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di questi caffè
Testi scritti da: Elisa Cammisano Lorenzo Torrisi Progetto grafico: Tamtam srl SC Ringraziamenti: Prof.ssa Eleonora Ciancio
INDICE
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I cento anni di storia della nostra azienda
e l’affermazione dell’azienda, anche nei
meritano un regalo speciale.
momenti più delicati e difficili, che si sono
Questo non poteva essere altrimenti che
susseguiti negli ultimi decenni.
un book, che con semplicità e spontanei-
Un merito in particolare va sicuramente
tà, racconta, passo dopo passo, la storia
alle donne di casa Torrisi che, sin dall’ini-
del caffè Torrisi e della sua famiglia.
zio di questo lungo percorso hanno soste-
Pertanto ho sentito quasi il dovere e il bi-
nuto gli uomini della famiglia, infondendo
sogno di ricordare le figure del bisnonno
loro coraggio, forza, umiltà e onestà.
Giuseppe e del nonno Francesco, pur-
Ordinare cronologicamente questo lasso
troppo mai conosciuti, ma sempre pre-
di tempo ampio e ricco di avvenimenti
senti nella memoria di tutti noi.
importanti, è stato un processo estrema-
Inoltre vorrei ringraziare mio padre Giu-
mente lungo e contorto anche per la scar-
seppe, che ha reso possibile la crescita
sità del materiale storico e bibliografico.
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Erano infatti in mio possesso antiche fo-
Durante la stesura del book, è stato per
Vorrei quindi dedicare questo book non
tografie, per la maggior parte sbiadite ed
me come tornare indietro negli anni.
solo agli uomini che furono gli artefici
ingiallite, di vecchie confezioni di caffè, di
Di colpo mi sono rivisto piccolo, conten-
della storia della azienda, ma anche agli
personaggi famosi, di luoghi imprecisati
to di accompagnare mio padre in azienda
attuali componenti di questa grande fami-
ed ancora di uomini, che hanno contribu-
nel periodo estivo, insieme ai miei fratelli
glia e soprattutto alle future generazioni,
ito alla crescita dell’azienda.
Francesco, Claudio e a mia sorella Aga-
che decideranno di seguire le nostre orme
Tuttavia, grazie alla presenza di mio padre
tella, orgogliosi di stargli accanto e di ve-
e di portare avanti, con lealtà e spirito di
Giuseppe, fonte storica valida e prezio-
derlo lavorare con passione ed entusia-
sacrificio, il “Caffè Torrisi” tanto amato in
sa, ai suoi racconti di vita aziendale e ai
smo.
Sicilia, in Italia e nel mondo.
suoi ricordi del passato, è stato possibile
Emozioni e ricordi per me indelebili, sem-
ricostruire la storia della nostra azienda
pre nitidi nella memoria, che custodirò
dall’anno di fondazione ai giorni nostri.
gelosamente.
Lorenzo Torrisi
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Responsabile Commerciale Compagnia Meridionale Caffè S.p.A.
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TORRISI, BASTA IL NOME
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Pippo Torrisi è signore nei modi e nei sen-
ta perfettamente e nell’anima e nel corpo.
timenti. Di una eleganza estetica e morale
Parentela non di immediata e facile iden-
più congenita che sovrapposta. Signore del
tificazione per chiunque, ché, essendo noi
lavoro. Ed è per ciò che il Presidente della
siciliani vittima di un luogo comune che ci
Repubblica lo ha nominato cavaliere, come
vuole mafiosi, piccoli, scuri di capelli e di
dire nobile; di una nobiltà (quella del lavo-
occhi, chiunque non vi corrisponda non
ro, appunto) più nobile della nobiltà sem-
viene accreditato (o addebitato, fate voi)
plicemente araldica. Quando lo incontrai la
all’essere siciliano.
prima volta, la sua figura mi richiamò alla
Ho conosciuto Pippo Torrisi tanti anni fa
mente, o meglio - come dicono gli inglesi
(non ricordo quanti). Ci siamo incontra-
- agli occhi della mente - un altro grande
ti in un ristorante di Roma. Io provenivo
siciliano, Don Fabrizio Corbera Principe di
dal mondo dello spettacolo, lui da quello
Salina, il Gattopardo, uomo di grande uma-
dell’imprenditoria. Io dietro di me avevo
nità e civiltà, cui Pippo Torrisi si apparen-
solo il mio passato, lui anche quello di una
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tradizione di famiglia. Parlammo a lungo, di
parla. Diventammo amici, lui io e il caffè. Lo
tutto, come capita quando si parla molto: di
siamo tutt’ora, nonostante la poca frequen-
storia, di politica, di religione. E, solo dopo
tazione (io abito a Roma, Pippo a Catania);
avere analizzato (e risolto - a modo nostro,
ma il suo caffè mi viene spesso a trovare (è
si capisce) tutti i mali del mondo, parlam-
un caffè che non parla soltanto, ma anche
mo di caffè, del caffè in generale e del caffè
cammina) e attraverso lui continuiamo la
Torrisi in particolare. Buono, non perché lo
conversazione e l’amicizia.
dice la pubblicità (o perché lo dico io) ma perché lo dice lo stesso caffè - un caffè che
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Pino Caruso
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Ci sono aziende che sono più di un sem-
svolto con immensa soddisfazione per
plice luogo di lavoro. Sono luoghi dove
ben quattro anni) e, altrettanto ovviamen-
lo spirito e la parte migliore del nostro
te, ne apprezzavo la bontà. Ma quello che
paese trovano casa e diritto di esistere.
mi preme più ricordare di quell’esperienza
Questi laboratori, queste botteghe, questi
sono le “bontà” di questa famiglia che ha
opifici dove la grande tradizione del no-
saputo, nel tempo, farsi azienda. “Quel”
stro artigianato più nobile si sposa con la
tipo di azienda. La parte fondamentale
straordinaria attitudine alla qualità della
dello sviluppo e della crescita del Meridio-
vita. E quando dico “nostro” lo intendo
ne e dell’Italia intera. Le aziende che inve-
nel senso più alto e profondo del termine;
stono ogni giorno in ricerca e servizi, che
tre volte nostro: perchè italiano, perchè
hanno nel loro destino il sogno del benes-
siciliano, perchè sopratutto catanese. Io,
sere condiviso e la responsabilità del ter-
ovviamente, conoscevo il “Caffè Torrisi”
ritorio. L’amore per la propria gente e per
da molto tempo prima di avere l’onore di
la propria terra. Mi piace molto spendere
diventarne il “testimonial” (ruolo che ho
queste poche, certo insufficienti, ma sen-
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tite parole per ricordare questi valori ed
affettuosi a tutti, ma in particolar modo al
associare idealmente i due compleanni
Cavalier Giuseppe che, con la sua auto-
importanti di questi giorni: i cento anni del
revole figura di patriarca “d’antico stam-
Caffè Torrisi, i centocinquanta del Nostro
po”, mi ricorda quelle figure di guida e di
Paese (ed è fra l’altro straordinariamen-
riferimento che popolarono la mia infan-
te indicativa l’idea di festeggiare con un
zia quasi d’altri tempi: una Catania dolce
libro: oggetto fra i più preziosi in assolu-
come un piccolo paese della fiaba, con i
to per la conservazione e la trasmissione
dolcetti della domenica e il profumo fami-
della memoria). La famiglia Torrisi è anche
liare del caffè.
la parte migliore, mi sia consentito dirlo,
Un paese del cuore, e u’ cafè dò paisi.
della nostra terra: la famiglia vera. Quella
Auguri, che i prossimi cento anni siano la
che conosce il sacrificio e la grandezza ri-
stessa, magnifica avventura di questi pri-
generatrice del lavoro. Il lavoro durissimo
mi cento.
dei nostri padri che è stato ed è la speranEnrico Guarneri
za dei nostri figli. Faccio i miei auguri più
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Dal 1911, maestri torrefattori.
