NOI Magazine - Febbraio 2013

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PSICOLOGIA

Il "self help strategico"

Come costruire autonomamente autoinganni terapeutici «Gli uomini credono volentieri ciò che desiderano sia vero». Giulio Cesare di Chiara Ratto Psicologa e Psicoterapeuta

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ino ad oggi abbiamo affrontato temi riguardanti il coaching e la soluzione di problemi di varia natura in ambito organizzativo e manageriale. Ciò che spero sia apparso chiaro dai miei precedenti articoli, è come ognuno di noi possa concretamente contribuire a costruire i propri problemi e come, mediante l’intervento di un esperto, sia possibile risolverli in tempi molto rapidi. Ora vorrei farvi comprendere come, se gli esseri umani possono avere la capacità in un senso,

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possano esercitarla anche in un senso opposto, ovvero non solo nel mantenimento di situazioni problematiche, ma anche nella creazione di circostanze terapeutiche, orientando la propria realtà in direzioni funzionali e positive. Fino ad ora quindi, abbiamo focalizzato l’attenzione soprattutto sul «come» aiutare dirigenti e manager a venire fuori da alcune trappole mentali. Da ora in avanti, tratterò del «come» evitare di costruirsi tali trappole, oppure del «come» evitare di buttarcisi dentro, una volta che non abbiamo

potuto evitare di costruirle. Infine, di come riuscire ad uscire da soli da alcune di queste, non troppo profonde. Questo è ciò che in Terapia Breve Strategica viene definito autoinganno terapeutico, ovvero l’abilità di un soggetto di costruirsi visioni della realtà che lo conducano a cambiare le sue disposizioni e le reazioni disfunzionali. È bene chiarire fin da subito che ciò che verrà esposto può essere idoneo solo quando il problema costruito non sia giunto ad una tale complicatezza e rigidità di persistenza da richiedere l’aiuto di uno specialiNOI - FEBBRAIO 2013


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