Paceco… ‘u prufissuri e la banca amica… associazione di tipo mafioso unitamente, tra gli altri, a Vincenzo Virga. Il collaboratore di giustizia Vincenzo Sinacori dichiara di avere trascorso, tra il 1994 ed il 1996, alcuni periodi della sua lunga latitanza nella frazione di Dattilo, ospite nell’abitazione di Gino. ’U prufissuri è fratello di Rocco Coppola, compare di Francesco Milazzo, per avergli fatto da testimone di nozze, condannato per associazione di tipo mafioso, omicidio ed altro insieme a vari esponenti mafiosi quali Matteo Messina Denaro, Nicola Di Trapani, Vito Mazzara, Sinacori Vincenzo e Virga Vincenzo. Lo stesso Rocco Coppola ha inoltre avuto quale testimone d’anello il noto killer mafioso Vito Parisi; è fratello di Girolamo Antonino Coppola alias “Mimmetto”, funzionario presso la Regione Siciliana, nel 2009 indagato dalla Squadra Mobile di Trapani per associazione mafiosa nell’indagine GOLEM. La vicinanza del “professore” ad ambienti mafiosi qualificati trova origini, come giudizialmente accertato, già negli anni ’70, quando teneva a battesimo Sugamiele Vito, figlio di Gaspare e nipote del vecchio boss Vito Sugamiele. È a tale epoca che risale l’assunzione della qualifica di “uomo d’onore”. UNA FAMIGLIA DI RISPETTO Nel 1987, nell’ambito dell’attività investigativa condotta dai CC di Trapani a carico di Francesco
Orlando, indagato per duplice omicidio, risultava essere in contatto con soggetti contigui a Cosa Nostra, tra i quali Giuseppe Maiorana. Nel 1996 ’u prufissuri viene arrestato per concorso esterno in
associazione mafiosa e, da alcune intercettazioni col fratello Giacomo dal carcere, si evince in modo chiaro come, nonostante la lunga detenzione patita, a Filippo Coppola venga ancora riconosciuto, dai sodali, il “prestigio” derivante dalla posizione di primo piano all’interno del panorama mafioso di appartenenza. La condivisione delle delicate vicende di mafia trattate, il ruolo di tramite nel passaggio di informazioni da e verso il carcere e i consigli dispensati per eludere le investigazioni, lasciano ben comprendere come gli anni di reclusione non abbiano scalfito in alcun modo la caratura mafiosa né reciso i collegamenti con i vertici dell’organizzazione criminale. Inoltre, Filippo Coppola, anche dopo la detenzione e la misura di sicurezza cui è stato sottoposto, ha continuato a mantenere saldi rapporti con la consorteria mafiosa d’appartenenza. Casablanca 22
A riprova di tale legame, concorrono anche i frequenti controlli operati a suo carico, fino a tutto il 2012, in compagnia di pregiudicati e mafiosi di spessore, tra i quali vi sono Michele Mazzara, Giovan Battista Scaduto, Vito Tosto. Poiché il consolidato inserimento nell’associazione mafiosa Cosa Nostra ha carattere tendenzialmente permanente, nel senso che, avuto riguardo agli aspetti del tutto peculiari di siffatta associazione rispetto a qualsiasi altra organizzazione criminale, è estremamente difficile il recesso da essa senza il concorso di particolari condizioni, quali la dissociazione a rischio della vita (secondo il giuramento prestato all’atto dell’affiliazione), l’estromissione, la duratura detenzione e simili. Sicché ogni qual volta sia accertata storicamente l’adesione all’organizzazione criminale denominata Cosa Nostra, siffatta adesione deve presumersi permanente, anche al di là dei confini temporali delle condotte accertate, salvo la prova certa di ulteriori fatti positivi che denotino il recesso dell’aderente. E sulla contiguità del “professore”, sulla sua pervicacia, non c’è alcun dubbio, e lui riesce a superare indenne la trasformazione di Cosa Nostra in Cosa Grigia, ad adeguarsi, anche perché ha una famiglia solida alle spalle ed una città che è così abituata alla sua egemonizzazione, da sembrare sonnambula, tanto che nelle scuole progetti sulla legalità se ne fanno di rado ed in sordina: ci sono troppi parenti in giro. TANTI AMICI IMPORTANTI La famigghia è coesa: in seguito