Cavaliere del Lavoro Giuseppe Torrisi, Amministratore Unico Compagnia Meridionale Caffè SpA
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Non avrei mai pensato che sotto la mia
data così importante e attesa, parte del
guida saremmo arrivati a festeggiare i
merito è proprio suo. Io, infatti, devo tutto
100 anni di storia aziendale. Un bellissi-
a mio nonno che sicuramente rappresen-
mo sogno che oggi vedo realizzarsi. Tutto
ta l’iniziatore della nostra attività.
nacque dall’animosità e dalla caparbietà
Mio padre Francesco è poi riuscito, con
di mio nonno Giuseppe.
professionalità, pazienza e onestà, a
Nei primi del ‘900, decise di trasferirsi con
mandare avanti il lavoro iniziato dal pa-
la famiglia a Catania e di gettarsi, com-
dre dopo la sua morte. Io, invece, oltre a
pletamente solo, in un’avventura impren-
proseguire l’attività, ho avuto il guizzo di
ditoriale difficile e senza alcuna certezza
capire quando era arrivato il momento di
di successo, eppure i suoi sforzi e gli
separare l’attività commerciale da quella
immensi sacrifici con il tempo sono stati
della torrefazione, specializzandoci nella
ripagati. Quindi se oggi si festeggia una
sola produzione di caffè.
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Primi ‘900: carro per distribuzione Caffè Torrisi
lui a me, ed io ai miei figli. Cosa voglio
che ripercorresse i momenti più salienti
dire con questo? Semplice. Dal 1911 il
della nostra storia. Questo volume è stato
nome Torrisi si è contraddistinto dalla
redatto non solo dalla mia personale me-
concorrenza, anche internazionale, per la
moria storica, ma anche dalle innumere-
correttezza, la trasparenza e l’onestà con
voli immagini fotografiche scattate duran-
cui ha sempre operato. Il risultato è un
te gli anni di vita dell’Azienda. Ognuna di
caffè che ha saputo, appunto, conquista-
essa ha la propria storia, racconta la vita,
Il percorso di crescita e di affermazione
mo riusciti a riprenderci e abbiamo spic-
re la fiducia di tutti coloro che ogni giorno,
il lavoro, la forza di tutti quegli uomini che,
nel mercato non è stato semplice, tanti i
cato il volo, distribuendo il caffè più bevu-
da 100 anni a questa parte, scelgono la
giorno dopo giorno, hanno contribuito a
venti contrari, se pensiamo alla Seconda
to in Sicilia, e non solo.
nostra miscela.
rendere grande questa famiglia. La fami-
Guerra Mondiale, al momento di stasi del
“La fiducia non si acquista, si conquista”
Per un evento tanto prestigioso, come il
glia del caffè Torrisi.
secondo dopoguerra, giusto per fare un
questa è la filosofia a cui ci siamo rifatti,
centenario del nome Torrisi, io ed i miei fi-
esempio. Ma noi Torrisi siamo “tosti”, sia-
che mio nonno ha inculcato a mio padre,
gli abbiamo pensato di realizzare un book
Giueseppe Torrisi Cavaliere del Lavoro Amministratore Unico Compagnia Meridionale Caffè SpA
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Giuseppe Torrisi sull’Etna (1939)
Alcuni collaboratori (primi anni ‘50)
CAFFÈ TORRISI: DALLA NASCITA AD OGGI
Una storia chiamata Torrisi L’attività della famiglia Torrisi inizia nel 1911. Giuseppe Torrisi è un grossista conosciuto nella zona di Zafferana Etnea che commercializza pepe, cannella, chiodi di garofano, noce moscata, uva sultanina e prodotti del suolo come legumi, cereali e riso. La svolta avviene quando decide, insieme alla moglie Serafina, di trasferire famiglia
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Francesco Torrisi con i figli Giuseppe e Diego Ugo (1939)
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e lavoro nella “Milano del Sud” di quei
generi alimentari che spazia dallo zucche-
tempi, la città di Catania che, sin dall’i-
ro alle conserve, dalle farine agli amidi per
nizio del ventesimo secolo, è nota per la
dolci, dallo strutto fino ad arrivare ai pic-
sua fervida attività commerciale. Il picco-
coli quantitativi di caffè crudo acquistati
lo esercizio, sorto in una modesta bottega
direttamente a Trieste.
di via Gisira, diventa il punto di riferimen-
Dal matrimonio di Giuseppe e Serafina
to, per Catania e per il versante orienta-
nascono Francesco, nel 1900, e Agatino,
le dell’Isola, nella commercializzazione
nel 1908.
all’ingrosso dei principali prodotti merce-
Il primogenito, sin da ragazzo, dedica
ologici di allora, in particolare l’alcool de-
anima e corpo ad aiutare il padre nella
naturato e puro per i rosoli, il bicarbonato
sua attività; tuttavia nel 1917, chiamato
e il solfato di soda, la saponina, gli zolfi,
alla armi, Francesco parte per la Gran-
il solfato di rame e una grande varietà di
de Guerra. Tornato l’anno seguente, alla
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fine del primo conflitto mondiale, France-
primi bar in città e nei quartieri periferici.
sco si sposa nel 1921 con l’amata Aga-
L’azienda inizia ad affermarsi sempre più
ta e riprende a collaborare con il padre
come torrefazione e, nel giro di pochi
nell’azienda familiare che, in quegli anni,
anni, diventa una delle più importanti del-
si specializza nell’importazione di droghe
la Sicilia.
e coloniali. Anno dopo anno, il lavoro cre-
In via Gisira l’aroma che si respira è in-
sce, il profitto pure; il nome Torrisi si im-
confondibile e inebriante, in casa dei
pone nel mercato per la validità e la qua-
fratelli Torrisi si gusta il miglior caffè del-
lità dei prodotti distribuiti.
la città; qui, amici e conoscenti fanno a
Proprio nel primo dopoguerra incomin-
gara per poterlo sorseggiare. Francesco
cia la vera diffusione del caffè espresso,
e Agatino intuiscono che questa speciale
grazie anche alla nascita e all’apertura dei
bevanda sarebbe diventata in pochi anni
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Francesco Torrisi
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Bar in Calabria - anni ‘20
un bene di consumo primario e iniziano
Francesco Torrisi, vocazione innata
ad organizzare una distribuzione capilla-
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re di caffè tostato, nelle prime confezioni
Francesco Torrisi è il fondatore dell’atti-
sigillate, verso i numerosi rivenditori sici-
vità imprenditoriale siciliana.
liani e calabresi.
