Gli universi di Bottega Indaco

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Fiorio Valter

Nel 1982, grazie all’agenzia fotografica e di casting “Chiarenza” di Torino, mi si presentò l’opportunità di diventare un reporter di agenzia. Mi affascinò l’idea di poter vivere la fotografia in modo dinamico, come un bandolo che si snoda e si dipana nel tempo e nello spazio; poiché al reporter viene chiesto proprio questo: andare nei luoghi, addentrarsi nelle situazioni, e raccontare - attraverso le infinite sfaccettature della luce, che si traducono in mosaici di immagini - ciò che si incontra, ciò che incuriosisce, stupisce ed emoziona. L’aspetto del racconto per immagini ha influenzato sotto molti aspetti la mia fotografia professionale. Conseguentemente si è sviluppato il desiderio di “inserire il movimento” nell’immagine, e, quindi, di rompere la staticità, di scoprire che cosa c’è oltre la nitidezza e le sfocature “calcolate” dei piani, per giungere a possedere un linguaggio perfetto ed esteticamente piacevole, che rispondesse alle esigenze dell’immaginario collettivo. Cerco di creare immagini dove si manifesti una realtà diversa da quella che solitamente vediamo. Nelle mie opere i volti sfumano, plasmandone altri simili, ma caratterizzati da differenti stati d’animo. “I volti dell’Anima” è il titolo della mia ricerca, perseguita, appunto, disegnando la luce (dal greco: photo-grafia = disegno della luce).


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