Architecture portfolio

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PORTFOLIO Carla Buccella

Mi chiamo Carla Buccella e frequento la facoltà di Architettura presso l’università Gabriele D’Annunzio di Pescara. Scegliere la facoltà di architettura non può essere un’incertezza perché la persona che la sceglie sa già che vede la realtà in modo diverso, come un qualcosa che si evolve ma che allo stesso tempo può essere migliorata. Da quando ho scelto questa facoltà mi rendo conto di come è cambiato il modo di approcciarmi con tutto quello che mi circonda.

Fare nuove esperienze mi permetterebbe non solo di conoscere nuove realtà, nuove persone, magari condividere con altri l’amore per l’architettura, ma soprattutto mi darebbe la possibilità di crescere, di imparare e di migliorarmi. Un futuro architetto non deve mai smettere di ricercare e di ricercarsi ma deve continuare a studiare la realtà per progettarla nel migliore dei modi.

Nata a Lanciano il 4/4/1994

Superiori: liceo scientifico

Iscritta all’anno accademico 2013/14

Tel 3206968531

carla.buccella94@gmail.com

Inglese

Autocad

Lumion

Rhinoceros

Cinema 4d

Prospective rectifier

Qgis

Photoshop

Illustrator

ScketchUp

TITOLI

Diploma liceo scientifico G.Galilei di Lanciano

Authorized Rhino Traning Center presso SAMILO LAB

Frequenza del corso Revit nell’anno accademico 2016/2017 presso l’università Gabriele D’Annunzio

ESPERIENZE

Concorso Villard 18 nel corso accademico 2016/2017 con l’università Gabriele D’Annunzio ( aventi come mete Piacenza, Milano, Venezia, Parigi )

IFAS 2017 workshop in Grecia con l’università Gabriele D’Annunzio

COMPOSIZIONE I LA STANZA DELL’ ANIMA

Luogo dell’anima

La Pineta di Rocca

San Giovanni

Luogo che cerca di rappresentare ciò che noi siamo e di interpretare le esigenze del nostro spirito. Per questo è stato scelto un luogo molto vicino a San Vito Chietino, il mio paese.

La Pineta di Rocca San Giovanni oltre ad essere un luogo che permette di allontanarti dai pensieri, per me rappresenta un posto dove riesco a trovare la pace e la serenità perchè un giorno sognai di trascorrere, in questo stesso luogo, un giorno assieme a mio nonno.Infatti questa scelta vuole rappresentare la mia stanza, simbolo dell’incontro spirituale tra me e mio nonno. Sono stati inseriti elementi appartenenti al luogo e per dare identità a questi vengono riproposti in funzione delle emozioni che mi trasmettono.

La Pineta di Rocca San Giovanni è situata vicino San Vito Chietino, il mio paese di origine. Infatti spesso mi reco in questo posto per studiare o per rilassarmi. Luogo silenzioso dove la luce viene filtrata dalla natura.

Presenta la vista sul mare dove è possibile osservare l’eremo D’Annunziano.

Presenza del pavimento vetrato attraverso il quale è possibile osservare le radici degli alberi sottostanti che rappresentano la provenienza dell’individuo dal proprio albero genealogico. Inoltre grazie alle proprietà del vetro, ai riflessi della luce si creano riflessi di luce che si modificano durante il corso della giornata.

Su un lato viene inserita una seduta con al centro un fuoco che rievoca l’importanza del calore del nucleo familiare. Essa è posto leggermente al di sotto dell livello del

La stanza non ha un preciso corso da seguire, infatti lascia la possibilità di entrare in ogni parte della stessa, eccetto dove sono situate le lastre di critallo verticali. Con l’aggiunta di tende in lino disposte verticalmente assieme alla forza del vento crea un’atmosfera movimentata e caotica.