Inizia negli anni Venti nella piccola botte-
Se fino a quel momento il consumo del
ga di via Gisira 62, utilizzando un tostino
caffè è ancora un fenomeno elitario, ri-
rudimentale capace di tostare appena 30
servato cioè ai professionisti (il farmaci-
chilogrammi di caffè per volta, che poi
sta, l’ingegnere, il medico, l’avvocato), a
destina alle drogherie non ancora munite
partire dalla fine degli anni Venti, grazie
di una propria macchina di torrefazione.
alla famiglia Torrisi, il caffè si trasforma in
Il successo è immediato.
un prodotto di largo consumo, un piace-
La domanda di questo speciale seme, e
re irrinunciabile, una leccornia per tutti i
della bevanda da esso ottenuta, aumen-
palati.
ta considerevolmente. Il caffè Torrisi è
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Prima tostatrice di caffè nei locali di Via Gisira (Ct)
sempre più richiesto e questo fa sì che le
d’animo e sopperisce a questa tempo-
vendite, e la conseguente distribuzione,
ranea crisi, ampliando l’assortimento di
vadano a gonfie vele.
prodotti largamente usati come la carta
Tuttavia, a questa fase di crescita, segue
paglia, i rocchetti di filo per cucire, gli at-
la stasi del ’36, a causa del blocco delle
trezzi per calzolai e la pastina glutinata
importazioni per le sanzioni che la Socie-
della Buitoni (di cui i Torrisi diventano di-
tà delle Nazioni impone all’Italia a segui-
stributori unici).
to dell’invasione dell’Etiopia.
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Di conseguenza, durante la Seconda
A partire dal secondo dopoguerra, la fa-
Guerra Mondiale, sia il commercio del
miglia Torrisi è la prima a riportare il caffè
caffè sia la stessa industria subiscono
in Sicilia. Il merito è di Francesco Torrisi
un arresto totale. Francesco non si perde
che, saputo delle “compensazioni” con
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Deposito caffè crudo nella torrefazione di Via Gisira (Ct)
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il Brasile, si reca subito a Trieste per ac-
sposta in uno stabilimento più ampio, a
quistare nuove partite di caffè crudo di-
pochi metri dalla vecchia sede, struttu-
sponibili. Da quel momento, il boom in-
rato su tre livelli e con impianto di torre-
discusso del caffè Torrisi. Si calcolano in
fazione a ciclo verticale. In questi anni si
quegli anni incrementi del 40-50%.
assiste anche ad un cambiamento relati-
Il caffè Torrisi è ormai alla portata di tutti,
vo alle confezioni: oltre ai formati classici
viene infatti inserito nel paniere dei beni
da 1, 2 e 3 chilogrammi, si propongono
di prima necessità e distribuito in tutta
ai rivenditori e alla clientela quelli più pic-
la provincia di Catania mediante un ef-
coli, e anche più comodi, da 1 e 2 etto-
ficiente sistema di trasporti dotato di
grammi, con stampato il logo “Supermi-
furgoncini personalizzati con logo e mar-
scela Torrisi”.
chio Torrisi.
Negli anni ’50 si ha la vera svolta.
Proprio per l’aumento del fatturato e
Cominciano le sperimentazioni di con-
delle vendite, la piccola attività Torrisi si
servazione sottovuoto del caffè, fino ad
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Catania 1950, Piazza Verga
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Carico merci nella torrefazione in Via Gisira (Ct)
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Nuova torrefazione di Via Gisara (Ct)
Vetrina con i prodotti Torrisi in esposizione anni ‘60
arrivare ai primi macchinari per il sottovuoto spinto con impianto pilota, realizzati dalla Goglio di Milano. Il risultato è quello sperato: una migliore e più duratura conservazione del caffè tostato con una distribuzione ancora più ampia e specializzata. Questa fase particolarmente felice e produttiva viene bruscamente interrotta dalla scomparsa improvvisa del fondatore, Francesco Torrisi, all’età di 54 anni. Il luttuoso evento sembra pregiudicare le sorti dell’azienda. I due figli, Giuseppe e Diego Ugo, si tro-
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Vetrina con i prodotti Torrisi in esposizione anni ‘50
vano davanti ad un bivio: mandare in
Reinveste gli utili in nuove tecnologie e
fumo decenni di sacrifici e di duro lavo-
all’inizio degli anni Sessanta scorpora
ro o decidere di accollarsi il peso di un
dall’azienda mercantile il settore del caf-
nome e di un’attività che già in quegli
fè torrefatto e fonda nel 1959, insieme al
anni supera i 2 miliardi di lire di fatturato.
fratello Diego Ugo, la Compagnia Meri-
Il primogenito Giuseppe sceglie di ri-
dionale Caffè S.p.A.
schiare, di mettersi in gioco e di portare
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ancora alto il nome del padre Francesco
Il nuovo stabilimento, sorto a Catania
e del nonno.
presso la zona industriale, occupa un’a-
Dopo la prematura morte del padre, inizia
rea complessiva di 20.000 m2, di cui
la terza generazione con Giuseppe Tor-
5.000 fra capannone, deposito, prodotto
risi che interrompe gli studi universitari
finito, uffici, magazzino per imballaggi,
di Economia e Commercio per dedicarsi
garage e officina interna.
completamente all’azienda paterna.
Il successo è ancora una volta immedia-
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Una delle prime insegne luminose pubblicitarie al neon
Anni 60, primo poster pubblicitario
to. Le miscele di caffè Torrisi si affermano negli anni ’60 come i caffè preferiti da tutte le famiglie siciliane: da quel momento le tecniche di produzione e quelle per la conservazione sottovuoto si evolvono, con l’obiettivo di mantenere inalterati l’aroma e la fragranza del caffè fino al momento del consumo. In quanto amministratore unico, Giuseppe Torrisi si conferma leader del settore nella Regione e viene nominato Cavaliere del Lavoro nel 1992.
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Internazionali tennis a Palermo con degustazione di caffè
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Premio Dionisio dell’Ospitalità assegnato a Giuseppe Torrisi (1968)
Da anni presidente onorario dell’As-
ed il Giappone.
sociazione Commercianti di Catania e
I tre figli, Francesco, Lorenzo e Claudio,
Provincia e dal 1993 anche presidente
che costituiscono la quarta generazio-
della Camera di Commercio di Catania,
ne, entrano in azienda in un momento
Giuseppe Torrisi è oggi l’anima pulsante
particolare, cioè durante le operazioni
dell’azienda.
di svecchiamento avvenute negli anni
Con il Cav. Lav. Torrisi l’industria di tor-
’90. Oggi sono parte integrante della vita
refazione si afferma anche nelle espor-
aziendale, continuando a fiancheggiare
tazioni, toccando paesi come l’Australia,
le decisioni del padre.
il Giappone, il Belgio, la Danimarca, la
In sintesi Giuseppe Torrisi, nei primi anni
Francia, gli Stati Uniti, la Germania, la
del ‘900, rappresenta l’iniziatore, il figlio
Danimarca, la Svizzera, la Gran Bretagna
Francesco, negli anni Venti, il fondatore
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Premio Polifemo assegnato a Giuseppe Torrisi (1974)
dell’attività di torrefazione, il nipote Giuseppe, e i suoi tre figli, sono sicuramente gli artefici del successo internazionale del nome Torrisi. Grazie a loro la Compagnia Meridionale Caffè, e i suoi prodotti, escono dai confini siciliani, affermandosi, giorno dopo giorno, nel mercato nazionale e di tutto il mondo.
