Bookland 2010 - Raccolta di racconti e Poesie

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«Devi lasciarmi stare Eric», disse dura Liza mentre l’uomo l’accompagnava per l’ennesima volta, ombrello in mano, alla macchina. «Dico sul serio. Sono già impegnata, e non ho nessuna intenzione di rovinare questa storia». Eric sorrise, mesto, gli occhi colmi di maree blu, «Non posso Liza, non capisci? Davvero, non posso lasciarti andare, non adesso che ti ho ritrovata». Liza alzò lo sguardo, stupita «Che stai dicendo?» Lui le sfiorò la guancia, dolcemente. Non l’aveva mai fatto prima. L’aveva sempre fatta annegare nei suoi sguardi, nelle sue risate e nei suoi continui inviti a pranzo, ma non aveva mai osato superare quei confini. Liza era già persa di lui ancora prima che lui la guardasse quella prima volta; e in cuor suo sapeva che allontanarsi sarebbe stata una sofferenza troppo grande da sopportare, nonostante si conoscessero da così poco tempo. Ma, diamine, Liza era già fidanzata! Felicemente fidanzata, doveva mettere un freno a tutto questo prima che si superasse il limite. Ma Eric l’aveva toccata. Oh no, non avrebbe dovuto, perché ora per Liza non c’era più via di scampo. La guancia tremò sotto le morbide dita di lui e tutto dentro la sua testa, il suo corpo, il suo stomaco si mosse in un ricordo lontano, lontanissimo. Riconobbe lune, stelle, e musica. Risate, feste, anelli, principesse e regine. Bombe, sangue, urla e occhi blu. Dolore, un assurdo, insostenibile dolore e... Michael. Liza si scostò bruscamente da quel déjà vu respirando affannosamente, gli occhi spalancati. 13


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