Magazine - L'Altro

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L ’ A L T R O La politica delle tasche


CONTENUTO 1

IL POTERE IN UNA TASCA

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L‘ALTRO

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QUESTA CASA NON È UN ALBERGO

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ESSERE DONNA TI UCCIDE

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VUOTI

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PER AMOR DI SEMPLIFICAZIONE

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L‘ENIGMA DONNA


Maestra, come si forma il femminile? Partendo dal maschile: alla “O” finale si sostituisce una “A” Maestra, e il maschile come si forma? Il maschile non si forma, il maschile esiste.


01 IL POTERE IN UNA TASCA

portano con sé i retaggi della nobile arte della stregoneria.Alla fine del Settecento, lo stile degli abiti femminili cambiò, le gonne diventarono più aderenti al corpo e fu alzata la linea della vita negli abiti: si passò al cosiddetto “stile impero” in cui non c’era più spazio per le tasche femminili, così cominciarono a usare delle borsette per gli oggetti personali. Spesso erano fatte con delle reti che davano la forma e una stoffa che faceva da fodera e impediva agli oggetti di uscire. In inglese erano chiamate “reticules“, parola che veniva intesa come contrazione di “ridiculous“, cioè “ridicolo”, perché gli uomini le consideravano un accessorio frivolo. Così il “rifugio interno” lascia spazio alle borse, col contenuto ben esposto al pubblico così da dimostrare le buone intenzioni. Alla fine dell’Ottocento le tasche divennero una questione da femministe. Un articolo uscito nel 1899 sul New York Times scriveva che la civiltà stessa è fondata sulle tasche e che il genere femminile non avrebbe mai potuto competere con quello maschile fino a quando non le avesse avute. All’epoca le tasche erano davvero associate alle lotte per i diritti politici delle donne, tanto che un altro articolo del Times del 1910 sottolineava che i vestiti delle suffragette ne fossero pieni. Nel Novecento le tasche divennero un simbolo dell‘emancipazione delle donne: permettevano libertà di movimento e autonomia.

L’evoluzione delle tasche è un viaggio nella storia della disparità. Un iter fatto di miscredenze, convinzioni limitanti e persino scelte politiche, dove la questione, si gioca spesso su forme e dimensioni. Nel Medioevo nelle giacche degli uomini e nelle sottogonne delle donne si iniziarono a cucire fessure per accedere alle prime tasche, che erano simili a piccole borse appese internamente ai vestiti. Fu solo alla fine del Seicento che le tasche vennero cucite ai vestiti degli uomini, nei cappotti, nei panciotti e nei pantaloni. Nei vestiti femminili non accadde lo stesso e le donne continuarono a portare piccole sacche rimovibili che venivano legate in vita e infilate tra i molti strati delle gonne. Le donne avevano meno indipendenza e meno responsabilità fuori casa, si pensava non avessero bisogno di tasche.Per una donna, nascondere le mani era considerato un gesto non particolarmente educato e femminile. Era sconveniente avere qualcosa da nascondere. Soprattutto perché le tasche

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Oggi, nell’era dei telefoni sempre più grandi, la maggior parte dei pantaloni da donna ha ancora tasche minuscole o finte. Secondo uno studio del 2018 le tasche delle donne sarebbero ampie circa la metà di quelle degli uomini. La controprova ci viene regalata dai cari jeans boyfriend, letteralmente i jeans del fidanzato, più morbidi, con il cavallo basso, la gamba dritta, tagliati per

emulare le linee del denim maschile ma che falliscono pesantemente su un dettaglio: la dimensione delle tasche che rimangono di „stampo femminile“ nonostante le premesse, troppo piccole per le mani e sicuramente per niente comode per un iPhone Plus.

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02 L‘A L TRO “L’umanità è maschile e l’uomo definisce la donna non in quanto tale ma in relazione a se stesso; non è considerata un essere autonomo. Egli è il Soggetto, l’Assoluto: lei è l’Altro” -Simone de Beauvoir

Si è deciso che le vite degli uomini dovessero rappresentare il percorso di tutto il genere umano.