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Torrefazione in Via Gisira (Ct) banco pesatura e insacchettamento
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Giuseppe Torrisi in Vespa reclamizzata
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Gino Bartali gusta caffè Torrisi al giro d’Italia (metà anni ‘50)
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Stabilimento Compagnia Meridionale del Caffè in costruzione (primi anni ‘60)
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Stabilimento Compagnia Meridionale del Caffè (fine anni ‘80)
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LA STORIA DEL CAFFÈ
Si dice che… Il caffè è considerato “filtro della storia” in quanto, attraverso le sue vicende, si sono determinati gli avvenimenti più significativi della nostra vita sociale, culturale, artistica e anche politica. Tante le leggende nate intorno a questo straordinario frutto. Sembra che verso la metà del 1250 un derviscio di Moka (discepolo islamico dedito all’ascetismo) fu mandato a vivere in
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Derviscio della città di Moka
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cima ad una montagna non lontana dal
derviscio ma fece anche erigere per lui un
suo monastero. Poiché anche gli asceti
convento.
avvertono gli stimoli della fame, un giorno
Non meno colorita e fantasiosa è la ver-
il povero eremita, per ovviare alla rigoro-
sione secondo la quale un pastore arabo
sa astinenza, si preparò un decotto con
si preoccupò perché le sue capre, divenu-
foglie e grani pestati di alcune piante che
te improvvisamente vivaci, di notte anzi-
crescevano nei dintorni. Appena ebbe be-
ché dormire, saltavano, si agitavano, cor-
vuto quell’infuso si sentì tanto rinvigorito
revano come impazzite.
da volerlo offrire a quanti si recavano a
L’uomo immaginò che fossero stregate e
fargli visita. Presto lo gustò anche il prin-
corse dal priore del suo convento perché
cipe di Moka che, trovata squisita la be-
scacciasse il maleficio dal gregge. Il pri-
vanda, non soltanto perdonò le colpe del
ore, dopo aver ascoltato la versione del
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pastore, ritenne, piuttosto, che quelle ca-
mente lucida e pronta allo studio. Dato
rituale quotidiano.
pre dovevano aver brucato qualche erba
che la dura regola del convento imponeva
Il primo vero Caffè è stato aperto a Co-
nociva o comunque eccitante. Si fece ac-
di pregare per molte ore del giorno e della
stantinopoli nel 1554 e da lì nel 1585 Gio-
compagnare al pascolo e dopo un atten-
notte, il priore allora decise di dare a tutti i
vanni Francesco Morosini, balio in quella
to esame, scorse alcune piante alte, con
suoi frati il nuovo toccasana per alleggeri-
città, pubblicò in una relazione al Senato
foglie dal colore verde e con bacche di un
re le devozioni notturne.
che “… gli Ottomani usano bere un’acqua negra, bollente, che si cava d’una semen-
rosso violaceo. Ne colse alcuni rami, tor-
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nò al convento, schiacciò i semi e preparò
Favola o realtà, la Coffea Arabica è origi-
ta che chiaman cavée, la quale dicono che
un decotto con quelle foglie e la polvere
naria dell’Abissinia; la piantarono, si rac-
ha la virtù di far stare l’uomo svegliato…”.
ottenuta. Quella broda amara non solo gli
conta, cristiani negri provenienti da Kaffa.
I veneziani non persero tempo di aggiun-
mise in corpo una strana euforia ma, cosa
Tuttavia, si narra che tra le mura dei chio-
gere ai loro preziosi carichi che importa-
ancor più interessante, aveva reso la sua
stri musulmani sia cominciato l’uso come
vano dall’Oriente, anche diversi sacchi di
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Illustrazione dell’antico porto di Amsterdam nel XVII sec.
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quei chicchi speciali. Avevano imparato a
già largamente diffusa nei principali cen-
tostarli e a pestarli e, come gli Arabi e i Tur-
tri d’Europa: nelle sale e salette italiane,
chi, versavano la polvere ottenuta in acqua
come in quelle inglesi, francesi, olande-
bollente; il caffè veniva bevuto in piccole
si, non si beveva soltanto il caffè, ma si
tazze con l’aggiunta di cannella o di chio-
fumava, si giocava e si trattavano affari.
di di garofano, mentre l’uso di dolcificarlo
Il XVII secolo attribuì al caffè un valore
con il miele prima, e con lo zucchero dopo,
medicinale; il XVIII vide in esso proprietà
fu introdotto successivamente.
che rinvigorivano l’intelletto; il XIX, avendo
Agli inizi del ‘600 l’Oriente non era più il
dato inizio all’era preindustriale, gli conferì
solo produttore di caffè, la città di Amster-
la facoltà di risolvere vari problemi sociali,
dam era diventata il nuovo centro com-
come quello di prolungare il lavoro allon-
merciale. In quegli anni la bevanda era
tanando la stanchezza.
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LA PIANTA E IL FRUTTO
L’albero del caffè appartiene alla famiglia delle Rubiacee che raggruppa ben 4.500 varietà, 60 specie delle quali si chiamano Coffea. Le specie che si utilizzano per il caffè sono la Coffea arabica (nelle varietà: tipica, bourbon, moka, martinica, portorico, colombia), la Coffea liberica e la Coffea robusta. L’albero del caffè assomiglia ad un piccolo ciliegio con foglie più coriacee e lucide, simili a quelle di alloro. I fiori e il profumo ricordano quelli del gelsomino. Dall’ovario, che si trova proprio sotto il calice, si sviluppa inizialmente una bacca allungata di colore verde, poi questa diventa bianca e infine rossa. Nell’interno della bacca si trovano, avvolti in un sottile strato di polpa, due semi chiusi dentro una pellicola: questi sono i chicchi del caffè. Tanto la forma quanto il colore variano a seconda dei luoghi in cui cresce la pianta. Il più celebre dei caffè, il moka (tipico dell’Arabia) è piccolo, di un giallo cupo; quello delle Indie Orientali
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Bacche di Coffea Arabica
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è più grosso e di un giallo più chiaro; az-
metro e pronti per essere trapiantati; successivamente, basta avere cura di regolare le
zurrognolo o giallo-verde quello di Ceylon,
annaffiature e di asportare le erbacce. Nel secondo anno l’albero ha raggiunto l’altezza di
del Brasile e delle Indie Occidentali.
un metro e mezzo circa, ma il vero raccolto si fa solo al terzo anno, cioè all’inizio dell’estate
L’albero cresce nelle zone dei Tropici dove
e alla fine dell’autunno.
la temperatura media sta fra i 20 e i 22°C
Per liberare i chicchi dal loro involucro - carnoso quello più esterno, duro e coriaceo quel-
e il termometro non scende mai al di sotto
lo più interno - si distendono le bacche sull’aia, voltandole e rivoltandole diverse volte.
dei 12°C. Si trovano piantagioni a m 400
Esistono comunque altri sistemi: alcuni coltivatori, per esempio, immergono i chicchi uno
sul livello del mare e altre a m 2.000, in
per uno nell’acqua e poi li mettono al sole ad essiccare. Nelle piantagioni più moderne e
quanto in entrambi i luoghi la temperatura
attrezzate si usano mole speciali per liberare più velocemente i chicchi.
non si abbassa mai oltre un certo limite.
