CNRT-Informa N. 22/2021

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Quindicinale di informazione sul settore radiotelevisivo dell’Associazione Coordinamento Nazionale Radio Televisioni

Terzo Polo Digitale www.cnrtv.eu

Anno XV N. 22 del 13/11/2021

QUESTO

NUMERO

- TV LOCALI:Ok del Parlamento ad ammazzare le tv locali - TV: il nuovo TUSMAR, le altre principali modifiche - DTT: pubblicata revisione AT3 e grad. 1-2-4A-4B-5-6-7 - TV LOCALI: ancora in corso i pagamenti contributi 2020 - DTT: lo switch off favorisce il monopolio Mediaset - TV-OTT: gli operatori OTT conquistano il prime time - OTT: il Governo introduce obblighi di qualità streaming - OTT: streaming, lamentele clienti DAZN, TIM, AMAZON - MISE: nasce la direzione per l’innovazione digitale - AGCOM-AGCM: stop multiuso Dazn finisce in esposto - VOD: prolifera il mercato degli abbonamenti pirata - DIRITTI TV: calcio Serie A, offerta di Infront sul MENA - OTT: Discovery raggiunge i 20mln di abbonati .

IL NUOVO TUSMAR PROSEGUE IL SUO SCANDALOSO ITER

OK DEL PARLAMENTO AD AMMAZZARE LE TV LOCALI NESSUN INVITO AL GOVERNO A MODIFICARE LE QUOTE DI PUBBLICITA’ Nessun invito al Governo da Senato e Camera a modificare le percentuali di affollamento, che sono penalizzanti per la Rai, e favorevoli per i big players privati, limiti contenuti nello schema di decreto legge del Governo che cambia il Tusmar in recepimento della Direttiva Ue (18/1808) sui Servizi di media audiovisivi, aumentando gli spazi ai big players privati. Unica eccezione, viene suggerito di alleggerire il carico delle le quote di investimento previsti sui nuovi operatori OTT. Come da prassi, il testo del nuovo Tusmar, prima dell’approvazione definitiva, è passato all’esame della Ottava Commissione Lavori Pubblici e Comunicazione del Senato e delle Commissioni Cultura e Trasporti della Camera che hanno espresso il parer favorevole con numerose osservazioni, di cui il Governo non è obbligato a tenere conto, ma che hanno il loro peso. Due pareri molto simili, ma con qualche differenza importante solo su questioni rilevanti, come il servizio pubblico. Per le tv commerciali il limite attuale del 15% giornaliero è scomparso, e quello del 18% orario si è trasformato in un 20% sulle due fasce orarie 06.00 – 18.00 e 18.00 – 24.00. (Per la cronaca, il documento del Senato, approvato il 20 ottobre, è firmato dai relatori Massimo Mallegni di Forza Italia e Salvatore Margiotta del PD. Il documento della Camera, licenziato il 21 ottobre, vede relatori la grillina Mirella Liuzzi e Luigi Casciello di Forza Italia).

IL CNRT-TPD INVITA IL GOVERNO A NON TENERE CONTO DEI PARERI Pagina

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Come anticipato, il Governo seppur consapevole del peso dei pareri espressi dal Parlamento, può non tenerne conto, e in questo caso siamo di fronte ad una necessità assoluta di non accondiscendere a tali pareri, perché secondo il CNRTTPD, contrari alla salvaguardia della libera concorrenza e del pluralismo, andando a penalizzare i piccoli e medi players, come le tv locali e le indipendenti nazionali. (continua)


L’unica possibilità di accondiscendere a tali richieste, sarebbe comunque quella di fissare determinate garanzie per l’emittenza locale, la quale verrebbe definitivamente travolta da una razzìa del mercato pubblicitario di tale portata, già fortemente concentrato nelle mani del triopolio Rai-Mediaset-Sky. Una delle garanzie sarebbe fissare una quota obbligatoria di spot commerciali da acquistare sulle reti locali.

