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Design und Bio Recycling: “The future of Plastic”, eine Ausstellung in Neapel
Design e riciclaggio biologico: “The future of Plastic”, un’esposizione a Napoli
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o spazzolino da denti e il dentifricio la mattina, le bottiglie di plastica del latte e i tupperware nel frigorifero, le confezioni alimentari, le rifiniture interne dell’automobile, il computer sul posto di lavoro, le attrezzature tecnico-mediche, un sorso dalla bottiglia d’acqua: la nostra vita quotidiana moderna è pervasa dalla plastica. Materiale sintetico, il più importante del XX secolo: viviamo nell’era della plastica. La Fondazione Plart, il Museo della plastica di Napoli, si occupa della storia e della cultura dei materiali polimerici. Il museo è stato creato nel 2008 su iniziativa privata di Maria Pia Incutti, un’imprenditrice proveniente da Salerno. Con i suoi 1.500 oggetti, il Plart è una delle collezioni di plastica più importanti al mondo. Nelle vetrine illuminate da una luce al neon blu si trova quasi tutto, dagli oggetti di uso quotidiano fino a quelli di design: un orologio a forma di pinguino, un phon degli anni ’60, una radio composta dalle lettere RADIO, gioielli di plastica colorati, telefoni di bachelite, una borsa dell’acqua calda con la forma di un corpo di donna. La plastica, il materiale morto della società dei consumi e dell’usa e getta, a causa della sua infinita resistenza ha prodotto un grave problema ecologico. Sarebbe possibile infondere vita alla materia senza vita? Il materiale morto è utilizzabile come nutrimento e trasformabile, proficuamente, in vita? Queste sono le domande che si è posto il giovane designer italiano Maurizio Montalti nell’esposizione “The Future of Plastic” che si è svolta da luglio a settembre. Il giovane designer è stato da sempre affascinato dai funghi e dal loro ruolo chiave nella trasformazione di materiale biologicamente morto e nella nascita di nuova vita. Allo stesso tempo si è occupato della problematica legata allo smaltimento dei rifiuti plastici. Un giorno ha cercato di utilizzare gli scarti plastici come fonte d’energia per i funghi. Ha ricoperto una semplice sedia bianca di plastica, simbolo della nostra società dei consumi, vestendola di un sudario in feltro inoculato con il fungo “Phanerochaete Chrysosporium” e ha aspettato per vedere cosa sarebbe successo. Nel giro di diversi mesi il fungo ha effettivamente degradato la plastica e alla fine ha completamente decomposto la sedia. Il sensazionale esperimento “The Ephemeral Icon” era riuscito. I funghi sono riusciti a decomporre la plastica. La plasti-
ahnbürste und -pasta am Morgen, Plastik-Milchflaschen und Tupperware im Kühlschrank, Lebensmittelverpackungen, die Autoinnenausstattung, der Computer am Arbeitsplatz, medizinischtechnische Geräte, ein Schluck aus der Wasserflasche: Unser moderner Alltag ist von Plastik durchdrungen. Kunststoff ist das wichtigste Material des 20. Jahrhunderts: Wir leben im Plastikzeitalter. Die Fondazione Plart, das Plastikmuseum in Neapel, beschäftigt sich mit Geschichte und Kultur der polymeren Kunststoffe. Das Museum wurde 2008 privat von Maria Pia Incutti gegründet, einer aus Salerno stammenden Unternehmerin. Mit 1500 Objekten ist das Plart eine der wichtigsten Plastiksammlungen der Welt. In den neonblau erleuchteten Vitrinen befindet sich von alltäglichen Gebrauchsgegenständen über Design Objekten fast alles: eine Pinguin-Uhr, ein 60er Jahre Föhn, ein Radio aus den Buchstaben RADIO, bunter Plastikschmuck, Telefone aus Bakalit, eine Wärmflasche in Form eines Frauenkörpers.
Officina Corpuscoli The Ephemeral Icon
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