Dal XX secolo il principale produttore di caffè del mondo è stato il Brasile, specie per la
I semi vengono piantati in apposite aiuole,
sua terra ricca di humus e di sostante azotate. Oggi si trovano piantagioni anche in Paesi
nel giro di 4 settimane spuntano i germo-
come l’Africa, l’Asia, l’Oceania e le Americhe. È proprio vero quello che qualcuno sostiene:
gli, che dopo 8 mesi sono alti più di mezzo
“le piantagioni di caffè colorano una buona parte della superficie terrestre”.
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UN ELISIR TUTTO ITALIANO
sempre più a controllare il numero di caffè consumato nell’arco della giornata. Il 70% del caffè viene bevuto in casa, il 20% al bar o al ristorante, il 10% nei luoghi di lavoro;
I Paesi del Nord Europa sono i maggiori consumatori di caffè. Ma basta chiedere ad un
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per il 70% viene preparato con la moka, nell’84% dei casi è preferito senza aggiunte, mentre i caffè corretti costituiscono appena il 3%.
italiano dove beve il miglior caffè, anzi il
Il caffè si beve per diverse ragioni: avere una maggiore lucidità di mente, concedersi
miglior espresso, e sarà scontata la rispo-
una pausa, regalarsi un piacere, o semplicemente per assecondare un’abitudine. Tor-
sta. Secondo recenti indagini, in Italia i
nando alle statistiche sui consumi pro-capite annuali di ogni nazione, va notato che
maggiori consumi si hanno al mattino e
non tutte le qualità di caffè importato sono uguali. I paesi nordici, ad esempio, impor-
dopo i pasti principali, soprattutto dopo
tano preferibilmente l’Arabica (che contiene la metà di caffeina della Robusta), mentre
pranzo. Donne e uomini bevono ogni giorno
i paesi mediterranei importano sia l’Arabica che la Robusta. Poiché le molte specie di
lo stesso numero di caffè, 2 o 3 tazzine in me-
caffè hanno gusto e aroma diversi, occorre miscelarle in vario modo per ottenere pro-
dia, mentre i ragazzi si avvicinano a questa abitu-
dotti con caratteristiche organolettiche rispondenti al gusto del consumatore e ade-
dine crescendo con l’età, viceversa gli anziani tendono
guate alle sue abitudini. Per questo tra i paesi consumatori di caffè esistono profonde
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differenze nel gusto e nel modo di preparare la bevanda.
TOSTI PER NATURA
Riassumendo, si può dire che nei paesi nordici, per esempio Danimarca e Germania, la miscela tipica ha come base
Il segreto di un buon caffè sta nella tostatura, cioè in quella operazione attraverso la quale
i caffè milds, Arabica lavorati. La bevanda che si ottiene,
al chicco vengono prima tolte alcune caratteristiche e poi gliene vengono date altre per
estratta per filtrazione, è molto aromatica, delicata e acidula,
renderlo profumato e inconfondibile. I tipi più diffusi di tostatura sono quello “blando”
e viene consumata come dissetante durante i pasti e come soft drink
(all’americana) che conferisce ai chicchi un colore marrone bruno e quello più spinto (all’i-
durante la giornata. Man mano che si scende verso il sud, la miscela tipica ha come
taliana) che dà ai chicchi una tonalità di tipo bruno-nero. Nel corso di tale processo, che
base l’Arabica naturale e contiene percentuali più o meno alte di Robusta. Il caffè che
implica l’impiego di temperature sino a 230°C, le componenti del caffè subiscono delle
ne deriva è sicuramente meno delicato e queste caratteristiche vengono esaltate dalla
trasformazioni chimiche. Così per esempio, il cambiamento di colore è legato alla ca-
torrefazione spinta e dal tipo di estrazione. Si ottiene quindi una bevanda non adatta
ramellizzazione degli zuccheri, alla carbonizzazione della cellulosa e alla formazione dei
ad essere consumata durante il pasto, ma che costituisce una sorta di elisir da sorseg-
composti volatili ai quali è dovuto il particolare aroma del caffè tostato. Naturalmente la
giare di mattina, dopo mangiato o in particolari momenti della giornata.
tostatura è un processo molto più complesso di quanto può sembrare: implica l’impiego di apparecchiature sempre più sofisticate e funzionali, dove i chicchi entrano dopo essere
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DALLA CILIEGIA AL CAFFÈ VERDE Macchina selezionatrice fotocromatica per caffè in grani
stati prescelti da selezionatrici ottiche (vedi foto accanto). Il grado e il tempo ottimali di torrefazione sono prevalentemente stabiliti su campioni di caffè con l’aiuto di speciali colorimetri, regolati mediante l’inserimento di schede computerizzate. Se esposto all’aria, il caffè torrefatto va incontro ad alterazioni con perdita di freschezza e di gusto; per evitare questo, sono stati messi a punto metodi di confezionamento efficienti, con
LAVORAZIONE A SECCO • eliminazione dei materiali estranei; • essiccazione al sole in apposite aie per diversi giorni; • passaggio in macchina decurtatrice, quando la buccia e la polpa sono asciutte; • separazione e classificazione per tipo e dimensione dei chicchi verdi, ricoperti della pellicola argentea; • essiccazione al sole in apposite aie per diversi giorni.
LAVORAZIONE A UMIDO • liberazione dal seme; • fermentazione in acqua per 2-3 giorni; • selezione per immersione in acqua; • essiccazione (meglio se al sole); • eliminazione del pergamino; • macchina dispolpatrice; • fermentazione in acqua.
speciali materiali da imballaggio e confezioni sottovuoto. SELEZIONE per dimensione • la grossezza della grana viene misurata con appositi crivelli (setacci con fori indicati in 64esimi di pollice); • in generale per i caffè asiatici la grossezza è misurata in millimetri.
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QUANTI TIPI DI CAFFÈ
Con filtro All’interno di un filtro di carta si trova del caffè macinato, in modo non eccessivamente fine: su tale filtro viene versata dell’acqua calda, che grazie alla forza di gravità attraversa il macinato di caffè. Il tempo medio di preparazione con questo metodo equivale a circa sette minuti e, come risultato finale, si ottiene una bevanda praticamente priva di particelle solide,
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dove la percentuale proveniente dal caffè
te nell’America del Nord, dove una tazza
viene bevuto in tazze dalla capacità di 15-
è nell’ordine del 16-18%.
richiede l’uso di circa 6 grammi di caffè to-
20 centilitri.