La stanza dell’anima

Pianta attacco a terra scala 1:50 Sezione scala 1:100 Pianta con tende sezionate scala 1:100

COMPOSIZIONE III

POLO MULTIFUNZIONALE

CORDONE VERDE che cerca di fondere il tessuto industriale con quello residenziale

1_Residenze per i lavoratori

2_Beb

3_Casa dello sport _Percorsi

Percorsi aerei

Percorso dello sport

Planimetria scala 1:500

sezione scala 1:500
Planimetria scala 1:200
Prospetto principale scala 1:200
Pianta tipo scala 1:200 Piante scala 1:1000 Stralcio sezione scala 1:100 ingresso piazza interno scuola di danza piazza centrale

MATERIALI

TOWER HOUSE IN BRASSCHAAT

L’abitazione sorge su una torre dell’acqua in disuso. La struttura della torre originaria è in calcestruzzo. La parte superiore, il serbatorio dell’acqua, è un cilindro alto 4 m, sostenuto da una struttura verticale fatta da quattro pilastri di 23 m. Al centro ci sono tre piattaforme di dimensione 4x4 m; ancora più in basso c’è un plinto che originariamente ospitava il sistema di filtraggio per l’acqua. Agli inizi degli anni 90’, la struttura venne restaurata: su tre lati furono poste partizioni in vetro profilato con sezione a U, mentre per il lato sud fu usato vetro trasparente. La scelta di questo tipo di vetro non è casuale, infatti, il vetro U-GLASS gode di varie proprietà: - permette una elevata e uniforme diffusione della luce e dei raggi solari in ambienti interni, controllando anche l’abbagliamento causato dai raggi solari; - grazie alla buona capacità di isolamento termico, trattiene il calore in inverno. E’ importante l’ingresso del calore in un ambiente caratterizzato da un clima di tipo atlantico, in cui c’è una forte escursione termica, forte umidità e precipitazioni abbondanti. Tant’è che il lato sud, quello maggiormente esposto ai raggi solari, è chiuso con vetro trasparente, per far entrare ancora più calore.

Sul lato nord sono fissate scal

Pianta scala 1:100

Pianta scala 1:20

COSTRUIRE SUL COSTRUITO
SEZIONE SCALA 1:100

PROGETTAZIONE

AMBIENTALE

RIQUALIFICAZIONE DELLA GALLERIA DI SAN VITO CHIETINO

CONOSCENZA DEL LUOGO

La galleria è situata nel comune di S. Vito Marina (Ch), nei pressi dell’Eremo D’Annunziano. Attualmente l’area è accessibile attraverso una piccola stradina di campagna, percorribile solamente a piedi.

UTENZA, SERVIZI, GESTIONE

A chi si rivolge il progetto?

[1] UTENZA

Ai fruitori della pista ciclabile.

A tutti coloro che vogliono fare del Turismo Esperienziale, coerente con la vocazione del territorio, per riscoprire in particolare la memoria storica del luogo

Per vivere una giornata al mare come un’ esperienza alternativa

Che cosa offre?

[2] SERVIZI

Museo dedicato a G. D’Annunzio

Pista Ciclabile Servizi Primari (servizi igienici, Infopoint)

[1] SUOLO

Il suolo è costituito prevalentemente da ghiaia. Ma all’esterno della galleria, nei pressi della stradina di accesso, è possibile notare la presenza di terriccio e erba verde.

[3] CLIMA

Il clima è di tipo mediterraneo con estati calde e secche ed inverni miti e piovosi.

[2] VEGETAZIONE

La vegetazione è costituita da arbusti verdi e da canne “Arundo Donax”, tipiche della zona del bacino Mediterraneo.

In particolare abbiamo focalizzato l’attenzione sul museo, inteso come luogo per far rivivere la memoria di un importante personaggio storico del luogo, attraverso la riscoperta delle sue opere distinte in tre padiglioni: ARTE, CINEMA,POESIA

Tali servizi garantiscono una fruizione delle gallerie sia diurna che notturna, offrendo anche eventi culturali serali

Quando sarà fruibile?

[3] GESTIONE

Struttura interna Struttura esterna

A chi sarà affidato?