GLI ALTRI PARERI PER IL NUOVO TUSMAR LE RILEVAZIONI DEGLI INDICI DI ASCOLTO Tra i molti temi importanti sollevati da Camera e Senato c’è anche la richiesta all’unanimità al Governo, in relazione all’articolo 43 del Tusmar, in ordine alla pubblicità e agli investimenti che le imprese compiono in tale ambito, di valutare – a garanzia del mercato e – di inserire una previsione per cui le rilevazioni degli indici di ascolto effettuate da tutti i fornitori a richiesta si devono conformare a criteri di trasparenza, verificabilità, indipendenza, terzietà e certificazione, anche tenendo conto di quanto previsto nell’atto di indirizzo dell’AGCOm (Delibera n. 194/21/CONS).

LE RADIO C’è anche il tema delle radio. Non solo si invita il Governo a permettere che uno stesso editore possa essere titolare di una radio locale e nazionale. C’è bisogno che l’ampliamento del bacino delle radio locali che passa al 50% della popolazione entri in vigore il primo gennaio 2023 in maniera improrogabile, proprio per favorire l’adeguamento e l’evoluzione tecnologica del mercato delle radio. Questo è un aspetto sottolineato con particolare calore dalla Camera. Si chiede al Governo di vigilare su un passaggio ordinato verso la radio digitale. “Bisogna andare verso la digitalizzazione, e questo passaggio va fatto non razionalizzando come è scritto nel testo del governo le radio analogiche, ma riorganizzandole e mettendole in grado di digitalizzarsi”.

DIRITTI TV DEL CALCIO E SERVIZI OTT Inoltre “all’articolo 34 l’invito al Governo di valutare l’opportunità di inserire norme sulla qualità di servizi e contenuti audiovisivi trasmessi in modalità lineare e non, attraverso internet, per evitare fenomeni di congestione delle reti e per tutelare gli utenti da disservizi”. Un tema evidentemente al centro del dibattito delle ultime settimane, soprattutto in riferimento alle dirette di eventi sportivi, con l’ingresso in campo di Dazn e di Amazon Prime.

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QUOTE DI INVESTIMENTO E PROGRAMMAZIONE Altra questione dirimente per il sistema tv riguarda il sistema delle quote di investimento e di programmazione e, in particolare, hanno fatto scandalo quelle relative agli operatori globali dello streaming, in forte crescita sul nostro mercato. Col nuovo Tusmar il governo ha innalzato fino al 25% (attualmente è al 12,5-15%) la quota di investimenti sul prodotto europeo e italiano ed ha previsto anche quote di programmazione. (segue)


Il parere del Senato, analogo al parere della Camera, suggerisce un ritocco al ribasso dell’obbligo di finanziamento in un range dal 20 al 15%. Senato e Camera chiedono invece l’abolizione delle quote di programmazione per il semplice motivo che le quote di catalogo secondo il diritto Ue non possono applicarsi ai soggetti esteri. Non solo. Camera e Senato invitano il governo a una semplificazione dell’apparato delle quote – in Italia iper-regolamentato tra quote, sottoquote e ulteriori sotto-quote per generi dell’audiovisivo, talmente complicato da scoraggiare gli investitori. Entrambi i pareri inoltre chiedono la soppressione dell’art.57 del testo unico, che rimanda a un regolamento unitario tra i MISE-Com e Ministero della Cultura, per eventuale inserimento di nuove quote.

PUBBLICATA LA REVISIONE DELLA GRADUATORIA DELL’A.T. 3 CON INSERIMENTO DI 7 MARCHI ESCLUSI Il MISE, ha pubblicato un aggiornamento della graduatoria dell’Area Tecnica N. 3 (che comprende Lombardia e Piemonte Orientale), inserendo ulteriori 7 FSMA precedentemente esclusi.

Nel merito, a fronte di 112 domande sono ora state considerate idonee 91 istanze. I marchi nuovi ammessi (a seguito di istanze di riesame) sono: Antenna 2, Tele Pontedilegno, Più Valli Tv Due, Telemonteneve, Televalassina, TRS 93, Rete 182.

I SUPERPLAYER LOCALI CONSUMANO CAPACITÀ DISPONIBILE SUI 2 MUX I superplayer locali ai primi posti della graduatoria dei fornitori di servizi di media audiovisivi idonei nella Area Tecnica 03 (Lombardia e Piemonte orientale) hanno fatto incetta di banda nel corso della seduta pubblica odierna nell’ambito della procedura di refarming della banda 700 MHz all’esito dei bandi FSMA ex L. 205/2017. In molti casi prenotando (va detto, in conformità alle previsioni del bando) il massimo della capacità trasmissiva disponibile (3 MBit/s), così pregiudicando la possibilità di acquisizione a soggetti collocati poco oltre la metà della terza decina della graduatoria. Esaurita (molto velocemente) anche la capacità trasmissiva del mux di secondo livello, a dimostrare la fame di banda nella Area Tecnica 03.