Ne consegue che le caratteristiche di tale
stato chiaro. La sua diffusione è notevole
bevanda presentano una corposità ridot-
anche nell’Europa Centro-Settentrionale:
A infusione
ta e un gusto e un aroma non eccessiva-
qui il gusto è però già più deciso, visto che
È il più antico e semplice modo di fare caf-
mente forti. Solitamente il caffè con filtro si
la quantità di caffè per ogni tazza sale a
fè, adottato la prima volta in Francia nel
prepara in quantità notevoli, per essere poi
circa 10 grammi. In media, il caffè con filtro
1771. Si scalda un brico aperto, facendovi
conservato in contenitori isolanti. La sua
bollire acqua, si butta l’acqua e si mette
qualità dipende quindi direttamente anche
nel brico il caffè macinato, quindi si ag-
dal tempo intercorso fra la preparazione e
giunge acqua calda e si mescola. Si lascia
il consumo.
per 3-5 minuti in infusione, poi si filtra con
Il caffè con filtro è fra le bevande preferi-
il colino.
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Alla turca
Alla napoletana
Con la moka
Il caffè, macinato finemente, viene versa-
Questa caffettiera è composta da 2 parti,
Una comune caffettiera moka si può sud-
to direttamente in un contenitore in rame
con in mezzo un filtro a cestello, riempito
dividere in tre componenti: la caldaia, dove
colmo di acqua in ebollizione, senza inter-
con caffè tostato scuro e macinato fine.
l’acqua viene portata all’ebollizione, il filtro
rompere quest’ultima. Una volta versata la
La parte inferiore viene riempita d’acqua
metallico, che contiene il macinato fine di
bevanda nelle tazze, si attende che il maci-
e quella di servizio, completa di beccuc-
caffè, e la parte superiore di raccolta, dove
nato si depositi sul fondo. Questo metodo
cio, vi viene avvitata sopra a testa in giù.
viene a trovarsi il caffè pronto per essere
di preparazione è diffuso in Turchia, in Gre-
Si mette il tutto sul fuoco, e quando l’ac-
bevuto.
cia e in diverse nazioni del Medio Oriente.
qua bolle, la macchinetta viene capovolta
L’acqua attraversa il caffè macinato grazie
per permettere all’acqua calda di scorrere
alla pressione causata dal vapore. Tale at-
attraverso il caffè nel contenitore inferiore-
traversamento ha una durata pari a circa un minuto e permette di estrarre fino al
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22% delle sostanze contenute nel caffè.
do di preparazione del caffè è diffuso prin-
La bevanda che si ottiene ha un sapore
cipalmente in Norvegia e, in generale, nei
deciso, una corposità nella media e un
paesi scandinavi: prevede l’uso di circa 10
aroma intenso. Per una tazzina da 4 o 5
grammi di caffè per ogni tazza da 15-20
centilitri sono necessari in genere 6 gram-
centilitri.
mi di caffè tostato medio o scuro. Solubile o istantaneo
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Bollito
Si ottiene attraverso due procedimenti:
Un caffè tostato chiaro e a macinatura
“spray-drying” o “liofilizzazione”.
grossa viene fatto bollire in acqua per 10
Quest’ultima è probabilmente la soluzione
minuti. Una volta lasciati depositare i fondi,
migliore, in quanto garantisce una bevan-
è possibile bere la bevanda. Questo meto-
da dall’aroma migliore grazie a temperatu-
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re non eccessivamente elevate. Preparare
te acqua depurata, vicina al punto di ebol-
un caffè solubile è estremamente sempli-
lizione (90-95°C) e a pressione elevata (9
ce: basta farlo sciogliere in acqua bollente.
atmosfere). L’acqua resta a contatto con
Solitamente si impiegano 1,3 grammi di
il caffè per un tempo variabile dai 25 ai 30
caffè per ogni 5 centilitri d’acqua.
secondi e per ogni tazza sono usati 6,5-7 grammi di macinato fine, proveniente da
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Caffè espresso
caffè tostato medio o scuro. Ogni tazzina
Il caffè espresso viene preparato con un
contiene da 2 a 3,5 centilitri di caffè.
metodo particolare, che consente di ot-
Fra le principali caratteristiche di un buon
tenere una bevanda estremamente con-
caffè espresso sono da ricordare le se-
centrata, con un gusto e un aroma intensi.
guenti:
L’estrazione delle sostanze avviene trami-
La corposità - questo parametro è de-
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terminato in primis dalle emulsioni oleose
interessata alla formazione di tale schiuma
che si formano grazie alla presenza di mo-
contiene degli oli emulsionanti;
lecole complesse in grado di stabilizzarle.
L’aroma - la ricchezza dell’aroma di un
Bisogna anche considerare che la percen-
caffè espresso è dovuta principalmente
tuale di sostanze estratte è molto elevata
alla crema che impedisce alle sostanze
(25%) e che nel liquido sono presenti, in
volatili di disperdersi subito dopo che la
sospensione, delle minuscole particelle di
bevanda è stata preparata.
macinato. La crema - quella che viene definita crema è in realtà una schiuma derivante dall’imCollezione De Simone per Caffè Torrisi
missione di gas (aria e anidride carbonica) all’interno del liquido. La parte che risulta
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LE NOSTRE MISCELE DI CAFFÈ
Due linee di prodotti per due differenti modalità di consumo e di consumatori: bar e alimentare.
Al bar con Torrisi Nei bar si usano macchine espresso professionali dove importante è il prodotto adoperato che deve, naturalmente, adattarsi alle esigenze di estrazione della macchina. Torrisi seleziona miscele appositamente studiate per questo tipo di estrazione con una tostatura differenziata, ottenendo il massimo dell’espresso.
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Caffè Diamante – Anno di nascita 1986, in occasione dei 75 anni di storia
Miscela Extra Bar - Anno di nascita 1954. Miscela dall’aroma forte e pro-
aziendale. Questa miscela è stata recuperata tra le antiche ricette del Sig.
fumato e dall’elevata cremosità. È il caffè amato da chi non vuole rinuncia-
Francesco Torrisi, era infatti la miscela che preferiva in assoluto e che ado-
re al gusto forte e deciso.
perava per un uso strettamente personale. Miscela dalla consistenza fine e impalpabile, composta con le migliori qualità di caffè presenti sul mercato. Vero tocco di classe per gli amanti e gli intenditori di caffè, data anche la sua
Miscela Bar - Anno di nascita 1954. Miscela dall’aroma particolarmente
straordinaria cremosità.
intenso, molto cremosa e corposa. Bevuto da coloro che preferiscono un caffè forte e dall’aroma persistente.
Super Miscela Torrisi - Anno di nascita 1946. La miscela più antica, la più venduta del settore, nonché la più apprezzata e richiesta dai bar e ristoratori.
Super Crema - La miscela Super Crema è la novità di Torrisi per tutti gli
Dall’aroma fragrante e profumato, dotata di un’ottima corposità e cremosità.
amanti del caffè: il gusto inconfondibile con in più una cremosità che lascia assaporare tutto l’aroma del caffè.
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Tod - Anno di nascita metà anni ’60. Miscela di caffè decaffeinato, confezio-
A CASA COME AL BAR
nato in singole bustine monodose.
Tutto il piacere di sorseggiare un buon caffè, Decaffeinato Fresco Torrisi - Anno di nascita 2007. È l’evoluzione qualita-
stando comodamente seduti sul divano di casa.
tiva del Tod. Un decaffeinato con un contenuto di caffeina non superiore allo 0,10%, studiato appositamente per aumentare la fragranza, l’aroma e la cre-
Caffè Diamante - Anno di nascita 1986, in occasione dei 75 anni di storia
mosità del caffè, rinunciando, nello stesso tempo, alla caffeina.
aziendale. Questa miscela è stata recuperata tra le antiche ricette del Sig. Francesco Torrisi, era infatti la miscela che preferiva in assoluto e che adoperava per un uso strettamente personale. Miscela dalla consistenza fine e impalpabile, composta con le migliori qualità di caffè presenti sul mercato. Vero tocco di classe per gli amanti e gli intenditori di caffè, data anche la sua straordinaria cremosità.
