Una seduta consiliare molto Daniela Giuffrida Il MUOS di Niscemi – sistema di comunicazioni satellitari militari ad alta frequenza e a banda stretta che utilizza quattro satelliti geostazionari e altre quattro stazioni di ricevimento a terra – raggiungerà la piena attività nell’estate del 2019. Del relativo inquinamento elettromagnetico e delle malformazioni è stato ampiamente dibattuto. I movimenti NO MUOS hanno sempre lottato. Che l’argomento MUOS sia ostico per la maggior parte dei politici che siedono nelle varie assemblee è un dato di fatto. Che l’argomento MUOS sia argomento difficile da affrontare per chi, poi, deve fare i conti con i signori che detengono il potere in Italia (alla mercè delle potenze straniere) anche questo è un dato di fatto. Le manifestazioni NO MUOS, che tanto impegno hanno richiesto agli attivisti coinvolgendo migliaia e migliaia di persone, quasi mai hanno appassionato le grandi testate. Meno ancora i processi che sono stati celebrati contro la base o contro gli attivisti. La mattinata del 28 febbraio scorso in Corte di Appello a Catania si è svolta l’udienza relativa al processo che ha visto assolti il dirigente regionale e gli altri coimputati implicati nelle indagini condotte dalla Procura di Caltagirone sul pasticcio MUOS di Niscemi. Tutto verrà discusso in ultima udienza il 16 maggio prossimo. La sera del 28 febbraio scorso, presso l’aula consiliare del Municipio di Niscemi, si è tenuto un Consiglio comunale sul MUOS così come più volte richiesto dagli attivisti presenti sul territorio.
Sono state invitate tutte le cariche dello Stato, dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al ministro Trenta a tutti i gruppi parlamentari di Camera e Senato. Invitati anche tutti i gruppi parlamentari della Regione
Siciliana e i deputati dell’ARS. Praticamente tutte le forze politiche stazionanti nei vari transatlantici, eppure le partecipazioni si contano su solo tre dita di una mano.