Gestione ANNUALE Gestione STAGIONALE

[4] COMPETENZE

Le canne possono raggiungere anche un’altezza di 4 mt

Il sistema dei ponteggi sarà affidato a imprese specializzate locali I sistemi che costituiscono le chiusure saranno dati in mano a operatori della zona istruiti attraverso dei corsi di formazione, per implementare l’economia locale.

Gli operatori economici della costa si occuperanno della manutenzione.

Focus sulla strada di accesso alla galleria. Si può notare una vegetazione molto ricca.

ATTACCO A TERRA struttura in ponteggi

Museo di G. D’Annunzio ARTE

Galleria adibita a museo di G. D’Annunzio, costituito da una serie di padiglioni differenti e percorsi espositivi, che poggiano su una struttura in PONTEGGI in acciaio. Struttura costituita da una maglia modulare

A B

Legenda:

12m 4m

pannello A

h=2m, l=1,5m

pannello B

h=1m, l=1,5m

pannello C

h=2,7m, l=1m

pannello D

h=2,7m, l=1,5m

pannello E

h=2,7m, l=0,5m

1 pannello A,B,C,D è costituito da MODULI di lunghezza 50 cm di spessore 9,5cm

Sistema per le pareti espositive costituito da : _canne _bottiglie

Sala videoproiezioni Sala esposizioni Sala lettura (interna)

1 2 3 Sala lettura (esterna)

canne ancorate tra loro con fil di ferro da Ø=1mm anche il pacchetto con al centro la lana di pecora è unito con fil di ferro da Ø=2mm

aggancio ai montanti con fil di ferro

Aste agganciate ai traversi della struttura in ponteggi

che si arrotola intorno al tappo della bottiglia e poi intorno al diametro dei traversi

Padiglione rivestito da pannelli isolanti di 80 x 120 cm composti da: _pallet europero (80x120 cm) _canne _ feltro di lana di pecora

I pannelli sono assemblati in loco in altezza tramite piastre metalliche:

lato a 2 pannelli + 1/2 pannello lato b 3 pannelli + 1/2 pannello lato c 1 pannello

piastre ad L 3 x 12 cm di spessore 5 mm A aggancio dei pannelli superiori tramite ganci a uncino bullonati

B
1,5m 2,5m 4m A
150x150cm 150x250cm
CINEMA POESIA
[1] CINEMA - Sala Videoproiezioni
1,5m
1,5m 2 m 50cm s=4cm s=4cms=1,5cm s=9,5cm
pannelloA
9,5cm 1,24m 84 cm
a a c b
A B C C
[3] POESIA - Sala Lettura interna

16,5m

23 archi costituti da 3 fasci di canne ognuno

Questi fasci sono costituiti da 7 canne di h=4 m e di Ø=6 cm unite da CORDA SISAL NATURALE con Ø=5 mm per creare

4m 1,5m

Ancorag gio tramite ganci in fil di ferro di Φ=5 mm

A questa struttura in archi di fasci di canne sono agganciate le tende di lino

Lingue di tende possono piegarsi e aprire o chiudere la struttura a seconda del soleggiamento, le lingue ripiegate sono poi agganciate con dei bottoni

Aggianci tende alla struttura in canne:

Tende chiuse

Agganci dei tre fasci di canne alla struttura in ponteggi tramite una doppia piastra bullonata a quattro bulloni di 10x20 cm

Tende aperte

spago per agganciare le tende

Studio percorsi e spazi:

Percorso libero

Area di sosta con sedute

Area di sosta con parete attrezzata con dipinti

Area di sosta con videoproiettore

Pianta padiglione cinema

[3]
3 m
POESIA - Sala Lettura esterna
3 m
Struttura costituita da archi di FASCI DI CANNE
2,70 12,10 2,50
[1] CINEMA - Sala Videoproiezioni Sezione padiglione cinema

Sezione padiglione poesia esterno

Direttamente dalla sala lettura interna si può accedere alla sala lettura esterna,sempre attrezzata con sedute e spazi i raccolta per piccoli libricini

Studio percorsi e spazi:

Galleria

Percorso pedonale

Pista ciclabile

Poesia- sala lettura

6,40 2,70 3,70 [3] POESIA - Sala
Lettura esterna
Piano terra Piano primo

Sistema sedute garantito dalla sovrapposizione assemblata di una serie di cassette

Sistema parete attrezzata attraverso una serie di cassette assemblate tra loro. In questo modo la parete diventa una libreria

2,50 [3] POESIA - Sala Lettura interna
Sezione padiglione poesia interno

LABORATORIO DI RESTAURO ISOLA DEL GRAN SASSO

1. Abitazioni lungo Salita San Giuseppe possono essere ricondotte alla tipologia di CASE DI PENDIO (abitazioni sovrapposte), tipiche delle zone interne dell’Abruzzo.

Questa tipologia, solotamente in pietra e tipica dell’Abruzzo montano, è concentrata nei borghi e nei villaggi e si adatta al terreno in pendio. Fin dai tempi della Rivoluzione francese, questi centri di pendio o centri sommitali, erano protetti in periferia da case che formano una massa fitta e compatta, a guisa di muraglia. Questi villaggi sembrano rifarsi proprio agli antichi Castra difensivi. Questi edifici in pietra o laterizio, o talvolta sia in pietra che in laterizio, presentano piccole aperture rettangolari.

“Le finestre quadrangolari, piccole, asimmetriche, incorniciate da robusti architravi in pietra squadrata, e prive di imposte, sembrano le spie o le feritoie di una fortezza”.

M. Ortolani, La casa rurale in Abruzzo, 1961, pag. 17

In queste abitazioni i servizi rustici e i vani della casa sono disposti secondo le condizioni del sito e soprattutto, siccome si doveva guadagnare in altezza lo spazio che mancava in superficie, gli elementi costruttivi della dimora vengono sovrapposti, e non affiancati come nelle regioni di pianura o di collina. L’edificio, partendo dai due piani della tradizionale casa subappeninica, può arrivare fino a sei piani.

Esempio di casa su pendio con media inclinazione

M. Ortolani, La casa rurale in Abruzzo, 1961, pag. 139

Isola del Gran Sasso d'Italia è un comune italiano della provincia di Teramo in Abruzzo e fa parte della Comunità montana Gran Sasso. Il paese sorge in una vallata denominata "Valle Siciliana" ai piedi del Gran Sasso d'Italia e proprio per la vicinanza a questo monte, che ne caratterizza il territorio, esso prende il nome di Isola “del Gran Sasso”.

Il Gran Sasso è chiamato dagli antichi Romani Fiscellus Mons (Monte Ombelico) per la sua posizione centrale nella penisola italiana. Gli ambienti montani che lo caratterizzano è composto da rocce calcaree che lasciano penetrare l'acqua dai rilievi superiori fino in profondità, per farla poi riemergere molto più a valle. Il paese sorge su uno sperone alla confluenza del fiume Ruzzo con il fiume Mavone che delimita lo spazio dello stesso ed è proprio per questo che prende il nome di “Isola”.

Vista frontale delle tre abitazioni lungo Salita San Giuseppe

Queste tre abitazioni, dai tre ai due piani, sembrano presentare le caratteristiche di queste case di pendio. Sorgono infatti, sul pendio che porta al centro del borgo. Sono alte dai 6,6 m ai 7,7 m circa e possiamo vedere in facciata queste tipiche finestre rettangolari, che non seguono nessun allineamento. Sono intonacate esternamente, ma costitute in laterizi e pietra utilizzati insieme.

I tetti sono lignei e anche dalle facciate si vedono sporgere delle travi lignee dell’inteno.

