La Disdotona. La gondola più grande del mondo.

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Arte Navale

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La gondola piĂš grande del mondo Centosei anni fa la Canottieri Querini di Venezia si fece costruire una imbarcazione davvero speciale: lunga 24 metri e con 18 remi (la diciottona, in dialetto disdotona). Da allora se ne sono succedute tre, orgoglio e vanto della tradizione remiera della cittĂ di San Marco. d i Gu ido S e s a m i - fot o Spi n 3 6 0

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a sera del 16 maggio 1901, in una sala del Restaurant Bauer di Venezia, un gruppo di ragazzi appassionati di voga diedero vita alla Società di Sports Nautici Francesco Querini (www.canottieriquerini.it). Così si legge nel documento d’archivio che ricorda quel fatidico momento: “Eravamo una ventina di giovani veneziani, piuttosto dinamici, insofferenti della vita monotona di quei giorni, molti usciti dalla consorel‑ la (Canottieri Bucintoro) della quale non condividevamo più gli indirizzi troppo ri‑ stretti e ci proponemmo, mediante la caval‑ leresca emulazione nel campo sportivo re‑ miero, di galvanizzare l’animo di tanti altri giovani veneziani, trascinandoli sulle belle acque della nostra Laguna nell’esercizio del remo a fortificare il corpo ed a nobilitare lo spirito nelle competizioni più belle e più agognate. Non creduti dai più, combattu‑ ti ed anco derisi, ci presentammo al Conte Piero Foscari, senza conoscerlo ed a Lui aprimmo l’animo nostro. Egli ci credette: FU QUELLA LA NOSTRA PRIMA VITTORIA!” Intitolata al giovane ufficiale della Regia Marina che nella primavera del 1900 era scomparso tra i ghiacci dell’Artico dove tentava di conquistare il Polo Nord - primo al mondo - nel corso di una spedizione al seguito del Duca degli Abruzzi S.A.R. il Principe Luigi Amedeo di Savoia, la Canottiera Querini inizia così sua lunga e gloriosa storia (nel 1969, veniva insignita dal CONI con la Stella d’Oro al Merito Sportivo) dichiarando la sua duplice anima: quella del canottaggio (e della canoa) tout court e quella della voga alla veneta. Questa tecnica un tempo era così importante che venivano organizzati campionati italiani. La contrapposizione con la Canottieri Bucintoro (www.bucintoro.org) diedero impulso alla neonata società veneziana riempiendola di spirito di emulazione, competitività e campanilismo. Nel 1902 venne persino decisa la costruzione di un’imbarcazione di rappresentanza: una gondola, certo, ma eccezionale, a diciotto

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remi, la disdotona (da disdòto, che in dialetto veneziano significa diciotto). La progettazione fu affidata all’ingegner Angelo Meloncini, socio della Querini, che doveva poi affermarsi come uno dei più valenti progettisti navali. Progettarla, ricorda Meloncini, è stato un salto nel buio: passare dagli 11 metri di lunghezza ai 24 metri poteva infatti produrre una barca deforme. Non bastava certo una semplice omologia, specie per la larghezza (nella gondola infatti il rapporto tra lunghezza e larghezza è 8 mentre qui è 14), per l’altezza della poppa o per la lunghezza degli slanci. “Ebbene”, scrive Meloncini, “la diciottona, che ho disegnato e costruito quasi 40 anni fa è però ben riuscita ed è sempre stata ammirata”. Poche sono le notizie che si trovano nell’archivio della Società inerenti a questa prima disdotona il cui varo viene deliberato nella riunione del 7 agosto 1903 del Consiglio Direttivo: “Si decide”, si legge negli atti, “che il varo della disdo‑ tona si tenga nel giorno 15, raccomandan‑ do di dipingerla ad olio. Si discute sulla maniera di organizzare belle tribune per i soci ed i familiari a si decide di noleggiare un ferry‑boat…”. Questa prima imbarcazione, alla quale fu dato il nome di Francesco Querini, era destinata ad una vita piuttosto breve. Nel 1915 l’Italia venne coinvolta nel primo conflitto mondiale e Venezia venne dichiarata zona di guerra. I giovani soci della Querini erano in larga parte partiti per il fronte e di fatto la Società cessava in quell’anno la sua attività.