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E così non sappiamo nulla di come vivesse l’altra metà: sulle donne, spesso, non vi è altro che silenzio.

La donna è da sempre, in ogni tempo e cultura, l’Altro per eccellenza. E’ sempre immaginata come inconoscibile, misteriosa, minacciosa, desiderabile, lontana, eccessiva e diversa dall’uomo, che in qualche modo rappresenta la misura riconoscibile, razionale, della realtà La storia dell’umanità è un enorme vuoto di dati.


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„La rappresen del mondo com opera dell’uom descrive dal su di vista, che co con la verità a

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Si parla di gender data gap: la mancanza di dati di genere.

ntazione me tale è mo; egli lo uo punto onfonde assoluta.“

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Quei silenzi, quei vuoti, hanno effetti che si ripercuotono sulla vita quotidiana delle donne in modi che a volte potrebbero sembrare marginali: ci sono donne che tremano dentro uffici la cui temperatura è regolata in base alle esigenze maschili, altre che devono fare acrobazie per raggiungere un ripiano troppo alto per loro ma comodissimo per un uomo di statura media. Una donna rischia di avere un incidente su un’auto con dispositivi di sicurezza che non tengono conto delle misure femminili. L’assenza di dati di genere è spesso la conseguenza di un modo di pensare che esiste da millenni, è un modo di non pensare, perché quando diciamo “umanità” intendiamo l’insieme degli individui di sesso maschile.


03 Questa Casa Non È Un Albergo

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In Bretagna la forza lavoro part-time è composta per il settantacinque per cento da donne. Ma chi lavora a orario ridotto riceve una paga oraria inferiore rispetto ai lavoratori a tempo pieno. È cosi che le donne finiscono per accontentarsi di mansioni al di sotto delle loro capacità, che garantiscono flessibilità di cui hanno bisogno ma non lo stipendio che meritano. Secondo uno studio condotto in Finlandia, in caso di infarto le donne che vivono sole si riprendono meglio di quelle sposate. Uomini e donne single dedicano alle

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faccende di casa pressappoco la stessa uantità dì tempo; quando invece inizia la coabitazione, il carico di lavoro domestico delle donne aumenta mentre quello degli uomini diminuisce, indipendentemente dalla posizione lavorativa di entrambi. Nel 2015 la McKinsey & Company ha calcolato che se le donne potessero partecipare alla forza lavoro in misura pari agli uomini il pil mondiale aumenterebbe di ben dodicimila miliardi di dollari. Ma questo non accade, e la ragione è molto semplice: le donne non hanno tempo.

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„Anchio ho dei figli, però lavoro tutti i giorni“ ha rinfacciato il capufficio descritto da Hadley Freeman in un articolo sul «Guardian» ad una sua dipendente che gli chiedeva di lasciarle i venerdì liberi. “Si, ma sua moglie si è licenziata per potersene occupare”, avrebbe voluto rispondergli lei. Quel capufficio non vedeva - o forse non voleva vedere - la quantità di lavoro gratuito che gli orbitava intorno: quel lavoro che gli permetteva di avere dei figli e anche un bell’impiego a tempo pieno. Il fatto che lui non avesse bisogno dei venerdì liberi non dimostrava che fosse più bravo della sua dipendente, ma soltanto che lei non aveva a casa una moglie a tempo pieno.

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04 Le attuali conoscenze mediche sono pesantemente orientate verso il corpo maschile. In caso di attacco di cuore solo una donna su otto lamenta dolore al petto, che invece è un sintomo tipicamente maschile. Infatti la causa principale dell’alta mortalità femminile a seguito di un infarto è che i medici non si accorgono che le donne hanno subito un infarto. Le donne tendono inoltre a sviluppare un numero maggiore di anticorpi, al punto che nel 2014 un’équipe dì ricercatori ha addirittura consigliato di produrre una versione maschile e una femminile del vaccino antinfluenzale. Da generazioni si contano i morti negli ambiti lavorativi tipicamente maschili come l’edilizia e l’estrazione dei minerali. O per essere più precisi, si contano solo i corpi degli uomini, poiché quando le vittime erano donne impiegate in quei settori o esposte a sostanze dello stesso tipo, i dati venivano eliminati in quanto “fattori di disturbo”». Con-

