il Soccorso Alpino SpeleoSoccorso n. 40 (3/2007), dicembre 2007, anno XIII, periodico del C.N.S.A.S.

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il Soccorso Alpino

rio, con risvolti positivi in termini di operatività e sicurezza. Tuttavia, ci si augura che sia anche uno stimolo in più per i Servizi regionali e provinciali ad affrontare il problema del soccorso in forra in modo più consapevole, con particolare riguardo agli aspetti legati alla sicurezza nella movimentazione delle squadre. Non si deve dimenticare che le forre sono luoghi particolarmente ostili ed insidiosi; ed il modo più corretto di affrontarle è relativamente poco diffuso, una constatazione che dovrebbe invitare alla massima prudenza negli interventi complessi in forre acquatiche, la cui gestione richiede una competenza certa e materiali specifici. Detto questo, si può però constatare che in alcuni interventi vengano ancora adottate soluzioni tecniche e schemi operativi da soccorso in parete o da soccorso in grotta, evidentemente meno efficaci e non del tutto prive di rischi nel contesto di una progressione acquatica. Alla luce di queste evidenze la S.Na.For. è già proiettata nel 2008, anno nel quale intende sviluppare uno stretto rapporto di collaborazione con i Servizi regionali/provinciali; è infatti necessario concertare al più presto l’attività formativa degli Operatori di Forra (O.F.) e di Soccorso in Forra (O.S.F.), allo scopo di qualificare quei tecnici collocati provvisoriamente dai delegati nelle rispettive fasce operative: sostanzialmente si tratta di ag giornarli sulle novità tecniche e sull’adozione di nuove procedure. Per promuovere questa operazione, la Scuola ha segnalato al Consiglio nazionale l’esigenza di impegnare maggiori risorse nel settore, al fine di stimolare una richiesta di formazione da parte dei Servizi foto Oskar Piazza

el mese di settembre, a Macugnaga si è svolto il quarto corso di aggiornamento e verifica per Tecnici di soccorso in forra, al quale hanno partecipato undici tecnici provenienti da cinque regioni. Le tre giornate sono state particolarmente intense ed hanno impegnato i candidati tra le vasche del Rio Mondelli e le cascate della Val Bianca, itinerari nei quali sono state sperimentate tecniche di progressione e recupero della barella, superando difficoltà di rilievo. Uno spazio è stato dedicato anche agli aspetti sanitari, grazie agli interventi di Paolo Sivelli (responsabile della Commissione medica Emilia Romagna) e Matteo Giorgi, entrambi della XXV Delegazione, che hanno affrontato il trattamento di un ipotetico infortunato in ambiente acquatico. Quello di Macugnaga è l’ultimo di un ciclo di eventi iniziato nel 2006, avente lo scopo di certificare gli specialisti presenti nell’organico C.N.S.A.S. Al termine di questa esperienza, prevista come indispensabile una tantum del periodo transitorio, il C.N.S.A.S. si trova a disporre di un primo contingente di 24 Tecnici di Soccorso in Forra (T.S.F.) e 22 Operatori di Soccorso in Forra (O.S.F.), specialisti competenti a disposizione dei S.R./S.P. per l’impiego nella direzione e/o in supporto nelle missioni in forra più complesse. Una garanzia per delegati, capistazione o capisquadra, anche sotto il profilo delle responsabilità. I Servizi regionali/provinciali che hanno attualmente in organico i primi specialisti con certificazione S.Na.For. sono: Piemonte, Liguria, Lombardia, Trentino, Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Toscana, Abruzzo, Umbria, Basilicata. Tuttavia, proprio riguardo la distribuzione territoriale, va precisato che quella illustrata è una situazione temporanea; infatti, molti tra i Servizi regionali che non figurano in elenco, hanno comunque in organico un certo numero di esperti che potranno certificare la propria posizione mediante appositi corsi di aggiornamento e verifica, da effettuarsi nel territorio di competenza. Al di la della qualifica acquisita, i primi T.S.F./O.S.F. portano a casa un’esperienza da spendersi sul territo-

regionali e provinciali. E’ pertanto auspicabile che presidenti e delegati, i cui S.R./S.P. hanno in progetto un’azione mirata alla formazione specifica nel soccorso in forra, formulino richieste circostanziate al Consiglio nazionale ed alla S.Na.For., per una programmazione dell’attività anche in funzione di specifiche esigenze. In ogni caso, la S.Na.For. sarà a disposizione dei S.R./S.P. fin dalla prossima primavera per qualunque attività formativa richiesta Oltre alle attività sul territorio, la Scuola ha intenzione di realizzare alcuni corsi nazionali di specializzazione, mirati all’innalzamento del livello di competenza dei tecnici che, in prospettiva, vorrebbero affrontare una formazione nei binari del Piano formativo. Le modalità, i programmi e le date dei corsi di specializzazione (che non prevedono una verifica né il rilascio di una qualifica, ma solo un attestato di frequenza), saranno pubblicati in tempo utile sul notiziario.


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