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Chicco Oro - Anno di nascita primi anni ‘60. Dall’aroma fragrante e profumato,
Chicco Casa - Anno di nascita primi anni ‘60. Miscela dall’aroma particolar-
dotata di un’ottima corposità e cremosità, è sicuramente la miscela più antica,
mente intenso, molto cremosa e corposa. Bevuto da coloro che preferiscono
nonché la più apprezzata dalle famiglie.
un caffè forte e dall’aroma persistente.
Caffè Arabesco - Anno di nascita metà anni ‘90. Miscela dall’aroma profumato e intenso. Ottimo per una piacevole pausa e per una carica immediata.
Bar Oro - Anno di nascita metà anni ‘90. Dall’aroma fragrante e profumato, dotata di un’ottima corposità e cremosità, è sicuramente la miscela più antica, nonché la più apprezzata dalle fami-
Gran Chicco - Anno di nascita metà anni ‘60. Miscela dall’aroma forte e profu-
glie. Nata per le macchinette espresso domestiche, grazie a que-
mato, cremosa al punto giusto e chiamata pure “il forte aroma Torrisi”. È il caffè
sta miscela è possibile preparare anche a casa un espresso buono come al bar. Bar Oro
preferito dagli amanti dell’aroma e del gusto particolarmente deciso.
“In grani” (per chi possiede il classico macinino e si diletta nella macinazione, proprio come si faceva un tempo) e “Macinato” (dalla consistenza straordinariamente fine).
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Espresso in cialde - Anno di nascita: 2006. Orgoglio della famiglia Torrisi. È il prodotto che ha rivoluzionato il modo di preparare e di gustare il caffè. Le cialde di casa Torrisi, anche decaffeinate, sono un prodotto particolarmente amato e destinato ad un largo consumo. Ecco perché: sono facili da usare, presentano un aroma inconfondibile e una qualità garantita, grazie ad un dosaggio perfetto e ad una giusta pressatura. Inoltre, la loro speciale confezione sottovuoto garantisce tutta la freschezza della buona tradizione del caffè.
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THE ONE ESPRESSO
Nei pack da 25 e 50 capsule, la linea The One Torrisi si suddivide in Verde e Blu. La differenza? Semplice. La linea Verde comprende capsule perfettamente compatibili con tutte le macchine da caffè Lavazza oggi in commercio, mentre le capsule della linea Blu sono perfettamente compatibili con le macchine da caffè Nespresso.
L’eccellente miscela di caffè pregiati, contenuta all’interno della capsula, permette l’erogazione di un espresso perfetto, per una pausa che inebrierà sensi e palato.
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Ecco perché scegliere le nostrae capsule.
Le capsule “The One Espresso” Torrisi sono, infatti, conservate in una confezione salva-
I vantaggi:
fragranza che mantiene intatti i profumi e il gusto del caffè appena macinato.
• semplici da usare: inserita la capsula all’interno della macchina, basta premere l’appo-
Niente sprechi
sito pulsante per un espresso eccellente;
Le nostre capsule contengono la dose perfetta abbinata al corretto grado di macinatura.
• velocità di preparazione: la dose del caffè è già quella ottimale ed è subito pronta all’uso;
Il risultato? Un ottimo espresso, senza inutili dispersioni di caffè.
• pulizia: non si rischia la fuoriuscita di prodotto perché rimane nella capsula;
Un sistema pratico e pulito
• freschezza: le capsule vengono confezionate singolarmente, in atmosfera protetta.
L’uso delle capsule è estremamente igienico. A fine erogazione, la capsula viene espulsa
Questo significa che all’apertura, l’aroma sprigionato è quello originale al momento del
automaticamente nella pratica vaschetta raccogli-capsule, senza alcuna dispersione di
confezionamento.
polvere di caffè.
Un gusto costante nel tempo
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L’uso delle capsule permette di avere sempre una miscela perfetta, rotonda e aromatica.
In sintesi
Il suo preconfezionamento fa sì che il prodotto non sia soggetto a mutazioni nel tempo.
Con “The One Espresso” Torrisi, il vero espresso è subito pronto.
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LIQUORE E CREMA AL CAFFÈ DIAMANTE
Da un’antica ricetta nasce il Caffè Diamante: uno dei più buoni ed esclusivi di casa Torrisi. Un’eccezionale miscela creata con le più pregiate qualità di Arabica provenienti dalla Costarica, dalla Colombia, dal Guatemala e da Santo Domingo. La perfetta tostatura di ogni singolo chicco e la provata esperienza della Distilleria Fichera, maestra nella trasformazione del caffè in liquore, hanno dato origine alla crema e al liquore al Caffè Diamante, prodotti orgoglio della famiglia Torrisi, interamente naturali e rigorosamente artigianali.
In entrambi è racchiuso il gusto autentico ed eccezionale del rinomato caffè siciliano.
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Progetto personalizzazione The One con prodotti esclusivi a marchio Torrisi
L’APOTEOSI DEL GUSTO E DELLA PRATICITÀ
LINEA VENDING
Torrisi ha sviluppato una serie di prodotti destinati alla distribuzione automatica. Le linee “Vending Ristorazione e Ufficio” sono la soluzione ideale per le attività di ristorazione e per quelle degli uffici.
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Ai ristoranti, Torrisi propone una nuova macchina da caffè a cialde professionale, ad un
La bontà, l’aroma e la cremosità del caffè espresso Torrisi anche durante le ore di lavoro
gruppo o a due, con erogazione acqua e vapore. Facile da usare, basta inserire la cial-
con il pratico “KIt Ufficio”.
da, premere il pulsante e l’espresso è pronto. Al ristorante un gusto unico esaltato dalle
Le cialde in monodose e la macchina del caffè, in dotazione e facile da usare, garanti-
prestazioni della nuova macchina per espresso Torrisi.
scono un caffè buono come al bar. Solo 15 secondi e pochissimi gesti per un perfetto espresso in ufficio.