tinuiamo ad affidarci agli studi sui lavoratori maschi e facciamo finta che vadano bene anche per le donne. Uomini e donne hanno sistemi immunitari ed endocrini diversi, e questo può influire sulle modalità di assorbimento di agenti chimici. Inoltre le donne hanno un fisico tendenzialmente più minuto degli uomini e la pelle più sottile: fattori che potrebbero abbassare la loro soglia di tolleranza alle tossine. Il risultato è che i livelli di irradiazione nucleare che si considerano sicuri per l’Uomo di riferimento possono rivelarsi dannosi per le donne. Le donne presentano un’incidenza più elevata di distorsioni e neuropatie del polso e avambraccio, è ragionevole supporre che questo sia dovuto al fatto che le attrezzature «standard» sono progettate per il corpo maschile, spesso troppo pesanti o troppo lunghi. Viviamo in un mondo in cui il maschile è considerato universale e il femminile «atipico» e di nicchia. Le donne muoiono a causa dell’assenza di dati di genere nella ricerca sulle malattie professionali.

Essere Donna Ti Uccide

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Secondo la Bank of England le figure storiche rappresentate sulle banconote erano scelte secondo «criteri meritocratici oggettivi»: vasta notorietà; presenza di materiale iconografico di alto livello; assenza di valutazioni controverse; aver dato «un contributo durevole e universalmente riconosciuto» alla Storia nazionale. Così la banca centrale ha messo in circolazione cinque banconote con i ritratti di al-

trettanti maschi bianchi: l’assenza di dati di genere nella storiografia rendeva quasi impossibile che una donna fosse considerata idonea.

05 vuoti

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Se le raccolte di dati sono contaminate da grandi silenzi, le verità che se ne possono ricavare saranno mezze verità.

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La storia del genere umano. La storia dell’arte, della letteratura, della musica. La storia dell’evoluzione. Ci sono state presentate come fatti oggettivi, ma in realtà nascondono un inganno, giacché sono distorte dalla mancata percezione di metà del genere umano.

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I libri di storia chiamano «Rinascimento» il periodo storico compreso tra il XIV e la fine del XVI secolo anche se a rinascere sono stati soltanto i maschi, giacché le donne erano ancora in gran parte escluse dalla vita intellettuale artistica dei tempo. Chiamiamo «Illuminismo» il XVIII secolo anche se l’espansione dei «diritti dell’uomo» fu compensata da una drastica limitazione dei diritti delle donne, che si videro negare il controllo sui beni loro proprietà e sui relativi proventi, nonché il diritto acquisire un’istruzione superiore e/o una formazione professionale. E pensiamo all’antica Grecia come alla culla della democrazia, tralasciando il fatto che alla metà femminile del popolo era esplicitamente negato il diritto di voto. 18


INVIIn tutto il Regno Unito ci sono più statue di uomini di nome John che statue di donne.

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SIBILI 20


il merito è una questione di opinioni, e le opinioni sono plasmate dalla cultura. Abbiamo cancellato e dimenticato dalla Storia tante donne dotate di genio.

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CHI? IO?

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«Un tempo credevo di avere un talento creativo, ma ho rinunciato a questa idea; una donna non decide di comporre - nessuna è stata capace di farlo, perché dovrei esserlo io?»

