News CCIB 4.11.2019

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04.11.2019 AMMINISTRATIVE I conservatori al governo vincono le amministrative in Bulgaria (di Atanas Tsenov - ANSA) I candidati del partito conservatore Gerb al governo in Bulgaria, stando agli exit poll, hanno vinto largamente i ballottaggi delle amministrative svoltisi ieri in circa cinquecento Comuni e circoscrizioni, a cominciare dalla capitale Sofia. E il premier e leader del Gerb, Boyko Borissov, potrà dormire sonni tranquilli dopo che nel primo turno di domenica scorsa, pur affermandosi in diversi centri, non aveva avuto un appoggio netto come avvenuto nelle amministrative del 2015. Erano stati, infatti, necessari i ballottaggi in varie grandi città, compresa la capitale Sofia, roccaforte del Gerb, un fatto senza precedenti negli ultimi anni. Ieri l’affluenza alle urne è risultata scarsa, appena il 35,8% dei quasi quattro milioni di bulgari chiamati alle urne. Un valore molto basso che dimostra, secondo gli osservatori, una crescente apatia e disinteresse politico nel Paese che è il più povero dell'Ue. La sfida più attesa era il voto nella capitale Sofia (nella quale vivono circa due milioni di bulgari su una popolazione totale di poco più di sette milioni). Ha vinto conquistando un quarto mandato come sindaco Yordanka Fandakova, esponente del Gerb, alla quale è andato il 50,9% dei voti, secondo i primi exit poll. Perdente la sua rivale, l'ex difensore civico nazionale Maya Manolova che aveva il sostegno del Partito socialista bulgaro (Bsp) schierato all'opposizione, che ha ottenuto il 42,7% dei consensi. Yordanka Fandakova (57 anni), vicepresidente del Gerb, è la prima donna sindaco nella storia di Sofia. È riuscita negli ultimi anni a realizzare importanti infrastrutture nella città. E' sensibilmente migliorata la rete stradale ed è in corso di costruzione la terza linea della metropolitana. Secondo i suoi critici, invece, Fandakova gestisce in maniera poco trasparente appalti pubblici per centinaia di milioni di euro. Sempre secondo gli exit poll di stasera, i candidati conservatori a sindaco rappresentanti del Gerb hanno vinto anche a Plovdiv, la seconda città per grandezza in Bulgaria, e a Varna, il maggiore porto sul Mar Nero. Il voto di oggi è stato ancora una volta l'occasione per uno scontro tra il presidente Rumen Radev e il premier Boyko Borissov. “Il grandissimo numero di schede non valide e le numerose segnalazioni di compravendita del voto compromettono la fiducia nel processo elettorale”, ha detto Radev dopo aver votato. “Risulta che il voto non sia stato compromesso soltanto per l’elezione del presidente Radev”, ha replicato Borissov. Dalla caduta del regime totalitario in Bulgaria, nel 1989, è l’ottava volta che sono stati democraticamente eletti sindaci e giunte comunali e la quarta dopo l'ingresso del Paese nell'Unione europea, il primo gennaio 2007.

BULGARIA-FRANCIA Polemica con Parigi per le parole di Macron sui migranti Dure reazioni a Sofia dopo le dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron sugli immigrati bulgari pubblicate nella rivista di estrema destra Valeurs actuelles. Il ministro degli Esteri bulgaro, Ekaterina Zaharieva, ha chiesto all'ambasciatore bulgaro a Parigi, Anghel Cholakov, di presentare una nota di protesta al ministero degli Esteri francese, mentre l'ambasciatrice francese in Bulgaria, Florence Robin, è stata convocata per oggi al ministero degli Esteri di Sofia per dare spiegazioni. A originare l'incidente è stata una dichiarazione in cui Macron afferma di preferire gli immigranti legali dall'Africa a quelli illegali bulgari e ucraini. “Preferisco i migranti legali dalla Guinea e dalla Costa d'Avorio alle filiere d'immigrazione illegali ucraine o bulgare”, ha detto il presidente francese in


un'intervista al settimanale Valeurs actuelles. Il ministro Zaharieva ha detto che Macron dovrebbe spiegare cosa intende per “filiere bulgare” e di quali fatti dispone in merito. Il ministro della Difesa bulgaro, Krassimir Karakachanov, ha commentato il caso su Facebook definendolo “una nuova manifestazione di arroganza e presunzione politica, dimostrata da uno degli attuali leader dell'ex Triplice intesa”. “Tale comportamento dimostra che gli errori storici non sono stati appresi dalla cosiddetta élite politica europea”, ha aggiunto Karakachanov. GEMELLAGGIO Matera e Plovdiv promuovono l'autodifesa delle donne Matera e Plovdiv, Capitali europee della Cultura per il 2019, unite per promuovere anche l'autodifesa come filosofia di vita e per aiutare le donne a difendersi da possibili episodi di violenza. L'iniziativa, presentata nel corso di una conferenza stampa, rientra nell'ambito di un'attività di gemellaggio con Plovdiv organizzata dal maestro Gianni Natrella, dell'associazione Kodokan Judo di Matera, e coinvolge il maestro di arti marziali Toni Petrov, istruttore di difesa della polizia bulgara e allenatore del team bulgaro di Ju Jitsu, che ha tenuto nella sua città un seminario sul tema della difesa personale. A Matera si sono tenuti seminari formativi ed esercitazioni pratiche che coinvolgeranno donne, maestri di sport, kodokan e judo, e forze dell'ordine. L'evento è stato patrocinato dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019, dal Comune di Matera, dallo Csen e dalla Federazione italiana judo, karate e arti marziali (Fijlkam). Le parti lavoreranno con modalità e tempi da concordare a rafforzare iniziative di sensibilizzazione e di pratica sportiva, destinate a rafforzare il rapporto tra le due Capitali europee della cultura. DIFESA

Vucic, la Bulgaria non ci tema, non abbiamo il sistema missilistico S-400 La Serbia non è in possesso del sistema missilistico russo S-400 e la Bulgaria non deve pertanto temere i serbi. Lo ha affermato il presidente della Serbia Aleksandar Vucic, durante una conferenza stampa. Secondo quanto riferisce l'emittente B92, Vucic ha risposto a una domanda rispetto a quanto riportato dai media bulgari che lo hanno invitato a fermare il trasporto del sistema S-400 dalla Russia per esercitazioni militari in territorio serbo, affermando che “non devono temerci, visto che non abbiamo questo sistema”. Vucic, a ogni modo, ha affermato che “è molto importante che abbiamo potuto dissuadere chi vuole vedere una Serbia debole, per umiliarla come nel periodo dal 1999 al 2012”.


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