News CCIB 15.10.2019

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15-10-2019 MIGRANTI Krassimir Karakachanov, nessun flusso al confine con Grecia e Turchia Non è stato registrato alcun flusso di migranti sia dalla Turchia sia dalla Grecia verso il confine bulgaro. Lo ha annunciato il vice premier e ministro della Difesa, Krassimir Karakachanov. Le autorità di Sofia, ha spiegato Karakachanov, hanno rilevato l’ottimo scambio di informazioni con quelle turche e greche al fine di evitare “possibili sorprese”. Tutte le strutture di monitoraggio tecnico lungo il confine tra Bulgaria e Turchia, compresi i sensori e il sistema di videosorveglianza, sono state completate e funzionano, ha assicurato il ministro bulgaro. Grecia, Cipro e Bulgaria hanno presento lo scorso 8 ottobre un'iniziativa congiunta per l’immigrazione nel Mediterraneo orientale alla riunione del Consiglio Giustizia e Affari interni dell’Unione europea in Lussemburgo. Lo scopo dell'iniziativa è di porre in rilievo la grande sfida migratoria affrontata dai paesi esposti in prima linea del Mediterraneo orientale. I tre paesi richiedono misure concrete nell'Ue per un'equa distribuzione dei migranti, una politica forte volta a rimandare i migranti nei loro paesi di origine e finanziamenti aggiuntivi forniti ai paesi di primo approdo. Atene, Nicosia e Sofia chiedono un aumento dei fondi che saranno utilizzati per far fronte alla crisi dei rifugiati e dei migranti nell'ambito del quadro finanziario pluriennale 2021-2026 che è in preparazione. L'iniziativa punta all’adozione in sede europea di misure specifiche per raggiungere un'equa ripartizione degli oneri attraverso i ricollocamenti, di una politica di rimpatrio più forte per i cittadini di paesi terzi e il sostegno degli Stati che sono direttamente interessati. Intervenuto sul tema lo scorso settembre, Karakachanov aveva dichiarato che la Bulgaria è pronta a reagire se aumenterà la pressione dei migranti sul confine con la Turchia. Il ministro aveva così commentato le dichiarazioni del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, secondo cui Ankara potrebbe “aprire le porte” ai migranti se non otterrà un ulteriore sostegno dall’Unione europea. “Siamo pronti a reagire”, aveva detto il ministro bulgaro chiarendo di avere già inviato un ordine alle Forze armate bulgare per essere “pronte”. “Attualmente, la situazione al confine è normale, ma se la pressione migratoria aumenta, è possibile inviare immediatamente fino a duemila militari nella regione. Avranno attrezzature militari, compresi recinzioni mobili”, aveva spiegato ancora Karakachanov. SIRIA Sofia insiste che i canali di comunicazione Ue-Turchia rimangano aperti Una delegazione bulgara, guidata dal ministro degli Esteri Ekaterina Zaharieva, ha preso parte attiva al dibattito al Consiglio degli Affari esteri dell'Ue tenutosi a Lussemburgo. I primi diplomatici dell'Ue hanno discusso della situazione in Siria con il rappresentante speciale del segretario generale delle Nazioni Unite, Geir Pedersen. I presenti hanno ribadito che


l'unica possibile soluzione alla crisi siriana è proseguire il processo politico sotto l'egida delle Nazioni Unite. In questo contesto, l'incontro ha condannato l'operazione militare turca nel nord-est della Siria e ha invitato Ankara a cercare soluzioni alle sue preoccupazioni di sicurezza con mezzi pacifici. Come rappresentante di un paese con oltre 300 km di confine terrestre con la Turchia, il ministro degli Esteri bulgaro ha rilevato l'importanza di mantenere aperti i canali di comunicazione con Ankara e di continuare ad applicare l'accordo Ue-Turchia sui migranti. BULGARIA-GIORDANIA Sofia ospiterà il processo di Aqaba nel 2020 La Bulgaria ospiterà il processo di Aqaba nel 2020. È quanto concordato dal premier Boyko Borissov e dal re giordano Abdullah II ad Amman. Il processo di Aqaba è stato creato nel 2015 dal re di Giordania per rafforzare la cooperazione internazionale e regionale contro i rischi del terrorismo, della radicalizzazione e dell'estremismo violento. Questa settimana la Bulgaria proporrà al Consiglio europeo di Bruxelles che l'Ue aiuti la Giordania, che finora ha ospitato 1,500 milioni di rifugiati siriani. La cooperazione tra Bulgaria e Giordania è stata riconfermata lo scorso agosto durante l'incontro a Sofia tra Borissov e il ministro degli Esteri giordano, Ayman Safadi. Si è trattato della prima visita di un ministro degli Esteri giordano a Sofia. Borissov ha dichiarato che la Giordania è per la Bulgaria un partner importante nella regione del Medio Oriente e del Nord Africa. Nell'occasione, il premier bulgaro ha esternato apprezzamento per le iniziative del regno di Giordania per il contrasto del terrorismo, in particolare il processo di Aqaba lanciato nel 2015. Il premier bulgaro si è detto pronto a considerare possibili forme di cooperazione tra il processo di Aqaba e altri formati di cooperazione come il processo di cooperazione dell'Europa sud-orientale e il processo di Berlino. BREXIT La Bulgaria sta cercando nuovi mercati al di fuori dell'Ue Con ansia attendiamo l'esito della Brexit, in questa prospettiva, lo sviluppo delle esportazioni bulgare rimarrà fortemente dipendente dalla ripresa dell'economia europea. In queste condizioni, è probabile che si osservi un forte riorientamento verso i mercati terzi, che, a differenza del mercato dell'UE, probabilmente registreranno una crescita sostanziale. Dall'inizio dell'anno, le esportazioni della Bulgaria hanno raggiunto livelli record e ammontano a quasi 19 miliardi di euro, ha dichiarato il ministro dell'Economia Emil Karanikolov a una conferenza dei consoli onorari bulgari. 71 dei 75 consoli onorari in 45 paesi del mondo hanno partecipato all’incontro.


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