Cosi scriveva nei suoi diari la compositrice Clara Schumann, nel 1839. Il dramma è che si sbagliava: certe donne prima di lei ne erano state capaci, è solo che non erano mai riuscite a conquistarsi una «vasta notorietà», perché una donna è condannata all’oblio non appena lascia questo mondo, e la sua opera, a causa dell’assenza

dei dati di genere, finisce spesso per essere attribuita a un uomo. I libri di testo continuano a parlare di Thomas Hunt Morgan come dello scienziato che scoprì l’origine cromosomica del sesso, trascurando il fatto che furono gli esperimenti di Nettie Stevens a individuare il fenomeno. Fu Cecilia PayneGaposchkin, non il suo 24

supervisore maschio, a scoprire che il sole è fatto perlopiù di idrogeno. Furono gli esperimenti di Rosalind Franklin ad accertare che il Dna è composto da due catene più una spina dorsale zucchero-fosfato e a permettere a James Watson e Francis Crick (che vinsero il Nobel e oggi sono famosi tutto il mondo) di «scoprire» il Dna.


06 PER AMOR DI SEMPLIFICAZIONE

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La gente I software di riconoscimento vocale installati sulle auto dovrebbero servire a limitare le distrazioni e aumentare la sicurezza, ma con le donne, spesso, non funzionano. Un articolo pubblicato dal sito Autoblog riportava l’esperienza di una signora che

nel 2012 aveva acquistato una Ford Focus, scoprendo poi che il sistema di comandi vocali dava retta soltanto a suo marito, anche quando era seduto al posto del passeggero. A volte basta parlare con un tono di voce più basso per farlo funzionare.

“persona” Le tecnologie di riconoscimento vocale si basano su un processo di apprendimento a partire da enormi database di registrazioni vocali, detti corpora in cui predominano le voci maschili. Database sbilanciati elaborano algoritmi sbilanciati.

Da uno studio dell’università di Washington sulle immagini Google relative a quarantacinque ambiti lavorativi è risultato che le donne sono rappresentate in misura inferiore del dato reale.

Negli Stati Uniti le amministratrici delegate sono il ventisette per cento del totale, ma su Google Immagini non vanno oltre undici per cento. Risultati altrettanto impari si sono ottenuti dalla ricerca di figure corrispondenti

al termine author, solo il venticinque per cento delle immagini fornite da Google era di donne, ma negli Stati Uniti il cinquantasei per cento degli autori sono in realtà autrici.

“maschio” 27


legge Lo squilibrio condizionava le opinioni del pubblico sull’entità reale della rappresentanza femminile nella categoria. Google Traduttore tende a inserire pronomi maschili nel testo tradotto, anche se nell’originale ci sono termini inequivocabilmente flessi al femminile.

Laddove il turco utilizza pronomi senza connotazione di genere: cosi O bir doktor, che significa « lui/lei è un medico», viene tradotto in inglese con “He is a Doctor”, mentre O Bir hemsire («lui/lei è un/un’ infermiere/a») è reso con She is a nurse.

Nonostante sia assodato da decenni che il maschile generico è tutt’altro che chiaro, le politiche linguistiche di molti Paesi insistono nel dire che si tratta di una pura formalità. In molte lingue, nel caso di nomi che si riferiscono a persone, laddove esistono sia il maschile sia il femminile, il ge-

nere standard è sempre il maschile. Avvocato, podista, genio, vengono interpretati come maschi. Leggiamo le cose al maschile, a meno che non siano marcate in modo esplicito come femminili.

e pensa

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Come avviene quasi dappertutto, i servizi di sgombero neve di Karlskoga (Svezia) erano organizzati in modo da dare precedenza alla ripulitura delle strade più trafficate, lasciando per ultimi i marciapiedi e le piste ciclabili. Le donne tendono a spostarsi a piedi o con i mezzi pubblici molto più di quanto non facciano gli uomini. Gli itinerari degli uomini tendono a essere semplici: dalla periferia ai centro e viceversa, due volte al giorno. Le donne, invece, seguono traiettorie più complicate: lasciare i bambini a scuola prima di andare al lavoro, oppure accompagnare un parente anziano dal medico o fare un po’ di spesa prima rientrare a casa.

