tamtàm democratico #4

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FOCUS

I cattolici e la ricostruzione italiana

La finalità del Welfare europeo, specialmente nordico, è per i vescovi luterani soprattutto morale, ovvero il miglioramento etico degli individui, che grazie ad un sistema sociale inclusivo potevano: “realizzarsi innanzitutto come decisori autonomi e ragionevoli”

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secolo (Socialisme og Christendom, saggio del vescovo danese Maartensen, è del 1874) il luteranesimo nordico ha compreso come la forza dell'economia capitalista possa, se non riformata, ridurre a sé ogni volontà. Così, per divenire davvero agenti morali le persone dovevano potere essere indipendenti anche dal bisogno e dal mercato. La “questione sociale”, non a caso, avrebbe occupato i vescovi e teologi più eminenti delle Chiese nordiche fino agli anni 1950 e oltre, rinnovando il nucleo della civiltà luterana. Si fondava così una modernità protestante ben diversa da quella che, con una certa banalità unilaterale, si individua nello “spirito del capitalismo” di Max Weber. Si imponevano soprattutto due principi: quello di autorità pubblica “morale” (ai tempi di Lutero “il principe devoto”) intrecciato a quello d'inconoscibilità della grazia divina, che già di per sé genera una tendenziale eguaglianza umana. Com'è noto, i luterani sono la confessione che più di altre valorizza il mistero della “grazia divina”. La grazia luterana è così misteriosa e gratuita, così “dall'alto verso il basso”, così immeritata, che impedisce anche ai più pii di potersi mai definire “migliori”. Tale eguaglianza include la Chiesa totalmente, mentre com'è noto le Chiese e sette protestanti anglossasoni si percepiscono spesso “comunità di santi”. All'origine di ciò c'è il modello della città dei santi calvinista (Ginevra), replicata nelle città puritane d'America. Ne deriva anche la trasposizione nel presente della storia del popolo eletto (impensabile per un luterano), popolo spesso identificato (da Cromwell e molti altri) con gli anglosassoni e i loro insediamenti. La Chiesa cattolica, a sua volta, ha sovente abusato di dottrine d'infallibilità. La Chiesa luterana resta invece, come dicevamo, agente di totale uguaglianza, e si propone essa stessa solo di predicare, di formare il cuore morale dell'autorità governante e dei cittadini. Una volta, con Lutero, ciò significava soprattutto un potere monarchico pienamente sovrano, ovvero capace di autonomia verso le teocrazie (sia papali, sia di derivazione calvinista) e verso la violenza illegittima, per esempio feudale o delinquenziale. Ciò (ancora) perché né una “repubblica dei santi” né un potere ecclesiastico potevano rimediare alle storture del mondo: l'uomo rimaneva sempre “sia giusto sia peccatore”. Nella nostra modernità questa sovranità “morale” non poteva che divenire politica sociale, perché il capitalismo potenziava alcuni tratti di individualismo. Così, infatti, si


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