Dettaglio dei Materiali:

La muratura utilizzata: muri misti di pietrame e laterizio, rivestiti da intonaco. Gli edifici si rifanno alla tradizione costruttiva medievale. Nel Medioevo si adottò spesso una formula intermedia tra la tecnica costruttiva in blocchi di pietra squadrata e la muratura in concrezione : pietre non regolarmente squadrate ma organizzate con l’aiuto della malta e di frammenti più piccoli. Queste caratteristiche indicano la volontà, in epoca medioevale, di avvicinarsi alla tecnica costruttiva dell’opus quadratum, usando però materiali spesso di non elevata qualità e manodopera non specializzata come quella impiegata in epoca romana. Questo tipo di muratura è tipico della tradizione costruttiva locale e potremmo definirlo “povero” proprio per l’utilizzo di materiali di non elevata qualità, legato alle condizioni economiche e sociali.

Isola del Gran Sasso Centro storico
Isola del Gran Sasso
Abbazia di San Giovanni ad Insulam Santuario di San Gabriele Centro storico Isola del Gran Sasso Fulcri di interesse di Isola del Gran Sasso Inquadramento territoriale Vs1-Muri misti di pietrame e laterizio Vs2-Muri in pietrame in conci irregolari
0 m 2,5 m 5 m a b c f d a c f d a b b’ a’ N
RILIEVO ARCHITETTONICO DELLA CHIESA DI SAN GIUSEPPE

Porta di accesso prospetto a-a’

mattoni 27x13x5 cm

architrave ligneo 240 x 23 cm

bozze arenarie

Bucatura prospetto a-a’

architrave ligneo 60 x 12 cm

bozze arenarie

Campione del cantonale prospetto a-a’ realizzato in conci appena sbozzati di arenarie

Dimensione massima: 58x24 cm

Dimensione minima: 36x27 cm

Descrizione: apparecchiatura muraria bozze di calcarea

Litotipo: calcarea

Posa in opera: Irregolare con corsi di orizzontamento ogni 29 47 cm

Descrizione: apparecchiatura muraria mista in laterizio e in bozze di calcarea

Litotipo: calcarea e laterizio

Posa in opera: Irregolare con corsi di orizzontamento ogni 29 47 cm

Dimensione massima bozze: 26x30 cm

Dimensione minima conci: 6x4 cm

Caratteristica dei giunti: 1-3 cm

Dimensione massima bozze: 26x30 cm

Dimensione minima bozze: 6x4 cm

Dimensione laterizio: 27x14x5

Caratteristica dei giunti: 1-3 cm

Campionatura per corsi di orizzontamento prospetto a-a’

0 m 0,5 m 2 m 0,29 0,47 0,35 1,11 1,00 1,00
Rilievo della muratura
c f
1,40
a b e e

DISTACCO DI INTONACO

distacco degli intonaci nei casi più manifesti è visibile la mancaza del materiale.

CAUSE: fenomeni di umidità ascendente, perdite localizzate degli impianti di smaltimento, dilatazioni differenziali tra materiali di supporto e di finitura.

EROSIONE

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa.

CAUSE: erosione meccanica dovuta agli agenti atmosferici.

INTONACO IN DISTACCO sollevamenti localizzati convessi dell’intonaco, in questi casi meno manifesti si parla gerneralmente di “allentamento del materiale.

CAUSE: fenomeni di umidità ascendente, perdite localizzate degli impianti di smaltimento, dilatazioni differenziali tra materiali di supporto e di finitura.

PATINA BIOLOGICA

Strato sottile, morbido ed omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore per lo più verde.

CAUSE: presenza di umidità o acqua.

DEPOSITO SUPERFICIALE accumulo di materiali di varia natura sulle superfici ( terriccio, polveri, ecc.).

CAUSE: dovuto principalmente all’azione degli eventi atmosferici.

* facciata soggetta ad ALTERAZIONE CROMATICA

Alterazione che si manifesta attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore.

CAUSE: l’azione degli agenti atmosferici, la luce e l’elevata porosità della pietra.

a b b’ a’ N * 0 m 2,5 m 7,5 m prospetto
prospetto
a-a’
b-b’
DEL DEGRADO
CHIESA DI SAN GIUSEPPE
Analisi del Degrado
ANALISI
DELLA

ANALISI DEi MECCANISMI DI FACCIATA DELLA CHIESA DI SAN GUSEPPE

Presenza di un pendio Andamento dei FLUSSI DI COMPRESSIONE in assenza di presidi antisismici con concentrazione degli sforzi sulla fondazione di valle. Lesione in asse della facciata esposta a TRAZIONE da entrambi i lati. Sforzi di COMPRESSIONE dovuti alle azioni dei TIRANTI DI FACCIATA Permette alla scatola muraria di non aprirsi verso l’esterno.

