News CCIB 4.10.2019

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04-10-2019 ENERGIA In cantiere due centrali di compressione di gas naturale Bulgartransgaz, l'operatore bulgaro della rete di gas, ha siglato un accordo per la realizzazione di progetti di sviluppo, consegna di materiali e attrezzature, lo sviluppo e la messa in funzione delle centrali di compressione di gas naturale di Rassovo e Nova Provadia. A realizzare i progetti sarà la compagnia Ferrostaal Oil & Gas GmbH. Lo ha reso noto il ministero dell'Energia. La firma è arrivata al termine di una procedura di appalto pubblico. Lo sviluppo delle stazioni aumenterà la pressione lungo il percorso del gasdotto dal confine turco-bulgaro al confine bulgaro-serbo, il cosiddetto flusso balcanico. Il progetto fornirà l'infrastruttura necessaria per lo sviluppo dell’hub di distribuzione di gas naturale dei Balcani in Bulgaria. L'espansione della rete di distribuzione energetica nel paese, rileva il ministero, aumenterà la sicurezza dell'approvvigionamento di gas naturale da diverse fonti e fornirà le condizioni per promuovere la concorrenza sul mercato. Il contratto ha un valore complessivo di poco più di 350 milioni di lev. La centrale di Nova Provadia si trova nelle vicinanze del villaggio di Vetrino vicino a Varna. L'impianto di Rassovo sarà situato nel villaggio di Rassovo nella regione Montana. MIGRANTI Bulgaria, Cipro e Grecia presenteranno un’iniziativa congiunta al Consiglio Ue Bulgaria, Cipro e Grecia presenteranno un'iniziativa congiunta per l’immigrazione nel Mediterraneo orientale alla riunione del Consiglio Giustizia e Affari interni dell’Unione europea del 7 e 8 ottobre a Lussemburgo. Lo scopo dell'iniziativa è quello di porre in rilievo la grande sfida migratoria affrontata dai paesi esposti in prima linea del Mediterraneo orientale e ai confini con la Turchia. I tre paesi richiedono misure concrete nell'Ue per un'equa distribuzione dei migranti, una politica forte volta a rimandare i migranti nei loro paesi di origine e finanziamenti aggiuntivi forniti ai paesi di primo approdo. Atene, Nicosia e Sofia chiedono un aumento dei fondi che saranno utilizzati per far fronte alla crisi dei rifugiati e dei migranti nell'ambito del quadro finanziario pluriennale 2021-2026 che è attualmente in preparazione. L'iniziativa punta affinché vengano adottate in sede europea misure specifiche per raggiungere un'equa ripartizione degli oneri attraverso i ricollocamenti, una politica di rimpatrio più forte per i cittadini di paesi terzi e il sostegno degli Stati che sono direttamente interessati. Secondo la Commissione europea e il Servizio europeo per l'azione esterna ci sono stati 1.133 arrivi attraverso la rotta occidentale e 1.369 attraverso la rotta del Mediterraneo centrale, tra il 19 agosto e il primo settembre di quest’anno, contro i 4.879 arrivi in quella del Mediterraneo orientale.


Nicosia, Atene e Sofia richiedono un'attuazione efficace della Dichiarazione comune Ue-Turchia del 2016, contrastando le reti di contrabbando, impedendo l'apertura di nuove rotte marittime, aeree o terrestri per l'immigrazione clandestina dalla Turchia verso l'Ue e garantendo un efficace rimpatrio di migranti irregolari verso Ankara. MACEDONIA DEL NORD Zoran Zaev, Bulgaria e Grecia non ripristineranno i blocchi sulla strada Ue e Nato Bulgaria e Grecia non dovrebbero ripristinare vecchie pratiche per quanto riguarda il blocco del processo di integrazione euro-atlantica della Macedonia del Nord. Lo ha affermato il primo ministro macedone Zoran Zaev, dicendo di non attendersi un tale atteggiamento ma anzi che Sofia e Atene siano tra i principali promotori dell'integrazione di Skopje nell'Ue e nella Nato. Le affermazioni del premier macedone avvengono in vista del Consiglio europeo del 17 e 18 ottobre, dove Skopje dovrebbe ottenere una data per l'avvio ufficiale dei negoziati di adesione all’Ue. La Francia rimane il paese membro dell'Ue più scettico su una decisione positiva per Macedonia del Nord e Albania. Nei giorni scorsi anche il Bundestag tedesco ha sostenuto una decisione favorevole all'avvio dei negoziati di adesione per la Macedonia del Nord. ECONOMIA Manfred Weber, l'accordo della Volkswagen con la Turchia è ai danni della Bulgaria Manfred Weber, leader del gruppo Ppe al Parlamento europeo, ha inviato una lettera al commissario europeo per la concorrenza, Margrethe Vestager, chiedendo alla Commissione europea di avviare la revisione di un accordo tra la casa automobilistica tedesca Volkswagen e la Turchia per la costruzione di un nuovo stabilimento a Manisa vicino a Smirne. Secondo Weber, un accordo del genere suscita serie preoccupazioni in merito alle distorsioni della concorrenza nell'Ue e alla perdita di posti di lavoro europei. Weber rileva che tutti gli Stati membri dell'Ue sono tenuti a rispettare le norme in materia di concorrenza e aiuti di Stato, mentre la Turchia può concedere aiuti di Stato per la produzione da esportare in Europa. Secondo lui, tutto ciò va ai danni della Bulgaria, che era candidata alla sede del nuovo stabilimento della Volkswagen.


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