PUBBLICATE LE GRADUATORIE FSMA DELLE AREE TECNICHE T01-T02-T03-T04A-T4B-T05-T06-T08 Pagina

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Sono state anche pubblicate le graduatorie FSMA relative alle Aree Tecniche AT01 (Piemonte), AT02 (Valle d’Aosta), AT03 (Lombardia e Piemonte orientale), AT04A (Prov. aut. Trento), AT4B (Prov. aut. Bolzano), AT05 (Veneto), AT06 (Friuli Venezia Giulia), AT08 (Emilia Romagna).


CONTRIBUTI STATALI TV LOCALI ANNO 2020 ANCORA IN CORSO I PAGAMENTI Come reso noto dal MISE, a fine ottobre è iniziata la liquidazione delle spettanze alle radio e alle tv locali commerciali dei contributi statali, previsti dal DPR n. 146/2017, per l’anno 2020. Da quanto emerso in questi giorni, si presumeva che i pagamenti fossero effettuati rapidamente visto già il grave ritardo, ma ad oggi risultano ancora in essere. Ricordiamo che quanto liquidato in questa fase non comprende tutte le risorse previste per l’anno 2020, ad esempio il c.d. “extragettito Rai”. Di conseguenza, gli importi dei contributi indicati per ogni emittente nelle rispettive graduatorie dovranno essere integrati in prosieguo con gli importi relativi al riparto dell’extragettito Rai. Il CNRT-TPD fa, inoltre, appello al MISE affinchè per l’annualità 2021 si proceda rapidamente senza intoppi e senza attese, per recuperare il grosso gap generato con questi duri mesi di vuoto, anche per colmare i costi più elevati nella fase del prossimo passaggio al DVB-T2

LO SWITCH OFF FAVORISCE IL MONOPOLIO MEDIASET La Rai perde e ci guadagna Mediaset. E’ iniziato il 20 ottobre lo switch off che, attraverso varie tappe, porterà i telespettatori italiani nella nuova era del DVB-T2. Al primo appuntamento di migrazione, ad essere più penalizzata in termini di risultati di ascolto, è per adesso la tv pubblica. Mentre soffre molto poco e risulta addirittura avvantaggiata quella commerciale. Il perché di questa differenza non è difficile da scoprire. Si intuisce già leggendo l’elenco di canali che i due grandi broadcaster hanno deciso di rendere visibili, già in questa fase, ‘solo’ ai televisori già abilitati alla nuova tecnologia.

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Viale Mazzini ha spedito subito nella nuova era, infatti, alcuni canali ‘importanti’ in termini di capacità di conquistare audience: ci sono infatti Rai4, Rai Movie, Rai Sport + HD, RaiPremium e Rai YoYo e Rai Gulp, nella lista che poi comprende anche Rai5, Rai Storia, Rai Scuola. Più ‘furba’ e prudente è stata la scelta di Mediaset, che in questa fase ha inviato nel futuro ‘solo’ TgCom24, Mediaset Italia2, Boing Plus, Radio 105, R101 Tv e Virgin Radio Tv, comunque forti su altre piattaforme. La prima fase di switch favorisce Cologno, che ha mandato sul DVB-T2 canali meno essenziali per l’audience. Le tabelle di Studio Frasi che ragguaggliano sugli spostamenti degli ascolti e del reach tra il 20 di ottobre ed il primo novembre tra le ‘altre tv’ di Rai e Mediaset (segue)


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MENTRE GLI EDITORI TV LITIGANO PER LE FREQUENZE GLI OTT CONQUISTANO IL PRIME TIME

Si è concretizzato un vero e proprio paradosso in questa fase del refarming televisivo: a ottobre 2021 i broadcaster, in un colpo solo, hanno perso gli utenti tecnologicamente meno e più evoluti. I primi non ricevono più i programmi col nuovo formato, i secondi si fanno catturare dall’offerta delle tv connesse. Un bel regalo alle OTT che hanno trovato in Italia terreno fertile per crescere la loro potenza. (segue)


