Servizio da tavola “Berlin”, Kogliche Porzellan Manufactur, 1995.
mare l’obsolescenza materica e formale dell’oggetto. Molti suoi progetti sono apparsi immediatamente entusiasmanti e si sono fissati nella memoria di ogni cultore del design italiano. Ad esempio gli animali per Danese del 1957, che consentivano di sottrarre il gioco e i giochi alla stupidità e al cattivo gusto imperante. L’uso intelligente di una tavoletta di legno ridotta ai suoi minimi termini in cui la ricchezza è data dal progetto dall’ideazione da una parte ma dall’altra, dalla scoperta della sua complessità ed articolazione. La porcellana assemblata con pezzi diversi a mano, del 1973 su cui ho scritto e detto molte altre volte. Questa esperienza mi è stata più volte utilissima anche nella mia esperienza didattica: con pochi gesti potevo far comprendere a studenti, alle volte poco portati alla mediazione intellettuale del disegno, come si potessero fare cose meravigliose col portato immediato della manualità. La serie elementare progettata per Gabbianelli nel 1968, rimasta in produzione per moltissimi anni, che dava al committente - o al progettista delegato - la possibilità di usare le piastrelle come strumento per configurare ambienti in modi affatto diversi. Il servizio di porcellana “Berlin” realizzato con la KPM che ha ridato un volto nuovo alla grande tradizione - precipuamente italiana - della convivialità FORMALE (e quindi reale) a tavola. NOTE 1 - P. Fossati “Il design in Italia 1945-1972”, Torino, 1972. 2 - G. C. Bojani, “Tre mostre di Enzo Mari”, catalogo della mostra “Enzo Mari. Tra arte del progetto e arte applicata”, al Museo Internazionale delle Ceramiche, Faenza (6-11/2000), Studio 88 Editore, Faenza 2000. 3 - “Enzo Mari. L’Arte del design”, catalogo della mostra, Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, GAM, Torino (10/2008-1/2009), Federico Motta Editore, Milano 2008.
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Corolla, vaso in vetro della serie Memoire d’une fleur, prod. Daum, 2000.