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COME AVVIENE LA LAVORAZIONE DEI NOSTRI PRODOTTI
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La miscelazione, la tostatura e la selezione
grammata sia per il tempo di cottura che
fotocromatica.
per la temperatura; la minima variazione
Il caffè è un prodotto agricolo dove ogni
di grandezza e di forma del singolo chic-
chicco non è mai uguale all’altro, sia per
co, rispetto allo standard, può far sì che lo
dimensione, forma e peso. Anche se nei
stesso risulti bruciato (colore scuro) o poco
paesi di origine viene già fatta una sele-
tostato (colore marrone/verdastro). Qui
zione in base alla grandezza del chicco
nasce il problema: in fase di preparazione
stesso, questa non basta per risolvere pro-
della bevanda, i chicchi “difettosi” posso-
blemi di alterazione di aroma che nascono
no causare le fastidiose alterazioni di aro-
in fase di tostatura e che poi si avvertono
ma, come ad esempio sapore di bruciato
quando si beve il caffè. In base alla qualità
o asprezza. La “selezionatrice elettronica
di caffè da tostare, la tostatrice viene pro-
fotocromatica per colore”, adottata da de-
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Modalità di confezionamento
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Assemblaggio pack
Linea di confezionamento e controllo
cenni dall’azienda Torrisi, assicura invece
IL CONFEZIONAMENTO
solubili, di cui è composto l’aroma, inte-
Riuscire a “catturare” anche la parte più
una qualità costante, elimina infatti sia i
L’evoluzione della tradizionale tecnica
ragiscono, si attenuano o variano, anche
volatile dell’aroma e fornire quindi un pro-
chicchi eventualmente bruciati che quelli
di conservazione del caffè torrefatto, il
in assenza dell’aria per effetto del sotto-
dotto completamente protetto, è stato il
poco tostati, permettendo così di mante-
sottovuoto, ha evidenziato una serie di
vuoto, fino a renderlo non più omogeneo;
nostro obiettivo.
nere inalterate nel tempo le elevate carat-
inconvenienti, tra cui il più importante, la
tutto questo non vuol dire che la bevan-
teristiche delle miscele. Insomma i chicchi
perdita in un tempo più o meno limitato,
da ottenuta non sia un ottimo caffè, dato
Ambientazione del caffè in atmosfera
Torrisi sono controllati uno ad uno, per un
di alcune componenti dell’aroma. L’insie-
che la sua bontà dipende da altri fattori
Immettere all’interno della confezione una
caffè di straordinaria qualità e bontà.
me di sostanze instabili e diversamente
(miscela, tostatura, selezione, ecc…).
calibrata atmosfera formata da gas inerte
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(che non si lega chimicamente con le sostanze organolettiche contenute nel caffè) in sostituzione dell’aria estratta con il sottovuoto. Questa atmosfera stabilizza tutte le sostanze instabili presenti nell’aroma, bloccandole all’interno del chicco e creando così una protezione totale. Il sistema, ad elevato contenuto tecnologico, permette una perfetta e lunga conservazione del prodotto e una sua precisa stagionatura; anche dopo molti mesi, il caffè espresso, ottenuto da miscele così protette, sarà sempre ottimo, come se fosse fatto con un caffè appena tostato.
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IL FUTURO DELL’AZIENDA TORRISI
Il mercato del caffè in questi ultimi anni ha registrato cambiamenti nello stile del consumo e quindi anche nelle varie proposte commerciali veramente forti e impattanti. Si può sicuramente definire il nuovo scenario come un New Market. Il mercato tradizionale del consumo di caffè in casa, è quello che maggiormente sta registrando il cambiamento più evidente: molte sono ormai le famiglie che abbandonano la vecchia moca o la macchina espresso tradizionale a favore delle nuove tecnologie. Queste permettono di gustare un vero espresso italiano con una semplicità e una costanza fino ad ieri impensabili con i vecchi sistemi. E’ il mercato delle cialde e delle capsule, dove la dose di caffè macinato “espresso” è contenuta o in un involucro di carta o in un piccolo contenitore di plastica a seconda delle preferenze del consumatore. Ormai gustare un vero espresso è un semplice gesto. La nostra Azienda ha immediatamente intuito la crescente domanda in casa di questi nuovi sistemi ed, acquisendo le dovute tecnologie, ha lanciato sul mercato “Le Cialde di Casa Torrisi”, reperibili in comodi astucci da 18 monodosi così come in box da 40 e 72 per i “grandi” consumatori. Il riscontro è stato positivo, confermandoci di aver centrato, ancora una volta, quelle che erano le reali esigenze dei nostri clienti. Per non parlare del successo della nuovissima linea capsule “The One by Torrisi”. Nelle
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confezioni da 25 e 50, le nostre capsule sono il fiore all’occhiello che completa la nostra
In aggiunta alla nostra tradizione abbiamo anche studiato un format specifico di offerta
ampia gamma prodotti. L’uso sempre più diffuso delle macchine da caffè per espresso ci
delle ultime novità di stili e gusti di caffè che pensiamo siano il futuro prossimo della do-
ha spinti ad allinearci ad una fetta di mercato, in continua crescita ed espansione; le nostre
manda da parte del mercato dei giovani, Un segmento di “futuri” consumatori sempre alla
capsule sono infatti perfettamente compatibili con le macchine da caffè per espresso La-
ricerca di novità continue. Il tutto si concretizza con la creazione del nostro coffee corner
vazza e Nespresso oggi in commercio. Facili da usare, pratiche, comode, con le capsule
The ONE Coffeelounge che ha la bellezza di 25 differenti offerte per poter gustare il caffè
delle linea The One tutti possono assaporare un espresso sublime, perfetto.
Torrisi, dall’espresso tradizionale a quello più ricercato e di tendenza. In sostanza, i nostri
La nostra famiglia ha sempre dato grande importanza ai bar, non ci dimentichiamo che in
Clienti Bar, con noi sanno di avere già un piede in quello che sarà il mercato del futuro.
l’Italia, e soprattutto nel Meridione, il Bar è parte integrante della nostra cultura nazionale.
Inoltre, abbiamo inserito tra le nostre offerte commerciali altrettanti nuovi prodotti, oggi in
Cosa gira intorno ai nostri Bar? Essi sono centri di sempre viva creatività, ma anche di
fase di crescita, come la crema al caffè freddo, l’espresso d’orzo e il caffè al ginseng.
solida rappresentazione e ambasciatori della nostra tradizione gastronomica, culturale e
La strada percorsa è stata lunga, tanti i progetti realizzati e tanti obiettivi raggiunti, ma le
sociale che tutto il mondo ci invidia e cerca di emulare. I nostri momenti migliori, gli incontri
energie e le idee non ci mancano, come del resto non ci sono mai mancate in tutti questi
con gli amici, i nostri attimi di pausa trovano nei nostri Bar il luogo ideale. Noi come Caffè
anni e per tutte le passate generazioni che mi hanno preceduto. Solo grazie ad un lavoro
Torrisi ci sentiamo ormai parte integrante di questa pietra miliare italiana e quindi abbiamo
di gruppo siamo sicuri che per i prossimi anni riusciremo a crescere ancora, innalzando sia
la cura che è dovuta ad un mercato che rappresenta il cuore pulsante non solo della no-
il livello di produzione che il nostro fatturato.
stra Azienda ma dei nostri costumi e delle nostre tradizioni. Sono decenni che abbiamo
Noi dopotutto diciamo sempre, che dal momento in cui consegniamo le nostre miscele ai
applicato tecnologie nella produzione che solo oggi, altre Aziende nazionali, cominciano
nostri Clienti non abbiamo assolutamente finito il nostro lavoro, semmai è il momento in
ad approcciare: la selezione fotocromatica chicco per chicco del caffè torrefatto e la con-
cui iniziamo a dare il nostro meglio. E questo da soli 100 anni. Francesco Torrisi Direttore Commerciale Compagnia Meridionale Caffè SpA
servazione delle nostre miscele in atmosfera inerte per bloccare l’inevitabile ossidazione dei pregiati oli del caffè e la relativa perdita della fragranza del nostro aroma.
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