ECCO COSA E’ ACCADUTO: l’utenza tecnologicamente meno dotata è quella che seguiva i canali RAI, che, cambiato il formato trasmissivo nell’ambito del processo di refarming della banda 700 MHz, non li hanno più trovati sul vecchio televisore. Chi invece si è progressivamente dotato di smart Tv, pian piano ne ha esplorato le nuove soluzioni streaming on demand, abbandonando l’etere. Così, ad ottobre 2021 si è registrato il peggior dato d’ascolto degli ultimi 11 anni, con tutti i broadcaster tv in negativo, con 2,5 milioni di utenti in meno nella fascia 20.30-22.30 rispetto a un anno fa. Per un complesso di soli 23,1 milioni di telespettatori, cioè meno del 40% della popolazione totale. Mai così in basso da 18 anni. Con i prevedibili prossimi effetti sulla raccolta pubblicitaria.

IL GOVERNO INTRODUCE OBBLIGHI DI QUALITA IN VIDEO STREAMING Il Governo punta a introdurre obblighi di qualità del servizio di trasmissione in streaming dopo i recenti disservizi che hanno caratterizzato le partite di calcio di Serie A trasmesse su Dazn, secondo quanto riferiscono due fonti vicine al dossier. Un decreto legislativo oggi all'ordine del giorno del consiglio dei ministri pone le basi per l'introduzione di obblighi di qualità del servizio per la trasmissione di eventi di particolare interesse, comprese le partite di calcio. I requisiti saranno definiti in dettaglio dall'AGCom e dal MISE, spiegano le fonti. Alla pagina che segue, il malcontento dei clienti dello streaming.

STREAMING: LE LAMENTELE DELL’UTENZA DAZN, AMAZON E TIM RIMANDATE DAI CLIENTI

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Sondaggio Doxa su 4000 abbonati ai servizi di calcio via internet: il 77% dichiara di aver avuto problemi di visione durante una partita di Serie A trasmessa da Dazn (ed essere abbonati a Tim Vision non aiuta) tanto che il 48% è incerto se rinnovare l'anno prossimo. La piattaforma: "Sorpresi, nostri dati molto diversi". Il 35% degli intervistati in difficoltà anche con la Champions su Prime Video. Secondo Dazn, i problemi di visione del campionato, in questa stagione, si concentrano in appena tre casi. Questo aveva spiegato all’assemblea della Lega di Serie A: tre incidenti, dovuti non alla rete ma a dei piccoli disservizi, anche dell’app. Qualche presidente rimase perplesso, visto che la sua esperienza diretta diceva altro. Non erano gli unici. Una ricerca della società Doxa, tra le principali aziende italiane per le analisi di mercato, condotta su un campione di 4000 utenti.


NASCE LA DIREZIONE PER L’INNOVAZIONE E IL DIGITALE Operativa la riforma del MISE, che ha il compito di pianificare e determinare la politica industriale e di sviluppo del Paese, anche attraverso la realizzazione dei progetti d’investimento previsti nel Pnrr. Lo fa sapere lo stesso MISE in una nota, spiegando che la riorganizzazione del dicastero passa dalla necessità di ridefinire gli ambiti di competenza e le funzioni amministrative della struttura, al fine di guidare il processo di trasformazione tecnologica e green che riguarda tutti i settori del sistema produttivo nazionale: industria e Pmi, incentivi alle imprese, startup, cooperative, concorrenza e mercato, tutela della proprietà industriale, del made in Italy e dei consumatori, tecnologie di comunicazione e sicurezza informatica. Entrando nel dettaglio del riassetto, è stata creata una Direzione generale dedicata all’innovazione e alle piccole e medie imprese, che rappresentano la spina dorsale del sistema produttivo nazionale. In questo ambito rivestiranno particolare importanza, l’elaborazione e attuazione di politiche per lo sviluppo e la competitività, la ricerca, il trasferimento tecnologico, tecnologie digitali, promozione delle catene del valore strategiche, startup, industria alimentare e made in italy, la sostenibilità ambientale.

