Rcd 2013

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In conclusione, con la riforma del Titolo V della Costituzione nel 2001 si è rovesciata la logica dei rapporti tra il centro (l’amministrazione statale) e le periferie (le Regioni). In precedenza, i poteri delle Regioni erano esplicitamente citati in costituzione e lo stato conservava la competenza su tutte le materie restanti. Quella riforma, fatta dal governo di centro-sinistra di allora con lo scopo di togliere l’acqua al pesce della Lega Nord, ha capovolto la logica costituzionale, definendo le materie esclusive dello Stato centrale e allargando quelle di competenza o coinvolgenti le competenze anche delle Regioni. Per di più, un processo di ridefinizione dei poteri pubblici di tali dimensioni non è stato accompagnato né da norme precise per anticipare possibili contenziosi relativi alle spettanze di competenza tra il centro e le regioni (conflitti che sono cresciuti esponenzialmente nel corso dell’ultimo decennio), né da organismi in grado di valutare gli effetti di policy della riforma. La valutazione delle riforme o delle politiche pubbliche continua ad essere una tecnica esoterica per i politici e amministratori del nostro Paese. Nello stesso tempo, il rafforzamento dei poteri regionali non è stato accompagnato da una riqualificazione e modernizzazione delle strutture amministrative regionali. Molte amministrazioni regionali si sono rivelate più inefficienti e impreparate di quella nazionale. Nonostante i nuovi poteri, molte amministrazioni regionali hanno continuato a pensare sé stesse come claimants di risorse nazionali. Poiché queste ultime si erano ridotte drasticamente, il risultato è stato una crisi finanziaria permanente delle regioni. Pochissime tra di esse, generalmente collocate nel Centro-Nord, si sono dotate degli strumenti amministrativi per accedere alle risorse europee del fondo strutturale. Tuttavia, come mostra la Tab. 15, l’utilizzo di quei fondi è stato così basso da rappresentare un vero e proprio scandalo nazionale. L’esito, peraltro, è stato che l’Italia ha fornito all’Unione Europee molte più risorse di quelle che è poi riuscita a ottenere dai programmi promossi dalla stessa Unione Europea.

capitolo 1 › il sistema politico italiano

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