CASABLANCA N. 28 - La ribellione

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Cultura e Spazi Culturali pignorati, non più usufruibili la possibilità di lavorare su e in determinate situazioni (eventi collettivi pianificati), di collaborare servendosi di professionalità, competenze e conoscenze differenti appartenenti a coloro i quali fossero pronti e disposti a rivoluzionare l’assetto sociale mediante nuove imprese (artistiche, laboratoriali, urbanistiche). Se ci addentrassimo nel cuore del situazionismo forse l’accostamento sembrerebbe un tantino forzato, ma se decidiamo di fermarci a questa, senz’altro riduttiva, ma calzante definizione, l’analogia funziona. SIRACUSA COME MILANO In Sicilia, nella bella e dannata terra del mancato sviluppo, caratterizzata da corruzione, clientelismo e chi più ne ha più ne metta, si erge come un faro che indica la retta rotta “The Hub Sicilia” con sede a Siracusa, lo spazio nato entro il progetto Euro-South Hub di cui è capofila il Dipartimento di Architettura dell’Università di Catania e partner l’Università di Malta, il Comune di Siracusa, Confcooperative Siracusa e la scuola Pirandello di Lampedusa. Il nostro Hub isolano si fa promotore di “Business Clinic” una chiamata all’arte della proposizione:

29 le idee pervenute. Proposte circa le possibili soluzioni per la mobilità sostenibile e la limitazione del traffico; circa l’organizzazione di attività di tipo culturale, quali festival o spazi multimediali, o sociale, comunità per minori, laboratori sulla sostenibilità per i più piccoli; circa la gestione di spazi pubblici, aree verdi fino alla creazione di orti urbani. Una volta che le idee sono messe nero su bianco si è già in clima di “situazione”, l’Hub mette a disposizione una squadra di professionisti competenti che parteciperanno al progetto di svolgimento delle idee con maggiori potenzialità e che metteranno i loro saperi a disposizione degli ideatori così che l’idea, il progetto, possa trasformarsi in pratica, attività concreta! Ciò che avviene in un Hub è un vero e proprio confronto e dialogo, messa in gioco di voglia di fare e fare, di bisogno di crescita e possibilità di crescere, di studio curato e accurato di punti di forza e debolezze, di risanamento e cooperazione allo sviluppo, al miglioramento a ciò che aspira ad avere, ma soprattutto ad essere un risultato. Ecco dunque perché per contrarietà, all’atto tragico di provocazione e disprezzo del “rogo dell’opera d’arte”, ciò che viene in

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mente è l’Hub e coloro che lo promuovono e lo sostengono: non eroi “d’azione”, ma uomini e donne “in azione”.


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