News CCIB 03.10.2019

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03-10-2019 MIGRANTI Cresce il flusso di profughi dalla Grecia Negli ultimi giorni si registra un leggero aumento del flusso migratorio verso la Bulgaria al confine con la Grecia, con una media di un centinaio di persone al giorno. Lo ha dichiarato in parlamento il viceministro dell'Interno bulgaro Stefan Balabanov, citato dall'agenzia Fokus. “Grazie all'interazione con la polizia di frontiera greca, nessun migrante è riuscito a entrare in territorio bulgaro”, ha osservato Balabanov. A suo dire, la polizia bulgara intercetta i migranti con le termocamere ancora in territorio greco e ne informa subito i colleghi di Atene. Allo stesso tempo, Sofia ha inviato ai confini con la Grecia e la Turchia ulteriori forze per far fronte a un'eventuale ondata migratoria. In un'intervista a Fokus, l'esperto Nikolay Radulov ha detto che questo lieve aumento del flusso migratorio “anche se indirettamente, rappresenta una minaccia alla sicurezza nazionale della Bulgaria in quanto non possiamo sapere se si tratta di migranti veri e propri oppure di persone collegate a organizzazioni criminali o a centrali di spionaggio di paesi terzi”. BULGARIA-MACEDONIA DEL NORD Ekaterina Zaharieva, non è incondizionato il sostegno a Skopje per l’integrazione Ue Il sostegno della Bulgaria all'integrazione europea della Macedonia del Nord non è mai stato incondizionato, “non stiamo definendo le condizioni proprio ora, questo deve essere chiarito”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Ekaterina Zaharieva ritornando sulla posizione rivendicata dalla Bulgaria rispetto all'avvio dei negoziati di adesione all'Ue di Skopje, in un'intervista all’emittente Nova Tv. “Il tema della Macedonia del Nord è sempre stato collegato a una condizione molto chiara, ovviamente i dettagli sono molti, ma si tratta di buone relazioni di vicinato. Non si può aspirare a diventare un membro dell'Unione europea e avere relazioni bilaterali irrisolte. Questo è uno dei i criteri per l'adesione all'Ue in generale”, ha spiegato Zaharieva. Secondo il capo della diplomazia di Sofia, serve “fermare le dichiarazioni ostili di politici macedoni, il primo ministro, il presidente, le istituzioni governative”. La Bulgaria sosterrà l'integrazione europea della Macedonia del Nord ma non a scapito dei suoi interessi nazionali. È questa la posizione ufficiale adottata nei giorni scorsi durante una riunione tra il presidente, Rumen Radev, e il governo, dopo le ultime polemiche tra i due paesi. Lo scopo della riunione, convocata da Radev, era discutere della possibile revisione delle relazioni con la Macedonia del Nord e analizzare i risultati raggiunti dalla commissione multidisciplinare degli esperti sulle questioni storiche ed educative tra i due paesi. Le relazioni tra Sofia e Skopje sono notoriamente tese, per via delle contestazioni da una parte e dall’altra su questioni storiche, su cui si era trovato un compromesso grazie al Trattato di amicizia e di buon vicinato. Lo stesso capo di Stato ha spiegato che il sostegno all’avvio dei negoziati di adesione all’Unione europea per la Macedonia del Nord non


deve andare a scapito “della storia, della lingua e dell'identità nazionali bulgare”. PARLAMENTO I deputati respingono la proposta dei socialisti per il rendiconto mensile del governo Il parlamento ha respinto la revisione al regolamento dell’Assemblea nazionale richiesto dall’opposizione per istituire un meccanismo di risposta rapido del governo in sede parlamentare. Il Partito socialista bulgaro (Bsp) aveva proposto che il primo ministro e i suoi vice avrebbero dovuto essere obbligati a riferire in parlamento almeno una volta al mese su questioni importanti di interesse generale. Una forma di controllo che era già previsto in passato nel paese. “Il primo ministro Borissov è stato in parlamento solo poche volte da quando è iniziato il suo mandato”, ha affermato il vice capogruppo del Bsp, Krum Zarkov. GOVERNO L’esecutivo modifica le regole sulla cittadinanza per chi investe nel paese Il Consiglio dei ministri ha adottato un disegno di legge che prevede la modifica della legge nazionale sulla cittadinanza volta a eliminare la possibilità per i cittadini stranieri che hanno acquisito lo status di residenza permanente in Bulgaria grazie a investimenti a breve termine fatti nel paese, per poi ottenere la cittadinanza a condizioni notevolmente agevolate. La misura sarà valida anche per i familiari degli stessi cittadini stranieri. Le modifiche si applicheranno anche agli imprenditori che hanno aumentato i loro investimenti alle stesse condizioni di legge per un valore di almeno due milioni di lev. Lo stesso procuratore generale, Sotir Tsatsarov, aveva fatto appello alla politica per un meccanismo di controllo per i cittadini stranieri cui è stata concessa la cittadinanza bulgara mediante investimenti. Secondo Tsatsarov, il provvedimento consentirebbe ai cittadini stranieri di cercare di utilizzare la cittadinanza per il solo motivo di ottenere un passaporto comunitario. Il magistrato ha rivolto l’appello durante un’audizione nei giorni scorsi nella commissione parlamentare istituita in relazione allo scandalo del 2018 connesso alla vendita di passaporti da parte dei dipendenti dell'Agenzia statale per i bulgari all'estero. Tsatsarov ha dichiarato che le indagini condotte dall'Agenzia statale per la sicurezza nazionale e dalla procura hanno rilevato diverse violazioni e l'assenza di qualsiasi meccanismo di controllo per la vendita della cittadinanza bulgara. Per il procuratore generale, il problema può essere risolto se la cittadinanza è concessa solo per un investimento reale portato a termine. L'altra opzione, ha aggiunto, non deve essere quella di garantire la cittadinanza mediante investimenti. Il procuratore generale propone requisiti più rigorosi in merito ai documenti comprovanti l'origine bulgara al fine di ricevere la cittadinanza bulgara a persone appartenenti alle minoranze nei paesi vicini.


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