Casablanca n. 43

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Sigonella capitale mondiale dei droni pace Barack Obama. Grazie all’acquisizione di documenti top secret provenienti dalle centrali dell’intelligence USA, datati luglio 2012, i giornalisti di Spiegel hanno accertato che l’installazione di Ramstein è «al centro di ogni attacco di droni dell’US Air Force». DA SIGONELLA PER MIRARE MEGLIO «La stazione UAS SATCOM di Ramstein è il punto focale per le comunicazioni con i velivoli senza pilot», spiegava poi Dan Gettinger, co-direttore del Center for the Study of the Drone del Bard College di New York. «Anche se i piloti stanno seduti nelle basi aeree in Nevada, Arizona o Missouri, e anche se gli obiettivi sono localizzati in Corno d’Africa o nella Penisola Arabica, il quartiere generale dell’US Air Force di Ramstein è sempre più coinvolto. I diagrammi pubblicati dai servizi d’intelligence rivelano come esistano al mondo due luoghi indispensabili per la guerra dei droni: Ramstein e la base aerea di Creech, in un’area ermeticamente sigillata nel deserto del Nevada a un’ora d’auto da Las Vegas, che serve da hub di trasmissione per una decina di basi dell’aeronautica militare di diversi Stati USA. Attualmente i cable in fibra ottica garantiscono la rapida trasmissione dei dati, che sono anche inviati alla National Security Agency e all’Air and Space Operation Center (AOC) di Ramstein». Al centro per le operazioni aerospaziali ospitato in Germania, più di 500 militari statunitensi effettuano 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno, il monitoraggio dello spazio aereo di tutta Europa e del continente africano. «Una volta che la connessione è stata stabilita tra i piloti dei droni in Nevada e l’AOC di Ramstein, i

comandi sono dirottati dalla base tedesca ai satelliti», aggiunge il settimanale Spiegel.«Dallo spazio essi sono poi trasmessi ai droni. E qui è quando l’installazione geografica di Ramstein entra in gioco. Nessun satellite che ruota intorno alla Terra ha l’abilità di inviare direttamente un segnale dal Pakistan agli Stati Uniti. La distanza è enorme e la curvature della Terra sono troppo grandi. Senza un secondo trasmettitore satellitare, accrescerebbe il tempo di latenza del flusso dei dati e sarebbe impossibile avere risposte celeri e manovre precise perché le immagini video dal drone non giungerebbero in tempo reale agli Stati Uniti. In altre parole, senza l’assistenza da Ramstein, è come se i piloti operassero più o meno alla cieca». Con l’entrata in funzione dell’UAS SATCOM Relay Facility di Sigonella, i sistemi di comando e controllo dei velivolikiller opereranno con ulteriore precisione ma soprattutto si eviteranno gli effetti negativi di eventuali black-out ai network di guerra architettati dai moderni dottor Stranamore di Washington e dintorni. Il bando di gara per la realizzazione a NAS 2 Sigonella della “stazione gemella” per le telecomunicazioni via satellite del Sistema degli aerei senza pilota (Unmanned Aircraft System UAS) è stato pubblicato il 14 novembre 2015 dal Naval Facilities Engineering Command Office per l’Europa e l’Asia sudoccidentale della Marina militare Usa con sede a Napoli. Il bando, classificato con il codice n. 3319116r1007, prevede la demolizione e la rimozione delle vecchie infrastrutture ospitate nell’area e la realizzazione del nuovo centro per il controllo dei droni con relative strade d’accesso per un importo compreso tra i 10 e i 25 milioni di dollari, a cui si Casablanca 35

aggiungeranno 1.225.000 dollari per l’acquisto delle apparecchiature destinate al sistema di comando, controllo e telecomunicazione. La società contractor dovrà consegnare i lavori entro 550 giorni dalla stipula dell’accordo con il Dipartimento della marina statunitense. SIGONELLA CAPITALE MONDIALE DEI DRONI Il nuovo sito di trasmissione occuperà un’area di 1.200 metri quadri circa. «Nel nuovo centro saranno installati dodici ripetitori UAS SATCCOM con antenne, macchinari e generatori di potenza con la possibilità di aggiungere altri otto ripetitori della stessa tipologi», è riportato nella scheda progettuale fornita dal Dipartimento della difesa. «Il progetto prevede inoltre tutti i sistemi infrastrutturali, meccanici, elettrici, stradali, di prevenzione incendi ed allarme per supportare il sito per le comunicazioni satellitari». «La costruzione di una SATCOM Antenna Relay facility a Sigonella è necessaria per supportare i link di comando dei velivoli controllati a distanza, in modo da collegare le stazioni terrestre presenti negli Stati Uniti con gli aerei senza pilota operativi nella regione dell’Oceano atlantico», aggiunge il Pentagono. «Il sito di Sigonella garantirà la metà delle trasmissioni del Sistema dei velivoli senza pilota UAS e opererà in appoggio al sito di Ramstein (Germania). Con il completamento di questo progetto saranno soddisfatte le richieste a lungo termine di ripetitori SATCOM per i “Predator” (MQ-1), i “Reaper” (MQ-9) e i “Global Hawk” (RQ4). Il nuovo sito supporterà inoltre il sistema si sorveglianza aeronavale con velivoli senza


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