Orecchie d'asino n°6 ottobre 1997

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PROGETTO GIOCO

automatizzata); debbono riconoscere la propria dipendenza dai ritmi naturali (visto il distacco crescente da animali e vegetali, con una vita sempre più urbanizzata); necessitano di compagni di gioco, per uno scambio ed un incontro libero (considerato che i tempi scolastici sono prolungati, anticipati per tutti a tre anni, che i ritmi quotidiani sono frenetici, che fratelli, cugini, vicini sono rari). “Progetto Gioco” allora significa disporre di modelli di intervento molteplici, economicamente possibili, di una cultura ludica adeguata ai bisogni ed alle conoscenze più recenti in fatto di attrezzature, dinamiche di gruppo, tecniche di animazione, di una strategia di intervento che contempli le varie istituzioni pubbliche e private che “occupano” il tempo quotidiano del bambino. Gioco quindi un termine complesso, che può significare educare alla convivenza, tra handicappati e non, tra etnie e culture diverse, contro la solitudine; educare alla creatività ed a destreggiarsi tra la pressione del consumismo e la capacità di padroneggiare simboli e immagini per rapportarli alla realtà; addestrare alla sicurezza, all’autonomia, contro i rischi ed i pericoli; sensibilizzare alla natura ed al suo uso senza distruggere e sciupare; educare al piacere della lettura. Sono tutti campi per i quali si dispone oggi di giocattoli, di giochi, di tecniche di animazione ludica appropriata. Ludoteca è un termine che indica uno strumento duttile. Ed oggi già si sono sperimentati in Europa ed in Italia alcuni modelli di campi gioco ben attrezzati, accessibili, sicuri, centri gioco e ludoteche del tempo libero e di scuola, spazi gioco per portatori di handicap, ludobus e animazioni itineranti e di piazza, cascine per bambini, mediateche per bambini, campi d’avventura. Progetto gioco per un ente territoriale “Progetto Gioco” per un ente pubblico territoriale, che abbia competenze nel campo della cultura, della formazione, dell’assistenza, della qualità della vita, significa allora mettere a frutto conoscenze e modelli, per approntare una strategia operativa che ponga in condizione ciascuno di arricchire il proprio operare, sia esso istituzione educativa, associazione, gruppo spontaneo, oppure educatore, animatore, volontario. Obiettivo. “Progetto Gioco” è un intervento graduale e pluriennale, di indagine sulle disponibilità a sperimentare e conoscere, di insegnamento ed incoraggiamento, di sperimentazione e sostegno, affinché ogni centro abitato abbia il suo progetto gioco ed il suo gruppo di educatori- animatori-genitori impegnati ad elaborarlo e realizzarlo. Durata. L’intervento per un Progetto Gioco territoriale dovrebbe svilupparsi ed andare a fine nell’arco di tre anni, dal momento di avvio.

PER AMMINISTRAZIONI PROVINCIALI, CONSORZI DI COMUNI, COMUNITÀ MONTANE

Significato e obiettivi del Progetto Gioco Educatori, insegnanti,, animatori si misurano e premono verso una professione nuova cui attribuiscono significati nuovi e per la quale si avvalgono tanto della semplicità materica, quanto delle simbologie più sofisticate. Le scuole, dalla materna alla media, nel pieno del loro processo di trasformazione e di realizzazione di nuovi programmi e orientamenti, a confronto diretto con i nuovi bambini ed i nuovi genitori, aprono al gioco ed ai nuovi modelli educativi del territorio. Molte si chiedono se dotarsi, di una ludoteca. La ludoteca servizio ideato per rispondere a nuove esigenze e nuove aspettative dell’infanzia (stare insieme, sperimentare, fare, ecc.). Essa è da considerarsi l’evoluzione del vecchio cortile o dell’aia dove ci si ritrovava tutti a giocare, o dell’oratorio, istituito per togliere i bambini dalla strada. Oggi, che insegnanti e genitori stanno riconoscendo sempre più al gioco un valore educativo, esperienza necessaria per uno sviluppo armonico e completo della personalità, tempo e spazio per giocare devono essere offerti ad ogni bambino e ragazzo, in modo adeguato. Ludoteca significa dunque, non un nuovo contenitore dove rinchiudere i bambini, ma vuol dire poter giocare, possibilmente tutti i giorni. Ne deriva che una ludoteca andrebbe creata in ogni luogo dove i bambini si possono incontrare o debbano stare quotidianamente: dalla scuola, all’oratorio, al centro sociale, alla biblioteca, al cortile di caseggiato, allo spazio pubblico all’aperto. Giocare è anche simulare situazioni e ruoli che si troveranno e si assumeranno da adulti, significa provare e poter sbagliare, consentire di sperimentare il nuovo, le sconfitte, le difficoltà; imparare ad adeguare azioni e scelte alle proprie forze, provare il rapporto con gli altri, più adulti o più piccoli, più aggressivi o più disponibili. Giocare ha sempre significato per l’individuo giovane “scuola di vita”, approccio con il mondo dei grandi. Ed oggi che per molti versi l’infanzia non è più infanzia, quando decine sono gli oggetti \ giocattolo regalati, centinaia le ore di immagini assorbite, tanti i modelli proposti, non sempre comprensibili, i bambini esigono tempo per capire, decifrare, provare, confrontarsi. Altrimenti rischiano il vacuo ed il confuso del troppo. Oggi i bambini ed i ragazzi hanno bisogno di imparare e sperimentare maggiore autonomia (considerata la presenza, molto spesso ansiosa ed eccessiva, dei genitori e degli insegnanti); debbono scoprire le proprie abilità manuali e corporee (in una realtà sempre più

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