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LITTLE ITALY Un nuovo modo di fare intrattenimento
from Clubbers Mag #1
by Clubbers-Mag
Little ITALY
INTERVISTA FABRIZIO AVERSA
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1. Ciao Fabry, innanzitutto come stai passando questo periodo di “riposo forzato”?
Innanzitutto grazie per avermi contattato, diciamo che di salute sto benissimo, è tutto il resto che purtroppo non va... Visto e considerato il periodo surreale che la nostra nazione sta vivendo trascorro la quarantena nel massimo del relax, godendomi appieno la famiglia, come forse, noi addetti ai lavori non abbiamo mai fatto...
2. Parliamo un po’ di LITTLE ITALY, raccontami qualche aneddoto, come è nato, quando e perché già 10 anni fa, hai deciso di puntare su questo format vincente?
Little Italy, compie proprio nel mese di Aprile
il suo decimo anno di vita... Sono nel mondo dei locali dal lontano 1994, dall’età di 18 anni, e da allora di serate, format, spettacoli e quant’altro ne ho creati tantissimi, ma Little Italy forse, è quello che più mi rappresenta e che più di ogni altro prodotto mi ha dato la possibilità di andare oltre il mio territorio di competenza lavorativa... Nell’Aprile del 2010 si viveva un periodo storico per i locali in cui la ristorazione all’interno delle discoteche (approdata già qualche anno prima) stava stufando, e quindi a mio avviso occorreva dare un “motivo” per convincere la gente ad affollare i locali già per la cena. Frequentando località turistiche in voga all’epoca mi imbattei in uno dei locali di spicco della riviera romagnola (Pineta/Pacifico di Milano Marittima) dove già anni prima in occasione di un SIB (vecchia fiera dedicata al mondo della notte), notai una sorta di intrattenimento musicale durante la cena. Decisi di contattare i due personaggi che interpretavano la parte musicale di quella cena, i famosissimi PIGNA e SANGIO, voce e musica di uno spettacolo che senza saperlo avrebbero accompagnato la mia carriera lavorativa per i successivi 10 anni. Ricordo come fosse ieri la prima serata... Un “fallimento totale”... solo 60/70 persone
VIVIAMO DI EMOZIONI

partecipanti, credo che fu solamente grazie
alla mia testardaggine, alla mia perseveranza lavorativa e alla bravura degli artisti che successivamente, nel giro di pochissimo tempo toccammo numeri incredibili.
3. Negli anni abbiamo visto nascere tante così dette “cene animate”, secondo te per quale motivo? Quali sono le differenze tra un format mediocre ed uno vincente?
Ci tengo a precisare una cosa... Nel mondo della notte è giusto copiare, prendere spunti.. Ma va fatto nella maniera giusta... Anche io nel mio piccolo ho copiato un’idea che già esisteva, però ovviamente ci ho messo del mio, l’ho personalizzata in base ai miei gusti e in base alle esigenze del mio pubblico...
4. Prima di questa emergenza quali erano le date dove potevamo trovare LITTLE ITALY? E quali erano gli appuntamenti che stavi programmando per l’estate 2020?
Little Italy da dieci anni è un appuntamento mensile che ci vede protagonisti ogni secondo venerdì del mese presso la discoteca EVITA di Cavallermaggiore in provincia di Cuneo, locale per il quale mi sono occupato della Direzione Artistica dal Settembre 2008 fino al 2015.

Limitarsi a copiare un prodotto senza dargli un’anima, significa firmare un fallimento già in partenza.
Da qualche anno siamo diventati itineranti, spostandoci anche a Torino, Liguria, Lombardia con appuntamenti spot, non continuativi. In primavera avremmo avuto in programma la grandissima festa per il decimo compleanno del format e diverse date in alcuni locali di Torino. Si spera che questa Pandemia si plachi dandoci la possibilità di svolgere le nostre attività almeno in estate, dove saremmo presenti nelle Langhe al “Bricco Delle Viole”, ed in Liguria presso L’Essaouira di Albenga e presso il Bay di Sanremo. Ahimè... Le discoteche sono state le prime a chiudere e sicuramente saranno le ultime a riaprire. Questo proprio perché il nostro mondo è fatto di aggregazione, abbracci e baci. Sia noi che il nostro pubblico viviamo di emozioni, e sono sicuro che prima o poi queste emozioni ritorneranno, ci vorrà solo tanta, tanta pazienza.
Io sono dell’idea che un prodotto che vince non si tocca. Di conseguenza non penso di apportare modifiche di alcun tipo al format. Di solito le modifiche si fanno quando un prodotto non funziona più. Tuttavia molto spesso non sono risolutive, anzi, a volte accelerano il processo di fallimento.

Sono sicuro che sarà sufficiente l’adrenalina che avremo quando sarà ora di ripartire... Quella voglia di ripartire che forse serviva al mondo della notte. Quello che prima era scontato come andare a ballare il sabato sera, ora non lo è più.