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Nel 1919, dopo la fine del conflitto, quando l’attività sociale venne ripresa, la disdotona non era in condizioni di poter essere utilizzata ancora per molto e venne quindi decisa la costruzione di una nuova imbarcazione. Nel 1923 moriva il primo presidente della Società il conte Piero Foscari e la Francesco Querini venne usata per trasportare al cimitero di San Michele le sue spoglie. Fu quello l’ultimo viaggio della prima gondola a 18 remi che dopo poco fu demolita. Per la ricorrenza del 25° della fondazione della Società, nel 1926 venne varata la seconda disdotona, costruita dal Cantiere Navale Fratelli Carraro e battezzata con il nome del presidente scomparso, Piero Foscari. Rispetto alla precedente vennero apportate delle modifiche: una maggiore lunghezza ed una maggiore accentuazione degli slanci di prora e di poppa. Durante la seconda guerra mondiale l’imbarcazione subì danni che in un primo tempo sembrarono irreparabili: ormeggiata in una darsena dell’arsenale veneziano venne affondata nel corso di una raid aereo assieme ad un motopeschereccio che andò a posarvisi sopra. Solo nel 1945, a guerra finita, la Canottieri Querini poté ritornare in possesso dell’imbarcazione e restaurarla. Nel 1946 la Piero Foscari partecipò così al primo corteo della Regata Storica del secondo dopo guerra, alla presenza del Presidente provvisorio della Repubblica, il senatore Enrico De Nicola. Ventidue anni dopo, nonostante le continue manutenzioni le condizioni dell’imbarcazione

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ritornarono farsi precarie e il Consiglio Direttivo, allora guidato dal presidente Dino Sesani, constatava la necessità di costruire una nuova disdotona mentre la Piero Foscari continuò a uscire in mare una volta all’anno in occasione della Regata Storica. L’ultima uscita fu il 16 settembre 1972, in occasione del corteo di accoglienza del Santo Papa Paolo VI in visita a Venezia.Da allora, grazie alla disponibilità della Marina Militare l’imbarcazione è stata collocata nel Padiglione delle Navi all’interno dell’Arsenale veneziano e fa parte del patrimo-

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nio del Museo Storico Navale. Nel 1971 venne indetta una sottoscrizione tra i soci per reperire i fondi necessari alla costruzione della terza disdotona (la Piero Foscari II) possibile anche grazie al contributo determinante del Comune, della Cassa di Risparmio di Venezia e della famiglia Foscari. La costruzione venne affidata a Giovanni “Nino” Giupponi della Giudecca.

Il fondo è stato realizzato in compensato marino, i fianchi in mogano e la copertura in rovere. L’innovazione più importante è la realizzazione in 3 pezzi divisibili (quello centrale della lunghezza di 10 metri), tutti e tre galleggianti. Per aumentarne la robustezza è stato anche aumentato il numero delle centine, sostituito il tirante con tondino di acciaio e disposto in modo da funzionare più

efficacemente. Inoltre, maggiore spazio è stato riservato alla polachetta ossia al sedile di prua dove vengono sistemate le personalità e gli ospiti di riguardo. La consegna dell’imbarcazione avvenne nell’agosto del 1973 ed il collaudo ufficiale avvenne in occasione della Regata Storica di quell’anno. La terza disdotona è tuttora in servizio. La prima domenica di settembre partecipa alla Regata Storica e non ha mancato a nessuna edizione della Vogalonga. Recentemente ha navigato sino a Trieste e sul Tamigi da Henley a Londra.

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