Il vecchio piano neve della città di Karlskoga non era stato organizzato apposta per avvantaggiare gli uomini a scapito delle donne. Era il risultato di un’assenza di dati di genere: non è che volessero escludere di proposito le donne: semplicemente non hanno pensato a loro. Non hanno pensato di chiedersi se per caso avessero esigenze diverse.

lla luce dei diversi modelli di mobilità, si rimediò all’errore invertendo la sequenza delle operazioni in modo da dare priorità ai pedoni. Guidare un’auto, anche con sette o otto centimetri di neve, è comunque più facile che condurre un passeggino su un marciapiede altrettanto innevato.

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Nello Sri Lanka, è soprattutto ai maschi che si insegna a nuotare e ad arrampicarsi sugli alberi: ecco perché nello tsunami del dicembre 2004 le vittime donne sono state il quadruplo degli uomini; i maschi sono riusciti a sopravvivere all‘onda di maremoto. Mancava poco alla quarta World Conference on Women che sì sarebbe tenuta a Pechino nel settembre del 1995 su iniziativa delle Nazioni unite: Hillary Clinton era decisa a partecipare con un intervento centrato sui diritti delle donne, ma il suo staff sembrava un po’ perplesso. «Non una questione di primo piano per il governo (…) rispetto a quanto sta accadendo nel mondo: il crollo dell’Unione Sovietica, la situazione in Ruanda e in Bosnia... Forse sarebbe meglio se ne parlassi in un’altra sede».

Quando le cose vanno male - quando sopraggiungono guerre, disastri naturali, pandemie - tutti i vuoti di dati che abbiamo finora si moltiplicano. La vera ragione per cui si escludono le donne è che i diritti del cinquanta per cento della popolazione sono Non c’è nessuna norma inconsiderati una ternazionale che obblighi ad questione minoritaria ascoltare la voce delle donne

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quando si ricostruiscono realtà sociali e urbane colpite da un disastro naturale nonostante dovrebbero esserci. Ma di solito prima si fa la rivoluzione, poi ci si occupa delle donne, nonostante sia dimostrato che i Paesi in cui le donne sono escluse dai ruoli di potere e trattate come cittadine di seconda categoria tendono a essere meno pacifici.


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O re ltre ri nz a co leva e t in m n n ra sis fe ini trar ti, a m ter d m li i a lc as e po elle min nel ll’in uni chi sul c c a ili le c ric f fa le ost om ltre , de ric lus erc em tto c s os pl s ll er ion a m c tr om cus i pe ess pe a s che e d tori ine he o p p e r i, c i p e m i s n le po lica è la r tro e a ci e so i di on di e c di te, he ice pp nim e dic gge chia so ffer o u h t r n sa i l rm co e d ca. mu ali, ma e. I ti f an o on rpi on La te so na co em o ic d ne ma vol no co rp i , e l s d i, tr le o re tr tro me i o p d n o d op p po on tr i tu po or ne op tte m so po on n al o i.

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V E N E R E


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MONDO

“Senza distinzioni di genere» non significa automaticamente «paritario».

Prendere in considerazione solo il corpo maschile costa sicuramente meno. Ma non è la realtà. C’è un modo migliore di conoscere la realtà. Basta dare più rappresentanza alle donne in tutti gli ambiti della nostra vita. Visto il contributo che loro hanno dato e possono dare nei campi più disparati, dalla politica alla diplomazia, dal design alla pianificazione

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urbana, compensare il vuoto di dati fa bene a tutti. Quando si esclude il cinquanta per cento dell’umanità alla produzione di conoscenza, ciò che si perde sono idee che potrebbero cambiare il mondo. La loro presenza fa uscire dall’ombra le vite e le prospettive femminili, e questo è un vantaggio per l’intera umanità. La risposta a Freud e al suo enigma della femminilità» è sempre stata davanti agli occhi di tutti. Basta chiedere alle donne.


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LA RIVOLUZIONE INIZIA DALLE TASCHE.

CREDITI

BIBLIOGRAFIA: „INVISIBILI“ DI CAROLINE CRIADO PEREZ

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FOTOGRAFIE: ALAN SCHALLER FAN-HO GEORGE MAYER JONAS LINDSTROEM LINDSAY ADLER


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