OTT: iXMEDIA LANCIA “SERIALLY” UN’ALTRA PIATTAFORMA GRATUITA CHE PUO’ LEDERE LE TV LOCALI iXMedia lancia Serially, piattaforma gratuita totalmente italiana. Target giovane e obiettivi ambiziosi. Nata da un’idea di due imprenditori italiani, Alessandro Mandelli e Massimo Vimini, Serially si pone l’obiettivo di mettere a disposizione della sempre più esigente utenza italiana una vasta libreria di contenuti non disponibili altrove.

DAZN ANNUNCIA LO STOP AGLI ABBONAMENTI MULTIUSO E LA DECISIONE FINISCE NEL MIRINO DELL’AGCOM E DELL’ANTITRUST Le conseguenze del monopolio dei diritti tv nella Serie A non smettono di avere fine, in maniera negativa naturalmente, ai danni degli utenti. La decisione di DAZN di bloccare, infatti, a partire dalla metà di dicembre gli abbonamenti “multiuso” finisce all’attenzione dell’AGCom e dell’Antitrust. In un esposto all’Autorità per le comunicazioni e a quella per la concorrenza si chiede di “accertare la correttezza dell’operato della società”.

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Se sarà confermata la decisione di Dazn di modificare unilateralmente le condizioni contrattuali e bloccare l’accesso ai contenuti in contemporanea da due device, si potrebbe profilare un danno per quegli utenti che hanno attivato abbonamenti sulla base di condizioni su cui ora Dazn fa marcia indietro. E’ innegabile, infatti, che modificare le regole del gioco dopo che gli utenti hanno accettato le condizioni proposte dalla società e siglato gli abbonamenti potrebbe configurare una violazione delle norme civilistiche e del Codice del Consumo, con una conseguente lesione dei diritti dei consumatori.


PIRATERIA: PROLIFERA IL MERCATO DEGLI ABBONAMENTI ON DEMAND Il mercato degli abbonamenti illegali a servizi on demand prolifera su Telegram. Lo spiega Il Sole 24 Ore, sottolineando che sull’app di messaggistica è possibile trovare sottoscrizioni a servizi quali Dazn, Netflix, Spotify, Disney+ e tutto il macrocosmo di app che compongono il mondo dei contenuti digitali. E’ chiaro che Dazn – sottolinea il quotidiano – con tutte le gare di Serie A in diretta, è diventato oggetto del desiderio, tanto da trovare centinaia di inserzioni online che consentono di abbonarsi ai contenuti della piattaforma a prezzi stracciati. Si arriva fino a 2,5 euro al mese, cioè oltre dieci volte meno l’abbonamento reale (che ha un costo di 29,99 euro, per i nuovi abbonati). C’è un canale Telegram che conta oltre 30mila iscritti, e i gestori si descrivono come “esperti in questo campo da anni nella vendita di accounts Dazn e tanto altro”, promettendo sottoscrizioni a 10 euro al mese.

LA GUERRA DEI DIRITTI TV CALCIO SERIE A OFFERTA DI INFRONT SUL MENA L'ultimo tassello sta per essere posizionato nel puzzle della vendita dei diritti televisivi 2021-2024 della Serie A. Medioriente e Nord Africa rappresentano da mesi un rebus per la Lega presieduta da Paolo Dal Pino e guidata dall'ad Luigi De Siervo, ma la soluzione potrebbe essere vicina. Infront avrebbe messo sul piatto 100 milioni di euro l'anno per acquisire i diritti del massimo campionato italiano nella zona, dopo aver rilevato per 140 milioni quelli internazionali a esclusione del mercato Usa (Cbs). L'intermediario svizzero dovrà superare la concorrenza di Img, che, secondo indiscrezioni, è pronta a farsi avanti per l'area Mena, dove attualmente il calcio italiano è visibile gratuitamente sul canale YouTube della Serie A. La proposta di Infront si inserisce in una più ampia trattativa con lobby del pallone in merito all'eventuale lancio nel 2024 del canale tv tematico della Serie A, vero obiettivo di De Siervo dopo l'assegnazione dei diritti nazionali a Dazn che ha messo sul piatto 840 milioni annui (340 milioni dei quali garantiti da Tim) per aggiudicarsi tutte le 10 partite (7 in esclusiva) di ogni giornata.

