Casablanca n. 47

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Editoriale stessa persona. La stessa istituzione. *** Questo numero arriva con molto ritardo… All’inizio si voleva fare un numero speciale sulla storia di Mario Ciancarella. “Casablanca” ha chiesto a vari personaggi che avrebbero e potrebbero dire delle cose sulla vicenda, di scrivere e partecipare alla stesura del numero speciale. Nessuno ha avuto il coraggio di dire NO, oppure non voglio scrivere, non mi voglio esporre, si è preferito rispondere non posso, sono molto

impegnato… troppo lavoro arretrato… le feste… però se aspetti dopo le feste… La redazione ha aspettato, ha spostato l’uscita di “Casablanca – 47” perché riteneva utile e fondamentale quegli interventi… Sono passate le feste ma gli articoli non sono arrivati. Abbiamo solamente perso tempo. Così come ha fatto da sempre, da 11 anni – la rivista vuole portare avanti questa storia fino alla fine, a fianco di Mario Ciancarella, e lo vuole fare con serietà, correttezza, etica. “Casablanca” non vuole essere latitante.

Noi con moltissimo ritardo andiamo in rete. Sappiamo che la lotta continua. L’Associazione Antimafie “Rita Atria” che da 24 anni segue, assiste e lotta con e per il capitano, dopo la sentenza ha anche scritto al Presidente della Repubblica Mattarella, chiedendo “che Mario Ciancarella venga ricevuto al Quirinale dalle più alte cariche istituzionali, insieme alla sua famiglia, per riconoscergli l'onore civile e militare a lui dovuto per avere sacrificato la propria vita e quella dei suoi familiari sull’ara della fedeltà allo Stato Italiano, che egli venga riabilitato nell’Arma dell’Aeronautica con il conferimento del massimo grado spettante alla sua carica di Ufficiale …” Ancora aspettiamo risposte. “Noi andremo avanti per la nostra strada, – si legge nel documento dell’Associazione Antimafie ‘Rita Atria’ – ma rifacendoci alle parole dette dall’onorevole Mattiello e dall’onorevole Fava, durante la conferenza stampa di giovedì 10 novembre 2016, è la politica che ha il dovere di fare luce su una delle pagine più oscure della storia italiana e visto quanto emerso negli ultimi mesi, di cercare le vere cause di tutte le morti sospette che orbitano intorno alla strage di Ustica, dovere che non si può certo delegare ad un'associazione o ai singoli cittadini”. Noi andremo avanti.

Bentornato Capitano!

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