Analisi delle lesioni: Presidi antisismici:

Interventi di restauro: presidio fisso

Interventi di messa in sicurezza: presidio provvisorio

Presenza di lesioni di TAGLIO in serie, soprattutto in corrispondenza delle buche fontaie.

- Lesioni non passati

Presenza di lesioni di TAGLIO in corrispondenza della finestra principale.

-Lesioni non passanti

Presenza CATENE interni di facciata, visibili attraverso il CAPOCHIAVE in ferro. L’effetto catena è assicurato dalla muratura stessa.

TIRANTI DI PARETE messe in tensione da FASCE ANGOLARI collocate sui cantonali superiori.

PROSPETTO A-A’ PROSPETTO B-B’ PROSPETTO A-A’ PROSPETTO B-B’
c a b e f d
a d e f b c Abbassamento
quota
di
Prospetto a-a’
0 m 2,5 m 7,5 m
Prospetto b-b’
Fs Fs Fs Ms Ts Ts 1 2 3 1 2 3

RILIEVO ARCHITETTONICO E ANALISI DELLE BUCATURE

La città nasce come fortilizio, in una posizione strategica e di difesa del feudo dei Pagliara, intorno al quale si sviluppò poi un reticolo più o meno regolare.

apertura in breccia ad arco a sesto ribassato apertura in breccia con architrave ligneo vuoto urbano

caffetteria

dimensioni 6,60x10,40

mq 28,20

NUOVA CAFFETTERIA NEL VUOTO URBANO

sistema dei tavolini e delle sedute travi IPE con h=160 mm e b=82 mm

facciata con le finestre strombate e sistema di pannelli in pietra calcarea

sistema di pilastri in acciaio HEA con b=160 mm e h=152 mm

patio vetrato interno

verde all’ingresso sul quale si affaccia il patio vetrato

METAPROGETTO
PROGETTO
PIANTA PIANO TERRA SCALA 1:50 SISTEMA DELLA MURATURA muratura armata 2
piante scala 1:100
muratura armata 1
PROGETTO

PROGETTAZIONE TECNOLOGICA AVANZATA KAPELLE IN TARNÓW

A 60 km a sud di Varsavia, lungo le sponde del fiume Weichsel (Vistola), è stata edificata una cappella. Il committente, uno scrittore relativamente conosciuto in polonia, voleva impedire che nell’idilliaco ambiente naturale si costruisse un bar da spiaggia, come già avvenuto in altri luoghi. Egli voleva che il tratto di riva restasse un luogo di pace e meditazione per il raduno dei componenti della comunità locale. Dato che l’edificio doveva essere eretto da lavoratori locali non professionisti, gli architetti hanno optato per una struttura in legno da realizzare senza dettagli particolarmente complicati.

ANALISI PERCETTIVA DELLO SPAZIO INTERNO

All’interno della cappella si percepisce chiaramente la capriata lignea che si sussegue con interasse di 1,20 m. Tra una capriata e l’altra si vanno ad inserie delle sedute in pietra di colore bianco. La pavimentazione interna è composta da bozze di pietra grigia come se si trattasse di uno spazio esterno. Questa scelta molto probabilmente è stata fatta proprio per dare l’idea di continuità dell’esterno che entra verso l’interno, come se la natura entrasse all’interno dell’edificio.