DISCOVERY RAGGIUNGE 20 MILIONI DI ABBONATI IN TUTTO IL MONDO PER I SUOI SERVIZI IN STREAMING

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Il nuovo e pericoloso monopolista che opera da tempo anche nello scenario italiano diventa sempre più forte come OTT. Ad annunciarlo è la stessa società americana in occasione della presentazione dei risultati del terzo trimestre. I dati sugli abbonati comprendono Discovery+, Eurosport Player e Golf TV. Secondo l’azienda media la maggior parte degli utenti abbonati proviene da Discovery+, anche se non ha rilasciato dati precisi sulla piattaforma pay. Discovery ha riferito di aver concluso il secondo trimestre con 17 milioni di abbonati paganti direct-toconsumer e di aver raggiunto un cross-portfolio di 18 milioni di utenti al 3 agosto e di aver aggiunto altri 3 milioni di case durante il terzo trimestre.


ANTONIO SASSANO CONFERMATO PER LA SECONDA VOLTA PRESIDENTE DELLA FUB LE CONGRATULAZIONI DEL CNRT-TPD Il 27 ottobre scorso è stato eletto Presidente della FUB Fondazione Ugo Bordoni, Antonio Sassano. Si conclude così il processo di rinnovo del Consiglio di Amministrazione della FUB, ente della Presidenza del Consiglio dei Ministri, MISE e AGCom. Il nuovo CdA della Fondazione è quindi composto da Giovanna Bianchi Clerici, Maurizio Mensi e Antonio Sassano, confermato nel ruolo di Presidente per un secondo mandato di quattro anni. Da parte del CNRTTPD le congratulazioni e gli auguri di buon lavoro.

IN BREVE FREQUENZE IN DVB-T2 L’ASSETTO DI MERCATO FORTEMENTE SQUILIBRATO

Ricordiamo che la divisione dei multiplex nazionali in DVB-t tra gli operatori di rete del nostro Paese resta ancora fortemente squilibrata (come sentenziato dal Consiglio di Stato) tale da non consentire la chiusura della procedura di infrazione da parte della Commissione UE nei confronti dell’Italia. Di seguito l’assetto di mercato per numero di operatori e mux assegnati:    

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IN BREVE

ADERISCI ALLA NOSTRA ASSOCIAZIONE Questo momento delicato per le emittenti locali e nazionali indipendenti vede il CNRT-TPD fortemente attivo sul campo allo scopo di tutelarle. Gli editori che lo volessero, possono aderire allo nostra associazione collegandosi al sito: www.cnrtv.eu dove poter scaricare il modulo di adesione. Uniti si vince !

E.Industriale(EITowers–Mediaset):2,5 RaiWay (Rai): 2,5 Persidera (Telecom-L’Espresso): 2,5 Premiata Ditta Borghini & Stocchetti di Torino (ReteCapri): 0,5 Prima Tv: 0,5 Europa Way: 0,5 H3G: 0,5 Cairo Network: 1

AGCOM SOTTO ACCUSA Aumento canone TV e pubblicità sulla RAI, il caso DAZN e delle altre piattaforme malfunzionanti, tanta carne al fuoco per la commissione di vigilanza RAI e nel corso di una delle ultime riunioni il senatore Alberto Airola (M5S), membro della Commissione Parlamentare di Vigilanza sui servizi televisivi, ha puntato il dito sulla riorganizzazione interna dell’AGCOM in vigore da alcune settimane. In particolare ha definito “inefficiente” l’azione dell’AGCOM sui principali temi in agenda, come quelli sopra elencati. La situazione si fa incandescente e necessita di vere garanzie per il pluralismo e per la tutela delle Tv locali e indipendenti.

Comunicazione per i destinatari di “CNRT-Informa”: In base all’art. 13 del Decreto Legislativo N°196 del 2003, i vostri recapiti vengono utilizzati esclusivamente ai fini di questo servizio di informazione e non sono, pertanto, comunicati e/o diffusi a terzi. Nel caso non desideriate ricevere più il “CNRT-Informa”, ed essere cancellati dal suo elenco, inviate un fax al N. 081 837 0421 oppure una e-mail all’indirizzo: news@cnrtv.eu Direttore Responsabile: Manfredi Pagano Reg.Tribunale di Napoli N. 4/07 del 17/01/2007 SEDE: Piazza Municipio, 80 - 80133 NAPOLI

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