey Ferguson e aratro da vigne Tel. 3356041814

H Trifoglio gigante da seme e gabbie per lepri Tel. 0172691221

H Botte per trattamenti vigneti capacità l. 400 Tel. 0173750412

H Nuclei di api Tel. 3385845254 3405625173

H Autocaricante Morra per 45 capi, omologato, ottimo stato, e ventolone per allevamento Tel. 3395432608

H Trattore Carraro Tigrone DT 5600, anno 2003, 470 ore Euro 12.000 trattabili Tel. 0172654975 ore negozio H Nuclei di api fortissimi Tel. 3383600591

H Fieno nostrano prima scelta e ottima segale anche per semina primaverile, prezzo trattabile Tel. 017146334

H Trattore Landini CV 67, anno 1979 Tel. 0171944711 3336520125

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H Trattore New Holland 70/66 con 1200 ore, ottime condizioni Tel. 3389849875

H Silos in vetroresina per mangime, capacità q.li 20 (3,5 mc.) Tel. 0172641091 3398308721

H Famiglie api e nuclei, elevatore fieno pieghevole, bruciatore Riello Tel. 017461275 ore pasti

H Tornio per lavorazione legno e pialla, torchio Tel. 3347188762

H Zappatrice idraulica seminuova, adatta per noccioleti - frutteti - vigneti Tel. 3409138667

H Fieno balle piccole, 1° taglio, valle Varaita Tel. 3404722065

H Trattore Ford 8000 135 CV cabinato, blocco motore 400 ore lavoro Tel. 3402420286

H Pneumatica mais con micro bivomero Cravero, spandiconcime con pulisci fossi da 80 Tel. 3337112029 H Botte diserbo, attrezzo argini mais, seminatrice mais Monosem ed erpice a molle Tel. 017268602 H Fieno balle piccole Tel. 3483925783 H Rotofalce Fahr mod. KM24, girello Kuhn 4 giranti chiusura automatica Tel. 3283064262

H Rotofresa tipo Carraro m. 2,50 Tel. 3284234237

H Autocaricante Supertino, buono stato Tel. 017530293 ore pasti

H Titoli Pac Tel. 3495076217

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H Trattore Fiat 215, ore 3000 ben tenuto con trincia m. 1,20 mai usata, Euro 3.200,00 trattabili Tel. 0175392622 3281737720 ore pasti

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H Rimorchio e bivomero Segala ribaltabile su 2 lati, freni aria, capienza 250 q.li Tel. 3487238448 H Carrello porta attrezzi m. 4x2, gemellato non omologato e retroescavatore per trattore 70/80 CV Tel. 0175343628 3899852654 ore serali H Trattore David Brown 770 Tel. 3661094257 H Bivomero Ermo 87, rotoballe Supertino grande, tutto in perfette condizioni, prezzo di realizzo Tel. 3478398647 H Stalla Piemontese iscritta APA da 30 anni per motivi famigliari Tel. 3478398647 H Trattore Deutz 8006, monotrazione con idroguida, Euro 5.000,00 Tel. 3381235714 H Fieno in balloni, per cessata attività Massey Ferguson 3060 DT CV 90 40km/h e cedo 19 g.te in asserv. o affitto a Mondovì Tel. 3381309966 H Erpice a disco 25 Tel. 0171687077 H Rimorchio per fresa Tel. 0171491627 H Torchio idraulico mg. 55, pigiatrice uva a mano, bigoncia vetroresina mg. 75, spazzolatrice nocciole Tel. 0171339558 ore pasti H Autocaricante Supertino in buono stato Tel. 3478355564 H Rimorchio agricolo acciaio tecnica lung. 4,5x2 h. sponde 1,30 m., ribaltabile, buono stato Tel. 3480650542 H Semi di trifoglio nostrano Tel. 3387610244 017267542

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H Imballatrice Supertino a rete 1500 e rimorchio 450x2 collaudato Tel. 017546721 H Rimorchio agricolo omologato, non ribaltabile m. 4x2 Tel. 3356277096 H Kit rompitraccia per fresa o rototerra e rete metallica plastificata per recinzione alta 2 m. Tel. 3355881171 H Generatore Lombardini Diesel monofase kw h 8 Tel. 0171905983 ore pasti H Automatica scalzapiante e rimorchio 4 ruote Tel. 3386344416 H Taglia condizionatrice m. 2,50 marca Slam Tel. 0171380881 H Prugne (ramasin) Tel. 017576242 H Centine 9 m. e regalo cuccioli di cane incrocio Maremmano Tel. 3339187357 H Spandiletame Supertino in ottimo stato, forcone posteriore, trasporto latte con recupero acqua calda Tel. 017294163 3299888333 H 2 mungitrici a carrello e 1 frigo latte da 100 kg., tutto funzionante Tel. 017576307 H Autocaricante Bonino omologato 4 ruote, come nuovo e “bauti” Tel. 017289175 3403954101 H Rotoballe Claas spandiletame Crosetto m. 4x2, aratro a sollevamento Tel. 0172742810 H Cisterna gasolio 10 q.li, rincalzatore mais con distributore concime Tel. 0119790238 H Seminatrice monoseme mais, botte per diserbo, attrezzatura per fare solchi, irrigazione mais Tel. 0172715098 ore pasti

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