CONTESTO
0 5 10 25
Weichsel Sezione b-b’ Scala 1:200
a a’ b
Pianta Scala 1:100 b’ Prospetto ovest Scala 1:100 Prospetto nord Scala 1:200

scandole in pioppo

barriera antivento

trave legno 140 x 140 mm

Dettaglio 1

barriera al vapore pannello in polistirene espanso listelli verticali 40/40 mm

Dettaglio 2

tavole in legno

Sezione b-b’ scala 1:50

listelli orizzontali 40/40 mm

strato termoisolante in polistirene espanso 100 mm

Foglio PE letto di malta 20 mm

pietra naturale

Dettagli scala 1:20

Dettaglio 1

Dettaglio 2

Pianta scala 1:50

8,90 m 7,90 m 2,10 m b’

trave lignea trave lignea

puntone ligneo

montante ligneo

catena lignea

montante ligneo

puntone ligneo

trave lignea

ANALISI DELLA STRUTTURA PORTANTE

a b c d e f g h

diagonale ligneo

i trave lignea

l

dettaglio 1

Giunzione trave_pilastro

Pilastro 140x140 mm

Piastra in acciaio 50 x40 mm

Vite L=80 mm

Trave 140x140 mm

e

dettaglio 2

Giunzione pilastro_diagonale

Pilastro 140x140 mm

Diagonale 140x140 mm

Vite L=120 mm Vite L=140 mm

d f i

dettaglio 3

Giunzione trave_trave

Connessione a pettine

SUBSISTEMA STRUTTURALE IN ELEVAZIONE STRUTTURA

PUNTIFORME IN LEGNO

Capriata lignea a b c d

dettaglio 4

SUBSISTEMA STRUTTURALE DI FONDAZIONE

FONDAZIONE DIRETTA Platea di fondazione

i l

dettaglio 1 e f g h

dettaglio 2

dettaglio 3

dettaglio 4

dettagli scala 1:20

dettagli scala 1:20

Incastro trave_pilastro

foto di dettaglio foto di dettaglio

SISTEMA DELLE CHIUSURE VERTICALI FACCIATA CONTINUA OPACA montanti e traversi lignei

SISTEMA DELLE CHIUSURE ORIZZONTALI INFERIORI

SISTEMA DELLE CHIUSURE VERTICALI FACCIATA CONTINUA TRASPARENTE montanti e traversi lignei e vetro

SUBSISTEMA STRUTTURALE IN FONDAZIONE FONDAZIONE DIRETTA Platea di fondazione

SUBSISTEMA STRUTTURALE IN ELEVAZIONE STRUTTURA PUNTIFORME IN LEGNO Capriata lignea

SISTEMA DELLE CHIUSURE VERTICALI FACCIATA CONTINUA OPACA montanti e traversi lignei

dettaglio 2 dettaglio 1 a a c c e e e’ c d c a ESPLOSO ASSONOMETRICO
SUMMER SCHOOL AREA AGIP E VIALE PINDARO

Social Weaving,Tessiture, è un progetto che parte dalle linee del tessuto urbano, segue queste tracce e dà vita a un grande spazio pubblico all’interno della zona dell’Agip.

Cos’è? Un grande spazio che si articola con il verde, collegato con l’università e viale Pindaro e che ospita un ristorante e un pub, per una fruibilità sia diurna che notturna, per eventi e festivals.

Perchè? Il progetto nasce con lo scopo di dare uno spazio pubblico agli studenti e ai residenti della zona e di conferire un valore architettonico al ristorante self-service dell’Agip.

Quale significato? Grazie alla posizione particolare del sito e al progetto dell’edifico, si è cercato di creare una porta, che rappresenti allo stesso tempo l’accesso alla zona sud di Pescara e l’accesso al campus universitario.

Il progetto è incentrato sull’idea di piazza, che diventa connessione tra università e città.

Prospetto sud sezione aa’ sezione
bb’
MASTERPLAN SCALA 1:1000
PIANTA SCALA 1:400

CONCORSO VILLARD 18

RIGENERAZIONE URBANA NEI PRESSI DELL’EX CONSORZIO AGRARIO TRIGGERING THE CONTEXT

[...] questa città costituita poi da tanti pezzi in se compiuti, è , a mio avviso, quella che permette veramente la libertà delle scelte, e la libertà delle scelte diventa una questione di fondo per tutte le implicazioni che essa presenta [...]

Aldo Rossi

Attraverso un’analisi storica dei vari processi e trasformazioni che con il tempo hanno fatto cambiare volto alla città, abbiamo riportato alla luce la configurazione primordiale della città, circondata da una cortina muraria e dall’argine fluviale che hanno rappresentato i caratteri dominanti. All’interno di questo nucleo si identificano gli assi stradali che con il tempo hanno cambiato le loro funzioni e la relazionalità con gli spazi circostanti.

Facendo riferimento al PSC, abbiamo evidenziato quali sono gli obiettivi e le strategie relativi ai segni di permanenza della città che possono relazionarsi con le aree di progetto. Quelli che erano gli assi storici, come la via francigena e la via emilia, sono riconoscibili da tracciati oggi non valorizzati, lo stesso accade per le poche mura rimaste per le quali invece è previsto un parco annesso.

La lettura presenta gli elementi relativi alle infrastrutture, evidenziando quelli che per noi hanno un ruolo catalizzatore: l’autostrada, che attualmente accentua la barriera presente tra la città e il fiume; le strade principali, ovvero quelle che connettono i punti di maggior interesse

della città; i ponti che rappresentano l’unico collegamento della città all’altra sponda del Pò; la ferrovia, iportante nodo, per la quale è prevista una dismissione parziale e infine la pista ciclabile, attualmente mal collegata, che circonda il parco delle mura.

STRATEGIA DI PROGETTO

I nostri progetti non hanno la presunzione di riprogettare tutto il complesso di aree, ma soltanto le parti considerate strategiche, con il ruolo di avviare un processo di emulazione di situazioni, eccitando il contesto. Si determinano scenari diversi, anche inimmaginabili, frutto delle condizioni che di volta in volta verranno a determinarsi. Ci si limita a mettere in evidenza aree e manufatti dal ruolo strategico la cui riqualificazione seguirà vie per nulla tradizionali, ma innovative.

Esemplare diventa il caso di Grisù, dove la riqualificazione del manufatto non è avvenuto attraverso un concorso di architettura e grandi appalti, ma è partita da un’iniziativa di privati che hanno poi coinvolto l’amministrazione pubblica la quale attraverso un bando ha interessato poi i privati. La somma delle diverse iniziative ha determinato l’esito finale

“Un’opportunità per le imprese dell’industria creativa culturale.

Uno spazio aperto alla città e al mondo”.

“[...] Liquido è il tipo di vita che si tende a vivere nelle società liquido-moderna.

[...] La vita liquida, come la società liquido-moderna, non è in grado di conservare la propria forma o di tenersi in rotta a lungo.

[...] La vita liquida è, insomma, una vita precaria, vissuta in condizioni di continua incertezza.

[...] E’ incauto dunque trarre lezioni dall’esperienza e fare affidamento sulle strategie e le tattiche utilizzate con successo in passato: anche se qualcosa ha funzionato, le circostanze cambiano in fretta e in modo imprevisto

( e, forse, imprevedibile) [...]

Zygmaunt Bauman, Vita Liquida, 2005

Fabrizio Casetti, Spazio Grisù, Ferrara, 2016

“La nècessitè de gèrer l’incertitude d’une opèration si compleze oblige à considèrer le facteur temporel comme une dimension dynamique essentielle du projet”

Centrale quindi diventa il tema della rimessa in gioco di tutte quelle strutture ed aree che non essendo nulla possono essere percepiti come fenomeni in continuo divenire al passo con la rapidità del tempo della società, quelle occasioni che appunto possono eccitare il contesto.

Ecomostro addomesticato non è stato scelto come riferimento progettuale, ma come un approccio strategico di intervento, calato in grande scala, in cui i manufatti vengono visti come elementi da riarticolare, non come elementi compiuti.

Studio Albori, Ecomostro addomesticato
T0 T1 T3
T4 T5 T6 Tn
MASTERPLAN
MERCATO ORTOFRUTTICOLO esploso assonometrico 2
esploso assonometrico EX SILOS GRANARI 8
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